il mal di schiena

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il mal di schiena
CAVALLO
il veterinario naturopata
IL MAL DI SCHIENA:
QUESTO SCONOSCIUTO
LA STORIA DI ORLANDO FURIOSO, IL CAVALLO CHE GRAZIE
ALLE ERBE HA SCONFITTO IL MAL DI SCHIENA
E HA RITROVATO LA VOGLIA DI SALTARE
testo e foto di Stefano Morini *
dire il vero è anche troppo
conosciuto, infatti è spesso
causa di rigidità e dolore,
con alterazione delle performances in un gran numero di
cavalli. In particolare si parla di
un´incidenza media nei cavalli
da sella in generale e molto alta
(80-90%) nei cavalli saltatori e
da dressage.
D’altronde le alterazioni a carico della schiena sono veramente varie: si va dalle deformità
congenite della colonna vertebrale (scoliosi, lordosi), alle
lesioni dei tessuti molli (tendini
e muscoli), per arrivare ai problemi ossei (fratture, artriti,
artrosi, dislocazioni vertebrali).
Come al solito non vorrei prolungarmi in spiegazioni squisitamente tecniche e scrivere un
trattato di semeiotica e patologia in quanto già esistono e
sono stati ampiamente approfonditi dai colleghi, ma mi piacerebbe parlarvi di Orlando, un
magnifico caso clinico relativo
alle patologie della schiena.
Anzi, mi scuso con lui, perché
prima di essere un caso clinico
è un amico che ha sofferto e
che, fortunatamente, sono
riuscito ad aiutare.
Qui si impone una spiegazione.
Per curare con successo non
bastano, a mio parere, le tre doti
fondamentali da ascrivere ad un
medico, e cioè: occhio clinico,
mano ferma e stomaco di ferro
(!), ma è indispensabile anche
amare con freddezza… È antipatico da leggere, ma racchiude
una verità che i medici in generale sicuramente conoscono (o
dovrebbero conoscere…).
Non posso e non devo lasciarmi
prendere dall´emotività nel
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curare uno dei miei pazienti ma
devo usare tutta la mia lucidità
e calma per fare una buona diagnosi e risolvere il suo problema.
Contemporaneamente
devo dare a lui tutto il mio
amore perché senza questo,
mancherebbe una parte della
cura. Tutti gli animali hanno
una sensibilità e una capacità di
comprensione al di là del materiale, e in situazioni di malattia
e dolore hanno bisogno di sentire affetto e forza nei loro amici proprietari e (perché no?) nel
loro veterinario.
Molti rideranno di queste parole, ma la pratica di anni mi ha
sempre confermato questa
verità: l´amore è una forza
curativa.
Ma torniamo ad Orlando
Furioso, di nome e di fatto, saltatore
baio
proveniente
dall´Olanda e attualmente residente nelle campagne di Varese. Il suo problema nasceva dal
fatto che in Olanda saltava
come un capretto, non sbagliava un ostacolo, un vero fulmine
di guerra! Qui in Italia era un
disastro: in campo si ribellava a
tutto, resisteva ad ogni tentativo di farlo lavorare in piano,
non ne parliamo poi di farlo
saltare! Questa disparità di
risultati non era poi un mistero,
considerata la cura che gli allevatori hanno nel somministrare
ai loro cavalli cure adeguate,
anche e soprattutto prima di
venderli…! A buon intenditore
poche parole… A me interessava di più capire il motivo di
questo comportamento.
Certo, guardandolo, faceva sorridere: aveva quell´espressione
innocente e furtiva di un bambino con la bocca ancora sporca di marmellata, che negava
ogni accusa. Sembrava dirmi:
«Oh, guarda che io non ho fatto niente…».
Cominciai una visita completa,
per soffermarmi poi sulla
colonna vertebrale; pizzicando
garrese e zona lombo-sacrale
aveva delle reazioni eccessive,
ma poteva essere un cavallo “a
schiena fredda”, come si dice
in gergo, cioè eccessivamente
sensibile agli stimoli manuali.
