Il Punto di Amedeo Gargiulo, Direttore ANSF
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Il Punto di Amedeo Gargiulo, Direttore ANSF
IN QUESTO NUMERO Le ferrovie ex concesse sotto l’ANSF Presentato il Rapporto 2015. Ancora pedoni in primo piano Focus sul Quarto pacchetto ferroviario N E W S L E T T E R A N S F legge europea 2015-2016: l’Agenzia potrà sanzionare gli operatori inadempienti SOMMARIO 2 Rapporto 2015 4 Focus 6 News 8 Appuntamenti 10 2 0 1 6 Il Punto di Amedeo Gargiulo, Direttore ANSF In Gazzetta la Primo Piano N O V E M B R E Edoardo De Filippo diceva che “gli esami non finiscono mai”. Quanto è vero sia nella vita privata di ciascuno di noi, sia sul piano lavorativo! Mi limito a qualche riflessione su questo ultimo aspetto, in quanto i cambiamenti di questi mesi mettono alla prova le capacità reattive di ciascuno di noi e della nostra squadra. Le novità più immediate sono due: nello scorso mese di luglio è stata pubblicata la legge n. 122 del 2016 contenente “Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 20152016”che ha introdotto un sistema sanzionatorio per le inosservanze delle disposizioni dell’ANSF. Inoltre, lo scorso settembre, attraverso un decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (Decreto 5 agosto 2016 “Individuazione delle reti ferroviarie rientranti nell’ambito di applicazione del decreto legislativo 15 luglio 2015, n. 112), sono state attribuite all’Agenzia le funzioni di vigilanza sulle ferrovie regionali, ex concesse, limitatamente a quelle interconnesse. Se nel primo caso la vicenda è prettamente amministrativa, la seconda è strettamente tecnica e di grande delicatezza. Sulle sanzioni, ai fini di una buona informazione, all’interno della newsletter troverete un articolo firmato dal Dott. De Bono che illustra i passi più importanti. Mentre sul tema delle ferrovie interconnesse, occorre fare alcune considerazioni importanti. Questo mondo dovrà fare un salto di mentalità ancor prima dell’adeguamento tecnologico. Infatti, la vigilanza che la nostra Agenzia applicherà, sarà ovviamente quella in linea con gli standard europei, già utilizzata da tempo sulla rete nazionale: un’impostazione che implica una maggior responsabilità dei gestori, una diversa impostazione dell’SGS e un ruolo della struttura vigilante non applicato ai singoli dettagli, come è stato nel passato, ma esteso al sistema e verificato sul campo attraverso degli audit. Si tratta, quindi, di voltare pagina concettualmente: come Agenzia dovremo svolgere il nostro compito istituzionale, ma anche accompagnare ed aiutare queste aziende nella difficile fase di passaggio. E’ noto a tutti che il nostro primo provvedimento del 26 settembre ha suscitato qualche reazione di troppo; era prevedibile, ma era anche l’unica scelta possibile per spingere le aziende a rispondere rapidamente con l’adozione di provvedimenti temporanei atti a mitigare le condizioni di rischio della circolazione ferroviaria in attesa dell’istallazione delle moderne tecnologie, unica soluzione in grado di intervenire radicalmente sui problemi della sicurezza. In questa difficile transizione, abbiamo sentito e apprezzato il supporto che ci è arrivato dal Ministro Delrio, convinto sostenitore del passaggio sotto l’ANSF di queste linee, che più di una volta, in diverse interviste, ha espresso apprezzamento per l’operato dell’Agenzia. Colgo l’occasione per ringraziarlo ancora una volta pubblicamente. Quindi nei prossimi mesi dovremo svolgere tutti insieme un grande lavoro: l’Agenzia sta divenendo in termini sostanziali e mediatici il punto di riferimento cardine per il presidio della sicurezza ferroviaria. PRIMO PIANO Ferrovie regionali interconnesse, le Un decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti individua le reti regionali che passano sotto la vigilanza dell’ANSF. Queste linee devono adeguare i sistemi di sicurezza e procedere alla separazione societaria Il decreto legislativo 112/2015 ha individuato le reti regionali, interconnesse con l’infrastruttura ferroviaria, e ha esteso ad esse le competenze dell’ANSF in materia di sicurezza. Tali reti sono state identificate con il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 5 agosto scorso, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 