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2 n. 5 - 15 marzo 2014 n. 5 - 15 marzo 2014 Sommario La Goccia n. 5 - 15 marzo 2014 La Goccia REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N. 430/92 DEL 15 MAGGIO 1992 Registro Nazionale della Stampa n. 10084 PROPRIETÀ PRO.GE.CO. SOC. COOP. A R.L. VIALE M. D’UNGHERIA, 52 – GINOSA DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO GIOVE DIREZIONE: GIULIO PINTO ADELE CARRERA COMITATO DI REDAZIONE ROSAMARIA BUSTO ERASMO MAZZONE PALMA MARTINO DOMENICO RANALDO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: GIUSEPPE CARRERA MARIO D’ALCONZO ROBERTO MUSCOLINO GIANLUCA CATUCCI DAVIDE GIOVE ANTONELLA CARRERA GIORGIO MOREA GIOVANNI MATERA BALDASSARRE D’ANGELO SARAH SCORPATI VINCENZO D’ANGELO CANTA STORIE MASSIMILIANO DORO CORRADO STRADA CARMELO MONACO TOMMASO FRANCAVILLA GIUSEPPE PIZZULLI MASSIMO ROTUNNO NICOLA FRASCATI DAMIANA DI FONZO NINO MELE LINA LUISI DONATO CARDINALE VITO DE PALMA FRANCO MARCHIONNA fOTO: ERASMO MAZZONE MICHELE GRECUCCI Maria Olivari Antonio Gatti AMMINISTRAZIONE VITO CONTE IMPAGINAZIONE E GRAFICA: STEFANO GIOVE STAMPA Studio Grafico DIGITAL PRINT Questo numero de La Goccia è stato chiuso alle ore 12.00 del 12 marzo 2014 Ginosa in attesa… Carnevale… Gesù… L’attesa… Lettera… Nonno Donato… Tari… Le poesie… L’amicizia… Le favole di Grim Ginosa e Matera… Trasporto… Le caricature… Ricchezza… Il racconto… Notizie Flash… Noi e il Fisco Le massime del… Miroglio… Il Carnevale… Lospinuso… Sogno… Ma cos’è… Comunicato… Corteo… Il libro… Ci sono… Bradascio… Ricerca e … Grande… Ricorso Avis… Ginosa, vittoria… Appello… A proposito… Ginosa, blitz… Successo… Utopia… Int. Russo… Sentierosviluppo… Andiamo al… Int. Pagone… di Stefano Giove pag. 4 di Canta Storie pag. 5 di Canta Storie pag. 5 di Grim pag. 7 di Giorgio Morea pag. 7 di Giulio Pinto pag. 8/9 di Massimiliano Doro pag. 10 di Canta Storie pag. 11 di Canta Storie pag. 12 di Stefano Giove pag. 13 di Giulio Pinto pag. 13 di Canta Storie pag. 14 di Nicola Frascati pag. 17 di Massimo Rotunno pag. 18 di Redazionale pag. 19 di Vito De Palma pagg. 20/21 di Carmelo Monaco pag. 21 di Canta Storie pagg. 22/23 di Lina Luisi pag. 24 di Mario D’Alconzo pag. 25 di Massimiliano Doro pag. 25 di Nino Mele pag. 26 di Canta Storie pag. 27 di Giovanni Matera pag. 28 di Baldassarre D’Angelo pag. 31 di Francesco Marchionna pag. 31 di Sarah Scorpati pag. 32 di Massimiliano Doro pag. 32 di Giuseppe Pizzulli pag. 33 di Donato Cardinale pag. 34 di Canta Storie pag. 35 di Tommaso Francavilla pag. 35 di Adele Carrera pagg. 36/37 di Vincenzo D’Angelo pag. 37 di Tommaso Francavilla pag. 37 di Uff. Stampa pag. 37 di Damiana Di Fonzo pag. 38 di Rosamaria Busto pag. 39 di Domenico Ranaldo pag. 40 di Domenico Ranaldo pag. 41 di Baldassarre D’Angelo pag. 42 di Baldassarre D’Angelo pag. 42 46 3 4 n. 5 - 15 marzo 2014 Ginosa in attesa di giudizio Si potrebbe dire che, da circa un anno, il barometro ginosino della politica segna sempre perturbazioni. L’ultima, in ordine di tempo, è l’attesa per la sentenza che sarà pronunciata il 24 marzo prossimo, quella che vede coinvolta, come imputati, la quasi totalità il Consiglio Comunale della passata “legislatura” (Giunta Montanaro) e di conseguenza buona parte degli attuali amministratori di maggioranza e di minoranza. Vi è il rischio che dopo l’alluvione del 7 ottobre 2013, dopo il crollo di via Matrice del 21 gennaio 2014, ci potrebbe essere la “demolizione” anzitempo della maggioranza nata con il voto del 2011. Andiamo con ordine e cerchiamo di capire cosa è accaduto. Il 28 luglio del 2008, in consiglio comunale si approva una variante al Piano Regolatore Generale per consentire la realizzazione di alcuni accessi al mare e utilizzare i fondi europei disponibili. Su questo argomento in consiglio comunale si apre una discussione per iniziativa dei consiglieri comunali di minoranza Leone e Pizzulli che chiedono il ritiro del punto per il mancato coinvolgimento del Comitato di Borgata, la seduta viene sospesa su proposta del consigliere Toma per trovare il modo di soddisfare la richiesta dell’opposizione. Dopo la sospensione viene trovata una intesa e si procede all’approvazione del punto all’ordine del giorno. Approvazione che avviene all’unanimità dei presenti. Certo, sorprende vedere che ad essere seduti sul banco degli imputati ci siano sia rappresentanti di maggioranza sia di opposizione, e parliamo di maggioranza e opposizione del secondo mandato sindacale di Luigi Montanaro. Sinceramente fin dal primo momento sono rimasto sbalordito di fronte alla messa sotto inchiesta di un intero Consiglio comunale per l’approvazione di un atto amministrativo, come se ne possono approvare tanti… In fondo l’obiettivo era quello di utilizzare fondi europei per migliorare le strutture turistiche della nostra città. Ma l’azione giudiziaria, doveva avere una qualche ragione di esserci e ho cercato di capire da cosa poteva scaturire il procedimento giudiziario anche nei confronti del Consiglio comunale, oltre che della Giunta Montanaro. Il tutto nasce, non dimentichiamolo, su denuncia di un cittadino che si sente leso nei suoi diritti. Ma la semplice denuncia non è sufficiente a mettere in moto un meccanismo processuale e ho letto la stenotipia della seduta del Consiglio Comunale del 27 luglio 2008, per cercare di capire cosa era accaduto quel giorno. Dopo la lettura mi ha sorpreso quello che diceva, nel corso del suo intervento, il consigliere comunale di minoranza Felice Bitetti che riporto: «…Però io poi l’ultima cosa la volevo dire sulla necessità che il provvedimento di variante come esproprio sia generale per tutti gli accessi, fatto ora. Non solo per quelli finanziabili per il POR, diciamo la verità. L’accesso a “Torre Serena” si sta tentando da tre anni. La controversia - non commento la validità della controversia con i proprietari privati - non ha permesso a “Torre Serena” di fare il secondo accesso al mare che è necessario, è opportuno non solo per “Torre Serena”, ma non dimentichiamo che dall’altra parte della strada noi abbiamo tutta una zona alberghiera di cui un provvedimento approvato in conferenza di servizi e anche in Consiglio Comunale, che se si realizza, non è che può andare con l’elicottero a mare. Deve comunque arrivare al mare. E allora io dico: a maggior ragione, siccome il Piano Spiaggia..., io parto sempre, Assesso’, dal Piano Spiaggia, non ci inventiamo altre cose. Intanto abbiamo quello. Siccome il Piano Spiaggia dopo il fiume prevede tre lidi da realizzare... oltre quello in direzione di “Torre Serena”, altri due. Perché non fare anche la variante urbanistica per l’esproprio senza realizzarlo? Come strumento urbanistico. Perché questo? Perché nel momento in cui si va ad approvare un altro Piano di Lottizzazione o un altro villaggio con i soggetti privati che realizzeranno il Piano di Lottizzazione si fa la conversione e a scomputo realizzano loro l’accesso al mare, ma c’è già il presupposto normativo, urbanistico e di variante per l’esproprio e non perdiamo tre anni di tempo, come ha perso “Torre Serena”, per il piccio cretino di un convicino che non ha capito niente, che poteva realizzare tot lire e mo’ realizzerà manco un centesimo.» Come si vede, con questo intervento il consigliere comunale esprime dei giudizi sugli effetti che potrebbe produrre l’atto deliberativo e sulle conseguenze che tale atto avrebbe per un “convicino”. Non conosco gli atti processuali e non sono nelle condizioni di dire se questo intervento abbia pesato o meno sul convincimento del Pubblico Ministero… l’editoriale Pubblicità Concessionario esclusivo per la pubblicità PRO GE CO Viale Martiri D’Ungheria, 52 74013 Ginosa (Ta) Arretrati (costo € 2,50) I numeri arretrati si richiedono in edicola Per inviare e-mail a “La Goccia” [email protected] Per inviare lettere a “La Goccia” Le lettere al giornale vanno inviate presso: La Goccia Via M. D’Ungheria n. 52 74013 Ginosa (TA) indirizzo di posta elettronica: [email protected] La Goccia on line arcipikkia.it Tel. 099.8294879 - Cell. 3474969189 Cell. 368.3561703 - 330.624347 Ma ad ogni modo rimane, mi pare evidente, che si possa esprimere un giudizio sul tono di questo intervento che, a mio parere, è un modo sbagliato di dibattere le questioni amministrative in un consesso istituzionale. La domanda a questo punto è: possibile che una frase, una interpretazione personale possa diventare una responsabilità per tanti e possa produrre effetti tanto destabilizzanti per gli assetti amministrativi ginosini? Io non so dare una risposta precisa a tale quesito. Rimane il fatto che ancora una volta a “redimere” i nodi politici ci pensa la Giustizia. In Italia, dal 1992 viviamo una condizione di “tangentopoli permanente” e una contrapposizione permanente tra “politica e giustizia”. Sembra una storia senza fine che sta condizionando la vita del Paese e se fino a un anno fa a Ginosa ci sentivamo immuni da questi problemi oggi, purtroppo, ne siamo investiti in pieno. La prima grana che dovette affrontare il sindaco De Palma qualche giorno dopo essersi insediato fu la rimozione di una assessore che per ragioni professionali era stato rinviato a giudizio (il processo lo ha poi assolto), l’altra grana fu l’arresto di un consigliere comunale, oggi rischia di essere travolto da una vicenda che è stata gestita dal suo predecessore… Il problema è che Ginosa non può avere, in una fase delicata come questa, una situazione politica tanto instabile… forse, al di là delle questioni giudiziarie,la Politica e i politicanti dovrebbero rivedere qualche cosa. Anche perché si fa sempre più forte la voce dell’antipolitica che si è già fatta sentire lo scorso anno con il 40% dei voti al M5S. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico… e non possiamo rimanere in attesa di giudizio. Stefano Giove cronaca n. 5 - 15 marzo 2014 L’attesa! La sentenza per 26 persone verrà enunciata il prossimo 24 marzo. Sono coinvolti 24 amministratori pubblici, un dirigente tecnico comunale e un legale rappresentante di una struttura ricettiva privata. Sulla presunta irregolarità dell’esproprio di alcune aree al fine di realizzare a Marina di Ginosa un passaggio pedonale per raggiungere il mare, la richiesta del Pubblico Ministero, Remo Epifani, è stata di condanna per tutti gli attori in causa. La pena complessiva chiesta è di 42 anni e quattro mesi, ripartita in base alle ipotesi di responsabilità individuali e del ruolo istituzionale svolto. Si tratta di un tecnico comunale e di un legale rappresentante di una struttura ricettiva privata, di un sindaco, di tutti i componenti l’esecutivo e del Consiglio comunale in carica al Comune di Ginosa dal 2006 al 2011. In specie: l’ex sindaco Luigi Montanaro e l’imprenditore Silvio Maresca, 3 anni e 8 mesi; per i componenti la Giunta, 2 anni e 10 mesi ciascuno: Felice Vizzielli, Stefano Notarangelo, Carmine Malvani, Giulio Galante, Antonio Bitetti, Vincenzo Di Canio; 1 anno e 2 mesi ai consiglieri comunali: Vito De Palma, Leonardo Galante, Sara Di Taranto, Vincenzo Russo, Michele Divitofrancesco, Gianrosario Limitone, Pietro Parisi, Vitantonio Bradascio, Mario Toma, Giuseppe Cazzetta, Vincenzo Prencipe, Felice Bitetti, Francesco Pizzulli, Roberto Leone, Emanuele Rosato, Piero Sannelli, Caterina Giannatelli. Un anno e 8 mesi, è la pena avanzata per l’allora responsabile del Settore tecnico del Comune di Ginosa, architetto Luigi Traetta. Nel dibattimento, per la parte civile, ha parlato l’avvocato Rinaldo Alvisi. Per il Collegio di difesa sono intervenuti gli avvocati Nicola Marseglia, Gianluca Mongelli, Pietro Palmitesta, Franz Pesare, Raffaele Strada, Gaetano Sorge, Francesco Tacente. L’intervento pubblico risale al 2008 e, secondo gli inquirenti, avrebbe determinato uno sbilanciamento del diritto a danno di un privato cittadino, il quale aveva fatto scattare un esposto-denuncia. Gli elementi di giudizio vertono su un presunto comportamento sproporzionato esercitato da parte del Governo locale a guida centrodestra e dell’intero Consiglio comunale, nonché da esterni all’Ente Locale. Per tutti, compreso l’attuale sindaco Vito De Palma, a quel tempo presidente del Consiglio, il PM Epifani ha sostenuto l’azione penale per abuso d’ufficio; per falso, invece, il capo d’imputazione per l’ex sindaco Luigi Montanaro e per i rispettivi componenti l’esecutivo e il dirigente tecnico comunale. Adesso spetta al Giudice del Tribunale di Taranto valutare la fondatezza delle accuse e delle pene sostenute. La sentenza verrà enunciata il 5 prossimo 24 marzo. Nell’attuale consesso comunale, oltre al sindaco De Palma, sono interessati alla vicenda due assessori, sei consiglieri di maggioranza e due di minoranza (PD). Inutile nasconderselo: vi è trepida attesa per le conclusioni del Giudice. E’ comprensibile che stia emergendo turbamento e preoccupazione per un’eventuale condanna, soprattutto per il momento difficile, critico e complesso che sta vivendo il territorio. Non va sotteso che la legge che porta il nome dell’ex Ministro della Giustizia, Paola Severino, è spietata nei confronti degli amministratori pubblici incappati nell’abuso di potere o con violazioni dei doveri inerenti ad una pubblica funzione o pubblico servizio. A prescindere dall’entità della pena, seppure non definita, scatta l’automatismo della sospensione per 18 mesi, anche in assenza della pena accessoria, cioè dell’interdizione dai pubblici uffici. E’ comprensibile, quindi, che emerga preoccupazione per un’eventuale condanna che sarebbe di innegabile importanza sia sotto l’aspetto umano per le persone coinvolte sia per il ruolo istituzionale. Ma bisogna aspettare… Canta Storie Benvenuto Alessandro! La Redazione de la Goccia, formula il più affettuoso benvenuto a Alessandro Rizzi e rivolge tanti auguri a mamma Angelica e papà Giancarlo. Un abbraccio ai nonni Sandrino Rizzi e Mina Pascale. La gioia di una nuova vita è la più grande!!! 6 cronaca n. 5 - 15 marzo 2014 Tari, boom tassa rifiuti urbani Il Governo Locale sta dialogando con le rappresentanze sociali per una definizione ‘normale’ della fiscalità. -Tasse: qualcosa inizia a muoversi. L’incontro tra il Governo Locale e le parti sociali, sul tema della fiscalità, si è svolto in un clima di consapevolezza degli imperativi della dialettica democratica. Nel Palazzo Municipale, nella mattinata di martedì scorso, si sono confrontati da una parte il sindaco Vito De Palma e il consigliere comunale delegato al Bilancio, Giacomo Cassano, e dall’altra rappresentanti del Comitato Rinascita Cittadina, delle organizzazioni sindacali confederali e di categoria (Spi-Cgil), dell’Unione generale del lavoro (Ugl), della Confagricoltori e della Confcommercio. Tutti hanno dialogato costruttivamente al fine di trovare una sintesi sulle criticità di ogni settore rappresentato e, laddove sarà possibile, modulare condivisi capitoli nel prossimo Bilancio comunale. “Le tasse potranno essere rideterminate tenendo conto delle esigenze concrete. Di certo –ha spiegato il consigliere Cassano- non accetteremo soluzioni moderate da demagogia o, peggio, da strumentalizzazioni. Non abbiamo nulla in contrario sull’esercizio della libertà di opinione e sul diritto di critica, ma tutto dovrà svolgersi nella funzione essenziale della legalità e dell’equa ripartizione, nonché del sostegno ai bisogni reali dei cittadini”. Il primo confronto è stato focalizzato sulla nuova tariffa sui rifiuti urbani, la Tari. Allo scopo, non è stato possibile analizzarne la struttura e definirne coefficienti e voci di costo perché si è in attesa che gli Uffici economici comunali rendano noto le entrate effettive della Tarsu/Tares e di quelle messe a ruolo come evasione. A quest’ultimo riguardo, la stima sarebbe di 800 mila euro. Rinviato ad un successivo incontro, quindi, la trattazione delle agevolazioni/riduzioni, dei criteri premiali per la raccolta differenziata, del riconoscimento della differenza di qualità del ri- fiuto prodotto (alleggerendo il carico sulle attività economiche e di elevata produzione di rifiuti differenziati) e di quantità (considerando la stagionalità di alcune attività), e dei criteri oggettivi per la ripartizione sugli alluvionati. In altra data si parlerà anche dell’addizionale comunale Irpef. la Tari, cioè la tassa sui rifiuti, dall’inizio di quest’anno, sostituisce la Tarsu e la Tares, che insieme alla Tasi e all’Imu costituisce la nuova tassa sulla casa: Iuc. Sarà dovuta da chiunque possegga o detenga a qualsiasi titolo o uso adibiti locali o aree scoperte, suscettibili di produrre rifiuti urbani. La tassa deve assicurare la copertura integrale dei costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, anche se la stessa legge di Stabilità lascia ampia libertà ai comuni di determinare gli importi, che devono tener conto innanzitutto della superficie imponibile dell’immobile su cui pagare. Si prefigura un vero salasso per le imprese dei servizi e del terziario. Per quest’anno, stando ad uno studio di Confcommercio nazionale, l’aumento medio dei costi dovrebbe essere pari al 290 per cento, ma per alcune tipologie di impresa sarà ancora più salato: per un bar, sarà di oltre il 300 per cento, per un ristorante del 480 per cento, per una pizzeria del 482 per cento, fino ad arrivare ad oltre il 600 per cento per l’ortofrutta e le discoteche. Per un’attività di ristorazione svolta su una superfice di 200 metri quadrati, per esempio, la spesa annua calcolata da Confcommercio passerà da poco più di 800 euro a circa 5 mila euro. Svenante per esercizi di ortofrutta, pescherie, fiori, pizza al taglio: con una superfice media di 100 metri quadrati, il costo passerà da 400 euro a 3 mila euro. A Ginosa, pertanto, è necessario andare al di là delle polemiche (che non producono nulla) a volte sterili e dannose, e di divergenze specifiche. Per la cronaca va detto che il Comitato Rinascita, per quanto attiene la Tares del 2013, sta riflettendo sulla possibilità di inoltrare appello-denuncia per falso in Bilancio alla magistratura contabile (Corte dei Conti) ed a quella ordinaria (Procura della Repubblica). Rinascita e sindacati confederali e Spi-Cgil, sostengono che il tributo sui rifiuti e sui servizi (Tares) va sospeso con rivalsa sull’azienda di gestione per mancata applicazione del contratto appaltato. Ma sulla discrasia tra costi e servizio vi è anche un ricorso del Partito democratico agli atti del Tribunale amministrativo regionale. Procedura che dovrà essere analizzata nel merito il prossimo nove luglio e che il ricorrente (riferiamo in altra parte del giornale) ha pubblicamente dichiarato di essere pronto a rinunciare al giudizio a condizione che l’Amministrazione comunale accetti di confrontarsi ‘de visu’ o tramite un Consiglio comunale monotematico. In attesa dei tempi della politica, vi da dire che in Municipio continuano ad arrivare le ‘Notifiche di accettazione condizionata (Nac). Per il momento sono 40 le raccomandate con le quali i cittadini, individualmente, stanno chiedendo al dirigente dell’Ufficio Tributi la prova documentale del titolo di credito. E se entro quindici giorni non verranno soddisfatte le richieste, i richiedenti riterranno il credito estinto ed inesigibile per sempre. Va aggiunto, inoltre, che il ‘vertice’ tenuto in Municipio martedì scorso, per certi versi, è da ritenere la conseguenza della manifestazione di protesta cittadina effettuata il 28 febbraio scorso al cui termine fu chiesto a gran voce il confronto con il primo cittadino. Contatto che non potette concretizzarsi per la contemporaneità dello svolgimento di un Consiglio comunale. L’assise di riferimento era partecipata dall’assessore regionale al Lavoro, Leo Caroli, avente oggetto la vicenda dell’acquisizione da parte del Comune dell’ex stabilimento Miroglio. L’equilibrio del dialogo sulla pressione fiscale, in quell’incontro, produsse la necessità di dare luogo ad una calendarizzazione di appuntamenti. Il primo tema di analisi, come detto, è stato la Tari. Canta Storie scherzi a parte Le favole di Grim n. 5 - 15 marzo 2014 7 La passione mascherata C’era una volta, non lontano da qui, il paese di Occhiocitrullo, che, al