Kaizen e Lean production per imparare a <<vedere l`azienda
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Kaizen e Lean production per imparare a <<vedere l`azienda
Rassegna Stampa Italiagrafica Luglio 2008, pag 18-20 di Roberto Brumat ografici s s A o d n o dal m I GIOVANI ASSOGRAFICI A LEZIONE DI MANAGEMENT Kaizen e Lean production per imparare a «vedere» l’azienda u n libro giallo e uno verde. Sono due delle «bibbie» consigliate alle aziende grafiche e cartotecniche che intendono avventurarsi nel mondo della Lean production e del Kaizen, ovvero delle tecniche di ottimizzazione delle dinamiche aziendali. Il libro verde è Lean Thinking, Banish Waste and Create Wealth in Your Organization Soluzioni vincenti che scritto nel 1996 da James emergono dal basso e che P. Womack e Daniel T. Jones, per questo vengono premiate; i due guru della «Lean mentre il giallo piccole isole di miglioramento generation», è Le tre rivoluzioni di Alberto della produzione che poi si Galgano, uno dei consulenti allargherà a tutta l’azienda; di direzione più quotati in just in time, riduzione degli Italia. La «bibbia» verde sprechi e implementazione è una sorta di manifesto propone un approccio continua della qualità: sono che basato sul management questi i principi che rendono come disciplina sperimentale, la «produzione snella» mentre quella gialla insegna un obiettivo interessante per come avviare la cosiddetta le aziende grafiche, come «caccia agli sprechi»: un che a tutt’oggi solo il si è visto al workshop trentino bottino 5% delle imprese nel mondo organizzato dal Club ha scelto di intraprendere. Giovani di Assografici. Sugli aspetti legati alla drastica riduzione degli sprechi nelle fasi di lavorazione (tempi, procedure, esubero di materie prime, giacenze di magazzino, operazioni, metodi, errori di valutazioni delle richieste del cliente ecc.), il 27 giugno il Club giovani imprenditori grafici e cartotecnici 18 di Assografici [www.assografici.it] ha organizzato per sedici aderenti un workshop con visita guidata a Rovereto (TN) nella sede di Trentino Sviluppo, l’agenzia di sviluppo territoriale per piccole e medie imprese, particolarmente attenta ai concetti della filosofia giapponese Kaizen. L’obiettivo del gruppo, che dà spesso vita a momenti di aggregazione per avvicinare diverse realtà e rafforzare la partecipazione associativa, era capire se l’approccio Lean è possibile anche da parte delle aziende grafiche e cartotecniche. E la risposta è ovviamente affermativa, perché vale per tutte le tipologie di attività in cui ci sia qualcosa di perfezionabile. Cos’è la filosofia Kaizen Kaizen è una parola che descrive un metodo ideato in Giappone per migliorare, passo dopo passo, i processi produttivi e di sistema dell’intera struttura aziendale. Il nome deriva dai termini Kai (cambiamento) e Zen (meglio), poi tradotto in chiave occidentale dagli americani Womack e Jones che hanno coniato la Lean production, ovvero la «Produzione snella». LEAN PRODUCTION Significa produzione snella e si ispira al Toyota Production System, principio che ha per fine l’eliminazione totale degli sprechi. Il processo produttivo subisce un profondo riesame fino a reinterpretarlo nella chiave più semplice possibile. In pratica si studia il prodotto considerando quali problemi si incontrano lungo la lavorazione, e di conseguenza lo si riprogetta secondo i principi del just in time (ottimizzazione delle fasi a monte del processo produttivo) evitando tutto ciò che lo ostacola e perseguendo il modello di Total quality management (coinvolgimento di tutti verso il risultato voluto). Tra i costi della non qualità, il presidente di Trentino Sviluppo elenca: costi di prevenzione (i più difficili da calcolare), di valutazione, difetto interno ed esterno. luglio 2008 1/3 LUCAPRINT GROUP Via A. De Gasperi, 26 – 36060 Pianezze S.L. (VI) – Italy – Tel. +39 0424 478411 - mail: [email protected] – www.lucaprintgroup.it Rassegna Stampa