16 settembre 2016. Si tratta di 35 tratte ferroviarie non gestite da RFI e ricadenti in 10 regioni (Piemonte, Lombardia, Friuli, Veneto, EmiliaRomagna, Toscana, Umbria, Abruzzo, Campania, Puglia). Circa 2.000 km di linee (quasi 1/8 della rete nazionale) che si vanno ad aggiungere ai circa 17.000 km gestiti da Rfi, già di competenza dell’Agenzia. Le tratte regionali presentano una densità di passaggi a livello più che doppia rispetto a quella rilevabile sulla rete nazionale (un passaggio a livello ogni 1,5 km, mentre il dato sulla rete nazionale è di 1 passaggio a livello ogni 3,3 km) e un traffico annuo superiore a 11 milioni di treni-km che ha trasportato nel 2015 oltre 15 milioni di passeggeri. Il primo step prevede l’adeguamento della struttura societaria con la separazione tra gestore dell’infrastruttura e imprese ferroviarie che dovrà concludersi entro 120 giorni dall’entrata in vigore del decreto (marzo 2017). Le nuove realtà dovranno ricevere autorizzazione e certificazione da parte dell’ANSF. Inoltre, è stato definito un percorso di allineamento agli standard ed alle modalità di gestione con quelle degli operatori presenti sulla rete nazionale che sarà finanziato con importanti investimenti pubblici. Per gli interventi che non potranno essere realizzati in tempi brevi, l’ANSF ha identificato misure minime da porre in essere nelle more dell’adeguamento tecnologico. Tali misure minime, che spesso richiedono la riduzione della velocità di percorrenza, hanno un impatto sul servizio ma al contempo sti- molano una pronta attuazione delle misure tecniche necessarie. La realizzazione degli interventi tecnici e tecnologici sarà sotto la responsabilità dei nuovi operatori ferroviari. L’Agenzia manterrà il proprio ruolo di supervisione e di certificazione di sicurezza, pur mettendo a disposizione degli operatori il proprio supporto e la propria esperienza, contribuendo alla formazione professionale dei nuovi soggetti, proponendo interventi illustrativi e chiarificatori e costituendo tavoli tecnici presso l’associazione di settore. Diversi incontri sono stati programmati anche con gli assessori regionali allo scopo di fare il punto sulla situazione, estremamente variegata. L’Agenzia sostiene la riforma come occasione da non lasciarsi sfuggire per ammodernare le linee, accelerando il più possibile sull’installazione dei nuovi sistemi di sicurezza. L’ANSF ha poi manifestato più volte la propria massima disponibilità nel voler valutare le diverse possibilità che le azien- I numeri 2000 km di linee, quasi un ottavo della rete nazionale 11 milioni di treni-Km all’anno 15 milioni di passeggeri annui 1,5 km è in media la densità dei passaggi a livello, doppia rispetto alla rete nazionale NEWSLETTER ANSF PAGINA competenze sulla sicurezza passano all’ANSF de hanno a disposizione. La maggior parte delle aziende – da quanto si è appreso ancora informalmente - ha optato per il secondo agente (macchinista) a bordo, una possibilità che generalmente consente di mantenere invariata la velocità commerciale dei convogli o di ridurla non sensibilmente, seppure in presen- za di un innalzamento dei costi operativi, che diverse aziende stanno già segnalando agli azionisti o committenti pubblici. Un altro dato interessante, seppur già noto, è l’estrema varietà delle situazioni attuali di queste tratte ferroviarie. Alcune, in particolare al nord, hanno già avviato e, in certi casi, completato i lavori per l’installazione dei sistemi avanzati di sicurezza (Etcs o Scmt), prevedendo stanziamenti di fondi ad hoc. Mentre la maggior parte delle reti del Sud Italia (peraltro molto estese dal punto di vista chilometrico) presenta ancora situazioni arretrate, per sanare le quali ci sarà bisogno di tempi più lunghi. La cartina in basso rappresenta le infrastrutture sotto il controllo dell’ANSF. In rosso le ex-concesse, in nero la rete RFI 3 IN PRIMO PIANO Rapporto 2015: incidenti in calo, I dati definitivi del 2015 sono stati presentati il 26 ottobre scorso a Firenze nella splendida cornice di Palazzo Vecchio alla presenza di Stefano Giorgetti, Assessore alla mobilità del Capoluogo toscano Incidenti ferroviari in diminuzione ma resta alto il numero degli investimenti dovuti a comportamenti non conformi alle regole