ST PA - UNGP

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ST PA - UNGP
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI
RASSEGNA ST
PA 17 DICEMBRE 2011 FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI
Data
llmanifesto
Carlo Lania
ROMA
O
ccorre arrivare al più pre­
sto a unarifonna dell'edi­
toria che sappia ritrovare
lo spirito iniziale della legge, che di­
fendeva il pluràlismo senza le zòne
opache che si sono create in seguito.
E non escludo che dopo una rifonna
sostanziale del sistema si possa an­
çhe ripristinare il diritto soggettivo».
Carlo Malinconico è l'uomo chiama­
to dal governo Monti a ricoprire la ca­
rica di sottosegretario con delega al­
l'Editoria. Compito non facile, tanto
più perché si trova a svolgerlo dopo
che l'ex ministro dell'Economia Giu­
lio Tremanti ha inesorabilmente ta­
gliato i finariziamenti fino a mettere
in ginocchio l'intero settore. Al punto
che oggi un centinaio di testate gior­
nalistiche rischiano di chiudere i bat- .
tenti grazie anche alla decisione, con­
tenuta nel decreto "Salva-Italia", di
cancellare definitivamente il fondo
per l'editoria. Un'intenzione che Ma­
linconico smentisce, insieme alle ac­
Cuse di rappresen'tare'un èonflitto di
interessi, vista la carica di priisidente
della Fieg ricoperta fulo a qualche set­
timana fa «Sapevo che questo passag­
gio mi sarebbe stato fatto notare, lo
avevo messo nel conto», risponde nel
suo ufficio a due passi da palazzo Chi­
gi. «Sono arrivatq all' editoria attraver­
<<
Pagina
•
ali
Il sottosegretario all'editoria:
«Giornali diidee, faremo presto
per scongiurarne la chiusura.
Ma la riforma è indispensabile»
1 7 D/C. 2011
so un percorso personale e professio­
nale molto lontano dall'industria e
da ogni forma di coinvolgimento nel­
le attività produttive. Sono stato per
molti anni prima avvocato dello Sta­
to, poi magistrato. Poi sono uscito dal­
la magistratura per fare il professore
unÌVersitario e j'awocato. È vero, per
tre anni Sono stato presidente della
Fieg, ruolo che sono stato chiamato a
ricoprire perché dovevo essere, in un
momento particolarmente difficile,
una sintesi tra diverse posizioni. So­
no contento di averlo fatto. Ma non
per questo ho alterato la mia natura».
Pochi giorni fa il governo, anche
grazie a lei, ha Inserito l'editoria tra
i settori del fondo Letta, decidendo­
ne così un Muro rlflnanziamento.
Senza però due dati fondamentali:
l'entitàdel riflnanzlamento e i tem­
pi con cui verrà fatto.
L'inserimento dell'editoria in quel
fondo rappresenta un'opportunità,
perché crea le premesse per un inter­
vento successivo. Naturalmente al
momento resta ancora da individua­
re l'entità di questo intelVentO, che
giudico essenziale. Per arrivare a una
rÌfomÌ<i del settoré 8è'éorre lÌna fase
di transizione che sia ben guidata pro­
prio per fare sì che aIl~:fu;te c?ntin~ a
esistere un fondo per l editona. I ente­
ri di distribuzione dei finanziamenti
varmo rivisti, adeguandoli allo. spirito
iniziale della distribuzione difetta.
Criteri che siano in grado di difende­
re il pluralismo evitando le ~crosta­
zioni. Non sarà una passeggiata, ma
intendo farlo in tempi rapidi. Anche
perché in questo modo rispondiamo
a quanto affermato dal presidente
della Repubblica nella famosa lettera
I
ai direttori, quando ha detto che tari­
to più saremo credibili - e ci metto an­
che noi del governo nel recl~are
un intelVento a difesa del pluralismo,
tanto più saremo in ~ad~ di dare re­
gole che siano garanzIa di trasparen­
za, bonifica, risparmio, corretta ~o­
cazione delle risorse. Se doveSSImo
presentarci invece come tI? settor~
che brucia risorse senza riformarSI,
saremmo poco credibili.
, Sull'esigenza di una riscrittura del
regolamento dell'editoria nessuno
discute e sa bene che moltissime
delle testate oggi a rischio la chie­
dono a tempo. Il problema sono i
tempi. Ormai le anticipazioni finan­
ziarie da parte delle banche non cl
sono più e nei primi cinque mesi del
2012 almeno trenta testate, tra le
quali il manifesto, rischiano di chiu­
dere. Siete consapevoli di quale ca­
tastrofe si sta preparando?
Ed è proprio questo il ID?ti:ro per
cui mi sono battuto: perche Cl fosse
l'inserimento dell'editoria nel fondo
Letta. La catastrofe va evitata.
SEGUE ~
FEDERAZIONE ITALIANA ÉDITORI GIORNALI Data
il manifesto
1 7 DIC.z011
Pagina
SEGUE
~~
Ma i tempi devono essere stretti.
Ne sono consapevole. Chiedo al
settore di· aiutarmi. So bene che le
sue parti migliori chiedono la riforma
e vorrei per questo arrivare il più rapi­
damente possibile a una soluzione.
Lo so: abbiamo pochissimo tempo
per farlo, dobbiamo farlo subito. Ma
vorrei tornare ancora sul decreto, sul
famoso articolo 29, comma 3.
Prego.
Come governo Monti ci trovavamo
con delle risorse ger l' editoria fissa~e
dalla legge di stàbilità già approvata e
che prevedeva la disponibilità finan­
ziaria per il 2012. Noi non abbiamo
fatto tagli, eppure è passato un mes­
saggio diverso. Il problema era se, do­
po i tagli fatti dalla legge di stabilità,
dovessimo rifinanziare il fondo oppu­
re no, operazione particolarmente dif­
ficile in un contesto generale di sacri­
fici. li ricorso al fondo Letta è stato vo­
luto proprio perché ci siamo resi con­
to della situazione grave che potreb­
be crearsi nei prossùni mesi, e quindi
della necessità di avere uno strumen­
to per rispondere alla situazione.
Veramente è passata l'idea che il
comma 3 tagliasse il fondo per
l'editoria. Lei ha smentito questa
Interpretazione, ma se è così per­
ché il governo non ha modificato il
testo?
Perché la sensazione era che aitri­
menti non ci sarebbe stata una revi­
sione del sisteIlla di erogazione. Inve­
ce abbiamo voluto dare un tempo li­
mite entro il quale la riforma va fatta.
Il nuovo regolamento su quali crite­
ri dovrà basarsi?
Parlare dei nuovi criteri adesso è
prematuro. Però su qualche indica­
zione possiamo ragionare: bisogna in­
dubbiamente uscire da parametri
che facciano semplicemente riferi­
mento a costi o a tiratura e concen­
trarsi di più sul dato occupazionale,
vale a dire il numero dei giornalisti
che una testata impiega. Il plurali­
smo è garan,tito dalle idee e le idee na­
scono da un percorso di qualità pro­
fessionale, Un altro criterio deve ri­
guardare la pènetrazione, cioè la rea­
le capacità che un giornale ha di rag­
giungere i lettori. Ecco questi due so­
no parametri di serietà, quindi direi
che è su queste maglie che va stretto
il regolamento. Cercando anchedi fa­
re.un' opera di razionalizzazione. Pur­
troppo oggi il regolamento è basato
su categorie formali, ovvero giornali
di partito, minoranze linguistiche, co­
operative di giornalisti, editori con­
trollati da cooperative,
È Ipotlzzabile un ritorno al diritto
soggettivo?
Questa è una domanda veramente
difficile, Se dovessi esprimere un au­
spicio, io direi di sì. Non con il regola­
mento, probabilmente occorrerà una
riforma legislativa per riaffermare
questo principio. È difficile per l'am­
ministratore di un giornale non sape­
re esattamente di quanti contributi
pòtrà disporre nel momento in cui fa
il bilancio. D'altra parte però si deve
fare i conti con lé risorse scarse. Per
riassumere: se prima non vengono va­
rati dei nuovi criteri è difficile immagi­
nare una riforma che riafferrni il dirit­
to soggettivo.
Lei da presidente della Fieg sosten­
ne la necessità di cancell;ue la con­
tribuzione diretta e di consentire
l'acceSso ai finanziamenti per l'edi·
toria a tutti, grandi gruppi editoriali
compresi, leggendo il comma 3
sembra proprio essere la linea adot·
tata dal governo. Non c'è in questo
un conflitto di Interessi?
No. Perché quando affermai, da
presidente della Fieg, che era necessa­
rio rivedere il settore, non volevo af­
fatto dire che bisognava distribuire le
risorse ai grandi gruppi editoriali. Ci
sono delle realtà neU'editorianop. as- ;
sistita diptcc6IeunpresÈi di giornali .
ma ancliè di J.lbn.
soffrono la' èrisi
in modo intenso e che probabilmen­
te guardano a forme di intervento
che
che possano aiutarle. Mai pensato'
che le risorse che andavano all' edito­
ria assistita, chiamiamola così anche
se non mi piace, dovessero essere tra­
slate ai grandi gruppi. Piuttosto, la
preoccupazione è di fare in modo
che non si creino ragioni di concor­
renza sleale in ambiti ben definiti.
A cosa si riferisce?
