pdta_diabete_mellito
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Regione Campania ASL Caserta 1 IT-18056 Direttore Generale Dott. Francesco Alfonso Bottino Servizio Controllo Interno di Gestione ISO 9002 Certificato 9122.ASLC Introduzione. Per l’Azienda Sanitaria Locale Caserta 1 la ricerca del continuo miglioramento delle prestazioni offerte ai propri utenti è un punto cardine. Per ottenere questo obiettivo siamo disposti ad impegnare risorse in termini di uomini, strutture e finanziamenti; per questo motivo il lavoro iniziato tre anni or sono con il Gruppo per la Qualità delle Cure in Medicina Generale continua oggi con l’integrazione delle componenti specialistiche territoriali ed ospedaliere costituendosi così i Gruppi Integrati di Lavoro (G.I.L.) a supporto della Unità di Valutazione di Efficacia Clinica. Tale Unità esercita le sue funzioni in modo trasversale, all’interno degli ospedali fra i diversi dipartimenti, nel territorio fra i diversi distretti, nei distretti fra le diverse forme associative delle cure primarie. I componenti della UVEC, integrati da altre figure professionali di volta in volta interessare al percorso in studio, costituiscono Team di lavoro primari che svolgono le seguenti attività: analisi dei database aziendali e della Medicina Generale (datawarehouse). sviluppo della reportistica, formulazione di documenti aziendali Percorsi Diagnostico e Terapeutici, attività di formazione a cascata sui soggetti destinatari. Dopo un triennio dalla partenza del Gruppo per la Qualità delle Cure in Medicina Generale esprimo la soddisfazione mia e di tutta la dirigenza di questa Azienda per il lavoro svolto che si è concretizzato nella pubblicazione di diversi documenti aziendali in cui vengono rilevati, analizzati e discussi i di processi di cura riguardanti la gestione di problemi frequenti e rilevanti nell’ambito delle Cure Primarie. Oltre ai Medici di Medicina Generale il ringraziamento va anche al personale della ASL coinvolto in questa sperimentazione e che non ha fatto mai mancare la sua presenza, il supporto organizzativo e il giusto pungolo allo svolgersi dell’esperienza. Peraltro sono certo che questi Professionisti continueranno a fornire il loro apporto ai Gruppi Integrati di Lavoro di supporto alla UVEC partecipando attivamente al progetto “Governo Clinico: integrazione ospedale-territorio” che vuole essere un tentativo operativo per raggiungere la tanto invocata, ma al momento piuttosto lontana, integrazione tra Cure Primarie e Secondarie. Pertanto è intenzione precisa della Azienda continuare a fornire tutto il supporto necessario agli attori di questo processo affinché lo stesso prosegua nei prossimi anni con proficui risultati per la salute pubblica. Il Direttore Generale Dottor Francesco Alfonso Bottino 2 Edizione del 30 novembre 2004. Introduzione. Perseguire l’obiettivo dell’appropriatezza “delle prescrizioni” ed esporsi ad esame critico per il medico significa mettersi in gioco e sostenere pubblicamente le proprie scelte. Ciò significa avere il coraggio di correggere un proprio errore e basare, così, il proprio percorso formativo su problemi concreti e misurabili. Questo è quanto un gruppo di Medici di Medicina Generale e di Specialisti, supportato e stimolato da questa Direzione Aziendale, nell’ambito di un progetto di formazione permananente basata sulla analisi dell’attività, sulle induzioni di feed-back prestazionali e sugli audit conseguenti sta facendo. Da questa attività intendiamo far nascere le linee operative per la realizzazione della Buona Pratica Clinica . I diversi documenti già prodotti e collazionati vanno intesi proprio come “raccomandazioni” per la corretta applicazione professionale circa diagnosi e cura ed una utile gestione di tipo manageriale necessaria per l’Azienda nel conseguimento di obiettivi di salute. Questo nuovo indirizzo è il punto di partenza per l’applicazione di un sistema di verifica che ci vedrà nel prossimo futuro coprotagonisti nel tentativo di “migliorarci” l’un l’altro in modo costante efficiente e misurabile. Quale Direttore Sanitario della ASL Caserta 1, esprimo, intanto, il mio plauso non solo per l’impegno profuso ma, soprattutto per l’entusiasmo e la professionalità dal gruppo di lavoro dei dottori: Barone Maria, Centro sovradistrettuale diabetologia ASL Caserta 1. Mingione Francesco, Medico