“Business Opportunity” in Tunisia A) Highlights

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“Business Opportunity” in Tunisia A) Highlights
“Business Opportunity” in Tunisia A) Highlights Paese La transizione dal regime autoritario di Ben Ali alla nuova fase democratica rappresenta una sfida anche in ambito economico. Il governo guidato dal partito Ennahda è chiamato a ripristinare la stabilità politico‐istituzionale ma soprattutto a riavviare l'economia, principalmente attraverso la ripresa del flusso di investimenti esteri dall'estero al fine di stimolare la produzione interna e le esportazione e generare nuovi posti di lavoro. Da questo punto di vista, nonostante la natura conservatrice del nuovo governo, i programmi di ammodernamento e diversificazione economica intrapresi nell'ultimo decennio dovrebbero trovare sostegno e nuovi stimoli da parte del governo e delle autorità economiche. L'analisi dell'evoluzione del contesto politico, economico e sociale brasiliani, dello sviluppo del mercato interno e delle dinamiche di internazionalizzazione del Paese, permettono di evidenziare diversi settori a valenza strategica per le PMI italiane. Tra i principali: 
il tessile, l'abbigliamento e calzature e la pelletteria; 
la componentistica per l'automotive (soprattutto meccanica e tessile) e per il settore aerospaziale 
le biotecnologie in ambito farmaceutico ed alimentare ma anche per la tutela dell'ambiente; 
il settore agricolo e dell'agribusiness; 
informatica e comunicazioni; 
Il settore dei servizi alle aziende, in particolare nell'Application Outsourcing e nelle ricerche di mercato; 
l'edilizia e le opere infrastrutturali (strade, porti, aeroporti, ferrovie, reti energetiche...); 
il settore medico‐sanitario; 
le subforniture per il settore energetico (sviluppo del settore degli idrocarburi). Da diversi anni la Tunisia sta cercando di sviluppare le proprie capacità in ambito di Information Technology e delle comunicazioni, con l'obiettivo di rappresentare un hub strategico per l'area del Mediterraneo. Le strategie delle autorità tunisine si muovono in due direzioni: 
il settore informatico, in particolare lo sviluppo dei software, delle applicazioni web, l'integrazione dei sistemi e l'assistenza tecnica; 
il settore dei servizi alle aziende per la creazione e gestione di call centers e centri di contatto, televendite, gestione e analisi dei dati. B) Focus sulle singole opportunità 1) Turismo: ripresa dei flussi e opportunità in campo termale La situazione di instabilità politico‐istituzionale nel Paese durante tutto il 2011 ha avuto un sensibile impatto sul settore turistico. Le entrate turistiche nel 2011 sono diminuite del 33% rispetto al 2010. In particolare, la posizione del Paese sul mercato italiano ha registrato un calo più significativo, con circa il 66% degli ingressi in meno tra il 2011 e il 2010 (120 mila turisti italiani hanno visitato la Tunisia nel 2011 contro i 335mila del 2010). Per i prossimi anni è prevista una significativa ripresa del turismo, un settore sul quale le autorità tunisine stanno lavorando intensamente per ripristinare l'immagine di sicurezza e l'attrattività presso gli operatori internazionali ed in particolare quelli italiani. Numerosi investimenti sono da anni in essere nel Paese. Tra gli ultimi progetti va segnalato lo sviluppo di un'area turistica di otto ettari presso la medina di Kairouan, una delle zone di maggior interesse storico del Paese, patrimonio dell'Unesco e sede della moschea di Uqba, tra i primi quattro luoghi santi dell'Islam. Tra i vari comparti, va segnalata la ripresa del settore del turismo terapeutico‐termale, che vede la Tunisia tra le principali mete al mondo e che stimola lo sviluppo del turismo di fascia alta. Tra gli ultimi progetti da segnalare, a marzo 2012, il fondo di investimenti saudita ''Al Rajhi'' ha manifestato la sua intenzione di finanziare la realizzazione di una grande struttura termale in Tunisia, di circa 10 ettari, in associazione con un gruppo europeo. Tra le aree maggiormente interessate dallo sviluppo del settore: Mellègue and Bezzaz. (governatorato di Kef), Bir Syala, Goussa e Ain sallam (governatorato di Béja), Tabarka (governatorato di Jendouba), Bargou e Hamam Baidha (governatoriato di Siliana) ed altre località nei governatorati di Kairouan, Tasserine e Gabes. 