Alla possibilità che esistano piccoli
imprenditori che non hanno contri­
buti perché non rientrano in nessuna
delle categorie previste dalla legge e
che però si trovano sul mercato insie­
me a giornali che invece usufruisco­
no dei contributi diretti. Questo se­
condo me è un elemento critico che
va risolto.
A proposito di risorse: perché non
si riesce ad aumentare l'lva sull'og·
gettistica in edicola?
È una delle possibilità di cui sì è di­
scusso, anche nei tavoli tecnici avuti'
con le associazioni, tavoli che andran­
no ripresi. Una norma già esiste e sta­
bilisce un rapporto tra valore del pro­
dotto e valore del gadget allegato. C'è
però un problema di controlli, che
vanno incentivati. Nel tavolo SI era
suggerito di implementarli anche at­
traverso la collaborazione del­
l'Agcom.
Sempre da presidente della Fieg
sollevò il problema della pubblicità,
concentrata più sulle televisioni
che sulla carta stampata. Il gover·
no pensa di intervenire per riequili­
brare la situazione?
Adesso l'intera questione và rivista
in un ambito di responsabilità gover­
nativa e deve essere riconsiderata pro­
prio per cercare di liberare maggiori
risorse a favore dell' editOlia. Cercan­
do di evitare le posizioni dominanti,
Un'ultima domanda. Il presidente
Napolitano ha lanciato un appello
in difesa del pluralismo dell'infor·
mazione. Sarà proj)rio ,ILg9v~Jno
d~iprof~ssori a non ,ascO!!<!rl,g.? .
Lo escludo. Quanto.·scrittoa81 pre­
sidente della Repubblièa rappresenta
il cardine dell'intervento del governo.
·1
~
I
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI
llmanifesto
iData
IPagina
EDICOLE • Uno sciopero di tre giorni. contro il rischio «privatizzazione»
"Quotidiani in farmacia?
Alberto Ferrigolo
a verità è che gli edicolanti so­
no oggi sul piede di guerra
perché, di fatto, sono l'unica
categoria colpita in pieno dalla poli­
tica delle liberalizzazioni. Evidente­
mente non sono la lobby che si vor­
rebbe accreditare o, se lo sono, non
così potente come farmacisti e taxi­
stio Anche perché, dicono, il prodot­
.to che veicoliamo non è un prodot­
to come un altro o tutti gli altri, pu­
ramente commerciale: ha a che fa­
r~con informazione, cultura, ag­
gIornamento e crescita personale. «il prodotto editoriale ha valore co­
stituzionale;; dicono.
Già, l'edicola. C'è chi sostiene
0e sia o sia stata anche il-luogo di
mcontro e aggregazione sociale, di
strada e quartiere, centro di discus­
L
sione, chiacchiere e litigi furibondi
- dallo sport alla politica all'atruali­
tà - come i bar nelle piazze di pae­
se, ,da chiesa o l'Arci;;. Luoghi di co­
esione sociale. Oggi lo sono meno.
La gente va di fretta e all'edicola
non ci si ferma. A chiacchierare
men che meno. Anzi,l'edicola è og­
gi lo specchio della crisi dei giorna­
li, del loro declino e della disaffezio­
ne del pubblico alla carta stampa­
ta. Molte edicolè, specie nelle peri­
ferie ma anche nelle adiacenze dei
centri Urbani (persino a Roma) ab­
bassano le saracinesche già il po­
meriggio e molte sono quelle che
non vanno oltre le ore 19. Mala col­
pa non è loro, è che si vendono me­
no giornali, malgrado le edicole e
nonostante loro stesse. Erano 42
mila nel 2001, sono 32 mila oggi. So­
lo negli ultimi tre anni harmo chiu­
so i battenti in 5 mila. Ma restano
pur sempre l'ossatura distributiva
di un Paese come l'Italia che ha
sempre avuto il difetto 010 svantag­
gio d'esser «longa, troppo longa>;,
sviluppato in verticale, disperso e
dispersivo,un'urbanizzazione a
macchia di leopardo, cosicché per
raggiungere anche il più piccolo pa­
esetto con il giornale, oppure l'iso­
letta sperduta, bisognava sostenere
costi di distribuzione proibitivi.
Obiettivo di tutti gli editori, gran­
di, piccoli o cooperativi, è sempre
stato quello di riuscire a ridurre
questo divario. Se in un primo tem­
po per arrivare da Milano o da Ro­
ma a Palermo il giornale viaggiava
in treno, per arrivare a destinazio­
ne in tarda mattinata, poi toccò al­
l'aereo portare i pacchi in Sicilia,
anticipando così la distribuzione
nel luogo con il primo volo utile. A­
battere e ad abbattere la concorren­
za arrivò alla fine degli anni Settan­
ta la teletrasmissione delle copie e
la nascita dei centri stampa, fino a
che ogni editore s'è fatto il suo cen­
trò stampa, in Italia e all'estero.
Dinanzi alla disaffezione crescen­
te del pubblico nei confronti della
carta stampata, alla concorrenza
dei new media, a cominciare da In­
ternet, e alla progressiva e tenden­
ziale caduta del saggio di profitto
delle aziende editoriali, l'edicola
sembra esser diventata l'anello de­
bole o forse troppo vincolante al­
l'espansione «illirnitata>; della rete
di vendita. Anzi, l'ostacolo. L'obiet­
tivo è far arrivare il giornale dapper-·
tutto. Anche in chiesa, se possibile.
Famiglia Cristiana e Avvenire lo fan­
no già, ma Sono di fatto «housè or­
gan»•.. Tutti gli altri vorrebbero arri­
vare al pubblico con ogni mezzo, il
supermercato, ì tabaccai, le libre­
rie, i bar, le scuole, pur di diffonde­
re e arginare il declino delle vendi­
te, dopo aver distribuito per anni
centinaia di migliaia di copie gratis
nelle palestre, nei centri commer­
ciali, nei centri benessere, dal par­
rucchiere, nei grandi magazzini, al­
terando e drogando al tempo stes­
so il mercato delle copie vendute!
distribuite con l'unico scopo diren-
dere appetibile il mercato della
pubblicità. Come dire: tutto falso.
Trucchi contabili. Dumping edito­
riale.
In verità sulla liberaIizzazione
delle edicole manca un'idea forte,
da parte di chi la propone, in parti­
colare la Federazione degli editori
tramite il Governo. Tanto che ver­
rebbe voglia di suggerire la soluzio­
ne delle soluzioni o la liberaIizzazio­
ne di tutte le liberaIizzazioni: distri­
buire i giornali attraverso le farma­
cie... o i taxisiti, ove gli uni e gli altri
ci stessero...·
Battute a parte, il problema è se­
rio. Sulle edicole campano 50 mila
e più famiglie. La sperimentazione
che si tenne a cavallo tra il 1998 e il
2000 di vendere I giornali in altri
esercizi commerciali è sostanzial­
mente fallita. Ora si punta all'«infor­
matizzazione;; delle èdicole, che ha
più che altro una funzione raziona­
lizzatrice del rapporto copie forni­
te-copie rese. Nulla di più. Mentre
il risèhio vero, se dovessero scom­
. patire o la distIjbuzione essere liberaIizzata, è che si imbocchi in real­
tà la strada della privatizzazione
tout-court della distribuzione, che
finirà nelle mani di circa un centi­
naio di soggetti privati, che farebbe­
ro il bello e il cattivo tempo, «ope­
rando in regime di monopolio;) co­
me sottolinea un documento del Si­
nagi, il sindacato edicolanti Cgil, i
quali decideranno se la redditività
prodotta dalle singole edicole esi­
stenti sarà «funzionale ai loro inte­
ressi aziendali». Un vantaggio per i
grossi editori di giornali, di cui i ri­
venditori cureranno sicuramente e
con particolare dedizione gli inte­
ressi. Un disastro per i medi e i pic­
coli. TI rischio ancora una volta è la
«concentrazione», della diffusione
e dell'informazione. Dopo il taglio
dei fondi di sostegno all'editoria mi­
nore e cooperativa,. si rischia che la
selezione dei giornali che potrarmo
vivere o meno - indipendentemen­
te dal loro mercato - passi prima di
tutto attraverso la selezione delle
edicole che li dovrebbero distribui­
re. Perfetto attentato alla libertà
d'informazione.
l
1 7 OIC. ZOl1
_FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI
Data
Pagina
Tagli alreditoria Malinconico:
~~I piccoli giornani?
.
Andranno in rete))
«112012 sarà un anno di transizione, poi
cercheremo di incentivare il passaggio in rete». Br
la strategia ché .il sottosegretario alla Presidenza
del Consiglio con delega all'Editoria Carlo
M~linconico intende adottare nella gestione d<ei
contributi pubblici ai giornali. Malinconico ieri in
un'intervista a "Il Fatto Quotidiano" conferma
che «nel 2014 i fondi saranno garantiti, ma
cambierà il criterio di assegnazione». «Il
pluralismo significa tenere viva una voce, a noi il
compito di trovare la forma giusta - spiega il
sottosegretario -. Ci sarà un limite minimo di
copie vendute e distribuite e chi non lo raggiunge
> Reute.rs
1 7 DIC. ZO-ll
u
deve trasferirsi su Internet per .
abbattere i costi senza
sacrificare giornalisti e lettori».
