Una scuola di alta cucina e di educazione al vino
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Una scuola di alta cucina e di educazione al vino
Boscolo Academy Una scuola di alta cucina e di educazione al vino Tra boschi e vigneti, nel cuore della Tuscia, un progetto di promozione dei cibi e dei migliori vini italiani di C’ è un posto incantato al centro della Tuscia 2 mila ettari di parco naturale fra sconfinate vallate e morbide colline che accoglie tombe etrusche e strade romane, accanto a vigneti e uliveti compresa fra l’alto Lazio e la bassa Toscana. Ci troviamo nel comune di Tuscania, in provincia di Viterbo. Il posto è una scuola di alta ristorazione e wine management, il Campus Etoile Academy, creata da Rossano Boscolo nel 2010 all’interno di un monastero francescano del 1281. Abbandonato alla fine del ‘700, in seguito divenuto ostello e poi mattatoio, è stato interamente restaurato e recuperato negli spazi, con cucine attrezzate, aule, sale riunioni, camere, biblioteca, cantina; all’esterno, fra piante mediterranee e distese di lavanda, un grande orto con verdure, ortaggi e erbe aromatiche, curato dagli stessi allievi. Euposia dicembre 2016 Patrizia Salvaterra Il campus - La scuola accoglie 80 studenti: 4 classi da venti, due dedicate alla cucina, due alla pasticceria. A ottobre c’è stato il passaggio del testimone dai neodiplomati al nuovo gruppo, celebrato con una festa (dedicata ad amici, famiglie e qualche rappresentante della stampa) che è stata un trionfo di gusto e piacere - degli occhi, prima che del palato. Il rettore Rossano Boscolo, veneziano, anzi chioggiotto doc come rivela il cognome, fa parte della nota famiglia di hôteliers che hanno fondato la catena dei Boscolo Hotels, 4 e 5 stelle presenti in Italia, in Europa e nel mondo. Chef, pasticcere (come era suo padre Bruno) pluri premiato nel mondo, membro della commissione giudicatrice del programma Il più grande pasticcere su Rai 2. È suo, tra l’altro, il brevetto del Konopizza, che sta imponendosi in particolare in Asia come alternativa mediterranea al fast food di stampo americano a base di hamburger. Diretta da Italo Bassi, patron del ristorante Confusion di Verona, chef per 27 anni all’enoteca Pinchiorri di Firenze, l’Etoile forma professionisti: chef, pasticceri ed esperti di vino per i migliori ristoranti e hotel del mondo. Ci si accede con un diploma, molti hanno una laurea, non tutti provengono dalla scuola alberghiera. Prima di essere ammessi i candidati vengono sottoposti a un colloquio motivazionale. È lo stesso Boscolo a voler comprendere perché l’allievo potenziale voglia avvicinarsi a questa esperienza. Molti sono chef “di ritorno”, altri per passione, per ricerca, per reinventarsi una vita, una seconda carriera dopo un’esperienza da manager, o un ruolo da ingegnere, fotografo, giornalista, musicista, insegnante. La maggioranza sono giovani che hanno la voglia di diventare master chef, e sanno che questa scuola ne colloca sul mercato quasi il 100 per cento. Cum panis - «Preparare un buon cibo è fare felice qualcuno – dice Boscolo ai nuovi allievi – in questa scuola sarete compagni di avventura. Compagno deriva dal latino cum panis, con pane; rimanda all’idea del mangiare insieme, del condividere, del degustare. Ci fa pensare al lavoro di squadra, alla collaborazione. Complesso e semplice allo stesso tempo. C’è la chimica, ci sono le materie prime, c’è la tecnica. Ma alla fine il cibo o è buono o è cattivo. Voi farete in modo di fare cose buone che piacciano, che rendano felici chi le mangia». La fusion - «È la