N-3 Cineforum - Cinema Odeon

Transcript

N-3 Cineforum - Cinema Odeon
bolettino 3:BOLLETTINO 5
10-12-2010
18:18
Pagina 1
Cineforum
2010-11
NSocietà Generale di Mutuo Soccorso
3
gg ee nn nn aa ii oo
ff ee bb bb rr aa ii oo
Ore
Ore 16
16 -- 18
18 -- 20
20 -- 22
22
((SSaallvvoo ddiivveerrssaa iinnddiiccaazziioonnee))**
11/12/13 gennaio 2011
STANNO TUTTI BENE
di Kirk Jones
18/19/20 gennaio 2011
THE SOCIAL NETWORK
di David Fincher
(15.30 - 17.45 - 20 - 22.10)*
25/26/27 gennaio 2011
BENVENUTI AL SUD
di Luca Miniero
1/2/3 febbraio 2011
IL MIO NOME È KHAN
di Karan Johar
(15.30 - 18.00 - 20.30)*
p. 2
p. 4
p. 6
p. 8
8/9/10 febbraio 2011
LA DONNA DELLA MIA VITA
di Luca Lucini
p. 10
15/16/17 febbraio 2011
INCONTRERAI L'UOMO DEI TUOI
SOGNI
di Woody Allen
p. 12
22/23/24 febbraio 2011
LA BELLEZZA DEL SOMARO
diSergio Castellitto
p. 14
I BIGLIETTI SONO IN VENDITA TUTTI I GIORNI.
Si prega di tenere spenti i cellulari in sala.Grazie.
Si ricorda che non è consentito riservare più di
un posto per gli amici ritardatari, e comunque
non oltre dieci minuti dall’inizio dello spettacolo.
IMPORTANTE: le tessere del Cineforum
Odeon e del Filmstudio danno diritto al biglietto
ridotto al Cinema Odeon.
CON LE E.MAIL I PROGRAMMI DEL CINEMA
ODEON A CASA VOSTRA. E’ sufficiente collegarsi al sito: www.odeonline.it
w w w. o d e o n l i n e . i t . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
bolettino 3:BOLLETTINO 5
10-12-2010
18:18
Pagina 2
Per la quarta volta
Sono stati assegnati giovedì 2 dicembre 2010 a Sorrento, nella mattinata conclusiva delle Giornate Professionali, i Biglietti d’Oro ai
cinema che hanno totalizzato più spettatori nell’anno. I cinema
sono stati suddivisi in tre categorie: monosale, multisale da due a
quattro schermi e multisale da cinque a sette schermi. Tra le monosale, per i comuni da 50mila a 200mila abitanti, è stato premiato
l’Odeon di Vicenza.
11 - 12 - 13 gennaio
(Ore 16 - 18 - 20 - 22)
Regia: Kirk Jones Attori: Robert De
Niro (Frank Goode), Drew Barrymore
(Rosie), Kate Beckinsale (Amy), Sam
Rockwell (Robert), Lucian Maisel (Jack),
Damian Young (Jeff) Soggetto:
Giuseppe Tornatore (sceneggiatura del
1989), Kirk Jones Sceneggiatura: Kirk
Jones Fotografia: Henry Braham
Musiche: Dario Marianelli, La canzone
"(I Want To) Come Home" è di Paul
McCartney. Montaggio: Andrew
Mondshein Scenografia: Andrew
Jackness Arredamento: Chryss Hionis
Costumi: Aude Bronson-Howard
Durata: 95 min. Origine: USA, 2009
Genere: COMMEDIA, DRAMMATICO
Produzione: VITTORIO CECCHI GORI,
TED FIELD, GLYNIS MURRAY, GIANNI
NUNNARI PER MIRAMAX FILMS, HOLLYWOOD GANG PRODUCTIONS
Distribuzione: MEDUSA (2010)
Il regista
Nato il 30 Novembre 1963 a Londra. Per
GRAZIE A TUTTI I NOSTRI APPASSIONATI SPETTATORI
Kirk Jones gli inizi di carriera sono fulminanti: vince la Gara nazionale per gli studenti di cinematografia e si laurea all'autorevole Newport Film School nel 1987.
Lavora come assistente montatore per la
BFCS londinese, e poi comincia a scrivere e dirigere varie pubblicità dopo due
premi che fungono da consacrazione in
questo campo (nel 1990 ai Creative
Circe per lo spot di un test Mercedes, e
poi uno per quello di Absolute vodka).
Seguono lavori pubblicitari, tra i molti
altri, per la Coca Cola e McDonalds e
altre vittorie: ai Premi Televisivi
Britannici, NABS e l'importante Leone
d'argento a Cannes nel 1996. Nel 1998
un giovane esordiente fa capolino sulle
affollate scene del cinema britannico (e
non), scrivendo e dirigendo una commedia graffiante e originale, composta da
un cast di attori poco conosciuti, Waking
Ned. Il film è un immediato successo di critica e di pubblico.
Abbigliamento donna
Vicenza
Viale Trieste, 18 - 0444.304800
P.zza XX settembre, 2 - 0444317574
2
LA STORIA
Frank Goode è sempre stato un gran lavoratore e ha dedicato
tutta la sua vita alla
famiglia.
Tuttavia,
rimasto vedovo e da
poco in pensione, Frank si rende conto
di aver trascorso troppo poco tempo con
i suoi quattro figli - David, 'l'artista' che
vive a New York; Amy, 'pezzo grosso
della pubblicità' che sta a Chicago;
Robert, 'direttore d'orchestra' di Denver;
la piccola Rosie, 'ballerina in un locale di
Las Vegas'-, perciò decide che è giunto
il momento di recuperare il tempo perduto e organizza un barbecue per riunire la
famiglia. Con l'avvicinarsi della data prevista, però, tutti gli ospiti presentano
delle ottime e plausibili scuse per non
partecipare all'evento. Frank, nonostante il divieto del medico, affronterà quindi
la questione a modo suo: preparata una
valigia partirà per un viaggio attraverso
gli Stati Uniti con l'intenzione di fare una
sorpresa ad ognuno dei suoi figli e vedere con i suoi occhi quello che sono
diventati.
LA CRITICA
Curioso assai: bisogna entrare nei siti
internet stranieri per 'scoprire' che
'Stanno tutti bene' è il remake
di... Stanno tutti bene, film di
Tornatore con Mastroianni
risalente al 1990. Sono anni
che la sceneggiatura
originale
(di
Massimo De Rita
CINEFORUM ODEON
bolettino 3:BOLLETTINO 5
10-12-2010
18:18
Pagina 3
Società Generale
Mutuo Soccorso
Buone Feste
AUGURI
e Tonino Guerra, oltre che dello stesso
Tornatore) gira per Hollywood assieme a
quella di Nuovo cinema Paradis'. (...)
Dire che De Niro è bravo è quasi superfluo, ma si rimpiange Marcello.
Alberto Crespi, 'L'Unità', 12 novembre
2010
Non si possono immaginare due attori
più diversi di Mastroianni, naturale e
umanissimo, e De Niro, pura costruzione
e perfezionismo maniacale. Per cui la
prima idea è che Robert, in un ruolo pensato per Marcello, non se la potrà cavare. Soprattutto considerato la personalità
del padre di famiglia di Stanno tutti bene,
remake americano del film firmato nel
'93 da Giuseppe Tornatore. (...) Garbato
e non sdolcinato, il film resta esile, tuttavia questo De Niro sommesso e inedito
si conferma quello che è: un grande.