«Il nostro:' precisa - sarà un
méentivo, non possiamo
obbligare. Però difronte aL
nulla, meglio sfruttate le .
potenzialità,am:ora mespresse
di Internet. E finito il tempo dei
soldi a pioggia per tutti.,.~ Per
quanto riguarda le agenzie di
stampa, Malinconico aggiunge
che «il discorso è diverso: non
ci sono contributi diretti ma convenzioni con lo
Stato e se le amministrazioni ritengono di non
acquistare un servizio con un'agenzia, il rapporto
finisce immediatamente».
FEDERAZIONE ITALIAN A EDITORI GIORNALI
i
laRepubbIica
Data
Pagina
Edicole ConIo scudo del pluralismo bloccata ogni innovazione ~ . PICCOLA, mapotente.Lalobbydegli edicolanti usaI' arma
della crisi della cartastampataperopporsi alla nuova spal­
lata del governo che consentirebbe la vendita di giornali e
riviste inpiùpunti veri dita. Del resto, i gestori delle 30mila
edicole italiane (che danno da lavorare a 50mila famiglie)
sono riusciteà bloccare fino agli anniNovanta tutti i tenta­
tivi del Parlamento di consentire la vendita almeno nella
grande distribuzione. Motivo: favorirebbe_ sostengono
- solo la grande editoria rispetto alla piccola. Oltre a met­
tere inpericolo i posti di lavoro nelle edicole, s'intende.
ORIPRODUZIONE RISERVATA
1 7DIC. Z011
Il
ITALIANA EDITORI GIORNALI
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1 7 DIC. ZIJ11
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FEOERAZIONE ITALIANA EDlf'oRIG IOR filALI
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11f-:
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CONTROMANO
.~
Piccoli giornali nel dopo Lavitola MARIO LAVIA a bene, entriamo nel merito. Se questa era
la sollecitazione di Carlo Malinconico; il
sottosegretario alla presidenza con delèga
alYeditoria intervistato ieri dal FattoQuotidiano,
va raccolta. Sono anni che i giornalisti
chiedono di poter discutere seriamente di
unipotesi di riforma dell'editoria; anzi, proprio
il fatto che sinora nessun governo è stato
capace di aprire fattivamente la pratica è uno
dei motivi della crisi attuale del sistema.
Ma questi paiono tempi di ripresa della
politica, seppure ammantata dal velo "tecnicd'
chela dovrebbe preservare da bizantinismi e
logiche di potere. Bene. Speriamo che ci siano
V
, le condizioni, stavolta, per aprire la pagina del post­
Lavitola, quella dei . finanziamenti a pioggia a favorèdi fogli finti o di copertura di interessi" opachi. D'accordo su questo, e
anche sul fatto che parole del sottosegretario
«il mercato va oltre le regole perfette».
Grediamo nel mercato, non nella sua
onnipotenza:tanto più quando si parla di un
bene preziosissimo come le idee.
Qualche patema, invece, la suscita unaltra
frase di Malinconico: «Ho spiegato che nel
2014 i contributi sono garantiti, e dunque
niente drammi, cambia solo il criterio di
. assegnazione». Ma come,
niente drammi? Qui è tutto
un dramma. Per noi
"piccolt, ma anche per
giornali più grandi come
l'Unità (ci torniamo) o
Avvenire, per decine di
pubblicazioni diocesan~, per
il manifesto, Liberazione, il Rifonni~ta e al~.
Come, niente drammi? Ma se il contnbuto
è sceso a 53,5 milioni di euro e - come
spiegava ieri qui Gabriella Monteleone -:- «s~
questi gravano oneri nonriferibili.alred~tona
direttamente (debiti con Poste, Ra1, Radio
Radical~ e altro)>>! Ci ~ole spiegare, il , .') .
sottosegretario, come Sl fa ad an~ar~ ~,ant1. ~1
. vuole dire che idea ha, lui, dei cnten m base al
quali distribuire il pochissimo che c'è? Ci può
fornire qualcosa in grado di andare in banca e
spuntare gli anticipi? Finché non c'è questo,
ipotizzare il passaggio sul web - discorso molto
serio e difficile rischia di essere accademia.
Allora: entriamo nel merito e cominciamo a
bonificare un settore che la politica ha drogato al
punto di foraggiare uno che è finito latitant~ a
Panama. E però, dateci l'ossigeno; sennò per
bonificare ci mancano le forze.
Ps. Nella fulminante intervista a Fabrizio
Roncone sùl Comere della Sera, Renato Soru
non fa: una bella figura. Mai visto un editore
così distante dai problemi del suo giornale e
dei giornalisti che vi lavorano. Un motivo in
più per solidàrizzare con l'Unità.
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FEDERAZIONE ITALIANA EDITOR! GIORNALI
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1 7 n,c; Z011
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in rosso anche i conti ';" ·····LE PUBBLICAZIONfDELLO
STORICO ORGANO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA CESSERANNO DAL 31 DICEMBRE
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d;ChiaraPaolin
9
a società editrice è giunta alla do­
J lorosa determinazione disospen­ derecautelativamente le pubblica­
zioniil31 dicembre prossimo, onde evitare l'aggravarsi di uno squilibrio economico gestionale nel prossimo eserciziO", Così Marco Gelmini, am­
ministratore unico della società che edita Uberazione, ha fissato la data di una chiusm:a più volte annunciata, '. Si convochi immediatamente un ta­
volo al sindacato per gestire la po­
sizione di giornalisti e poligrafici, ha
scritto in una lunga lettera inviata ie­
ri a tutte le parti interessate: è ora di
calcoli e carte dafirmare per una mi­
naccia diventata realtà:Tiberozione
sarà in edicola ancora per due set­
timane, poi basta.
I numeri di Gelmini sono espliciti:
"Relativamente all' esercizio 20 lO ­
spiega la lettera si registrerà un mi­
I
nòr~ricav0è!el15 per cento a causa
dellendotte pravvidenze dell'edi­
roda (-511milaeuro). Relativamen­
te all'. esercizio 2011, si può preve­
. derè un 1Ìlil1or ricavo da provviden­
ze per l'editoria nell'ordine del 70
per cento (superiore quindi ai 2 mi­
lioni di euro rispetto alle previsioni
di bilancio della società editrice!)".
n direttore Dino Greco traduce: "Di
fatto siamo al capolinea, hanno de­
ciso di tenere l'acqua sporca e get­
tare il bambino. Con un piccolo aiu­
to alle testate che fanno davvero in­
formazione si poteva portare avanti
un patrimonio economico, prima
3
Il direttore Greco:
"5·1r:Ddacato fuori dalle fa~briche e giornali come ". nostro
I
oscurati:
BI
si era già visto
nel 1933"
ancora che libertario, Come mai
questi tecnici non lo capiscono? E
come mai la gente invoca la selezio­
ne selvaggia del mercato senza ren­
dersi conto che sindacati fuori dalle
fabbriche e giornali col bavaglio so­
no la ricetta già vista in Italia nel
1933?". Di certo la sinistra italiana
rischia di sparire in
blocco dalle edicole:
Unità, Europa, manife­
sto, Uberazione. "In
vent'anni non aveva­
mo mai smesso di
uscire, mai - spiega
Carla Cotti del cdr -.
Siamo molto preoc­
cupati. Dopo il sacri­
ficio degli ultimi anni
ci bastava poco perri­
partire. L'organico al
lavoro è passato da 30
a 7 redattori, da 20 a 6
i poligrafici, tutto per
mantenere una testata storica, e li­
bera. Vogliamo lasciare l'ItaIia in
mano solo ai grandi editori? Perché
non sostenere la piccola stampa
con un fondo di solidarietà a carico
di chi si spartisce la pubblicità?".
Uberazione, nata negli anni Settanta
per gemmazione gratuita del setti­
manale edito dai Radicali, dal 1991 a
oggi ha rappresentato la voce dei
comunisti italiani. Lanciata da Oli­
viero Diliberto, magnificata da San­
dro Curzi nel suo momento di mas­
sima affermazione intorno agU anni
Duemila, ha poi vissuto un declino
costante.
.
La gestione di Piero Sansonetti, cer­
cando il mancio e aumentando le
spese, aveva lasciato un conto pe­
sante. Con Dino Greco, dopo tre an­
ni di sacrifici, la scialuppa era tor­
nata sulla linea di galleggiamento,
Stavolta, però, sta mancando l'ac­
qua, si va tutti in secca.
.
~
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI Dala
la Repubblica
Pagina
~
,LA VIlTORIA ,?
DELLARAGrONE
G~VANNI VALENTINI
'
E
UNA. Vittoria del buon
~enllso. prima ancora che
nuta ' ~ a POlitica,quella otte­
lensUU'a tad Il fr
zeteIevis'
s. e e equen­
dell'op' ~ve. E dimostra la forza
si mobAr;lone pubblica quando
-.
11a Con le armi della ra­
gIOne e della Protestà civile.
SEGUE A PAGINA 34
(segue dalla prima pagina)
N
eanche un governo
tecnico- impegnato a
,
imporre pesanti sacri­
. ficiatuttiicittadiniper
salva:e il Paese-può infatti sot­
trarsI al dOvere di rispettare la
vol~~tà Popolare.
Sllmpediscecosìunmisfatto,
U?arapina o uno scippo ai dan­
ID ,?eIlo Stato. E si individua
un rmpOrtante risorsa a cui at­
tingeré legìttimamente, per ri­
durre o ahn eno alleggerire il pe­
so della :manovra economica e I
fiscal~ SUlle spalle degli italiani. ,.