Italiagrafica Luglio 2008, pag 18-20 IL CASO GHELFI La sede di Trentino Sviluppo a Rovereto. Il pilastro di questa filosofia è che qualsiasi miglioramento non può aver luogo se non provenendo dal basso: le soluzioni vincenti non vengono quindi (o non solo) dai vertici e dal management, tanto che negli stabilimenti sono ben visibili le mini cassette postali che raccolgono idee e suggerimenti dei dipendenti; e i manager diventano in qualche modo supporter dei loro collaboratori. Lo sanno molto bene in Toyota, leader mondiale tra le industrie automobilistiche, dove questo concetto di gestione è nato e si è sviluppato all’ennesima potenza. «Il metodo è semplice, ma richiede la collaborazione di tutti, dal momento che lo si fa con le persone, scegliendo il team», spiega Luca Capra, direttore area imprenditorialità e sviluppo di Trentino Sviluppo, «e per questo, in collaborazione con due società di consulenza specializzate, organizziamo cantieri Kaizen secondo questa formula: un’impresa che vuol risolvere un problema ospita altre imprese della stessa filiera (mai concorrenti) che, assieme ai consulenti e a un ristretto numero di funzionari dell’azienda ospite, suggeriscono soluzioni utili Dal Trentino alla Lombardia, al Veneto. Ad Altavilla imparando nel contempo Vicentina la Fondazione Cuoa come applicarle. I problemi [www.cuoa.it] nata nel 1957 come classici da affrontare costola dell’Università di Padova con l’obiettivo di accrescere sono: incremento della le capacità imprenditoriali del produttività, riduzione Nordest, da due anni si occupa del work in progress, di formazione nell’ambito del dei difetti e dei tempi Lean. «Sono state alcune aziende IL POLO DI ECCELLENZA DELLA FONDAZIONE CUOA In provincia di Sondrio, a Buglio in Monte, opera la Ghelfi Ondulati [www.ghelfiondulati.it], una delle aziende leader nella produzione di imballaggi di qualità in cartone ondulato per industria e ortofrutta. Non accontentandosi delle certificazioni acquisite, da un anno e mezzo l’industria ha introdotto le tecniche Lean. Fabio Esposito, responsabile tecnico Fabio Esposito, responsabile dell’azienda associata Assografici, spiega tecnico di Ghelfi Ondulati. com’è nata la cosa. «I contatti con il Lean Excellence Centre del Politecnico di Milano, centro universitario di ricerca che implementa l’approccio di questa filosofia gestionale, ci hanno convinti della bontà del metodo. L’avvicinamento al processo, che è comunque complesso, culturale e filosofico, è stato graduale ed è tuttora in corso. Non volevamo scardinare tutto, ma introdurre poco alla volta i cambiamenti necessari. Siamo un’azienda altamente competitiva, che si è però accorta di avere tanti sprechi. Per questo il primo passo è stato andare a caccia di questi sprechi: una caccia a cui hanno partecipato tutti e in particolare il personale di linea, mentre i dirigenti si sono limitati a supportare questi interventi rendendo possibili le modifiche suggerite». «Siamo partiti da una delle linee di produzione per identificare quello che sarebbe diventato il nostro progetto pilota e per verificare i risultati che sarebbero poi serviti a introdurre il Lean in tutta l’azienda. Le tecniche usate sono semplici e basate sul buon senso, ma comunque non è sufficiente la logica per ottenere il cambiamento: serve l’appoggio di esperti. Le tecniche Lean insegnano a vedere il problema e a trovare soluzioni semplici. Una delle tecniche è quella dei cinque perché: ci si chiede il perché di un dato problema e la risposta origina un nuovo perché e così via fino ad arrivare al nodo iniziale. A quel punto sarà l’operatore stesso a trovare una sua soluzione. Abbiamo chiuso quest’anno il progetto pilota e i risultati sono stati eclatanti: aumento della produttività del 18% sull’indice di lavoro della macchina Oee». Secondo Esposito il cambiamento non va imposto, né servono incentivi economici dal momento che i miglioramenti ottenuti vanno già a beneficio di tutti. «La