di Medicina Generale, Distretto 25 Pozzuoli Giuseppe, Centro sovradistrettuale diabetologia ASL Caserta 1. Pulcino Lupo Giacomo, Medico di Medicina Generale, Distretto 25 Savignano Lucia Carla, Medico di Medicina Generale, Distretto 25. Stasio Giovan Battista, Centro sovradistrettuale diabetologia ASL Caserta 1. Arcoraci Vincenzo, Ricercatore del Dipartimento Clinico e Sperimentale di Medicina e Farmacologia. Università di Messina. Russo Domenico, Professore associato – Nefrologia, Università degli Studi Federico II Napoli. Per quanto mi riguarda, assicuro che cercherò di porre in essere tutto ciò che renderà la più duratura possibile la comprovata efficacia della metodica e dei “mezzi” fin qui adottati. Il Direttore Sanitario Dott. Gennaro D’Auria 3 Edizione del 30 novembre 2004. Gruppo Integrato di Lavoro U.V.E.C. Barone Maria, Centro sovradistrettuale diabetologia ASL Caserta 1. Mingione Francesco, Medico di Medicina Generale, Distretto 25 Pozzuoli Giuseppe, Centro sovradistrettuale diabetologia ASL Caserta 1. Pulcino Lupo Giacomo, Medico di Medicina Generale, Distretto 25 Savignano Lucia Carla, Medico di Medicina Generale, Distretto 25. Stasio Giovan Battista, Centro sovradistrettuale diabetologia ASL Caserta 1. Hanno collaborato: Arcoraci Vincenzo, Ricercatore del Dipartimento Clinico e Sperimentale di Medicina e Farmacologia. Università di Messina Russo Domenico, Professore associato – Nefrologia, Università degli Studi Federico II Napoli. Direzione scientifica di progetto Ezio degli Esposti, Responsabile Unità Valutazione Efficacia Clinica, ASL Ravenna Responsabile di Progetto Michele Tari, Dirigente Responsabile Servizio Controllo Interno di Gestione. Coordinatore del progetto Salvatore Moretti, Direttore Responsabile Distretto n. 25. Elaborazione dati a cura del Servizio Controllo Interno di Gestione ASL Ce1. Sig. Marcello Giuseppe; Sig. Pascarella Vincenzo Sig. Popolizio Giovanni Consulenza informatica: Ing. Stefano Buda Sig. Andrea Di Luccio Segreteria organizzativa: Sig.ra Sibillo Maria Colomba 4 Edizione del 30 novembre 2004. Hanno collaborato: BERNARDI GUIDO Medico Med. Generale BERNARDO FILIPPA Medico igiene e sanità pubblica BETTI ANTONIO Medico Med. Generale CARDI SILVIO Medico Med. Generale CERQUA RAFFAELE Medico Geriatria D'ARGENZIO ROSA Medico Med. Generale DE PAOLA GIOVANNI Medico Med. Generale DESIATO ANGELO Medico Nefrologia DI DOMENICO MICHELE Medico Diabetologia DI FRANCO SILVANA Medico Oculistica DI MURRO ONORIO Medico Med. Generale DI SORBO GIUSEPPE Medico Med. Generale DIODATI GIUSEPPE Medico Med. Generale FIERRO GIANFRANCO Medico Med. Generale GEMELLINI CONCETTINA Medico Chirurgia ped. GRECO AGOSTINO Medico Med. Generale IMPROTA BRUNO Medico Med. Generale MARINO ANTONIO Medico Med. Generale MARINO MARIA ROSARIA Medico Diabetologia MONTANARO CARMINE Medico Med. Generale OLIVADESE ANTONIO Medico Neurologia PALLADINO RENATO Medico Med. Generale PASCARELLA SIVIO Medico Med. Generale PONSILLO LUIGI Medico Med. Generale RUSSO PASQUALE Medico Med. Generale SASSO GIUSEPPE Medico med. Interna VERNONI GUIDO Medico Med. Generale VISCO VALERIO Medico Med. Generale 5 Edizione del 30 novembre 2004. La forza delle Evidenze Generalmente sono previsti sette livelli di qualità dell’evidenza: I. Evidenza da ampi Studi Controllati Randomizzatti (RTCs) ben condotti II. Evidenza da piccoli RCTs ben condotti III. Evidenza da studi di coorte ben condotti IV. Evidenza da studi caso-controllo ben condotti V. Evidenza da studi non controllati o scarsamente controllati VI. Evidenze controverse ma tendenti a favorire le raccomandazioni VII. Opinioni degli esperti Da esso scaturisce un sistema semplificato con quattro livelli di forza di evidenza condiviso dal G.I.L. per le raccomandazioni espresse ritenute maggiormente significative. Livelli di evidenza per le raccomandazioni più significative A: supportata da studi controllati e randomizzati (RCTs) B: supportata da studi controllati, non randomizati C: supportata da analisi decisionali (Evidenze da studi non controllati o evidenze controverse ma tendenti a favorire le raccomandazioni, studi osservazionali) D: supportata da opinioni di esperti 6 Edizione del 30 novembre 2004. Data – base della Medicina Generale Le informazioni che seguono sono state estratte dal concentratore dati di una Associazione di medici di medicina