itri - gazzetta degli aurunci
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Pag. 1 PERIODICO DEL MONDO AURUNCO www.gazzettadegliaurunci.it Anno XXVI - n. 9 SETTEMBRE 2016 AIUTIAMO IMPRESE E ATTIVITÀ LOCALI di Giovanni Meschino Il “mondo finanziario” ormai ha preso il sopravvento nell’economia globale e i cittadini non contano più, per loro siamo solo un numero o un codice. A livello europeo l’unico interesse era ed è arrivare all’unione bancaria, nessuno si preoccupa più di lavorare alla formazione degli Stati Uniti d’Europa e l’uscita dall'UE del Regno Unito ne è una ulteriore conferma. Per la cronaca, chi aveva previsto l’apocalisse dopo l’uscita è stato smentito dai fatti: la Borsa di Londra regista un +7% dall’inizio dell’anno (Parigi; Francoforte e Milano tutte negative); il Pil nell’ultimo trimestre è migliorato del 2,2% rispetto all’anno prima; la disoccupazione è ferma al 4,9% con un calo di 39mila disoccupati rispetto a giugno, mese della Brexit e la produzione industriale da luglio è cresciuta nuovamente! In Italia fino a qualche anno fa sia i governi di sinistra che quelli di destra hanno cercato di arginare l’avanzata del “potere finanziario” ma, purtroppo, dal governo Monti (2011) in poi, un passo alla volta, gli interessi del mondo del profitto finanziario hanno incominciato a prendere in mano le redini del comando condizionando la nostra vita e il nostro futuro. I soldi dei cittadini italiani ed europei sono stati in sostanza regalati e continuano a essere regalati (a tassi di interesse ridicoli) dalla Banca Centrale Europea (BCE) alle banche italiane (ed europee) per sistemare i loro conti e consentire al massiccio acquisto di debito pubblico (BOT…) per incassare profitti sui quali i cittadini pagano interessi. Per dirla in modo semplice con i nostri soldi comprano il nostro debito pubSegue a pag. 2 IL 2016 È L’ANNO NAZIONALE DEI CAMMINI D’ITALIA DA ITRI INIZIA IL CAMMINO DELLA VIA FRANCIGENA DEL SUD di Maurizio Di Rienzo È incredibile la quantità di siti web, informazioni, libri esistenti sulla famosa Via Francigena, in particolare le tante Vie Francigene del Sud, percorse dagli antichi pellegrini che dal Sud Italia raggiungevano a piedi la città di Roma. Seguendo questa idea di cammino il Ministero dei Beni culturali ha definito il 2016 Anno Nazionale dei Cammini d’Italia in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia per far riscoprire i sentieri spirituali dei viandanti medievali. Ne è nato il progetto Italian Wonder Ways, evento progettato e organizzato da Francesco's Way, realizzato e coordinato dalle Regioni Umbria, Lazio, Marche, Toscana, con il patrocinio di Mibact e della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, in collaborazione con l’Opera Romana Pellegrinaggi. Il Sud pontino è uno dei protagonisti della Giornata con la sua Via Appia, dove lo scorso 23 settembre l’Italia Wonder Ways ha fatto tappa a Itri. Un gruppo di giornalisti di importanti testate e bloggers internazionali del ARMANDINO QUADRINO: IL FASCINO DELLA VENDEMMIA A 103 ANNI A FONDI a pag. 3 FORMIA APERTE LE ISCRIZIONI DELLA SCUOLA DI TEATRO BERTOLT BRECHT a pag. 5 settore turistico è stato accolto al Castello medioevale dal Sindaco di Itri Antonio Fargiorgio che ha presentato alcuni dei simboli più noti della città, come il Castello e le olive Itrane. Erano presenti i consiglieri Tiziana Ialongo, Enza Simeone (delegata al centro storico) e Mattia Punzo (delegato al turismo che ha seguito il progetto). La tappa itrana è stata promossa dalla Pro Loco Itri che ha curato l’accoglienza al Castello e allestito un assaggio di olive, bruschette con olio e paté di olive. Tra le associazioni partecipanti l’Atargatis, l’archeologica Ytri, EscursionisMonti Aurunci con la guida ambientale escursionista Daniele Ruggieri che ha accompagnato i camminatori. Il consigliere Punzo ha dichiarato: «Ho condiviso il tragitto che collega Itri con Fondi. Bello lo stupore con cui i partecipanti osservavano e fotografavano ogni angolo del castello e del nostro borgo medioevale, mera- VENDITA OLIO E OLIVE LOCALI IL NOSTRO FRANTOIO E’ APERTO A TUTTI Olio Extra Vergine di Oliva ITRI (LT) - S. P. Itri-Sperlonga, Km. 1,400 Tel. 0771.721261 - Fax 0771.729427 • [email protected] • www.2golearia.com vigliandosi della visione degli uliveti che fiancheggiano il percorso della Via Appia, uliveti da cui si producono le ricchezze eno-gastronomiche gustate dai camminatori». Sempre Punzo continua: «Italian Wonder Ways è un punto di partenza per la valorizzazione e la presentazione turistica del nostro paese e della Via Appia. L’intero percorso è stato reso percorribile grazie al lavoro sinergico tra l’Ufficio tecnico comunale, il Parco dei Monti Aurunci e la XVII Comunità montana dei Monti Aurunci, ripristinando anche il tratto in