Oltre alla grande opera di sensibilizzazione che l’ANSF sta portando avanti nell’ambito dell’educazione ferroviaria, ci sono nuove sfide all’orizzonte: le competenze sulle ex concesse e il sistema sanzionatorio Nel 2015 le vittime di incidenti ferroviari sulla rete nazionale sono state 83: 46 morti e 37 feriti gravi. Il dato è in forte contrazione: si tratta del 12% in meno rispetto al 2014, del 59% in meno rispetto a 10 anni fa (2005) e del 27% in meno rispetto al valore medio del periodo 2005-2014. Nonostante ciò, l’attenzione deve restare alta in particolare sul fronte degli attraversamenti indebiti di pedoni che si attestano come prima causa di incidente mortale anche nel 2015. Sui 97 incidenti gravi significativi registrati nel 2015 (-11% rispetto al 2014 e – 28% rispetto al 2005), il 74% dei casi è riconducibile all’indebita presenza di pedoni sui binari, mentre sono in diminuzione gli incidenti legati ad aspetti più tecnici, seppure sacche di criticità rimangono sul fronte della manutenzione e del dissesto idrogeologico. Intanto l’ANSF si trova ad affrontare grandi sfide: l’estensione della giurisdizione sui circa 2000 chilometri di ferrovie regionali interconnesse e la possibilità di rafforzare il proprio presidio attraverso un sistema sanzionatorio. E’ quanto emerge dal Rapporto annuale sulla sicurezza ferroviaria in Italia presentato il 26 ottobre scorso a Firenze nella splendida cornice di Palazzo Vecchio alla presenza di Stefano Giorgetti, Assessore alla mobilità del Comune di Firenze. “I dati 2015 sulla sicurezza ferroviaria per la rete gestita da RFI sono confortanti – ha detto il Direttore dell’ANSF, Amedeo Gargiulo – ma non bisogna abbassare l’attenzione su diversi fronti, tanto più in vista delle nuove sfide che l’Agenzia è chiamata ad affrontare: da qualche settimana la nostra competenza è stata estesa anche alle linee interconnesse che arrivano da esperienze locali molto variegate. E’ un cammino che abbiamo appena iniziato, ma che speriamo di poter accelerare per dare omogeneità e armonizzazione ai sistemi e alle le procedure, fornendo maggiori garanzie a cittadini e passeggeri”. “Fa particolarmente piacere ascoltare questi dati che testimoniano una riduzione degli incidenti ferroviari e del numero dei morti – ha aggiunto l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti –. E altrettanto importante è lo sforzo di adeguamento delle infrastrutture cui sta lavorando l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie. Anche noi come Amministrazione comunale siamo impegnati per rendere la città sempre più sicura: abbiamo un ufficio preposto che lavora quotidianamente per interventi di messa in sicurezza delle strade e dei marciapiedi e di tutta la viabilità cittadina. Uno sforzo, quello per la riduzione dei pericoli per le persone, che ci accomuna e sul quale continueremo a lavorare”. Ecco i temi più importanti contenuti nel Rapporto annuale. Le nuove sfide. Il decreto legislativo 112/2015 ha individuato le reti regionali, interconnesse con l’infrastruttura ferroviaria, e ha esteso ad esse le competenze dell’ANSF in materia di sicurezza (si vedano anche le pagine 2 -3). Tali reti sono state identificate con il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 5 agosto scorso. Il primo step prevede l’adeguamento della struttura societaria con la separazione tra gestore dell’infrastruttura e imprese ferroviarie che dovrà concludersi entro 120 giorni dall’entrata in vigore del decreto (marzo 2017). Le nuove realtà dovranno rice- NEWSLETTER ANSF PAGINA ma sui binari è ancora emergenza investimenti vere autorizzazione e certificazione da parte dell’ANSF. Inoltre, è stato definito un percorso di allineamento agli standard ed alle modalità di gestione con quelle degli operatori presenti sulla rete nazionale che sarà finanziato con importanti investimenti pubblici. Per gli interventi che non potranno essere realizzati in tempi brevi, l’ANSF ha identificato misure minime da porre in essere nelle more dell’adeguamento tecnologico. Tali misure minime, che spesso richiedono la riduzione della velocità di percorrenza, hanno un impatto sul servizio ma al contempo stimolano una pronta attuazione delle misure tecniche necessarie. La realizzazione degli interventi tecnici