Numero 7 novembre 2014 - Istituto Romano Bruni

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Numero 7 novembre 2014 - Istituto Romano Bruni
ANNO 3 - NUMERO 1 - novembre 2014 THE ABSTRACT - LICEO ROMANO BRUNI - PADOVA - 50 cent
stupirono i presenti con il loro
discorso appassionato.
La terza lista, dalla classe III, con il
motto “Your suggestion, our duty”
Ciao ragazzi e/o prof!
Il nuovo anno ormai è cominciato
da circa tre mesi, e ci sono state
parecchie novità: alcuni
cambiamenti nel corpo docenti,
Paolo è andato in pensione e al suo
posto è arrivato Mariano, c’è stata
anche l’elezione di nuovi
rappresentanti, e addirittura
abbiamo cambiato il logo!
Insomma il Romano Bruni è stato
soggetto a molte trasformazioni,
eppure The Abstract è ancora qui,
sempre lo stesso, ma molto diverso!
Noi della redazione non vediamo
l’ora di accogliere nuovi personaggi
che diano vita a questo giornalino,
che non vuol essere altro che
l’espressione di noi studenti, molto
spesso bloccati sui libri senza una
reale via di fuga!
Come vedete abbiamo deciso di
adottare la versione pocket, che era
stata proposta nell’ultimo numero
uscito a giugno scorso.
Ma torniamo un po’ indietro, alle
elezioni dei nuovi rappresentanti
d’istituto.
si presentarono tre liste, due di
classe IV e l’ultima, all’ultimo
momento, di classe III.
La prima lista, si presentò infatti
con il motto “Un ragionato
cambiamento”, formata da alunni
di classe IV, David Suweis, Gloria
Rettore, Andrea Zanon e Giovanni
Giantin che già parecchie settimane
prima dell’elezione inondarono il
web di selfie con l’ #votaLista1 e
#elezioniBruni.
La seconda lista, denominata Lista
Listen con il motto “le vostre idee,
la nostra voce” ha visto come
esponenti altri ragazzi di classe IV
ovvero Alberto Fragomeni, Madih
Zaghdoud e Nicola Andreatta, che
ha visto candidarsi Niccolò Segato e
Anna Battistella.
Al momento delle elezioni, con
grande stupore, il nostro liceo ha
visto l’ascesa al potere di Niccolò
Segato con 44 voti della terza lista,
poi Gloria Rettore della Lista1 e
Alberto Fragomeni della ListaListen
presero 16 voti ciascuno, ma a pari
merito si decise di far vincere il
candidato che pr esentava un
maggior numero di voti nella lista,
quindi Gloria Rettore.
Ecco quindi le loro interviste,
basate su quella uscita nell’ultimo
numero dell’anno scorso fatta ai
rappresentanti degli anni
2012/2013 – 2013/2014.
Nome
N: Niccolò Segato
G: Gloria Rettore
Data di nascita?
N: 30 dicembre 1998
G: 4 aprile 1997
Descriviti con tre aggettivi.
N: Bello, figo e modesto? Ahaha,
boh non ho voglia di pensarci
G: Lunatica, perfezionista e a
volta timida.
Perché hai deciso di
candidarti?
N: Per poter cambiare questa
scuola.
G: Per poter dare un contributo
nel miglioramento di questa
scuola a nome degli studenti
Come vorresti che fosse la
collaborazione con il tuo
collega?
N: Dove io non riesco lei ci sia, e
dove lei non riesce io ci sia..
G: Sicuramente produttiva.
La cosa che ti ha dato più
soddisfazione in questi anni?
N: Questi anni si intende quelli
passati in questa scuola giusto?
Credo il nove e mezzo nella
versione di latino in prima.
G: Sinceramente non saprei.
Un aspetto positivo e negativo
della scuola.
N: Che siamo in pochi… e che
siamo in pochi.
G: Positivo il fatto che essendo in
pochi ci conosciamo tutti tra di
noi, negativo dover fare le scale
ogni mattina.