località Ciovareccia e installando sull’intero tracciato la segnaletica relativa al cammino della Via Francigena». I camminatori della Via Francigena del Sud arriveranno mercoledì 28 settembre a Roma in udienza dal Papa, passando per Fondi, Terracina, Fossanova, Priverno, Ferentino, Anagni, Piglio, Nemi, Albano e Castel Gandolfo. Per informazioni visitare il sito italianwonderways.com e i contenuti social visibili con l’hashtag #iwways. SABATO 8 OTTOBRE NELLA CATTEDRALE DI GAETA DON ALESSIO TOMAO DIVENTA SACERDOTE a pag. 6 IL LIBRO DI ERNESTO JALLONGHI “LA MADONNA DELLA CIVITA E IL SUO SANTUARIO” HA CENT’ANNI a pag. 8 GAZZETTA DEGLI AURUNCI Pag. 2 Attualità Segue da pag. 1 LOW COST: blico e noi paghiamo gli interessi e le banche fanno profitti. In tutti i settori si legifera sempre nell’interesse e a tutela degli interessi finanziari, dal lavoro alla salute sempre la stessa musica, le persone non contano più. Chi ci governa non si preoccupa più delle necessità dei cittadini, le priorità sono diventate quelle del “mondo finanziario”. Chi controlla le banche nel nostro paese controlla paradossalmente anche la Banca d’Italia, i maggiori azionisti della Banca d’Italia sono le banche non il popolo; la Banca d’Italia dovrebbe controllare le banche nell’interesse dei cittadini, compito “complicato” controllare chi ti controlla! Bisogna ammettere che le banche si danno da fare, hanno persino finanziato corsi di formazione per magistrati, cancellieri e altri operatori del settore giudiziario. Immaginate un cittadino che denuncia una banca per usura o altre irregolarità, cosa succede? Per farvi capire meglio: immaginate il CSM che organizza un corso antimafia nella casa di Riina. Mi fermo qui, riservandomi di continuare in futuro. Contro mali estremi sono necessari estremi rimedi. Senza un pò di coraggio impossibile rimediare, forse basterebbe poco, ad esempio non lasciare i soldi in banca, non investire in borsa ma finanziare direttamente imprese locali e attività locali, non comprare più Bot e simili e lasciare la patata bollente alle banche e i loro compari della BCE… Far circolare i soldi tra le mani dei cittadini piuttosto che quelle del “mondo finanziario” creerebbe sicuramente più lavoro e più benessere per tutti. PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DELLEANTICHE STRADE IMPERIALI Nel momento in cui i tagli penalizzano ogni settore, i comuni della Piana di Fondi hanno fissato un percorso che, forte di studi condotti da archeologi che hanno operato a costo zero, favorirà l’accesso ai fondi per i progetti di valorizzazione della via Appia Lazio e dall’UE: sono le 2 Aree di Programmazione Integrate realizzatesi ai sensi della legge regionale 40/99 che costituiscono veri e propri Piani Operativi nei settori della cultura, del turismo e dell’ambiente. Sono 2 strumenti approvati con precisi “Accordi di antica (“Regina Viarum”) e della Flacca. Ne dà notizia Stefano D’Arcangelo, delegato ai beni culturali e paesaggistici del comune di Sperlonga. “Il progetto e il relativo Protocollo d’Intesa per questo percorso –sottolinea D’Arcangelo- sarà presentato a Fondi il prossimo 3 ottobre a Palazzo Caetani alle ore 10.30 e vedrà la partecipazione dei comuni di Terracina, Sperlonga, Fondi, Monte San Biagio, Itri, Formia, Gaeta, Minturno, Castelforte e SS. Cosma e Damiano, oltre ai rappresentanti istituzionali della Regione e del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo. Nel territorio di “confine” del basso Lazio -afferma D’Arcangelo- abbiamo già sperimentato con successo le “buone pratiche amministrative”, riconosciute tali dalla Regione Programma” dalla Regione e pubblicati sui suoi Bollettini Ufficiali. Questi 2 Piani ci consentono di ottenere il “beneficio dalla priorità” per l’accesso ai finanziamenti pubblici regionali, statali ed europei che si rendono disponibili di volta in v o l t a . Insomma questi strumenti programmatici ancora vigenti ci hanno già consentito, nel recente passato, di ottenere sul nostro territorio diverse decine di milioni di euro assegnati e poi effettivamen- GAZZETTA DEGLI AURUNCI te erogati a comuni aderenti alle Aree di Programmazione Integrata denominate “API “Monti Ausoni” e “Città del Golfo e Isole Pontine”. Ora è il momento di seguire questo iter per giungere alla promozione culturale e turistica dei percorsi leggendari dell’Appia “Regina Viarum”, della Flacca antica e dalla Francigena, forti anche delle conclusioni delle ricerche concluse dei fratelli Barbara e Alessandro De Bonis (nelle foto), di Monte San Biagio, dove hanno già creato situazioni di eccellenza nella valorizzazione di quel patrimonio e di richiamo turistico a costi minimi”. In altre parole, D’Arcangelo punta alla valorizzazione di lavori indiscutibilmente di grande valenza di professionisti