Non e una ritorsione né tanto­
meno una vendetta contro nes­
s~o: ~a piuttosto un atto di
gIUstizIa e diequitànell'interes­
se. esclusivo dei contribuenti,
chi~ati oraasostenereilsalva­
,_t~ggIo della finanza pubblica.
In una situazione come que­
~ta, non si poteva più pensare di
re~alare" un pezzo rilevante
d~ll etere, equindidelpatrirno­
mo stat?le, per favorire gli stessi
soggetti - in prirnis Rai e Media­
set- che già sfruttano da tempo
lefreq~eh,zeteIevisive, pagando
~onl di concessione irrisori e
~crando lautiricavisu un bene
c, '; app artiene a tutti noi. Sarà
un&sta a. stabilire adesso quan­
to valgo no effettivamente le fre­
quenzeresidue,achiecornedo_
~~ essere assegnate. Ma
n a Vl.et:ache, in mancanza di
off:rte a.deguate da parte delle
enuttenti tv,lagara possa éssere
~~ert~ .a.:nche ,agli operatori te- .
e .0~c:J.. e quindi aggiudicata al
rruglior 'Offerente.
Poco i.r.nportaormaicheilgo­
ver: o l::recedente,rappresenta­
to a
erlusconie dal ministro.
ROllia.r:ti.. avesse deciso di avvia­
i,e la P::rocedura del cosiddetto.
. b~auty contest" (o concorso di
bellezza}, perpilotareinrealtàl~ nuove trequenze. In ogni caso \
sarà un prezzo di mercato~ tra­
destinazione delle frequenze aI sparente, frutto dell'incroCIo fra
"signori dell'etere". Vale a dire la domanda e l'offerta. Non un
in buona, parte al medes~o premier-tycooneallasuaazlen­ "regalo", una cessione a CO?to '
da. TI dovere di "autotutela" , co­
zero, una dismissi~ne ~atuI;a.
me ricorda un parere giuridico E vogliamo essere SICurI fin d 0­
, ra che il ministro Passera, .forte dell' amministrativista Gianlui­
di una lunga esperienza di ma­ gi Pellegrino, obbligava i ~uc­
cessori a riaprire la questione .' nager e risanatore, nonpro~e­
per cercare di ottenere il massi­
derà comunque a una svendita
mo possibile, revocando o mo­ hi ­
diStato.
Il govemo Monti risc era
dificando il provvedimento pre~ cedente. E bisogna dare atto aI forse di cadere inParlamento s~
cOIDTIÙssari di minoranza al­
questo terreno minato? N~n SI
l'interno dell'Autorità sulle Co­
può escludere. Ma alloransul­
municazioni, insieme ad alcuni teràchiaro,ancheachinonvuo~,
irriducibili rappresentanti del­
vedere e non vuoI sentire, :he SI
l'opposizione, di aver contra­ pregiudica l'interesse !l~lona­
stato apertamente e coerente­
le e si compromette il. ns:m~­
mentequella'improvvidadeci- .
mento del Paese perraglOm pn­
vate, di bottega o di portafoglio.
sione.
, Erail31 agosto scorso quando
Ilpartito (trasversale) de~a te­
la direzione di questo giornale
levisionehagiàfattotroppldan:
pubblicò in prima pagina un
ni al Paese nell'ultimo quarto di
commento a firma del sotto­
secolo, per avallare un voto di
scritto, intitolato: «La truffa del­
scambio tra il risanamento e le
lefrequenzetvnelFarWestdel­
frequenze. Enonsoltan~o in t~r­
l'etere». In quell'articolo,fra
mini economici. IguasnpegglO­
ri sono stati prodotti sul piano
l'altro si leggeva: «È come se l'I­
del pluralismo dell'informazio­
talia avesseadisposizione un te­
ne e della libera concorrenza.
soronascosto, unaminierainvi- .
Ma forse ancor più nella cultura
sibile, un immenso giacimento
e nel costume della società ita­
d'oro o di petrolio, ma non vo­
liana; in quella convivenza civi­
lesse sfruttarlo come si deve per
le che -come si vede purtroppo
ottenere il massimo rendimen­
nelle aule parlamentari e fuori ­
to. E anzi, invece di cederlo al
diventa di giomo ingiomo sem­
migliore offerente, lo regala a
pre più incivile, anche per effe!­
chigiàvihamessolemanisopra.
to dell'imbarbarimento teleVi­
Ma, prima di arrivare a vendere
sivo.
i gioielli di famiglia, uno Stato
ORIPROOUZIONE RISERVATA
onesto e oculato non dovrebbe
cercare di affittare a un giusto
. prezzo i beni di sua proprietà?».
Se lo ricordiamo oggi non è
perrivendicare meriti o pervan- ,
teria di testata, ma piuttosto per
dire che non abbÌaIno aspettato
la caduta del governo Berlusco­
ni e l'insediamento del governo .
Monti per porre il problema al- '
1'ordine del giorno. A quell' epo­ ca, era appena partita 1'asta per le frequenze della banda larga di ultima generazione su una base di 2,3 rpiliardi di euro e lo stesso ministro Romani dichiarò che sarebbe potUta arrivare anche a tre: alla fine, invece, s'è chìÌJsaa 3,5 miliardi.
Ora dovrà essere proprio la
nuova gara a titolo oneroso, se­
condo gli ordini del giorno pre­
sen tati alla Camera da Pd, Idve
~egaeaccolticonunopportuno
npensamento dal governo in
carica, ~ stabilire il valore delle
I
1 7 OIC.lO'iì
·FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI Data
1 7 DIC.2011
Pagina
Giuseppe Giulietti deputato e portavoce diArticolo 21
T~J~~"!J.~nze in
tlij",e}~fH!ram'
RobertàRonì;:oD:i
r
)o
«Abbiamo messo tin milione di euro
da part~, le ~equenze tv ce le cOplpria-;
rr;o ~Ol'>. PlU o meno queste le'parole
di Michele Santoro giovedi scorso dal palco di "Servizo Pubblico" rivolte al
ministro per19 Sviluppo, ec:rrado Pas­
sera. Una provocazione, una boutade,
una classica istrionata del giornalista
~ ora si vuole fare anche tycoon tele­
VISIVO. Qlello che sì vuole, futto sta che
S~toro .ha colpito nel segno. Da ieri
deCIDe di associazioni, òrganizzazioni e liberi cittadini si stavano mettendo
sul!a. sua stessa lunghezza d'onda. E
pOi, ID serata, la decisione del governo
pressato da troppe partì. Accettati alla
era gli ordini del giorno in mate­
na di ldv e Lega: di asta dunque si di­
scuterà, forse si farà. ~ retroscena, come è noto, è l'asta non
J.?detta dal governo Monti per la ces­
sione delle frequenze digitali rimaste li­
?ere dopo il switch off (l'abbandono
rnte~e dell?aese del sistema analogi­
co). SI tratta di uno "sp~io" di circa sei
frequenze che 1'attuale governo Monti
(non mettendo in discussione le scelte
del 2009 dell'allora ministro per lo Svi­
luppo, P~olo Romani) di futto regale­
rebbe al slste.!?a Raiset (Rai-Mediaset).
C:On la doppia fregatura per i cittadini di non vedere incassare una lira da una
parte, e sub~e tagli - proprio nel mon­
do delle effilttenze e dell'editoria - dal­
l'altra.
Spcr:ando <;he nelfratternpo la "forma"
raggiunta ID Parlamento diventi So­
s~, ~~diamo al depdtato Giusep­
pe G1UliettI, del gruppo misto della Ca­
mera e portavoce in Parlamento del-.
l'Assoc~ione per la libera informazio­
ne, Arti~olo 21, di spiegarci antefàtti e
prospettive..
çan:
GiuJieUi, ricordacioome si eraan:iva­
ti a questo improvvido ''regalo''. Sem­
brerebbe una decisione da paese dei
campanelli: "televisioni gram pertut­
ti'~ ~ l'Italia è un paese Uherista, do­
ve S1 vendono anche i sorrisi Wl tot a
dente­
In serata il goverlll.o accoglie gli odg
di Id" e Lega che
lo impegmu.lo
ad alllnuUan.'e rassegnazionE!
gll.'atuita e a b:ldill.'e
un'asta. "a. titolo oneroso". Ora la paiia è a! mi!il~st'!1'o PaSSElll'a
Sì, ai tempI dI Romani -uomo cardine
del sistema Berlusconi e del conflitto di interessi -si diceva appunto che anche
in altri paesi d'Europa le frequenze te­
levisive venivano donate, non vendu­
te. TI problema pero è che l'Italia non è
un paese come gli altri, dal punto di vi­
sta dei mezzi di comunicazione. In ita­
lia vige da quasi due decenni un tragi­
co conflitto di interessi che vede il (ex)
. presidente del consiglio da una parte
editore, quindi padrone, e dall'altra au­
torità competente del proprio compe­
titor. Negli altri paesi, insomma, esisto­
no precise regole antitrust, esistono ve­
re autorità di garanzia, esiste la plurali­
tà di soggetti e quindi una vera compe­
tizione. In Italia, no.
Già dà un paio di settimane sono sta­
te presentate al governo Monti diver­
se petizioni per chiedere che Pasta si
fuccia. Risultati?