tempo della sofferenza, per non languire nella tristezza, ch’era ormai di casa, non aveva rinunciato al consueto divertimento che il tempo portava con sé nel periodo dei mascheramenti, dei travestimenti, dei frizzi e dei lazzi. Era, quella, pratica d’innocente piacevolezza, che avrebbe risollevato gli umori senza gettar l’oblio sulle amarezze che tra il popolo e i regnanti s’andava diffondendo. A rendere più agevole la via dell’intrattenimento ci aveva pensato il sovrano, che della marina aveva le origini, decretando che tutto il popolo montano e marinaro si sarebbe dato appuntamento per una festa mascherata nella ridente borgata. E fu proprio il fatto che la borgata era ridente a indurre sua maestà a sentenziare che lì ci si sarebbe incontrati per il riso e alla montagna per la passione. Non a tutti tale decisione era apparsa saggia ma, si sa, il re è sempre il re e compiacerlo (anche se costa un po’) si deve. Sicché gli abitanti di Occhiocitrullo ci provarono. La passione, la morte e la resurrezione, alla montagna! Risa, lazzi e frizzi alla ridente borgata! Tuttavia le cose non andarono come s’era sperato. Difatti accadde che i ridenti borgatari non avevano nessuna voglia di sofferenza e con molta risolutezza fecero capire ai passionari che loro erano più portati al riso e, ben presto, sbarrando la via ai montanari passionari, fecero capir loro che mascheramenti, frizzi e lazzi erano di loro proprietà. «Poco male!» fu la risposta dei respinti compaesani. E, esultando per la raggiunta libertà di divertimento, i marinesi incominciarono a darsi da fare. In verità non è che fossero assai numerosi e per fare una grandiosa mascherata ce ne voleva di popolo festante! Ma, tant’è! Beato chi si accontenta… si diceva alla montagna. E, il giorno della grande festa fatta di cortei mascherati, sfilanti per le vie della borgata, accadde qualcosa di assai inatteso. Il grande corteo mancava di piccole maschere che indispettite dagli ignoranti annunci, fatti nei giorni che precedevano la festa, decisero d’ignorare loro stessi il gran corteo e di farsene uno tutto loro, seppur più piccolo, ma assai colorato. Il giorno della grande festa, il gran corteo non era poi tanto grande, come s’era sperato perché mancante di pesciolini e nanetti che, essendo piccoli, avevano preferito sfilare nel piccolo corteo tutto loro, assai colorato…. Tuttavia, le disavventure dei ridenti borgatari mascherati non finirono lì. Infatti, nell’ultimo corteo dell’ultima giornata di frizzi e lazzi, accadde che non c’erano pesciolini, non c’erano nanetti, non c’erano tutte le carrozze (mascherate anche quelle) che s’erano visti (anche se a pizzichi e a mozzichi) nella settimana del mascheramento!... Ma che fine aveva fatto il tutto? Si chiedevano increduli i pellegrini c’erano lì convogliati per partecipare al divertimento. Hembé… qualche carrozza era stata smembrata e disseminata lungo il percorso, per dispetto ai pesci rossi! Qualcun’altra era stata messa di traverso per bloccare il passaggio del corteo, qualcun’altra aveva zittito, per dispetto, i musicanti che trasportava, qualcun’altra s’era bloccata davanti alle palme e… insomma, fino alla fine, la ridente borgata ebbe ben poco da ridere! E quella festa mascherata, fatta per far divertir Occhiocitrullo, ebbe un gran successo di risate dacché fece divertire l’intero contado, quando quello ne venne a conoscenza («Cose di Occhiocitrullo!»Si diceva sogghignando. caricatura disegnata da Con amarezza, però, si constatò che la scelta del re non era stata felice, poiché non una ma due passioni si consumavano nel suo regno. Morale della favola: sparte recchèzze ca devènte puvertà. Domenico Modugno Giorgio Morea 8 cronaca n. 5 - 15 marzo 2014 Notizie Flash Rubrica a cura di Giulio Pinto Addio Miroglio speriamo di non vederti mai più! Finalmente si è completata la farsa Miroglio con la cessione “gratuita” degli stabilimenti realizzati solo qualche anno fa nella piana di Girifalco. Gratuita per chi dimentica che lo stabilimento fu realizzato dall’ amministrazione Costantino, derogando con una legge regionale alle leggi nazionali che non consentivano quel tipo di insediamento in zona agricola, allora non c’era il PPTR e l’assessore Barbanente, e con un finanziamento statale, cioè pagato con i soldi dei contribuenti, di circa centosessantaquattromiliardi di lire. Dopo solo dieci anni dall’inaugurazione, l’imprenditore, sempre con i soldi di tutti, smontava le attrezzature ed implicitamente si avviava il calvario di circa duecentocinquanta lavoratori, prima in cassa integrazione, poi in mobilità e poi… a casa. L’ultimo consiglio comunale, all’unanimità, sinistra compresa, ha approvato il provvedimento che consegna di fatto al comune di Ginosa uno stabilimento con quarantamila metri quadrati di capannoni ed esonera l’azienda virtuale piemontese al pagamento delle tasse comunali, incluse le ultime di cui non sono ancora stabilizzate le sigle. Gli antichi direbbero: “Cornuti, battuti e cacciati di casa”. Nessun beneficio per Ginosa che si ritrova con un “cancro edilizio” in piena zona agricola, duecentocinquanta famiglie da sistemare ed… una cospicua entrata fiscale in meno. La storia si ripete: doveva essere d’esempio la Vianini, che pur essendo stata produttiva per poco più di quindici anni, dal lontano 1995, di fatto, ha abbandonato lo stabilimento che si sviluppa su ben 37 ettari, all’incuria, con evidenti danni all’ambiente circostante. Dopo Miroglio il prossimo sarà Natuzzi: ultimo rappresentante del virtuale polo tessile “inventato” da chi avrebbe dovuto rappresentare le classi meno abbienti ed i lavoratori. Torniamo a parlare dello stabilimento Miroglio. Si è perpetrato l’ennesimo saccheggio di una risorsa di tutti con una ricaduta economica solo a vantaggio di pochi, forse meno delle dita delle mani. Si è trattato di una vera simulazione industriale, durata meno di un corso scolastico; poi il progressivo svuotamento, con i macchinari spostati altrove e le speranze dei lavoratori attaccate a proposte finite nel nulla, come l’illusione di nuovi presunti imprenditori, sempre e soltanto con i soldi di tutti. L’ennesima patata bollente nelle mani del sindaco De Palma, che dalla data della sua elezione ne ha viste di tutti i colori: dall’alluvione del 3 marzo 2011, all’incendio della Pineta Regina, l’estate successiva, all’alluvione del 7-8 ottobre 2013, al crollo di via Matrice. Un karma pesantissimo ma non si tira indietro. In una intervista ha dichiarato: «Il Comune avrà un ruolo da protagonista per creare un’occasione propizia per le imprese che vogliono investire sul nostro territorio. Siamo pronti a cedere lo stabilimento a titolo gratuito. Proposte in campo ce ne sono diverse e io sono un ottimista per natura: alla fine qualcosa di buono verrà fuori». AAA cercasi imprenditori!!!!. Feriti davanti a discoteca, sono gravi Due giovani di 24 e 25 anni, sono stati feriti con colpi di pistola davanti alla discoteca ‘Cromie’. Il ferimento è avvenuto all’alba. Soccorsi dal 118 sono stati condotti all’ospedale ‘Santissima Annunziata’ di Taranto: i medici si sono riservati la prognosi. Uno dei due è stato raggiunto da cinque proiettili alle gambe, l’altro, un marinaio imbarcato su una nave di base a Taranto, al dorso , vicino alla colonna vertebrale. I carabinieri della locale stazione hanno avviato le indagini per individuare i responsabili. Furti: tre cittadini rumeni arrestati Tre cittadini rumeni sono stati arrestati nelle campagne di Ginosa, dai carabinieri, con l’accusa di tentato furto aggravato. Gli uomini dell’Arma, intervenuti in zona Casale dopo una segnalazione al 112, hanno bloccato i tre stranieri che stavano portando via un aratro e vari attrezzi agricoli da un deposito. La refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario, mentre gli arrestati sono stati reclusi nel carcere mandamentale di Taranto. “Guarire dal diabete è quasi impossibile” Così inizia un articolo pubblicato nel sito dell’associazione Diabete Italia. Ad una lettura superficiale, un profano non troverà nulla di strano, ma se invece si osserva attentamente è molto interessante notare come si sia evoluto il genio della lingua italiana negli apparati ufficiali. Perché dico questo? Per il semplice fatto che fino a poco tempo fa la definizione ufficiale di diabete per la medicina era (uso appositamente il passato): “malattia cronico-degenerativa incurabile”. Notare come si è passati da “incurabile” a “quasi impossibile”. Il quasi lascia aperto uno spiraglio… Quindi veniamo a sapere che la medicina ha smesso di sancire dogmaticamente che il diabete è inguaribile. Un banale errore di battitura, o segnale di un profondo ma inarrestabile cambiamento? Diabete Italia non è un’associazione qualsiasi, ma un gruppo fondato nientepopodimenochè dalle Società Scientifiche di Diabetologia, e cioè dall’Associazione Medici Diabetologi (AMD) e dalla Società Italiana di Diabetologia (SID). Le due realtà medico-scientifiche in Italia più interessate a tale problema sanitario. L’articolo è in pratica il commento a uno degli eventi più importanti del 2013 e cioè il Congresso internazionale organizzato ad Abano Terme (PD) dall’associazione Oltre il diabete, dal titolo “Come siamo guariti dal diabete”. Tale articolo però nasconde altre cose molto interessanti… “La maggior parte delle testimonianze ha confermato quello che i diabetologi e le Associazioni che fanno riferimento a Diabete Italia dicono da sempre: perdere peso in maniera significativa, alimentarsi in modo sano e fare esercizio fisico consentono nel diabete di tipo 2 nella maggior parte dei casi di migliorare in modo anche sorprendente l’equilibrio glicemico” In pratica stanno dicendo che oltre 1000 persone, giunte da tutta Italia, hanno perso il loro tempo (non il denaro visto che l’incontro era assolutamente gratuito) nel venire ad ascoltare dei relatori quasi tutti medici, uno dei quali americano guarito dal diabete di Tipo-1, perché le cose dette a tale Congresso, i diabetologi le dicono da sempre.Hanno buttato via il loro tempo venire ad ascoltare numerosissime testimonianze di persone guarite dal diabete, anche dopo 16-20 anni di utilizzo quotidiano di insulina, perché queste sono semplicemente la “conferma delle cose che i diabetologi sanno e dicono da sempre”.Questo è un po’ strano perché ai congressi ufficiali, cioè quelli organizzati e sponsorizzati dalle industrie del farmaco (le ditte che vendono insulina, aghi cronaca per bucarsi le dita, misuratori di glicemia, strisce urinarie, ecc.), non si vedono mai le testimonianze di ex pazienti che hanno buttato via farmaci e insuline e stanno benissino. Come mai? Persone che grazie allo “stile di vita sano” insegnato loro dai diabetologi, o proprio per colpa di questo “stile di vita sano” convivevano con le iniezioni insuliniche e con tutte le conseguenze che solo un malato di diabete può comprendere.Quando questi medici parlano di “alimentarsi in modo sano” a cosa esattamente si riferiscono? Al consiglio di utilizzare i sempre-più-bianchi e benedetti cereali raffinati, chiaramente migliori di quelli integrali pieni di quella fibra, brutta, scura e irritante per la mucosa intestinale?Al divieto tombale pena-la-morte, di tutta la frutta fresca di stagione in quanto pericolosamente ricca di zuccheri, acqua biologica, vitamine, minerali, ormoni, acidi grassi e fibra? All’obbligo quotidiano di ingurgitare proteine, con l’attenzione però che tali proteine derivino assolutamente dal regno animale? Perché più animali si mangiano e meglio è per il diabete.Sono questi gli importanti consigli degli esperti? Dar da mangiare a persone (Tipo-2) con uno squilibrio del metabolismo dei grassi e degli zuccheri, sostanze che acidificano, intossicano, avvelenano il sangue, la linfa e tutti i liquidi corporei? Sostanze che non contengono i mattoni fondamentali della vita: minerali, vitamine, acidi grassi.I dati epidemiologici del diabete confermano che i consigli salutari forniti dalle Associazioni e dai diabetologi funzionano: passeremo infatti dai 366 milioni di malati nel mondo odierni ad oltre 552 milioni entro il 2030! Un raddoppio delle diagnosi nel giro di pochi anni. Non male come risultati.Al Congresso di Abano, l’Associazione Diabete Italia ha mandato un ambasciatore, in questo caso un’ambasciatrice, una certa Valentina Visconti, per ascoltare e poi riferire a chi di dovere. Ecco cosa Valentina ha riportato per quanto riguarda: “Kirt Tyson testimonial chiave dell’incontro ha raccontato di aver potuto interrompere la cura con insulina e metformina attraverso l’alimentazione vegano/crudista e l’esercizio fisico. Tyson sostiene che la convinzione e la motivazione (che erano facili da suscitare nel combattere il diabete di tipo 2, di cui era convinto di essere affetto) sono determinanti per la guarigione, tanto quanto la dieta vegana”. Tutto perfetto, anzi va detto che la sua relazione è stata oggettiva, ad eccezione di una piccola dimenticanza: specificare che il dottor Tyson era affetto da diabete insulino-dipendente di Tipo-1. Scrivendo che Tyson “era convinto di essere affetto” dal diabete di tipo 2, tutte le persone che non hanno visto il documentario “Crudo & Semplice” potrebbero pensare che non fosse stato neppure malato. Invece Tyson è guarito dal diabete di Tipo-1 nel 2006, quindi son passati quasi 8 anni! Poi l’articolo continua spiegando cos’è la guarigione, differenziandola dalla remissione e addirittura dalla remissione prolungata. Hanno in pratica stabilito, non per decreto, ma per dogma scientifico (uno dei tantissimi dogmi della nuova religione di Stato) un vero e proprio protocollo che sancisce quella che è la vera e unica guarigione. Tu povero incosciente che migliorando il tuo stile di vita, hai buttato via l’insulina da diversi anni, tu che oggi stai benissimo e che non hai mai avuto una simile energia, tu che non ti ammali più come prima, che hai ritrovato la gioia di vivere, attento, perché NON sei guarito, sei in remissione. Parola della medicina. Amen. Cos’è la remissione? “Per remissione si intende la riduzione o scomparsa dei segni e dei sintomi di una malattia, in cui però è implicita la possibilità di una ricaduta. Se per una malattia acuta è possibile definire lo stato di guarigione, per una malattia cronica come il diabete, appare più corretto parlare di remissione piuttosto che di cura o guarigione” Siccome l’ipotesi di partenza è che la malattia cronica è inguaribile, e siccome il diabete è una malattia cronica, allora guarire è chiaramente “quasi” impossibile. Logica deduzione. Ma non finisce qua, perché “la remissione può essere parziale o n. 5 - 15 marzo 2014 9 completa”. La remissione è parziale quando la glicemia è mantenuta a valori sotto la soglia di diabete (HbA1c <6,5%, glicemia a digiuno 100-125 mg/dl) per almeno un anno, in assenza di terapia medica. Si definisce remissione completa quando i valori glicemici tornano alla normalità (HbA1c normali o < 5,7%, Glicemia a digiuno < 100mg/dl) e si mantengono per almeno un anno in assenza di terapie.La remissione prolungata è una remissione completa che si mantiene per più di 5 anni e può essere considerata una vera e propria guarigione. L’Associazione Oltre il diabete è entrata nel secondo anno di vita, ma nonostante questo, vi sono soci che hanno intrapreso un importante e drastico cambiamento dello stile di vita, da ben prima la sua costituzione. Uno di questi, per esempio Angelo il presidente dell’associazione, non usa più l’insulina dal 2009 e quindi sta entrando nel quinto anno! Quando ci saranno le prime persone in “remissione prolungata” o in “remissione completa”, cioè dopo i cinque anni canonici decisi da qualcuno a tavolino, potremo finalmente dire e affermare che sono guariti o spunteranno fuori degli altri protocolli che stabiliranno una nuova definizione di guarigione, magari dopo 20 anni di remissione prolungata? Possono dei banali esami laboratoristici, di qualunque tipo, stabilire un criterio oggettivo e soprattutto serio e sensato che stabilisca l’avvenuta guarigione o meno di un essere umano? Per guarigione s’intende “il ripristino di un totale stato di salute”. Quale stato di salute? Magari quello precedente la malattia? Si può chiamate salute, lo stato che ha preceduto la manifestazione del diabete? Assolutamente no, altrimenti il diabete non sarebbe comparso. Ecco una delle innumerevoli assurdità di una medicina odierna, una medicina disumanizzante che ha smembrato l’essere umano in organi e apparati, dimenticandosi che l’uomo è una trinità, un essere evoluto e costituito da un corpo fisico, un’anima (con tanto di emozioni) e uno spirito (essenza divina). La salute da quest’ottica è uno stato di equilibrio e armonia che investe tutti questi aspetti e non solo il corpo fisico; non solo l’emoglobina glicata o i livelli di zucchero nel sangue a digiuno! Lo dovrebbero sapere molto bene i diabetologi attenti e osservatori, che la glicemia in un bambino ma anche in un adulto, varia a seconda dello stato emozionale. E se per caso non se ne fosse accorto, forse sarebbe il caso di riflettere se il Giuramento di Ippocrate che ha fatto lo sta rispettando oppure no. In conclusione, se i diabetologi fossero veramente liberi di fare il loro lavoro in maniera sana e corretta, probabilmente l’incidenza del diabete avrebbe un altro andamento e le guarigioni sarebbero all’ordine del giorno. Ma sappiamo bene che la libertà non appartiene al mondo della medicina.Andando a spulciare infatti il sito ufficiale dell’Associazione Medici Diabetologi (uno dei due fondatori dell’associazione Diabete Italia) www.aemmedi.it si possono trovare alcune informazioni interessanti sulla oggettiva libertà di questa associazione. I partner sostenitori, cioè le società che sostengono non solo moralmente, ma ovviamente anche economicamente l’associazione sono: Abbott, AstraZeneca, Bayer Healthcare, Boehringer, Bristol-Myers Squibb, DOC generici per scelta, Giusto Giuliani, Johnson & Johnson, Lilly, Mediolanum Farma, Medtronic, Menarini Diagnostics, Novartis, Novo Nordisk, Roche, Sanofi, Sigma-Tau, Merck, Takeda. Gli sponsor che sostengono l’Associazione Medici Diabetologi sono le uniche aziende che a livello globale hanno enormi interessi economici nel diabete. La domanda che sorge spontanea a questo punto è la seguente: le aziende che ricavano profitti plurimiliardari sulla pelle di centinaia di milioni di persone malate, veramente vogliono risolvere la piaga del diabete? Possiamo realmente fidarci di un gruppo sostenuto dalle ditte che non vogliono che si sappia che il diabete, forse, è un male curabile? O è guaribile? O è remissibile? Boh, decidete voi. ( fonte : Marcello Pamio - www. disinformazione .it ) 10 attualità n. 5 - 15 marzo 2014 MIROGLIO: SEDUTA STORICA DEL CONSIGLIO COMUNALE, LO STABILIMENTO DI GINOSA PASSA AL COMUNE Il Consiglio Comunale di Ginosa, riunitosi lo scorso venerdì 28 febbraio, presso l’aula consiliare di Palazzo di Città, ha dato l’ok all’acquisizione da parte dell’ente civico, dello stabilimento Miroglio, sito in contrada Girifalco. L’ex opificio, inattivo dal marzo 2009, come è noto sarà ceduto a titolo gratuito dal gruppo industriale di Alba al Comune di Ginosa. Il passaggio, che sarà formalizzato con atto notarile nei prossimi giorni, sull’onda anche della ridondanza mediatica, rappresenta uno step fondamentale per il rilancio della vertenza occupazionale che vede coinvolti 180 lavoratori. Alla seduta di venerdì, a sorpresa, ha preso parte anche l’Assessore regionale al Lavoro Leo Caroli. Si è celebrata così una giornata storica, caratterizzata dalla straordinaria valenza dell’operazione condotta a termine, forse senza precedenti, frutto della collaborazione di tutte le parti coinvolte nei tavoli delle trattative: Istituzioni, lavoratori, organizzazioni sindacali e la stessa Miroglio. Plauso al comune di Ginosa che ha tenuto fede agli impegni assunti e che ora dovrà necessariamente farsi carico degli oneri di gestione della struttura, preservandone la funzionalità. Da sottolineare, al di là dell’avvenuto disimpegno con il territorio, la mai mancata disponibilità