generale (IPPOCRATE) operanti all’interno della nostra Azienda Sanitaria e mostrano le potenzialità di tale tipo di archivio nel fornire informazioni attendibili su indicatori di processo per patologie determinate. E’ stata esaminata la popolazione in carico a questi medici con diagnosi di diabete mellito tipo 2 e sono stati ricercati una serie di parametri clinici utili nella gestione de paziente diabetico, nel ringraziare i medici che si sono sottoposti a questo tipo di indagine segnaliamo che la popolazione da loro assistita è molto vicina per età alla popolazione assistita dalla Azienda ed a quella monitorata dal data-base di farmacoutilizzazione Ari@nna. Tab. 1: distribuzione per età. 20 18 Ippocrate ASL CE1 16 Arianna 14 12 10 8 6 4 2 0 0-14 15-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65-74 75-84 > 84 Tab.2 : categorie utilizzate per la diagnosi Codifica Tabellare Codifica Tabellare nuova Codice Patologia DIABETE TIPO 1 DIABETE TIPO 1 DIABETE MELLITO TIPO I 1 DIABETE TIPO 2 Con ipoglic. Per os DIABETE TIPO 2 DIABETE MELLITO TIPO II 2 DIABETE TIPO 2 in insulinoterapia DIABETE TIPO 2 IT DIABETE MELLITO TIPO II IT 3 DIABETE TIPO 2 in dietoterapia DIABETE TIPO 2 DT DIABETE MELLITO TIPO 2 DT 4 Problema 7 Edizione del 30 novembre 2004. TAb. 3 : Distribuzione popolazione diabetici Ippocrate al 31/12/2003 in relazione alla categoria diagnostica e all’età. 500 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 Diabete 1 (1) Diabete 2 (2) Diabete 2 IT (3) Diabete 2 DT (4) 0 - 14 15 - 24 25 - 34 35 - 44 45 - 54 55 - 64 65 - 74 75 - 84 > 84 anni Tab. 4: Pazienti diabetici con patologie associate (20 medici) Tot M % F % Diabetici Totali 1658 760 45,8 898 54,2 HS 1054 398 52,4 656 73,1 CHD 35 25 3,3 10 1,1 HS+CHD 77 51 6,7 26 2,9 Diabetici Totali con Patologia associata 1166 474 62,4 692 77,1 8 Edizione del 30 novembre 2004. Tab.5: Prevalenza dei pazienti con diagnosi di diabete mellito. Applicazione dei criteri di qualità al diabete (1) Abbiamo provato ad applicare gli indicatori di completezza per il diabete in un gruppo di medici di medicina generale che utilizzano un software per la gestione della cartella clinica. I medici coinvolti hanno 33678 assistibili di cui il 46.3% sono maschi. Per ciò che riguarda la patologia “Diabete” è stata rilevata la seguente situazione: Id Descrizione 1 Soggetti con diagnosi di Diabete Numero % 2237 2 Soggetti con diagnosi di Diabete e trattamento ipoglicemizzante Insulina) (ATC A10) (negli ultimi 12 mesi) 3 Soggetti in trattamento ipoglicemmizzante senza indicazione della diagnosi di diabete (Orale o 6.64 1467 4.36 (65.6) 62 .18 Caserta 23 ottobre 2004 Tab. 6: ricerca dei parametri strumentali richiesti. Applicazione dei criteri di qualità al diabete (2) Per i soggetti con Diabete 2.299 , con o senza diagnosi, sono stati rilevati i seguenti parametri: Id Descrizione Nr. % 4 Soggetti con possibilità di valutazione del BMI negli ultimi 12 mesi 601 26.14 464 20.18 1124 48.89 5 Soggetti in cui è stata riportata l’abitudine al fumo 6 Soggetti con almeno una richiesta HbA1c negli ultimi 15 mesi 7 Soggetti con almeno un valore registrato di HbA1c negli ultimi 15 mesi 836 74.38 ID7/ID6 8 Per i soggetti di cui al punto Id 7, il numero di quelli con HbA1c ≤ 7.4 455 54.43 ID8/ID7 9 Per i soggetti di cui al punto Id 7, il numero di quelli con HbA1c ≤ 10 794 94.98 ID9/ID7 10 Soggetti in cui è stata effettuata una valutazione dei valori di pressione arteriosa negli ultimi 15 mesi 11 Soggetti di cui al punto Id 10 con valore di Pas < 145 e di Pad < 85 12 Soggetti con richiesta di colesterolo totale negli ultimi 15 mesi 1595 69.38 1214 719 52.81 59.23 ID11/ID10 13 Soggetti di cui al punto Id 12 con un valore registrato di colesterolo 1153 72.29 ID13/ID12 14 Soggetti di cui al punto Id 13 per i quali il valore del colesterolo totale è ≤ 5 mmol/L o 190 mg/dl 372 32.26 ID14/ID13 15 Soggetti con almeno una richiesta ecg negli ultimi 15 mesi 671 29.19 16 Soggetti con almeno una richiesta fundus oculi negli ultimi 15 mesi 426 18.53 17 Soggetti con almeno una richiesta Microalbuminuria negli ultimi 15 mesi 519 22.58 18 Soggetti in trattamento con Ace-Inibitori o AII Antagonisti (ATC C09) 1114 48.46 19 Soggetti in trattamento con statine (ATC C10AA) 398 17.31 Caserta 23 ottobre 2004 9 Edizione del 30 novembre 2004. I parametri strumentali nella gestione