Carelia - da israele a rocca di mezzo

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Carelia - da israele a rocca di mezzo
CARELIA
Nella regione della Carelia situata in Russia Occidentale una ridotta comunità di persone ancora
parla la lingua Veps: vepsän kel’, vepsän keli o vepsä.
<<La Carelia si estende dalla costa del mar Bianco fino al golfo di Finlandia. Contiene i due laghi più grandi d'Europa,
il lago Ladoga e il lago Onega. L'istmo careliano si trova tra il golfo di Finlandia e il lago Ladoga.
Il confine tra Carelia e Ingria, la terra dello strettamente imparentato popolo ingriano, è tradizionalmente marcato dal
corso del torrente Sestra/Rajajoki (in russo Сестра/Раяйоки), oggi nell'area metropolitana di San Pietroburgo, ma che
nel periodo 1812-1940 costituiva il confine russo-finnico.
Sull'altro lato del lago Ladoga, il fiume Svir' viene tradizionalmente considerato il confine meridionale della Carelia,
così come il lago Saimaa segna il confine occidentale, mentre il lago Onega e il mar Bianco costituiscono il confine
orientale. A nord si trovava il popolo nomade dei Sami, ma non c'è nessun confine naturale se non boschi (taiga) e
tundra.
Nei testi storici la Carelia viene talvolta divisa in Carelia orientale e Carelia occidentale, che vengono rispettivamente
chiamate anche Carelia russa e Carelia finlandese. L'area a nord del lago Ladoga, che apparteneva alla Finlandia prima
della seconda guerra mondiale, viene chiamata Carelia Ladoga, e le parrocchie sul vecchio confine di prima della guerra
vengono talvolta chiamate Carelia di frontiera. La Carelia bianca è la parte settentrionale della Carelia Orientale e la
Carelia di Olonec è la parte meridionale.
Il termine Carelia di Tver denota i villaggi dell'oblast' di Tver, che sono abitati dai careliani>>.
È una lingua del ceppo ùralo e ugro-finnico ed è importante per la questione del Rito di Ugarit.
Ugarit significa Ritus Ur o U[nga]rus, Rito di Buda-Pest, Rito di Ankara, Rito di Vespasiano o
Rito della Vespa.
Nella crittografia spagnola vespa si dice avispa, il cui significato cifrato è <<avem pango>>, in
quella inglese wasp, che significa <<I was sawed and pawed>>, cioè <<to be punctate and punk>>.
Le genti romane Vipsania e Vespasia avevano assunto tale nomen proprio per stigmatizzare la loro
completa avversione ai popoli ugaritici, che erano i popoli uniti in Troia o Ilio d’Egitto (Uruk ossia
United Kingdom of Ur).
Tra di loro venivano annoverati1 i Teucri, di cui si narra nell’Iliade, nell’Odissea e nell’Eneide.
1
Il verbo annoverare è all’origine del nome della città tedesca di Hannover.
Il verbo significa anus verus varatus e da lì deriva il nome Varus.
È legato ad annus, che è l’anus, l’anello, tracciato dalla Terra durante il suo moto di rivoluzione intorno al Sole.
Durante l’annus egiziaco si giocava il Gioco dell’Oca (Anitra all’Arancia).
Gli scienziati egizi avevano studiato un’apposita scansione temporale dell’anno, basata sul movimento dei corpi celesti,
che serviva per governare la ritualità dei sacrifici umani: annoveratio.
Il Novero di Hannover era la lista delle matricole o libro dei conti delle novae, noviciae, novicioli regalati alla noverca.
Le novae puellae e i novi pueri erano le 'Εννεάδες (Enneadi o Ewe), le novies, noviens vittime dell’aeneator.
Il novus era l’agno-novus o anus novus da agnoscere in agmen.
Il verbo annovero deriva dal passato remoto di nosco, noscis, novi, notum, noscĕre, che significa sapere, conoscere e
nella forma dell’imperativo presente “annovera” significa “annota il novus o la nova” nel registro degli schiavi.
Equivale al verbo adnumero, registrare il numerario cioè il denaro dànao o the m-honey for the cash (Numerius).
