lettera_pojer - Arcidiocesi di Trento
Transcript
lettera_pojer - Arcidiocesi di Trento
Cile, Coyhaique 7 de octubre de 2010 Sono di nuovo nella mia missione, nel sud del Chile. Anzi tutto voglio ringraziare Lei e i suoi collaboratori e per mezzo di voi a tutti quelli che ci aiutano. Ho ricevuto la sua lettera che mi comunica l’invio del “Pane per amor di Dios”, l’offerta di quaresima, come tutti gli anni. Da Monte Berico giá mi avevano avvisato e giá mi é arrivata. Apprezzo molto il vostro lavoro, gli animatori delle Missioni, voi siete la spola fra la gente e noi che stiamo lontani. Questa volta non mi sono andate bene le vacanze. Dopo gli studi al cuore che non sta molto bene, mi hanno operato della carotide destra, l’arteria che porta il sangue al cervello, chiusa in 75%, scoperta di pura casualità. Se fossi ritornato l’8 agosto, come era programmato, forse si sarebbe chiusa quasi del tutto, con tutte le conseguenze. Cioè non sarei uscito dal Sur del Cile. Grazie a Dio, l’operazione é andata bene e per alcuni anni non dovrebbe chiudersi. Però mi é venuta un’altra magagna, senza pericoli, la laberintiritis, che mi tenne storno e piuttosto male un mese e mezzo, e mi ha impedito passare per il Centro Missionario dopo la visita digiuno. Da 15 giorni sono rientrato. Ero stanco delle vacanze, avevo nostalgia della buona gente e del lavoro che mi aspettava. Anche se nessuno é imprescindibile, qui c’é molto bisogno, come in tutte le parti. In questa parte del Cile non c’é nessun missionario di Trento. Approfitto per descrivere le attività nostre e dare un’idea della zona. Aysén é una zona australe e isolata di Cile, a 1.600 chilometri da Santiago, allo stesso parallelo 46 di Trento nella zona sud del mondo, cioè a 4.600 chilometri dall’equatore. Una zona montagnosa, anche se le città e paesi sono nelle vallate. Peró, a differenza di Trento, il clima é molto più freddo d’estate, a causa della corrente fredda del Pacifico che viene dal polo sud. Per questo, la terra no produce niente, eccetto patate ed erba per gli animali. Se deve importare tutto per aereo o nave. Su gomma bisogna fare un lungo cammino per l’Argentina, perché a un certo punto la strada si trova con i fiordi e le montagne. I ponti sarebbero costosissimi e poco frequentati La vita é molto cara, il doppio di Santiago, senza il salario corrispondente.. Per le caratteristiche delle montagne e del mare, la zona é molto nuova, in quanto abitanti. Un secolo fa vennero i primi avventurieri, solamente uomini, che giunsero dal nord per colonizzare il territorio, esclusivamente boscoso. Prima cosa bruciarono tutti i boschi per dare luogo ai pascoli. I Servi di Maria vennero nel 1937, quando non c’erano quasi strade, solo mulattiere e qualche paesetto disperso. Quando sbarcarono, videro che li attendeva la banda, che pensavano che era per attendere loro. Poveretti, la banda era per far festa a una gruppo di prostitute, perché una terra quasi senza donne. Solamente negli ultimi anni il governo prese coscienza dell’importanza di abitare il territorio, che ora ha 100 mila abitanti, e le tre quattro parti divise in due cittadine. Una vera o profonda evangelizzazione non é mai stata possibile. Fu la gente religiosa che veniva del nord come impiegati pubblici o militari che portò la fede nella zona. Gli abitanti delle zone rurali e ora della periferia delle due cittadine, sono molto indifferenti. C’é la nostra comunità religiosa dei Servi, un sacerdote molto anziano dei Guanelliani, 5 sacerdoti della secolari e alcuni diaconi permanenti. Il territorio é di mille chilometri di lunghezza. La parrocchia di Coyhaique, una parola indigena che significa “Tra fiumi”, ha 55 mila abitanti nella città e 5 mila sparsi fra una decina di paesetti fino a 130 chilometri. Il paesaggio é realmente bello, a differenza della noiosa, però fertile Pampa argentina. Le invio alcune foto di paesaggi, che trova anche in internet sotto il nome di Coyhaique – Cile. Il mio lavoro é fare di tutto e viaggiare per i paesetti rurali. Ecco una descrizioni sommaria della nostra missione. Non mi resta che ringraziare di nuovo lei e i suoi collaboratori, mandarvi i miei saluti e le nostre preghiere. Con affetto, P. Agostino Pojer