del paziente con diabete mellito Esami clinici, strumentali e di laboratorio che e’ opportuno eseguire per un corretto inquadramento diagnostico e follow up 1. Inquadramento diagnostico. Ricordiamo brevemente che gli esami di laboratorio che possiamo utilizzare per fare diagnosi di diabete mellito e delle condizioni di pre-diabete sono solo due : • Glicemia su plasma venoso a digiuno • Curva da carico con glucosio per os La tabella che segue ci mostra i valori soglia per distinguere i soggetti normali da coloro che presentano alterazioni del metabolismo glucidico Categorie Categorie di di Tolleranza Tolleranza Glucidica Glucidica Glicemia Glicemia 2 2 ore ore dopo dopo OGTT OGTT Glicemia Glicemia a a digiuno digiuno Diabete Diabete Mellito Mellito Diabete Diabete Mellito Mellito 126 126 mg/dL mg/dL Alterata Alterata Glicemia Glicemia A A digiuno digiuno 100 100 mg/dL mg/dL 200 7.0 200 7.0 mmol/L mg/dL mmol/L mg/dL Ridotta Ridotta Tolleranza Tolleranza 140 140 5.5 5.5 11.1 11.1 mmol/L mmol/L Glucidica Glucidica mmol/L mg/dL mmol/L mg/dL 7.8 7.8 mmol/L mmol/L Normale Normale Mod. da The Expert Committee on the Diagnosis and Classification of Diabetes Mellitus. Diabetes Care. 1997;20:1183-1197. Nella tabella seguente ricordiamo i criteri per fare diagnosi di diabete mellito Criteri Criteri diagnostici diagnostici del del Diabete Diabete Mellito Mellito Sintomi Sintomi classici classici del del Diabete Diabete (poliuria, (poliuria, polidipsia, polidipsia, calo calo ponderale, ponderale, astenia astenia …) …) + + un un occasionale occasionale valore valore di di glicemia glicemia > > di di 200 200 mg/dl mg/dl ** oppure oppure Glicemia Glicemia a a digiuno digiuno (FPG) (FPG) ≥ ≥ di di 126 126 mg/dl mg/dl ** oppure oppure Glicemia Glicemia alla alla 2 2aa ora ora del del test test orale orale di di tolleranza tolleranza glucidica (OGTT) glucidica (OGTT) ≥ ≥ 200 200 mg/dl mg/dl ** Il Il valore valore deve deve essere essere confermato confermato da da una una successiva successiva misurazione, misurazione, a a meno meno che che non non sia sia presente presente iperglicemia iperglicemia inequivocabile inequivocabile accompagnata accompagnata da da scompenso scompenso metabolico metabolico acuto. acuto. La glicemia deve essere dosata su plasma di sangue venoso. La glicemia deve essere dosata su plasma di sangue venoso. ADA. Diabetes Care. 1997;20:1183-1197. 10 Edizione del 30 novembre 2004. A proposito della curva da carico con glucosio per os riteniamo utile precisare : Curva da Carico Orale con glucosio In quali soggetti va eseguita ? Secondo gli Esperti dell’ADA non è necessaria per la diagnosi di Diabete Mellito (DM), basta la semplice glicemia Secondo gli Europei, compresi AMD e SID, va ancora utilizzata nei seguenti soggetti : 1. Alterata glicemia a digiuno (100-125 mg%) 2. Glicemia a digiuno normale ma a rischio di DM tipo 2 Curva da Carico Orale con Glucosio In quali soggetti non va eseguita? Non va eseguita : • nei pazienti che sono stati riconosciuti come diabetici • nei pazienti allettati • in coloro che sono affetti da malattie acute Può essere tranquillamente eseguita se il paziente presenta glicemia eseguire il test fino a 125 mg% prima di Curva da Carico Orale con Glucosio Come va eseguita : 1. Nei giorni precedenti all’esame : Vanno sospesi i farmaci che possono interferire con il metabolismo glicidico. Va seguita una dieta con normale apporto di carboidrati 2. Il giorno dell’esame: Il paziente deve essere a digiuno da 10-12 ore Non deve fumare Deve restare seduto al laboratorio di analisi per tutta la durata dell’esame. 11 Edizione del 30 novembre 2004. Curva da Carico Orale con Glucosio Si somministrano 75 gr di soluzione glucosata orale, indipendentemente dal peso corporeo Nei bambini si somministrano 1,75 gr di glucosio per Kg di peso ideale Nelle gravide si somministrano 100 gr di glucosio Criteri di valutazione ( glicemia a due ore ) : ≥ 200 mg% Diabete Mellito ≥ 140 mg% e < 200 mg% Ridotta tolleranza glicidica < 140 mg% Normale Tali criteri non si applicano alle donne gravide. La glicemia va eseguita prima della somministrazione del glucosio, dopo due ore, se non si tratta di donne gravide è inutile protrarre l’esame per tre ore o più Il test nelle donne in gravidanza. Tali criteri non si applicano alle donne gravide, solo in queste ultime si esegue il test a tre