Il verbo notare, in latino nŏto, nŏtas, notavi, notatum, nŏtāre, ha la stessa derivazione etimologica di nuotare, in
spagnolo nadar, solo che mentre nuotare era riferito alla vittima, notare era riferito al carnefice emiro.
L’Emiro murava (moor) e mirava the Mirrors ed era the Master of the Horror, saldava, faceva saltare (salt), insultava e
si esaltava, cioè era Sultano, calafatava ed era Califfo, irraggiava con le onde lettromagnetiche, raschiava, faceva
ragliare ed era Rajà o Marajà, faceva The Bye Bye (bites in the put) ed era il Bey.
Egli notava vale a dire osservava la vittima nuotare e le dava il tempo, le note, perché cantasse la melodìa, il canto del
dolore nero (μέλαινα ὠδίς o Youth Sing Song che era Yo signo, Tu suenas ).
La vittima in balìa delle onde, incastrata nel natante, a un certo punto naufragava fino a diventare nada.
L’uomo delle onde, il nostromo, il timoniere almirante la rendeva lentamente nada (nadar, to annihilate, nadir dello
zenith o dello T-zen, Tizòn, T-zion cioè Croce Sionista).
Il verbo latino per nuotare che è nato, nătas, natavi, natatum, nătāre va collegato:
- al sostantivo anas, anatis, che significa anatra, oca e, nella forma plurale anates, significa natiche (in greco νηδύς,
in latino nates, in spagnolo nalgas, in inglese buttocks o battom);
- al verbo no, nas, navi, nāre, che significa navigare, fluttuare, galleggiare;
- al verbo adno, adnas, adnavi, adnāre, che significa arrivare per mare al lido (eyelids).
Il Lido o Approdo era l’ADN o Adan e non ancora il NADA (del Danao), perché la nave poteva tornare indietro
(navetta o spola), ma navigando lungamente nelle onde (diuturnitas) si arrivava infine al NO, cioè alla Nox/Nex (Not)
ed al naufragio o nubifragio.
Il sadico negava cioè necava nella N-Egira cioè in Nigeria (giro nigeriano) fino a raggiungere l’Adnecatio o
Anneramento del Niger, fatto salvo il misterioso ἐκ νεκρῶν ἐγείρω, che può essere interpretato o in senso
metamorfico o semplicemente nel senso di risveglio.
A parte il risveglio (suscitatio oculorum dal verbo cieo, cĭes, civi, citum, cĭēre in cui la sillaba ci- sta per oculi), il sadico
poteva ottenere The Eyes RainBow (B-link/W-link).
TREBLINKA
γῦρος
σκοπῶν
Skopje
Μακεδονία
σφαῖρα
DACHAU
AUSCHWITZ
SABAOTH
cuoricini
S
E
flick
B
j ota
r ota
rw
Link o
ink
Lingua pilosa et nigra
(effetto tesla)
Langue d'oc o d'oil
nates
νηδύς
Buttock
K-Rem-Os
occhio
ojo
Battocchio
T-Rem-Os
eyelid
eyebrow
Battom
Le onde erano le dune (dunarea danubis) adunate ad unum, che era Adon, Adone del Don in Aton, la dinamo
elettromagnetica era la ala-din per la sala-din (riservata al ladino o latino), la penetrazione era l’Aden di Adan il Danao
o pròstata, cioè l’introduzione nella prostituta della g-land-ula che la trasformava piano piano in glanda o ghianda
(agghindare il maiale di Ismael o Ismayl).
Adan o Adam era la vittima nella Madia (The Dam), la dama damnificada in N () e resa macta per la Crucifixio Sator
(TENET).
Il Madhi o Magdi era con Μαρία ἡ Μαγδαληνή cioè con la sua consorte Σώμα (Μαρία) e la sua prole Samarìa
(Μαρία) o Somarìa (Σώμα-ῥυάς), cioè i semiti, i figli, già macti in alis, perchè messi in axis tra le αλες, e quindi
in balìa dei flutti (Frangente del Franc Mason).
Il viaggio marittimo in nave era The Neck (νεκρός ).