Provai a fare tutta una serie di
prove, usando la digitopressione su meridiani dell´agopuntura
e centri energetici e passando le
mani a dita distese longitudinalmente, su tutta la colonna vertebrale, usando una pressione
sempre maggiore.
Orlando rispose subito, dimostrando inequivocabilmente
molto dolore sia nella zona del
garrese sia a livello lombare. A
questo punto molte avrebbero
potuto essere le cause di questo
dolore: una frattura oppure una
lesione tendinea o una forte discopatia o, ancora, uno strappo
muscolare.
Fare un´esame radiografico alla
colonna vertebrale è quasi sempre improponibile perché
necessita un´attrezzatura particolare e, comunque, è difficilissimo avere dei riscontri reali di
una eventuale frattura. Bisogna
affidarsi ad una visita accurata e
ascoltare il primo pensiero di
diagnosi, che è sempre veritiero
e che io non ignoro mai.
Sono convinto che, senza banalizzare assolutamente le analisi
strumentali e non, l´insegnamento dei vecchi veterinari,
diagnosti insuperabili per accuratezza di visita e intuito, sia da
applicare con sicurezza e riconoscenza.
Orlando, a mio parere, era stato
domato e utilizzato in età troppo giovane e, visto che possedeva doti fisiche e attitudinali
veramente notevoli, lo avevano
fatto saltare troppo e troppo
male. Poco lavoro in piano,
niente stretching e molti salti:
pessima ricetta per un cavallo
giovane. Con tutta probabilità
questo aveva causato anche un
grosso trauma o una caduta: in
ogni caso aveva delle contratture muscolari profonde al trapezio e al romboide nella zona
del garrese, e al piccolo e grande psoas a livello lombare. Le
lesioni sembravano abbastanza
profonde, ma soprattutto di
vecchia data. Innanzitutto mi
misi a lavorare il garrese e la
zona lombo-sacrale con le
mani e la digitopressione, cercando di dare energia in profondità e decontrarre i fasci
muscolari. Come accade solitamente, il cavallo era attento e
assolutamente calmo quando
lo toccavo, si agitava solo un
po´ tra uno stacco di mani e
l´altro: e´ una cosa che mi stupisce e mi dà soddisfazione
insieme. Poi prescrissi un cataplasma al guaiacolo, polietilenglicole e metilsalicilato, con
l´intento di sfiammare le zone
muscolari in oggetto, da sostituire dopo 3 settimane circa
con impacchi di argilla verde.
Per bocca feci somministrare
antinfiammatori
naturali,
estratto di sommità di equiseto
e calcio in forma assimilabile
all´80 %. Questi integratori
non hanno solo un´azione
diretta sulla muscolatura
volontaria, ma agiscono anche
su ossa e tendini. Usai anche la
cartilagine di squalo, che non
deve mancare mai quando si
lavora vicino alle articolazioni,
e un´insieme di erbe che
decongestionassero le masse
muscolari e togliessero un po´
di dolore (baptisia, pianta ed
estratto secco di Olearia, germogli di Pino e di Vite, malto,
estratto secco di Partenium,
ecc.).
Dopo un mese, un mese e mezzo circa Orlando stava molto
meglio e iniziava a lavorare
con più calma e attenzione, ed
io già pensavo che la partita
fosse vinta, quando mi richiamò il proprietario, disperato
perché era tornato quasi come
prima.
Tornai a vederlo, stupito di
questo regresso. Come spesso
succede in questi casi la visita
di controllo si svolge in un clima decisamente impegnativo:
da una parte i proprietari con la
figlia ansiosi e preoccupati,
dall´altra le persone di contorno scettiche a oltranza…
Dopo aver fatto le mie prove su
Orlando dissi chiaramente che
la schiena era guarita e che il
suo comportamento era causato da una carenza di addestramento, anzi sarebbe stato
necessario rieducarlo dall´inizio. Chiesi perciò la collaborazione del proprietario e istruttore del maneggio che ospita il
cavallo, affinché lo riaddestrasse dall´inizio con pazienza e
dolcezza, oltre che tecnica.