I Fratelli Karamazov stanno a
Dostoevskij come Anna
Karenina sta a …?
N: Ehm... perdonate la mia
ignoranza ma ho letto molto poco
di Dostoevskij....tipo un solo
libro, e non mi è per niente
piaciuto lol...
G: Tolstoj.
Il/la prof che preferisci e
perché?
N: ce ne sono un bel po’
G: Abbiamo molti bravi
insegnanti, scegliere è molto
difficile.
Il nome di un pittore olandese.
N : B o h … Va n G o g h ? E r a
olandese mi pare..
G: Van Gogh.
Andresti in vacanza in Olanda?
N: A smokare la weeda o a
visitare musei?
G: Sicuramente, mi piace
viaggiare e visitare l’Olanda non
mi dispiacerebbe.
Euroscettico o Eurofiducioso?
N: Euroscettico.
G: Eurofiducioso.
Cosa ne pensi de “La grande
bellezza” di Sorrentino?
N: Non l’ho visto, dicono che
faccia schifo.
G: Purtroppo non ho ancora
avuto l’opportunità di vederlo
Meglio
solo
o
male
accompagnato?
N: Solo.
G: Male accompagnati almeno ci
si fanno le ossa.
L’ amore è veramente cieco?
N: No no.
G: Cieco, e a volte anche sordo.
Che scarpe abbini ai pantaloni
gialli?
N: Non ho pantaloni gialli e non
mi pongo il problema.
G: Dipende da che pantaloni
sono.
Gin-lemon o Vodka-redbull?
N: Vodka-redbull credo..
G: Entrambi.
Cosa farai dopo il Liceo?
N: Ingegneria forse… ma è tutto
da vedere.
G: E’ una domanda che mi pongo
da molto ma non ho ancora
trovato una risposta.
L'uomo e la terra: Milano
ospita Van Gogh
Basta dare per un attimo le spalle
al Duomo e rivolgere lo sguardo
verso Palazzo Reale, per notare una
gran numero di persone, che
attendono in coda pazientemente.
Numerosissimi da tutti Italia, gli
amanti dell'arte moderna sono
giunti a Milano, che fino a Marzo
2015 ospiterà circa una quarantina
di tele di Van Gogh, provenienti
perlopiù dal Kröller -Müller
Museum, in una mostra dal titolo
"Van Gogh: l'uomo e la terra."
"La rassegna, a cura di Kathleen
A d l e r, p r e s e n t a u n a l e t t u r a
dell’opera di Van Gogh del tutto
inedita e si focalizza sulle tematiche
legate a Expo 2015: la terra e i suoi
frutti, l’uomo al centro del mondo
reale, la vita rurale e agreste
strettamente legata al ciclo delle
stagioni."
Un percorso alla scoperta di un
tema estremamente caro all'artista,
ma anche alla scoperta dello stesso
Van Gogh. Attraverso le sue bozze, i
suoi disegni, prima semplici
contorni a matita, poi via via più e
elaborati con il passare degli anni,
emerge non solo l'approccio
dell'artista con la sua terra, con i
luoghi della sua vita, ma anche il
suo percorso di maturazione
artistica. Dalla mostra si coglie non solo
l'abilità di questo artista di fama
mondiale, ma grazie all'abile scelta
di porre a descrizione stessa delle
opere, alcuni stralci delle lettere che
Van Gogh indirizzava al fratello
Theo, il visitatore è posto di fronte a
un uomo. Non si tratta solamente di
ammirare delle opere, ma è un vero
e proprio incontro con Vincent Van
Gogh.
Van Gogh: l'uomo e la terra
Palazzo Reale
Piazza Duomo 12
Lunedì 14.30 – 19.30
martedì, mercoledì, venerdì e
domenica 9.30 – 19.30
giovedì e sabato 9.30 – 22.30
Giorgia Sanavia
Giro su me stesso in questa mia
pazzia,
non c’è mai tregua, piango, rido,
grido.