I.:accettazione da parte del governo de­
gli Odg di Idv e Lega è un segnale, ora
però bisogna passare ai futti. Monti
stesso del resto dovrebbe essere indi­
gnato di fronte alla illiberalità del mer­
cato televisivo italiano. Invece fino ad
oggi questo governo sembrava non vo­
ler smuovere le acque, congelare la
questione cosi com'è attualmente, sen­
za toccare il conflitto di interessi e la­
sciando che Rai e Mediaset, definiti co­
me i competitori con i migliori requisi­
ti (il cosiddetto "beauty contest") si di­
videssero fi:àtemamente le frequenze in
avanzo. Non si trattava quindi di un
"regalo" del governo, ma di un vero e
proprio prezzo pagato alla politica.
Adesso le cose si rimettono almeno in
parte in discussione. Ma Berlwcom ba detto che lui al­
l'asta non parteciperà-
Sì, ha ripetuto non so quante volte che
lui non intende partecipare ad alcuna
asta, mettendo in serio pericolo la sua
, riuscita e anche la tenuta del governo.
Da qui la giusta provocazione di San­
toro... &istono casi simlli.nel mondo,m cui
la partita si è giocata a favore dei cit­
tadini e non dei monopoIisti tv?
Sì e si tratta di casi estremamente inte­
r~anti. In Argentinarad esempio, le:
Stato ha deciso di mantenere un tot di
frequenze pubbliche, da affi~ar~ o c~­
dere gratuitainente per canali di parti­
colare utilità. Pensiamo a canali dedica­
ti al lavoro, o all'istruzione, o all'educa­
zione civica. Un giornalista Rai della scuola di Zavoli, Raffaele Siniscalchi,
recentemente ha cominciato a ragiona­
re sulla possibilità di creare gruppi di
azionariato popolare per comprare o
affittare spazi televisivi. Al risclù.o di regalare le televisioni si unisce quello - semprepiù concreto­
di chiuderei giornali 1ànto perpren­
derci due fregature in un'unica solu­
none-
SEGUE
.FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI Data
LibeJlaziane
SEGUE
Sì, è propno così. Con i tagli ulteriori
all' editoria sono ormai a rischio certo
di chiusura decine, centinaia di realtà
editoriali e di piccole emìttenze.ln Par­
lamento Rerò non se ne preoccupano,
continuano a parlare di "tagli a una pic­
cola casta di profìttatori". Ma non èco­
si. Associazioni come Mediacoop,
l'Fnsì, i cdr di tanti giornali, hanno pre­
sentato le cosiddette "norme di puli­
zia", per escludere dai finanziamenti
pubblici chi veramente sepe approfit­
ta senza fare alcuna infurmazione. Be­
ne, perché non le votiamo immediata­
mente e poi non cerchiamo di salvare
chi ne resta fuori?
Ci sono realtà che realmente rappre­
sentano uno spazio di pluralismo, e
non parlo solo dei giornali di partito,
che pure sparirebbero_
Certo, pensiamo solo a "Confronti",
storica rivista della comunità valdese
che rischia di non arrivare a gennaio, o
a Telejato, la televisione palermitana
antimafia che ha i giorni contati. Ora
però si tratta di vigilare affinché \'asta
abbia luogo al più presto e che quei
fOndi vadano a salvare la pluralità del­
l'infurmazione.
Pagina
1 7 DIC. l011
F E D E R AZ IO N E I T A L l AN A E D I T O R I G IO R N A LI
Data
M
l6\NO
1 7 DIC. 2011
Pagina
FINANZA
Calano gli ascolti delle emittenti generaliste. Per la prima volta
la raccoIta·-di-spot-èJnferiorelìlla media di mercato. I network sono costretti
a rivoluzionare le strategie. In vista ~drllli -2012 che si annuncia molto difficile \
. _.
I
des
O
la tv
a
L'EV.OLUZIONEDELBUSINESS DEI:PRINCIPALIGRUpPrrv
L.
a-recessione attesa per
il 2012, certificata· dal
ministro dello Sviluppo
Sostenibile Corrado
Passera e sottolineata
da Confindustria, peserà come un
macigno sul mercato pubblicitario
e sul settore editòriale-televisivo.
Del resto, la prima voce di spesa che
un'azienda tagliainmomenti di crisi
èquella relativa a spot einserzioni.
Così se da Viale dell'Astronomia si
attehdono per 1'apno prossimo un
calo del pil dell'1,6% dovuto alla
pressione fiscale imposta dal go­
verno Monti, gli analisti di Piazza
Affari ipotizzano.una diminuzione
non inferiore al 3,2% della raccolta .
pubblicitaria, cioè due volte la ca­
duta del pil atteso. Cìò significa che
se il 2011 si chiuderà con investi­
menti per 8,3-8,4 miliardi (in calo
del 3-3,5% rispetto agli 8,6 miliar­
di nel 2010), nel 2012 per la prima.
volta si rischia di -scendere sotto
8 miliardi. Una prospettiva in un
certo senso ngliadeidati poco con­
fortanti relativi all'ultinio trimestre
di quest'apno. Ese poi.si tengo­
. no in .oonsiderazione le previsioni
anCOra più pessimistiche elabo­
rate da alcUni broker stranieri, ci
si può spingere prevedere per il
2012 una flessione del 4-5%. II che
equivale astimare una raccolta di
7,88-7,92 rniliardi.Numeri che edi­
tori, centri riièdia e concessionarie
non: vedévail!).damoltiannL . .
È in qu~'to sceliarlòèhe si.d6vtan- .
nomuoverèi quattroPJ:Ìncipali
• gruppitelé~1ÌSivi:Rai,Medias~t, Sky
Italia e'riMedia cui fa capo il 50%
degli investimenti· totali. E che
quest'anno, per .
la prima vol- .
ta, rischiano
di registrare,
a
inwrDlini perCl'lntuali, una perfor­
m;IDti;'peggiore dell'intero mercato
se verrà confermato quel trend che
a fine settèmbre vedeva ~e tv per­
dere il 8,7% a fronte di un calo
complessivo del 3,3%. p~ questà· ragione, nel 2012, questi network dovranno affrontare e~lv~e pro-) blematiche come rimpoverun~nto dei contenuti, la fran:ullentazlOne ,degli ascolti e l~ màg~o~e concor~ , re.o:a dei nuoVl media, il web su tutti..
...., ...'
... .. '>
.
"I.nrèa.sa RailEì quèstioni pìù, ~elica­
te .sono quelle rè1a~ve .~JlOssibile
. rinnovo del cda, oggi presieduto da Paolo Garimberti e guidato dal direttore generale Lorenza Lei, e all'individuazione del nuovo diret­
toredelTg1 dopo la SEGUE
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI
M
Data
IANO
FINANZA
1 7 DIC. Z011
JG
Pagina
SEGUE I
rimozione di Augusto Minzolini, D terzo incomodo>-; 'edia-La7 E se il neo presidente della Fieg . attende invece ilso .aìistriale Giulio Anselnri è in lizza per la
)forse dal Quatar. Mentre poltrona dì Garimbertì, il successogUidato dal vicBpresidente re di Minzolini non è stato ancora
vanni Stella, dopo aver trovato: circolano sempre i nomi di
'uscita del direttore del Tg' Mario Calabresi, Mario Orfeo . ElU'icoMeritana,lavora al taglio e Marcello Sorgi, Con il rischio-.defèosti e al ritorno al break even, che, come rivelato da MF-Milano atteso, però non prima del ?014: Finanza, si debba addirittura ri- .In.finéc:èSky Italia, che pv. Q sfrut­
correre a un concorso, In viale "'<'lli'P9sì~ionepriyil~$Ìàta (o dì Mazzinì, inoltre, c'è da acceleraJi~polista coinesostien~Fedele re il mancio della coneessionariaConfàlonier:i) sul satellite, La tv Sipra, che chiuderà il 2011 con una dì Rupert Murdoch dovr.àdiJen­
raccolta inferiore al miliardo,
deré con le unghie il baèino-dÌ 5 milioni di abbonati, diversificare Mediaset, invece, deve trovare in la strategia dopo aver abbandona­
fretta il modo di contenere i costi di to il beauty contest per i, multiple~ produzione legati ai diritti per il di­
digitali, e rafforzare l offerta dI gitale a pagamento, Non decollano servizi, a partire dall'on-demand. gli abbonamenti alla piattaforma (riproduzione riservata)
.
Premium, che perderà quest'anno So milioni, A questo si sommano -lLIBENQ.PEGLlAS.cOLTI.DELLETVITALlANE
le difficoltà nella gestione della .... ,.' '.' Dati~~tiViaIlOSharetl1edioann.u() . ..... .
partecipata Endemol, da mesi im­
2008 .. ·?OO~ .' .... ·"2010'Ottobre 2011
pegnata a ristrutturare un debito da 2,7 miliardi, eil cruo degli ascolti 39,51%
.. Rai
dei canali.generalisti (dovuto anche 36,97%
all'impoverimento dell'offerta), la vera fonte di ricchezza per l'azien­
da guidata dalvicepresidente Pier Silvio Berlusconi, Per risponde­
i+
re a questi problemi e risollev:,~e ... Altre Tv
12;9% .
. ,..
. .'