Alessandra Levantesi Kezich, 'La
Stampa', 12 novembre 2010
La regola secondo la quale i remake
(soprattutto quelli made in Usa) sono
inferiori agli originali abbisogna ogni
tanto di un'eccezione. Questo Stanno
tutti bene di Kirk Jones rappresenta l'eccezione. Pur seguendo piuttosto fedelmente la sceneggiatura del film di
Tornatore, Jones riesce a offrirne una
rilettura attuale. Grazie a un De Niro che
sfugge periodicamente (e per nostra fortuna) alle commedie 'alimentari' che il
suo agente gli propone per tirare fuori il
suo lato migliore che non è stato indebolito dallo scorrere degli anni. Perché qui
la tendenza degli script americani a
‘spiegare' assume valore quando all'inizio ci viene presentata la vita metodica di
Frank, ex operaio con un milione di cavi
messi in sicurezza alle spalle. Quel milione di cavi che gli ha consentito di pensare che i suoi figli avrebbero vissuto un
American Dream diverso dal suo. Il
Frank di De Niro esprime con gli occhi,
che stanno diventando sempre più delle
fessure, una convinzione che ha costruito con fatica dentro di sé sentendo però
nel profondo di stare mentendo a se
stesso.La convinzione è quella di
aver fatto il suo dovere di padre
spingendo i figli a dare sempre di
più e, soprattutto, a tenere il fiato
sul collo a David il più refrattario
e, al contempo, quello che si sentiva più
in dovere di realizzare le aspettative
paterne. Non si dimentica Mastroianni
vedendolo in azione. Ci si accorge invece che quando una sceneggiatura valida
viene rivisitata con rispetto e con un cast
all'altezza (Rockwell e Barrymore in particolare) non si è fatta solo un'operazione
commerciale ma le si è restituita la vitalità. Anche con quella molteplicità di finali che possono costituire il momento più
commovente ma anche il più debole.
Che qui viene abilmente marcato dall'ambiguità inserendolo nel contesto del
Natale, ampiamente retoricizzato dal
cinema americano. Giancarlo Zappoli,
Mymovies.it, novembre 2010
Rilettura americana dell'omonimo film di
Tornatore. (...) Solo De Niro poteva
avere il carisma e la bravura di rifare il
personaggio di Mastroianni senza cadere nei difetti tipici dei remake. Certo, il
pubblico femminile ha il fazzoletto in
mano ma per i padri in platea è un bell'esame di coscienza.
Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 12 novembre 2010
NEI PRESSI DELL’OSPEDALE (150 M)
Alloggi da due a quattro posti letto,
tutti i confort.
Possibilità di convenzioni aziendali.
Piazza XX Settembre, 7 - Vicenza
Tel. 0444 300.940
CINEFORUM ODEON
Info 0444 566317
Via Medici, 70 - Vicenza
SCONTI SPECIALI PER I FAMILIARI
DEI DEGENTI DELL’OSPEDALE
3
bolettino 3:BOLLETTINO 5
10-12-2010
18:18
Pagina 4
18 - 19 - 20 gennaio (Ore 15.30 - 17.45 - 20 - 22.10)
Regia: David Fincher Attori: Andrew
Garfield (Eduardo Saverin), Jesse
Eisenberg (Mark Zuckerberg), Joseph
Mazzello (Dustin Moskovitz), Justin
Timberlake (Sean Parker) Soggetto:
Ben Mezrich (libro) Sceneggiatura:
Aaron Sorkin Fotografia: Jeff
Cronenweth Musiche: Trent Reznor,
Atticus Ross Montaggio: Kirk Baxter,
Angus Wall Scenografia: Donald
Graham Burt Arredamento: Victor J.
Zolfo Costumi: Jacqueline West
Produzione: TRIGGER STREET PRODUCTIONS, SCOTT RUDIN PRODUCTIONS, MICHAEL DE LUCA PRODUCTIONS,
RELATIVITY
MEDIA
Distribuzione: SONY PICTURES
RELEASING ITALIA Durata: 120 min.
Origine: USA, 2010 Genere: DRAMMATICO, STORICO Tratto da: libro "The
Accidental Billionaires" di Ben Mezrich
Il regista
Nasce a DENVER, Colorado (USA) il 2808-1962. Appassionato di cinema sin
dall'infanzia, dopo aver conseguito il
diploma presso la Ashland High School,
in Oregon, e un breve periodo di lavoro
come assistente operatore presso una
casa di produzione di cinema d'animazione, a diciotto anni va a lavorare per la
Industrial Light and Magic di George
Lucas dove rimane per quattro anni
esercitando diverse mansioni. Lasciata
la ILM inizia a dirigere spot commerciali
per importanti aziende e video musicali
per star come Madonna, Sting e Rolling
Stones. Nel 1986 fonda con Dominc
Sena, Greg Gold e Nigel Dick la casa di
produzione Propaganda, e insieme lanciano un nuovo stile nella realizzazione
dei videoclip musicali e pubblicitari. Nel
1992 debutta nella regia cinematografica
con il terzo episodio della saga di Alien,
"Alien?", che però non riceve i consensi
sperati. Il successo arriva con il film successivo, il thriller "Seven" (1995) che lo
mette in evidenza anche a livello internazionale. Nel 1999 realizza "Fight Club"
che, dopo l'iniziale accoglienza non troppo calorosa da parte di pubblico e critica,
con la distribuzione home video si è inserito tra i film di culto. In associazione con
il produttore Art Linson e la New Line
Cinemas ha fondato la casa di produzio-
Abbigliamento donna
Vicenza
Viale Trieste, 18 - 0444.304800
P.zza XX settembre, 2 - 0444317574
4
ne Indelible Pictures.
LA STORIA
Stati Uniti, Università di Harvard, 2003.
Mark Zuckerberg, studente genio dell'informatica, attraverso lo studio peculiare di blog e linguaggi di programmazione
ha un'idea folgorante e inventa una rete
sociale globale che rivoluzionerà la
comunicazione: Facebook. In pochissimi
anni diventerà il più giovane miliardario
della storia ma, come si sa, il grande
successo comporta anche grandi dispiaceri e attira numerosi nemici...
LA CRITICA
La grande sorpresa è che un film passato da un festival riesca ad incassare. The
Social Network, però, che racconta la
genesi e, soprattutto, i problemi legali
sorti con la nascita e lo sviluppo di
Facebook, gli euro d'ingresso li
merita tutti. Film che sconfina
quasi nel documentario,
asettico (non prende
posizione a favore di
uno o dell'altro socio) e
con un messaggio
C.so Palladio, 187 - VICENZA
Tel. 3372689545 = [email protected]
SEMPRE
APERTO
dal Lun. al Gio. 7.30 - 24.00 / Ven.Sab.Dam. 7.30 - 2.00
CINEFORUM ODEON
bolettino 3:BOLLETTINO 5
10-12-2010
18:18
chiave: chi di amici virtuali ferisce, di
amici reali perisce. La sceneggiatura è
da Oscar e la recitazione dei due protagonisti è da far vedere e rivedere a tante
nostre presunte starlette. Chapeau.
Maurizio Acerbi, Il Giornale, 19 novembre 2010
La frase di lancio di uno dei film più attesi dell'anno è: 'Non arrivi a 500 milioni di
amici senza farti qualche nemico'.
Questa sarebbe, in poche parole, la
parabola dell'inventore di Facebook. (...)
David Fincher riesce bene in un film che
si trasforma in una perfetta parabola sul
capitalismo occidentale.
Dario Zonta, 'L'Unità', 12 novembre 2010
Un'invenzione epocale, un successo
mondiale, una battaglia legale. Diversa
da tutte le altre battaglie legali perché
combattuta da soggetti giovanissimi su
un terreno in larga parte ignoto perfino ai
contendenti. (...) The Social Network
mette a fuoco subito almeno tre punti
fondamentali grazie allo scintillante
copione di Aaron Sorkin, a tutti gli effetti
coautore del film diretto da David
Fincher. Uno: si può diventare miliardari
a vent'anni senza mai imparare a godersi la vita. Due: al tempo di Internet non
conta chi ha avuto un'idea per primo,
conta chi la sviluppa e soprattutto la condivide prima degli altri. Tre: non importa
quanto colti, intelligenti o intraprendenti
potete essere. Se avete superato i
vent'anni non salirete facilmente sul
treno in corsa dell'era digitale. Anzi è già
tanto se lo vedete, quel treno. (...) Non
era facile rievocare con tanta acutezza la
nascita di Facebook imponendo al
tempo stesso uno sguardo sul mondo
che Facebook ha contribuito a creare.
The Social Network è la prima foto ad
alta definizione di un'epoca piuttosto
Pagina 5
restia a mettersi in
posa. Onore al
merito.