locali, prestatisi per questo compito a costo zero, anziché affidare incarichi di decine e decine di migliaia di euro a soloni che allungano i tempi per tirare le conclusioni, al fine di proporzionare i compensi alla durata della prestazione. PER LA PUBBLICITÀ www.gazzettadegliaurunci.it SU QUESTO Aut. n. 530 del 23 maggio 1991 Tribunale di Latina edito a cura: Edizioni Emme Piazza Annunziata, 20 - ITRI (Latina) Direttore Responsabile: Anna Zarra Stampa: PERIODICO TEL. 348.3838906 Tipografia Fabrizio - Itri (LT) HOTEL VILLAGGIO GAETA Tel. 0771 741713 - www.aeneaslanding.it 5 di Daniele Fabrizio (LT) Via N. Sauro, 36 04020 Tel./Fax 0771.721101 329.1025987 [email protected] www.oleodinamicafabrizio.it Attualità GAZZETTA DEGLI AURUNCI ARMANDINO QUADRINO: IL FASCINO DELLA VENDEMMIA A 103 ANNI A FONDI di Orazio Ruggieri Oltre che a tavola, il vino celebra il suo trionfo nelle pagine che ne esaltano il gusto e che evidenziano situazioni tanto particolari, a cominciare dalle citazioni bibliche sull’ubriacatura provocata a Noè dall’eccessivo uso del nettare ricavato dall’uva, e a personaggi che legano il loro nome alla bevanda principe dell’italica gente. E nell’antologia enologica una pagina memorabile l’ha scritta Armando Quadrino (nella foto) di Fondi, 103 anni compiuti il 2 agosto scorso. Il pimpante ultracentenario, sempre attivo nell’arco dell’intera giornata, con la priorità assegnata al lavoro dei campi, ha voluto, anche per il 2016, provvedere in prima persona alla vendemmia e così, nella giornata di sabato 17 settembre, ha macinato ben dieci quintali di uva alla presenza di tanti conoscenti della zona dove lui vive, di fronte al vecchio ospedale. L’appuntamento con la vendemmia ha consentito ad Armandino, che ha fondato a Fondi il “Club dei 120 anni”, formato da quattro componenti che manifestano la dichiarata e ottimistica aspirazione a toccare la quota anagrafica dei 120 anni, di ripercorrere le tappe della sua singolare esistenza che sta vedendo scorrere il centotreesimo anno di vita. “Mio zio passionista mi profetizzò, quando avevo dieci anni, esordisce, con spiccata e nitida ortoepia, l’arzillo vecchietto- il superamento dei cento anni di vita. Io ho sempre avuto fiducia in quelle parole e forse per questo ho sconfitto, in ordine di tempo, il tetano, la malaria, un infarto, la pleurite, presa per ritornare in moto dal lavoro, tutto sudato, da Terracina a Fondi (8 giorni al Forlanini e due mesi al San Camillo). Sono sopravvissuto, lavorando nei campi di Pomezia, appena costruita, al rischio dei morsi degli scorpioni presenti in grande quantità nei tuguri che ci ospitavano. 12 anni li ho trascorsi sulle isole pontine, lavorando, tra l’altro, alla ristrutturazione del carcere di Santo Stefano. Sono scampato ai rastrellamenti tedeschi, venendo a piedi da una zona ubicata 24 chilometri oltre Lubiana, in Iugoslavia, fino a Fondi e impiegando, per l’attraversamento dei crinali montani, proprio per evitare le strade, così da sfuggire alla cattura, ben due mesi. Ho pure utilizzato, nel lungo calvario esistenziale, biciclette con ruote di legno e oggi -conclude mentre controlla che il mosto che bolle nel tino non versi- sono qui con mia figlia Giuseppina che mi accudisce da quando ho perso mia moglie già da diversi anni. Vi aspetto –ci accomiata mentre i presenti lo applaudiscono- quando il mosto, con l’11 novembre, festa di san Martino, sarà divenuto vino, per brindare tutti insieme”. Pag. 3 2.252 MILIARDI DI EURO NUOVO RECORD DEBITO PUBBLICO Che fine ha fatto la spending review? Ancora un nuovo record per il debito pubblico italiano. A luglio il debito delle Amministrazioni pubbliche si è attestato a 2.252,2 miliardi, in aumento di 3,4 miliardi rispetto a giugno. E' quanto emerge dal supplemento finanza pubblica al bollettino statistico della Banca d'Italia. Nei primi sette mesi del 2016, il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 80,5 miliardi di euro, conferma Bankitalia. FONDI - ROCCO DI MANNO: UNA LEZIONE DI VITA CHE NON SE N’È ANDATA CON LUI di Orazio Ruggieri Non riesce facile, anche a chi ha fatto il callo a redigere, con agnostico distacco, resoconti di accadimenti dove spesso la realtà macabra supera la fantasia più tetra, trovare le parole per esprimere i sentimenti che covano nell’animo di una persona quando un destino “poco illuminato” scrive ancora una volta una pagina che lo fa apparire infingardo e tanto ingiusto. Come, infatti, definire diversamente quella Natura “matrigna” che, dopo averti inchiodato, a 36 anni, su una sedia a rotelle, ti bersaglia giorno dopo giorno, quasi per un sadico accanimento, per poi presentarti il conto allo scoccare del settantesimo anno, dopo che l’arrivo di un angioletto sulla Terra, due anni prima, aveva per un attimo fatto illudere che il turbinio del cattivo