filosofia che entra in azienda è contro-intuitiva, perché spesso parte da priorità diverse da quelle tipiche delle aziende italiane. Il cambio di mentalità deve per forza investire anche i terzisti: abbiamo come esempio Toyota che aiuta i suoi fornitori a diventare Lean. Tutti in azienda devono essere coinvolti allo stesso livello: compito del titolare è dare il via al processo e monitorarne i risultati. Chi coordina il progetto deve prima di tutto riuscire a trasmettere al personale l’importanza del cambio, di modo che tutti vivano il progetto come qualcosa di proprio e di positivo. E ben presto emergeranno le potenzialità delle persone, la voglia di riuscire e la soddisfazione che ne deriva: perché nessuno lavora tanto per fare. Lean è un principio che accresce le positività delle persone. A tutti suggerisco una lettura facile facile, da farsi in un’ora: il libro di Alberto Galgano Perché l’industria italiana non progredisce». meccaniche vicentine a chiederci di diventare punto di riferimento nazionale in questa materia», spiega Giuseppe Caldiera, direttore generale del Centro Universitario di Organizzazione Aziendale, «E oggi siamo l’istituto italiano di riferimento per il Lean, dal momento che l’Italia è diventata il 15° Paese del Lean Global Network. Crediamo nell’importanza che le aziende imparino a snellirsi e a sburocratizzarsi all’interno e al loro esterno. In partnership con imprese di diversi settori e dimensioni, con l’Università e le associazioni industriali, abbiamo creato il Lean Enterprise Project, polo di eccellenza del Lean nel nostro Paese. Al suo interno è attivo il Club di cui fanno parte 40 imprese che promuovono iniziative per sviluppare e diffondere questi importanti progetti di cambiamento». Per migliorare le performance aziendali è meglio partire in un momento di non crisi, suggerisce l’esperto, che invita a visitare il sito [www.leancenter.it]. luglio 2008 19 2/3 LUCAPRINT GROUP Via A. De Gasperi, 26 – 36060 Pianezze S.L. (VI) – Italy – Tel. +39 0424 478411 - mail: [email protected] – www.lucaprintgroup.it Rassegna Stampa Italiagrafica Luglio 2008, pag 18-20 ografici s s A o d n o dal m IL CASO BOCON Minilezione di management al Club Giovani Assografici in Trentino Sviluppo. Luca Ricci, titolare dell’industria di cibi surgelati Bocon [www.bocon.it] di Pieve di Soligo (TV), da 4 anni segue i principi Kaizen e a metà 2008 il trend produttivo è già del 36% migliore rispetto al 2007. «Le performance le valutiamo settimanalmente, fornendo ai nostri dipendenti un premio trimestrale che corrisponde a una quattordicesima, ma si arriva anche a una quindicesima. Ciascun operaio sa in qualunque momento lo stato di avanzamento del lavoro: lo vede nei monitor sparsi per l’azienda, che indicano se si sta procedendo bene e quali ingredienti bisogna preparare per le successive fasi di lavorazione». di lavorazione, set-up e miglioramento della logistica». Il «sistema di miglioramento incrementale continuo» che ci si prefigge, si basa sulla riduzione degli sprechi, cioè dei processi inutili o comunque migliorabili che, non creando valore aggiunto al prodotto, non saranno mai pagati dal cliente e quindi costituiscono unicamente un costo. Tre sono i fattori chiave del Kaizen, riassunti dal presidente di Trentino Sviluppo, Alessandro Garofalo, docente e formatore oltre che imprenditore e fisico nucleare: «Riduzione degli sprechi e dell’inefficienza, buon governo dell’azienda, normalizzazione. Il buon IL CASO LUCAPRINT «Le aziende cartotecniche come la Lucaprint Group [www.lucaprintgroup.it] di Pianezze (Vi) lavorano generalmente su commessa e il servizio è un elemento fondamentale: qualità e prezzi sono condizioni essenziali per il prodotto: di qui l’esigenza di distinguere il servizio e contenere i costi per essere competitivi». Chi parla è Alberto Luca titolare dell’azienda associata ad Assografici e vice presidente della Fondazione Cuoa. «Le nostre imprese puntano sulla produttività