Fabio Ferzetti, 'Il
Messaggero', 12
novembre 2010
«Io non voglio
amici». Fa un certo
effetto sentire Mark
Zuckerberg, l'inventore di Facebook, il
sito che ha globalizzato l'idea delle amicizie on line, pronunciare questa frase. Eppure nella battuta
c'è tutto il personaggio, almeno come lo
racconta David Fincher nel film The
Social Network, arrivato nelle sale italiane dopo essere passato, attesissimo, al
Festival del cinema di Roma. (...) The
Social Network non è un film su
Facebook, ma paradossalmente una
parabola sull'incomunicabilità, raccontata attraverso il cupo Zuckerberg (ottimamente interpretato da Jesse Eisenberg)
e, implicitamente, sul successo e sul
denaro. Limitandosi solo ad accennare
l'impatto delle nuove tecnologie sulle
persone e sul loro modo di comunicare
se stesse agli altri, il regista indugia sul
ritratto del giovane Mark, inquieto,
ombroso e solitario, incapace di rapporti
profondi e duraturi, persino di una vera e
propria vita sociale. (...)È dunque per
superare i personali limiti comunicativi
che nel 2003 il brillante studente mette in
piedi il suo sofisticato giocattolo informatico. Ma ben presto l'esclusività non è più
un valore. Cominciano a girare soldi,
sempre di più con l'aumentare degli
utenti; si festeggerà il primo milione di
iscritti, divenuti oggi mezzo miliardo per
un'azienda valutata 25 miliardi di dollari.
Soldi che non sembrano interessare l'ideatore, che appare più cinicamente
VICENZA CENTRO STORICO
Piazza Matteotti, 3
Tel. 0444 525779
CINEFORUM ODEON
ambizioso che avido, ma che fanno gola
a quanti gli ruotano intorno. Ed è il denaro che alla fine diventa il protagonista del
film, muovendo i personaggi e incattivendoli. Come a dire che se sei spudoratamente ricco e influente non puoi non farti
dei nemici. In tal senso (...)il film è anche
la storia di un personale tradimento,
quello di Zuckerberg nei confronti di
Saverin, certo meno brillante ma sempre
al suo fianco nella tradizionale solidarietà tra «nerd». È la vendetta della
realtà sul virtuale. Il paradosso di un'amicizia vera che si rompe tra non poche
recriminazioni e che fa rumore, perché è
quella tra i due fondatori del sito che dell'amicizia fa la sua bandiera, abbattendo
almeno nella rete le barriere sociali. (...)
Fincher riesce con bravura a rendere
questi contrasti personali. Ma soprattutto
costruisce un film che racconta bene
un'epoca, con i suoi eccessi, e il modo in
cui forma la sua classe dirigente, o almeno una parte di essa, quella della net
economy, certo non meno influente di
quella politica o imprenditoriale più tradizionale, perché la sola che in un mondo
globalizzato può manipolare centinaia di
milioni di persone. E l'immagine che se
ne ricava è tutt'altro che rassicurante.
Gaetano Vallini, 'L'osservatore Romano',
27 novembre 2010
PARTICOLARI AGEVOLAZIONI
per i Soci della Società Generale di Mutuo Soccorso,
tess. Cineforum ODEON, FilmSTUDIO, Film in LINGUA
5
bolettino 3:BOLLETTINO 5
10-12-2010
18:18
25 - 26 - 27 gennaio
(Ore 16 - 18 - 20 - 22)
Regia: Luca Miniero Attori: Claudio
Bisio (Alberto), Alessandro Siani
(Mattia), Angela Finocchiaro (Silvia)
Soggetto: Dany Boon (sceneggiatura
2009), Alexandre Charlot (sceneggiatura 2009), Franck Magnier (sceneggiatura 2009) Sceneggiatura: Massimo
Gaudioso Fotografia: Paolo Carnera
Musiche:
Umberto
Scipione
Montaggio:
Valentina
Mariani
Scenografia:
Paola
Comencini
Costumi: Sonu Mishra Produzione:
RICCARDO TOZZI, GIOVANNI STABILINI,
MARCO CHIMENZ, FRANCESCA LONGARDI PER CATTLEYA, MEDUSA FILM
Distribuzione: MEDUSA FILM Durata:
102 min. Origine: ITALIA, 2010
Genere: COMMEDIA
Il regista
Nasce a NAPOLI (Italia) nel 1966.
Laureato in Lettere moderne, ha curato
con Paolo Genovese diverse campagne
pubblicitarie e alcune produzioni radiofoniche e televisive per la Rai, tra cui uno
speciale sul musical "Jesus Christ
Superstar". Dopo aver realizzato nel
1999 i corti "Piccole cose di valore non
quantificabile" e "Scoperta di Walter",
vincitori di numerosi premi nazionali e
internazionali, nel 2001 hanno diretto il
loro primo lungometraggio "Incantesimo
napoletano", versione riveduta e corretta dell'omonimo corto che avevano girato nel 1998.
LA STORIA
Alberto è il responsabile
dell'ufficio postale di una
piccola cittadina della
Brianza e per accontentare sua moglie
Silvia, che vorrebbe trasferirsi a
6
Pagina 6
Milano, è disposto a tutto:
anche a fingersi invalido
per salire in graduatoria e
ottenere un incarico nella
grande metropoli. Il suo
trucco però viene scoperto, e per punizione
Alberto si ritrova a essere
trasferito in una piccola
filiale in Campania.
Rassegnato al suo destino, Alberto parte da solo
verso la sua nuova meta,
aspettandosi soltanto
degrado, strade invase
dai rifiuti e colleghi scansafatiche. Così, quando
si ritrova davanti persone
meravigliose e disponibili
e un nuovo amico, Mattia,
che tenta in ogni modo di
farlo sentire a proprio agio, ad Alberto
sembra di vivere in un sogno. Come
dirlo però a Silvia e agli amici che hanno
iniziato a vederlo sotto una nuova luce?
richiede, i pregiudizi, gli stereotipi, l'ignoranza, la diffidenza reciproca che separa Nord e Sud, è trattato su un tono leggero e farsesco che rende tutto esatto,
pertinente, pungente e a volte irresistibile, ma anche stranamente risolto e inoffensivo. (...) Il film funziona benissimo e
avrà un successo strepitoso, ma è la
sfumatura che separa la grandezza dal
semplice divertimento. Fabio Ferzetti, 'Il
Messaggero', 1 ottobre 2010
LA CRITICA
Un giorno qualcuno rileggerà l'Italia del
nuovo millennio attraverso il suo cinema
e scoprirà di avere in mano una gran
massa di informazioni purché sappia,
come dire, decodificarle. Questo accadeva davvero, qui si allude a un fenome- Cercate su Google le immagini di
no del quale c'è traccia in altri documen- Castellabate, il paesino del Cilento dove
ti, questa battuta va letta così, là si rico- è ambientato Benvenuti al Sud, e capinosce l'eco ingentilita o la caricatura di rete perché il remake del film francese
questo o quel conflitto. Come se certe Giù al Nord era, checché ne dicano a
realtà si, potessero raccontare solo a Medusa e alla Cattleya, un'idea bizzardistanza o filtrandole attraverso regole ra. In Francia il Sud (la Costa Azzurra) è
precise. A rischio di depotenziarle. bello e ricco e il Nord (il Pas de Calais)
Come succede trasformando personag- è grigio e povero, e per trovare l'umanità
gi reali in cartoons, che sono per defini- degli 'Ch'tis' - gli abitanti del Nord zione inalterabili, indistruttibili, imper- occorreva tutto l'impegno del protagonimeabili al dolore e alla morte. A differen- sta. In Italia, anche il più fesso dei leghiza dei personaggi delle vere commedie sti sa (forse...) che il Cilento è più bello
di ogni epoca e
paese. Ecco da
Benvenuti al Sud si
esce un po' con questa sensazione: di
aver visto un esilarante film d'animazio- Ogni Venerdì Sabato e Domenica tutte le specialità alla
ne recitato da attori brace. Pizze cotte con forno a legna anche d’asporto
in carne e ossa. Un
INFO E PRENOTAZIONI Tel. 0444 321916 in Contrà Ponte
film dove tutto ciò Pusterla, 13 (di fronte al Patronato LEONE XIII) a Vicenza
che il suo soggetto
a 200 m. dal Cinema ODEON
CINEFORUM ODEON
bolettino 3:BOLLETTINO 5
10-12-2010
18:18
Pagina 7
della Brianza, e quindi il terrore del nordista Claudio Bisio, di fronte al trasferimento fra i «terùn», suona credibile fino
a un certo punto. Ma queste sono considerazioni a priori. Qui e oggi, secondo
noi è utile che questo film esista, e che
esca pochi giorni dopo le idiozie di Bossi
sui romani porci. Bisio e la Finocchiaro
sono strepitosi come sempre, il regista
Luca Miniero (autore con Paolo
Genovese del geniale 'Incantesimo
napoletano', nel 2001) è un esperto in
stereotipi. Lo sceneggiatore, Massimo
Gaudioso, era nella squadra che portò
al cinema Gomorra. Tutte garanzie.