tempo stesse per diminuire di intensità? Chi non ha conosciuto Rocco Di Manno, artigiano dell’edilizia dotato di quella rara bravura professionale che facevano classificare quelli come lui “una buona cucchiara”, non può capire quanto vuoto abbia purtroppo lasciato a Fondi e tra quanti lo hanno conosciuto. E non solo per le qualità lavorative. Schivo ma sempre sereno, capace di ascoltare e di rapportarsi con tutti, rispettando sistematicamente le opinioni degli altri, Rocco era stato un figlio integerrimo, un cittadino esemplare, un marito dedito interamente alla sua Rocco Di Manno Anna e, con l’arrivo, dei figli, a Mena e ad Enzo, fino a coccolare, per due anni, l’angelo meraviglioso giunto ad allietare il nido domestico di quest’ultimo e della di lui moglie. Nel momento doloroso del commiato terreno, gli amici del figlio Enzo, che si sono sempre sentiti gratificati dalla sua amicizia, negli anni che li hanno visti primi attori nel campo dell’informazione che non aveva bisogno di operatori sfornati da crediti pseudoformativi, né di veline distribuite al pari di facsimili elettorali, attestano al collega, che ha attraversato, come una delle stelle più fulgide, la stagione aurea del giornalismo creativo, le espressioni di sincera partecipazione al momento tanto doloroso dell’intera sua famiglia. Pag. 4 TEMPO DI VENDEMMIA ANTICA ARTE AMYCLANA E DEI POPOLI CIOCIARI AUSONI E AURUNCI GAZZETTA DEGLI AURUNCI Cultura NEL V SEC. A.C. LA COMUNITA’ CONTADINA DI “AMYCLAE” D’ORIGINE GRECA INIZIO’ LE PIANTAGIONI DI CEREALI E VIGNETI SUI TUMOLI SABBIOSI E ALLE PENDICI MONTANE INTORNO AL LAGO (di Luigi Muccitelli) “Le Vigne de Iabót de Ciòpp” (Ceppi di vite) “Vigneto d’Uva Moscato tra l’Appia e l’argine del Lago di Fondi ” (pitt.olio 70X100 di L. Muccitelli) Vecchia Botte e Anfora Amyclana del V sec. A.C.) per la conservazione del Vino Aboto cotto con cera di miele e incenso dai Frati nell’Abazia di S.Raffaele LA VELÉGNA (Còro de le velégnatòre) Sul mio schermo segreto É iammecénn a la velégna ca l’uva d’òra ama stuccà frustàte cavàye àsene e múle pugnéte ie vóve allègre allègre... Évviva iabót de Sàndu Rafaèl ca cu lu mèle se pò ammescà é iu muscàte de Tumulite ca a iu màre ce fà tuffà... Cu nu pegnóne de Reggenèll é nu cantucce de pàne ruscio nu surz d’acqua da iu cannatéyo sótt fa fegara ce ama addegreà... É ‘nce scurdàme le pertecàte de l’uva fràvula andórn a iórt ca tataróss se vò anfiascà la ceflarèll pe s’abbuttà.. É sé a stemmèrn fà fridd é chiòve cu nu becchiéro ce ama scallà ca pure la tóss ce fà passà cu la tremaréll sótt a le cupèrt.. (finale) Évviva évviva a la velégna ca l’uva d’òro de fà stuccà... L’antica arte di coltivare la terra ebbe inizio nella Piana di Fondi del V secolo a.C. quando la prima Comunità Contadina Amyclana la dissodò e produsse cereali, legumi e uva per alimentarsi, essendo vegetariani e seguaci della dottrina di Pitagora che vietava di mangiare la carne di animali uccisi. All’epoca, le primordiali tribù di nomadi erano prevalentamente carnivore, dedite alla spietata mattanza, cacciando, saccheggiando e divorando animali, cibandosi anche di bacche selvatiche commestibili. Nemmeno sapevano della ricca varietà di cereali, legumi, frutta e ortaggi che si potevano ricavare con il lavoro della terra. Per cui, anche sui Monti Ausoni e Aurunci c’era solo una piccola pastorizia, mentre lungo la fascia sconnessa della costa tirrenica, per la maggior parte paludosa, non si poteva nemmeno attraversare. Ragione per cui, la prima viabilità necessaria agli eserciti dell’Impero Romano fu possibile realizzare solo nel 312 a.C. Ma due secoli prima, come in una favola,un giorno, quei naviganti esuli dalla Grecia approdarono sulla spiaggia desolata di Sant’Anastasia di Fondi, con occhi meravigliati dal verde paesaggio, poco impantanato, forse per il ritiro del mare nell’Era Quaternaria che aveva lasciato piena d’acqua salmastra la grossa e profonda crepa del Lago di Fondi. Insomma, si trovarono in una rigogliosa sbalzata pianura circondata dai Monti Ausoni e Aurunci ai cui piedi sgorgavano numerose sorgenti d’acqua pura, che sembrava una rara oasi. Ideale per fermarsi e costruirsi un villaggio di palafitte, iniziando una nuova vita di contadini dissodatori di quella terra selvatica. E in pochi anni ne fecero una ricca azienda agricola, producendo abbondanti cereali, legumi e uva pendente dai filari di vigneti impiantati sui tumuli sabbiosi e lungo le pendici montane che allora affondavano nel mare, anche nel lago, prima che fossero tagliate per abbassare il tragitto dell’Appia Antica da Terracina fino a Monte San Biagio. Perciò, se è vero, come scrisse Virgilio nell’Eneide, il laborioso e tacito Villaggio di Amyclae fu distrutto con il fuoco dalle orde latine di Enea, prima arrampicandosi sul Monte Sant’Angelo