.
anche le sortì del titolo (che in ~j­
sa ha perso il 55% da inizio .~Ò)
Fon;; MF·Mìlano Fmanza su ~laborazioneMediòba~~a Secu,rilies su dati Audi!ef._ =GR=AFI;..cCAM""f.ur=LA=NO""fl=NAtIZA~~ a Cologno Monzese avrebbero. av;.w.ato la· ricerca di, nlio:vtt"fqp ~~ggrda inse ·~~fta::s@1i­
dia di veÌ'tice.
... - ~ ...
;,VANDANtENT()DELL.ÀRACCOlTA·PUBBUCITARIA IN TELEVI.SIONE··DAL2008AOGGI'
:t.;;·<>'
. ' -'!nrrìigliaiadieuro.
'/ ...•.. > ".' .>.' ........' ".
,.~,(
'.' ;,>,<t'20a8:·l.ìn~r~atÒ~
·;,tv··
.CT.',.· .,i, .
~.
.2009: " ,%mercato? .. 2010:
. '. ' ..' N:',
i:.
Mediaset
j 3.035.600
64,76% • 2.781.250' 63,81%
.! . .
Rai
~
28,19%
1.321.348
,~-.,;....-~~
91.238
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J
2.064.380
63,36%
23,3B%
FI~~~F~E~D~E~R~A~Z~I~O~N~E~'T~A~L~IA~N~A~E~D~I~T_O~R_I_G_ _IO__R_N_A_L_Ir-________________--j
.Data
LA NAZIONE
CRONACA FIRENZE
13
Pagina
•
LA NOMINA
Quotidiano nazionale
Giovanni Morandi
nuovo direttore
n.. GIORNALISTA
fiorentino Giovanni
Morandi, una lunga
carriera a 'La Nazione', già
inviato speciale e di guelTa,
e direttore da sei anni de TI
Giorno, è il nuovo direttore
responsabile delle testate '
QN, Quotidiano Nazionale,
il Resto del Carlino e
i
Quotidiano.Net.
E' stato
nomina­
toda ~
Andrea
Riffeser
Monti,
. ammini­
stratore
delegato
della
Poligrafi­
ci
Editoria­
le.
«Questa scelta - ha .
commentato l'editore - è
volta a rafforzare il legame
tra la carta stampata e
l'informazione online, per
meglio affrontare le ~fide
dei prossimi anni, in un
mercato che sarà .
caratterizzato da UIljl forte
accelerazione nelle . ,
sinergie tra carta e web, e
che ci vedra' impegnati
con nuovi progetti ed
Ììlvestimenti».
1 7 DIC. Z011
lJ
l'
FEDERAZIONE lTALlANA EDITORI GIORNALI nata
Pagina
1 7 DIC.IGr\
19
Cambi ai verti.cicielle tf?statedel ga!:ppoPoligrafici.Na.sceilcomitatostrategico ~ tracattàeweb'
·.l}J9til~diartiN~~~J,4i(J~~,;r;a,.linf{.
Per il Giorno- c'è Cennamò.Viscidiventa direttore- editoriali!
.
"
iovanni Moran'di
lascia la gùidadel
Giorno di Milano è si
sposta, a Bologna, da
lçmedì prossimo, come diretto­
re, responsabile del Quotidiano'
nazionale (Qn),ilRestodel Car­
lino e QùotùiialuJ.net: Morandì .
sostitIDsce',cosìPierluigi Visci,
divenuto direttore editoriale
delle testate, del gruppo Pplì:
grafici Edìtoriale.A sua volta,
al timone del Giorno viene pJ:O,­
mosso' 1'attualevicedireUore
"Ugò Cennamo.~. ".
,., '
, ,Alivello Qigruppo, Mo;andi
entra a far parte anChe del :imo­
vo Còmitato, d'indirizzo strate­
gico tra la carta stampata e il
web. Sotto la responsabilità di
Matte9RiffeserMQnti, presi­
dente di Monrif net, il comitàto
riunisce pure Franco Cisco,
direttore generale della conces­
sionaria Spe Società pubblicità
, editoriale, PiérluigiMasini
,neodirettoremarketing dell~
PoligraficieçJ.itoriale,e infine .
Xavier Jacobelli, direttore
operativo di Quotidiano net. E
proprio su una maggiore inte,
~ ,-
.-
. --
.
, gr:",zione tra carta stamp~ta
e Inter::,-et punterà il nuovo
corso di Q,!,ot~diano naziona­
le, dorso SInercrico
di ,torno,
'G' .
.
'?~
R esto del"Carl'no
' .
. • , e-1\r
.LVaZlO·
ne ( tutte testate edite
,dal gruppo guidato
dall~amministra:tore delega-to'.
Andrea Riffe"ser Monti).
. "<Proseguiamo
, : lungo la strada '
già intrapresa
,d,i un~ sempre
,maggIore·
'com- '
l/
.
'"
.
.
.
penetrazione:
tra l'edizione '.
inedfcolae ,
quella tele­
ma~J:ca);) ha I
spIegato. a
naZiaOggi I
Moraùdi.
-"On1lne si
'danno' " le
ultime no­
tizje, sulla
,èarta ,si,of­
ftéai'letto­
ri la spiegazione dei fenomeni re, pur mantenendosi pacati
attuali che compongono un ' e senza mai essere paititici,
mosaicO spesso oscuro, perché ' cosl, come vuole la tradizione
della testata». A Cennamo,
costituito da eventiin divenire.
TI nostro obiettivo è oggi quello invece, Morandi lascia dopo
di aumentare la nostra,identità, sei anni il Giorno che ha re­
così come percepita dai lettori, gistrato «buoni risultati diffu­
tra carta e rete». In. un mo­ sionali agli inizi di dicembre,
mento !)torico, sempre secondo,' dopo una gelata ad ottobre e
Morandi, tanto difficile quanto:' rigori minori a novembre», ha
interessante, che assomiglia proseguito Morandi. «Abbia­
alla fase critica tra il 1993 e il ' mo, appenà lanciato, Busto
Arsizio e Saronno-Gallarate,
1994, i giornali devono aiutare
il grande pubblico a orientarsi i nostri primi due settimana­
Visto che mancano i riferimenti li in abbinamento gratuito col
,politicL Quindi "più commenti quotidiano», così come hanno
fatto anche Resto del Carlino e
, sì», ha: precisato il nuovo diret­
,tore di Quotidiano nazionale e Nazione. Le prossimè tre nuo­
Resto del Carlino, «ma anche ve edizioni sono in calendario
per l'inizio dell'anno prcissiIllo.
nuoVi commentatori e soprat­
tutto spazio alle firme deigio­ N ella foliazione .del Giorno, co­
vani,perché i commenti' vanno __ munque, «abbianlo raddoppiato
per esempio gli spazi dedicati à
, adeguati anche ai tempi».
'
, ' Morandi !3i prèpara al. tra~ PaVia»,ha concluso il direttore,
«mentre mantengono una buo- .
~loco bolognese nella redazio­
ne ,del Resto del, Carlino,Wl ' na rispondenza dai lettori le
quotidiàno «ben radicato in pagine sulla Grande Milano»:
, , -c::© RiproduZÙJne
citta e in tutta la regione che
deve mantener(l il suo posizio­
naJ;llento senza mai ripetersi o '
'essere uguale a se stesso. La
cifra stilisticadella testata?
Difendere il diritto di critica-,
a
risei,:vata--a
"
FEDERAZlONE ITALIANA EDITORI GIORNALI
•
ItaUa
Libero sbarca in tv e gio­
ca alla Wii. Il quotidiano
cartaceo Libero «farà quasi
concorrenza alla tv» con
la sua nuova Smart App,
che permette ài lettori di
sfogliare il giornale dallo
schermo delle Smart tu Sam­
sung: parola del direttore
Maurizio. Belpietro. Grazie
all'applicazione disponibile
da Natale gratis per tre mesi,
si può anche solo ascoltare
la lettura del giornale come
fosse un audiolibro. «Oggi si
asèOlta il giornale dalla tu»,
spiega Gianluigj Cavallo,
d.g. di Virtualcom, 6Ystem
house che ha realizzatol'app,
.<un. domani sarà·po88ibile
anche in duto d4llo schermo
di ..u~ . tu. porl.ò,tiléJ>. Oggi
con la.$m.ari W. comu.ngue.
si Può · l a
gi
in stile Wii della Nintendo.
A oggi, i ricavi digitali della
testata milanese sono un
decimo del fatturato totale,
a giudizio di Belpietro, e gli
abbonamenti onUne sono
qualche migliaio, in crescita.
«Buona la fine d'anno dal
punto di vista diffusionale»,
ha concluso Belpietro, «men­
tre la pubblicità ha recupe­
rato nell'ultimo periodo del
2011;,.
Liberazione, pubblica­
zioni sospese da gennaio.
Liberazione sospenderà «in
via cautelativa» le pubbli­
cazioni dal prtMsimo r
gennaio. Lo ha reso noto
ieri il camitato di redazione
dél quoti.diaoo .(iZ 8.indacato
interM ~i . giornalisti), ri­
portando ··la .decisione della
pAi~frh·", Un:: «è q~sto
..
della
can~lJ'12io:neretroattiìEla del
Data
Pagina
1 7 DI C.Lu ,-,
~. '.
I
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI ,i;.
Dat,a
1 7 DIC. Z011
{
Pagina
r .. BATTUTA MEDDASET
I
....f
1.1
SU CAUSA AGOOGLE
. Il Tribunale di Roma ha
confermato che le
piattaforme web non sono
responsabili per il contenuto
caricato dai loro utenti: non
c'è violazione del diritto
d'autore - da parte degli
hosting provider - per lo
streaming di partite di calcio.