2) Industria delle materie plastiche La trasformazione delle materie plastiche è una attività relativamente antica: la prima fabbrica in Tunisia risale alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso. Questo settore occupa circa 11.000 persone, il 2% degli impiegati dell’industria manifatturiera. Le imprese del settore sono sopratutto PMI private. Le aree principali di produzione sono quelle delle regioni di Tunisi, Sfax e Sousse. Tra i principali prodotti industriali fabbricati: 
isolanti e plastiche tecnici 
articoli di confezionamento ed imballaggio 
articoli sanitari e arredamento 
tubi e profilati 
articoli d’ufficio e scolastici 
giochi ed articoli sportivi 
forniture per comunità ed alberghi La produzione di materie plastiche è cresciuta di circa il 7% negli ultimi anni per un valore annuo di circa 300 milioni di euro. Gli investimenti annuali nel settore della plastica sono di circa 12‐13 milioni di euro l'anno. Vi operano circa 260 aziende, il 25% delle quali è interamente dedicata all'export. Tra le aziende in partenariato con soggetti stranieri, vi sono circa 25 aziende partecipate da capitale italiano. Le importazioni di materie plastiche sono cresciute del 15% all'anno negli ultimi 5 anni e ammontano attualmente a circa 700 milioni di euro. Nel 2010 l'Italia ha esportato circa 140 milioni di prodotti plastici ed è il secondo fornitore del paese dietro alla Francia e davanti all'Arabia Saudita. Le esportazioni tunisine sono cresciute più rapidamente (circa il 23% annuo) è ammontano a circa 250 milioni di euro. L’importanza del settore plastico in Tunisia è dimostrata anche da una fiera che si svolge con cadenza biennale, il Salon International du Plastique ‐ PLASTIC EXPO, che si terrà nuovamente nel 2013. 3) Mercato farmaceutico Il miglioramento delle condizioni socio‐economiche, sebbene a ritmi altalenanti e con limiti nell'effettivo accesso ai servizi di base per tutta la popolazione, ed una maggior attenzione al tema della salute rappresentano fattori di stimolo per il mercato farmaceutico e medico‐sanitario, nel quale operano già da tempo le principali aziende multinazionali del settore. Il governo tunisino sta attualmente potenziando le strutture ospedaliere e sanitarie, estendendo anche gli orari di apertura dei servizi. La produzione di farmaci tunisina riguarda circa una cinquantina di aziende, con oltre cinquemila dipendenti. I prodotti principali sono farmaci a scopo terapeutico o di profilassi, il 45% dei quali sono farmaci generici. La produzione tunisina copre circa il 50% del fabbisogno nazionale. Oltre alla produzione nazionale, la Tunisia importa prodotti farmaceutici dalla Francia (44% delle importazioni), dalla Svizzera, dalla Germania e dall'Italia (6% del totale), per un totale di circa 550 milioni di dinari tunisini (circa 270 milioni di euro), con un tasso medio di crescita attorno al 10% annuo. Il 98% dei farmaci importati sono prodotti a scopo terapeutico. Le esportazioni tunisine, circa 15 milioni di euro, sono rivolte per circa il 60% al mercato nordafricano ed in parte a quello europeo (Francia, Svizzera e Belgio) e di altri paesi africani. Tra le più recenti evoluzioni, lo sviluppo di un accordo tra il governo tunisino e la compagnia britannica “Hygiene Worldwide” per la distribuzione al servizio sanitario nazionale del liquido battericida “Genie” senza contenuto di alcool e quindi rispettoso dei dettami coranici. 