Consigliai poi un misto di erbe
tal quali da somministrare nella profenda per calmare in
modo naturale Orlando e facilitare il suo lavoro di apprendimento. Colpito e affondato! Il
risultato fu eccezionalmente
positivo: niente più dolore, né
resistenza al lavoro.Orlando è
diventato un cavallo tranquillo,
volonteroso, salta, anzi vola
sugli ostacoli e mi risulta che
gareggi a buoni livelli anche
montato dalla sua padroncina,
che adesso se lo può godere
come si deve.
L´ho rivisto di recente, giusto
perché i suoi proprietari sono
in reltà così affezionati a lui da
considerarlo della famiglia, e
l´ho trovato in splendida forma, una via di mezzo tra un
“culturista” e un mezzofondista. L´occhio aveva perso
quell´ombra di diffidenza e di
malessere, ora è limpido e
coraggioso e sembrava dirmi:
“Sono forte o no?!”. Forse è
una mia illusione, ma questi
“ragazzi” ci parlano davvero…
Adesso voi mi direte che io vi
parlo sempre di cavalli che
guariscono splendidamente e
mai di quelli che non ce la fanno. Be´, naturalmente ci sono
cavalli che migliorano soltanto
o non guariscono affatto, ma
sono pochissimi, e non mi riferisco solo alle mie competenze
in merito, ma al fatto che le
cure naturali con erbe e chiropratica falliscono raramente.
Sono vincenti perché appartengono allo stesso mondo dal
quale provengono i nostri amici cavalli e per loro le erbe
curative sono alimento e cura
insieme. Se a questo aggiungiamo qualche farmaco,
all´occorrenza (perché esistono
anche buoni farmaci!), i risultati non tardano a venire.
Una parola su una forma di
prevenzione delle patologie
muscolari. Innanzi tutto non
cercate mai di impedire al
vostro cavallo di sdraiarsi a terra e rotolarsi, perché in questo
modo si sgranchisce e si automassaggia la schiena e non
solo.
Scegliete sella e sottosella con
grande accuratezza, verificando le particolarità anatomiche
del garrese e in genere della
groppa: ricordate che è il
vostro cavallo che per primo
deve essere comodo!
Effettuate sempre un po´ di
stretching prima di lavorare sul
serio, ma prima ancora fate
fare al vostro cavallo almeno
20 minuti di corda al passo e al
piccolo galoppo, andature
naturali per lui.
Quindi prima riscaldamento,
poi stretching, mi raccomando!
Fategli fare i movimenti a lui
naturali, esagerandoli, ma eseguendoli con progressività. Ad
esempio, con una briglia lunga
fategli alzare la testa molto in
alto, quasi all´indietro, poi fatela chinare a toccare il petto, poi
a destra e a sinistra fino a toccare il fianco più indietro possibile. Poi flettete l’anteriore
estendendola poi in avanti e
all´indietro. Così con le altre.
Ancora un piccolo suggerimento, se posso: quando il
cavallo è caldo trovate una collinetta un po´ ripida e fatelo
salire e scendere qualche volta,
senza il vostro peso, con calma,
in modo che impari a salire
normalmente e scendere
all´indietro, poi salire all´indietro e scendere normalmente.
Spero di essere stato chiaro. In
caso contrario potete mandarmi una e.mail o chiedere in
redazione il numero del mio
cellulare. È un modo insolito,
ma decisamente efficace, di
costringerlo a contrarre e
decontrarre muscoli che forse
non ha mai usato!
Ora chiudo spiegandovi perché
sono cosi´ fortunato rispetto ai
miei colleghi. Il Creatore, dandoci le erbe, ha fatto un lavoro
perfetto, immettendo in ogni
erba diversi principi attivi e
curativi; se pensate che le cure
vengono date con diverse erbe
associate, le sostanze utili per
una guarigione si moltiplicano
enormemente. Quindi se devo
curare un muscolo somministro erbe che avranno un effetto diretto e particolare per questo , ma curerò assieme anche
ossa, tendini, cartilagini, metabolismo e così via. Altrimenti
quella lesione così localizzata,
non potrebbe guarire completamete.
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Hasta le erbe siempre!!
* [email protected]
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