chi ama, prima 0p0i

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chi ama, prima 0p0i
GRAZIA* A TU PER TU
Ivani, famosi, bellissimi: gli attori Louis Garrel, 32
inni, e Laetitia Casta, 37, non si nascondono più.
3tanno insieme dalla primavera scorsa e, archiviati i
rispettivi ex (l'attrice iraniana Golshifteh Farahani per
ri, l'attore Stefano .Accorsi per lei), formano ormai
ina coppia solida a glamour, anche se si mostrano
Io li ho incrociati a
Le con molta escrezione.
I
, dove LouijJJra ospite della rassegna France
Ì n f i m o film da regista LesDeuxAmis
(Idue amici, nelle sale a fine novembre), storia di due
30enni che perdono la testa per la stessa ragazza,
una detenuta in semilibertà interpretata proprio da
Golshifteh, all'epoca delle riprese ancora legata a
Garrel.
Laetitia, che aveva accompagnato il fidanzato, ha fatto
di tutto per non rubargli la scena e lasciare a bocca
asciutta i paparazzi: rimasta in disparte durante le
conferenze stampa e le proiezioni, ha scortato Louis
solo alla cena di gala in onore dell'ambasciatrice di
Francia in Italia, Catherine Colonna. Dell'attrice ed
ex modella, madre di tre figli (Satheene, di 14 anni,
avuta dal fotografo Stéphane Sednaoui, Orlando di 9 e
Athena di 6, da Accorsi) mi ha colpito il viso perfetto
anche senza trucco e l'inaspettata timidezza: bastava
dirle che è bellissima, per vederla arrossire.
Louis, che in coppia con l'ex compagna regista e
attrice Valeria Bruni Tedeschi, 50, aveva adottato la
piccola Oumy, 7 anni, ha sempre quell'aria scapigliata
e romantica che fa di lui un'icona di stile, testimonial
del profumo Valentino Uomo, e un sex symbol intellettuale un po'tormentato. Quando ci siamo incontrati
per l'intervista, indossava una camicia bianca e un
ampio cappotto nero. Dalla tasca spuntava Sottomissione, il controverso bestseller sull'Islam dello scrittore
francese Michel Houellebecq. Avvertenza per tutti
voi che state leggendo questo articolo: al netto delle
citazioni cinematografiche e letterarie che dissemina
nel discorso (non a caso è figlio di Philippe Garrel,
regista ultra-impegnato), Louis è un giovane uomo
colto e profondo, ma anche pronto a non prendersi
troppo sul serio. H a risposto al mio "interrogatorio"
con disponibilità e una buona dose di autoironia.
Come le è venuto in mente di diventare regista?
«Ho diretto Les Deux Amis per rendere omaggio al
cinema francese degli Anni 90 e raccontare l'amicizia
simbiotica e un po' folle tra due uomini dipendenti
l'uno dall'altro. Il loro rapporto quasi coniugale va in
crisi quando s'innamorano della stessa ragazza. E la
storia di due immaturi».
La tesi del film è che in amore bisogna mentire. Lo
pensa anche lei?
«La sincerità non garantisce la qualità del rapporto.
Piuttosto che dire la verità, in amore è preferibile
avere tatto».
Ma lei dice bugie quando è in coppia?
«Chi non lo fa? Eppure nei sentimenti vorrei avere
un atteggiamento rigorosissimo».
CHI AMA, PRIMA
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MEME
FRANCE ODEON
UNA DELLE SUE EX LO HA
MESSOANUDOSULSET.
UN'ALTRA È LA PROTAGONISTA
DELSUO PRIMO FILM DA
REGISTA. PER LOUIS GARREL
DONNA FA RIMA CON CINEMA.
EQUI ILSEX SYMBOL
FRANCESE PARLA DELLA SUA
ULTIMA CONQUISTA, LAETITIA
CASTA, E DI COME IN COPPIA
SIA MEGLIO AVERE TATTO CHE
ESSERE TROPPO SINCERI
DI Gloria Satta
FRANCE ODEON
FOTO DI Franfois
Bertbier
FRANCE ODEON
GRAZIA*LOUIS GARREL
Mi pare evidente che oggi lei sia innamorato.
«Da quando ho 5 anni, non c'è stato un momento in
cui non lo sia stato».
Efelice ora che ama Laetìtia?
«Per scaramanzia non ce la faccio ad ammettere che
sono felice, ma non posso dire di essere infelice. Preferisco collocarmi tra i due estremi».
E che effetto lefa essere nel mirino dei paparazzi pelle sue storie d'amore?
«Non ci posso fare nulla, il gossip fa parte della cultura
popolare. Ogni volta che vengo beccato, non mi resta
che ammirare i progressi della tecnologia: i teleobiettivi dei fotografi arrivano dovunque».