ore e si considera positivo se almeno due valori sono >95-180-155-140 (Secondo ADA) >105-190-165-145 (Secondo NDDG) Per lo screening del diabete gestazionale si possono seguire due metodi: 1) Direttamente la curva da carico a tre ore 2) Prima il minitest con 50 gr di glucosio e se la glicemia è > 140 test di conferma con 100 gr di glucosio. Screening del Diabete Gestazionale Donne a rischio (24 – 28 sett.) Minitest con 50 gr di glucosio, non necessariamente a digiuno Glicemia a 1h <140mg% normale Glicemia a 1h ≥140mg% Test con 100gr di glucosio, glicemia a 0-1-2-3 h Positivo se almeno due valori >95-180-155-140 Secondo ADA. Secondo NDDG >105-190-165-145 12 Edizione del 30 novembre 2004. 2. SCREENING DELLA MALATTIA DIABETICA NELLA POPOLAZIONE GENERALE Dal momento che il diabete mellito è una malattia subdola perché inizialmente asintomatico, spesso viene misconosciuto e diagnosticato in ritardo, pertanto è molto importante effettuare lo screening della malattia nella popolazione generale, questo è il solo modo per fare emergere tutti i casi di diabete non noti e che successivamente si potranno presentare con complicanze croniche già in atto. Per effettuare correttamente lo screening del diabete mellito consigliamo di attenersi alla tabella sottostante Screening della Malattia Diabetica nella Popolazione Raccomandazioni dell’ADA Eseguire glicemia a digiuno : •In tutti i soggetti di età ≥45 anni, se normale ripetere ogni tre anni o più frequentemente se a rischio di diabete mellito tipo 2. •Nei soggetti < 45 anni se sovrappeso (BMI>25 Kg/m2) e a rischio di diabete mellito tipo 2 Parenti di I grado di diabetici tipo 2 Gruppi etnici ad alta prevalenza di DM tipo 2 Madri di nati macrosomici ( >4 Kg), gli stessi figli macrosomici Pregresso diabete gestazionale o IFG/IGT Sindrome da insulino resistenza ( obesità viscerale, ipertensione arteriosa, dislipidemia , PCOS, ecc.) Soggetti sedentari ADA Diabetes Care Anamnesi positiva per CVD 2004 CONDIZIONI DI PREDIABETE I soggetti che si trovano in questa condizione ( Ridotta tolleranza glucidica IGT e/o Alterata glicemia a digiuno IFG) non vanno sottovalutati, per due ragioni , rappresentano il serbatoio dal quale verranno fuori i nuovi casi di diabete e sono ad alto rischio di eventi cardiovascolari dal momento che spesso sono portatori di sindrome metabolica. In questi soggetti vanno implementati tutti gli interventi per prevenire l’insorgenza del diabete e per ridurre il rischio cardiovascolare Esami da effettuare nei soggetti affetti da IFG o IGT ESAMI DA EFFETTUARE IN SOGGETTI CON IFG O IGT Ogni sei mesi • Calcolo del BMI, misurazione circonferenza vita, monitoraggio della pressione arteriosa • Glicemia, glicemia post-prandiale e/o glicemia due ore dopo OGTT Ogni anno • Colesterolo totale ed HDL, Trigliceridi • ECG se adulto • Visita medica generale orientata alla patologia diabetica (in particolare alle complicanze cardiovascolari) L’ASSISTENZA AL PAZIENTE DIABETICO Raccomandazioni cliniche e organizzative di AMD SIMG SID 13 Edizione del 30 novembre 2004. 3. GESTIONE DEI PAZIENTI AFFETTI DA DIABETE TIPO 2 3.1 Follow-up del paziente diabetico tipo 2 con compenso metabolico accettabile e privo di complicanze d’organo. Ogni paziente diabetico di tipo 2 deve essere seguito in modo integrato tra MMG e Servizio di Diabetologia, sottoponendosi a visita specialistica al momento della diagnosi, una volta all’anno per una puntualizzazione generale e con scadenze nel corso dell’anno che variano da caso a caso in modo concordato con il MMG. La responsabilità della continuità delle cure, della terapia e del follow-up di questa tipologia di pazienti spetta al MMG, che ha preventivamente concordato il piano di assistenza con il Centro Diabetologico. 3.2 Valutazione al momento della diagnosi (Centro Diabetologico) Visita generale non trascurando la palpazione della tiroide e dei polsi nonché l’esame dei piedi, della cavità orale e della cute. Se D.M. tipo 2 o tipo 1 dopo la pubertà sono raccomandati: 1. Fondo oculare 2. Visita neurologica con esame sensibilità e prove autonomiche 3. ECG ( se adulto secondo ADA ) 4. Eco Addome, se clinicamente indicato, (nel sospetto di D.M. secondario a patologia pancreatica) 5. HbA1C ( Il dosaggio dell’emoglobina glicata non è ancora standardizzato pertanto il range di normalità varia continuamente con il variare dei laboratori, i metodi che danno valori di riferimento più bassi sono in linea di massima più precisi, dosano solo l’HbA1c e non anche le altre emoglobine glicate instabili che risentono maggiormente dei valori glicemici al momento del prelievo. Per avere valori confrontabili nel tempo è consigliabile che il paziente esegua sempre il prelievo presso lo stesso laboratorio) 6. 