IL SACRAMENTO DEL BATTESIMO
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IL SACRAMENTO DEL BATTESIMO
IL SACRAMENTO DEL BATTESIMO N.1 ACCOGLIENZA E INTRODUZIONE TEMA DELL’INCONTRO (15-20 minuti): ci si saluta e ci si accoglie gli uni con gli altri e si può mettere di sottofondo una musica rilassante o un canto come “Acqua siamo noi”: https://www.youtube.com/watch?v=YZPaZqTi0EA Si ricorda a tutti le regole condivise che si trovano nella scheda di presentazione del percorso “Sacramenti e sensi”. SIMBOLI: su un tavolo vi può essere una tovaglia con sopra una veste bianca, una candela accesa e una boccetta di acqua santa. Si sceglie uno dei seguenti video per introdurre il tema dell’incontro. Video sul battesimo di Gesù: https://www.youtube.com/watch?v=g33Mh0lJYkc (due minuti) per adulti. Video per i bambini: https://www.youtube.com/watch?v=WE_57QKCWHo Video che spiega cos’è il battesimo ai genitori e ai loro figli: https://www.youtube.com/watch?v=E5ipfQHRfik (2:44 minuti) 1 CAMMINATE per sciogliere il corpo e attraverso i sensi esteriori entrare in quelli interiori: si inizia a camminare nella stanza per sciogliere il corpo (sensi esteriori) e per ascoltare ciò che si sente interiormente (sensi interiori). Si invita poi i partecipanti a dire attraverso un’immagine e un’emozione come si sentono. Si mette di sottofondo una musica con il rumore dell’acqua (onde del mare o pioggia) e si chiede ai partecipanti di camminare come se fossero immersi nell’acqua e poco dopo gli si invita a esprimere cosa vivono. Poi il facilitatore spegne le luci e lascia accese solo poche candele precedentemente preparate. Ci si mette a coppie e un/a compagno/a tiene gli occhi chiusi mentre l’altro/a lo conduce liberamente nella stanza aiutandolo a superare eventuali ostacoli. Poi si fa il cambio. Alla fine si invita i partecipanti a esprimere cosa si è provato a camminare nel buio e poi con la luce delle candele. Il significato è quello di passare dal buio alla luce, cioè dal peccato alla rinascita come Figli di Dio. Il facilitatore invita a ritornare in cerchio e in mezzo pone un telo o veste bianca e chiama per nome ciascuno. A turno chi è chiamato si avvicina al telo bianco (simbolo di Gesù), e gli si rivolge un desiderio o bisogno per la sua vita. N. 2 Esperienza dell’Effatà “(è una parola aramaica, la ESPERIENZA E/O ANIMAZIONE DI GRUPPO lingua di Gesù, che significa “apriti!”. Apriti all’ascolto della Parola di Dio, alla fede, alla lode, alla vita. Tempo: 15 minuti circa. Si propone di fare l’esperienza del rito dell’Effatà: aprire i sensi per rendere la persona capace di comprendere e esprimere le realtà celesti. “Una volta compiuta l’infusione dell’acqua, si procede a una unzione con olio-unguento profumato e confezionato con erbe scelte, detto crisma”1. In pratica a coppie l’uno tocca con le mani bagnate di acqua santa gli occhi, le orecchie, le narici e le labbra. Infine l’uno lava le mani all’altro/a e le asciuga. Questi gesti ricordano che purificati dal Sacramento del Battesimo siamo “Figli di Dio” amati e chiamati per “nome”: amati nel nostro essere unici e irripetibili. 1 Gentili A., 2000, I nostri sensi illumina. Saggio sui cinque sensi spirituali, Milano, Ancora, p. 94. 2 Per un approfondimento sul termine Effatà e il Battesimo: Benedetto XVI: “‘effatà – apriti’, riassume in sé tutta la missione di Cristo. Egli si è fatto uomo perché l’uomo, reso interiormente sordo e muto dal peccato, diventi capace di ascoltare la voce di Dio, la voce dell’Amore che parla al suo cuore, e così impari a parlare a sua volta il linguaggio dell’amore, a comunicare con Dio e con gli altri”. Per questo motivo “la parola e il gesto dell’‘effatà’ sono stati inseriti nel rito del battesimo, come uno dei segni che ne spiegano il significato: il sacerdote, toccando la bocca e le orecchie del neo-battezzato dice: ‘Effatà’, pregando che possa presto ascoltare la Parola di Dio e professare la fede. Mediante il Battesimo, la persona umana inizia, per così dire, a ‘respirare’ lo Spirito Santo, quello che Gesù aveva invocato dal Padre con quel profondo sospiro, per guarire il sordomuto”2. Tempo: 15 minuti circa. Lettura del Vangelo del Battesimo di Gesù Mt 3, 13-17 Allora Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi 13 battezzare da lui. 14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». 15Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì 16 dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. 17Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio Tempo: 15 minuti. Si può proporre durante la lettura di chiudere gli occhi e ascoltando il proprio respiro “rùach” cioè il soffio dello Spirito di Dio in noi, immaginare le varie scene del brano. Il facilitatore dopo la lettura del testo, può riprendere il brano attraverso una “immaginazione o meditazione facilitata” per entrare nell’ascolto della Parola con la propria vita. compiacimento». CONDIVIONE IN GRUPPO E APPROFONDIMENTO DEL SACRAMENTO N. 3 Spiegazione del sacramento del Battesimo. Tempo: 15-20 minuti (compreso il video). Il primo Sacramento dell’iniziazione cristiana è il Battesimo (gli altri due sono la Confermazione e l’Eucaristia). Esso prende il nome a motivo del rito centrale con il quale è celebrato: battezzare significa «immergere» nell’acqua. Chi viene battezzato è immerso nella morte di Cristo e risorge con lui come «nuova creatura» (2 Cor 5,17). Lo si chiama 2 Cfr. ”Effatà”: il Papa ne ha ricordato ”il significato storico, letterale”, pubblicato il 9 settembre 2012 da Redazione, in http://www.ancoraonline.it/2012/09/09/effata-il-papa-ne-ha-ricordato-il-significato-storico-letterale 3 anche «lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo» (Tt 3,5), e «illuminazione», perché il battezzato diventa «figlio della luce» (Ef 5,8)3. Ad ogni battezzando è richiesta la professione di fede, espressa personalmente nel caso dell’adulto, oppure dai genitori e dalla Chiesa nel caso del bambino. Anche il padrino o la madrina e l’intera comunità ecclesiale hanno una parte di responsabilità nella preparazione del Battesimo (catecumenato), come pure nello sviluppo della fede e della grazia battesimale. Il Battesimo rimette il peccato originale, tutti i peccati personali e le pene dovute al peccato; fa partecipare alla vita divina trinitaria mediante la grazia santificante, la grazia della giustificazione che incorpora a Cristo e costituisce il fondamento della comunione con tutti i cristiani; elargisce le virtù teologali e i doni dello Spirito Santo. Il battezzato appartiene per sempre a Cristo: è segnato, infatti, con il sigillo indelebile di Cristo (carattere)4. Video per approfondimento, il battesimo cristiano: https://www.youtube.com/watch?v=U2QS12gCwWU (8:16 minuti) PREGHIERA FINALE E RIFLESSIONE TRASFORMATIVA N. 4 Il gesto della condivisione e preghiera finale. Tempo: 10-15 minuti. Ci si mette in cerchio e partendo dal facilitatore si va al centro dove è stata posta una bacinella con dell’acqua, meglio se benedetta, e immerge le mani. Poi va dalla persona che aveva sulla destra e gli si fa un segno della croce sulla fronte dicendo il nome della persona5 e una preghiera di benedizione (cioè un affidarla al Signore nel Bene). Tutti a turno faranno tale gesto e preghiera. 3 Benedetto PP XVI, 2005, Catechismo della Chiesa Cattolica. Compendio, Libreria Editrice Vaticana, Milano, San Paolo, p. 79. 4 Ibidem, pp. 78-79. 5 “Il nome è importante, perché Dio conosce ciascuno per nome, cioè nella sua unicità. Con il Battesimo, il cristiano riceve nella Chiesa il proprio nome” (Ibidem, p. 79). 4 COMUNITÀ DI PRATICA N. 5: Per mantenere vivo il tema dell’incontro si chiede ai/lle ragazzi/e di scrivere nella comunità di pratica alcuni momenti della propria vita in cui si sono sentiti “chiamati per nome personalmente”, cioè hanno sentito che sono unici e irripetibili. Suggerimentoi (per mantenere vivo il tema degli incontri): nell’incontro successivo dopo essersi messi in cerchio, durante l’accoglienza, si chiede ai bambini e ai ragazzi di fare un gioco dove chi va al centro fa un gesto e tutti lo ripetono dicendo il nome di chi l’ha fatto. NB: I tempi indicati servono per dare un’idea di come organizzare un incontro di circa un’ora e mezza, ma ogni facilitatore/trice può scegliere se farne due di un’ora o farne uno da due ore, in modo da svolgere ogni attività con più calma. Per ricevere ulteriori informazioni e per la condivisione dell’esperienza scrivere a Dott.ssa Cristina Tadiello, mail: [email protected] i 5