Il mariner-sailor in Th-e-N-e-cross (cioè The Neck o Electromagnetic-Cross) remava (cioè cremava) con al collo the
Neck-Lace o Collare (laqueatus)
A
E Gyre
Gyre
E-Gyroscope
Jairo o Jair
"Dios quiere
lucir"
Rio de Janiro
Δηιάνειρα
La cinghia al collo era usata “to negate the neck” e per far decollare the sailor tra le creste delle onde (the wave è the
sail, the crest ed il suo apex è the ceiling).
Nel liquidus
- laquitur aquila
- liquetur liquidus
- lucet lux
- licet clavis
- loquuntur loci
Il liquidus o numerarius era il numen-erarius dell’Aerarium Romae in cui finiva l’Hostia di Hera (Ostara).
Essa era la victima candida candidata alla morte nera (lumen-numen, lucumon, lapis niger), la λευκός –νεκρός θάνατος
o τελευτή.
Il λόγος era il verbum Dei (La Cura, la Locura del Loco, il Quran, Habla di Ebla o Iblea di IVRIT).
Giovanni 1,1
In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio
I Greci lo chiamarono Laconia dei Lacedemoni.
I Romani lo chiamarono Ludus della Satura Lanx con ancus, laqueus, incudo, malleus et lancea.
Era il Lusus Ebriorum, la Farsa dei Farsi, il Lucus Italicus (con l’avvento del cristianesimo divenne Santa Lucia).
L’archetipo era stato il Pharaoh Egizio.
Lidus era il termine per designare la stupefactio cioè l’operazione del sadico volta a costringere la vittima a spalancare
gli occhi e a mantenerli aperti: contemplatio nel templum del tremor.
La situazione di immobile fissità era la beatitudine beota o ebete o, altrimenti detto, lo stupor in mundo dell’immundus
mundatus, cioè montato e purificato.
Il Mundus era il Mundium Langobardorum dove si tremava e si contemplava per effetto delle onde marine o onde del
rio (ῥέω).
Il nome del Beato era Ἀλέξανδρος Μέγας.
Il condottiero macedone di origine dorico-romana (non ebrea), famoso per le sue enormi conquiste territoriali, assunse il
nome di Alessandro aggiungendo l’aggettivo Μέγας per ergersi a vindice della Grande Alessandrìa della Meccanica
Gaza o Mecca, che per millenni secoli aveva terrorizzato le immense distese dall’Egitto alla Cina (in epoca medievale
lo stesso progetto di rivalsa coltivò Federicus Stupor Mundi, Imperatore del Sacro romano impero, ma fu un conato
velleitario e di breve durata).
Interpretando Annoverare ed Hannover alla luce del termine inglese annoveration si ha Ann Over, cioè Anus Verus,
Anus Ova, Ana (is) Over (Game Over, fine della Ierogamìa).
E’ anche ipotizzabile che, durante l’esecuzione sadica, il sadico carnefice pronunciasse nella propria lingua la frase
<<Europa sei verso la fine>> e che la vittima fosse costretta a dire <<I am over>>, cioè sono finita (iam novi).
Ma non è altresì da escludere l’ipotesi di una novatio obligationis o ianua, cioè iam nova.
Hannover letto come jam over può significare iam’ (andiamo in dialetto italico) cioè eamus, εἶμι/εἰμὶ:
- ad ianuam (Genova, Genève)
- ad verrem o ad veranum
La primavera era la fase prima del verus anus o veranus (ἔαρ), la fase in cui si andava (flea) verso il verum anum,
l’autunno era l’autumnus, l’au-tumba munus (moon), l’aton, il ro-tundum del munus, l’inverno era l’infernus (the flea).
- ad operem (La Obra o Opus Dei Operarum)
- ad roverem (Robur, Vis)
L’O-verris era l’O-perris (the operation for the jam, the marmelade jam).
La Ianua era la Vagina, la porta delle uova, ed i Ianuarii (in spagnolo Eneros) erano i sadici macellai (Gennarii della
Jeenna) che, dopo aver abusato della vittima, utilizzavano uno strumento ad hoc per seviziarla e mutilarla sessualmente.
Erano àugures ingenui, cioè nemici (in = contra) della Genuinitas del Genus (γένος ἀέρος), sadici ed ebbri (ebrei) di
YAWH.