cucina il primo melting pot – prosegue Boscolo – Con il cibo si celebra la fratellanza dei popoli, è a tavola che nascono amicizie, amori, dove si fanno accordi. La mia filosofia è accogliere le istanze contemporanee della sostenibilità, della fusione fra culture diverse. Oggi è un momento magico per la ristorazione; la globalizzazione, la rete non sono minacce per l’originalità e qualità dei cibi. Al contrario, sono straordinarie opportunità creative. Noi proponiamo la cucina tipica regionale, quella povera dei nostri nonni, ma insieme accogliamo i profumi, le ricette, le culture culinarie internazionali - degli arabi, degli indiani, degli asiatici. In cucina non ci sono guerre di religioni: musulmani, ebrei, cristiani, tutti condividono lo stesso amore per il cibo. Mescolare, fondere insieme, ricreare, riproporre: oggi il mondo è aperto, è un momento fantastico per noi chef . Non ci spaventiamo, la fusion è nel nostro dna, noi siamo quelli che hanno inventato il minestrone, che resta uno dei piatti che personalmente amo di più». Euposia dicembre 2016 35 Boscolo Academy Il sogno nel cassetto - «In realtà sono due i sogni che vorrei realizzare a breve. Il primo, rendere aperta e pubblica la biblioteca dell’Academy che accoglie oltre mille libri antichi di cucina, dai primi ricettari alla storia della cultura culinaria nelle varie epoche - che vanno dal ‘500 a fine ‘800. Ho tre copie dello Scappi e del Cervio, e un Antonio Latini. Sto procedendo alla digitalizzazione di tutte le opere, e classificando la collezione e gli autori con l’aiuto di alcuni storici importanti. Il secondo sogno, il conferimento di questo patrimonio - che è la collezione privata più grande in Italia - a una fondazione con lo scopo di conservarla e arricchirla, in modo che non sia frazionata e dispersa». I vini italiani e il teatro dell’eccellenza – «Abbiamo appena creato, con Roger Sesto, giornalista ed esperto enogastronomo e Maurizio Brera, artista e wine manager, una cornice permanente - uno spazio fisico, con una cantina e un’aula attrezzata (con la collaborazione di Arclinea, Miele e Dornbracht), e anche virtuale con un sito web specifico - che abbiamo chiamato “Teatro dell’eccellenza” per valorizzare l’incontro fra vino di alta qualità italiano, cibo e formazione. Realizziamo incontri, eventi di show cooking a cui partecipano rappresentanti dei media e delle cantine che abbiamo selezionato per il nostro progetto». Al teatro dell’eccellenza hanno finora aderito 19 cantine: Barone Pizzini - Franciacorta 1870 (BS, Lombardia), Arunda Sektkellerei (BZ, Trentino Alto-Adige), Mossi 1558 (PC, Emilia-Romagna), Bellenda (TV, Veneto), Cantina Tramin (BZ, Trentino Alto-Adige), Trerè (RA, Emilia-Romagna), Montecappone - famiglia Bomprezzi-Mirizzi (AN, Marche), Cantine Tenuta Monaci - Severino Garofano (LE, Puglia), Franck Cornellissen (CT, Sicilia), Casa vinicola Armando Martino (PZ, Basilicata), Corte Aura Franciacorta (BS, Lombardia), Villa Matilde (CE, Campania), Venica&Venica (GO, Friuli Venezia-Giulia), Bibi Graetz (FI, Toscana), Cantina Clavesana (CN, Piemonte), Azienda Monsupello (PV, Lombardia), Cantine del Notaio (PZ, Basilicata), Elena Fucci (PZ, Basilicata), Cantine Angelinetta (CO, Lombardia). «Ogni piatto proposto è frutto di una ricetta originale creata dai nostri chef, abbinata a un vino. Vogliamo aprire finestre di dialogo fra il mondo vitivinicolo e l’alta cucina, che ancora non ci sono. Ciò che mi dà più soddisfazione è che siamo ancora un cantiere di lavori in corso» – conclude Boscolo. 36 Euposia gennaio dicembre2017 2016