Io nella mia solitaria compagnia
non trovo mai pace. No non mi fido.
Non sento sapore, sì delusione.
Insensato, una stanza senza cuore
fermo al mio posto, senza posizione.
Son’ io, il folle essere umano, che
muore.
Anonimo
L'esperienza dell'adozione a
distanza di Othniel: una speranza
per qualcuno, anche a 6000
chilometri di distanza
Era il 2010 quando un terremoto
devastò Haiti, lasciando la
popolazione in una situazione
tragica e catastrofica. Ad alcuni
studenti del Liceo Romano Bruni
venne l'idea di fare qualcosa di
significativo, di reale, per poter
aiutare in qualche modo quelle
persone alle quali non era rimasto
niente, se non la disperazione.
Tramite l'AVSI, fu possibile mettersi
in contatto con un bambino di
quelli colpiti dal terremoto, di nome
Othniel Francois, e iniziare a
mandargli una piccola somma
annuale per poterlo aiutare a
riprendere una vita pressoché
normale. Questa iniziativa che
partiva appunto dagli studenti, è
sempre stata continuata, e ancora
oggi, a distanza di 4 anni dal
terremoto, Othniel continua ad
andare a scuola grazie al contributo
dell'istituto Bruni. La somma è di
300 euro, tutti ricavati da iniziative
degli studenti come feste o vendita
di merende (una data classe porta
del cibo e lo vende alle altre classi
durante l'intervallo). I soldi vanno
quindi all'AVSI, che si incaricherà
di farli arrivare ad Othniel. Il
bambino, che ora ha 8 anni, è stato
abbandonato dal padre durante il
terremoto, e sua madre non riesce a
seguirlo completamente. E' stato
quindi affidato ad una assistente
sociale e grazie a noi può
permettersi una adeguata
educazione scolastica.
Lo scorso
anno è stato anche possibile
collegarsi via Skype per poter
salutarlo “faccia a faccia”.
E' inoltre arrivata a scuola
recentemente una busta dove, oltre
al modulo per poter continuare
l'iniziativa, vi era una lettera scritta
da Jeannette Singeoire, la nuova
assistente sociale del bambino,
dove ci diceva che nonostante la
popolazione di Haiti non si fosse
ancora ripresa, Othniel era
contento e studiava molto. Ci è
stato anche detto che sua sorella ha
recentemente messo al mondo un
bambino. Nella busta vi era anche
una lettera da parte di Othniel
stesso dove ci ringrazia molto. La
lettera è riportata qui sotto, insieme
a una sua foto, allegata anche essa
nella busta.
I docenti hanno sempre sostenuto
questa iniziativa, anche perchè
rappresenta un punto di crescita
degli studenti e una possibilità per
questi ultimi di aiuto concreto, una
possibilità di portare un minimo di
felicità a un bambino che ne ha
bisogno. Questa iniziativa è una
speranza per qualcuno, nonostante
6000 chilometri di distanza.
Niccolò Segato
Corriere Totus Tuus
Una Luce nelle tenebre della
Grande Guerra
Sarajevo, 28 Giugno 1914, ore 10:
00 del mattino. L’Arciduca
Francesco Ferdinando d’Austria
esce a bordo dell’automobile dal
campo militare di Filipovic, è
acclamato da tutti gli austriaci che
lo salutano come futuro Imperatore
dell’Impero Austro- Ungarico. E’
seduto al fianco della moglie Sophie
Chotek von Chotkowa e insieme
salutano la folla. Stop. Fermiamo la
scena e allarghiamo l’obbiettivo.