7. 8. 9. 10. 11. Profilo lipidico (Colesterolo totale e HDL, Trigliceridi) Creatinina ( in adulti, nei bambini se è presente proteinuria) Microalbuminuria (nei tipo 2 e tipo 1 dopo la pubertà) Urine TSH ( nei tipo 1 e tipo 2 se clinicamente indicato ) Nel tipo 1, nel sospetto di associazione con tiroidite autoimmune e morbo Celiaco: Anticorpi antiTPO, anti Endomisio e anti Transglutaminasi 3.3 Esami da eseguire nel follow-up A) ogni 4-6 mesi: glicemia a digiuno e post-prandiale HbA1C ( ogni 3-4 mesi se non compensato, ogni 6 mesi se in compenso glicemico ) esame urine completo valutazione dell’autocontrollo glicemico eseguito dal paziente (se prescritto) Peso corporeo con calcolo del BMI e circonferenza vita Pressione arteriosa B) ogni 6 mesi Visita medica generale orientata alla patologia diabetica (cardiovascolare e neurologica periferica, con controllo di eventuali alterazioni a carico dei piedi) 14 Edizione del 30 novembre 2004. C) ogni anno Urinocoltura Microalbuminuria Creatinina e/o Clearance della creatinina (calcolata) Uricemia Assetto lipidico (Colesterolo totale - HDL – Trigliceridi - LDL) Emocromo completo con formula leucocitaria Fibrinogeno Elettrocardiogramma se adulto Esame del fondo dell’occhio (cadenza annuale solo in assenza di retinopatia) Visita presso il Servizio di Diabetologia Le visite presso il Servizio di Diabetologia - oltre a quella di revisione annuale sono abitualmente concordate tra MMG e specialista diabetologo secondo piani di cura individualizzati . 4. DISEASE MANAGEMENT DELLE COMPLICANZE CRONICHE Nefropatia Gli esami sui quali si basa lo screening della nefropatia diabetica sono due : microalbuminuria e creatininemia. La microalbuminuria non può essere determinata con le normali strisce reattive utilizzate per l’esame chimico delle urine perché non abbastanza sensibili. L’esame si può eseguire su un campione di urine del mattino, che per la sua semplicità e consigliato come primo esame di screening, oppure si può effettuare su raccolta temporizzata solo della notte o su raccolta delle 24 ore, questi due ultimi metodi sono più affidabili e vanno utilizzati per conferma se l’esame su campione estemporaneo risulta positivo. Si può fare diagnosi di microalbuminuria se almeno due determinazioni su tre risultano positive (ripetute nell’arco di 3 – 6 mesi) Si consiglia di attenersi alla seguente periodicità nell’esecuzione degli esami : • microalbuminuria alla diagnosi e una volta all’anno se normoalbuminurici, ogni sei mesi se microalbuminurici. • Creatinina una volta all’anno se normale, se alterata monitorare più frequentemente la creatininemia e la microalbuminuria, a giudizio del nefrologo. (Raccomandazioni di grado C - Linee guida AMD SID) Retinopatia Fondo • • • • • oculare : Alla diagnosi nel tipo 2, dopo 5 anni dalla diagnosi o dopo la pubertà nel tipo 1. Almeno ogni anno in assenza di retinopatia Ogni sei mesi in presenza di retinopatia NP lieve o moderata A giudizio dell’oculista in presenza di retinopatia più avanzata In gravidanza : alla conferma della gravidanza e ogni tre mesi in assenza di lesioni. In presenza di retinopatia a giudizio dell’oculista • Eseguire lo screening più frequentemente nel caso di ricoveri ospedalieri per patologie importanti, nell’insufficienza renale cronica e nei pazienti operati recentemente di cataratta Fluorangiografia retinica : • Non è indicata per la diagnosi e lo screening della retinopatia • E’ finalizzata al trattamento Laser ( Retinopatia Proliferante o Preproliferante ) 15 Edizione del 30 novembre 2004. E’ necessaria in tutti i casi in cui le lesioni necessitano di un’interpretazione patogenetica impossibile con il solo fondo oculare ( patogenesi edema maculare, individuazioni zone ischemiche ) (Raccomandazioni di grado C - Linee guida AMD SID) • Complicanze Neurologiche Visita neurologica con studio della sensibilità e prove autonomiche, alla diagnosi nel tipo 2 e dopo 5 anni o alla pubertà nel tipo 1 Ripetere ogni anno