I primi due poemi di Omero raccontano l’epopea greca durante la quale i Greci sconfissero i Troiani
dell’Anatolia, gli odierni Turchi, che consentì loro di ottenere l’egemonia sul Mediterraneo, di
realizzare il loro piccolo Egitto Akenathen sul territorio ellenico e di controbilanciare
l’espansionismo cartaginese in Europa.
L’Eneide, invece, opera di Publio Virgilio Marone celebra le origini di Roma facendole risalire alla
medesima città di Troia, abbandonata da Enea e dal suo popolo dopo la vittoria definitiva dei Greci.
In realtà i Troiani di Enea erano lontani parenti ed amici non dei Romani ma degli Etruschi, dei
quali i Romani erano acerrimi nemici.
Lo scrittore mantovano ironicamente li elesse a venerandi antenati della Roma imperiale.
I pronomi personali della lingua Veps
Veps
English
minä
sinä
hän
mö
tö
hö
I
you
he/she/it
we
you (plural)
they
Rimandano direttamente alla lingua madre dei linguaggi uralici, che era il Cinese Han.
La parola Vespasia all’origine del nomen gentilizio significa sia “vespaio velenoso” sia “oves per
Asiam”.
La Cina era a Ovest, in spagnolo a Oeste, in inglese a O-west, perché la forma geografica del Paese
del Sol Levante è quella di una grande O e, tenendo conto della Cina interna, quella di due grandi
O, che nella lingua greca formano una (o-mega), corrispondente alla w di west e, in relazione allo
sterminio di schiavi, alla  μεγάλη dell’Ankh (☥) od O-Tau/Tao (Otto, Ottone).
Anticamente la Cina era un’unica realtà etnica con il vicino Giappone e le Piramidi giapponesi
facevano parte dell’unico Impero Sinaitico.
La Cina era:
- Oriens ed Orion nel senso reso palese dal greco O ρέω o dal latino O rivus (rio), cioè fiume di
schiavi procedente dall’Europa verso il Levante.
Yawè è:
- Y aves electri (Electrus o Electryon)
- Y avis et alae
- Yovis, Y ova et vis (ivy)
- Yeowa o Ge[n]oa
- Y awesome and aweful
- Ypsilon awe, il silos (σιρός) dello sbalordimento ()
- O est Vesta cioè Terra Vestalis et Bestialis, terra della Pestis per la Buda d’Europa.
La buda o budda era l’insieme dei giovani schiavi, the buddies, e la veste era la casula dove gli
schiavi erano bloccati per essere seviziati e bruciati (Red Sun in the W ES TAO o  ).
- OY est cioè Luogo della Vespa
La vespa, in spagnolo avispa, è lo schiavo bersagliato con las chispas o in latino con gli aves (avis
nel senso di dardo o saetta elettrica nonché nel senso di stiletto acuminato).
La vespa è l’ape SVE o SYE cioè l’aper sus erinaceus cioè parossistico.
La Cina era οὗ οὐ εστί “il luogo del non essere” o, nel linguaggio metaforico, il Nido del Cucù o
del Cuculo, perché era il Cubile dove si praticava il Culleus Malleus o Nitor del Nidus del Culus
(The Culprit, La Culpa, The Guilty of the Kilt).
Le vittime erano il Paterfamilias, la Materfamilias e i Filii Familias, che costituivano i nuclei della
Gens (The Clan)2.
2
La Familia era l’Onus, cioè l’O-nux, il Nido dell’Honestus Nestorius, the Nest sacked by the Cuckoo.
Νεστόριος era l’Avis Auriferus nidificatore del Cuculus d’Europa, che “correva” nel suo νόστος (The Nest of the
Bird).
La parola νόστος deriva dal verbo νέομαι, ritornare, nel senso di procreare, di tornare in vita attraverso il neonato, che è
il Nostromo (nuester homo aut nostra austra/ostra e ἡμέτερος, ὑμέτερος ὁμός), uno o una dei Nostri.