per incendiare il Tempio di Anxur, arrivando poi anche con le zattere remando nel Canale di Sant’Anastasia. Altra via non c’era. Ma sorvolando sull’antica, leggenda intorno alla distruzione di Amyclae, di cui dopo tre millenni in cui tutto è stato scritto e documentato dai maggiori cronisti di epoca latina e romana, ancora oggi ci sono alcuni che mettono in dubbio la sua reale ubicazione, in controverse interpretazioni, analogicamente assurde, smaniosi d’illusorio primato. Ignorando che a metà del millennio pre-cristiano c’erano le paludi lungo la costa tirrenica da Ostia a Napoli e solo l’incavo verdeggiante della pianura selvaggia di Fondi. Non c’erano altri comuni intorno, nè confini politici successivamente circoscritti dall’Impero Romano, e sugli speroni montani che affondavano nel mare, si costruirono i primi borghi di pescatori. Basterebbe solo sensatamente dedurre che si parla della Prima Comunità Contadina insediatasi nell’oasi del territorio di Fondi, protetto dai monti Ausoni e Aurunci, senza alcuna via di transito, che per poter produrre in abbondanza cereali, legumi e vino Cecubo, modellare a mano anfore e contenitori vari, avevano bisogno di fertile terra acquitrinosa e argillosa. E’ assurdo pensare che potessero ottenere migliori risultati arrampicandosi sulle aride montagne, fino ai pianori rocciosi dove i pastori in transumanza non trovavano nemmeno l’erba per le greggi affamate che poco ruminavano durante le gelide nottate. Ed è verosimile concludere che le orde latine nella guerra di possesso, saccheggiarono le abbondanti scorte di viveri e vino conservati nelle anfore, alla fine dando fuoco al villaggio di palaffitte. L’altro motivo era che gli amyclani vegetariani osservanti della dottrina di Pitagora, impedivano la caccia e la pesca e di profanare il loro regno di contadini che lavoravano e pregavano in silenzio. Un misfatto storico camuffato: “Amyclae distrutta dai serpenti”. Fu solo una falsa leggenda imbastida dai saccheggiatori distruttori, come quelli che ancora oggi esistono nella spietata politica. GAZZETTA DEGLI AURUNCI Attualità \ Cultura Pag. 5 FORMIA - TEATRO, ORGANETTO, DANZE POPOLARI, DIZIONE, WORKSHOP APERTE LE ISCRIZIONI DELLA SCUOLA DI TEATRO BERTOLT BRECHT di Maurizio Di Rienzo Riprendono il 3 ottobre i corsi della scuola di teatro - accademia delle arti Bertolt Brecht fondata a Per i bambini e adolescenti ci saranno quattro classi di scuola di teatro: dai 7 ai 9 anni; dai 10 ai 13 Formia nel 1993. Una scuola-accademia di teatro di ricerca, popolare, di strada, di figura e di immagine per bambini, ragazzi, giovani, adulti e aspiranti professionisti. Il Teatro Bertolt Brecht di Formia aderisce al progetto “Officine culturali” della Regione Lazio e del riconoscimento del Ministero ber i beni e le attività culturali. anni; dai 14 ai 17 anni. Il filo conduttore sarà “I diversi sono sempre cattivi? Mostri e mostruosità dalle favole al teatro”. La scuola di teatro Bertolt Brecht intende far vivere un’esperienza di rielaborazione della diversità come necessità e non come un problema, partendo dalla letteratura e dalle favole di tutti i tempi. Accanto ai corsi di teatro ci sarà l’esperienza della “Ludobrecht” per bambini di 5 e 6 anni, un corso di propedeutica teatrale con fiabe, letture animate, giochi, burattini e laboratori creativo-espressivi. Si aggiungono due corsi per approcciare l’organetto e le danze popolari. Oltre il tradizionale corso di teatro di prosa per immagini sono tante le proposte rivolte agli adulti: danze popolari, dizione, organetto e storia del teatro. Da notare anche i tre workshop con professionisti nazionali ed internazionali che si terranno a gennaio, febbraio e marzo 2017. Dal 20 al 22 Gennaio “La commedia dell’arte \ La maschera e l’azione” a cura di Claudia Contin del Porto Arlecchino di Pordenone; dal 3 al 5 Febbraio “Scenografia \ Ombre e lavagna luminosa” a cura di Dora Ricca del Teatro dell’Acquario di Cosenza; dal 3 al 5 Marzo “Regia \ La drammaturgia dei grandi spazi” a cura di Pino Di Buduo del Teatro Potlach di Fara PRESENTATO IL LIBRO DI STEFANO ROSSANO: "LA COSTITUZIONE APOSTOLICA PASTOR BONUS" di Federico Meschino Nella splendida cornice dell'Isola Tiberina a Roma, Spazio Libri Cinema, l'associazione “L'Albero Verde della Vita”, unitamente alla Mediterraneo Production, ha presentato martedì 30 agosto, "La Costituzione Apostolica Pastor Bonus" a cura del dott. Stefano Rossano: evoluzione storico-giuridica e possibili prospettive future" (Aracne editrice 2014) sulla riforma della Curia Romana, argomento molto a cuore al Santo Padre, Papa Francesco. Dopo i saluti da parte di Giovanni Fabiano e l'introduzione di Elena Presti, ha fatto seguito l’illustrazione del libro da parte dell'autore. Il libro di diritto canonico, già recensito