e collaborazione del gruppo Miroglio nel corso di questi cinque anni di vertenza. Ma vanno riconosciuti soprattutto ai lavoratori, meriti e capacità per aver tenuto sempre viva l’attenzione sulla vicenda occupazionale, conquistando con i denti quanto ottenuto. Insomma un momento di positività che comunque non ha ancora portato al punto di approdo che resta quello della riconversione dello stabilimento e del conseguente riassorbimento delle 180 unità lavorative. L’obiettivo del Comune, con la definitiva uscita di Miroglio, resterà quello di favorire la reindustrializzazione del sito, rendendolo disponibile ai potenziali investitori che dovranno garantire la rioccupazione degli ex Miroglini, per i quali intanto si avvicina la scadenza del primo anno di mobilità. L’operazione inoltre consentirà la riapertura del tavolo ministeriale che dovrà approfondire lo stato delle trattative in essere, di cui non si hanno più notizie dallo scorso novembre. Per la cronaca prettamente politica, va detto che i gruppi di opposizione hanno presentato due emendamenti successivamente inseriti nell’atto e nella proposta deliberativa votata all’unanimità dal Consiglio, emendamenti riguardanti l’interesse occupazionale in via prioritaria degli ex lavoratori Miroglio, in caso di reindustrializzazione. Su proposta del sindaco De Palma, sono stati inseriti nella delibera anche i 180 nominativi dei lavoratori interessati. Stesse modalità riguarderanno lo stabilimento Miroglio di Castellaneta, dove si attende che si riunisca l’assise cittadina. di Massimiliano Doro Gli amici de La Goccia e dell’Arci partecipano al dolore che ha colpito Pino e Salvatore Costantino per la scomparsa di papà Francesco attualità n. 5 - 15 marzo 2014 11 Miroglio: sogno infranto La struttura è stata acquistata dal Comune e resta core business per altri investimenti. L’esponente Pd Felice Bitetti: “Il suo futuro è il Quarto Settore. E’ stato detto e scritto: l’acquisizione al patrimonio comunale dell’ex stabilimento Miroglio, è un fatto epocale. Sarà così? Di certo, il comodato d’uso gratuito potrebbe fungere da attrattore per gli imprenditori che vorrebbero sviluppare lavoro in quella struttura. Ma è anche vero che si è infranto il sogno dell’industrializzazione del territorio. E’ finito, come una sorta di maledizione dei faraoni. Adesso non ci si può che leccarsi le ferite, farsi domande sui perché ed i percome. La Filatura e Tessitura Miroglio era un’industria integrante e per certi versi trainante della nuova economia nel versante jonico occidentale e per l’intera Puglia. Ora la situazione si trova tra il fuoco di fila di chi dice “ve l’avevo detto, sarà un fallimento come la Vianini”. E’ viva ancora l’eco delle parole pronunciate dal compianto e onorevole Franco Miroglio (sabaudo e leghista senza tessera, ma non separatista, deceduto il 26 gennaio 2008) nell’incontro in Confindustria a Taranto. Quella mattina assolata del 2 giugno del 1997 Miroglio era nel capoluogo jonico per inaugurare i due stabilimenti realizzati a Ginosa ed a Castellaneta. Davanti al ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, e Felice al sottosegretario al Bilancio, Isaia Sales, a vip e autorità locali, il 73enne industriale non fece sconti a nessuno accusando la politica del Governo nazionale allora in carica di non ritenere il Sud come la speranza di rilancio dell’Italia. Fu un fuoco di fila che spaziava dall’assistenzialismo alle gabbie salariali, dall’orario di lavoro alla pressione fiscale. Un alzo zero su tutto, lasciando da parte i contributi pubblici fruiti per costruire i due ultra moderni impianti di Ginosa e Castellaneta: su 155 miliardi di lire di investimento complessivo, 96 provenivano dalla società dell’Iri (Spi) per la promozione industriale (50 di finanziamento agevolato, 40 di contributo a fondo perduto e 6 come partecipazione azionaria al 10 per cento del capitale). “Il nostro gruppo –disse Miroglio- finora ha creato 950 posti di lavoro al Sud, investendo complessivamente 233 miliardi di lire. Questi sono veri posti di lavoro”. Aggiunse: “Le imposte che gravano sui cittadini e sulle imprese sono troppe e alte, come sono esorbitanti i contributi previdenziali. Di questo passo non diventeremo mai un Paese capace di resistere alla competizione globale: per arrivare c’è bisogno di statisti veri”. Nelle conclusioni bastonò i politici rei di aver attuato un’azione assistenziale che danneggiava invece che aiutare il Sud. Se ne ritardava lo sviluppo anche se ritenne che “proprio il Sud è la speranza di rilancio per l’Italia”. Dalla storia alla cronaca e c’è chi non si rassegna, chi è convinto che quei cancelli presto riapriranno e tutti torneranno a lavorare e a produrre. È giusto che sia così. Non bisogna mollare anche quando la realtà suggerirebbe magari di scappare altrove. Non bisogna arrendersi, anche se a volte resistere appare un’illusione. “E’ indubbio che ci troviamo di fronte al fallimento di un sogno”, spiega il dottor Felice Bitetti, sviluppatore d’impresa ed esponente del Pd locale, nonché artefice del cambiamento di rotta degli investimenti Miroglio dall’Est Europa alla Puglia. “Nell’industrializzazione di Ginosa ci credevo sul serio. Vi era un macro-progetto che lo vedeva pilota per altri insediamenti. Che ci sono stati: TBM nella stessa Ginosa, Albini a Mottola e il Gruppo Canega di Como a Melpignano (Lecce). Realtà produttive, che, pur in periodo di crisi, continuano ad avere un concetto calzante con la natura industriale. Perché a Ginosa è andato tutto all’aria? Per un problema antropologico di una classe dirigente che ha guardato e continua a farlo sulla provvisorietà dei risultati, costruendo il consenso sulla demagogia. Vi è stata paura del dissenso, per esempio, quando cinque anni fa la nuova governance di Miroglio cercò di riconvertire la produzione di Ginosa, ma si trovò lo sbarramento della politica che propose altre soluzioni, dimoBitetti stratesi virtuali, e del sindacato che non accettò la riduzione dell’organico. Intendiamoci, quest’ultime organizzazioni sociali hanno svolto lodevolmente ed efficacemente il proprio ruolo al fine di non far licenziare nessun lavoratore, ma il risultato è stato che non vi è più l’industria tessile. Poi devo aggiungere che è mancato il coraggio ai dipendenti di farsi autoimprenditori, anche avvalendosi dell’aiuto di Miroglio. Mi chiede quale futuro adesso? Beh, intanto va detto che il Comune ha perso un sicuro gettito di incasso fiscale pari a 260 mila euro l’anno, ai quali dovranno aggiungersi quelli occorrenti per la sorveglianza notturna della struttura e della sua manutenzione. Poi, per accrescere l’interesse all’investimento direi che sia ineludibile procedere ad uno spacchettamento dei suoi undicimila metri quadrati di superfice, al fine di creare cinque opifici capaci di occupare equamente gli attuali 180 lavoratori dell’ex Miroglio. Tutto questo per stabilizzare una nuova configurazione del sistema produttivo basato sul ‘Quarto Settore’. Come riferimento primario, siccome a Ginosa non dobbiamo inventarci la materia prima, la generazione di valore economico potrebbe essere la logistica dedicata all’industria del fresco con prodotti agricoli surgelati o, semplicemente, confezionati per la grande distribuzione alimentare”. I sogni sono il sangue della vita, anche se spesso costano un lungo viaggio… e qualche delusione. Canta Storie 12 attualità n. 5 - 15 marzo 2014 Tasse: corteo clamoroso! Circa 1000 cittadini hanno testimoniato che non si può chiudere gli occhi dinanzi alle loro istanze di sofferenza. L’appello al Governo Locale: “Non si chiuda in se stesso”. -Dovrà ricredersi chi pensava che sulla insostenibile pressione fiscale fosse in atto una protesta di un ceto medio-borghese isterico. Alla manifestazione del 28 febbraio scorso hanno partecipato circa mille persone: cittadini, commercianti, artigiani, piccoli imprenditori alla cui base vi è un profondo disagio che sta soffocando le rispettive attività e famiglie. Ad organizzarla è stato il Comitato ‘Rinascita Cittadina’, con l’adesione formale dei sindacati confederali e di categoria, del Comitato ‘Residenti Centro storico’, del Tavolo Verde, delle organizzazioni professionali Cna e Cia. “Non volevamo scendere in piazza, ma, finora, siamo stati ignorati. Sindaco, ci ascolti: convochi un Consiglio comunale monotematico sulle tasse”. Agostino Gigante, componente del Coordinamento del Comitato Rinascita Cittadina, dal palco è stato categorico ed ha aggiunto: “Noi non molleremo perché siamo uniti. Saremo propositivi, ma incalzanti. Saremo dialoganti, ma pronti a tornare in piazza se non avremo concrete risposte. Basta usarci come una cassa continua da cui prelevare ogni volta che c’è bisogno”. A richiedere una svolta urgente alla politica economica è stato, sempre del Coordinamento di Rinascita, Gerardo Sannelli: “Siamo stanchi e delusi. Nessuno può permettersi di prenderci in giro e consideraci servi. Da una parte ci parlano con consapevolezza sullo stato di crisi, dall’altra ci aumentano le tasse. Tutto questo non ha senso. Chi ci salva? Basta: vogliamo vivere”. La richiesta di essere considerati, di essere identificati dalla politica e dalle istituzioni locali come fondamento del sistema sociale sono stati i sindacati per bocca di Vincenzo Caldarulo, coordinatore Spi-Cgil: “In dodici anni di governo locale di centrodestra solo una volta abbiamo potuto incontraci e dialogare. Per il resto, non c’è mai stata la possibilità di partecipare propedeuticamente alla stesura dei bilanci comunali di previsione. Siamo stati convocati sempre a cose fatte. Chi afferma il contrario non dice la verità. Così come non lo fa quando sostiene la pregevolezza del fondo comunale di solidarietà, costituito da 100 mila euro, quando allo stesso possono accedere poche persone se non proprio nessuno”. Intanto, vi sono esercizi che continuano a chiudere, aziende sull’orlo del fallimento, con il conseguente calo del potere d’acquisto delle famiglie e aumento dei disoccupati. Tanti, troppi. Ginosa ne conta 3308 e in questa triste lista è quinta nella Provincia Jonica, che vede in testa Taranto (26723), Martina Franca (7373), Massafra (4023), Grottaglie (3763). E’ a rischio la pace sociale. E’ pericoloso lasciare le famiglie sull’orlo della disperazione. Di qui l’esortazione di Giuseppe Basta, Rinascita Cittadina, al primo cittadino di Ginosa, Vito De Palma: “Sospenda la tariffa sui rifiuti e servizi (Tares). Si rivalga sulla mancata effettuazione ed inefficienza dei servizi da cui potrà ridurre i costi a carico del contribuente. La ditta di gestione non sta rispettando il capitolato d’appalto: cosa aspetta a verificarne la regolarità giacchè noi cittadini paghiamo 11 mila euro al giorno per servizi che esistono solo sulla carta e notevolmente sottodimensionati rispetto al Piano finanziario. Una presa d’atto consentirebbe immediata ridefinizione delle tariffe, attualmente non congrue. Dove vanno a finire i nostri soldi?”. La verità è sempre la stessa: il Comune deve fare cassa, il cittadino è la solita pecora da tosare, i privati incassano quello che vogliono e gli amministratori dicono, bipartisan, mezze verità. “In ogni caso deve essere assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio relativi al servizio”. In attesa dei tempi della politica, “le aziende vanno all’asta e l’usura la fa da padrone. Il guaio è che non si muove nulla per ritenere l’agricoltura l’unica vera industria del Sud”, è stato il commento di Giovanna Capriulo, in rappresentanza del Tavolo Verde. A conclusione del corteo cittadino, i manifestanti si sono soffermati sotto il Palazzo Municipale per ribadire a gran voce al sindaco De Palma la sospensione immediata del pagamento Tares e la convocazione di un Consiglio monotematico. Canta storie foto Erasmo Mazzone attualità n. 5 - 15 marzo 2014 13 Bradascio: «Sul rispetto delle persone e sulla diminuzione delle tasse non arretriamo» Nella seduta del consiglio comunale del 28 febbraio scorso, il gruppo consiliare Impegno Civico - Nuovo Centro Destra ha abbondonato l’aula dopo aver contribuito ad approvare l’importante punto all’ordine del giorno, ovvero acquisizione da parte del Comune a titolo gratuito degli Stabilimenti Miroglio, passando di fatto all’opposizione. A tal proposito abbiamo rivolto alcune domande al capogruppo Antonio Bradascio. Consigliere Bradascio, ci vuole spiegare perché avete abbandonato l’aula passando di fatto all’opposizione? «Prima di spiegare il perché di quell’abbandono, è doveroso fare una premessa. Noi di Impegno Civico -Nuovo Centrodestra abbiamo sempre sostenuto dalla nostra nascita che la nostra attività politica nei confronti della maggioranza che governa Ginosa, sarebbe stata sempre improntata su alcune linee guida: rispetto delle persone, confronto e condivisione delle iniziative da mettere in campo, non aumento della pressione fiscale locale. Queste linee guida sono già state esplicitate nella Goccia di fine agosto 2013, e più volte abbiamo affermato che avremmo sostenuto, secondo la nostra valutazione, i provvedimenti a favore della nostra Comunità e manifestato il dissenso su quelli che invece non condividevamo. Mai abbiamo chiesto poltrone o incarichi, basta anche rileggere le interviste rilasciate nei mesi scorsi da me e dal Consigliere Di Franco e nonostante ciò poco più di un mese fa ci è stato offerto la carica di Vicesindaco che abbiamo rifiutato senza indugi. Ci fu risposto che non si può essere di lotta e di governo, e noi comunicammo che avremmo dato una sorta di appoggio esterno. Noi crediamo che la politica si possa fare senza i privilegi. E proprio durante il consiglio comunale del 28 febbraio il primo cittadino invece di rispondere serenamente ad una nostra richiesta di chiarimento, ha iniziato il giochetto a cui tanto è affezionato, ovvero tentare di mettere in ridicolo i suoi interlocutori. A questo gioco puerile noi ci sottraiamo e abbiamo lasciato l’aula. Anche perché non avevamo nessun motivo per non approvare una somma urgenza di circa 20.000,00 € dopo che abbiamo approvato senza batter ciglio delle somme urgenze di circa 900.000,00 €. Mi dicono che successivamente il primo cittadino si sia lasciato andare ad esternazioni poco rispettose delle persone e politicamente di bassa lega ufficializzando la nostra collocazione all’opposizione. Ne abbiamo preso atto, ma aveva dimenticato che noi gli dicemmo che non siamo organici alla sua maggioranza. A proposito delle esternazioni del Sindaco, le ha rivolto precise parole ad essere consequenziale, cosa risponde? «A dire il vero così precise non lo sono le parole del primo cittadino, sicuramente nella foga di dimostrare a se stesso e alla sua maggioranza di essere politicamente forte (ed evitare che qualcuno avvezzo ai sussidi gli facesse pesare il suo sostegno) ha commesso delle ingenuità politiche ed umane che condizioneranno per sempre i rapporti interpersonali. E infatti a seguito di quello che ha esternato, proprio per capire meglio gli chiedo: A chi parente stretto si riferisce? A quale Organismo si riferisce? Perché dovrebbe dimettersi?, Quando avrò le risposte a queste domande ne riparliamo. Intanto vorrei invitare tutti a riflettere sulla crisi drammatica che avvolge il paese di fronte a questa crisi, che ha aggravato le condizioni di vita dei cittadini, noi abbiamo il dovere di utilizzare, nella maniera più attenta possibile, le risorse che abbiamo e, al tempo stesso, mantenere vivo il rapporto con i cittadini evitando il penoso balletto dello scaricabarile.» Stefano Giove Il T.A.R. Lecce boccia il ricorso del PD di Giulio Pinto Il Giudice Amministrativo del TAR Lecce non ha accolto la richiesta di sospensione del PD non riscontrando l’immediata parvenza di fondatezza del ricorso né l’effettiva esistenza di un danno grave ed irreparabile, rinviando il merito del ricorso all’estate 2014 nel prossimo mese di luglio. Sulla vicenda è prontamente intervenuto il sindaco De Palma che ad una testata giornalistica locale ha dichiarato: “Sul piano strettamente politico il locale PD ha commesso ancora una volta un rilevante errore di valutazione, nel senso che l’Amministrazione Comunale di Ginosa, prima di procedere alla discussione in Consiglio Comunale delle misure tributarie oggetto di ricorso, ha avviato una profonda, articolata e documentata attività consultiva con tutte le organizzazioni sociali, sindacali e culturali presenti sul territorio. Pertanto, restando sul piano delle valutazioni strettamente politiche, il ricorso era ed è semplicemente impresentabile da un partito politico, poiché il relativo dibattito, per quanto appassionato se non proprio aspro ed ostile come in questo caso, deve sempre restare nell’ambito delle scelte politiche compiute dai rappresentanti dei cittadini e non già dai magistrati amministrativi, ora chiamati quasi a voler sopperire alle palesi carenze dello stesso PD” 14 attualità n. 5 - 15 marzo 2014 Appello del Pd al Governo locale: pronti al dialogo politico “Nel contesto delle tasse, siamo disponibili a ritirare il ricorso al Tar”. Felice Bitetti: “Nel 2013 il Comune ha incassato 4 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente…”. I cittadini al sindaco De Palma: “Convochi un Consiglio comunale straordinario”. Enzo Giannico - “Dato che il tema della Tariffa sui rifiuti solidi urbani e sui servizi (Tares) continua ad essere molto discusso. Preso atto che vi è stata una imponente manifestazione di protesta dei cittadini con la quale, sostanzialmente, hanno sollecitato l’intervento della politica. Noi consiglieri comunali del Partito democratico, ribadiamo la piena disponibilità a confrontarci con l’Amministrazione comunale attraverso un incontro specifico oppure tramite l’indizione di un Consiglio monotematico. Se la politica sarà capace di dare una risposta a quanto viene chiesto a gran voce dai cittadini, allora saremo ben lieti di rinunciare al ricorso al Tribunale amministrativo (Tar)”. L’accesso al giudizio del Tar regionale di Lecce, nella seduta del 27 febbraio scorso, ha visto accogliere i rilievi dell’attore ricorrente, Partito democratico, e rinviare la discussione di merito al prossimo nove luglio. Stato di fatto che, secondo il Pd, non inficia certamente l’oggetto tasse dalla trattazione consiliare. “Ripeto –precisa Enzo Giannico, consigliere comunale Pd- siamo pronti ad avviare le procedure di estinzione per rinuncia agli atti di giudizio”. A Ginosa sono giorni di piena protesta, sono proteste conseguenti di una situazione di tassazione intollerabile, che appare tanto fragile eppure solida. Fragile perché può essere spazzata via con un alzata di spalle, e solido perché è uno dei più alti e impellenti bisogni di ogni singolo uomo, e della società, nel loro desiderio di ordine e stabilità. Il senso della politica nasce nel dialogo ed è questa la moneta di scambio che propone il Pd per consentire a tutti di dire ciò che hanno da dire: fuori dal dialogo la politica perisce. Mantenerlo attivo significa tenere aperto un campo di forze dentro le quali la garanzia di base è la comprensione reciproca. L’apertura del Pd è molto importante, una posizione storica anche per il Governo locale di centrodestra per un confronto-dialogo su un tema che riguarda il bene della comunità. Dal palco della protesta del 28 febbraio scorso è stato categorico il monito del Comitato di Rinascita Cittadina, dei sindacati confederali e di categoria e delle organizzazioni professionali: “Non volevamo scendere in piazza, ma, finora, siamo stati ignorati”. L’appello al sindaco Vito De Palma: “Ci ascolti: convochi un Consiglio comunale monotematico sulle tasse”. E ancora: “Noi non molleremo perché siamo uniti. Saremo propositivi, ma incalzanti. Saremo dialoganti, ma pronti a tornare in piazza se non avremo concrete risposte. Basta usarci come una cassa continua da cui prelevare ogni volta che c’è bisogno”. Di più: “Siamo stanchi e delusi. Nessuno può permettersi di prenderci in giro e consideraci servi. Da una parte ci parlano con consapevolezza sullo stato di crisi, dall’altra ci aumentano le tasse. Tutto questo non ha senso”. E dalla lezione di