e tecnologici sarà sotto la responsabilità dei nuovi operatori ferroviari. L’Agenzia manterrà il proprio ruolo di supervisione e di certificazione di sicurezza, pur mettendo a disposizione degli operatori il proprio supporto e la propria esperienza, contribuendo alla formazione professionale dei nuovi soggetti, proponendo interventi illustrativi e chiarificatori e costituendo tavoli tecnici presso l’associazione di settore. La legge europea 2015-2016 (legge 122/2016) ha introdotto un sistema sanzionatorio per le inosservanze delle disposizioni adottate dell’ANSF. Due i livelli sanzionatori: da 5.000 a 20.000 euro e da 1.000 a 4.000 euro in base alla tipologia di violazione. Inoltre, l’ANSF in caso di pregiudizio alla sicurezza, può procedere cautelarmente alla sospensione totale o parziale del titolo, inibire la circolazione dei veicoli, inibire l’utilizzo del personale. Allarme pedoni. Gli investimenti e le cadute da veicoli ferroviari in movimento di pedoni sono state la causa del 74% degli incidenti. Il 96% dei morti sono pedoni. Il 62% degli investimenti si è verificato nelle 4 regioni che sviluppano gran parte del traffico ferroviario: Lombardia (14 incidenti), Lazio (12), Toscana (12), Emilia Romagna (8) e Campania (6). Gli incidenti sono maggiormente concentrati in prossimità dei nodi urbani e metropolitani: Roma, Milano, Bergamo, Lucca, Bologna, Caserta e Torino. Nel 2015, oltre circa il 20% degli incidenti significativi e il 18% delle vittime sono avvenuti in corrispondenza di un passaggio a livello. Il dato è in crescita e supera il valore medio del periodo. Tra il 2005 e il 2015 è stato soppresso circa il 29% dei passaggi a livello a cui corrisponde una diminuzione degli incidenti del 24% (2005- 2015). Il programma di soppressione continua, con oneri consistenti, ma non può essere l’unico strumento: occorre anche agire sui comportamenti umani. L’educazione e la cultura della sicurezza ferroviaria. Per contrastare la tendenza verso comportamenti illeciti in ambito ferroviario, l’ANSF è scesa in campo da diversi anni con campagne di sensibilizzazione che hanno coinvolto partner quali la Polizia Ferroviaria, le Federazioni della Pallacanestro, del Rugby e della Pallavolo e molti uffici scolastici regionali. Ha inoltre chiesto alle imprese ferroviarie e al gestore della rete un’azione incisiva di collaborazione per limitare gli accessi alle aree più a rischio. Manutenzione. Si stima che le problematiche manutentive (aspetti procedurali, organizzativi ed esecutivi) per i veicoli e per l’infrastruttura, seppure in diminuzione in valore assoluto rispetto all’anno precedente, siano alla base di almeno il 28% del totale degli incidenti e interessano quasi ⅓ degli eventi totali. È necessario pertanto uno sforzo di tutto il sistema per ridurre ulteriormente tali problematiche ma soprattutto un maggiore presidio dei processi manutentivi da parte degli operatori ferroviari. Il tema della manutenzione rimane pertanto uno degli aspetti sui quali l’Agenzia sta focalizzando l’attenzione, proprio perché singoli eventi possono avere conseguenze disastrose. Lombardia, Lazio, Toscana e Emilia – Romagna le regioni più interessate all’allarme pedoni. Occhi puntati anche sulla manutenzione alla base del 28% del totale degli incidenti e di quasi un terzo degli eventi totali 5 FOCUS Il 4° pacchetto ferroviario: Lo scorso giugno il Parlamento europeo ha votato la versione definitiva delle 3 norme europee costituenti il “pilastro tecnico” del quarto pacchetto ferroviario. Ecco le maggiori novità relative al processo di autorizzazione dei veicoli Dopo circa tre di anni di gestazione, dalla iniziale proposta della Commissione Europea, lo scorso giugno il Parlamento europeo ha votato la versione definitiva delle tre norme europee costituenti il “pilastro tecnico” del quarto pacchetto ferroviario. Nello specifico: il regolamento (UE) 2016/796 sui nuovi poteri dell’Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie (di seguito Agenzia europea) e le due direttive interoperabilità (Direttiva (UE) 2016/797) e sicurezza (Direttiva (UE) 2016/798). Come premessa occorre ricordare che la Commissione, nella sua proposta iniziale, insieme alla completa revisione dei processi di autorizzazione e sicurezza, aveva