Buttiamo l’occhio sullo stato
diplomatico dell’Europa: ci
vorrebbero ore per descrivere gli
intrighi politici, le alleanze e gli
accordi fatti tra gli stati europei e le
loro ragioni. Tuttavia in questo
momento si possono notare due
principali schieramenti: la Triplice
Alleanza composta da Impero
Tedesco, Impero Austro-Ungarico e
Regno d’Italia. Poi la Triplice Intesa
composta da Impero Britannico,
Terza Repubblica Francese e
Impero Russo. Questi due
schieramenti sono ostili tra loro
soltanto politicamente ma entrambi
non vedono l’ora di trovare un
pretesto per muover le ar mi:
l’Europa è una polveriera pronta ad
esplodere . Ed ecco, torniamo a
Sarajevo. L’arciduca ha appena
svoltato un isolato molto
lentamente. La scena sembra
rallentare, quasi non vorremmo
sapere quello che sta per succedere
ma lo sappiamo bene.
Ore 10:15
del mattino, un ragazzo di nome
Gavrillo Princip si avvicina
lentamente alla strada. Lui non è
austriaco, è un serbo nazionalista e
cambierà il destino del mondo,
forse a sua insaputa o forse no. Sta
per passare l’arciduca, Princip esce
dalla folla e prende la pistola . La
scena si ferma, lo guardiamo negli
occhi: ha diciannove anni, il suo
sguardo è serio e arrabbiato ma allo
stesso tempo turbato, forse anche
lui in cuor suo sa che non avrebbe
dovuto farlo, ma la rabbia è troppo
forte e preme il grilletto. In un
secondo lo sparo rimbomba nella
via le guardie del corpo
dell’Arciduca Ferdinando catturano
Gavrillo. L’Arciduca è ferito
gravemente, viene portato
velocemente in ospedale ma i
medici non riescono a togliergli la
divisa troppo stretta e muore
dissanguato. Nello stesso giorno
l’Austria- Ungheria dà un
ultimatum di un mese alla Serbia,
questa afferma di essere innocente
e il 28 Luglio l’Austria- Ungheria le
dichiara guerra. La Serbia chiede
aiuto all’Impero Russo che entra in
guerra al suo fianco. La Germania,
alleata dell’Austria-Ungheria
dichiara guerra alla Russia, Gran
Bretagna e Francia, alleati della
Russia dichiarano guerra alla
Germania e all’Austria- Ungheria.
Come in un domino, la rete di
intrighi politici porta in guerra le
maggiori potenze d’Europa. L'Italia,
il Portogallo, la Grecia, la Bulgaria,
il Regno di Romania e l'Impero
Ottomano inizialmente rimangono
neutrali, attendendo ulteriori
sviluppi della situazione.
E’ qui che inizia il nostro viaggio, in
Italia. L’Italia è divisa in due fazioni:
Gli Interventisti, composti
principalmente da Futuristi, che
sostengono che la nazione debba
entrare in guerra affianco alla
Triplice Intesa soprattutto per
riprendersi Trento e Trieste che
sono sotto il dominio AustroUngarico. I Neutralisti, composti da
Cattolici e Marxisti, invece vogliono
evitare la guerra e far si che l’Italia
rimanga neutrale. È proprio da qui
che inizia questa MOSTRA, essa
avrà come protagonisti quegli
uomini che hanno messo su carta i
loro pensieri e grazie a queste
testimonianze in forma poetica, a
noi è concesso di conoscere le
opinioni sulla guerra e i pensieri
degli italiani di cent’anni fa e
giudicarli secondo i nostri
ragionamenti, aiutati in questo dai
nostri
professori.
Vi invitiamo quindi a visitare la
nostra mostra e a ‘scendere in
trincea’ con noi, per scoprire quelle
cose che con lo stesso entusiasmo
ed interesse, noi abbiamo affrontato
in classe. Ora però voglio dirvi
un’ultima cosa. Proviamo a
ragionare insieme. Dopo cento anni
di guerre, catastrofi, ingiustizie,
scandali e intrighi politici, che siano
materiali o di pensiero, le trincee ci
sono ancora. In Europa e in Medio
Oriente. Su questo, nell’omelia del
centenario al Sacrario di Redipuglia
il Papa ha detto molte cose riguardo
alla situazione odierna e io vi invito
a leggerlo.