dall'Osservatore Romano, quotidiano ufficiale della Santa Sede e dal sito specializzato Vatican Insider, dopo un excursus storico, che analizza le vicende che hanno portato attraverso i secoli, alla definizione degli apparati che compongono la Curia beato Paolo VI ed infine, la Pastor bonus, del 1988 di san Giovanni Paolo II - ha affrontato tematiche legate alle funzioni amministrative Romana - con le precedenti costituzioni apostoliche Immensa aeterni Dei di Sisto V del 1588, la Sapienti Consilio di Papa San Pio X, la Regimini Ecclesiae universae del della Chiesa ed alle sue strutture (Congregazioni, Pontifici Consigli, Tribunali ed Uffici) proponendo delle soluzioni pratiche, che, alla luce dei fatti, si stanno realizzando sotto il Sabina. «Visti gli ottimi risultati dell’anno scorso con il passaggio dalla scuola di teatro ad una vera accademia, crediamo nella necessità di una scuola delle arti nel nostro territorio. Anche quest’anno abbiamo puntato ad alzare la qualità dei corsi e dei docenti ospitando anche dei workshop con maestri internazionali su tematiche a noi vicine», afferma il direttore artistico Maurizio Stammati. Il Brecht, privo di un’impostazione rigida e quotidiana, con contenuti e proposte per tutte le esperienze e per tutte le generazioni diventa punto di riferimento importante per la didattica teatrale nel territorio del sud pontino. Afferma sempre Stammati: «Attraverso una scuola di teatro è possibile approfondire i percorsi e la formazione di un gruppo, allenare le proprie capacità creative, gestire al meglio le proprie emozioni e relazioni». Info su www.teatrobertoltbrecht.it, email [email protected], telefono 327.3587181. pontificato di Papa Francesco, con l'emanazione di provvedimenti - alcuni recentissimi - atti a rendere la Curia Romana più snella e razionale, adeguata ai nuovi tempi, soprattutto in materia di Comunicazione sociale in rapporto ai moderni mezzi odierni, riorganizzata il 27 giugno 2015; i Pontifici Consigli dei Laici e della Famiglia, riuniti in un unico dicastero il 4 giugno 2016. Un libro dunque, a suo modo "profetico", come ha avuto modo di sottolineare la dott.ssa Mariagrazia Mazzaraco, presidente dell'Associazione socio-culturale "L’Albero Verde della Vita" (cui va il plauso dell'iniziativa) cui l'autore è associato, che ha moderato il successivo dibattito e ha anche posto all'autore alcuni interessanti quesiti. Il qualificato pubblico presente, oltre a porre domande ha reso la presentazione del libro alquanto avvincente. Dunque un'ottima iniziativa culturale sul finire di questa estate romana. GAZZETTA DEGLI AURUNCI Pag. 6 Attualità \ Cultura CORSO GRATUITO PER DIVENTARE DON ALESSIO TOMAO ARBITRI DI CALCIO A 5 DIVENTA SACERDOTE SABATO 8 OTTOBRE NELLA CATTEDRALE DI GAETA di Maurizio Di Rienzo Sabato 8 ottobre alle 18.30 nella Cattedrale di Gaeta l’Arcivescovo Luigi Vari ordinerà sacerdote il diacono don Alessio Tomao (nella foto). Don Alessio è nato nel 1990 ed è originario della Parrocchia di Santa Caterina Vergine e Martire in Castellonorato di Formia. Ha conseguito la maturità nel 2009 presso l’Istituto Tecnico per Geometri di Formia e il 21 ottobre dello stesso anno è entrato nel Seminario Regionale di Anagni. Ha svolto il ministero pastorale nella Parrocchia di San Carlo Borromeo in Gaeta (20112013), nella Parrocchia di Santa Maria in Piazza in Fondi (2013-2014) e nella Parrocchia Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo in Gianola di Formia (2014-2015). Dall’ottobre 2015 svolge servizio pastorale nel fine settimana presso le Parrocchie di Itri. Attualmente è Segretario particolare dell’Arcivescovo e collaboratore dell’Ufficio amministrativo diocesano. Don Tomao ha scelto come motto dell’ordinazione sacerdotale “Rimanete in me e io in voi”, un versetto del Vangelo secondo Giovanni. Don Alessio presiederà la sua prima Eucaristia Domenica 9 Ottobre alle 11 nella chiesa di Santa Caterina in Castellonorato di Formia. di Edoardo Meschino A fronte delle molte richieste di informazione pervenute alla nostra redazione, riportiamo, di seguito, i riferimenti per quanti hanno manifestato l'intenzione di diventare arbitri di calcio a 5. Il corso è gratuito e rivolto a candidati ambo i sessi, in possesso dell’idoneità fisica, che abbiamo compiuto il 16° anno di età. Si articola in 4 incontri: ZONA NORD (chiusura iscrizioni 29 Settembre)Sabato 1 Ottobre LATINA 15.00 – 19.00. Domenica 16 Ottobre PONTINA 15.00 – 19.00. Domenica 30 Ottobre APRILIA 15.00 – 19.00. Sabato 12 Novembre PONTINIA 15.00 – 20.00. ZONA SUD (chiusura iscrizioni 3 Ottobre). Sabato 9 Ottobre FORMIA 15.00 – 19.00. Sabato 22 Ottobre GAETA 15.00 – 19.00. Sabato 5 Novembre GAETA 15.00 – 19.00. Sabato 12 Novembre PONTINIA 15.00 – 20.00. Tirocinio da svolgere durante la stagione sportiva 2016/2017. Gli