E più facile dirigere un'attrice che si amai
«Si, perché si conosce tutto di lei. Sul set di Les Deux
Amis ripetevo a Golshifteh: dimentica che sei un'orientale, comportati come una francese».
E quando è toccato a lei interpretare il film. Un castello
in Italia della sua compagna Valeria Bruni Tedeschi?
«E stato più difficile, perché con lei mi sono sentito
messo a nudo».
È soddisfatto della sua carriera}
«La soddisfazione è un concetto che non mi si addice».
Ho capito, è un 'anima in pena. Mi sbaglio se la considero
più ironico che tenebroso?
«In verità è l'ansia a caratterizzare la mia personalità.
Viene e va, non mi abbandona mai».
Posso sapere che cosa le toglie la tranquillità?
«Ha presente quello che diceva il regista austriaco
Peter Handke? "La vita è una gioia e una condanna",
l'ho capito a 14 anni. Ho letto / / mestiere di vivere
dello scrittore italiano Cesare Pavese. Cerco il senso
dell'esistenza. Sono ateo, non ho ricevuto un'educazione religiosa e il cinema è il mio catechismo».
Ammetterà che è un grande romantico.
«E pensare che il mio ideale sono gli attori italiani,
sempre pronti a ridicolizzare se stessi, mentre noi
francesi ci prendiamo maledettamente sul serio. Adoro gli antieroi della commedia Amici mìei di Mario
Monicelli».
Si sente molto cambiato rispetto ai suoi vent'anni,
quando il regista Bernardo Bertolucci la lanciò nel film
The Dreamers?
«A quell'età sognavo di fare teatro con un gruppo
di amici, ma non ci siamo capiti e abbiamo dovuto
separarci. Forse sono stato egoista, o forse ha ragione
la regista Ariane Mnouchkine quando dice che il
mestiere d'attore si fa in solitudine, con dedizione
monacale».
Si considera più figlio artistico di suo padre Philippe
o di Bertolucci}
«Bertolucci mi ha dimostrato che si può sognare da
svegli, papà mi ha insegnato che il cinema è un'arte. E più un pittore che un regista, i suoi film sono
acquerelli».
E lei che padre pensa di essere?
«Oumy mi ha permesso di ritrovare il territorio incantato dell'infanzia. Con lei faccio cose che da solo
non oserei fare: vado a vedere film d'intrattenimento
come Iguardiani delia galassia e i cartoon della Pixar.
E mi diverto tanto».
Se un giorno la bambina volesse recitare, la incoraggerebbe?
«Mi viene in mente una scena del film Aprile in cui
Nanni Moretti esclama: "Mio figlio non farà mai
l'attore!". Per ora il problema non si pone, la piccola
al momento vuole fare la parrucchiera o la donna
delle pulizie».
Che rapporto ha con la moda?
«Me ne occupo con un certo interesse: ho notato,
per esempio, che gli inglesi amano le giacche lunghe
mentre gli italiani le indossano più corte. Ma seguire
ossessivamente le nuove tendenze rischia di farti
essere fuori moda».
Perché interpreta spesso personaggi perversi, incestuosi
o, nel migliore dei casi, tenebrosi?
«Sono i più sensuali e attraenti. Mi piace incarnare
colui che provoca lo scandalo».
E che cose per lei lo scandalo?
«La rottura dell'armonia, che provoca aggressività e
violenza».
Le fa piacere essere considerato un sex symbol?
«Forse le fan mi confondono con i miei personaggi.
Preferisco il tifo da stadio che in Paesi come la Russia
viene riservato agli attori: l'ho sperimentato recitando
a Mosca. Il teatro rimane la mia passione, ho appena
interpretato a Parigi l'amante di Isabelle Huppert
nel testo di Pierre de Marivaux, Lefalse confidenze».
Le piace viaggiare?
«Sì, e ancora di più da quando ho vinto la paura
dell'aereo. Ho scoperto un trucco».
Sentiamo.
«Immagino di volare accanto al pilota e così mi tranquillizzo».
La lunga relazione con Bruni Tedeschi le hafatto conoscere l'Italia: che cosa apprezza del nostro Paese?
«La leggerezza, l'arte del dolce far niente. Siete un
meraviglioso popolo di attori anche quando mangiate
la pizza».
Quanto le piacciono i social?
«Frequento vagamente Twitter. Non voglio rischiare
il narcisismo o, peggio, la dipendenza».
Mi tolga l'ultima curiosità, Louis: che cosa deve fare
una donna per sedurla?
«Deve seguire il calcio e spiegarmi i segreti della
Champions League.Tutti amano questo sport, ma io
non ci capisco nulla e come uomo mi sento escluso».
Insomma, se pensavate di far colpo su Garrel rivedendo tutto il cinema espressionista tedesco, avete
sbagliato. Dovete andate allo stadio. •
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