anche previsto una serie di norme che rivedessero ed espandessero l’attuale livello di liberalizzazione del mercato ferroviario. Pur essendo i due pilastri (quello tecnico e quello più rivolto al mercato) presentati alla discussione ed agli emendamenti del Parlamento e del Consiglio nello stesso periodo, il pilastro mercato ha trovato maggiori “resistenze”, tali che solo molto recentemente è stato raggiunto un accordo politico su di un testo (17.10.16) e si sta finalmente giungendo al completamento del suo iter legislativo. Data la molteplicità delle modifiche introdotte dall’intero pilastro tecnico, di seguito si analizzeranno prevalentemente quali siano le maggiori novità relative al processo di autorizzazione dei veicoli, essendo forse il punto di maggiore impatto e con più elementi di innovazione. Messa sul mercato: Un primo grosso elemento di innovazione che si trova nel testo della direttiva interoperabilità è l’eliminazione dell’autorizzazione per la messa in servizio dei veicoli, che è stata sostituita da quella di “messa sul mercato”. Nella nuova direttiva interoperabilità inoltre, il normatore non ha previsto più una netta differenza fra veicoli conformi alle STI e veicoli non conformi, ma proprio in considerazione dell’esperienza maturata in questi anni, è fatto obbligo che le verifiche attestino la corrispondenza sia alle norme europee ed alle STI sia anche a tutte le normative nazionali del caso. Questo cambiamento fondamentale di approccio, nato dalla proposta della Commissione, individua una sequenza logica leggermente diversa da quanto si è fatto fino ad oggi, attribuendo maggiori responsabilità alle imprese ferroviarie nell’uso dei veicoli. Allo stesso tempo le direttive cercano di chiarire quali siano le responsabilità dei richiedenti autorizzazione (in genere costruttori ma se del caso anche imprese ferroviarie) e normano i rapporti nel processo di ottenimento dell’autorizzazione. Del processo di autorizzazione fanno parte anche gli organismi notificati (NoBo e DeBo) che sono utilizzati dagli stessi richiedenti per le necessarie dichiarazioni di conformità alle STI e, se del caso, alle norme nazionali da fornire nella documentazione costituente il file tecnico. L’intento è quello di generare un mercato aperto dei veicoli sul territorio dell’Unione, comunque garantendo che i veicoli autorizzati e messi sul mercato siano compatibili con l’infrastruttura dove possono essere usati, lasciando alle imprese ferroviarie la sola responsabilità della “route compatibility” e della composizione dei veicoli stessi di un treno. Il veicolo è quindi composto da uno o più sottosistemi (mobili), che l’applicant, cioè il richiedente, (costruttore o impresa) provvede “autonomamente” a mettere direttamente sul mercato. In questa fase, l’applicant ha il solo obbligo di provvedere che i sottosistemi mobili siano provvisti delle opportune verifiche di conformità CE. Evidentemente questi sottosistemi mobili non sono ancora veicoli veri e propri, ma sono la parte “materiale rotabile” e “sistema di segnalamento” lato bordo che comporranno il futuro veicolo. La verifica di conformità CE includerà non solo la verifica di conformità alle normative europee, ma anche la conformità a tutte le norme nazionali, che sono state oggetto di preventiva notifica da parte degli Stati Membri all’Agenzia europea e alla Commissione. Il passaggio successivo, una volta che l’applicant abbia “assemblato” il veicolo, è la richiesta di autorizzazione per la messa sul mercato del la messa sul mercato dei veicoli di Mario Vivaldi veicolo. Poiché una grossa parte delle verifiche verteranno sulla compatibilità tecnica fra veicolo e infrastruttura, è fatto obbligo al richiedente di indicare all’atto della domanda anche l’“area d’uso” in cui si intenderà utilizzare il veicolo. Chi autorizza: La seconda grossa innovazione nel processo autorizzativo riguarda il soggetto a cui bisognerà presentare la domanda e che dovrà provvedere a valutarla e, infine, prendere una decisione. L’accordo politico in Consiglio ha proposto un sistema duale (Agenzia europea e autorità nazionali preposte alla sicurezza), la cui messa a punto prevedrà la stipula di opportuni accordi. Nel caso che la richiesta di autorizzazione per il veicolo