con grandi impianti e grandi dimensioni di lotti: quindi si Alberto Luca fanno lotti sempre più lunghi anche quando il titolare della cliente richiede quantità inferiori. Adottando Lucaprint Group. la filosofia Lean il processo si inverte: invece di mettere a magazzino il prodotto, si riducono i tempi di attrezzaggio e lo si produce più volte. In questo modo, coinvolgendo direttamente le maestranze, in sei mesi abbiamo ridotto del 30% le scorte con evidenti risparmi. Su 3mila palette di prodotto ne abbiamo eliminate 900 riuscendo a essere più tempestivi nelle risposte, senza avere giacenze inutili e potenzialmente pericolose, dal momento che a lavoro ultimato il cliente può sempre cambiare idea...». «Il Lean è entrato in azienda un anno fa, prima con piccoli test nel reparto fustellatura dove si sono dimezzati i tempi di attrezzaggio, poi con test su linee di piega-incolla per ridurre i numerosi micro fermi macchina. Ora il cambiamento è attivo in più settori e il personale interviene autonomamente con le manutenzioni quando lo ritiene necessario, senza più aspettare autorizzazioni. Gli operatori sono diventati maggiormente responsabili del loro lavoro che viene svolto più volentieri perché i risultati sono tangibili. Un consiglio ai colleghi: guardare come si fa in aziende di altri settori è molto costruttivo e fa capire che anche da noi migliorare è possibile. Se l’imprenditore si entusiasma del suo lavoro non resta indietro. L’ho visto partecipando nel 2007 a una missione di cartotecnici in India: lì sono incredibilmente moderni e hanno voglia di fare. Il successo, poi, non passa forzatamente per le nuove tecnologie: in Giappone con macchine che da noi sarebbero obsolete riescono ad abbattere i tempi di produzione, perché grazie al Lean si produce di più facendo meno fatica». 20 IN LUXOTTICA La giornata di Assografici a Rovereto si chiude con la visita alla Luxottica [www.luxottica.com], prima esperienza locale di Kaizen (nello stabilimento madre di Agordo si pratica invece il Lean). Giancarlo Bertazzo direttore dello stabilimento, spiega che il progetto al momento sta riguardando solo una branca dell’attività. «Abbiamo analizzato la galvanica, cronometrato i tempi, trasformato l’ambiente di lavoro in isole a U e il risultato immediato è stata la riduzione dei tempi di attraversamento da una settimana ad alcune ore. Per analizzare passo passo il lavoro dei tre reparti saldatura c’è voluta una settimana». Anche un profano ne può intuire il percorso dai post-it colorati che tappezzano la sala riunioni: indicano nel dettaglio ogni singola operazione compiuta dagli operai e solo i foglietti verdi segnalano gli interventi indispensabili. Luxottica Group è leader mondiale nella produzione di montature per occhiali, con 27 marchi e 52mila dipendenti in tutti i continenti. governo lo si ottiene attraverso: ordine, buona condotta, pulizia, pulizia standardizzata e disciplina». «Nelle settimane Kaizen che si fanno in azienda si portano avanti grandi cambiamenti, da cui derivano risultati così riassumibili: aumento di produttività dal 20 al 60%, riduzione delle scorte dal 30 al 70%, riduzione dei difetti dal 20 al 40%, riduzione dei tempi di set up dal 50 all’80%, riduzione dei metri percorsi dal 40 all’80%. Il miglioramento ottenuto si basa su concetti semplici e ottenibili rapidamente». In pratica la filosofia Kaizen abitua a considerare la realtà di tutti i giorni guardandola da un’altra angolazione: perché è evidente che l’abitudine disabitua a vedere ciò che sta sotto i propri occhi, quindi anche i difetti più macroscopici. Altro principio tipicamente giapponese e distante dai nostri criteri italiani, è il fatto che il dipendente dev’essere lasciato lavorare in pace: quindi mai disturbarlo chiedendogli di cambiare mansione. luglio 2008 3/3 LUCAPRINT GROUP Via A. De Gasperi, 26 – 36060 Pianezze S.L. (VI) – Italy – Tel. +39 0424 478411 - mail: [email protected] – www.lucaprintgroup.it