junior - Corpo Forestale dello Stato

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JUNIOR
UNA VITA TRANQUILLA
Di chi stiamo parlando? Delle chiocciole.
Erroneamente chiamiamo la chiocciola
lumaca, ma esiste una grande differenza
tra loro, che si traduce con la presenza
o meno della conchiglia. Infatti esistono
lumache prive di guscio
sul dorso, chiamate limacce (Limax) e
lumache con guscio chiamate chiocciole
(Helix) .
Si tratta in entrambi i casi di molluschi
invertebrati, ossia animali privi di
scheletro appartenenti alla classe dei
gasteropodi polmonati terrestri.
di Giulia Corrado
CASA DOLCE CASA…
Ebbene sì, la chiocciola abita la stessa conchiglia
per tutta la sua vita. Quando esce dall’uovo questo
guscio è a dir poco impercettibile, eppure è lì, sul
dorso. Cresce e vive sempre e solo con “lei”.
Questa conchiglia assume una forma a spirale che si
arrotola sempre in senso antiorario ed è costituita
da una sostanza chiamata “conchiolina”, sostanza
prodotta dalla stessa chiocciola.
Il guscio risulta quindi fondamentale per la loro
sopravvivenza perché riesce a difenderle dai predatori e dal disseccamento. Pensate che esistono
alcune chiocciole del deserto che possono rimanere
chiuse nel guscio anche per due anni.
“CHI VA PIANO VA SANO E VA LONTANO”… È
IL LORO MOTTO
Non a caso rappresentano il simbolo della lentezza.
Proviamo a cronometrarle: 3-2-1 via!!!!
In un’ora riescono a percorrere la bellezza di 6
metri, strisciando s’intende. Questo loro spostamento lo devono al cosiddetto “piede”, quel forte e
sviluppato muscolo che gli permette di avanzare e
di ritirarsi. Oltre ad essere stata eletta “animale
lentissimo” gode anche di un riposante letargo che
dura tutta la stagione invernale: scava una nicchia e
si chiude nella conchiglia attraverso un tappo creato da essa stessa.
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ANIMALI CHE LASCIANO IL SEGNO
Al loro passaggio una densa scia argentea rimane
impressa. Si tratta della loro bava, un termine forse
poco carino ma molto utile per questi animali.
Infatti questa secrezione rende il mollusco umido, e
rappresenta un prezioso lubrificante naturale che
gli consente di non ferirsi quando strisciano e di
arrampicarsi ovunque, anche sui vetri delle finestre. Se avete notato le chiocciole si incontrano
soprattutto dopo una bella pioggia. Perché? Perché
amano l’acqua e l’umidità, ma devono stare attente
perché non sono grandi nuotatrici, quindi se cadono
in una pozzanghera troppo profonda affogano!
OCCHI TENTACOLARI!
Le chiocciole vedono eccome! Sono dotate di ben
quattro tentacoli retrattili, una sorta di radar posizionati sul capo. I due “cornini” più lunghi
sostengono gli occhi, mentre gli altri svolgono la
funzione tattile, olfattiva e gustativa: in caso di
pericolo questi tentacolini riescono a ritirarsi in
pochissimi attimi. E sapete cosa si nasconde tra
questi due tentacoli tattili? La bocca! Ed è dotata di
una lingua ruvida (chiamata radula) e di una miriade
di microscopici denti, in alcune specie si contano
anche 21.000 dentini, con cui la chiocciola grattugia
il cibo prima di ingoiarlo.
Attenzione: sono ghiotte dell’insalata… occhio agli
orti!
LA CHIOCCIOLA: MASCHIO O FEMMINA?
In realtà la chiocciola è un animale ermafrodita
insufficiente. Che cosa significa? Significa che pur
possedendo sia l’apparato maschile che l’apparato
femminile non è in grado di autofecondarsi, ma ha
bisogno dell’intervento di un’altra chiocciola per
riprodursi. Quindi quando due chiocciole hanno un
rapporto, entrambe depongono le uova che si aggirano dalle 40 alle 80 uova. Risolto l’enigma del sesso
ecco una curiosità veramente bizzarra: Le “Nobili”
Chiocciole, questo titolo nobiliare lo devono al loro
sangue, che in realtà è trasparente ma quando entra
in contatto con l’aria diventa blu!
ELICICOLTURA... L’ALLEVAMENTO DELLE CHIOCCIOLE
Allevare le chiocciole è una pratica molto diffusa in Italia: sono infatti circa
7.000 le aziende professionali che si occupano di questo tipo di allevamento. Si
tratta ovviamente di un allevamento per scopi gastronomici.
L’elicicoltura è nata in Italia all’inizio degli anni Settanta; il termine significa
coltivazione degli “elicidi” che altro non è che il nome scientifico delle chiocciole e/o lumache: helix.
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Allevare questo tipo di animale significa introdurre in appositi recinti le chiocciole destinate ad accoppiarsi e a moltiplicarsi in un ambiente creato ad hoc
per poi vedere i risultati: le nuove chiocciole nate e cresciute nell’allevamento.
Le specie più diffuse negli allevamenti sono la Helix Aspersa detta anche
“Maruzza” e “Petit-gris” in Francia e la Helix Pomatia detta anche chiocciola
vignaiola proprio perché si trova a ridosso di vigneti
LA CHIOCCIOLA: UN ALIMENTO SECOLARE
Prelibate per i Greci, tanto da essere gli inventori di una particolare forchetta
per estrarre il mollusco dal guscio.
Le chiocciole erano di gran lunga apprezzate anche dai Romani che iniziarono ad
interessarsi all’elicicoltura, allevandole con foglie di lauro, vino e crusca.
Possiamo quindi dire che è stato un alimento largamente consumato dai nostri
antenati.
Durante il periodo storico dell’Alto Medioevo questo cibo divenne un’ancora di
salvezza per i ceti meno abbienti che non potevano permettersi carne pregiata.
Ma nell’Ottocento tornarono nei banchetti imperiali conquistando un posto d’onore nell’alta cucina francese.
LA CHIOCCIOLA
IN GIRO PER L’ITALIA
La chiocciola viene chiamata in modo
diverso a seconda della regione
d’Italia:
La chiamano CAI nel Friuli Venezia
Giulia,
in Basilicata CARACÒIU,
in Puglia CAZZAVÒFFL o PATEDDE,
in Sardegna SIZIGORRU,
in Piemonte LUMASA,
in Campania MARUZZA
e nel Lazio CANTARINA.
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