Nelson Mandela, un cittadino di nome Pietro ha gridato: “Trasformeremo la nostra rabbia in energia positiva”. Per colpa di una tassazione senza freni le attività produttive e le famiglie sono ormai allo stremo. Ci vuole una visione d’insieme che possa apportare un reale contributo alla crescita economica del territorio, che conta ben 3308 disoccupati. Necessitano misure concrete che almeno contengano la pressione fiscale. Una pressione di cui il cittadino non viene neanche ripagato con servizi adeguati. Giusto quello che ricade sulla tariffa Tares per la quale tutti i cittadini che protestano da mesi stanno chiedendo al Governo locale la sospensione per l’inosservanza del capitolato d’appalto da parte della ditta che gestisce il servizio ed una moratoria su quella generale. La riflessione del capogruppo consiliare del Pd, Felice Bitetti: “Nel 2013 il Comune ha incassato ben 4 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente. Vale a dire, un milione e 100 mila euro per le seconde case (Imu); un milione e 600 mila euro per la Tares; un milione e 300 mila euro rivenienti da cartelle esattoriali di tasse arretrate. Mi chiedo: se è vero che il Comune ha ricevuto un milione e 500 mila euro di tagli da trasferimenti dello Stato, così come ha reso noto il sindaco De Palma, perché si è ulteriormente tassato i cittadini di 2 milioni e 500 mila euro? Non sarebbe stato conseguenziale coprire solo il taglio dei trasferimenti statali? Interrogativi –spiega il dottor Bitetti- che continuiamo a porci perché finora non ci sono state date risposte al pari della richiesta d’impiego del surplus dei quattrini tassati”. Di qui l’appello di Bitetti ai vari Comitati, sindacati e organizzazioni professionali: “La protesta che state effettuando è sacrosanta, ma sostenete il nostro ricorso al Tar”. Ma non farebbe male al cuore, anzi, dialogare con i canali ordinari istituzionali anche per una rivisitazione della pressione fiscale per rendere meno rigide le modalità applicative. Per esempio, un cittadino ginosino di nome Antonio, che attualmente vive nella sua città natia, continua a domandarsi se sia da ritenere razionale che lui debba pagare per tre volte il valore della Tariffa sui rifiuti per il sol fatto che ha la residenza in altra città italiana. Canta Storie attualità n. 5 - 15 marzo 2014 15 16 n. 5 - 15 marzo 2014 n. 5 - 15 marzo 2014 17 Colori della Memoria nella moda Un cast di primordine avrebbe realizzato nella Gravina di Ginosa un’interpretazione creativa e innovativa dell’Ultima Cena di Da Vinci. ‘La Cena Eterna’ non verrà più realizzata a Ginosa. L’Olympus ha messo in ‘stand-by’ il progetto di investire sul territorio ginosino per propagandare il proprio marchio in Europa. Lo avrebbe fatto tramite un documentario e un servizio fotografico con la riproduzione dell’ultima cena di Leonardo Da Vinci e del triduo della passione, morte e resurrezione di Cristo. La pellicola e il book fotografico sarebbero stati girati e realizzati nello scenario della Gravina, degli ambienti grottali e abituri rupestri. Sarebbero stati diffusi esclusivamente via web e negli eventi ufficiali della moda internazionale che esprimono creatività, stile, manifattura di alta qualità e sartoria su misura. La notizia risale a venti giorni fa, ma era stata tenuta nascosta nella speranza di un ripensamento da parte dei dirigenti del marketing della multinazionale giapponese, che aveva trovato riferimento operativo nello stilista e sarto ginosino Angelo Inglese. Sarebbero stati coinvolti molteplici personalità del mondo della moda e del giornalismo specializzato, del settore artistico e delle genialità della comunicazione dei website. L’adesione, oltre a quella di Inglese e di Mario Pastore, presidente del Consorzio Civitas Terre delle Gravine, era già stata formalizzata da Sofia Coppola e Thomas Mars, Angelo Flaccavento, Karl Edwin Guerre, Yo Shitara, Tatsuya Nakamura, Gianni Tozzi, Molly Molloy, Paulo Bernini, Yossi Choen. L’intuizione di girare la ‘Cena Eterna’ a Ginosa nacque in una chiara giornata di una mattina della scorsa estate. Una straniera passeggiava per il Borgo Antico, poco dietro di lei altre tre splendide donne erano accompagnate da Inglese e da Pastore. Con passo lento tutti si gustavano la quiete e l’incanto delle stradine e viuzze, l’architettura dei palazzi nobiliari, i luoghi di socialità e di storia. Le quattro ragazze erano giapponesi e costituivano il gruppo di studio della pianificazione strategica dell’Olympus. Erano piacevolmente colpite dalla grazia e bellezza della Gravina e contesto rupestre, dalla Chiesa Matrice. “Qui nulla è inventato – dissero - questa perla va proiettata nel futuro come visione culturale del tema umanità-natura, matrice delle identità dei popoli”. Ed è così che in un crescendo di ammirazione che non aveva nulla, o quasi, di toni commerciali, le visitatrici ed i due imprenditori accentuarono l’apertura al progresso di un innovativo turismo culturale a Ginosa con l’idea della ‘Cena Eterna’. Un docufilm che, forse, non sarà mai più realizzato, ma che lascia una presa in carico di cosa significa “abitare culturale”, che esiste solo se la comunità stessa si rende consapevole dei luoghi materiali e immateriali che vive, rendendosi responsabile di ciò che appartiene alla collettività. Canta Storie Grande successo per la scuola “Calò” con il concorso TRIVIA Grande successo per la scuola “Calò” con il concorso TRIVIA riguardante l’Unione Eu- ropea; l’Istituto si è infatti posizionato al 4° posto tra migliaia di scuole italiane di cui solo 33 selezionate. Una vera gioia per questi ragazzi fieri e orgogliosi ma ora più che mai determinati a superare le altre scuole per raggiungere il primo gradino sul podio. LE FASI DEL TORNEO Il torneo TRIVIA prevede una progressiva eliminazione dei contendenti, fino alla proclamazione dei vincitori finali. Queste le fasi di gioco: PRIMA ELIMINAZIONE – sono state selezionate le migliori 30 tra tutte le classi partecipanti. SECONDA ELIMINAZIONE - potranno partecipare le 30 classi vincitrici della prima eliminatoria. Verranno selezionate le 15 classi migliori. SEMIFINALE - potranno partecipare le 15 classi vincitrici della seconda eliminatoria. Verranno selezionate le 5 classi migliori. FINALISSIMA - potranno partecipare le 5 classi vincitrici della terza eliminatoria. Verranno selezionate le 3 classi migliori . Questo torneo, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento Politiche europee, in collaborazione con Parlamento europeo, Commissione europea e MIUR è stato ideato per avvicinare i più giovani all’UE e per sviluppare in loro ulteriore consapevolezza nelle istituzioni europee e li ha avvicinati alla storia dell’ Unione. L’educazione alla cittadinanza europea continua e gli alunni dell’Istituto Calò si preparano con serietà e impegno al prossimo appuntamento anche in vista delle prossime elezioni europee per diventare sempre più consapevoli delle istituzioni europee e del loro ruolo. Nicola Frascati - Classe 1° A - Scuola secondaria di I grado 18 attualità n. 5 - 15 marzo 2014 Si è presentata alla comunità ginosina la nuova realtà associativa “SENTIERISVILUPPO“ Lo scorso Giovedì 6 marzo 2014 è stata presentata, presso il teatro Alcanices, una nuova realtà associativa denominata “Sentierisviluppo”. Lo scopo è quello di dare supporto e idee innovative, per superare le criticità del momento storico che viviamo, a nuove imprese, queste già operanti sul territorio o in via di costituzione, come anche enti locali. GLi strumenti offerti sono molteplici, e riassumibili nei seguenti punti di esempio: Strumenti di finanza agevolati (finanziamenti con ampie percentuali degli stessi “a fondo perduto”), realizzazione di piani di marketing, realizzazione ex novo di business plan e ristrutturazione di debiti preesistenti. Il team, formato da giovani consulenti nel settore giuridico-aziendale, ha descritto i servizi che tale realtà mira ad offrire al territorio, e creare sinergie per poter cooperare con altre realtà esistenti sul territorio stesso. Tra i punti critici che sono evidenti nelle imprese operanti sul nostro territorio, sono stati messi in evidenza due punti principali, ossia la dipendenza dal sistema bancario e creditizio e valide alternative ad esso, e la mancata organizzazione di reti di impresa e consorzi, cosa invece alquanto auspicabile. Tali punti sono da considerare punti a sfavore dell’imprenditoria e quindi da contrastare con le giuste strategie, individuabili mediante i servizi offerti da SentieriSviluppo. Infatti, tali punti hanno contribuito, nel tempo, a peggiorare il tessuto imprenditoriale locale, e non solo, ostacolandolo nel suo percorso di sviluppo, limitando così la crescita del settore aziendale in genere, a partire da quello agricolo, alquanto radicato sul nostro territorio, né permettendo lo sviluppo di altre realtà imprenditoriali in settori diversi da quello agricolo. Durante la serata è stato presentato anche un esauriente spaccato dell’economia ginosina e di come, fino ad oggi, siano state impiegate alcune risorse finanziarie. L’incontro si è concluso col saluto dell’Amministrazione Comunale di Ginosa, rappresentata da Pieno Lanera e Mario Toma, quest’ultimo intervenuto al microfono e si è detto “molto soddisfatto del convegno organizzato e dei suoi contenuti, auspicando che questa nuova realtà possa dare tanto un territorio come il nostro, ricco di risorse ancora da sviluppare, ed auspicando anche l’inizio di un rapporto di collaborazione con l’Amministrazione locale, nonché manifestando l’augurio di ripetere tale incontro a Marina di Ginosa, quando e dove possibile, per favorire l’incontro coi commercianti ed imprenditori marinesi. A tale saluto, è seguita la degustazione di prodotti tipici locale da parte dell’azienda vitivinicola “Martemucci-Lozito” e di “Laerte Antico Forno di Giuseppe Bongermino”. Massimo Rotunno foro Erasmo Mazzone attualità n. 5 - 15 marzo 2014 19 Tanti “sfottò” e tanta allegria per il Carnevale ginosino e marinese Nelle immagini di Erasmo Mazzone, alcuni dei momenti che hanno segnato il Carnevale 2014 a Ginosa e Marina di Ginosa. A Ginosa le manifestazioni si sono svolte al mattino e, organizzate dai Cavalieri della Madonna Dattoli e da Orizzonti 2001, la sfilata “Carnevale a Cavallo” si è snodata lungo le vie cittadine; sulla piazzetta “Oroscopo” di via Padre Damiano Tuseo, “il laboratorio all’aperto di maschere, mascherine e vestiti di carnevale” ha intrattenuto grandi e piccini. A Ginosa Marina, nelle giornate di Domenica 2 marzo e martedì 4 marzo s sono svolte le sfilate dei carri allegorici del “Carnevale marinese” giunto alla sua 32ª edizione. Per tutte le manifestazioni vi è stato un successo di partecipazione popolare e, una volta tanto, il tempo è stato clemente. Per tutti l’invito è alla prossima edizione con la convinzione di migliorare sempre più la qualità di questi eventi. foto Erasmo Mazzone 20 attualità n. 5 - 15 marzo 2014 Il sindaco di Ginosa Vito De Palma scrive “Ai Cittadini di Ginosa e Marina di Ginosa” Cari concittadini, ritengo necessario rivolgermi a tutti voi per chiarire alcuni aspetti della vicenda che in questi giorni, giustamente, è argomento di discussione all’interno della nostra comunità. Premetto che sono consapevole del fatto che i componenti di una Amministrazione comunale, primo fra tutti il Sindaco, possono, anzi, devono essere destinatari delle critiche dei cittadini. E premetto ancora che, oltre che i cittadini, anche i consiglieri comunali ed i partiti di opposizione all’Amministrazione comunale, sono abilitati a protestare contro i provvedimenti adottati dalla maggioranza, salvo però essere capaci di fare proposte alternative, migliorative e, nel caso delle aliquote IMU seconda casa e tariffa TARES adottate dalla maggioranza, risolutive di quello che è il disagio che i cittadini stanno manifestando in questi giorni a seguito del pagamento dei ridetti tributi. Nella mia vita politica di amministratore, prima di opposizione e poi di maggioranza, non mi sono mai sottratto alle mie responsabilità, cosa che non farò nemmeno in questa circostanza, come credo di avere dimostrato, ma sento il dovere di chiarire alcuni punti fondamentali della questione IMU e TARES. I provvedimenti legislativi che hanno introdotto IMU e TARES sono stati approvati da diversi Governi nazionali che hanno praticamente obbligato i Comuni ad aumentare e riscuotere le tasse dei cittadini, in parte da trasferire al Governo stesso (euro 0,30 a metro quadrato della TARES). A ciò si deve aggiungere che il Governo nazionale, indipendentemente dal colore politico, negli ultimi anni ha ridotto sempre più i fondi da trasferire ai Comuni. Solo per l’ anno 2013, infatti, il minore trasferimento di fondi che il Governo nazionale ha operato nei confronti del Comune di Ginosa è stato pari a circa 1.500.000,00 euro. A fronte di queste drastiche diminuzioni di trasferimenti, vi è quindi la strada obbligata per gli enti locali, imposta per legge dal Governo nazionale, di dovere reperire i fondi per continuare ad offrire i servizi ai cittadini -servizi sociali, pubblica illuminazione, servizio raccolta e smaltimento rifiuti, mensa scolastica, manutenzioni ordinarie e straordinarie di immobili, strade urbane ed extraurbane etc., attraverso la tassazione locale le cui modalità sono imposte dal Governo nazionale. La scelta di aumentare l’aliquota IMU sulla seconda casa è stata dettata esclusivamente da questa necessità, nell’ottica di pareggiare quanto il Governo nazionale ha sottratto al Comune di Ginosa. Nonostante i tagli, comunque, abbiamo ridotto l’aliquota delle aree edificabili che da 7,6 per mille al 6,60 per mille, per i locali commerciali dal 7,6 per mille al 6,6 per mille, per i fabbricati rurali dal 7 per mille al 4,6 per mille. Tutto ciò con l’assurda previsione, sempre dei nostro Governi nazionali, che l’IMU sui capannoni industriali (cat. D) non viene versata ai Comuni ma direttamente allo Stato centrale. In altri termini il ragionamento del Governo nazionale è il seguente: 1. tagliare i trasferimenti ai Comuni; 2. incamerare l’IMU sui capannoni industriali; 3. obbligare i Comuni ad aumentare le tasse locali per mantenere i servizi ai cittadini. A voi cittadini sembra normale e giusto questo ragionamento? A me no! Aggiungo anche che l’Amministrazione De Palma era riuscita negli anni scorsi, sia con riferimento all’ ICI, che all’IMU dell’ anno 2012, a mantenere le aliquote più basse di tutta Italia, il 4 per mille sulla prima casa ed il 7,6 per mille sulle seconde case. Anche nel caso della TARES sono necessari i chiarimenti. Per legge del Governo nazionale istitutiva della TARES, quest’ultima deve gravare totalmente, al 100%, sul cittadino, mentre in passato con la vecchia TARSU il costo gravava in parte sul comune, 40%, ed in parte sui cittadini, 60%. Ecco, quindi, i motivi di una TARES che, rispetto, alla vecchia TARSU è più onerosa rispetto al passato. Questi sono i disastrosi risultati dei diversi Governi nazionali, di tecnici e di larghe e meno larghe intese, che non hanno avuto e non hanno il coraggio delle proprie azioni e che in questi anni di crisi non sono riusciti a diminuire il numero degli enti inutili, a tagliare le poltrone ed a diminuire di un solo euro gli stipendi dei parlamentari e dei loro assistenti. L’unica cosa che sono riusciti a fare è stata di accanirsi contro i Comuni ed i suoi cittadini. attualità Il momento è certamente difficile per i cittadini che vengono fuorviati nei loro giudizi dalle opposizioni che dimentiche del loro ruolo propositivo, non fanno altro che soffiare sul fuoco della disperazione dei cittadini. A coloro i quali da mesi vanno affermando che l’IMU e la TARES serviranno per pagare i debiti del Comune di Ginosa, sono determinato e fermo nel rispondere che non un solo centesimo di quanto il Comune di Ginosa incasserà sarà destinato al pagamento di quei debiti. Le somme necessarie al pagamento di quei debiti sono state reperite nel bilancio, con accantonamenti prudenziali degli anni passati e con risorse dell’ avanzo di amministrazione. Con altrettanta fermezza rivendico di avere operato nella vicenda IMU e TARES, con i consiglieri di maggioranza e con i componenti della Giunta, nell’esclusivo interesse della collettività ginosina e marinese. Questa Amministrazione comunale, a differenza di altri comuni, ha scongiurato aumenti del 500 -600% della TARES per le attività produttive, ha creato per la prima volta nella storia di Ginosa un fondo di solidarietà di 100 mila euro per i cittadini impossibilitati economicamente al pagamento della TARES, ha abbassato di un punto, dal 7,6, a 6,6 per mille, l’IMU alle attività produttive, ha creato esenzioni e riduzioni per chi risiede in altro comune -dove è assoggettato al pagamento della TARES- pur essendo ancora presente nel proprio nucleo familiare a Ginosa o a Marina di Ginosa (è il caso dei lavoratori e degli studenti fuori sede), ha intensificato la lotta all’evasione dei tributi locali. Tali determinazioni sono state assunte attraverso un sistema di partecipazione democratica che mai era stato posto in essere e che si è concretizzato nei seguenti incontri pubblici: n. 5 - 15 marzo 2014 21 presso la Sala Consiliare comunale: 1. lunedì 18.11.2013, ore 18.00, incontro con le associazioni di categoria del comparto agricolo; 2. lunedì 18.11.2013, ore 20.00, incontro con le associazioni Confcommercio, Confesercenti, Confcooperative; 3. martedì 19.11.2013, ore 18.30, incontro con il “Forum civico di Ginosa”; 4. martedì 19.11.2013, ore 20.00, incontro con le Caritas parrocchiali. Presso l’Aula Magna dell’I.C. “R. Leone” di Marina di Ginosa: 5. mercoledì 20.11.2013, ore 18.30 “Forum civico di Marina di Ginosa”; 6. mercoledì 20.11.2013 ore 20.00 “Commercianti di Marina di Ginosa”. L’attività partecipativa è stata posta in essere anche nei confronti delle associazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, che, convocati nella Sala Consiliare comunale per l’incontro loro dedicato alle ore 17.30 di martedì 26.11.2013, non partecipavano senza alcuna comunicazione giustificativa. Con il comitato Rinascita Cittadina, ci sono stati diversi incontri il 28 gennaio, il 1 febbraio ed il 5 febbraio. Questi i fatti. Sono certo che la crisi che attanaglia i miei concittadini è forte e devastante, ma sono altrettanto convinto che la loro ragionevolezza ed intelligenza saprà fare valutare con obiettività il lavoro svolto dall’Amministrazione comunale. Vito De Palma” Compagna di vita Illusione Le poesie di Carmelo Monaco Donna, complice e compagna mia Che riordini sempre il mio disordine Senza mai un lamento porti sereno Anche quando nel cuore c’è tempesta Vorrei svanire per volarti accanto La dove respiri per respirarti Di sfiorarti Il pensiero è sublime Non è vita se manca l’essenza Mamma sei pure in ogni occasione Non cessi un momento di dare calore Riscaldi quei giorni che sanno di niente Tu che gioia sai dare,sei davvero felice ? Nel cuore di una notte stellata Confuse le luci nel lago Indegno il pensiero di un altro Mentre un uomo ti tiene le mani Moglie dolce amor mio mai ti stanchi Indispensabile sei in ogni momento Sempre calma e con un sorriso Mi riaccendi quando sono un po’ spento Fuggitiva è ormai la speranza Dissolto è il pensiero stupendo Sento l’ansia impedire il respiro Era dolce illusione la mia Amante diventi in un tenero abbraccio Chiudi gli occhi, ti sfioro il collo col fiato Sento i battiti tuoi che vanno veloci Ci cerchiamo e avvolti, ci amiamo Come un oggetto dimenticato Ricordo celato oppure assopito Come nodi allentati e mai sciolti Questa pena diventa agonia 22 argomenti n. 5 - 15 marzo 2014 Ginosa e Matera ‘abbracciano il mondo’ E’ sempre più vivo il dialogo tra le due città. Luoghi e culture sempre più vicini, bisognosi di incontrarsi e di creare spazi reali di autentica fraternità. Il Lions club ‘Le Gravine’ ha presentato il progetto di valorizzazione della Gravina per candidarla a Patrimonio dell’Umanità. Al service del Lions ha relazionato il professor Emanuele Curti argomentando sull’abitare culturale. -Allontanandosi dalla