anni d`argento - Stefano Morini
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086_087 NaturVet OK_Sommario 2/3 07/03/11 11.40 Pagina 86 BENESSERE/IL CAVALLO NATURALE 86 ANNI D’ARGENTO in piena forma COME CONTRIBUIRE A RENDERE LA VECCHIAIA DEI NOSTRI COMPAGNI DI TANTE AVVENTURE LUNGA, FELICE E CON IL MINOR NUMERO DI ACCIACCHI POSSIBILE C TESTO DI STEFANO MORINI, MEDICO VETERINARIO Chiariamo subito una cosa. I cavalli anziani non sono animali di serie B, non possono essere trascurati perché “ormai”... Non devono venire ignorati da proprietari, veterinari e chiunque altro del settore perché “hanno fatto già la loro vita”. Non devono essere alimentati con robaccia scadente solo perché non possono più produrre performance. Al contrario hanno tutti i diritti di essere trattati al meglio proprio perché hanno dato tutto e sono deboli, stanchi, delicati. Se si visita un cavallo pieno di artrosi, per esempio, bisogna curarlo con il massimo livello d’attenzione e dedizione perché ha diritto di finire la sua vita senza dolori e inabilità, godendosi quel che rimane di una vita ben spesa. Dovremmo considerarli e trattarli come vorremmo esserlo noi in tarda età. Vi piacerebbe essere anziani, magari in una corsia d’ospedale, e sentire giovani medici che commentano la vostra cartella clinica con saccente fatalismo: «Ah beh è l’età… non si può poi pretendere troppo… ». Così non va bene. Mi rivolgo soprattutto a coloro che considerano i loro cavalli come simpatici strumenti del loro divertimento o produttori di reddito. Fermate questa carneficina sommersa che è il declino della salute e della dignità equina. C’è molto che possiamo fare per rendere felici e sani i nostri vecchietti a quattro zampe. Innanzi tutto stabiliamo con equità quando è giunto il momento di non farli più lavorare e di lasciarli a pascolare in un sontuoso paddock. Poi creiamo intorno a loro le situazioni ambientali più gradevoli: buoni pascoli, ottima alimentazione adatta al loro metabolismo rallentato dall’età, acqua fresca e pulita sempre a disposizione, ricoveri volti a sud che riparino dal caldo e dal sole d’estate e dal freddo d’inverno, box larghi con lettiere alte e asciutte, fieno di ottima qualità ben bagnato e senza muffe, ombra nei paddock in estate, compagnia di simpatici amici pelosi (che deve essere mantenuta costante e continua fino alla fine della loro vita). Questa miscellanea disordinata di consigli è abbastanza scontata, ma vediamo più nello specifico alcuni accorgimenti. Intanto caldeggerei calorosamente l’idea di arricchire i paddock con un numero maggiore di erbe foraggere associate a qualche pianta medicamentosa in modo da mantenere un buono stato di salute e forse diminuire, o per lo meno rendere più saggia la somministrazione di mangime, causa frequente di eccessi di energia in animali che non lavorano più. Un’eccezione va fatta però per quei cavalli che avendo un apparato masticatorio scarso o quasi inesistente devono necessariamente essere alimentati con mangime, fieno disidratato e melassato e così via. A proposito di 086_087 NaturVet OK_Sommario 2/3 07/03/11 11.40 Pagina 87 LA POLMONARIA Della famiglia delle Borraginacee, la Polmonaria o Pulmonaria Officinalis è diffusa in Italia nelle zone centro-setentrionali. Se ne utilizzano foglie e sommità dei fiori e le sue applicazioni curative, così come è facile evincere dal nome, riguardano l’apparato respiratorio. Le mucillagini e le saponine che la compongono sono ottimi espetoranti e antinfiammatori. La Polmonaria, presente nei boschi, negli arbusteti e nei prati, spunta tra marzo e aprile. Si tratta di una pianta erbacea, alta fino a 30-35 centimetri. Il calice campanulato passa dal rosa-rosso all’azzurro. «Sono diventato veterinario tanti anni fa, seguendo la via della medicina ufficiale, a Parma. Poi, seguendo la mia passione di sempre, mi sono tuffato nel mondo della medicina naturale, cercando di ottenere il massimo dagli strumenti che la natura ci ha messo a disposizione: aria, terra, acqua, sole, erbe medicamentose, uso della chiropratica (uso delle mani per curare) e altre tecniche basate sul concetto della cura causale, cioé la rimozione della causa della malattia, senza accontentarsi di curare solamente i sintomi». Così si presenta Stefano Morini, da anni il nostro veterinario consulente in materia di medicina naturale. Per ulteriori info: www.naturvet.it oppure [email protected] denti, il consiglio è di verificare feci e tavole dentarie almeno ogni due anni in modo da intervenire al bisogno limando le cosiddette “punte”, che causano ferite e ascessi alle gengive e il passaggio in intestino di alimenti grossolanamente masticati: da qui alla colica da ostruzione il passo è breve… È consigliato sverminare i cavalli anziani almeno 3-4 volte all’anno con farmaci sempre diversi magari somministrando loro una settimana prima e una dopo la data della sverminatura qualche erba ad hoc che mantenga alto il livello delle difese immunitarie. Lavate e pulite spesso gli occhi e le parti intime, spesso fonte di infezioni se lasciate sporche. Spazzolate frequentemente il pelo per massaggiare la pelle e togliere eventuali parassiti esterni. Sferrateli, questi giovanotti, e provvedete a un regolare ed esperto pareggio dei piedi. A parte queste buone regole di allevamento la Natura ci mette a disposizione molte erbe per mantenere in salute i nostri vecchietti. Queste possono essere utilizzate seminandole nei pascoli oppure fresche o secche mischiate a un po’ di crusca o mangime nella profenda. L’elenco è lungo ma variopinto e di ogni erba verranno usate solo alcune parti: Farfara, Violetta, Polmonaria, Acetosella, Ortica, Alchemilla, Veronica, Fragole, Sambuco, Margheritina, Tiglio, Camomilla, Spirea Ulmaria, Calendula, Serpillo, Melissa, Menta, Achillea, Iperico, Origano, Aparine, Rosa... Il veterinario che le prescriverà avrà cura di specificare per ogni erba se saranno da usare fiori, fusti, foglie, radici, gemme, pianta intera e germogli. Sembra un po’ complesso, ma in realtà lo è solo per lui. Voi dovrete solo bagnare queste erbe e somministrarne 3-4 pugni al giorno mescolandole al cibo. Esiste un estratto alcoolico di diverse erbe chiamato Amaro Svedese (posso citare il nome perché è un preparato generico prodotto da molte ditte diverse e che potrebbe essere assemblato anche nella cucina di casa… forse\) che si potrebbe somministrare nella quantità di 2 cucchiai al giorno. Fu ideato da un medico rettore di una università svedese che morì a 104 anni cadendo da cavallo durante un concorso ippico! Sembra che il suddetto dottore abbia assunto questo amaro per tutta la sua vita e se tanto mi dà tanto… Questa bevanda è eccellente nel modulare le difese immunitarie e nell’equilibrare e coordinare un po’ tutti i metabolismi dell’organismo. La Mirra e la Canfora cinese, due dei componenti della mistura, aggiungono un po’ di pepe alla cosa. Questo è quanto aggiungendo solo che la varietà di fitoterapici che possiamo somministrare ai cavalli anziani è ancora lunga, lunga e variegata. III IL CAVALLO NATURALE CHI È IL NOSTRO ESPERTO