Alberto Crespi, 'L'Unità', 1 ottobre 2010
Piacerà a coloro che da tempo reclamano per Claudio Bisio il grosso ruolo, la
parte che deve tenere in piedi un intero
film. Esame superato. Bisio è davvero in
grado di correre da solo. Anche se è
sempre un piacere vederlo (per la terza
volta) in azione in tandem con Angela
Finocchiaro (ideale come moglie bisbetica che pone sempre il bauscione sulla
difensiva). Anche se il regista ha creduto bene di mettergli accanto una 'tinca' di
classe. Alessando Siani ribadisce con
verve inaspettata il luogo comune che
un lombardo e un napoletano portati a
contatto non possono non fare le scintille.(...) Giorgio Carbone, 'Libero', 1 ottobre 2010
Meglio copiare bene che esser originali
male. Lo conferma Benvenuti al sud,
ricalco di Giù al nord di Dany Boon, che
si rivolge a chi non ha visto il film francese. (...) Come in Giù al nord, la prima
parte è la migliore. Procedendo dall'incomprensione alla comprensione, il film
diventa buonista. Miniero lo sa, ma deve
tener conto che la cattiva tv ha deformato il gusto del pubblico.
Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 1 ottobre
2010
Ecco un caso in cui il remake
è meglio dell'originale.
Benvenuti al Sud di Luca
Miniero è il rifacimento
del francese 'Giù al
Nord', ed è più gradevole del suo predecessore. (...) Una
CINEFORUM ODEON
favoletta lieve e consolatoria in un
momento in cui le tensioni Nord-Sud
stanno diventando intollerabili.
Paola Casella, 'Il Sole 24 ore', 1 ottobre
2010
pato per essere trasferito a Milano, e
viene punito per la menzogna venendo
scaraventato
nella
cilentina
Castellabate, ci sia un bel po' di muffa:
anche i luoghi comuni si fermano al
massimo a una ventina d'anni fa, hanno
un'ingenuità preleghista che purtroppo
non esiste più. Un film del genere,
insomma, forse voleva e di sicuro doveva essere più politicamente scorretto, e
in alcuni rari momenti ci riesce. A divertirsi ci si diverte, ma sono più riflessi
condizionati di un cinema e di un mondo
già visto. Entrambi migliori, peraltro.
Tozzi e Letta, però, hanno annunciato
che un Benvenuti al nord non è idea
peregrina e qui - sarebbe intelligente
mantenere la stessa squadra - forse si
giocherebbe la vera partita. Certo, una
commedia non è neorealismo, ma per
farci ridere davvero deve parlare della
realtà. Quella vera, di un popolo incattivito e diviso, razzista e ottuso. Non
come la sua classe dirigente, ma quasi.
Boris Sollazzo, 'Liberazione', 1 ottobre
2010
E' un po' difficile giudicare film come
Benvenuti al sud. Gradevole, in odore di
sufficienza stiracchiata, con momenti di
buona inventiva. Sembra di disegnare
l'identikit dell'alunno svogliato ma intelligente, quello che può sempre 'dare di
più'. Uno stereotipo come quelli che
Miniero cerca di combattere con un sorriso sul viso e qualche trovata, tra pochi
colpi di scena e qualche colpo... da
scemo. (...) Ci teniamo subito a dire che
Benvenuti al sud è meglio dell'originale.
Meglio gli attori - Bisio, anche se un po'
sottotono e Siani, che molti continuano a
sottovalutare, sono una bella coppia -,
meglio la scrittura (...), meglio la riuscita.
Il problema, poi, è che l'originalità, che in
un remake è già al minimo sindacale,
viene definitivamente sacrificata al
richiamarsi a un cinema amato, ma
morto e sepolto. Quello della commedia
italiana del dopoguerra, quella di 'Totò
Peppino
e
la
Malafemmena' o di
Pane, Amore e...,
quello delle Sofie
Loren ancheggianti,
dondolanti, ammiccanti. L'impressione,
Abbigliamento donna
insomma, è che in
Vicenza
questa storia di un
Viale Trieste, 18 - 0444.304800
direttore delle poste
P.zza XX settembre, 2 - 0444317574
che si finge handicap-
7
bolettino 3:BOLLETTINO 5
10-12-2010
18:18
Pagina 8
1 - 2 - 3 febbraio (15.30 - 18.00 - 20.30)
Regia: Karan JoharAttori: Shahrukh
Khan (Shah Rukh Khan - Rizwan
Khan), Christopher B. Duncan (Barack
Obama), Kajol (Mandira), Steffany
Huckaby (Kathy Baker), Carlo Marino
(Vaughn), Douglas Tait (Sniper)
Soggetto: Karan Johar
Sceneggiatura: Karan Johar, Shibani
Bathija, Niranjan Iyengar (dialoghi)
Fotografia: Ravi K. Chandran
Musiche: Shankar Mahadevan
(Shankar Ehsaan Loy), Loy Mendonsa
(Shankar Ehsaan Loy), Ehsaan
Noorani (Shankar Ehsaan Loy)
Montaggio:
Deepa
Bhatia
Scenografia:
Sharmishta
Roy
Costumi: Manish Malhotra, Shiraz
Siddique Effetti: John C. Hartigan
Produzione: HIROO YASH JOHAR,
GAURI KHAN PER DHARMA PRODUCTIONS, IN COLLABORAZIONE CON RED
CHILLIES ENTERTAINMENT PRODUCTION MUMBAI Distribuzione: 20TH
CENTURY FOX ITALIA Durata: 130
min. Origine: INDIA, 2010 Genere:
DRAMMATICO
Il regista
Nato il 25 Maggio 1972 a Bombay
(India). Ha acquistato grande popolarità grazie alla prospettiva fresca e
moderna
data
al
cinema
commerciale indiano. Ha debuttato
come regista nel 1998 a venticinque
anni con Kuch Kuch Hota Hai, film di
straordinario successo che si è affermato anche a livello internazionale.
L'importante contributo dato a Dilwale
Dulhaniya Le Jayenge di Aditya
Chopra è stato fonte d'ispirazione per il
giovane regista, che ha scritto il premiato Kuch Kuch Hota Hai. In questo
periodo iniziale, Johar ha collaborato
con il padre Yash Johar, impegnato
nella produzione di Duplicate, oltre a
partecipare a Dil To Pagal Hai di Yash
Chopra come costumista del protagonista del film, niente meno che Shah
Rukh Khan. Dopo il successo di cassetta di Kuch Kuch Hota Hai, Johar ha
realizzato l'epico Kabhi Khushi Kabhie
Gham nel 2001. Il film ha stabilito un
nuovo record al box office sia in India
sia all'estero, diventando il primo film
indiano ad entrare nella Top 10 statunitense. Nel 2004 Johar ha scritto il successo Kal Ho Naa, dopodiché ha diretto nel 2006 Kabhie Alvida Naa Kehna.
Con questo film, anch'esso un successo internazionale, il regista ha cambia-
Abbigliamento donna
Vicenza
Viale Trieste, 18 - 0444.304800
P.zza XX settembre, 2 - 0444317574
8
to direzione artistica, focalizzandosi sui
temi del matrimonio, dell'impegno e
dell'infedeltà. Tra i vari premi vinti da
Johar figurano i prestigiosi Filmfare
(regia, sceneggiatura e dialoghi), l'IIFA
(soggetto), il Sansui Viewer's Choice
(regia, sceneggiatura, soggetto) e gli
Screen Award (regia, sceneggiatura e
soggetto). Noto come uno degli artisti
maggiormente influenti della sua generazione, Johar è stato incluso tra i 250
giovani leader globali in occasione del
Forum economico mondiale svoltosi a
Ginevra nel 2006. Quell'anno il regista,
insieme ad altre personalità indiane, ha
anche rappresentato la nazione al
Wharton India Economic Forum a
Philadelphia e al Leadership Summit
organizzato dal Hindustan Times a
Nuova Delhi. Nel 2008 Johar è stato
invitato a tenere un discorso agli studenti della New York University ed è
stato uno degli illustri oratori
all'India@60 Charging Ahead nel 2008
alla Harvard Business School. Johar è
membro del Consiglio di amministrazione della NDTV Imagine, società del
gruppo NDTV operante nel mondo
C.so Palladio, 187 - VICENZA
Tel. 3372689545 = [email protected]
SEMPRE
APERTO
dal Lun. al Gio. 7.30 - 24.00 / Ven.Sab.Dam. 7.30 - 2.00
CINEFORUM ODEON
10-12-2010
18:18
dello spettacolo, per la quale cura l'ideazione di nuovi 22 programmi.