incontri, essendo propedeutici uno all’altro, rendono importante la costante presenza. Inviare l'iscrizione a: [email protected] INFO LINE 389 88 97 850 CONCORSO NAZIONALE DI POESIA DI CORENO PREMIATO GIOVANNI MARTONE LA DIPENDENZA DAL WEB È “SPIA” DI ALTRI PROBLEMI MENTALI Meritato riconoscimento a Giovanni Martone, poeta originario di Gaeta che, da anni, vive a Itri, in occasione del VII premio nazionale di poesia di Coreno Ausonio che ha avuto come tema “I tanti Giulio Regeni del nostro tempo”. Si tratta, per Martone, dell’attestazione della sua fertile penna creativa che si accompagna anche all’impegno organizzativo, in qualità di segretario, del premio nazionale di poesia “Mimesis” che si tiene da quasi due decenni a Itri dove la direttrice artistica, Patrizia Stefanelli, e il presidente dell’omonima associazione, Nicola Maggiarra, riescono a far convergere i migliori poeti italiani. La dipendenza da Internet può indicare la presenza di altri problemi mentali. E' quanto ha confermato una nuova indagine illustrata da esperti della McMaster University (Canada) alla conferenza dell'European College of Neuropsychopharmacology di Vienna. Il team ha utilizzato sia l'Internet Addiction Test (Iat), sia un esame di propria invenzione per misurare il livello di 'schiavitù' nei confronti del web, in un gruppo di 254 studenti universitari. Dallo screening, 107 ragazzi hanno raggiunto i criteri per essere definiti utilizzatori problematici della Rete e, fra di loro, gli psicologi hanno effettuato un'ulteriore batteria di test per la rilevazione di depressione, ansia, impulsività, disattenzione e sindrome da iperattività e deficit d'attenzione. "Abbiamo scoperto che coloro che sono risultati positivi allo Iat e alla nostra scala di valutazione sono significativamente più a rischio di avere uno qualsiasi di questi problemi mentali. Il nostro lavoro sarà ora quello di sapere che tipo di relazione c'è fra la dipendenza da internet e le psicosi: è la prima a provocare le seconde o viceversa?", si chiedono gli autori. IMMOBILIARE GIOVENCO S.R.L. 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Questo l’incipit dell’ultima fatica editoriale di Emiliano Faiola che ha appena dato alle stampe “Souvenir d’enfance (Ricordi d’infanzia) – Sperlonga ieri e oggi”, un’autentica finestra aperta sullo scenario storico, temporale e spaziale, di quello che, da sperduto borgo di pescatori, a partire dal 1957, ha iniziato a divenire la perla del Tirreno. Faiola, attraverso immagini più che suggestive e custodi di un passato di nobiltà esistenziale da parte della gente semplice, senz’altro priva di titoli di studio scolastici ma provvista di una cultura applicata nella quotidianità di lavoratori e maestri di vita per i figli e per tanta altra gente, consegna al lettore i momenti fotografati degli “acta diurna atque nocturna” di una favola che ammalia chi ama gli angoli fascinosi della terra di Ulisse e di Circe e le emozioni irripetibili di struggenti abbandoni paesaggistici e non solo. Faiola, in un breve profilo della sua vita, si racconta, ricordandoci di essere nato a Sperlonga il 26 ottobre del 1953 e di essere emigrato in Francia, a Parigi, nel settembre del 1975, dove tutt’ora risiede. Maitre d’hotel in pensione, è cugino dei fratelli Faiola che gestiscono, a un centinaio di metri dall’Arco di Trionfo, il celeberrimo ristorante “Stresa”, dove, tanto per fare un nome, si aveva la ventura di consumare un pasto a pochi metri dall’allora presidente Sarkoky, non senza aver dovuto sudare le proverbiali sette camicie per poter ottenere una “trasparente” prenotazione. E anche lui, Emiliano, nel suo album personale, tenuto, però, discretamente “privèe”, vanta contatti “eccellenti” con Capi di Stato, star del cinema, della musica e dello spettacolo in genere, oltre che uomini di cultura e figure di primissimo piano, “alle quali ho sempre anteposto –sottolinea, però- la gente semplice che si onora di asciugarsi il sudore che le cola dalla fronte”. Faiola ricorda anche il contributo, per la fotografia e il progetto grafico, di Domenico Fragione; la collaborazione, per la sua ricerca fotografica, di Giuseppe Giardino fotografo e i testi di Antonio Magliozzi. Inutile aggiungere che la prima stesura dell’opera, appena messa in distribuzione in coincidenza del mese della sua partenza per Parigi, è andata a ruba. Il 1° e 2 ottobre Fondi ospita il Festival poetico “verso Libero”, protagonisti Libero de Libero e poeti da tutta Italia. Le ‘radici’ sono il tema della III edizione: nel complesso di San Domenico versi, pittura, teatro e perfoming art. In anteprima nazionale un’opera teatrale inedita di de Libero. Libero De Libero Matita di Giorgio Petraglia Pag. 8 GAZZETTA DEGLI AURUNCI IL LIBRO DI ERNESTO JALLONGHI “LA MADONNA DELLA CIVITA E IL SUO