mentalità campanilistica e dall’identità ideologica, i sindaci di Ginosa e di Matera, rispettivamente rappresentati da Vito De Palma e da Salvatore Adduce, si sono proiettati verso il futuro con sogni e aspirazioni di sviluppo del turismo culturale. L’idea di base è quella di diffondere e trasmettere alle generazioni per sé e per i posteri simboli, segni, linguaggio, arte rupestre e paesaggio naturale delle Gravine. E così, con evidente emozione, nel corso del service organizzato dal Lions Club Ginosa ‘Le Gravine’, i due primi cittadini hanno pubblicamente annunciato che per quest’anno si scambieranno i preziosi simboli locali: la Passio Christi verrà rappresentata nello splendido scenario dei Sassi, mentre Ginosa potrà ammirare l’incomparabile Carro della Madonna della Bruna. E’ un momento epico per Ginosa e bisogna avere la forza di guardare alla società attuale nella realtà del suo tempo che richiede unità, forte cooperazione, dialogo e coinvolgimento delle popolazioni. Necessita costruire una coscienza di territorio che, tra l’altro, Matera sta già lanciando con la candidatura a Patrimonio dell’Umanità del paesaggio delle Gravine. A questo scopo, rispetto alle altre città interessate, da Matera a Grottaglie, l’Ente Locale ginosino si sta impegnando con tutte le proprie forze per recuperare il ritardo di progettazione causa l’alluvione e il crollo di un pezzo di Via Matrice. “Non ci faremo sopraffare dalla disperazione. Stavamo facendo e continueremo a fare le cose con serietà e con tutti gli attori istituzionali. Però –ha sostenuto il sindaco De palma- è una partita che l’Ente Locale non può giocare da solo. Noi abbiamo già stanziato 300 mila euro per interventi di somma urgenza nel Centro Storico e per la sicurezza del Castello, ma è chiaro che ci vogliono tanti altri quattrini. Che per il momento non ci sono, ma li faremo tirare fuori, per esempio, dalla Regione Puglia per intervenire sul rischio idrogeologico e sulla messa in sicurezza del territorio. E’ una sfida, ma dobbiamo partecipare tutti”. La condizione di freno costituito dalle criticità nel Borgo antico, comunque, sta facendo registrare un’allerta collettiva elevando lo spirito solidaristico e di partecipazione istituzionale. Nel Centro Storico e in Gravina c’è fermento scientifico e culturale. Non si sente nell’aria, ma si vede. Molteplici professionisti, ricercatori e studiosi stanno cercando di ‘cucire’ lo scollamento tra gli abitanti di Ginosa e il patrimonio storico-ambientale che quel luogo testimonia. Con l’ausilio di attrezzature tecnologiche all’avanguardia, stanno ispezionando ogni spazio, ogni centimetro di cavità e di case palazziate. Un gruppo istituzionale, con la collaborazione volontaria di professionisti locali, sta cercando di capire sia le cause che hanno determinato il noto crollo sia la stesura di una mappatura del rischio dell’intero Centro storico. Un altro gruppo di studio, invece, costituito da venti neo laureati, supportati tecnicamente dal Lions Le Gravine, ma con prestazione d’opera gratuita, sta operando nell’area del Casale dove si svolge la rappresentazione della Passio Christi. Si tratta di 20 mila metri quadrati estrapolati da poco più del doppio di una superfice che racchiude un progetto complessivo di riqualificazione e valorizzazione del Centro storico e della Gravina al fine di candidare l’unicità paesaggistica di quest’ultima a Patrimonio dell’Umanità. Il progetto ha come consulenti scientifici i professori Paolo Boscato attualità (Dipartimento di Archeologia e Storia della sezione di Preistoria dell’Università di Siena) e Emanuele Curti (Dipartimento di Archeologia, della Cultura Europea e del Mediterraneo dell’Università della Basilicata). L’equipe è coordinata dall’archeologo ed esperto in Beni Culturali, Giambattista Sassi, da Ivan Risimini, da Rosa Rochira, da Rosa Rucci, da Aldo Strada. Nel sito d’indagine verrà eseguita una mappatura con rilievi ad alta definizione su più livelli e strati per consegnare ‘tappe’ per un filo diretto con il concetto di bene culturale in tutte le varietà e manifestazioni rappresentative della cultura umana. La storia-identità di Ginosa, quindi, è in una fase cruciale del suo recupero e valorizzazione o comunque del suo futuro. Si stanno costruendo percorsi del sapere per rendere visibile e partecipata la conoscenza. Una costruzione che apre a visioni della cultura del bello e al risveglio delle coscienze per una sensibilizzazione capace di portare le persone a prendersi cura e di valorizzare il proprio territorio. In che modo? Può apparire un interrogativo fuori posto. Non lo è. Non lo è se parliamo di Ginosa, sul significato di cultura e sulla sua portata. E non per puntiglio definitorio, ma per distillare la bellezza che permette, grazie ad una trama creativa, innovativa e di designer di giovani, di proiettarla sulla scena internazionale. E il progetto del Lions Le Gravine, titolato ‘Tra Realtà e Futuro’, punta proprio a rileggere il centro storico e le sue bellezze, a riattivare un immaginario legato ai sui stilemi paesaggistici, enogastronomici, architettonici, a raccontarlo in un linguaggio che tocca le corde dei contemporanei. Tutto questo si chiama cultura. Intesa non in senso museale, ma più vicino alla vita quotidiana della città e al marketing territoriale per la filiera turistica. ”Necessita riorganizzare l’economia guardando al bene Culturale come una risorsa e ricchezza. E non certo come un peso”, ha puntualizzato il sindaco Adduce. Una delle definizioni più belle e calzanti di cultura l’hanno data più di mezzo secolo fa i padri costituenti. E’ quella tratteggiata nell’articolo 9 della Carta Magna, in cui il paesaggio e il patrimonio storico culturale vengono sposati alla ricerca scientifica e tecnica. E’ quella cultura che, nonostante i sacrifici imposti dall’austerity e dalla miopia di parte della classe dirigente del Paese, è ancora da ritenere uno dei motori primari della crescita. Uscendo dalla di- n. 5 - 15 marzo 2014 cotomia antico-moderno, emerge un’interessante idea di cittadinanza che va recuperata rispetto al luogo che si vive. Vale a dire, ascoltare le voci della memoria per divenire “abitanti culturali” che “raccontino i loro beni e ne diventino corresponsabili”, come ha sostenuto il professor Curti. L’illustre archeologo è uno dei cervelli italiani rientrati dall’estero ed è stato uno dei sei esperti candidati alla guida del più grande sito archeologico del mondo: Pompei. Dalla sua visione di ‘abitante culturale’ un messaggio per Ginosa: “Cosa ci fa in abbandono quella struttura attigua il parco archeologico di 23 Madonna D’Attoli? Perché non utilizzarla come centro e laboratorio di documentazione storica e archivio digitale per una banca dati da mettere in rete?”. Nessuna espressione polemica, intendiamoci, perché i documenti non solo sono importanti per il loro tempo, ma sono indispensabili per gli storici e gli studiosi per scoprire e analizzare il modo in cui in un certo periodo ne veniva radicalmente pensato un altro. A questo scopo, destano curiosità i dati forniti dall’archeologo Sassi inerenti il fatto che fino al 1938 gli abituri del Casale e della Rivolta erano rispettivamente abitati da 20 e 3 famiglie e che nel 1963 ci fu lo sgombero totale. Conoscere il passato per riflettere sul futuro e pianificare il territorio. Che per l’architetto Alessandra Mongelli, funzionario della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Taranto, deve tracciare anche priorità di intervento di tutela e valorizzazione individuati nel Castello Normanno. La situazione del Centro storico? L’architetto Mongelli ha coniato un motto: “Dov’era e com’era”. Lo stesso che condusse alla ricostruzione del campanile di San Marco (Venezia), crollato nel 1902 e reso fruibile nei dieci anni successivi. Di qui l’esortazione allo spirito di servizio da parte del Past Governatore Luigi De Siati: “Solidarietà, sussidiarietà, fratellanza”. Diritti universali per “costruire ponti di amicizia”, come ha precisato Tina Costantino, coordinatrice dei Lions gemellati per la Gravina a Patrimonio dell’Umanità. Al service, condotto dal cerimoniere Aldo Strada, ha relazionato anche l’architetto Ivan Risimini e il geologo Sergio Ribecco. Hanno preso parte i club lionistici di Matera Citta dei Sassi, Massafra-Mottola ‘Le Cripte’, Grottaglie, Bari e Monopoli. Ha presenziato Anna Rita D’Ettorre, assessore comunale alla Cultura al Comune di Castellaneta. Canta Storie foto Erasmo Mazzone 24 attualità n. 5 - 15 marzo 2014 “Ricchezza o Felicità?” 8 marzo con le carte de ù Munachicchie “Ricchezza o felicità? ovvero Le carte d’ù Munachicchie”, la commedia messa in scena, l’8 marzo scorso, nella sala convegni della parrocchia Maria Immacolata di Marina di Ginosa, dai soci del circolo Arci “Il ponte” di Ginosa, con il Patrocinio dell’Amministrazione comunale, nell’ambito del progetto di solidarietà “AiutArci in teatro”. Quest’anno il consueto appuntamento marinese con l’AiutArci in teatro è stato realizzato il giorno della celebrazione della Giornata Internazionale della Donna, «… per dare un segnale forte – ha detto il presidente del circolo, Stefano Giove – in quanto protagonista della pièce è una donna, madre di famiglia, che opera, scelte significative e coraggiose che si rivelano , alla fine, le più appropriate per la felicità di tutti i componenti». La commedia è stata rappresentata, nel corso della mattinata, per il giovane pubblico dell’I. C. “R. Leone” diretto dal dirigente scolastico prof. Vincenzo Calabrese, che nel suo intervento dal palco ha ringraziato i soci dell’Arci ginosina per l’impegno nell’ambito della Solidarietà e della conservazione e divulgazione della memoria storica del nostro territorio oltre che del suo dialetto. Alle 21.00, il sipario si è aperto per il pubblico degli adulti marinesi e non, che al richiamo della Solidarietà e al piacere di assistere a una buona serata di tea- tro ha risposto con generosità e nutrita presenza. I posti a sedere erano già tutti occupati con largo anticipo rispetto all’appuntamento e la circostanza è stata propizia per la distribuzione di rami di mimose alla donne presenti, da parte delle socie dell’arci. E, appena dopo il saluto dell’assessore marinese alla Cultura, sig. Mario Toma, lo spettacolo ha preso il via. La commedia, interpretata dal gruppo teatrale dell’Arci “Il ponte”, con la regia di Franco Pizzulli, è stata l’occasione di incontro Solidale, dedicato alla Caritas di Marina di Ginosa, che rappresentata dal parroco don Renzo, è la destinataria del contributo raccolto nel corso della serata, annunciato con vivo compiacimento dal presidente Arci, Stefano Giove, pari a 326 euro. «Siamo stanchi ma felici – ha detto Franco Pizzulli, regista della commedia – recitare ci diverte, se il nostro divertimento si sposa con il sorriso e la solidarietà, siamo ancora più soddisfatti. Questa sera il pubblico marinese è stato con noi, in questo abbraccio solidale che sicuramente porterà un minimo di sollievo a qualche famiglia che ha tanto bisogno. A nome dell’Arci ringrazio tutti gli adulti, insieme ai giovani, che ci hanno seguito con molta attenzione in mattinata, ci auguriamo di aver trasmesso anche a loro quel messaggio di amore e fratellanza che deve tenere unite le persone». Otto marzo 2014 ,con qualche mimosa e tanto senso di Solidarietà, a Marina di Ginosa con i soci del circolo Arci “Il ponte”. Lina Luisi attualità n. 5 - 15 marzo 2014 IL CARNEVALE DELL’ I. C. “LEONE”, UN SUCCESSO “POPOLARE” Noi e il Fisco: Piano Casa in arrivo Il Governo Renzi sta per varare un decreto “Casa” che contiene diversi interventi per rilanciare i settori collegati. Bonus Fiscale Mobili Verrà ripristinato il bonus fiscale sull’acquisto di mobili o elettrodomestici di classe “A” destinati a immobili interessati da recupero edilizio, eliminando il legame di spesa tra il bonus edilizia e il bonus mobili, come è stato per il 2013 (la spesa per i mobili non doveva superare quella dei lavori, fermo restando il tetto di 10 mila euro). Cedolare secca Sarà ulteriormente abbassata dal 15% al 10% la cedolare secca per la tassazione dei canoni di locazione a carico dei proprietari che affittano a canone concordato. Alloggi Popolari Verrà istituito un fondo di 568 milioni per la manutenzione straordinaria di alloggi popolari ex IACP, in condizioni di inagibilità, che saranno successivamente riassegnati alle famiglie aventi diritto. Dott. Mario D’Alconzo 25 Forbici, colla, pennelli, tempere, carta pesta e costumi sapientemente cuciti dalle mamme!...E’ stato il carnevale dei piccoli e grandi alunni dell’istituto comprensivo Raffaele Leone di Marina di Ginosa, un progetto educativo didattico e culturale a cui la scuola ha aderito e che ha realizzato anche grazie alla proficua collaborazione con il gruppo “Carnevale Marinese”. Settimane di preparativi che hanno visto coinvolte scuola, famiglie e territorio in un lavoro estenuante ma al tempo stesso gratificante. Il valore di questa iniziativa, come sottolineato dal dirigente scolastico, il prof. Vincenzo Calabrese, va ben oltre il puro e semplice divertimento e che ha costituito, attraverso le fasi realizzative, una forma di linguaggio “alternativo” che ha dato modo a coloro che non riescono a farlo attraverso le normali attività didattiche, di esprimere a pieno le proprie potenzialità. Ma il carnevale della scuola, in considerazione della grande partecipazione popolare che ha fatto registrare, ha rappresentato anche un importante momento di aggregazione per la comunità. Giovedi 27 febbraio, nel corso della mattinata, si è svolta l’attesa sfilata. Una coloratissima cornice di maschere con giocoliere, trampoliere e truccatrici al seguito, che ha rivitalizzato le vie del centro cittadino. Il tema di quest’anno ha riguardato l’ambiente marino con pesci in carta pesta, cavallucci, stelle marine, il personaggio dei cartoni “SpongiBob” ed il Dio del mare Nettuno. Costumi questi realizzati con la gomma piuma. Le Sirenette ed i costumi dell’antico mondo greco, sono stati invece confezionati con le stoffe. A tutto ciò si sono affiancate una miriade di maschere e costumi di ogni genere, dalla classica Biancaneve alla più moderna PeppaPig! La lunga carovana ha poi raggiunto il cortile della scuola primaria boschetti Alberti, dove gli alunni del corso musicale hanno dato ritmo ed allegria alla manifestazione. Parole di soddisfazione per l’ottimo risultato conseguito, sono state espresse anche dal presidente del Gruppo Carnevale Marinese, Rino Punzi per il quale l’impegno con la scuola ha significato fare “cultura”, quella di una tradizione da tramandare alle nuove generazioni. di Massimiliano Doro foto Maria Olivari 26 attualità n. 5 - 15 marzo 2014 MA COS’E’ QUESTA CRISI? Canzone di Rodolfo De Angelis Eravamo in ferie a Ginosa ospiti attesi e graditissimi presso i nonni materni. Un giorno mia figlia (classe 1967) chiese a mia suocera (classe 1905) “ Nonna, perchè hai raccolto quel pezzo di pane da terra, hai soffiato e lo hai baciato?” La classica curiosità dei piccoli con i ripetuti “perchè?”. La nonna rispose: ” Perchè il pane non va sprecato”. Nelle poche parole fra domanda e risposta erano sintetizzati due mondi o, se volete, due culture. L’ anziana nonna, di origine contadina, aveva vissuto tragedie e ristrettezze economiche di due guerre mondiali, la bambina, invece, era figlia di una moderna società opulenta. Quell’anziana nonna ci ha lasciati, mentre la bimba, diventata donna con figli, ora assapora la crisi del terzo millennio. Già, la crisi. Vien voglia di rispolverare una canzone del 1933 di Rodolfo De Angelis, artista del club futurista, “Ma cos’ è questa crisi?“. Un brano ironico, pungente e tragico nello stesso tempo, portato al successo da chi si ispirava alla depressione economica del 1929, evento simile se non più tragico, che si ripete ai giorni nostri. Sappiamo tutti di che si tratta ed è superfluo elencarne tutti gli aspetti. Ogni giorno veniamo inondati da statistiche, previsioni, numeri sulle aziende che chiudono, su disoccupati e dramma che ci descrivono numerosi suicidi dal nord al sud. Ancora non si intravede la luce in fondo al tunnel e da politici di turno ci vengono propinate bugie sulla ripresa, contraddetta da fabbriche che licenziano e famiglie ridotte al lastrico. Tuttavia se poi giriamo la medaglia vi Auguri alla Dottoressa Carmen Guarnieri Lo scorso 24 febbraio, presso l’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”, si è laureata in Scienza dell’Educazione Carmen Guarnieri. Alla neo dottoressa gli auguri di tutti gli amici e parenti e la dedica di questa lettera di Mamma Mariella. “Ci vuole coraggio e determinazione per poter inseguire i propri sogni” È proprio con tenacia e determinazione che ora ha ottenuto la tanto desiderata laurea. Tanto impeno e passione per u facoltà scelta davvero col cuore. Perché per essere educatrice bisogna avere una ottima preparazione ma anche saper amare davvero!!! E capire chi è più fragile e sensibile come lo era lei quando ha cominciato a muovere i primi passi tra i banchi di scuola. Con la sua tesi dal titolo: “Il bullismo: quando divertirsi significa ledere l’altro” affronta un tema molto diffuso al giorno d’oggi che ha purtorppo subito negli anni della scuola primaria. Tutti noi che le vogliamo bene abbiamo condiviso con lei la gioia di questo giorno. Auguri Dottoressa. Mariella Di Lena troviamo un assurdo rovescio con una società schizzofrenica. Vacanze all’estero (meglio Sharm el Sheik, anzicchè in Italia), frenesia di iphone, smartphone, tablet e mille altre diavolerie elettroniche, utilissime per lavoro o studio ma spesso capricci senza necessità. Il tutto accompagnato dalla quotidiana colonna sonora delle famiglie che “non arrivano a fine mese”. E spesso la fa da padrone anche lo spreco. In Europa 90 milioni di tonnellate di cibi finiscono nelle discariche. L’Italia, che piange miseria ad ogni momento, non è da meno con 108 kg pro capite all’anno di vettovaglie che dai carrelli dei supermercati finiscono nella spazzatura. Nella Svizzera, nei pressi della mia residenza abituale, sono più bravi di noi con 380 kg. di offese alla fame nel mondo. E allora parafrasando Rodolfo De Angelis dovremmo chiederci “Ma dov’ è questa crisi?”