Ο νεστος era l’onesto (honestus) Pesce Nestio innestato nel nido νῆστις (ieiunus intestinus cioè intus tinam o cupa) con
i suoi Onestini (praeclari precipui) nel inseriti nel νεστορίς (cupellus), la νηστεία era l’insieme di pesci voraci o
foeminae (φάος-μνᾷ, Θεσμοφόρια) a digiuno (famine) e in attesa del cibo (civitas ciborum o civium dove si
consumava il cibari nei cibori: Cy-borg).
In tal senso una piccola Cina fu il Cuculo italico del Brutium Marso-Calabrese, cioè l’Altopiano
delle Rocche, nella toponomastica locale chiamato Cocullo, ma per Cuculus bisogna intendere
anche il Q-culus Sclavus Europae (ὀροβίας), penetrato e seviziato dal Fallo di Giza durante il
Giro del Culo (Orumbovi della Orobanca o Orobii dell’Orobakxos di Bacco).
Il culus era l’anus, dalla nux o dalle nuces, fino al νοῦς (νόος), cioè il Giro o Geranio3 con
conseguente sunna (anus  suna).
Occorre ricordare che il Fallo di Giza non era tanto lo stupro sessuale quanto la Piramide Pirica.
Sempre per usare una perifrasi greca la Cina era οὐκ ἔστιν ὅς o οὐκ ἔστιν ὅστις, the place of no
one hostage, nel medesimo significato di Canada: acà nada adàn, nada hada (queda).
Il pronome relativo ὅς (chi, che) è l’entità sacrificale, in inglese who, which (da cui witch,
witchcraft), mentre il pronome indefinito τίς (qualcuno) è sempre la medesima entità anonima per
l’Isis del Tay (ταυ, in ebraico taw), in inglese someone, anyone (σῶμα one, anus ἕν,
anione/catione).
Nel linguaggio criptato ὁ Νεστόριος era The Store e The Nest Storage dei Nestoridi (Νεστοριδαι) da dove attingere
per la Torah nel Reactor (the Rag-Tore o Torus, el Reggaeton nel moderno slang afro-americano).
The Nest o-r-ang-e-l (ὁ ρυας ἄγγελος) era la “macchina incubatrice” (nella crittografia anglosassone era il passaggio
N.E.O. dei Vikings Rus' o Kiev dalla Russia Bianca alla Scandinavia a Fort Augustus: Passaggio a Nord-Est opposto al
passaggio V-King verso the Domes, νεσομαι o νεσσομαι al νῆσος, νᾶσος o νισος, compresa la Is-land μεγίστη).
Nella Torah o Torre (The Tower Bridge) le vittime del nestorianesimo (νεστοριαζω) erano istoriate (historia in teorìa,
pesce storione) ed ostracizzate (ὀστρακίζω, rendo l’hostis e l’hostia ostriche cioè austriache  Ostra in Osterreich 
Hameln o Hamelin e the Pied Piper).
Ma ὁ Νεστόριος era anche la ρυας (reo), la corsa (la Rue, Rouen) ai quattro venti (sigma o tau rotante) per cadere
infine in the E-Nest of the Thorium (the Road to the Radar, the Street to the Strict).
Nella geografia dell’Europa The Nest sarebbe la Vagina d’Italia, posizionata nella Slovenija-Slovenská.
Dalla Εὖ Θήκη usciva il Grex Europae, gli εὖ-ρωπες (i neonati europei, i virgulti) destinati ai centri elladici o
palladici del Greggio (The New Porns into the Hell Hades).
L’Europa partoriva i Parti (la roba, la ropa) che partivano verso le Parcelle o Particelle della Parthia o Macelli della
Macedonia.
Essi venivano partoriti ai Nidi dei Parti, dove erano covati (cueva, cave), spartiti e persi (Parsi o Farsi).
Era the Grass toward Gressoney for the Graze and the Grease.
The Greece era The Grass in The Graze, The Grease and The G[y]r[e]-Ass (Meddle English grese, Anglo-Norman
grece, Vulgar Latin crassia, Latin crassus  Gyr o Byr, abbreviations for gigayear or g-year or gyre, a billion 109 years
for the Ἄτλας Y-ἔαρ).
La Grasa o Eslabòn de la Eslovenia (Slavonia).