Tommaso Simonato
Non sapete cosa fare nel weekend?
Padova Eventi: - Una domenica mattina diversa: il
23 novembre alle ore 9.30 prenderà
il via a Montegrotto Terme
l'originale iniziativa "Cappuccino,
brioche e archeologia" la prima
passeggiata archeologica con
colazione, organizzata dal Comune
di Montegrotto Terme in
collaborazione
con
la
Soprintendenza Archeologica del
Veneto. L'attività chiuderà la
stagione di visite guidate presso le
aree archeologiche della città
termale.
- 19 Novembre 2014 09:00
Musei Civici agli Eremitani Padova, Italia
I Musei Civici agli Eremitani
presentano la mostra "Veronese e
Padova"
- 23 Novembre 2014 19:00
Prato della Valle - Padova, Italia
Il ricavato della corsa e marcia non
competitiva "Running Hearts Correre insieme" viene destinato a
finanziare la "Casa Viola", una
struttura dedicata all’accoglienza
protetta per donne vittime di
violenza.
INTERVISTANDO…
Nome e cognome? Cosa insegna?
M: Paola Migliavacca, inglese.
T: Maria Pia Tindaci, filosofia.
Quale personaggio storico
vorrebbe essere e perchè?
M: Mah forse i loro nomi non sono
ancora scritti nei libri di storia e
forse non lo saranno mai, sto
parlando dei tanti cristiani
perseguitati in varie parti del
mondo dei quali vorrei avere la
stessa certezza di fede, lo stesso
coraggio e la stessa pazienza.
T: Vorrei essere Socrate, in quanto
come insegnante di filosofia,
Socrate rappresenta al meglio il
compito di un insegnante, ovvero
quello di far partorire la verità agli
studenti.
Quando era studente, quali erano
i pregi del suo “insegnante
ideale”? Crede di averle quelle
caratteristiche?
M: Il primo insegnante che mi viene
in mente è il mio insegnante di
italiano e latino in seconda e terza
media. Era competente e severo (a
noi ragazze dava del lei), ma ci
voleva un bene dell'anima. Negli
anni del liceo mi capitava di
incontrarlo per strada con sua
moglie, sempre si fer mava a
chieder mi dei miei studi. Per
quanto riguarda la seconda
domanda direi......... ai posteri
l'ardua sentenza!
T: Quando ero al liceo, il mio
insegnante ideale era il mio
professore di lettere che, durante le
sue lezioni, non stava sempre e solo
all’argomento del programma
scolastico ma lanciava a noi
studenti continue provocazioni. In
modo particolare ricordo molto bene
le lezioni su Dante, tutto quello che
so e il fascino che Dante mi suscita,
l i d e v o a l u i . Vo r r e i t a n t o
assomigliargli almeno un po’.
Il giorno in cui scelse di
diventare insegnante…
M: Mah e' stato l'incontro con una
insegnante di francese 'fuori dal
comune' al liceo che mi ha fatto
venire voglia di insegnare per quella
passione che aveva per il francese e
la 'sua' Francia.
T: Non c’è un giorno preciso, dopo
la laurea in filosofia l’insegnamento
è la via più normale, e devo dire che
all’inizio c’era tanta incoscienza e
poca consapevolezza. Con il tempo
invece le due cose si sono invertite e
ora c’è tanta consapevolezza e poca
incoscienza, dopotutto un po’ di
incoscienza è necessaria per fare il
mestiere di insegnante al meglio.
Cosa ne pensa dell’attuale
sistema scolastico?
M: Difficile a dirsi ... è un sistema
troppo burocratizzato e poco
incentrato sulle reali necessità degli
studenti. La riforma che pur ha
introdotto alcune novità
interessanti stenta a decollare
perché è come se il sistema
fagocitasse tutto. Però per fare una
buona scuola ci vogliono
soprattutto persone, non bastano
circolari ministeriali.