sia fatta per un’area che comprenda più Stati membri, la domanda andrà obbligatoriamente formulata all’Agenzia europea. Se invece l’area d’uso riguarda linee e reti di un solo Stato membro, la domanda potrà essere presentata, a scelta del richiedente, o alla pertinente autorità nazionale o a quella europea. In tutti i casi in cui la domanda sia presentata all’Agenzia europea, il processo di valutazione del file tecnico seguirà due strade di valutazione parallele. La parte relativa alle verifiche e corrispondenza alle STI ed alle norme europee sarà svolta dall’Agenzia europea, la parte relativa alle normative nazionali, dalle competenti autorità nazionali. Tuttavia, nonostante che parte della valutazione sarà ancora svolta dalle autorità nazionali, la responsabilità finale della decisione rimane sempre in capo all’Agenzia europea che quindi “farà sue”, se del caso, le decisioni operate dalle autorità nazionali. OSS: La terza novità di un certo rilievo è quella di pretendere che tutte le domande di autorizzazione dei veicoli e le richieste di certificati unici (sia rilasciate dall’Agenzia europea che dalle autorità nazionali), vengano presentate tramite un’unica e comune piattaforma telematica. Questa piattaforma è stata chiamata OSS, (One Stop Shop, sportello unico) ed è disciplinata dall’articolo 12 del Regolamento istitutivo dell’Agenzia europea: pertanto, non è oggetto di recepimento da parte delle nome nazionali ma il suo uso è automaticamente obbligo di legge. Questa piattaforma sarà il punto unico di ingresso per le richieste di autorizzazione per i veicoli, ma la stessa struttura sarà usata anche per le certificazioni di sicurezza e per le preautorizzazioni per la messa in servizio dei sottosistemi di terra equipaggiati con ERTMS/ETCS. La piattaforma dovrà inoltre provvedere allo scambio di informazioni fra Agenzia europea e autorità nazionali, come strumento di aiuto al settore per le necessità di coordinamento e per garantire la trasparenza dei processi autorizzativi. La Commissione di ricorso: una novità interessante, anche se di minore impatto, è l’introduzione di una Commissione di ricorso autonoma, formata da esperti del settore, che dovrà dirimere in prima istanza le richieste di revisione della decisione da parte dell’Agenzia europea. Una volta che l’Agenzia europea abbia formulato la sua decisione su un processo autorizzativo o certificativo, è facoltà dei richiedenti, entro un mese, presentare la domanda di revisione della decisione alla Commissione di ricorso. Solo successivamente, se non ancora soddisfatti della decisione finale, si potrà impugnare l’atto davanti alla Corte Europea. La medesima Commissione di ricorso è altresì interessata a dirimere l’eventualità che l’Agenzia europea e le varie autorità nazionali interessate esprimano decisioni discordanti durante il processo di valutazione di una autorizzazione. L’utilizzo del veicolo: una volta che il veicolo abbia ottenuto l’autorizzazione di messa sul mercato e sia stato registrato negli specifici registri, lo stesso diventa disponibile ad essere “utilizzato” nelle attività commerciali e trasportistiche da parte delle imprese ferroviarie. A queste ultime è dato onere e obbligo di provvedere ad “utilizzare” solo i veicoli che siano compatibili con il percorso ed alle pertinenti STI e norme nazionali e che il veicolo sia propriamente integrato nella composizione del treno. Ai fini di queste verifiche, le ulteriori eventuali disposizioni definite nelle STI pertinenti e il registro dell’infrastruttura dovrebbero essere sufficienti affinché l’impresa ferroviaria possa effettuare le valutazioni del caso. E tutto il resto? È veramente difficile riuscire a condensare in poche battute tutte le novità presentate da questo nuovo pacchetto ferroviario. Più che destreggiarsi nei molteplici atti di implementazione, atti delegati e accordi di vario tipo che dovranno essere preparati per dare piena e corretta attuazione a tutto il nuovo pacchetto, conviene indicare il limite temporale entro cui il nuovo processo autorizzativo entrerà a regime che è definito nel 16 giugno 2019. La norma tuttavia offre, agli Stati membri che ne abbiano fatta preventiva notifica, un ulteriore periodo di flessibilità di un anno per la sua