Lo fa sapere Google in 'un
post pubblicato sul blog
ufficiale, in riferimento ad
"una citazione di Rti,
controllata di Mediaset",
contro Mountain View. "Rti ­
spiega Google - ci ha citato
per violazione del diritto
d'autore perchè un portale,
ospitato su Blogger, avrebbe
effettuato lo streaming di
partite di calcio trasmesse
dai canali televisivi di Rti. Il
Tribunale di Roma ha
respinto le richieste di Rti,
perchè il contenuto era stato
rimosso da Blogger".
,.,
--------------_._-_
........._...
_--'..:..'- - - - - ' - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - ,
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI
Data
TI Sole
1 7 DIC. Z011
Pagina
Aléssandro Galimberti
Diritto e rete. Tribunate·~diRoma
.'
Ilprovidernol1 deve
scoprire ebloccare
.gliillecitisulweb
MILANO,
'.
.'
.~'. st4bilitoche non c;isonoi pre­ ··~ngiùelice civile non può.im:.osupposti per estendere. all'ho­
pedirecoi1un'ordin~a desti- stingpioVider(Google) l'ìnibito­
nataagli internet servicC;! pr0V:\- ria; che invece dovrebberiguar­
.der(Isp )li«futura diffusione eli dareiltitolare'del portale calcio­
. contenuti non ancora presenti .. link.it'peraltrò·non identificato sulla rete»: la tutela della pro-' eperciòneppureportatoagiueli­
prietà intellettualesul web deve zio. Ma: proprio l'impossibilità infatti es~ere bilanciata con quel- '. eli bloccare allafpcel'illecito, in
la relativa alla liberacirèolaZio- sostanz?>non può trasferire sul­
nedei servizi e anchecon quella ' le spalle del pròvider - che nel
fratteJJ1poha riniosso il portale
sulla libertà eliinformazione.
.·n principio affernlatodalla incriminato - la responsabilità
. IXs'ezione dèl Tribunale civile 'elifermaÌ'efurupcompop:aÌnen­
di Ròma - ordinanzanella cau- ti illegali: lo vietano le leggieuro­
·s.a 407241'n,depositata il 13 eli-'· pee,latuteladellalibertàelipen~
cembre .. ~ recepisceintegral- _ ~iero eli espressione.(che fini­
niente, per lapiin:la volta nella. rebbein balia degli stessi provi­
giùrispnidenza . nazionale, .le ..... der) e anche il buonsenso, èonsi­
dellaCorte
sentenza
pre­ ............................................;............................ .conclusioni
giudiziale della
europea
e
nel caso C-70/1O, Sabam vs . IL QUADRO è
Scarle't (si veda nSole 24 Ore .Applicate le indicazioni
dr;l.25 novembre scorso), riba- . della Corte Ue
. dendo che iserviceprovider
non.sono gli sceriffi della rete e' Il controllo preventivo
chequindJ non 'devono scòpJ;i- metterebbe ìn periCDlo reeneutralizzaieeliproprillinF - la libertà di pensiero ziativai "pir'!ti" del web.. Nel casospecifico igiueliciro­
mani hanno rigettato il ricorso _'. derato che lo screeningpreven­
presentato da Reti Televisive tivo elitutte le comunicazioni eli­
Italia:nè (Rti) contro Google, e !p'tali «postula éhe si deb.bano
contro due società basate tutelare diritti ancoranonsussi­
all'estero (-Go Daddy.com e Go .stenti (...) collidendo con la li­
. Dad,dy Netherlands) che rilan- . bertà eliimpresa» visto che por­
ciavanoin streaming sul portale rebbe a. carièo del provi,der co~ ,
!
.Calciolink le partite della serie ·stiirragionevoli.
A, della Champions League e .. «Lapronuncia segna una tap­
dell'Europa Leagùe, incontri dl . pa importante - commentano .
miRti detieneidirittiSécon.do. dallo studio Hogan Lovells, che
jlrietwork tèlevisivo privato, la· ha àSsistit6 GoogIe afferman­
JisponS.abilitàdìGoogleharuitu~ 'dochelalegi1±irna'esigeDiaelitu­
", ia òmiSsiva;pernon aver disatti- telare il diritto d'autore'non può
vato l'accesso al portale elitransi~ giustificare il sacrificio del ruo­
to',slogger:conì dopo aver rice-. , lo elineutràlità'ilSsegÌlato dalla
_',-." vut0le~egìialèiòffidegliilleciti legge àgliInternetserviceprovi­
versioneperaltro corifutatanel .ders;assegnandogli un ruolo
. meritò da GOdgIe} e aver còsL censoncieelicontrollopreventi­
_ consèIitito unà eoncorrenzapa" vo rispetto' allaèircòlaiione dei
rassitana da parte dei "pirati".
contenuti ospitati, che la legge
.n trihunale.inirprendendo at- espressan;tente esclude».
.ORlPROOU1lOllEAISEìlVATA.
to.della ~si~~e _ill::Ita eli im~
'-cc
"
FEDERAZIONE ITALIANA EDITOR! GIORNALI
Data
TI Sole
Pagina
•AL CENTRO POSTE DILP.MEZIATERME·
Bùste con proiettiliàcapo del Governo,
leaderpoliticiedrrettori di giornali~
.
.
,
.
Ivan Cimmarusti
-. '
.
"
' j ' .'
.Pierferdinando Casìni; oltre ai
direttori Ferruccio D,e BortoÌi
Gli effetÌ:idellamanòvrafi-., (Corriere' della Sera),: Ezio
nanziaria alla base dell'ennesi- Mauro (Repubblica), Mauri­
ma :rÌùnaccia alle .istituzioni. -zio Belpietro (Libero), Léonar­
Dieci pliéhi contenenti proietti- do Boriani (La Padariia) ,e Ma­
li divario calibro sono stati indi- rioSecm (il Tempo). «Ve lafa­
viduati tra le 18 e lez1 di giovedì remo pagare a tutti ~ si legge
nel Centro meccanografico di nellemissive -. Le misure pre­
Poste italiane a Lamezia Ter- ' Sy per colpire sempre i più de"
me, in Calabria Destinatari il boli non devono essere appro­
presidente del Consiglio Ma- vate». La riveridicazioneè del
rio Monti, il mìnistro del Welfa- MoVimento arm::lto proletario,
re Elsà Fomero, l'ex premier sigla.., ritenuta essere scono­
Silvio BerlusconL i leader del sciuta sia ai Se:r;vizi segretisia
'Pd Pier luigi Bersani e dell'UdcallitDirezione distrettuale anti­
ROMA
,"
,',
mafia eli CatanZaro?èompeten'­
tè per fattidi terrorismo -su
cui sono in corso àccertamenti
pervèrificarne la reale esisten­
za Gli investigatori della poli­
zia postale e del commissaria­
to diLamezia, infatti, non esclu~
dono possa trattarsi di un mito­
mane.«La guardia è comun­
que a1ta- spiega un fuvestigato~
re - unparticolare fra tutti fa ca­
pire che còmunquec'èstata
una regia, colme di dare quan­
, tomeno un ampio inlpatto me"
diatico: i plichi che ginrigono
nel centro di Lamezia possono
arriv~e anche da altre regioni
del Sud e poi tutti non avevano
né francobollo né timbro posta­
le. Questo significa che voleva­
no che fossero subito trovate».
IORlPRonUIIONE RISERVATA
1 7 DIC.
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,FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI
M
Data
IANO
FINANZA
Pagina
1 7 DIC. Z011
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uesta rubricg si à caratterizzata
dagli esordi PeI'.unsostej;(IlO.CJlllar
esplicito
Q
ci
rita.nom e~seresegnruati,
"
.
. non è éspor­
·co~tr()tenéleIlZa,rispettO . .
m altri contesti: altreparole che uno .
, ti.Eil casodèlla,
..
al tempo stessoprratadeliaRete e
govèrn()s:Vi#erodlle'ha' .
utUizzatoredi conteuutinon stupisce
invariata ladiséiplina(mo~to
'. .(troppo~ 2) il mercato4tternet
nella"Confèderailòuèmmatéria '.
svizzero è quantitativamente e
·dingo il ConsiglioJederaleB i l l o ; ,qualitativamente' modesto nel
ha emanato una nota Ufficialé
';sensochéè margiIlale nei circuc
JanoTIhativaaIttlalmentem .
digitale e
.
.
:itiiriternazionali e pocoiricide
èambill.ta. Svizzera lo scarico
".
,uii feno;me'no,noIl '"
·anchenell'econoIÌlianazÌoriale.
, contenuti audioVisiVi pe~ Uso personale èeòf.n~,
..aqtiella legaleml:!. ;'.
..' ,'Ma soprattutto' non c'è alcilila .
,'plètaine'uteliberò; è'vietata la condiVisj.on.edi •. , (addi~ttura) complemep.tar~ a, :.' ·fu1p.resaelvetica che' abbia un
. fileplratamaanchein questocaso,sicolpisce,;' .' qÙe'st'ultimo; Pertanto; conc1u7
'.. pes6,effettivo ·sùllli,Rete.Un
,: buonIllotivòper irifiséhiarseue
" .il file~sliaring.soloqiiand() i file condivisisonò i '.do:n(j gli Svizzeri;'èinutile,EUlZi;;
«molto nuriÌerosi»; . ,',"
" <:'<ji ' èforse darinoso;inasprire le ~or-:
stilproprioterrltorio dei dirit"
QuestiHatti,ma qiIèllochepiù intereS~8.,m:! mècòhtrolpirati della' Rete; \
.........