. E, invece, la crisi c’è e come. E non si salva nessuno. Poi la fame aguzza l’ingegno e guarda al portafoglio. Dalla Coldiretti risulta che un italiano su tre al ristorante si “spazzola” tutto e se avanza qualcosa lo incarta e se lo porta a casa. Ottimo! Evviva la crisi se è capace di farci rinsavire. Poi si ritorna sulle montagne russe fra crisi e sperpero. Giorni fa un parroco esprimeva sconcerto assistendo agli sfarzi di matrimoni celebrati nella sua parrocchia. “... non riesco ad abituarmisi lamentava don Pino- a questo apparato eccessivo che costruiamo attorno al matrimonio, e che fa perdere agli sposi, ma anche a tutti quelli che partecipano all’evento, il significato profondo di questa promessa di vita “. Terminata la marcia nuziale di Mendelssohn ed il lancio del riso si passa alla pazza gioia del ristorante. Migliaia di euro destinati a decine di portate a base di aragoste, crostini al caviale, branzini e spumanti. Tutta roba sconosciuta al quotidiano desco famigliare. Seguono fuochi d’artificio e costose sedute presso studi fotografici. Perchè, invece, non pensare ad un allegro e beneaugurale rinfresco lasciando ai giovani sposi la cifra risparmiata? Non vorrei apparire come l’uomo di Neanderthal, ma, mi si perdoni la “filippica”: crollo economico non può fare rima con sperpero. E non è finita. La sobrietà viene anche ignorata nel celebrare altri sacramenti. Battesimo, prima comunione e cresima. Dal fonte battesimale, cancellato il peccato originale, si passa alla fiera delle vanità. Ma dov’è questa crisi? Boh! Nino Mele – Luino - il racconto n. 5 - 15 marzo 2014 27 Il cibo come cultura, linguaggio e identità La ‘Banca del Tempo’ ha organizzato un corso di formazione che, attualmente, viene frequentato da 25 persone. “Il cibo è cultura perché ha inventato e trasformato il mondo. E’ cultura quando si produce, quando si prepara, quando si consuma. E’ il frutto della nostra identità e uno strumento per esprimerla e comunicarla”. In questa riflessione di Pino Di Lena, responsabile della sezione della ‘Banca del Tempo’ dell’Associazione culturale Orizzonti 2001, affondano le basi del corso di cucina e di pasticceria nel mondo in svolgimento presso la scuola Lombardo Radice. La formazione è gratuita ed è giunta alla Terza edizione. Quella attuale si concluderà il prossimo 2 aprile ed ha cadenza di un incontro a settimana. Vi partecipano 25 persone, delle quali 22 sono femmine e tre maschi, di diversa estrazione sociale e ruolo professionale. Ad ogni incontro versano cinque euro ciascuno per l’acquisto del materiale occorrente. Alla fine del corso, la somma non impegnata viene donata in beneficienza; lo scorso anno, è stato acquistato un defribillatore e consegnato ad una associazione di volontariato impegnata nel pronto intervento sanitario. Docenti del corso sono Donato Pacente, Tina Venezia, Lucia Miceli, Rosa Lurenzano. Collaboratrice di cucina e sala, Mimma Papapietro; funzionari amministrativi: Tonia Mele e Luciana Perrone. Molte persone rinunciano a vivere alcuni aspetti dell’esistenza per mancanza di tempo. I più penalizzati sono sicuramente gli hobby, ma spesso lo è anche il lavoro o, peggio, la famiglia, i contatti umani come le amicizie oppure le relazioni sociali. La condivisione dello stesso cibo, in famiglia, in occasione di determinati avvenimenti, nella quotidianità, introduce le persone nella stessa comunità, le rende membri della stessa cultura, le mette in comunicazione. “La cucina di un popolo –spiega Di Lena- è la sola esatta testimonianza della sua civiltà. Dietro ai sapori, agli odori, si nascondono tantissimi significati: Il nostro corpo, la nostra psicologia, l’educazione, la cultura, l’ambiente, il desiderio, la creatività, la voglia e l’immaginazione che trasformano i cibi in un vero e proprio linguaggio”. Il cibo, poi, è un’occasione per incontrarsi e far festa ed ha un ruolo fondamentale. A tavola, i piaceri e i dispiaceri, gli incontri e gli scontri, hanno fatto dell’arte culinaria un’immagine della società e nell’iniziativa della Banca del Tempo, più delle parole, assumono posizione centrale le relazioni di reciprocità al fine dell’integrazione sociale. “Se tra i corsisti ho notato amore per la cucina, passione per il buon cibo, la voglia di scoprire nuovi sapori? Sì, direi di sì. E vorrei che questa strada venisse percorsa anche dai bambini attraverso l’educazione alimentare. Conoscere la storia del cibo che arriva nel piatto, avere sotto gli occhi la bellezza che esplode in un campo coltivato, ma anche la fatica che comporta lavorarlo, ritengo siano indispensabili per godere e rispettare il cibo. Ed è proprio per queste ragioni che abbiamo previsto nel programma un appuntamento da svolgere in campagna per far ap- prezzare e conoscere lavorazioni e prodotti nostrani, nonché un incontro con un nutrizionista (professoressa Astrid Massafra) per divulgare il giusto rapporto tra alimentazione e cibo”. A questo riguardo si eleva un dipinto del 16esimo secolo di Annibale Carracci: seduto ad un tavolo vi è un uomo, un piatto di fagioli, un pezzo di pane, una brocca di vino e per insaporire il tutto tre cipollotti. Sembra un pasto povero, quello consumato una volta dai contadini. Ma siamo sicuri che sia proprio così? Canta Storie 28 attualità n. 5 - 15 marzo 2014 RICERCA & FORMAZIONE Il Kung Fu nella Vendita Rispondere a bisogni precisi e mantenere la parola data. Queste le “mosse” di chi vuole fare della vendita un’arte (non necessariamente marziale). Oggi ho imparato che “Kung Fu” significa abilità ottenuta con duro lavoro. Bella sorpresa. D’altro canto, facile non deve essere imparare a gestire il corpo e la mente per resistere alle sollecitazioni alle quali quest’arte marziale sottopone. Per carità, lungi da me il voler paragonare il Kung Fu alla vendita. Troppo scontato e banale; però, un pensiero va fatto. Il termine cinese Kung Fu ha un significato molto più vasto che non quello di “arti marziali”. Può voler significare disciplina o abilità nel compiere uno sforzo; completare un lavoro o un incarico; esibire forza e attitudine; riuscire negli studi o in attività che richiedono capacità di tipo diverso. Pertanto, tutto discende dalla situazione in cui Kung Fu è inserito. Proviamo, dunque, a inserire il Kung Fu nelle vendite. Quello che interessa è come imparare a vendere e quanto costa farlo bene. Ora, teniamo in conto queste tendenze che caratterizzeranno il prossimo futuro, secondo The Futurist, rivista di previsioni, trend e idee sul futuro: • I Paesi sviluppati tendono a ricominciare a crescere. • L’integrazione fra le economie continuerà. • Il consumismo continuerà a crescere e i prezzi tenderanno a calare. • Il servizio diventerà il vero campo su cui giocare la partita per generare margini. • Il brand diventerà un tema fondamentale per il successo di ogni business. Sarà la chiave di volta che aiuterà a distinguersi in mercati sovraffollati di proposte. • L’occupazione nei servizi sta crescendo più veloce che in ogni altro settore. • D’altro canto il mondo occidentale conoscerà un calo nel numero di posti di lavoro che porterà le legislazioni governative a trovare modalità di redistribuzione della ricchezza e, probabilmente, a riduzioni degli orari di lavoro così che tutti possano averne una parte. Se mettiamo assieme tutte queste visioni, traiamo un quadro complessivo non esattamente tranquillizzante, ma dal quale il ruolo del venditore ne esce rafforzato per importanza e centralità. Tutto ciò che non troverà intermediari che ne accrescano il valore, precipiterà nella categoria delle “commodities” (prodotti offerti senza differenze qualitative sul mercato). Non è lì che può stare un venditore. Identificare il punto di connessione tra bisogni, riconosciuti o meno, e possibili soluzioni, diventerà sempre più importante per i produttori e i consumatori. Fungere da selettore di ciò che, tra tante possibilità, risolve un problema, diventerà sempre più centrale e si potrà aggiungere valore per le aziende per le quali è sempre più difficile interpretare il mercato. Avranno sempre più bisogno di potersi fidare di chi per loro esplora, parla e vive lì fuori. In poche parole, i clienti vorrebbero passare il loro tempo nei nostri negozi per fare acquisti, poter scegliere e risparmiare, senza dover navigare sul web. Acquistare il credito e diventare in qualche modo il “personal shopper” dei clienti sono la destinazione per il venditore del futuro. In ambedue i casi, la parola è fiducia; quindi: Prometto–Mantengo. Prometto–Mantengo. Prometto-Mantengo. La formula è semplice: depositate sul conto della Fiducia. Gli interessi saranno l’assicurazione sulla vita che permetteranno al venditore di rimanere un elemento fondamentale che nessun software potrà mai sostituire. Certo, mancare la promessa equivale a prelevare molto da quel conto; quindi promettere solo quello che è possibile mantenere e, nel frattempo, prepararsi per mantenere sempre di più. Come? Studiando, osservando, provando. Ecco che arriviamo al punto: quanto stiamo studiando? Quanto ci stiamo applicando? Che cosa guardiamo per motivarci al lavoro più bello e più difficile del mondo? Quanto stiamo spingendo per allargare i nostri confini? Nello studio del Kung Fu ogni movimento nasconde una funzione precisa. Nello studio della vendita, anche! Lo studio del Kung Fu richiede tempo e pazienza (con la fretta si rischia solo di fare confusione e di non ottenere i risultati che ci si aspetterebbero). Nella vendita, anche! Il Kung Fu permette di acquisire delle qualità fisiche indipendenti dal sesso, dalla forza, dalla taglia e dall’età di chi lo pratica. Nella vendita, anche! Prepariamoci bene, allora. Con coscienza e responsabili del delicato ruolo che ricopriamo. Buona vendita. Giovanni Matera Per consultare altri miei articoli: www.materarredamenti.it > Blog attualità n. 5 - 15 marzo 2014 29 30 n. 5 - 15 marzo 2014 FIAT 500 1.2 lounge2012nero m. FIAT 500 1.2 lounge2012grigio FIAT 500 1.2 lounge2012grigio FIAT panda 1.2 classic2012Grigio sc. 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Nell’ultimo numero de “La Goccia” è stato pubblicato un articolo sull’ Assemblea annuale dei Soci della comunale associazione Avis e rispetto al quale sono necessarie delle puntualizzazioni, nonché alcune integrazioni in ordine agli autorevoli partecipanti al tavolo della presidenza. Si dimenticava, infatti, di citare il Sig. Nicola Carenza, attuale Presidente Provinciale dell’Avis che, pur febbricitante, non voleva far mancare la sua presenza nel momento più importante della vita associativa: l’incontro con tutti i soci e la conseguente consegna delle benemerenze e degli attestati ai più assidui e costanti donatori, cui è rivolta tutta la nostra gratitudine. Tale precisazione è doverosa in un momento in cui le sinergie fra la proficua attività del Presidente Mario Grieco della locale sezione e quella provinciale, vedono proiettata Ginosa verso alti traguardi nel campo della donazione, AVIS: LE RAGAZZE DEL SERVIZIO CIVILE IMPEGNATE A BARI Adriana Pignataro e Carmen Carlucci, hanno da poco iniziato la loro avventura all’interno dell’Avis nel progetto Servizio Civile, e la delegazione regionale di Bari, assieme a tutti gli altri ragazzi impegnati nello stesso progetto, le ha invitate al corso di formazione generale tenutosi fra il 3 e il 7 marzo. Il corso, oltre che basarsi sulla formazione generale, si è svolto con l’intento di fare gruppo (perchè “insieme si può fare”). Il tutto è stato seguito dalla formatrice Luisa, che con il suo nuovo metodo di fare formazione, ha riscosso il plauso di tutti i ragazzi del servizio civile presenti, che sono tornati a casa con la voglia di fare. Nel frattempo, a Marina di Ginosa, giornata di donazione superlativa, con 49 sacche raccolte e molti nuovi soci che hanno regalato il loro sangue per aiutare gli altri. Baldassarre (Baldo) D’Angelo n. 5 - 15 marzo 2014 come dimostra il ragguardevole numero di sacche di sangue raccolte nel corrente anno (872 di cui 16 in aferesi), le numerose iniziative a scopo benefico in favore di soci e cittadini bisognosi, gli incontri formativi come la ‘disostruzione delle vie aeree in età pediatrica e adulta’ curata dagli specialisti del settore Sigg. Pizzulli e Galante e i tanti momenti assembleari informativi presso le scuole di Ginosa. E qui è doveroso citare la Preside del Bellisario, Prof. ssa Vita Surico (non menzionata nel precedente articolo) che ha sempre risposto con interesse e partecipazione alle istanze 31 dell’Associazione. Vanno altresì ringraziate la Vice Preside del Bellisario, Prof.ssa Bitetti e la Prof.ssa Cazzetta R. per l’impegno profuso nella formazione delle nuove generazioni verso la donazione. Vogliamo inoltre manifestare la nostra gratitudine verso Don Giuseppe Bernalda che, nell’ambito delle iniziative parrocchiali di Cristo Risorto nel periodo quaresimale, ha invitato l’Avis, dimostratasi sensibile alla campagna promossa in favore degli alluvionati del 7 Ottobre u.s., ad esporre gli scopi e le finalità dell’associazione nella comunità ginosina. Il Sig. Raffaele Coppa infatti, a conclusione della cerimonia liturgica di domenica 9 marzo scorso, ed in rappresentanza del Direttivo e di tutta l’Associazione, ha relazionato in merito evidenziando le finalità dell’associazione che non si limitano al nobile gesto della raccolta del sangue ma si esprime anche nella solidarietà e nell’aiuto verso i più deboli. Un ringraziamento al Direttore de “La Goccia” che ancora una volta ci offre l’occasione per parlare del nostro operato sempre e in favore della comunità di Ginosa. Il V. Presidente della Comunale AVIS di GINOSA Franco Marchionna 32 argomenti n. 5 - 15 marzo 2014 La Grande bellezza di essere un popolo. L’unica che l’Italia non ha n. 5 - 15 marzo 2014 Gesù Cristo: solo un Maestro di morale? Di Sarah Scorpati La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino si è aggiudicato l’Oscar per il miglior film straniero. Dopo un Golden Globe e un Bafta, il film prende il premio più ambito e diventa simbolo di un’Italia che ce la può ancora fare. Eppure proprio in Italia la pellicola conta i suoi più accesi detrattori, ma anche questo è uno specchio che riflette il Paese. Il detto “nemo profeta in patria” sembra essere stato coniato con la stessa materia di cui sono fatti gli italiani. Però proprio per questo, perché noi come popolo abbiamo bisogno sempre che qualcuno dall’esterno riconosca in noi quel valore che vituperiamo con le nostre mani, mi sento in dovere di spendere poche parole, solo alcune per non annoiare, su questa vittoria. Potrà essere retorica, anzi, ammetto che di retorica si tratta ma, questo riconoscimento è il segno tangibile che argomenti quando gli italiani si danno da fare alla fine sono in grado di incantare il mondo. Perché è proprio La Grande Bellezza dell’Italia tutta che ha incantato e conquistato i giudici che hanno conferito l’Oscar. Anche quella bellezza della Roma in decadenza che il film racconta, è stata in grado ancora di abbagliare. La grande bellezza di questa vittoria è l’invito a crederci ancora, a farlo sempre. Ma è anche una prova generale di fiducia alla quale gli italiani sono stati chiamati e nella quale hanno fallito, cadendo nell’autolesionismo disttuttivo della critica a priori, della demolizione, dell’incapacita’ di fermarsi e capire. La grande bellezza di questo oscar era l’occasione, come lo sono i mondiali di calcio, di fingere di essere uniti e patriottici...ma nemmeno la finzione viene bene se non si sa cosa sia l’unione nella realtà. Andiamo al cinema Il cinema teatro Metropolitan proietterà dal 16 marzo 2014 il seguente spettacolo: Sotto una buona stella Cosa succederebbe se un uomo d’affari (Carlo Verdone), divorziato, con una bella casa, una vita agiata, una ragazza mozzafiato, si trovasse improvvisamente costretto a fare il Mammo casalingo con due figli ventenni ed una nipotina a carico? SOTTO UNA BUONA STELLA racconta la storia di un padre (Carlo Verdone, nel ruolo di Federico Picchioni) che si e’separato dalla moglie quando i figli erano ancora piccoli. Nel corso degli anni, grazie ad una brillante carriera in una holding finanziaria, non ha fatto mai mancare nulla alla famiglia ma la sua totale assenza, affettiva e fisica, specialmente verso i figli, e’ stata imperdonabile. L’improvvisa morte della moglie ed uno scandalo finanziario che lo riduce quasi in rovina, cambieranno drasticamente la vita di Federico Picchioni. Non potendo più permettersi di pagare l’affitto ai figli, e’ costretto a farli andare a vivere a casa sua. Sabato 15 marzo due spettacoli ore 19,30 – 21,30 Domenica 16 marzo due spettacoli ore 19,30 – 21,30 Massimiliano Doro Cari amici, se facessimo oggi un sondaggio d’opinione tra la gente, cosa ne pensa di Gesù, avremmo tante diverse risposte e in contrasto tra loro. Alcuni direbbero che Gesù era un riformatore religioso; altri direbbero che è stato un uomo buono che ha fatto del bene e poi è stato ucciso; altri ancora, che voleva la giustizia e l’uguaglianza, era un grande maestro e, pochi altri direbbero che Gesù è il Figlio di Dio. Un giorno Gesù, venuto nelle parti di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: Chi dice la gente che io sia? Ed essi risposero: Gli uni dicono Giovanni Battista; altri, Elia; altri, Geremia o uno de’ profeti. Ed egli disse loro: E voi, chi dite ch’io sia? Simon Pietro, rispondendo, disse: Tu sei il Cristo, il Figliuol dell’Iddio vivente. E Gesù, replicando, gli disse: Tu sei beato, o Simone, figliuol di Giona, perché non la carne e il sangue t’hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è ne’ cieli. (Vangelo di Matteo 16: 13-16). Nell’epoca del “cosiddetto” Illuminismo ci furono diversi personaggi del Settecento, che ritenevano Gesù soltanto un grande maestro di morale, secondo il metro della loro ragione autonoma e critica. Personaggi Inglesi come John Loke (1632-1704); John Toland (1670-1722); che tentarono di offuscare la Deità di Cristo. In Francia ci fu Voltaire, (Francois Marie Arouet, che si oppose al materialismo ateo, in nome del Dio Creatore del mondo, ma anche in nome della ragione, ma per lui Cristo non è mai risorto. A correggere e difendere quelle teorie ci fu Gottfried Wilhelm Leibniz (1646-1716), Tedesco, uno dei più grandi pensatori del tempo e ant’illuministico, ed altri ancora fino a Immanuel Kant che segnò la crisi del pensiero illuminista. Pietro Giannone (1676-1748), più vicino alla visione protestante, riconobbe in Cristo il Dio fatto uomo, che fonda il Regno celeste sulla base dell’amore di Dio e del prossimo. Molti nel corso dei secoli hanno tentato di “spogliare” Cristo della Sua Deità, e di collocarlo nella schiera di uomini illustri della storia. Tutti i maestri di pensiero, quali: Socrate, Platone, Aristotele, i grandi genii di lettere, come Virgilio, o di arti e di scienze e riformatori religiosi come Confucio, Maometto, Gandhi, non possono essere messi a confronto con la persona di Gesù Cristo. Una delle più gravi carenze di tanti cristiani cattolici, e non solo loro, è proprio la mancanza della piena conoscenza della persona di Gesù. Tutti devono sapere chi è Gesù, specialmente coloro che si dicono credenti e praticanti, per saper dare le risposte e confutarle dalla Sacra Bibbia. Perché dico questo? Perché ciò costituisce un grave problema, quando si trovano di fronte a persone che praticano false dottrine, sette pericolose, Culti e filosofie Orientali in cerca di adepti, che negano la vera identità di Cristo. Tanti “cristiani” di nome e non di fatto, che non hanno compreso il piano di Dio per la loro salvezza; non hanno fatto alcuna esperienza di autentica conversione e trasformazione della loro vita; che non si curano di approfondire la conoscenza delle Sacre scritture, poi non sanno difendersi con la Parola di Dio, dalle insidiose obiezioni secondo le quali, Gesù Cristo non è Dio, e si lasciano abbindolare. E poiché ciò è un argomento basilare, per cui il credente, o sta ritto sul fondamento delle Sacre scritture, oppure crolla e cade incautamente in trappola dei “falsi profeti”. Ricordiamo che Gesù dice: “Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci”. (Mt7,15). Guardate che nessuno vi seduca. Poiché molti verranno sotto il mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e ne sedurranno molti. (Mt. 24:5). E necessario applicarsi allo studio delle dottrine fondamentali, fare “un incontro con Cristo”, il Salvatore Vivente, conoscere gli scritti dei profeti, metterle in relazione con le parole del Vangelo e delle lettere Apostoliche. E’ doveroso per ogni cristiano avere opinioni ferme, concetti stabili, sulla nascita verginale di Cristo, la Sua Divinità, il suo ministerio terreno, la sua potenza e autorità, la sua morte espiatoria e, soprattutto, la sua resurrezione ed esaltazione alla Destra del Padre. (1Cor.15,1-4). Ogni cristiano deve essere “ferrato” nella sana dottrina, per dialogare e respingere tutto ciò che non è conforme alla Parola e allo Spirito di Dio. In questi ultimi tempi della dispensazione della Grazia salutare di Dio, tante sono le seduzioni e le astuzie del diavolo, per confondere le anime semplici e farle cadere in inganno. Gesù Cristo è il Figlio dell’Altissimo, questa fu la rivelazione dell’Angelo Gabriele a Maria di Nazareth, (Lu.1,32), e questa fu la dichiarazione di Simon Pietro, al quesito posto da Gesù ai discepoli: “Tu sei il Cristo , figliuolo dell’Iddio Vivente”. Ciò vuol dire, che Gesù è: l’Inviato per eccellenza, l’Unto, il Messia vaticinato dai profeti, il Cristo Immutabile le cui “origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni”. Mich.5,1). Sono tante le applicazioni e le “Scritture” da citare e maneggiare come una “Spada”, (Ef.6,17), in difesa della fede e della Deità di Cristo. “Egli era nel principio” (Giov. 1,1); Gen.1,1), cioè, prima che l’Uni- 33 verso fosse creato, è chiaro? Gesù Cristo è il Creatore del mondo, (confutate pure), (Giov.1,3). “Egli è l’immagine dell’Invisibile