se normali Complicanze cardiovascolari Visita cardiologica ed ECG, alla diagnosi nel tipo 2 e dopo 5 anni o alla pubertà nel tipo 1 ( se adulto secondo ADA ) Ripetere ogni anno se normali Piedi Esame clinico del piede, ogni sei mesi se normale. (Raccomandazioni di grado C - Linee guida AMD SID) Nei diabetici a rischio elevato( > 20%) sarebbe opportuno eseguire anche: - Ecocolordoppler carotideo - Ecocolordoppler arti inferiori (se Indice di Winsor < 0.80) - ECG da sforzo o scintigrafia da sforzo o con stress farmacologico o ecocardiografia con stress farmacologico In caso di negatività è opportuno ripetere tali esami dopo un intervallo di tempo variabile per ciascun paziente (da 1 a 3 anni) (Raccomandazioni di grado C - Linee guida AMD SID) Il Diabete mellito è una malattia di grande impatto sociale sia per la sua elevata prevalenza ed incidenza che per la gravità delle complicanze e per gli alti costi che comporta per il nostro Sistema Sanitario. Diverse figure professionali devono quotidianamente confrontarsi con soggetti diabetici: il MMG, il Diabetologo dell’assistenza territoriale, il Medico Ospedaliero e inoltre tutti gli altri specialisti che vengono coinvolti nella terapia delle varie complicanze del diabete (Oculisti, cardiologi, Ortopedici, Angiologi ecc.). Per una patologia siffatta è dunque importante un approccio integrato di tutte queste figure professionali, per evitare discordanze, confusione, ripetizioni di esami e spreco di risorse e di energie dei vari professionisti Per questo motivo le società scientifiche AMD, SID e SIMG hanno stilato delle raccomandazioni cliniche ed organizzative per l’assistenza al paziente diabetico che riportiamo di sotto : L’ASSISTENZA AL PAZIENTE DIABETICO Raccomandazioni cliniche e organizzative di AMD SIMG SID Il Gruppo di lavoro aderisce alle raccomandazioni della Associazione Medici Diabetologi, Società Italiana di Medicina Generale e Società Italiana Diabetologia condividendone i contenuti come di seguito sintetizzati. 16 Edizione del 30 novembre 2004. I compiti del MMG nell’assistenza al paziente diabetico possono essere così definiti: 1) Effettuare lo screening della popolazione a rischio per individuare: - casi di diabete non diagnosticati - casi di diabete gestazionale - casi con ridotta tolleranza glicidica (IGT) ed Alterata Glicemia a Digiuno (IFG) 2) Diagnosticare la malattia diabetica 3) Effettuare l'educazione sanitaria e il counselling dei soggetti a rischio e del paziente diabetico 4) Correggere i comportamenti alimentari errati dei pazienti diabetici e gestire la dieta prescritta dal CD 5) Gestire la terapia farmacologica dei diabetici sia di tipo 1 che 2 NID in stretta collaborazione col CD 6) Sorvegliare su effetti collaterali ed interferenze della terapia ipoglicemizzante 7) Gestire in modo integrato con il CD il follow-up del paziente diabetico, finalizzato al buon controllo metabolico e alla diagnosi precoce delle complicanze 8) Attivare il CD per l’inquadramento dei diabetici neodiagnosticati e le visite periodiche, secondo il programma di cura concordato 9) Organizzare il proprio studio (accessi, attrezzature, personale) per una gestione ottimale dei pazienti diabetici 10) Raccogliere i dati clinici dei pazienti diabetici in maniera omogenea con il CD di riferimento, mediante cartelle cliniche cartacee o computerizzate 11) Collaborare con i centri specialistici per la ricerca in campo diabetologico I Compiti dei Centri Diabetologici nell’assistenza al paziente diabetico possono essere così riassunti: 1) Gestione clinica diretta, in collaborazione con i MMG, dei pazienti diabetici con: - Diabete di Tipo 1 - Grave instabilità metabolica - Complicanze croniche in fase evolutiva - Trattamento mediante infusori sottocutanei continui d’insulina 2) Inquadramento dei pazienti diabetici neodiagnosticati, con formulazione del Piano di Cura personalizzato e condiviso 3) Valutazione periodica, secondo il Piano di Cura formulato, dei pazienti diabetici di tipo 2 seguiti con il protocollo di gestione integrata, dai MMG 4) Presa in carico, in collaborazione con i MMG, dei pazienti: - Con diabete di tipo 2 che presentano, per un qualunque motivo, un serio squilibrio metabolico - In previsione di una futura gravidanza - Con gravidanza in atto - Con diabete gestazionale - In previsione e preparazione d’interventi di chirurgia