rubrica - Neri Ceccarelli

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rubrica - Neri Ceccarelli
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arteCom
(*
)
di nëri ceccarelli
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Vernissage alla Galerie VERI Tahiti: è d’obbligo il costume!
L’inverno quest’anno non l’abbiamo vissuto, ora il condizionatore è già a palla con qualche
acciacco e il distributore d’acqua non raffredda come dovrebbe...!. L’estate alle porte, voglia
di staccare, che ne dite di andare in Polinesia Francese? Un luogo nel pensiero collettivo
sinonimo di vacanza, anzi della “Vacanza”... si proprio quella con il tramonto quasi finto sulla
spiaggia, la classica palmuccia storta e l’acqua da oooh!: Tahiti!
Ma non sono Licia Colò con la sua trasmissione “Alle falde del kilimangiaro”, e curo una rubrica
sull’arte, so che sembra un po’ assurdo ma a Tahiti andremo a visitare una “galleria”, mah!
(nelle gite scolastiche i professori rovinavano tutto portandoci nei musei), prometto, un po’ fuori
dagli schemi tradizionali, perché anche da queste parti si lavora.
La galleria si chiama Veri Tahiti, ed è a Papeete; il nome è ispirato a un centopiedi velenoso
che vive a Tahiti e sulle îles de la Société, ma in Polinesia è simbolo di fortuna, e simboleggia
un dio della medicina indigena, molto riprodotto anche sui disegni tradizionali (compresi i
Tatouages che sono proprio nati qui) poiché se uno sopravvive al suo morso vuol dire che
è molto fortunato! La direttrice della Galerie Veri Tahiti è M.me Pascale Brichet, ha studiato
storia dell’arte e dell’archeologia alla Sorbonne di Paris, gestione e management alla Bocconi
di Milano, ha lavorato nel campo della moda ma ha sempre avuto un amore per l’arte, è stata
direttrice di Valentino, Ungaro, Calvin Klein, Armani, G.F.T, etc, e di Robert Wan che è il più
importante produttore di perle di Tahiti. Si è talmente innamorata di questi luoghi, di questa
natura così esuberante e selvaggia, di questi profumi da decidere di viverci, rinunciando alla vita
frenetica e un po’ snob di Parigi.
Pascale per coronare un ventennio di speciale rapporto d’amicizia e di lavoro, conoscendo
la mia curiosità per tutto quello che è nuovo, è riuscita a coinvolgermi nell’avventura, infatti
sono anni che ormai operiamo in questo poster! Nel terzo millennio sulle orme di Gauguin e
Matisse... interessante e comodo per me che vivo prevalentemente in Italia, e poi gli amici:
dove vai a lavorare? a Tahiti… ah-ah-ah, ma secondo voi si lavora solo a Marghera?
Lo scopo della galleria è quello di far conoscere l’arte tradizionale polinesiana (Veri explore la
culture et la vie polynésienne), arti pure, arti applicate e art de la maison, quindi i Tapa che sono
dei grandi tessuti decorati (in modo quasi astratto) in fibra vegetale battuta con una tecnica
che le donne anziane custodiscono e tramandano, la scultura con i Tiki e i Penu in legno o in
basalto o corallo, così arcaica da risultare modernissima, gli oggetti quotidiani, come i Tabouret
e certe ciotole (Umete) con i loro intensi profumi legnosi o certi strumenti musicali come il To’ere
(a Tahiti importantissima la danza), che per purezza e nobiltà formale non sfigurano vicino a un
pezzo di design blasonato, e poi le essenze e i profumi tipici della Polinesia. Pascale continua
un’assidua ricerca in tutta l’Oceania di prodotti non ancora conosciuti e spesso come designer
con il marchio PB li usa nelle sue collezioni di bijou (tipo i sassi vegetali… strano ma vero, ma
d’altra parte c’è anche l’albero del pane: Ma’ohi).
L’altro obiettivo che ci poniamo è quello di utilizzare “tecnologie” tradizionali e materiali
naturali, quindi nacre, perle, trecce vegetali, sabbia, bambou, grani, etc, e rileggerle in chiave
contemporanea per produrre oggetti e opere miscelando la cultura occidentale con quella
locale. Oltre a occuparsi di divulgazione della cultura indigena e alla produzione di manufatti
Veri è anche una galleria tradizionale con una stagione espositiva con artisti del posto e
internazionali, quindi pittura, scultura, fotografia, etc...; lavora sul locale e sul turismo come
sull’internazionale con gallerie e musei cercando un continuo scambio e interazione di culture.
Speriamo che ormai l’acqua si sia raffreddata... la tecnologia quotidiana a volte fa acqua, ma
non fresca!
...non vedo l’ora di ritornare a lavorare! dove?......
Quadri di Nëri:
“Omaggio a Matisse” 2005
“La pêche des perles” 2004
Cibachrome di Franck Brouillet:
Femme coquillage
Modella Maeva a Paea nel 2000
Penu e Umete di Chris Shigetomi: legni, pietre, etc.
Tapa brun:
origine Tonga
cm 585 x 420
T-shirt collezione di
Nëri:
dipinte a mano con
inserti di perle o nacre
Colliers collezione
di Pascale Brichet:
con tessuti e
conchiglie oceaniche,
sassi vegetali, etc.
Colliers collezione
di Nëri:
Meteoriti e Atolli con
sabbie polinesiane,
nacre e perle,etc.
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giugno/luglio 2007
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UPM Finess premium silk 150 gr/m2
Pascale Brichet
Nëri (Ranieri Ceccarelli) nasce a Torino il 28 dicembre 1962. Ha frequentato il Liceo Artistico, l’Accademia di Belle Arti e la Facoltà di
Architettura. È un artista poliedrico e nomade... quasi una doppia vita: innanzi tutto pittore e scultore, ma anche designer e art director
per importanti gruppi internazionali. Pensa che queste esperienze da “viaggiatore” sia nella professione che nella vita tornino sempre sulla
tela, concepisce il quadro come “pagina di un diario di bordo”. Un modo di affrontare l’arte da “uomo di confine” tra discipline e culture.
www.neri-ceccarelli.it
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