Desideroso di cimentarsi con nuove
sfide, Johar è costantemente alla ricerca di mezzi espressivi innovativi per
manifestare la sua creatività artistica e
il suo stile.
LA STORIA
Rizvah Khan è un indiano di religione
musulmana. E' un uomo onesto ed è
affetto da una leggera forma di sindrome di Asperberger. Vive insieme alla
sua famiglia negli Stati Uniti dove ha
sposato Mandira, una splendida
mamma single alla ricerca spasmodica
di successo e riflettori puntati su di sé.
L'attacco alle torri gemelle dell'11 settembre 2001, però, smembra la sua
famiglia. Per riunirla, a Khan non resta
che un viaggio attraverso l'America, i
suoi paesaggi così diversi e le sue
nuove paure di paese traumatizzato.
LA CRITICA
Molti festivalieri avevano occupato i
posti più laterali della sala, quelli della
grande fuga. Temevano che i 60 minuti di My Name is Khan dell'indiano
Karan Johar, fossero eccessivi. Invece,
davanti a questo bel film, non si è
mosso nessuno. Il protagonista è Shah
Rukh Khan (nella foto), la più grande
star di Bollywood, una di quelle che in
patria non può mettere il naso fuori di
casa ma che in un aeroporto Usa viene
arrestato (è accaduto lo scorso 14 agosto) perché sospettato di terrorismo.
Un episodio che ha scatenato l'ira degli
indiani spingendoli a bruciare bandiere
americane e che rende ancora più
attuale ciò di cui il film tratta.
Alessandra De Luca, 'Avvenire', 13
febbraio 2010
L'America vista da Bollywood. Un
Forrest Gump in salsa tandoori. Due
superstar indiane per sfidare il
cinema Usa in casa. My
Name is Khan si presta
allo slogan ma è anzitutto una fiaba, sfarzosa
e gentile che chiede
(e ottiene) lo
CINEFORUM ODEON
Pagina 9
sguardo ingenuo di una
volta. Il soggetto sbandiera temi pesanti come
il razzismo, l'intolleranza
dell'America post-11 settembre (ma anche l'odio
fra indù e musulmani), la
forza dell'amore e della
volontà. Sullo schermo
però scintillano il sorriso
della luminosa Kajol, la
simpatia di Shah Rukh
Khan e un gusto così
sfacciato per la coreografia che perfino un
taglio di capelli diventa una scena d'amore, cioè una scena da musical. Il
resto lo fanno la passione impossibile
ma molto fotogenica fra l'indiano
musulmano affetto da autismo e la
bella compatriota indù emigrata come
lui in California. E naturalmente le mille
battaglie combattute dall'ingenuo ma
tenace e intelligentissimo Khan. Contro
le proprie fobie, contro i pregiudizi, contro il razzismo spicciolo e meno spicciolo, contro i terroristi islamici annidati
nel cuore dell'America (che esistono, ci
mancherebbe). Gli spettatori del genere 'a-me-non-la-si-fa' alzeranno il
sopracciglio. I cinici lo prenderanno
come un anti-Borat. Gli altri si sentiranno liberi di divertirsi, e parecchio.
Fabio Ferzetti, 'l Messaggero', 26
novembre 2010
modo, epocale.
Alberto Crespi, 'L'Unità', 26 novembre
2010
Ancora l'onda del 'delitto globale', l'11
settembre nella vita di Khan, indiano
con lieve autismo emigrato in Usa dove
compone una famiglia (moglie bellissima, esalta il tragico...) e affronta tutto.
Quasi, perché nel segno della differenza che lo distingue, l'America delle
Torri non trova posto per un innocente
sospettabile. Umiliazione e ingiustizia,
matrimonio a pezzi, una coerente certezza di integrità, spingono l'eroe a cercare il Presidente, in un melò indiano
che si apre al dramma costituzionale in
Occidente: la libertà, il diritto, il rispetto
della diversità. Ricordando la purezza
dignitosa di Forrest Gump, al tutore
massimo delle regole vorrebbe dire: 'Mi
chiamo Khan, ma non sono un terrorista'. Troppo delicato e attuale il tema
per non farsi prendere. Regia non
banale.
Silvio Danese, 'Nazione, Carlino,
Giorno', 26 novembre 2010
Film da vedere, a condizione di
sospendere l'incredulità e lasciare a
casa lo snobismo: Il mio nome è Khan
è pura Bollywood, l'industria indiana
che sforna un migliaio di film all'anno, e
da quelle parti non c'è limite alla fantasia. (...) Film fluviale, coloratissimo,
esagerato: una risposta indiana a
Forrest Gump, con la
stessa aspirazione di
usare
l'handicap MUSICDRINKFOOD
come metafora della
condizione umana. In
più, è una lettera
dell'India all'America,
invitandola a mettere
da parte il pregiudizio. Film, a suo
Contr
àJ
Vicen acopo Cab
za - 0
444 3 ianca, 13
26168
bolettino 3:BOLLETTINO 5
9
bolettino 3:BOLLETTINO 5
10-12-2010
18:18
Pagina 10
programmi televisivi. Nel 2002 realizza
il cortometraggio "Il sorriso di Diana",
prodotto da Cattleya e Cinecittà
Holding. Nel 2003 firma la regia del suo
primo lungometraggio, "Tre metri sopra
il cielo", tratto dall'omonimo romanzo di
Federico Moccia.
LA STORIA
Leonardo e Giorgio sono due fratelli
molto diversi tra loro ma che sono sempre stati uniti. Poi, un giorno, Giorgio
scopre che Leonardo ha iniziato una
storia d'amore con Sara, una ragazza
con cui ha avuto una delle sue turbolente relazioni extraconiugali e in famiglia scoppia il caos. Sarà Alba, la
madre dei due, a ripristinare l'ordine
familiare con una serie di colpi di scena
che provocheranno confusione e
scompiglio.
8 - 9 - 10 febbraio (Ore 16 - 18 - 20 - 22)
Regia: Luca Lucini Attori: Luca
Argentero (Leonardo), Alessandro
Gassman (Giorgio), Stefania Sandrelli
(Alba), Valentina Lodovini (Sara),
Giorgio Colangeli (Sandro), Sonia
Bergamasco (Carolina), Lella Costa
(Francesca), Gaia Bermani Amaral
(Irene), Franco Branciaroli (Alberto)
Soggetto:
Cristina
Comencini
Sceneggiatura: Giulia Calenda,
Teresa
Ciabatti
Fotografia:
Alessandro Bolzoni Musiche: Giuliano
Taviani, Carmelo Travia Montaggio:
Fabrizio Rossetti Scenografia: Totoi
Santoro Costumi: Gabriella Pescucci,
Massimo Cantini Parrini Produzione:
RICCARDO TOZZI, GIOVANNI STABILI-
NI, MARCO CHIMENZ PER CATTLEYA
IN COLLABORAZIONE CON UNIVERSAL
PICTURES INTERNATIONAL
Distribuzione: UNIVERSAL PICTURES INTERNATIONAL ITALY Durata:
96 min. Origine: ITALIA, 2010
Genere: COMMEDIA
Il regista
Nato a Milano nel 1967, dal 1993 al
1997 lavora come assistente alla produzione per un programma televisivo di
Super Channel London. Nello stesso
periodo realizza numerosi video
musicali per molti artisti italiani.