maggiore 5) Aggiornamento ai MMG per complicanze della malattia diabetica (es.:Disfunzione Erettile, Neuropatia autonomica, retinopatia grave, ecc.) che necessitano di un approccio multispecialistico integrato 6) Impostazione della terapia nutrizionale 7) Terapia Educazionale 8) Coordinamento dell’attività clinica, formativa, epidemiologica e gestionale nell’assistenza diabetologica. Ricoveri ospedalieri urgenti: 17 Edizione del 30 novembre 2004. possono essere effettuati direttamente dai MMG o dai CD e riguardano le complicanze metaboliche acute con rischio per la vita del paziente: 1) Chetoacidosi: Segni clinici, Glicemia > 250 mg/dl, chetonuria, ove possibile emogasanalisi 2) Iperosmolarità non chetosica: Compromissione dello stato mentaleed elevata osmolarità plasmatica (>315 mOsm/kg) in pazienti con iperglicemia severa (>400 mg/dl) 3) Ipoglicemia grave con neuroglicopenia: Glicemia < 50 mg/dl senza pronta risoluzione della compromissione del sensorio con il trattamento 4) Complicanze acute dell’apparato cardio-vascolare 5) Stato tossi-infettivo per gangrena diabetica 6) Ischemia critica agli arti inferiori Ricovero Ospedaliero Programmabile (in regime ordinario o di Day-Hospital): il MMG propone e concorda il ricovero con il CD, oppure il CD stesso propone il ricovero: 1) Diagnosi e tipizzazione di diabete all’esordio: pazienti con diabete all’esordio, che non necessitino di ricovero urgente, per i quali risulta indispensabile un inquadramento clinico sollecito, allo scopo di impostare la migliore terapia e\o che devono effettuare accertamenti diagnostici multispecialistici di particolare complessità (preferibile D.H.) 2) Scompenso metabolico cronico: pazienti con diabete di tipo 1 o 2 con situazione di scompenso o instabilità glicometabolica perdurante da diverso tempo, nei quali si ravvisa la necessità di non procrastinare accertamenti diagnostici multispecialistici, o che richiedono monitoraggio in ambiente ospedaliero, per la ricerca delle cause e l’attuazione di modifiche terapeutiche (preferibile ricovero ordinario) 3) Follow-Up della malattia e delle sue complicanze: pazienti con diabete che devono effettuare accertamenti diagnostici multispecialistici, di particolare complessità e che richiedono particolare cautela per motivi sociali, clinici, lavorativi o scolastici. (Preferibile D.H.) 4) Gravidanza in donna diabetica o diabete insorto in gravidanza (preferibile D.H.) 5) Avvio terapia con infusione sottocutanea continua d’insulina (preferibile D.H.). 6) Studio e cura del piede diabetico (quando non sussistono le indicazioni al ricovero urgente) (preferibile D.H.) 7) Esecuzione di procedure diagnostico- terapeutiche invasive. 18 Edizione del 30 novembre 2004. Bibliografia 1. Accordo AMD-SIMG per l’assistenza al paziente diabetico. SIMG 9,1618, 1995atling W, Hill R., Kirby M.: Shared Care for Diabetes. Isis Medical Media 1996 2. A cura delle Società Scientifiche: AMD, SID, SIMG, SIMI, SIF, SIGG. Con la collaborazione di: FAND, CeRGAS Progetto per l’Organizzazione dell’assistenza al diabete dell’adulto Pubblicazioni Health srl 1998 3. Bonomo M, Valentini U, Brignoli O Il Paziente diabetico fra specialista e medico di medicina generale - verso una gestione integrata. Proposta di un protocollo di collaborazione gestionale. Il Diabete 8:194, 1996 4. Camerotto A, Medea G: Il progetto per la gestione integrata del paziente diabetico. SIMG Rivista di Politica Professionale della Medicina Generale. The Journal of the Italian College of General Practitioners 8:16, 1996 5. Passamonti M, Costato D L’Integrazione (Shared Care) nella “Gestione” del Diabete Mellito Tipo 2. SIMG Rivista di Politica Professionale della Medicina Generale. The Journal of the Italian College of General Practitioners 7:27-31, 1998 6. Bode BW (Ed.): Medical Management of Type 1 Diabetes. 4th ed. Alexandria, VA, American Diabetes Association, 2004 7. Zimmerman BR (Ed.): Medical Management of Type 2 Diabetes. 4th ed. Alexandria, VA, American Diabetes Association, 1998 8. Kilingensmith G (Ed.): Intensive Diabetes Management. 3rd ed. Alexandria, VA, American Diabetes Association, 2003 9. The Expert Committee on the Diagnosis and Classification of Diabetes Mellitus: Report of the Expert Committee on the Diagnosis and Classification of Diabetes Mellitus. 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