I popoli stanziati nell’Illyricum furono chiamati Nesti o Nestaei (Νέστοι, Scylax, p. 8; Νεσταῖοι, Eratosthenes, School.
Apollon. Rhod. 4.1296).
La loro capitale era Νεστος cioè la Giza di Sarajevo per lo Ξανθός (antheros).
Le Piramidi di Visoko erano incastonate nello Xanthus, la Croce dei Canti (for the can-not o the can-night).
In età storica Νέστοι o Νεσταῖοι erano un popolo che viveva nei pressi del fiume Nestos (Ξάνθη), non distante da
Istanbul con capitale Νεστος (Scylax, l.c.; Artemidorus, ap. Steph. B.), identificata come Kerka.
3
In greco γεραίρω, guiderdono al γέρων (γεραιός πατήρ) del γῦρος (Giro della Morte)
La procedura di morte era caratterizzata dall’utilizzo del τὸ ὀστέον, the ax for the ass, ed il finale
O ΘΕΟΝ.
The hostage era the host c-aged, l’hostis aculeatus in casula (cachinnus o cachry cachecticus).
La sua famiglia era formata dalle hostiae candidae, tenute segregate nell’Osterìa (ostello, hostal)
prima di essere portate all’Ospedale (Ostara, Hospital, Ospitalieri della Valle d’Aosta, La Vallèè,
Val d'Outa, dal verbo valeo ad vallum).
Il toponimo Carelia può essere interpretato anche come κάρα ἥλιος, viso solare in carro solare,
nella crittografia ebraica C[alv]ar Eilat.
La Carelia era, geograficamente parlando, la Sede o Casa del Sole, meta finale della Carinzia,
l’infanzia e adolescenza austro-europea condotta al Calvario o K-altar dei Keltiberi (caro, carnis,
carrus, thea).
Il nome Carinzia in realtà designava, oltre che il carro con la cinta-cintura per l’esecuzione del
prigioniero l’Acarnaia cioè l’insieme dei numerosi Carnai dei Faraoni4.
La Carinzia, in tedesco Kärnten, in sloveno Koroška, in bavarese Karntn, in latino
Carantanum, in latino medievale Carinthia è il più meridionale dei nove stati dell’Austria
(Bundesländer)5.
La variante Carantanum fu inventata per riferirsi al Carrus di Tsana, Ṭānā o Ṣānā cioè al
percorso quarantena (quarantine) che si snodava per 40 mila chilometri circa intorno al Globo, da
non confondersi però con la circonferenza terrestre equatoriale.
4
La cinthia, in indiano sindy, era la cinghia del cinghiale, “para singar la victima inmovilizada en el mueble”, cioè il
sistema di bloccaggio dello schiavo da torturare ed uccidere.
Cinta, così come il nome Cinzia (Cindy), deriva da Κυνθία, mentre Cintura deriva da Κυνθιος Y ρέω.
Quindi cinturare significava cingere d’assedio o assediare per bruciare lentamente il prigioniero impossibilitato a
fuggire.
Le vittime della Cinta o Cinthia (the pussy cunt, passio vaginalis o in spagnolo bollo-coño, strumento conico
elettromagnetico per il balcone o balcony) erano dette Κυνθία e Κυνθιος.
La parola nelle due versioni maschile e femminile deriva da kuwn theo
5
Bundesländer significa abitante della terra dei bounds e dei bonds.
Il lander era il territorio del Vendo Bonum (Vindobona, Bonn), della vendita dei “beni” destinati al bos della vis
undarum (il box elettromagnetico).
40
CU
N
Quadraginta
concordia
4
discors
EQ
τεσσαράκοντα
τεσσεράκοντα
=Ir
TESLA/LATES
τετταράκοντα
τεταράκοντα
τετρώκοντα
LATEBRA
GCHQ
Oggi Ṭānā o Ṣānā è il nome di un lago dell’Etiopia nord-orientale (3630 km2), situato a 1830 m
s.l.m. nel cuore dell’Altopiano Etiopico, e Sana’a è il nome della capitale dello Yemen, ma
millenni orsono la Tana era l’Egitto Faraonico, meta della migrazione dell’anas, anatis.