Seguono negli anni successivi
la regia di spot pubblicitari e
LA CRITICA
Qualcosa si muove nel panorama della
commedia italiana. Il genere portante
del nostro cinema sta arruolando delle
nuove leve. Da due-tre anni non ci
sono più solo i fratelli Vanzina,
Giovanni Veronesi e i cine-panettoni di
Neri Parenti. La ditta Brizzi-Martani,
l'Umberto Carteni di Diverso da chi?,
Massimo Venier e il Luca Miniero di
Benvenuti al Sud (film che si avvia a
battere il record di incassi di 'La vita è
bella') sono tutte realtà delle quali tenere conto. Luca Lucini, ormai al sesto
film, fa parte di questa squadra. (...) La
donna della mia vita è titolo felicemente ambiguo. (...) Commedia borghese
Abbigliamento donna
Vicenza
Viale Trieste, 18 - 0444.304800
P.zza XX settembre, 2 - 0444317574
10
Piazza XX Settembre, 7 - Vicenza
Tel. 0444 300.940
CINEFORUM ODEON
bolettino 3:BOLLETTINO 5
10-12-2010
18:18
sulle identità sfumate, dove nessuno è
ciò che appare, dove sotto sotto tutti
mentono e recitano, La donna della
mia vita è un film solo apparentemente
'leggero': in realtà il soggetto (di
Cristina Comencini) ha un retrogusto
amaro e disincantato. Attori tutti in gran
forma, e benissimo diretti: oltre a quelli
citati, da lodare Giorgio Colangeli (che
fa un 'cumenda' milanese strepitoso) e
Franco Branciaroli, in un divertente
cammeo 'televisivo'. Alberto Crespi,
'L'Unità', 26 novembre 2010
Fratellastri innamorati e ingannati dalla
stessa donna: la mamma. Quando è
quella strega svagata di Stefania
Sandrelli, tutto torna. E torna pure il
cinema lounge di Luca Lucini, sofisticato e non agitato, che con La donna
della mia vita recupera il tocco del suo
gioiello L'uomo perfetto. (...) Quattro
attori in stato di grazia come Argentero
& Gassman (sempre più bravo) e
Sandrelli & Colangeli (occhio, e orecchio, al suo perfetto accento brianzolo)
dipingono una deliziosa borghesia italiana. Come Lady Eve di Preston
Sturges, sembra tutto leggerissimo ma
in realtà si parla di tradimenti, ruoli,
tempo che passa, errori e soprattutto
tolleranza. Senza urlare. La strega svagata Sandrelli (d-i-v-i-n-a) è il perno di
un film che lei stessa racconta a un
neonato (occhio all'inquadratura:
siamo noi!). E se ci fregasse?
Chissene. E' bellissimo perdersi in questo incantesimo.
Francesco Alò, 'Il Messaggero', 26
novembre 2010
Da un soggetto di Cristina Comencini,
una commedia degli equivoci basata
sulla coppia - un tantino risaputa - dei
Pagina 11
due fratelli diversi come il
giorno e la notte.
Leonardo è timido e insicuro quanto il suo fratellastro Giorgio è, invece,
incostante e acchiappasottane. Fato vuole che il
primo scelga come fidanzata Sara, la ragazza con
cui il secondo ha avuto
una delle sue relazioni
extraconiugali. Un coniglio, però, può trasformarsi in leone. Arrivato
quasi senza parere alla
direzione del sesto film,
Lucini conduce i giochi
con una certa perizia. Ne
esce una storiella famigliare con morale all' italiana: tutti gli uomini si
comportano un po' da
mascalzoni, ma quelle
che decidono alla fine sono sempre le
mamme.
Roberto Nepoti, La Repubblica, 27
novembre 2010
Piacevole, spiritosa commedia sentimentale del collaudato Luca Lucini, su
un copione visibilmente al femminile,
non per nulla scritto da Cristina
Comencini. A Milano il timido Luca
Argentero s'innamora della bella violoncellista Valentina Lodovini, ignorando che è stata per due anni l'amante
segreta dell'indimenticato fratellastro,
sposato e playboy Alessandro
Gassman. Tanti, forse troppi colpi di
scena fanno da contorno alla storia,
dove spicca mamma Stefania
Sandrelli, un personaggio dolce e
soave, dal passato non proprio irreprensibile.
Massimo Bertarelli, Il Giornale, 26
novembre 2010
Ideata da Cristina Comencini e sceneggiata da Giulia Calenda e Teresa
Ciabatta, questa commedia di attori
lascia sullo sfondo il regista, Lucini, che
si mette totalmente al loro servizio, un
po' per scelta e un po' per forza, vista
la natura teatrale del copione. In omaggio a Gassman padre ci sono una
casa, una famiglia e Stefania Sandrelli,
ma l'interno è tutt'altro che claustrofobico: figli e mariti escono e rientrano (chi
dalla porta e chi dal televisore), fingendo smania di vivere, mentre la madre
raccoglie confidenze in cucina per poi
ordire senza scrupolo i destini di ognuno.(...)
Marianna Cappi, Mymovies.it, novembre 2010
Ristorazione tipica vicentina
Formule “Pausa pranzo”
Buffet di laurea e altri eventi
APERTO TUTTI I GIORNI
Contrà Do Rode 20 a Vicenza tel. 0444.544085
CINEFORUM ODEON
11
bolettino 3:BOLLETTINO 5
10-12-2010
18:19
Pagina 12
15 - 16 - 17 febbraio (Ore 16 - 18 - 20 - 22)
Regia: Woody Allen Attori: Antonio
Banderas (Greg), Josh Brolin (Roy),
Anthony Hopkins (Alfie), Gemma Jones
(Helena), Freida Pinto (Dia), Lucy
Punch (Charmaine), Naomi Watts
(Sally), Anna Friel (Iris), Ewen Bremner
(Henry), Neil Jackson (Alan) Soggetto:
Woody Allen Sceneggiatura: Woody
Allen Fotografia: Vilmos Zsigmond
Montaggio: Alisa Lepselter
Scenografia: Jim Clay Arredamento:
John Bush Costumi: Beatrix Aruna
Pasztor Durata: 98 min. Origine: USA,
SPAGNA, 2010 Genere: ROMANTICO
Produzione: DIPPERMOUTH, MEDIAPRO, VERSÁTIL CINEMA & GRAVIER
PRODUCTIONS, ANTENNA 3 FILMS &
ANTENNA 3 TV Distribuzione: MEDUSA (2011)
Il regista
Nasce a NEW YORK il 01-12-1935.
Regista, attore, sceneggiatore, compositore. Nato a Flatbush, un rione di
Brooklyn, da una famiglia ebraica di origine ungherese. A soli sedici anni decide
di adottare il nome d'arte di Woody Allen
e comincia a guadagnare i primi soldi
vendendo le sue gag prima per strada e
poi ai comici televisivi. Falliti gli studi sia
alla New York University che al City
College, inizia a lavorare come 'gang
man' per alcuni spettacoli televisivi e come presentatore nei
night clubs, alternando esibizioni
I NOSTRI SERVIZI
Trasferimenti con autovettura
e pulmino 9 posti
Trasferimenti da/per aeroporti
Viaggi personali
Servizi ausiliari ad aziende
Fiere/Convention cene d’affari
12
Matrimoni/Feste
Trasferimenti Hotel/discoteche
Tour delle ville Venete
Escursioni in città d’Arte
Servizio spesa-Shopping
comiche e musicali (suona il clarinetto
dall'età di dodici anni). Prima di tentare la
strada del cinema ottiene un grande successo a Broadway con le sue commedie:
"Don't drink the Water" e "Play it again
Sam". Nel 1965 debutta ad Hollywood
come attore e sceneggiatore con "Ciao
Pussycat" (What's new Pussycat) di
Clive Donner. Il primo film lo dirige nel
1969: "Prendi i soldi e scappa" (Take the
money and run). Nel corso della sua carriera ha ricevuto diciotto nominations
all'Oscar vincendone tre: per la regia e la
sceneggiatura originale di "Io & Annie"
(Annie Hall) nel 1977 e per la sceneggiatura originale di "Hanna e le sue sorelle"
(Hannah and her sisters). "Io & Annie" ha
vinto anche l'Oscar come miglior film.
Nel 1995, anno del centenario del cinema, riceve a Venezia il Leone d'oro alla
carriera, ritirato in sua vece da Carlo Di
Palma, che in quell'occasione dichiara
"Ritirare premi al suo posto è diventato
quasi un lavoro a tempo pieno, vista la
sua idiosincrasia per le cerimonie pubbliche".
LA STORIA
Amore, sesso e tradimenti segnano le
esistenze di un gruppo di persone le cui
passioni, ambizioni e ansie sono il motore dell'azione. Dopo quarant'anni di
matrimonio Alfie lascia la moglie Helena
per iniziare una nuova vita. Depressa e
disperata la donna decide di consultare
una veggente con la speranza di farsi
addolcire il futuro. Intanto la figlia pensa
che possa esserci del tenero con il suo
nuovo datore di lavoro, mentre il genero
decide di lasciare il suo impiego d'autista
per portare a termine il suo primo romanzo, aiutato dalla splendida musa ispiratrice Dia.