SANTUARIO” HA CENT’ANNI di Alfredo Saccoccio Ha raggiunto il secolo di vita il volume “La Madonna della Civita e il suo santuario” di Mons. Ernesto Jallonghi, opera di grande spessore culturale e religioso, frutto di un’approfondita ricerca nei vari archivi nazionali, con indagini spesso laboriose, sempre nel rispetto della realtà storica. L’autore, che cedette alle cortesi insistenze degli amici di offrire le energie del proprio intelletto all’illustrazione del santuario, ha il merito di aver diradato le nebbie che avvolgevano, fitte ed impenetrabili, l’oscura pagina dell’antichissimo dipinto della Madonna della Civita, che non si trova scritta in molti libri e che nessuno, eccetto Mons. Ernesto Jallonghi, ha avuto interesse a ricostruire nei dettagli, passo dopo passo. Nel libro centenario lo Jallonghi illustra la storia del secolare santuario mariano partendo da dati storici richiamanti l’origine di Itri, le sue genti e le sue vicende. Il santuario deve la sua rinomanza a un’antichissima immagine della Vergine Maria, dipinta in tela su tavola, di origine bizantina, incastonata nella nicchia del contraltare. attribuita dalla tradizione popolare a S. Luca Evangelista. La sacra effigie, salvata nel periodo dell’iconoclastìa (sec. VIII), sotto l’empio imperatore Leone Isaurico, da due monaci basiliani, che l’avevano prelevata dal tempio di Maria di Costantinopoli, sarebbe stata rinvenuta da un pastore, alla ricerca di un bue smarrito, trovato inginocchiato ai piedi di un’annosa elce, fra i cui rami era il miracoloso quadro. Egli, sordomuto, riacquistò la parola e l’udito e scese a Itri ad annunziare la buona novella. L’icona, dal grande fascino, raffigura Maria SS.ma della Civita, in atteggiamento ieratico, mentre offre l’Infante divino. La Santa Genitrice è bruna; ha il viso ovale, il naso affilato, il mento tondeggiante, piccole e floride labbra, grandi occhi, vivi e penetranti. Ella, dall’espressione nobile e serena, ha sopra le sue ginocchia, in un naturale gesto di squisita maternità, Gesù Bambino, il quale ha la mano destra alzata, benedicente, e la sinistra poggiata su un globo (simboleggia il dominio sul mondo), sormontato da una croce. La giovane donna è un’Orante Madre, di un carattere tutto arcaico, serbatosi nella Chiesa greca. Questo “aroma d’antichità” è dato dal senso di severa sacralità della Vergine. Originariamente, sotto la sacra immagine, vi erano incise, chiare e distinte, tre lettere: L. M. P., cioè “Lucas Me Pinxit”. Forse esse scomparvero nel 1815, allorché un fulmine annerì il dipinto. PERCHÉ METTIAMO LE DITA NEL NASO? Tra il disgustoso e il rilassante. Sono i due estremi con cui le persone guardano a questo gesto, a volte automatico, altre volte più cosciente. Ma perché esercita una così forte attrazione (che lo si critichi o meno) il fatto di mettere le dita nel naso ? Secondo una possibile spiegazione scientifica, riportata dal 'Guardian', uno dei motivi per cui gli esseri umani trovano gratificante tale gesto risiede nel fatto che le parti della corteccia cerebrale che 'si occupano' delle mani e del viso si trovano molto vicine. Esattamente, affiancate nel solco centrale del nostro cervello. Questa vicinanza spiegherebbe così in parte il motivo per cui toccare il viso e giocare con naso, bocca e guance sia soddisfacente. Ed è in parte anche il motivo per cui, a volte, nelle persone che hanno perso un braccio, sia possibile ridurre il senso di prurito 'nell'arto fantasma' semplicemente grattando loro il volto. "SCONGELARE IL CIBO IN FRIGO È SBAGLIATO" Uno dei segreti della buona cucina è quello di saper conservare il cibo nella maniera corretta, in particolare durante il processo di scongelamento. Scongelare nel modo giusto infatti, oltre a mantenere la bontà e le caratteristiche degli alimenti, è anche un accorgimento necessario per la nostra salute. Secondo gli scienziati alimentari norvegesi, come si legge su 'Metro', la maggior parte delle persone scongela il cibo in maniera sbagliata, tirandolo fuori dal congelatore e lasciandolo tutto il giorno in frigorifero prima di consumarlo. "L'idea che scongelare il cibo in frigorifero sia più igienico non ha alcuna prova scientifica", ha affermato Bjørg Egelandsdal, professore dell'Università norvegese di 'Scienze della Vita'. Al contrario, il modo migliore per scongelare gli alimenti, ha spiegato la ricercatrice Susanne Ekstedt, è utilizzare l'acqua. Passare i prodotti alimentari sotto il getto dell'acqua del rubinetto consente infatti di scongelarli mantenendo intatto il loro sapore a differenza del forno a microonde che, invece, con il calore tende a danneggiarli. Prima di ricorrere a tale stratagemma però è necessario assicurarsi che il cibo sia ben sigillato all'interno della confezione per evitare che l'acqua entri e rovini il prodotto.