completa attuazione. Tra le novità più importanti, l’ eliminazione dell’autorizzazione per la messa in servizio dei veicoli, che è stata sostituita da quella di “messa sul mercato”. Altra innovazione nel processo autorizzativo riguarda il soggetto a cui bisognerà presentare la domanda e che dovrà provvedere a valutarla. L’accordo politico in Consiglio ha proposto un sistema duale (Agenzia dell’Unione Europea per le ferrovie e autorità nazionali interessate), la cui messa a punto prevedrà la stipula di opportuni accordi NOTIZIE DA ANSF ANSF potrà sanzionare gli operatori inadempienti La novità è contenuta nell’articolo 18 della legge comunitaria pubblicata lo scorso luglio In arrivo un provvedimento per regolamentare nel dettaglio le sanzioni e i ricorsi Nella Gazzetta ufficiale n. 158 dell’8 luglio 2016 è stata pubblicata la legge n. 122 del 2016 contenente “Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2015-2016”. L’articolo 18, in particolare, introduce nuove sanzioni di carattere amministrativo per le inosservanze, da parte degli operatori ferroviari, delle disposizioni adottate dall'ANSF in materia di sicurezza ferroviaria. Le sanzioni vanno da un minimo di 5.000 ad un massimo di 20.000 euro, qualora riguardino: la gestione della circolazione ferroviaria, il funzionamento e la manutenzione degli elementi del sistema ferroviario; i requisiti e la qualificazione del personale impiegato in attività di sicurezza della circolazione ferroviaria; i certificati e le autorizzazioni di sicurezza rilasciati ai sensi degli articoli 14 e 15 del Dlgs 162/2007, concernenti rispettivamente, il possesso del certificato di sicurezza ai fini d e l l ’ a c c e s s o all’infrastruttura ferroviaria e il conseguimento dell’autorizzazione, da parte del gestore, per il funzionamento dell’infrastruttura ferroviaria. E’ invece prevista una sanzione da 1.000 a 4.000 euro per le inosservanze degli obblighi di fornire all'ANSF assisten- za tecnica, informazioni o documentazione. Le disposizioni di legge si applicano a tutto il sistema ferroviario nazionale regolato dal citato Dlgs 162/2007, ad eccezione delle parti di sistema escluse dal decreto stesso. Destinatari delle sanzioni sono i gestori delle infrastrutture, le imprese ferroviarie e gli altri operatori ferroviari che si rendano responsabili di inosservanze a norme o racc o m a n d a z i o n i dell’Agenzia. L’accertamento delle violazioni e l’irrogazione delle relative sanzioni sono effettuati dall’ANSF, con l’ausilio della Polizia ferroviaria previa stipula di una apposita convenzione con il Ministero dell’interno. I ricorsi amministrativi avverso gli accertamenti sono definiti dal direttore dell’ANSF, mentre per la riscossione delle sanzioni, per le impugnazioni, per la tutela giurisdizionale e per quanto non specificamente disposto si applicano le disposizioni della legge 689/1981 (“legge di depenalizzazione”). E’ comunque ammesso ricorso al direttore dell'ANSF, avverso l'accertamento, entro trenta giorni dalla contestazione o dalla notifica del provvedimento sanzionatorio. E’ altresì prevista la facoltà, per l’ANSF, qualora il comportamento sanzionabile arrechi pregiudizio alla sicurezza del sistema ferroviario, di adottare le misure cautelari della sospensione totale o parziale dell'efficacia del titolo o di inibire la circolazione dei veicoli o l'utilizzo del personale. L’articolo 18 della legge n. 122 viene ad integrare l’attuale impianto normativo, che demanda all’ANSF i compiti di garanzia della sicurezza del sistema ferroviario nazionale. L’Agenzia, in attuazione del già citato Dlgs 162/2007, nonché dei successivi e connessi provvedimenti regolamentari, ha provveduto, con il proprio decreto 4/2012, al riordino del quadro normativo in materia di sicurezza ferroviaria, tracciando un sistema di circolazione ferroviaria, di qualificazione del personale in normali condizioni di esercizio, nonché di regole di buona pratica e processi disciplinanti il corretto funzionamento del sistema ferroviario. Ora, con le citate disposizioni di legge si dà applicazione ai principi contenuti nella direttiva 2004/49/Ce, consentendo all’ANSF di assicurare, in concreto, mediante l’irrogazione di sanzioni dei comportamenti che risultano in contrasto con le proprie