Corso Base ADULTI - Corso Base SENIOR
Corso Intermedio - Corso Avanzato
Corso Base MAC
Picasa - Excel - Power Point
Corso Palladio 176 - Vicenza - Tel.0444.546078 email:[email protected]
CINEFORUM ODEON
bolettino 3:BOLLETTINO 5
10-12-2010
18:19
LA CRITICA
Anche Incontrerai uno sconosciuto alto e
bruno ferma la vita dei suoi personaggi
senza risolverla, anche perché al centro
c'è una tipica famiglia borghese benestante incasinata come tante.
Natalia Aspesi, 'la Repubblica', 16 maggio 2010
Woody Allen, con il corale You Will Meet
a Tall Dark Stranger parte da
Shakespeare. (...) Allen non ha visto
Inside Job, potente e informatissimo
documentario sulla bolla finanziaria
diretto da Ferguson e narrato da Matt
Damon, perché sul banco degli imputati
finisce pure Obama: colpevole di aver
scelto per i ruoli chiave dell'economia
Usa gli ex CEO e dirigenti di Goldman
Sachs, Lehman Brothers e altre banche
d'affari. Sì, proprio quelle responsabili
della crisi...
Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano',
16 maggio 2010
Woody Allen è stato più ispirato in altre
occasioni, ma l'età lo rende pungente,
specie con i suoi coetanei. Non a caso
Pagina 13
ha smesso di apparire nei suoi film, e
tocca a Hopkins chiedere ancora tre
minuti all'amante dopo aver preso il
Viagra. Anche così si riesce a fare un
film l'anno, senza sentirsi obbligati ogni
volta al successo planetario. Ma è triste
che spesso nel cinema libertà faccia
rima con età.
Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 16 maggio 2010
Sì, avete letto bene: 2 stelle. Quando ci
vuole, ci vuole. Se Woody Allen ogni
tanto sonnecchia, come Omero, non è
colpa nostra, né di nessun altro. Anzi: è
colpa dello stesso Woody, che dovrebbe
prendersi una vacanza o una pausa di
riflessione, invece di sfornare un film
all'anno come se fosse stretto un patto
con il diavolo. (...) Questo film si chiama
in originale You Will Meet a Tall Dark
Stranger, ovvero incontrerai uno sconosciuto alto e scuro. È un'immagine sinistra, che può riferirsi a vari snodi della
trama - soprattutto all'incontro fra
Naomi Watts e Antonio
Banderas, che però è sì dark, ma
non molto tall - e che allude a un
C.so Palladio, 187 - VICENZA
Tel. 3372689545 = [email protected]
SEMPRE
APERTO
fato incombente, forse all'attesa della
morte che è un tema ricorrente di Woody
Allen in questo XXI secolo. 'Incontrerai
l'uomo dei tuoi sogni' è un titolo sbagliato e fuorviante, fa pensare ad un tono
lieve che il film possiede solo a tratti. (...)
Il meccanismo degli inganni e dei tradimenti è da pochade classica, abbastanza ben oliata ma pochissimo originale.
Più che la trama, sono i personaggi - e,
cosa incredibile per Allen, alcuni attori - a
non convincere. (...) nel complesso il film
gira a vuoto (...). Seduti al cinema si pregusta già il ritorno a casa, con un dvd di
Io e Annie o di Crimini e misfatti pronto
nel lettore.
Alberto Crespi, 'L'Unità', 3 dicembre
2010
Se il titolo del nuovo film di Woody Allen
dove lui non recita, Incontrerai l'uomo dei
tuoi sogni, è la previsione di una chiromante ottimista, la battuta che dà il
senso della storia è: 'Come si può andare avanti con tutte le incertezze della
vita? A volte le illusioni funzionano
meglio delle medicine'. (...) In 'Incontrerai
l'uomo dei tuoi sogni' non c'è nulla di realistico, vero o naturale: tutto, come nella
vita, è al vertice dell'artificio,e tutto appare quindi attendibile. Forse non è il film
più significativo di Woody Allen, ma è
uno dei più appassionanti, intricati quanto l'esistenza, lievi e amari: nessuno dei
personaggi conquista quanto desidera e
vorrebbe, ma ciascuno sa consolarsi con
l'illusione che prima o poi ci riuscirà.
Bravissimi attori, che raggiungono tutti
insieme una bella armonia.
Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 3 dicembre 2010
Piazza XX Settembre, 7 - Vicenza
Tel. 0444 300.940
dal Lun. al Gio. 7.30 - 24.00 / Ven.Sab.Dam. 7.30 - 2.00
CINEFORUM ODEON
13
bolettino 3:BOLLETTINO 5
10-12-2010
18:19
22 - 23 - 24 febbraio
(Ore 16 - 18 - 20 - 22)
Regia: Sergio Castellitto Attori: Sergio
Castellitto (Marcello), Laura Morante
(Marina), EnzoJannacci (Armando),
Marco Giallini (Duccio), Barbora
Bobulova (Lory), Gianfelice Imparato
(Valentino), Nina Torresi (Rosa)
Emanuela
Grimalda
Soggetto:
Margaret Mazzantini Sceneggiatura:
Margaret Mazzantini Fotografia: Gian
Filippo (Corticelli) Musiche: Arturo
Annecchino Montaggio: Francesca
Calvelli Scenografia: Francesco Frigeri
Costumi: Chiara Ferrantini Durata:
107 min. Origine: ITALIA, 2010
Genere: COMMEDIA Produzione:
ROBERTO CICUTTO, LUIGI MUSINI E
SERGIO CASTELLITTO PER CINEMAUNDICI,
ALIEN
PRODUZIONI
Distribuzione: WARNER BROS. PICTURES ITALIA
Il regista
Nasce a ROMA (Italia) il 18-08-1953. La
famiglia è originaria di Campobasso.
Frequenta a Roma l'Accademia nazionale di Arte Drammatica "Silvio
D'Amico", dove si diploma nel 1978. La
sua carriera artistica inizia a teatro sotto
la guida di registi come Luigi Squarzina
e Aldo Trionfo. Debutto nel cinema nel
1982 con il film "Il generale dell'armata
morta" di Luciano Tovoli, con Marcello
Mastroianni. Seguono una serie di lavo-
Ottica Signorini di G. Cegan
Corso Fogazzaro, 71 ° 36100 Vicenza
T 0444 322758
14
Pagina 14
ri cinematografici tra
cui il riuscito "La famiglia" (1986) di Ettore
Scola, accanto a
Vittorio Gassman e
Stefania Sandrelli;
"Tre colonne in cronaca"
di
Carlo
Vanzina con cui vince
il David di Donatello
1990 come attore non
protagonista, mentre
nel ruolo di uno psichiatra alle prese con
una ragazza epilettica, in "Il grande cocomero" (1993) di
Francesca Archibugi, vince il primo
Nastro D'Argento come migliore attore
protagonista. Con "L'uomo delle stelle"
(1995) di Giuseppe Tornatore, ambientato nella Sicilia del dopoguerra e girato
in gran parte nella barocca Ragusa Ibla,
vince il secondo Nastro D'Argento. Sul
piccolo schermo (ma è circolato anche
in sala) è stato il giovane Rossini in
"Rossini! Rossini!" (1991) di Mario
Monicelli, Fausto Coppi nel film tv "Il
grande Fausto" (1995) di Alberto Sironi
e nel 2000, con grandissimo successo
di critica e di pubblico, il santo di
Pietralcina in "Padre Pio" di Carlo
Carlei. Alterna la sua attività fra cinema,
televisione e teatro dove debutta nella
regia nel 1996 con "Manola", dirigendo
Nancy Brilli e Margaret Mazzantini, che
ha sposato e con la quale ha quattro
figli. Nel 1999, scegliendo come interpreti principali se stesso, la moglie
Margaret e Michel Piccoli, esordisce
come regista cinematografico con
"Libero Burro" che viene presentato
nella sezione cinema del presente alla
Mostra di Venezia. Nel 2002 è protagonista del film di Marco Bellocchio,
"L'ora di religione", in concorso a
Cannes. Nel 2004
torna dietro la macchina da presa per
dirigere "Non ti muovere", tratto dall'omonimo romanzo scritto
dalla moglie e da lui
interpretato a fianco
di Penelope Cruz, in
questa prova resa
sgraziata e quasi irri-
conoscibile. Il film, presentato al 57.