T: L’attuale sistema scolastico in
realtà va bene almeno nei contenuti
che trasmette, infatti tutti i nostri
ragazzi laureati sono riconosciuti
all’estero e apprezzati, soprattutto
per il fatto che sanno dare le ragioni
di ciò che sanno, che è quello che
noi cerchiamo di insegnare. In Italia
c’è il problema della motivazione,
sia degli insegnanti che degli
alunni. Gli insegnanti infatti non
vedono apprezzati gli sforzi e
l’impegno del loro lavoro, e gli
studenti non vedono come ciò che
studiano possa avere in futuro uno
sbocco nella vita quotidiana. Quindi
il più grande problema della scuola
oggi è quello che i suoi protagonisti,
insegnanti e studenti abbiano
valide motivazioni.
Crede di essere oggettivo al 100%
nelle valutazioni scolastiche?
M: Certo che il voto deve essere
oggettivo e ci sono griglie di
valutazione che aiutano a dare un
voto il più' oggettivo possibile. Ma
attenzione a far fuori il soggetto!!!
T: Assolutamente no. Essere
oggettivi è impossibile. Se si
dovesse valutare solo la quantità di
nozioni apprese dagli alunni allora
sarebbe tutto un test a crocette,
invece l’insegnante deve riuscire a
cogliere e a valutare come ciò che è
stato appreso viene elaborato dagli
studenti. Certo, il compito
dell’insegnante è quello di ridurre al
minimo il margine di discrezionalità
tra queste due cose.
Riguardo al futuro dei giovani
quale consigli sente di poterci
dare?
M: 'Stay hungry, stay foolish' diceva
Steve Jobs. Penso che anche per il
futuro una sana curiosità e voglia
di mettersi in gioco sia la ricetta
migliore. Non bisogna avere paura
del futuro, penso che un posto sia
preparato per ciascuno di voi ed sia
lì ad attendervi. Questi anni di
scuola servono a capire le vostre
inclinazioni e i vostri desideri e ciò
che più della realtà ' vi accende'.
Non fatevi portar via la possibilità'
di giocarvela alla grande.
T: Dovete stare al presente. Le crisi
nella storia ci sono sempre state e
sono anche passate. Si risolverà
anche questa, come ci insegna la
storia.
Cosa dovrebbe fare un uomo per
raggiungere il suo ideale di
felicità?
M: Essere se stesso.
T: Credo che la felicità sia più un
dono che una conquista; bisogna
essere fedeli al compito che si
intuisce nella propria vita e
circondarsi di amici con i quali
condividere ciò. La felicità però non
è necessariamente la risultante
matematica di questi due aspetti.
L’amore è veramente cieco?
M: Spero di no.
T: L’amore ci vede benissimo! Chi
vorrebbe rinunciare alla vista, agli
occhi, che sono l’organo di senso
più importante, nella cosa più
importante della vita?
Meglio una bugia che illude o una
verità che ferisce?
M: Una verità che ferisce. È sempre
una grande possibilità per ripartire.
T: Una bugia che illude no. Se la
verità ferisce però, o non è verità
oppure è una ferita che serve per
ottenere un risultato più pieno.
a cura di Giulia Sanguin
Sparsi per il giornalino…
Avete notato che sparse per
il giornalino ci sono alcune
immagini che riportano il
nome della scuola? Belli,
non è vero?
Sono le proposte dei nuovi
loghi/stemmi del nostro
liceo, fatti da Nicola Canato,
Niccolò Segato, Lorenzo
Pistore e Lucia Raffaelli.
Nella prossima assemblea
d’istituto infatti avremo
anche la possibilità di
scegliere quali tra questi
sarà il simbolo di
rappresentanza della nostra
scuola.
laRedazioneGiuliaSanguin
NiccolòSegatoGloriaRettore
GiorgiaSanaviaTommasoR
adaelliTommasoSimonato