4) Mercato parachimica: la cosmesi Il settore della parachimica in Tunisia ha vissuto una significativa crescita negli ultimi anni. Tra i principali comparti vanno segnalati: pitture, colle e resine; saponi e detergenti; cosmetici, profumi ed oli essenziali; gas industriali ed esplosivi; insetticidi e pesticidi; prodotti agro‐chimici. Nel settore operano circa 150 aziende con un numero di dipendenti sopra le 10 unità. La produzione tunisina nel settore parachimico è cresciuta ad una media annuale del 3% negli ultimi 5 anni per un valore complessivo di circa 380 milioni di euro. Il settore attira in media tra il 15 e il 20% degli investimenti nel settore chimico. Le importazioni di prodotti parachimici sono cresciute del 20% circa negli ultimi anni e rappresentano circa il 30% delle importazioni totali del settore chimico. I prodotti per l'igiene personale e per la cosmesi hanno visto una costante crescita delle importazioni negli ultimi 7 anni, con tassi medi del 20% annuo. Le importazioni di cosmetici, che ammontano al 18% del settore parachimico, hanno raggiunto un un valore annuale di circa 60 milioni di euro. Cosmetici, profumi e oli essenziali hanno sostenuto le esportazioni tunisine (38% del totale), con una crescita media del 25% all'anno ed un fatturato di 40 milioni di euro. 5) Mercato degli elettrodomestici Considerato un settore importante dell’economia tunisina, l’industria elettrica, elettronica e dei prodotti elettrodomestici continua a registra risultati notevoli, sia sul mercato locale, con una crescita annua del 18% del valore aggiunto, che a livello di esportazioni che sono aumentate del 20% in media durante gli ultimi cinque anni. La produzione tunisina è raddoppiata nel corso degli ultimi sette anni raggiungendo quasi i 5 miliardi di dinari tunisini, ed occupando il 13% dell’insieme dei posti di lavoro nelle industrie manifatturiere. Gli investimenti in questo settore sono progrediti con un tasso annuo medio del 31% mantenendo così una crescita eccezionale durante gli ultimi anni. L'Italia è al quarto posto mondiale dei fornitori di macchinari elettrici alla Tunisia, essendo stata scavalcata dalla Cina, che nel giro di due anni è diventata la seconda fornitrice del Paese, dietro alla Francia. Nel 2010 l'Italia ha esportato un totale di 428 milioni di dinari di apparecchiature elettriche. Un comparto di particolare interesse per le aziende italiane è quello degli elettrodomestici. In particolare, negli ultimi anni le importazioni sono cresciute ad un tasso annuo del 15%. I principali prodotti importati sono le apparecchiature per il freddo (frigoriferi, congelatori, celle frigorifere...), che costituiscono il 40% del totale, seguite dalle apparecchiature per il condizionamento dell'aria (17%), altri apparecchi elettrici ed elettromeccanici (17%) e le lavatrici ed asciugatrici (11%). L'Italia è il primo fornitore di elettrodomestici in Tunisia. In particolare, è leader nella fornitura di apparecchiature e macchinari per la refrigerazione, davanti a Francia e Cina. In questo comparto, nel 2010 l'Italia ha esportato un totale di 35 milioni di dinari (17 milioni di euro), con un aumento del 50% tra il 2006 e il 2010. Il mercato tunisino degli elettrodomestici è interessante anche per quanto concerne la produzione in loco e l'esportazione. Le aziende tunisine che producono componenti per elettrodomestici sono circa una quarantina (l'11% del totale del settore elettrico ed elettronico) ed occupano il 4% dei lavoratori dello stesso settore. Negli ultimi anni le esportazioni si sono più che triplicate. I principali prodotti esportati sono le apparecchiature per il condizionamento dell'aria (40%) e le apparecchiature per il freddo (28%).