Festival di Cannes (2004) nella sezione
"Un certain regard", è acclamato da critica e pubblico, e riceve numerosi premi
- tra cui il David di Donatello a Penélope
Cruz e a lui come miglior attore, il
Nastro d'Argento per la migliore sceneggiatura (Castellitto e Mazzantini), il
Globo d'oro 2005 come miglior film e 5
Nastri d'argento 2005: sceneggiatura,
montaggio, scenografia e miglior canzone. Nel 2005 torna a lavorare con
Bellocchio per "Il regista di matrimoni",
presentato l'anno successivo al 59.
Festival di Cannes nella sezione "Un
certain regard". Nel 2006 per la prima
volta è sul set di Gianni Amelio nel
molto apprezzato "La stella che non
c'è". Nel 2008 ha partecipato anche alla
megaproduzione cinematografica statunitense "Le cronache di Narnia: Il princi-
VICENZA
Via Lamarmora (ang. Via S.Martino, 45)
Tel. 0444 924480
Servizio a Domicilio: Via Medici, 66
Tel. 0444 920601
SPECIALITA’ PESCE
CINEFORUM ODEON
bolettino 3:BOLLETTINO 5
10-12-2010
18:19
pe Caspian", secondo capitolo della fortunata serie fantastica per ragazzi. Una
nota curiosa è che Castellitto ha davvero vissuto nel comune di Narni in
Umbria, antica Narnia dei romani a cui
si è ispirato Clive Staples Lewis, l'autore dell'omonimo romanzo da cui è tratto
il film. Nel 2008 fa parte della giuria del
61. Festival di Cannes. Nel 2009 è alla
Mostra del Cinema di Venezia con "Tris
di donne & abiti nuziali" di Vincenzo
Terracciano.
LA STORIA
Marcello e Marina - lui architetto, lei psicologa - sono una coppia molto affiatata, dall'indole moderna e dinamica, sensibile nei confronti della salvaguardia
dell'ambiente, con molti amici e una
spiccata tolleranza verso tutti. I due
hanno una figlia, la diciassettenne
Rosa, lievemente dispotica ma brava a
scuola e affezionata ai genitori. L'unico
neo: il suo fidanzato, Luca, coetaneo
carino e figlio di amici di famiglia, ma
somaro a scuola, nervosetto e rimbambito dalle 'canne'. Marcello e Marina si
sentiranno quindi sollevati alla scoperta
della crisi della giovane coppia, ma
durante uno spensierato fine settimana
con gli amici nella loro casa immersa
nella campagna toscana, faranno conoscenza del nuovo amore della figlia
Rosa: Armando...
LA CRITICA
SEZIONE CRITICA RIDOTTA: ILI FILM E’
IN USCITA NAZIONALE VENERDI’ 17
DICEMBRE
La storia inizia con una crisi sentimentale proprio tra Rosa e Luca che si consuma durante la festa dei cinquant’anni di
Marcello. Gli amici brindano, cantano al
karaoke La Miniera dei New Trolls. Luca
fa un’improvvisata nella festa degli adulti. Rosa non c’è. Quando ritorna vestita
Pagina 15
da collegiale svizzera con il kilt e il cerchietto nei capelli in
compagnia del guerriero Aldo, litigano
perché lei gli ha
mentito. Si lasciano.
Poi salta fuori l’altro.
Rosa confida a
Marina che sì, un
altro fidanzatino c’è
ma…..Ha paura di
venir giudicata dai
suoi genitori. I genitori discreti, rispettosi, non chiedono, però friggono di curiosità. Siamo a novembre, weekend del
ponte dei morti. I Sinibaldi si trasferiscono nella casa di campagna in Toscana
con gli amici. Rosa ha accettato di invitare il nuovo fidanzato. Sul grande pratone davanti al casale sbarcano ad uno
ad uno gli ospiti. Marina ha invitato
anche sua mamma (Erica Blanc) che
non perde occasione per mortificarla, e
due affezionati pazienti, di quelli a
rischio, che non possono essere lasciati soli proprio nel ponte dei morti: Lory,
una burrosa animatrice d’infanzia che
soffre di manie di persecuzione, e
Ettore Maria, un vero persecutore,
ossessionato dall’idea della morte, che
ha portato con sé il dvd del Settimo
Sigillo di Ingmar Bergman. Marcello
allarga le braccia, sorride alla moglie,
accoglie i matti con amicizia. Loro sono
accoglienti, amano questa grande famiglia allargata. Poi ecco i ragazzi. Una
City car sgomma sul ghiaino. Scende
Nicolò, un ragazzino nero, Franci Palla
gli salta al collo. Poi succede qualcosa….l’assurdo si materializza: dalla City
car è sceso un altro ospite: ”Papà…lui è
Armando.” Ha settant’anni, non li
nasconde, è gentile, affidabile, è un
vecchio, il vero tabù di questa nostra
epoca energetica, competitiva, antiossidante. In due giorni salteranno ad uno
ad uno i pezzi del puzzle politically correct che è stata la vita di questa generazione di cinquantenni “troppo giovanili”.
Si troveranno, in una esilarante commedia degli equivoci, a fare i conti con se
stessi, i loro figli e l’epoca in cui viviamo.
Marcello e Marina perdono i pezzi, di
colpo si sentono inadeguati, le convinzioni cominciano a vacillare, gli amici
infingardi vacillano con loro. In realtà il
vecchio è un virus buono che si è infilato in casa per ricordare a tutti che la
vecchiaia esiste e prima o poi, speriamo, arriva per tutti. Nell’epilogo tragicomico, il castello di sabbia di questa
generazione frana definitivamente.
Marcello insulta il vecchio, dà un ceffone alla figlia per la prima volta in vita
sua. Marina assiste incredula all’improvviso deragliamento del marito…. Ma ci
sarà tempo per una riconciliazione in un
finale docile e misterioso. Il vecchio
fidanzato della giovane figlia se ne va
lasciando un languore e una riflessione
sulla vecchiaia, sulla giovinezza e su
questa faticosa età di mezzo.
Mymovies.it, novembre 2010
CORSI DI LINGUA COLLETTIVI E INDIVIDUALI
INGLESE - SPAGNOLO - TEDESCO - FRANCESE
PORTOGHESE - GIAPPONESE - CINESE
RUSSO - ARABO - GRECO MODERNO
ITALIANO PER STRANIERI
Per tutte le età
Mattutini - pomeridiani - serali
Con insegnanti di madre lingua e laureati
Monte ore personalizzato secondo necessità
Informazioni: Società Generale di Mutuo Soccorso - VI
Tel.0444/546078 E-mail:[email protected]
CINEFORUM ODEON
15
bolettino 3:BOLLETTINO 5
10-12-2010
18:19
Pagina 16
100 anni Cinema Odeon 100 anni Cinema Odeon 100 anni Cinema Odeon 100 anni Cinema Odeon 100 anni Cinema Odeon 100 anni Cinema Odeon 100 anni
ARCUGNANO (VI) - Via Adige, 44
Tel. e Fax 0444.288697
Cell. 333.2039973
Cucina Casalinga
Spunciotti & Bocconcini
Vin Bon & Aperitivi
10% Sconto ai soci Cineforum
Contrà Ponte San Paolo, 2
Vicenza - T.3483981678
SI ACCETTANO BUONI PASTO
Emporio Biologico
Alimenti Biologici - Alimenti per intolleranze - Detersivi ecologici alla spina
ORARIO CONTINUATO 9:00 - 19:30 - Mercoledì CHIUSO Pomeriggio
Vicenza C.trà S.Marco, 8 - Tel.0444.327267 - E-mail: [email protected]
CINEFORUM ODEON
CINEFORUM ODEON

Documenti analoghi

Cineforum N-3 - Cinema Odeon

Cineforum N-3 - Cinema Odeon Genere: Judit García, e sono in pochi a conoDRAMMATICO, THRILLER scere la sua storia e la sua vera identità. Poi, una notte, Harry decide di racIl regista Nasce a CALZADA DE CALATRAVA contare la su...

Dettagli

Cineforum

Cineforum di Quentin Tarantino p.

Dettagli

Cineforum N-1

Cineforum N-1 Si prega di tenere spenti i cellulari in sala.Grazie. Si ricorda che non è consentito riservare più di un posto per gli amici ritardatari, e comunque non oltre dieci minuti dall’inizio dello spetta...

Dettagli