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www.fondazioneistud.it Studiare costi, bisogni e qualità della vita delle persona con lesione midollare e del nucleo familiare in un unicum tra sfera sanitaria e sfera sociale Maria Giulia Marini Roma, 10 dicembre 2009 La dichiarazione Universale dei diritti umani Articolo 16 – La Famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato – Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti … Una famiglia è costituita da un gruppo di persone che vivono insieme aventi in comune la discendenza (dimostrata o stipulata) da uno stesso progenitore o progenitrice. Il nucleo familiare Dalla convenzione ONU per i diritti della persona con disabilità è un Diritto aver Sostegno per la Propria Famiglia in quanto è l’unità di gruppo sociale spesso più a contatto con la persona con disabilità Chi dà la cura in famiglia? Le donne sono state per millenni donatori di cura “informali” a casa: le statistiche attuali, registrate su diverse tipologie di malattie e condizioni indicano che “il familiare” impegnato nel processo di cura gratuite sia donna in circa l’80% dei casi in Italia, verso un 20% di uomini. Donne, spesso ancora giovani (età media 55 anni) si trovano a prendersi cura di genitori, figli, fratelli e sorelle e compagni. Quali costi? I costi di una malattia e condizione si suddividono generalmente in costi diretti (costi legati all’atto sanitario), costi indiretti (costi da mancata produttività), costi intangibili (depauperamento della qualità di vita). Oggi è aumentato di cinque volte lo studio dei costi a carico della famiglia nella letteratura internazionale. I costi vanno incrociati per “il punto di vista”. Nel passato - fino al 2000 - le pubblicazioni (Medline) riportavano principalmente il punto di vista del pagante come servizio sanitario (in rapporto da 1 : 10) oggi le pubblicazioni scientifiche stanno evolvendo riportando non più solo i costi a carico del sistema sanitario ma anche quelli della famiglia (in rapporto 1:2). I costi della lesione midollare e l’impatto sulla famiglia negli USA Conclusioni: le politiche sanitarie dovrebbero sostenere e accompagnare le persone che subiscono un grave incidente ReHabilitation Psychology, Relyea Chew et al, 2009 Studio cross-sezionale dal 2001 al 2004 che confrontava 93 pazienti e nuclei di riferimento soggetti a lesione midollare e a trauma cerebrale che dichiaravano bancarotta rispetto ad altri 93 che dichiaravano bancarotta: il rischio di bancarotta per cause di spese “mediche” è risultato sei volte più alto - dato statisticamente significativo- di quello degli altri che dichiaravano fallimento. Una stima dei costi diretti... Sono stati calcolati costi di ospedalizzazioni, servizi medici, assistenza a domicilio a terapia a lungo termine per persone con lesione midollare. I costi del primo anno sono stati 121.600 $ per una persona con lesione spinale totale e 42.000 $ per una persona con lesione parziale… negli anni successivi i costi degli anni successivi erano di 5400 $ e 2400$ a seconda della lesione. Conclusione: il primo anno i costi diretti sono sostanziali; negli anni successivi, benché più contenuti, costituiscono sempre un carico economico. Journal of Trauma, 2005, Dryden DM et al In Italia i costi diretti per la cura della lesione midollare sono coperti? Sì per quanto riguarda la successione di atti medici, terapeutici, psicologici in unità spinale (e questa è una grande conquista) No per quanto riguarda le spese di trasporto di paziente e familiare per lunghi mesi in unità spinale. No per quanto riguarda le modifiche da apportare all’abitazione e all’appartamento (a parte INAIL). No per quanto riguarda altre visite specialistiche non previste. E i costi indiretti? “For the same reason for which disability makes it harder to earn an income, disability also makes it harder to convert income into the freedom to live well.” Vi è quindi una disabilità da “guadagno” e una disabilità da “conversione”... Amartya Sen, Disability and Justice Reddito, qualità di vita e potenziale “Similarly, the rhetoric of happiness and utility (vale a dire il punto di vista, il percepito, il coping individuale) also directs attention away from the real disadvantage of disability to the contingent features of mental response to adversity.” La questione che Sen affronta è quella del potenziale e delle opportunità perdute, che non possono essere mistificate da filosofie sull’utilitarismo individuale per mascherare “inadempienze” dei sistemi di politica sociale. Uno sguardo ai diritti della Convenzione delle Nazioni Unite per la persona con disabilità Diritti imprescindibili della persona disabile: • il non essere DISCRIMINATA, • l’essere rispettata nella sua DIVERSITA’, • l’essere PROTETTA, • l’essere PROTETTA con particolare riguardo quando la disabilità colpisce la donna, il bambino e le persone con fattori sociali ad elevato rischio di emarginazione sociale • il poter GODERE di una partecipazione attiva allo sviluppo umano, sociale e economico • il poter GODERE di una vita culturale e sportiva attiva, attraverso cinema, teatri, luoghi ginnici attrezzati per la disabilità... • L’essere sostenuta verso il perseguimento della massima AUTONOMIA possibile per il proprio livello di disabilità: il progetto è costruire una VITA INDIPENDENTE • aver VOCE nelle decisioni sulle politiche sanitarie e sociali con piena libertà di espressione • potenziare qualsiasi strumento che faciliti la COMUNICAZIONE e, più in esteso, l’associazionismo • l’essere dotato di protesi, aiuti, presidi che ne migliorino la qualità di vita, a un costo SOSTENIBILE • avere SOSTEGNO per la propria famiglia, • avere ACCESSO a case, scuola, lavoro, luoghi di incontro pubblico, attraverso strade, parcheggi e trasporti • modificare LEGGI, REGOLAMENTI, COSTUMI e PRATICHE i tutti i paesi aderenti all’ONU quando questi non tutelano a sufficienza oppure malgrado le leggi esistenti siano adeguate queste vengono regolarmente disattese attraverso COSTUMI e PRATICHE, lottare contro STEREOTIPI e PREGIUDIZI nei confronti della disabilità Sulla recente separazione del Welfare in ministeri separati Un’occasione mancata: Welfare significa “buon viaggio” ed è la struttura che può accompagnare l’individuo (non divisibile) nel suo percorso che richiede una serie di competenze diverse ma in armonica interazione. Ora l’individuo rischia di tornare a essere: • Paziente per la Sanità e Salute • Disabile per le Politiche Sociali • Disoccupato per il Lavoro Tre nuove strutture o sovrastrutture? Per noi è “ignoranza” - o meglio- miopia organizzativa studiare il carico economico e sociale secondo un solo punto di vista. Immagini della presentazione, Ivan Rabuzin Le malattie e le condizioni di disabilità possono solo essere tentate di studiare secondo un approccio sistemico, sia sanitario che sociale che tenga in “costellazione” i diversi portatori di interesse. Anche perché la stessa scienza si muove in questa direzione