indicazioni in tale materia, la coerenza della condotta degli operatori ferroviari alle norme che disciplinano la sicurezza ferroviaria. Al riguardo, è in corso di predisposizione, da parte NEWSLETTER ANSF PAGINA 9 In Gazzetta la legge: multe da 1.000 a 20.000 euro a cura di Rex Debono della nostra Agenzia, del provvedimento con il quale vengono specificamente individuate le tipologie delle violazioni delle norme e delle raccomandazioni emanate dall’Agenzia stessa in materia di sicurezza ferroviaria, da sanzionare ai sensi del richiamato articolo 18 della legge n. 122. Il provvedimento in questione individuerà, altresì, le procedure e gli organi c o m p e t e n t i all’accertamento delle v i o l a z i o n i e all’irrogazione delle sanzioni; i sistemi di impugnazione dei provvedi- menti sanzionatori; le procedure di riscossione e la destinazione, nonché gli importi derivanti dall’applicazione delle sanzioni. Con l’emanazione di tale provvedimento, finalizzato ad assicurare il pieno rispetto delle norme e delle raccomandazioni emanate dall’ANSF, viene così a definirsi in modo compiuto il quadro normativo volto alla completa attuazione delle disposizioni comunitarie e nazionali in materia di sicurezza ferroviaria. Il provvedimento a cui sta lavorando l’ANSF individuerà le procedure e gli organi competenti all’accertamento delle violazioni, all’irrogazione delle sanzioni, nonché le modalità di impugnazione e di riscossione Ue: ambiente di lavoro sicuro per ogni età “Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età” è la campagna 2016-2017 promossa dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA - Occupational Safety and Health Agency). La forza lavoro sta invecchiando, l’età pensionabile sta crescendo e le vite lavorative probabilmente si Sotto la allungheranno: da qui la necessità di promuovere lavoro sostenibile e invecchiamento in buona salute nuova per tutto il corso della vita lavorativa. immagine L’EU-OSHA intende sensibilizzare organizzazioni e lavoratori sull’importanza della buona gestione per la della sicurezza e della salute sul lavoro nel corso dell’intera vita lavorativa e sulla necessità di adattare campagna il lavoro alle abilità individuali all’inizio e al termine della carriera. europea a In questo senso, diventa essenziale la gestione delle diversità della forza lavoro, in un ambiente che favore del promuova il benessere psico-fisico e sociale e dove sia possibile un invecchiamento sano. Creare un luogo di lavoro in cui le persone possano realizzare il proprio potenziale a tutte le età consente, infatti, benessere sul posto di ai lavoratori di vivere, lavorare e invecchiare nel modo migliore e alle organizzazioni di ottenere una maggiore produttività. lavoro Per ulteriori informazioni, è possibile visitare il sito dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro https:// o sha .euro pa .eu/it / healthy-workplacescampaigns/2016-17campaign-healthyworkplaces-all-ages. S.M. Prossimi appuntamenti 23-25 NOVEMBRE 2016 Helsinki UIC Global Rail Security Congress, organizzata in partnership da UIC e la Finnish Transport Agency FTA. Il tema generale del congresso è “Security of Stations”. 22- 23-24 NOVEMBRE 2016 Napoli Intelligent Rail Summit Railtach.com 11-14 LUGLIO 2017 Ankara 21-23 MARZO 2017 Lille Decima edizione di SIFER, la principale fiera dell’industria ferroviaria internazionale di Francia. Decima edizione del convegno UIC HIGHSPEED, organizzato congiuntamente da UIC e dalle Ferrovie di Stato turche TCDD L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie è un organo tecnico vigilato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con compiti in materia di sicurezza della circolazione ferroviaria. Ha sede a Firenze e competenza per l'intero sistema ferroviario nazionale e svolge le funzioni per essa previsti dalla direttiva 2004/49/ CE. Si tratta, sostanzialmente, dei compiti normativi, autorizzativi e di controllo richiamati all'articolo 6 del decreto legislativo n. 162/2007. La presente newsletter è un agile strumento di informazione sull’attività di ANSF. La newsletter e ogni altro documento divulgativo dell’Agenzia sono scaricabili dal sito istituzionale www.ansf.it sotto l’indice Pubblicazioni / Newsletter presente nella home page