Iddio”. (2Cor.4,4); Col.1,15-17); Gesù Cristo è “Dio manifestato in carne”. (1Tim.3,16). Riflettete: perché i Giudei volevano ucciderlo? “Perché chiamava Dio suo Padre facendosi uguale a Dio”. (Giov.5,18). Tutta la pienezza della Deità è in Cristo. (Col.2,9). Questi brani biblici e molti altri, indicano inequivocabilmente che Gesù Cristo è Dio, (Giov.20,28), adorato dagli angeli, (si leggano i brani di Ebrei 1,1-13). Alla luce della Parola di Dio, fonte infallibile d’ispirata rivelazione, come mai alcuni mettono in dubbio o negano dicendo che Cristo non è Dio? Notiamo cosa dice Gesù di se stesso in queste 7 grandi affermazioni: IO SONO la luce dl mondo … (Giov.8,12). IO SONO la porta … (Giov.10,8). IO SONO il buon pastore … (Giov.10,11). IO SONO la resurrezione e la Vita … (Giov.11,25). IO SONO la Via…Verità e Vita… (Giov.14,6). IO SONO la vera vite …(Giov.15,1). IO SONO il Pane della Vita … (Giov.6,35). Da considerare che Dio si rivelò a Mosè con queste parole: IO SONO Colui che sono. (Es. 3,14). In un alterco coi Giudei, Gesù disse loro: Prima che Abramo fosse nato, IO SONO. (Giov.6,35), non come traducono i “testimoni di Geova”: io sono stato. Comprendete ora? Egli è l’Eterno “presente”, Colui che era, è, e sarà in eterno (Eb.13,8), uguale al Padre (Giov.5,18), e consustanziale, cioè della stessa sostanza. Ora cari amici lettori/ci, dopo che Gesù ebbe fatto codesto sondaggio: cosa dicesse la gente di Lui, volle dai suoi discepoli una risposta personale: e voi chi dite che io sia? E’ una domanda bruciante che ciascuno di noi è chiamato a dare un risposta. Che dici tu di Gesù? Chi è per te Gesù? Possa ciascuno esclamare in tutta convinzione: Gesù Cristo è il Figlio di Dio altissimo, il vero Maestro, Redentore e Salvatore del mondo, ed io lo accetto quale mio personale Salvatore, nella mia vita e nel mio cuore, perché solo Lui ha parole di vita eterna. (Giov.6,68). Oggi ancora Gesù Cristo è il Salvatore, ma verrà i tempo che Egli sarà il Giudice dei vivi e dei morti, (2Tim.4,1; Ap.20 11-15), e la sua sentenza sarà irrevocabile, senza alcuna possibilità di appello. Volete voi scampare al Giudizio di Dio? “Oggi se udite la sua voce non indurite i vostri cuori. Eccolo ora il tempo accettevole; eccolo ora il giorno della Grazia”, domani sarà troppo tardi. L’Eterno vi benedica e vi sia propizio. Giuseppe Pizzulli 34 attualità n. 5 - 15 marzo 2014 Nonno Donato racconta Ciao a tutti voi, sono ancora nonno Donato che ritorna ad occupare questo spazio su La Goccia per continuare ancora quel dialogo che siamo riusciti a stabilire attraverso la rubrica “Nonno Donato racconta”. In tanti mi hanno chiesto di continuare a scrivere e raccontare e questo mi ha fatto tanto piacere e, quindi, continuerò a scrivere e descrivere le mie esperienze di vita. Questa volta vi parlerò di un arnese da lavoro, piuttosto antico,la zappa. Con l’era del “ferro” l’uomo di avvalse di due strumenti per alimentarsi e per difendersi: la zappa e la spada. Con la zappa fu possibile dissodare i terreni e renderli più fertili dando all’uomo la possibilità di vivere meglio. A proposito di zappa mi è venuto in mente un primo maggio di tanti anni fa, quando ero uno scolaretto. Ricordo che il maestro entrando in classe ci disse: «domani è il Primo Maggio, la Festa del lavoro, la zappa non canta e l’officina non fuma.» Ricordo che quando ero bambino la “colonna sonora” della mia vita era il suono del battere delle zappe che impattavano il terreno. Ricordo che mio padre assumeva squadre di “zappatori” per zappare il vigneto e quando da lontano sentiva rallentarsi quel suono lui si faceva sentire. Insomma la zappa era uno strumento di lavoro ma anche uno strumento di fatica pesante per chi faceva quel mestiere. Indubbiamente la zappa, nel periodo tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, ha ottenuto molti successi facendo crescere la nostra agricoltura in tante attività produttive: vigneti, frutteti, ortaggi, cereali e leguminose erano le colture che venivano realizzate con il lavoro delle zappe. Ogni componente del nucleo familiare aveva la sua zappa sempre pronta all’uso ben affilata. Molto spesso capitava di vedere intere famiglie che attraversavano il centro cittadino con la loro zappa a tracolla, quasi fosse un regimento di fanteria pronto a combattere. n. 5 - 15 marzo 2014 35 L’amicizia e la grande voglia di vivere Un forte spirito di solidarietà da parte di ginosini per realizzare il sogno di altri concittadini… di tutti. Subito dopo la guerra e precisamente negli anni ’50 del secolo scorso, la zappa ha subito una metamorfosi (se così si può dire), da essere un attrezzo agricolo amato, di colpo venne odiato e il mestiere di “zappatore” divenne quasi un’offesa. Voglio raccontarvi una mia esperienza personale. Noi, in azienda, avevamo un operaio che si era affezionato a noi ed era un grande lavoratore o se vogliamo un grande zappatore. Era una persona conosciuta in tutta Ginosa e si chiamava Francesco Ranaldo, figlio di Giacinto detto “la mammara”. Tutuccio, quel signore sempre circondato dai cani è il figlio di Francesco. La storia che vi racconto è accaduta 65 an- attualità ni fa, una sera di maggio, al largo del bar Pupino, incontrai Francesco Ranaldo lo zappatore (campione, a mio modo di vedere), stringendogli la mano gli dissi: «vieni al lavoro da me domani a zappare?» Lui mi rispose: «se la zappa avesse il manico di salsiccia e la lama fosse di pancetta io vengo.» A quel punto gli chiesi: «Perché mi dai questa risposta?» Lui mi disse: «sono in pensione e, voglio godermela.» Io gli strinsi la mano e lo abbracciai. Oggi ricordando questa storia mi sono rivolto alla migliore “officina” di Ginosa. Mi sono rivolto a Pasquale Giacoia e ai suoi figli Mariano e Gianluca perché mi costruiscano una poderosa zappa con manico stagionato e lama temperata a taglio fino. Ho voluto raccontare questa storia in quanto ritengo che una zappa fatta come aveva detto Francesco Ranaldo, sia un brevetto per il futuro dei nostri giovani e che sia, soprattutto, di loro gradimento. Solo impugnando quel manico stagionato e la lama affilata al punto giusto possiamo dire che ce l’abbiamo fatta! Arrivederci alla prossima! Donato Cardinale -Gli sms, il passaparola, le mail, sono ancora nelle rispettive memorie e nei gesti. Prima una proposta, poi una richiesta di incontro formale tra amici comuni. Si scrive e si dice l’indirizzo dove trovarsi e l’invito a farlo all’ora di pranzo. Rispondono in sessanta. Donne, uomini, ragazze e ragazzi, si presentano in abbigliamento vario e, senza trucchi né inganni, bussano alla porta del ristorante-pizzeria ‘Le Sete’. Caratteristico locale, che, con la sua struttura architettonica tra moderno e antico, guarda in faccia lo splendido scenario della Gravina. All’ingresso del primo piano vengono accolti dai fratelli Daniele e Marco Bello, nonché dalla moglie di quest’ultimo, Morena. “Che sorpresa!”, è l’esclamazione dei tre familiari. E come un flashback tra passato e presente, arriva gioiosa la risposta: “Si gira pagina! Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose”. Il promotore di questa ‘rimpatriata’ è stato Mario Pastore, presidente del Consorzio Civitas Le Gravine e imprenditore di ricettività nel Borgo Antico. “Finiamola una volta per tutte di esaltare il conformismo e una vita di routine, in lenta agonia. In questo momento di crisi –spiega Pastore- molti di noi cittadini e imprenditori siamo confusi, preoccupati o amareggiati. Cerchiamo chi possa proporre soluzioni ed invece troviamo solo chi vuol dare voce alla nostra Interrogazione di Lospinuso sull’utilizzo dei fondi per il trasporto oncologico della ASL di Taranto Il Consigliere Regionale PDL-FORZA ITALIA alla Regione Puglia Pietro Lospinuso ha rivolto una interrogazione a risposta scritta al Presidente della Regione ed all’Assessore alle Politiche della Salute nella cui premessa si evidenzia che “i lavoratori del trasporto oncologico della ASL di Taranto hanno denunciato uno strano ed improvviso esaurimento dei fondi destinati al servizio stesso all’interno di un apposito progetto triennale finanziato dall’ARES, giustificato dal Direttore Generale della suddetta ASL da un fantomatico impiego di n.39 operatori socio-sanitari di cui ai lavoratori in questione ne risultano soltanto 9. rabbia, che è più facile da strumentalizzare perché acceca e fa audience. Sentiamo la mancanza di discorsi positivi. Penso che tutto questo debba partire da noi, gente comune, che condivide la stessa realtà sociale. Gente che nel quotidiano ha bisogno di reagire. E la nostra presenza qui al ristorante ‘Le Sete’ vuole essere un messaggio di speranza di rinascita della città, perché se è vero il detto che da un problema (l’alluvione ed i crolli nel Centro Storico, ndc) possa nascere un’opportunità, allora noi vogliamo sentir parlare di questo, che si ritorni ad indicare soluzioni, opportunità ed aspetti positivi”. La nobiltà d’animo di Pastore e dei suoi ‘compagni’ si manifesta con elevatezza dei sentimenti: “Penso che l’amicizia sia uno dei beni più preziosi che la vita ci offre. Un vero amico non è colui che ti asciuga le lacrime, ma colui che non te le fa versare, che ti regala sempre un sorriso. La vera amicizia non chiede, ma offre. Credo che l’amicizia, la solidarietà e il coraggio possono rendere sopportabili e superabili anche i momenti più difficili. E gli amici Marco, Daniele, Morena, e tutta la splendida famiglia Bello meritano di essere sostenuti a realizzare il loro sogno di sviluppare imprenditoria. Oltretutto, non va ignorato che Marco è uno chef molto apprezzato in ambienti autorevoli della cucina nazionale, ma non ha alcuna intenzione di ‘tradire’ le sue radici”. Canta Storie Eventuali impieghi di tale personale in altre attività della ASL, come pare abbia sostenuto il suddetto Direttore, sarebbero –a parere dei suddetti lavoratori- evidentemente in aperta violazione della destinazione vincolata di tali risorse e comunque avrebbero arbitrariamente privato l’utenza del servizio del diritto sancito attraverso tale destinazione. Tale grave anomalia è stata ribadita, denunciata e documentata, con la sua autorevolezza ed assoluta affidabilità, dal Collega Laddomada che ne ha reso formalmente edotti tutti i soggetti competenti.” L’interrogante pertanto chiede di conoscere: “1) a quanto ammontano i finanziamenti destinati al servizio di trasporto oncologico della ASL di Taranto; 2) come sono stati concretamente impiegati; 3) se essi erano vincolati alla finalità per cui sono stati concessi; 4) quali iniziative intenda assumere il Governo regionale ove essi siano stati distratti a scopi diversi da quelli originari e comunque per garantire la continuità del servizio.” Per la Segreteria - Tommaso Francavilla 36 racconto n. 5 - 15 marzo 2014 Quanne u serpe stè more, spiccle d’accite - ovvero – Quando vedi un serpente in fin di vita non aver pietà, finiscilo! Racconto popolare a cura di Adele Carrera C’era una volta un taglialegna, Domenico si chiamava ma, fin da piccolo, tutti l’avevano chiamato Mngucc. Ogni mattina andava nel bosco a tagliar legna. Il suo lavoro non gli permetteva di essere ricco ma gli bastava per sfamare sua moglie e i suoi cinque figli. Il poveretto, tagliava e segava tutto il giorno, soltanto a mezzogiorno si fermava per fare una pausa per mangiare il suo misero pasto: un pezzo di pane, qualche pomodoro, un po’ di formaggio e un bicchiere di vino. Mngucc era un tipo preciso, e quando si fermava per il pasto usava cercare un bell’albero fronzuto e, all’ombra di quello, stendere un bel tovagliolo pulito e lì sopra metterci il pane, i pomodori, il formaggio e il vino; dopo di che ringraziava il Signore per quel poco che gli dava per vivere e incominciava a mangiare. Un giorno, dopo aver preparato la sua “tavola” all’ombra di una enorme quercia, gli parve di sentire un gridolino d’AIUTO. Tese l’orecchio ma non sentì più nulla e, convinto d’aver avuto un abbaglio, si preparò a mangiare. Quando stava per affettare il pane gli parve di sentire lo stesso gridolino che implorava: «AIUTO!! AIUTO!!». Questa volta non pensò all’abbaglio e tese bene gli orecchi. «AIUTO!! AIUTO!!» sentì e, guarda a destra e guarda a manca, i suoi occhi puntarono una pietra che lasciava intravedere qualcosa di indefinito e, proprio da lì veniva la vocina! Mngucc si avvicinò e il grido si fece più forte: «AIUTOOO!! AIUTOOO! Dannazione!» Dalla pietra grossa e pesante sbucava una testa di serpente che, con gli occhi sgranati, la bocca spalancata e la lingua ormai penzoloni stava lì lì per esalare l’ultimo respiro. Il taglialegna si avvicinò con cautela (si sa che i serpenti sono molto pericolosi|) e gli chiese cosa gli fosse capitato. La bestia cercando di dare qualche spiegazione tra un soffocamento e l’altro lo implorò, per l’ennesima volta di spostare la pietra che lo schiacciava e di metterlo in libertà. L’uomo, perplesso, lo guardò e timidamente gli disse: «Compare serpe, mi dispiace che ti sia capitato questo guaio ma, vedi, io non è che ti possa liberare tanto facilmente. Intanto il sasso è molto pesante e poi, voi serpenti siete molto pericolosi, chi mi assicura che una volta che t’ho liberato, tu non mi mangi vivo?» Il serpente, quasi con le lacrime agli occhi, rispose: «Ma ti pare che io possa farti alcun male, conciato come sono? Eppoi, mio caro anche noi bestie infide, abbiamo la nostra onorabilità: mai e poi mai mangerei colui che mi ha salvato la vita! Abbi pietà di questa povera bestia caduta in disgrazia, sposta il sasso e liberami» Il poverino, impietosito si fece forza e, tira di qua e sposta di là, riuscì a spostare il grande masso che imprigionava il serpente e la bestia fu libera. Quella, non appena fuori pericolo, s’avvicinò di scatto a Mngucc e già stava per ingoiare il poveretto ma, quello facendo un balzo indietro e schivandolo, gli disse: «Brutta bestia che non sei altro! Lo sapevo che finiva così!…» E quello avvicinandosi strisciando: «E come volevi che finisse? Sono un serpente e devo mangiarti!» Il poverino non sapeva più come mettersi in salvo! Correva, cercava di arrampicarsi sui rami di un albero, si nascondeva ma il serpente gli stava alle calcagna. Non vedendo più vie di scampo, il boscaiolo disse: «Dammi una possibilità. Aspettiamo che passino tre animali e chiediamo il loro giudizio: se è giusto o no che tu mi mangi. Se daranno ragione a te mi farò in- goiare senza fuggire più, altrimenti mi devi lasciare libero!» Il serpente non vedendo alcun pericolo nella richiesta se non il ritardo del suo pranzo accettò e diede la sua parola di rispettare l’accordo. Non aspettarono molto ché passò un cane. Il taglialegna, lesto gli si avvicinò, seguito dal serpente e, raccontata la sua disavventura chiese se fosse giusto che il serpente lo mangiasse. Il cane, riflettendo un pochetto, guardò prima l’uno poi l’altro e sentenziò: «Certo ch’è giusto! Quello è un serpente e ha diritto di mangiare, peggio per te se non ti sei fatto gli affari tuoi.» Il poverino, seriamente preoccupato incominciò a mostrare segni di nervosismo…. Poco dopo passò un asino. Lesto il taglialegna lo fermò e, con l’ansia negli occhi, dopo aver raccontato anche a quello la sua disavventura, fece la stessa domanda posta al cane. L’asino, guardando entrambi i contendenti, rispose: «Certo ch’è giusto che ti mangi! Quello è un serpente ed ha diritto di mangiare, peggio per te se non ti sei fatto gli affari tuoi!» e, barcollando andò via. Piangeva disperato, ormai, Mngucc. Non rimaneva che attendere l’ultimo verdetto e poi rassegnarsi a farsi mangiare dal maledetto serpente. Passò una volpe e il malcapitato boscaiolo disperato, raccontò a quella la sua disavventura e chiese il suo parere. La volpe guardò prima l’uno poi l’altro e rispose che lei non aveva tempo da perdere in chiacchiere pertanto se volevano il suo parere, che non avrebbe potuto dare senza aver visto i fatti com’erano andati veramente, il serpente avrebbe fatto bene a rimettersi nella posizione in cui era (sotto il masso) quando il boscaiolo lo aveva liberato ché quello era l’unico modo per dare un giudizio! avvenimenti Mngucc guardò il serpente e il serpente guardò lui, perplesso. La bestia non ci pensava nemmeno a rimettersi sotto quel pericoloso macigno… «E, allora – ribattè la volpe – non posso giudicare!» Il contenzioso, se rimaneva sospeso non avrebbe permesso al serpente di mangiare il taglialegna, perché i patti erano chiari: l’avrebbe mangiato soltanto se tre bestie gli avessero dato ragione. Si sa com’è, a volte la fame non fa ragionare e il serpente pur di consumare quanto prima il suo pasto, accettò e, borbottando, fece risollevare il sasso a Mngucc e si ritrovò nella stessa posizione in cui il malcapitato l’aveva trovato. Non era bello stare in quella posizione e quando il serpente incominciò a chiedere di farlo uscire da lì sotto, la volpe gli rispose. «Adesso ci sei e restaci, brutto imbecille! E muori per la tua stupidità. E tu – rivolgendosi al taglialegna – impara che a far bene non fa bene e ricordati che u serp quann stè c murì la cazzà la capa e la spccià d’accit, stuodc!» Fu così che il serpente morì schiacciato dalla pietra dalla sua stupidità e il taglialegna ebbe salva la vita e imparò la lezione. Se vdit nu serp ca ste mor, spcciatl d’accit! Le massime del VEGA Italians: do it better? No. Siamo sempre stati ammirati all’estero, siamo stati l’ispirazione per tutto ciò che rappresentava la bellezza, la grande bellezza. Paolo Sorrentino ha voluto mostrare una piccolissima parte del nostro immenso patrimonio artistico e culturale, che oramai è soffocato dalla bramosia di gente senza scrupoli. Eppure il riconoscimento che il film ha ricevuto ad Hollywood è niente se paragonato a ciò che ci meriteremmo se custodissimo al meglio ciò che i nostri padri ci hanno lasciato. L’incuria la fa da padrone in molti siti archeologici italiani, tesori che all’estero sarebbe luogo di culto mentre in Italia sono quasi degli ostacoli fastidiosi che intralciano il nostro cammino. Uno sconfinato forziere contenente arte, natura, ingegneria, fusa con la più elevata architettura artistica che l’uomo abbia mai prodotto. L’italia sarebbe autosufficiente soltanto gestendo in modo serio e professionale le sconfinate spiagge, gli straordinari paesaggi collinari e alpini e soprattutto l’entroterra con borghi medioevali, con le città artistiche, con il turismo enogastronomico. Tutti questi punti di forza sono pressoché inutilizzati oppure poco sfruttati. La colpa non è solo della scarsa iniziativa imprenditoriale, ma soprattutto dell’inesistente rete coordinatrice di progetti posti in un quadro di programmi più ampio. Un’organizzazione per settori sarebbe essenziale, ma chi ci governa ha in testa cose più importanti da pensare… e intanto continuiamo a galleggiar in questo mare di indifferenza e buoni propositi. Vincenzo D’Angelo n. 5 - 15 marzo 2014 37 Lospinuso : “Illegittimità della “Severino” e livorosi accanimenti: il caso-Franzoso”. Il Consigliere Regionale PDL-FORZA ITALIA alla Regione Puglia Pietro Lospinuso: “In occasione della nota vicenda riguardante il Presidente-Berlusconi, molti costituzionalisti anche di sinistra espressero ampie riserve sulla legittimità di una legge dall’indubitabile rilievo penale come la “Severino”, che in quanto tale non dovrebbe applicarsi retroattivamente rispetto alla sua entrata in vigore. Quando poi i suoi effetti (sospensione per 18 mesi) si esplicano in presenza –come nel caso di amministratori regionali, provinciali e comunalidi una mera sentenza di primo grado, e cioè in vigenza della costituzionale “presunzione d’innocenza”, la vessatorietà di tale normativa appare ancor più evidente, tanto più ove si consideri la disparità di trattamento riservata ai parlamentari, che restano in carica fino a sentenza definitiva. Di qui la disponibilità ad ogni iniziativa che abbiamo espresso con riferimento al caso-Amati, dal quale intendiamo partire per liberare la sovranità popolare da una tagliola che rischia di consegnarla ad un giudizio di fatto inappellabile, quando il nostro ordinamento ne prescrive tre, peraltro molto spesso