'. . ..•.... '.' , , t i (deglialtri)~Eanchequésta
realtà;Iionè tl;liltò la' décisionein sémala!: '.' Fermo restandoil rispettodÒV'utoper tutte le, .èunasana tJ;adizioneche ricorda~Nediilca·motivazione' con Clllil' Consiglio federale l'hai: •>posiziohipurché; còme jn questo Ga'so,rr,iòti-'. soeuriòsocle vicende del sègretobancariò.O
formalizzatll·Ebbene, igovernanti:sviz~eri~' vate,la viè~nda prl?~eÌl~a aspettfche vanno, .hò?{riprocluzioneriservata),.':;: ...•......... , .....
.' citanbuhostudiòdaloio stessicoinrnissio:,r .pililtualizzatiecheiéndonoH caso svizzero .'..
. ..... ,.•..... ,.. .• '. '.' .•. •. . *delegatoi{aliano'·
natoche:giunge a tre 'conclusiò:tli:' a)cil-cail' .·;ahllo.aV'Yiso, piutto~to>uJlicoesingolare.l).'
;.'. àllaProp]~i~tà1ntellettua,le
._30% del1apopol1$.one svizzera ai disopr~ 'dei!'.. .In'tanto li Svizzera hg ~asù[J, specifica cul~
. . (mauro.Ì7tasi@consap: it): ,
diritto
In
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FEDERAZ10NEITALIANA EDITOR] GrORNALI
.' Data
I
Leproposte per salvare la ~estatafrahcese.
1 7 DIC. 2011 .
.,.
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i.:';'
:40 Minl\tes l'unica a puntare sull'edizione,lradizionale
La . Tribune~ iIn·futpro.senza. carta: Quatt.ro ~ffert~ d'açquisto su.51as{;erebberiJin.vit(l spio ilsito~
DI ALESSIO QDINI
o Minutes, Hi-Media,
Alexias, Hima con
France Econorriie Ré­
gions e il fondo La
Financière patrimoniale d'in­
vestissemerit. Sono queste le
società formalmente interessa­
te a La Tribune, il quotidiano
eco;nomico :fi:ilanziario francese
in procedura di salvaguardia
dallo scorso gennaio e recen­
temente sottoposto ad ammi­
nistrazionecontrollata.. Ma
Valérie Decamp, la proprieta­
ria di La Trib une, sfoglia già la
margherita: quattro· proposte
su cinque non prevedonoedi­
zioni cartacee (la stessa sorte
di France Soir, ma senza aste)
e due sono «socialmente inac­
cettabili», come ha dichiarato
aLe Figaro. Quanto all'ipotesi
di un futuro solo onlinèper La
Tribune, la Decampha com­
mentato favorevolmente que­
sto scenario, osservando che la
sua testata su internet ha "la
stessa audience di Les' Echos»,
altro prestigioso quotidiano
economico alle prese, però, con
un gravoso piano di rilaneÌo a
base di tagli al pe]:'sonale e con- .
tenimento dei costi.
.
Dei cinque candidati ufficiali, ,
solo due sono gruppi editoriali.
Si tratta di 20 Minutes, società
editrice del quotidiano gratuito
omonimo, composta paritetica­
mente da Sipa-Ouest~France,
a sua volta editrice del quoti- .
diano regionale Ouest-France
e di una cinquantina di setti­
manali locali editi· attraverso
Publiliebdos,e dalla norvegese
Schibsted, conglomerato media
attivo in 20 paesi. L'unica à.
prospettare un futuro anche
c:a:taceoperla Tribune è pro- .
pno 20 Minutes, a cui lavore­
rebbero 30 giornalisti. In alter­
nativa, il quotidiano potrebbe
trasformarsi in un settimanale
(20 giornalisti), oppure in un
sito internet (5 giornalisti).
A dimostrazione di quanta
forza abbiano i gruppi edi­
toriali regionali in Francia,
sostenuti spesso dalleban­
che, anche il gruppo Rima di
Tolosa, presieduto da Jean­
Christophe Tortora, insie­
me con la società France Eco­
nomie Régions (cinque testate
regionali all'attivo e '66 mila
copie diffuse) e una cordata
di investitori, hanno presen­
tato una loro proposta legata
a una «strategia di sviluppo
dell'informazione economica di
prossimità sul territorio fran­
cese», senza entrare troppo nei
dettagli, Quanto 1:).i giornalisti,
il gruppo ne terrebbe 30, da di­
stribuire però su tutto il terri­
torio francese.
.
Terzo candidato è Hi-Media,
società editrice di siti internet
e concessionaria pubblicitaria
specializzata nei media online
attiva. in nove paesi (cura an­
che l'accesso a pagamento dei
contenuti premium di lepari­
sien.fr), indicata dalla.Decamp
fra i candidati. Dei 78 giorna­
listi di La Tribune, 11 andreb­
bèro a costituire la redazione
di un sito internet.
Da valutare anche le propo­
ste di Alexias, società legata
all'imprenditore del web AIe­
DS Caude. SecondoLes Echos,
il fondatore di Newsweb (oggi
di Lagardère), di tradingsat.
com, specializzato in infor­
mazioni e consigli ,di borsa, e
lavieimmo.com, focalizzato su
notizie immobiliari, vorrebbe
utilizzare il marchio La Tribu­
ne per lanciare un nuovo sito
di informazione finanziaria,
per fare concorrenza a bou­
rsorama.com e boursier.com.
È questa, però, una delle due.
offerte irricevibilisul piano
«sociale»: Caude confermereb­
be solo due dei 78 giornalisti
di La Tribune.
Da ultima, la proposta del fon­
do La Financière patrimoniale
d'investiSsement, presieduto da
Gilles Etrillard, e diretto da
Jérome Balladur. Con loro, il
futuro diLa Tribune sarebbe solo' .
online, insieme a 20 giornalisti.
---4J Riproduzione rìservata--lm
"
ITALIANA EDITORI GIORNALI
Data
IPagina
Giulio Anselmi nuovo presidente Fieg:·
alla stampa servono in1prese libere e sane
ROMA. Giulio Arìselmi è il nuovo presidente .
della Feqerazione ita,liana editori giornali (Fieg).
Succede a Carlo Malinconico, che si è dimesso a
fine novembre doro la nomina a sottosegretario
alla presidenza de Consiglio. Docente di Teoria e
. tecniche del linguaggio giornalistico presso la
facoltà di Scienze politiche della Luiss e
.
presidentè dell'Ansa,Anselmi ha iniziato la sùa
carriera giornalistica nel 1969 a «Stampa Ser1m,
passando in altre testate (dal «Secolo XIX» al
«Corriere della Sera», dall'agen:i:ia «AnSa» alla
«Stampa») fino a diventare editòrialista di
«Repubblica» e consulente Rai. Dopo aver
ringraziato gli editori, il neo-presidente ha
. sottolineato che «al centro della futura azione
della Fieg ci sono i temi della tutela <lei diritto
d'autore, della distribuzione. della pubblicità. in
una fase in cui la. pesante crisi generale si somma.
alla.èrisi strutturale del settore». E ha ribadito
che <<libertà e pluralismo sond possibili solo con
imprese editrici libere.e sane che operino in un
contesto di regole di mercato».
1 6 DIC. Z011
13
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GrORNALI
Data
Pagina
I ~EDIA~~DI-EN-R-IC-A-RO-D-DO-LO---------------L'aDl1.O prossimo il Sole a.ndrà di lusso
.. ­
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I grandi lavori al Sole 240re proseguiranno nel 2012. Per metà
febbraio, quasi in contemporanea con il decollo del nuovo dorso
Imprese e territorio, debutterà con il quotidiano di Confindustria
diretto da Roberto Napoletano (foto) una nuova pubblicazione legata
ai temi della moda e del lusso, che pare sarà affidata a un esperto di
nautica top di gamma. Il progetto (anticipato dal Mondo 40) è stato seguito in
prima persona dal direttore generale Gianni Vallardi. Intanto Paola Bottelli
sta definendo gli ultimi dettagli del nuovo magazine legato ai temi del fashion.
Andrà in edicola ogni venerdì, a partire probabilmente dal 6
e sarà
stampato sulla stessa carta color salmone del quotidiano.
L'editore-banker .(
che·consiglia Atene
Dall'editoria al crack della Grecia. È
la mission (forse impossibile) di un
banchiere molto speciale: Matthieu
Pigasse (foto), nato in Normandia
da un padre impegnato
professionalmente nel
mondo dell'editoria
locale, cresciuto a pane,
carta stampata e affari.
Pigasse è diventato co­
proprietario del giornale
Le Monde. Un'attività che il 43enne
conduce in parallelo al suo lavoro
di banchiere come vice presidente
della boutique finanziaria lazard
Europe. Impegno che da ultimo gli
è valso anche una consulenza che
scotta e sicuramente è sotto tutti i
riflettori dell'attualità economica: con
il governo di Atene per dare buoni
consigli su come risanare il debito
pubblico della Grecia.
Z 3 DIC. Z011
-"'·"0
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