in contraddizione tra di loro, prima di rendere definitiva una sentenza. Dispiace dover constatare invece l’accanimento livoroso con cui l’ex-Sindaco di Torricella Giuseppe Turco ha inteso sfogare antiche frustrazioni contro l’amico Michele Franzoso, al quale ed alla cui famiglia la comunità torricellese e non solo pur deve molto, nei cui confronti pare abbia preteso che venissero addirittura prevaricate le procedure di legge, quasi surrogandosi al Prefetto competente nel pretendere perfino l’attuazione della norma di cui sopra non soltanto retroattivamente, ma addirittura da prima che entrasse in vigore. Tanto più è deplorevole tale accanimento, ove si consideri che l’udienza d’appello del giudizio in questione è fissata al prossimo maggio, quando l’innocenza di Michele Franzoso da un fantomatico “abuso d’ufficio” sarà certamente sancita, e che comunque i termini di prescrizione sono già ampiamente scattati. Anzi, vi mancavano soltanto dieci giorni al momento della prima sentenza. Ed è tutto dire.” Per la Segreteria - Tommaso Francavilla 38 eventi n. 5 - 15 marzo 2014 CI SONO PERSONE CHE NON DIMENTICHEREMO MAI… .Ci sono persone che non dimenticheremo mai, che dopo essere entrate in punta di piedi nella nostra vita, averla arricchita, averci donato amore e positività, essersi messe a nostra disposizione senza pretendere nulla in cambio…. con la stessa delicatezza con cui sono arrivate se ne vanno silenziosamente per farci intendere che in realtà non ci lasceranno mai. Questa riflessione non può che essere la più appropriata per ricordare un caro amico, l’amico di tutti: il nostro Cosimino. Vi siete mai chiesti come mai Cosimo, sebbene avesse mille difficoltà, non perdesse mai l’occasione di regalare un sorriso agli altri? Noi invece, tutti presi come siamo dai nostri problemi, pensiamo sempre e soltanto a noi stessi, senza capire, che se condivise, le situazioni problematiche possono essere risolte facilmente; forse per il timore che qualcuno possa giudicarci o addirittura deriderci ci chiudiamo in noi stessi privandoci di quel senso di leggerezza che solo l’amicizia vera ci può dare. Basti pensare che circa un anno fa, quando Cosimo ci ha lasciati, è sta- to proprio quel sentimento di solidarietà e di coesione che ha animato e ha riunito diversi componenti dell’associazionismo, delle congreghe, del mondo del calcio e dell’amministrazione comunale per porgere un ultimo saluto al nostro amico. Caro Cosimino, grazie per averci fatto dono della tua amicizia e del tuo amore, grazie per averci supportato nei momenti difficili, per esserci stato accanto senza pretendere nulla in cambio, per averci regalato i tuoi sorrisi… Possa tu essere un esempio per tutti noi. In ricordo suo e dei momenti trascorsi insieme, giovedì 27 febbraio è stato organizzato dal presidente dei LU.MA.GI.GI, nonché suo GRANDISSIMO AMICO, Mario Pastore, un memorial presso il campo sportivo “Teresa Miani”, dove Cosimo era di casa. Alla partita di calcetto è succeduta una messa nella Parrocchia “Cuore Immacolato di Maria”: significativo è stato il messaggio che i suoi amici hanno letto alla fine della celebrazione: “OGGI ABBIAMO RICORDATO L’AMICO COSIMO CHE CI HA LASCIATO UN GRANDE REGALO, QUELLO DELL’AMICIZIA. IL DONO DEL VOLERSI BENE REGNA ANCHE IN PARADISO DOVE SIAMO SICURI CHE IL NOSTRO AMICO RIPOSI. RICORDARE OGGI, NEL MEMORIAL E IN CHIESA,COSIMO E’ STATO PER NOI UN ONORE E UN SENTIRLO SEMPRE TRA NOI.” PER I LU.MA.GI.GI DAMIANA DIFONZO comunicati stampa Si avvia splendidamente il Campionato di Ginnastica Aerobica e Fitstep 2014 per la Società Sportiva Signum di Ginosa. Domenica 2 Marzo la Signum partecipa, come oramai da diversi anni, alla tappa Regionale del Campionato di Ginnastica Aerobica e Fitstep a Francavilla Fontana. Le allieve e gli allievi sono saliti per tre volte sul podio per celebrare due magnifici primi posti e un secondo. Primi in classifica nella disciplina Fitstep e primi nell’Aerobica gli atleti: Sara Ingellis, Alessandra Mongelli, Serena Panico, Cosimo Ricciardi, Giorgia Semeraro, Vito Traetta. Secondo posto nella disciplina Fitstep per le atlete: Giuliana Galante, Donatella Lombardi, Veronica Palmieri, Laudiana Ramicone, Marialetizia Traetta. Le atlete hanno sperimentato quanta dedizione e quanto impegno sono necessari per ottenere grandi risultati. Sulla pedana di gara si sono confrontati con atleti della loro età e atleti di altre categorie e di certo hanno saputo distinguersi per la loro musicalità, coordinazione, tecnica e precisione. Hanno saputo evidenziare una caratteristica fondamentale di un esercizio di aerobica, la “PARTNER SHIP” che è la capacità di dimostrare nella routine affiatamento, carisma e intesa. Le ore in palestra insieme e gli anni di condivisione di questa affascinante disciplina ha saputo creare uno spirito di gruppo forte e competitivo, ma sano e leale. n. 5 - 15 marzo 2014 39 …GRANDE SIGNUM! Tutto ciò è motivo di orgoglio per la loro insegnante Giuliana Sannelli e deve esserlo per le loro famiglie che stanno vedendo crescere i loro figli guidati dai valori dello sport che sono i valori della vita quotidiana: impegno, sacrificio, correttezza, precisione, rispetto. Mai come oggi, dopo anni di lavoro insieme si raccolgono i frutti del loro costante impegno. A fronte di tutto ciò gli atleti ginosini hanno ammirato il momento dell’esibizione di un atleta della Società Sportiva Francavilla, Riccardo Pentassuglia di anni 20 categoria Senior che ha vinto lo scorso ottobre 2013 la medaglia d’oro per la Ginnastica Aerobica ai Campionati Europei in Francia. La sua routine ha paralizzato l’intero palazzetto dello sport. Spettatori, atleti, giudici di gara erano incantati da quella esibizione spettacolare fatta di elementi acrobatici, di forza e di coordinazione straordinari. I nostri ginnasti hanno concluso la loro gara con grande soddisfazione per i risultati e soprattutto con il desiderio di andare avanti e migliorarsi ancora. Rosamaria Busto 40 attualità n. 5 - 15 marzo 2014 PRIMA CATEGORIA / Decimo successo stagionale e zona play-off sempre vicina Ginosa, vittoria in rimonta sul Latiano Due volte in svantaggio, i biancazzurri ribaltano il risultato contro un ostico Latiano, grazie alle reti di Lovecchio, Collocolo e Picci e conquistano tre punti importanti in chiave play-off. Vittoria in rimonta per il Ginosa che, due volte in svantaggio, riesce a recuperare e conquistare tre punti utili in chiave playoff. I biancazzurri hanno dovuto sfoggiare una prestazione sopra le righe per avere ragione di un modesto Latiano che, con soli due tiri in porta, ha chiuso in vantaggio la prima frazione. Gara dominata dai padroni di casa che nel primo tempo hanno accusato qualche sbavatura in difesa. Partenza convincente dei biancazzurri che al 3’ vanno vicini al vantaggio con Fusco, la cui punizione dal limite accarezza il palo alla destra di La Marina. Al primo affondo il Latiano passa: corre l’8’ quando sugli sviluppi di un calcio piazzato dall’out sinistro, Vendetta svetta in area anticipando Larocca in uscita e depositando la sfera nel sacco. La reazione ginosina è immediata ed al 10’ Lovecchio, con un tocco liftato sottomisura, chiama La Marina ad un intervento prodigioso in angolo. Il Ginosa preme ed al 18’ trova il pari grazie a Lovecchio che, appena dentro l’area, fulmina l’estremo difensore brindisino con un destro secco e preciso. Al 38’ ancora Lovecchio in evidenza il quale, ben servito da Picci, scaglia dal limite un gran tiro Gennaro Pagone che sorvola di poco la traversa. Altra nitida palla-gol per il Ginosa al 42’ con Maggi che, ben servito in profondità, supera il portiere in uscita con un tocco a scavalcare ma, nei pressi della linea di porta, viene contrastato da un difensore e l’azione sfuma. Nell’occasione il numero undici biancazzurro si infortuna ed è costretto ad abbandonare il campo. Nei minuti di recupero i padroni di casa hanno un leggero black-out e gli ospiti ne approfittano per riportarsi in vantaggio: D’Errico raccoglie un cross invitante dalla destra ed incorna sottomisura infilando la sfera nell’angolo opposto alla sinistra di un sorpreso Larocca. Nella ripresa si assiste ad un monologo ginosino sin dalle prime battute e la voglia di riscatto viene premiata. Passano cinque minuti ed il Ginosa ristabilisce la parità grazie a Collocolo abile a raccogliere un invitante cross dalla destra e trafiggere La Marina con un preciso colpo di testa. I biancazzurri insistono ed al 15’ completano la rimonta con una bella azione manovrata che vede Lovecchio servire in area per l’accorrente Picci il quale, come un falco, anticipa tutti e deposita in rete: 3-2. Da qui in avanti il Ginosa controlla con ordine la gara ed agisce di rimessa cercando di arrotondare il risultato. Solo nei minuti finali i padroni di casa soffrono un po’ il ritorno degli ospiti, ma fanno buona guardia in difesa ed incasellano il decimo successo stagionale. Tabellino della gara (Ginosa-Latias 3-2) GINOSA: Larocca, Bozza, Orfino, De Bellis, Fusco, Delfino (4’ st Buttiglione), Collocolo, D’Onofrio, Picci, Lovecchio (19’ st Pagone), Maggi (1’ st Peluso). A disp.: Guarino, Novario, Mastrovito, Castellano. All. Pizzulli LATIAS: La Marina, Di Potenza, Denitto (28’ st D’Aversa), Nuzzo, Morleo, Summa, Solazzo, Nannavecchia, Vendetta, Errico, D’Errico. A disp.: Sergi, Cavaliere, Librale, Manzo, Esposito. All. Trisolino (Dirig. Accomp.) ARBITRO: Bucci di Molfetta. RETI: pt 8’ Vendetta (L), 18’ Lovecchio (G), 46’ D’Errico (L); st 5’ Collocolo (G), 15’ Picci (G). NOTE: Ammoniti Fusco, Lovecchio e Peluso (G), Summa e Vendetta (L). Domenico Ranaldo ([email protected] - www.asginosa.it) attualità n. 5 - 15 marzo 2014 41 PRIMA CATEGORIA / Espugnato il “Casalini” con un netto 3-1 ed una prova convincente Ginosa, blitz a San Marzano: -1 dalla zona play-off Prestazione maiuscola dei biancazzurri (privi di Fusco, Lovecchio e Maggi) che sbancano San Marzano con tre reti di pregevole fattura e balzano al sesto posto in classifica, ad una sola lunghezza dalla zona play-off. Ancora a segno il “bomber” Picci che sale a quota 9 nella classifica marcatori. Domenica scontro diretto da brividi a Brindisi contro il Real Paradiso (si gioca alle 11,00), con l’intento di portare a casa un risultato positivo per restare in scia della zona play-off. Il Ginosa espugna San Marzano con una prova convincente e risale in classifica al sesto posto, ad una sola lunghezza dalla zona play-off. Gara combattuta e divertente che ha visto prevalere il tasso tecnico maggiore degli ospiti, nonostante le assenze di Fusco, Lovecchio e Maggi. Prima frazione emozionante con i biancazzurri più intraprendenti. Pronti via ed al 1’ il Ginosa passa in vantaggio con Presicci che riprende una corta respinta della difesa locale sugli sviluppi di una punizione calciata da D’Onofrio e, con un destro fulmineo, trafigge D’Amicis. La risposta dei padroni di casa è immediata ed al 3’ il San Marzano perviene al pareggio con Di Napoli il quale, dal limite, scaglia un fendente RISULTATI E CLASSIFICA Prima Categoria Pugliese - Girone B Risultati 22° giornata – 09/03/2014 SAN MARZANO - GINOSA 1 - 3 FASANO - CASTELLANA 4 - 0 REAL SAN GIORGIO - PEZZE 2 - 0 POLIMNIA CALCIO - UNITED MOTTOLA 3 - 0 SIBILLANO 1950 BARI - PALAGIANO 2 - 4 MARUGGIO / PALAGIANELLO - DELFINI ROSSO BLU 3 - 0 LATIAS - NORBA CONVERSANO 0 - 1 CARBONARA - REAL P. BRINDISI 1 - 2 Classifica SQUADRA V N P GF GS DR 60 22 20 0 2 59 11 48 POLIMNIA CALCIO 54 22 17 3 2 43 10 33 REAL SAN GIORGIO 52 22 16 4 2 45 22 23 REAL P. BRINDISI 41 22 13 2 7 36 30 6 NORBA CONVERSANO 40 22 12 4 6 40 23 17 GINOSA 39 22 11 6 5 37 23 14 PEZZE 38 22 10 8 4 37 18 19 CASTELLANA 26 22 7 5 10 33 41 -8 DELFINI ROSSO BLU 24 22 6 6 10 27 39 -12 -15 PALAGIANO 24 22 7 3 12 27 42 SAN MARZANO 21 22 5 6 11 32 36 -4 CARBONARA 20 22 6 2 14 20 50 -30 UNITED MOTTOLA 18 22 5 3 14 28 41 -13 SIBILLANO 1950 BARI 18 22 6 0 16 28 45 -17 LATIAS 13 22 3 4 15 24 43 -19 MARUGGIO / PALAGIANELLO 10 22 2 4 16 19 61 -42 PROSSIMO TURNO (16/03/2014 ore 15,00) PALAGIANO - REAL SAN GIORGIO CASTELLANA - SIBILLANO 1950 BARI DELFINI ROSSO BLU - POLIMNIA CALCIO CARBONARA - FASANO NORBA CONVERSANO - SAN MARZANO PEZZE - MARUGGIO / PALAGIANELLO REAL P. BRINDISI - GINOSA (ore 11,00) UNITED MOTTOLA - LATIAS PT G FASANO che sorprende Di Anna. I biancazzurri ripartono a testa bassa ed al 13’ si riportano nuovamente in vantaggio con un’azione caparbia di Peluso che, imbeccato sulla fascia destra, si libera con eleganza di due difensori e, con un diagonale preciso, infila D’Amicis sul palo opposto. Al 24’ Abatemattei ci prova su calcio piazzato dai venti metri trovando un attento Di Anna che respinge con bravura. Gli ospiti controllano con ordine ed agiscono di rimessa sfruttando l’esperienza di Picci e la velocità di Peluso. Proprio Peluso, al 42’ scatta in velocità sulla fascia destra ed entrato in area, sulla linea di fondo, viene steso dal proprio marcatore inducendo il Sig. Carella (buona la sua direzione) ad assegnare il penalty: dal dischetto, D’Onofrio angola troppo fallendo una grande opportunità per mettere una seria ipoteca sul risultato. La ripresa vede un San Marzano volenteroso ma poco incisivo ed un Ginosa propositivo ad agire di rimessa. Al 4’ Di Napoli impegna severamente Di Anna con una conclusione velenosa dal limite, mentre al 7’ risponde Peluso con una staffilata dal limite che sorvola di poco la traversa. Biancazzurri ancora pericolosi al 10’ con una bella azione manovrata che vede Collocolo servire in area Picci il quale, da buona posizione, calcia di poco a lato. Il Ginosa è pungente in avanti ed al 33’ Novario conclude da distanza ravvicinata chiamando D’Amicis ad un intervento prodigioso in angolo. Al 43’ gli ospiti calano il tris e chiudono il match: Picci, ben servito da Novario, calcia improvvisamente dal limite infilando la sfera nell’angolo alla sinistra dell’estremo difensore locale. Domenica il Ginosa è atteso da una trasferta insidiosa, in mattinata (ore 11,00), nello scontro diretto con il Real Paradiso Brindisi, con l’intento di portare a casa un risultato positivo in chiave play-off. Tabellino della gara (San MarzanoGinosa 1-3) SAN MARZANO: D’Amicis, Teodoro C., Cicorella, Caputo, Perelli (23’ st Teodoro M.), Laterza, Deroma, Abatemattei, Latagliata, Di Napoli, Vecchio (47’ st De Padova). A disp.: Russo, Costantino, Mega. All. Valente GINOSA: Di Anna, Bozza (1’ st Castellano), Orfino, Buttiglione, De Bellis, Pagone (18’ st Novario), Presicci, Collocolo, Picci, D’Onofrio, Peluso (29’ st Mastrovito). A disp.: Larocca, Delfino, Dragone, Guarino. All. Pizzulli ARBITRO: Carella di Bari. RETI: pt 1’ Presicci (G), 3’ Di Napoli (SM), 13’ Peluso (G); st 43’ Picci (G). NOTE: Ammoniti Teodoro C., Caputo, Laterza, Abatemattei, Vecchio e Perelli (SM), Buttiglione (G). Espulso al 29’ st Laterza per somma di ammonizioni. Al 42’ pt D’Onofrio (G) fallisce un calcio di rigore. Domenico Ranaldo ([email protected] - www.asginosa.it) 42 n. 5 - 15 marzo 2014 avvenimenti sportivi INTERVISTA A MR RUSSO: “Il progetto Parma Club proseguirà” La stagione è terminata con un terzo posto in classifica e con la bella vittoria sul Torricella. Analizziamo il campionato con Mister Russo che ci parla del premio disciplina ottenuto dal Parma Club, del futuro del progetto e della possibile fase primaverile. Mister, un terzo posto finale in campionato. Come lo reputa? “Come Società non abbiamo mai espresso le nostre ambizioni di classifica perche’ i nostri obiettivi erano ben altri, e cioè quelli di formare un gruppo di ragazzi prettamente di Ginosa, e dare seguito a tutti gli allievi che arrivano all’ultimo anno di scuola calcio” All’interno del team,ci sono state alcune sorprese in termini di prestazioni? “Parlare del singolo non serve a niente, diciamo che questo e’ stato l’anno per porre le basi per un futuro più roseo. Non è stato per nulla facile poiché ci sono stati ragazzi che tornavano a giocare dopo tre anni di “esilio” (tra calcio a 5 e partitelle tra amici). Non dimentichiamoci che a livello di età media, noi eravamo i più giovani in assoluto, e per farti un esempio, noi schieravamo sempre tre over e otto under, le altre squadre schieravano gli under quasi sempre al limite. E aggiungo che sono stato l’unico a far esordire tre ragazzi degli allievi.” La partita più bella? Quella più brutta? “La partita più bella come gioco, è stata la prima del campionato, dove perdemmo immeritatamente con lo Statte per 2-1. Quella più brutta, sempre con lo Statte in trasferta, dove perdemmo 5-0 senza mai scendere in campo. Permettimi di dire che le partite più belle, sono state quelle vinte con otto under in campo, contro i tre degli avversari.” Qualche giorno fa, un bel premio per la Società. Di cosa si tratta? “Abbiamo ricevuto il riconoscimento di squadra disciplina. Sono contentissimo per questo riconoscimento, in quanto, grazie alle mie espulsioni spesso ingenue, ho rischiato di far saltare il tutto. Questo premio, comunque, è merito di tutto il gruppo, soprat- tutto dei più giovani.” Come proseguirà la stagione? “Siamo in attesa di comunicazioni della Federazione. Dovrebbe esserci una fase primaverile, e in virtù di questa possibilità, continueremo ad allenarci, seppur non in maniera continua, per arrivare pronti all’avvenimento.” Per il prossimo anno cosa bolle in pentola? “L’intenzione dell’intera Società è di proseguire il progetto. Probabilmente faremo domanda di ripescaggio in seconda categoria, per permettere al team di misurarsi in un campionato più corposo e degno di essere chiamato tale. Se dovessimo ripetere la terza categoria, speriamo che non sia un torneo come quello di quest’anno.” Vuole ringraziare qualcuno?”Vorrei ringraziare tutto lo staff tecnico e societario per l’impegno profuso durante la stagione.” Baldassarre (Baldo) D’Angelo INTERVISTA A GENNARO PAGONE: 100 PRESENZE CON IL GINOSA Nel calcio moderno, sono pochi i calciatori attaccati alla maglia e vogliosi di difenderne i colori sociali con orgoglio. Fortunatamente, Gennaro Pagone, è uno dei ragazzi che è fiero di sudare e correre per la squadra del proprio paese. Nell’intervista parleremo delle 100 presenze, delle gare che ricorda maggiormente, della stagione in corso, e del futuro. Gennaro Pagone, domenica 2 febbraio un traguardo storico, 100 presenze con il Ginosa. Cosa hai provato? “Raggiungere la centesima presenza è un traguardo per me molto importante, sono orgoglioso di questo. Sin da piccolo seguivo le partite del Ginosa e desideravo indossare quella maglia, i colori del mio paese. Una passione che mi è stata trasmessa da mio padre, grande tifoso, che ringrazio per essermi sempre accanto. Ringrazio anche il mister Pizzulli, per la fiducia che ha avuto in me in questi anni e per avermi schierato, appunto, 100 volte. Il giorno della centesima presenza è stato particolare rispetto agli altri sicuramente. Ripensai alla prima presenza, un derby di coppa Puglia contro il Laterza di circa 5 anni fa. Desideravo, comunque, solo la vittoria, e così è stato, 3-2 sul Latiano.” Di queste gare, quale ricordi con particolare piacere, e quale vorresti dimenticare? “La gara che ricordo con piacere è Ginosa-Bitonto di due anni fa, la prima sul manto erboso del nuovo “Teresa Miani”, il pubblico delle grandi occasioni, ed io che siglo il gol dell’1-0. La partita finì 3-0 e centrammo i play-off, tutto perfetto. La gara che invece vorrei dimenticare, è Ginosa-Paolo VI di 5 anni fa, perchè, a fine gara, mi resi protagonista di un brutto gesto di reazione ai danni di un avversario. E’ un’azione di cui mi pento ancora adesso.” I playoff sono ancora possibili? “Quest’anno siamo partiti bene, poi un calo verso la metà del girone di andata ha complicato un pò le cose. Ora siamo lì a -2 punti dai playoff, quindi crederci è obbligatorio.” Dove giocherai il prossimo anno? “Per l’anno prossimo spero di riguadagnarmi la conferma in questa squadra e di indossare ancora questa maglia, tutto dipende da me e dalle mie prestazioni, ho ancora tanto da imparare e spero di farlo ancora qui Ginosa” Baldassarre (Baldo) D’Angelo attualità n. 5 - 15 marzo 2014 Pubblicità pagina intera 43