BAR (Birrerie, PUB) - Provincia di Cuneo

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BAR (Birrerie, PUB) - Provincia di Cuneo
BAR (Birrerie, PUB)
PREMESSA
Il bar (ma tutto lo schema proposto può essere adattato in molti casi anche ad altri locali
assimilabili come Birrerie e Pub) è una struttura caratterizzata da atmosfere a volte rilassanti e
tranquille, a volte divertenti e rumorose; implica la somministrazione al pubblico di alimenti e
bevande.
Per somministrazione si intende la vendita per il consumo sul posto, che comprende tutti i casi in
cui gli acquirenti consumano i prodotti nei locali dell'esercizio o in una superficie aperta al
pubblico, appositamente attrezzati. Nelle aziende più moderne il Barman utilizza anche il computer,
verificando l’ammontare delle scorte, comunicando con il settore ricevimento o inserendo dati sulle
vendite.
La giornata di lavoro è spesso soggetta ad una certa discontinuità con un’alternanza di fasi di
minore o maggiore afflusso di clientela.
Prendendo in considerazione la possibilità di sviluppo del mercato nella provincia di Cuneo emerge
come oggi sempre più spesso venga richiesto ai locali già in attività o di nuova apertura una
continua offerta di novità sia a livello di prodotti da consumare sia per quanto riguarda le attrattive
durante la permanenza nel locale. Data poi l’alta presenza di turisti si è riconosciuta la necessità di
offrire loro prodotti tipici locali ma anche provenienti da altri paesi.
Da qui emerge l’idea di proporre per la nostra provincia la creazione di locali che possano offrire,
alle persone che vogliono trascorrere un pò del loro tempo in compagnia, un luogo dove poter anche
assaporare nuove proposte e, magari, partecipare ad attività di intrattenimento.
Sportelli provinciali per la creazione di impresa
P.O.R. 2007-2013 Ob. 2 “Competitività’ regionale e occupazione”
Asse “Adattabilità’” – Obiettivo specifico C
Per fare ciò occorre però non solo che la qualità interna delle strutture sia adeguata, ma anche una
capacità di rapportarsi – in termini di arredi, qualità dei rapporti umani, offerta dei prodotti, in molti
casi collocazione – sia allo stile di vita locale che alle novità che arrivano dall’esterno.
ANALISI DI MERCATO E SCELTE STRATEGICHE
CLIENTI
• La domanda nettamente prevalente è data da piccoli gruppi di amici che scelgono di
trascorrere il tempo tra il lavoro o lo studio e il ritorno a casa consumando in compagnia.
• Forte presenza di singoli che spesso scelgono questa soluzione per una colazione o un caffé
prima di cominciare la giornata o per spezzare il pomeriggio.
• Importante la presenza di persone che scelgono di consumare il pranzo presso locali che
offrono piatti caldi e freddi.
• Turisti
Può essere utile anche caratterizzare il locale con richiami al territorio o dandogli una connotazione
che lo identifichi rispetto ai concorrenti per la presenza di particolari richiami a generi musicali o
letterari e artistici con l’organizzazione di eventi o feste a tema. Nel dettaglio i locali acquistano più
potere attrattivo se:
• le strutture sono gestite da personale disponibile e gentile;
• presentano un'atmosfera vivace e al contempo rilassante;
• offrono spesso novità sia a livello di cockteleria che gastronomico.
I LOCALI
E’ fondamentale, prima di scegliere un dato immobile, verificare, con la consulenza di un
professionista, che l’immobile, anche dopo una eventuale ristrutturazione, sia in grado di
ottemperare ai requisiti igienico sanitari richiesti dalla normativa comunale in materia di servizi
igienici, di illuminazione e areazione, di barriere fisiche per i portatori di handicap, di aree esterne
adibite o adibibili a parcheggio. Occorre quindi fare attenzione ai costi relativi all’installazione delle
struttura e alla sua manutenzione, in particolare la messa a norma degli impianti, della cucina, dei
servizi igienici e quelli relativi al personale (fisso o stagionale) che può essere necessario. La
considerazione nel rapporto costi-risultati rappresenta la scelta fondamentale per individuare la
tipologia di esercizio da realizzare.
I locali, all’interno, devono soddisfare i seguenti requisiti minimi:
• essere preferibilmente situati al piano terra, con un paio di stanze così da poter separare la
clientela in base allo proprie esigenze;
• disporre di servizi igienici separati per il personale e ad uso esclusivo della clientela;
Un ruolo essenziale in questo tipo di attività lo assume la qualità del servizio, il quale, oltre a
rappresentare un eccellente strumento di promozione, consente la fidelizzazione della clientela.
L’atmosfera deve essere dinamica e vivace consentendo contemporaneamente di usufruire di
momenti di relax; va, dunque, tenuto in considerazione anche l’arredamento che deve prevedere
zone nelle quali le persone si incontrino, trascorrano convivialmente un pò del loro tempo, ma
anche zone in cui poter assaporare in tranquillità la propria consumazione conversando con i propri
amici.
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L’offerta del locale deve, altresì, consentire di poter gustare i prodotti tradizionali ma anche di
presentare eventuali proposte innovative.
La gestione del locale deve essere in grado di fornire nuove occasioni di incontro tramite
l’organizzazione di piccoli eventi (Karaoke, piano bar, …), aperitivi con piatti a tema (pizza,
vegetariani, …), happy hour.
LA LOCALIZZAZIONE
La localizzazione del locale è molto importante soprattutto in base alla tipologia di bar, della
clientela che si vuole lo frequenti e dell’orario di apertura. Le soluzioni di localizzazione sono,
infatti, differenti: si può pensare di insediarsi in zone a forte presenza di scuole; nelle vicinanze
delle stazioni dei treni e degli autobus; nel centro storico piuttosto che nelle principali vie di uscita
ed entrata della città. Strategico sarebbe localizzare il proprio locale all’interno di una struttura
commerciale più ampia (centro commerciale, impianti sportivi,…).
PROMOZIONE
E’ importante promuovere la propria attività attraverso spazi pubblicitari su riviste specializzate;
questo genere di promozione, anche se particolarmente onerosa, si rivela efficace in quanto va a
colpire tipologie di possibili utenti specifiche, interessate all’argomento.
E’ consigliabile inoltre:
• Creare depliant e pieghevoli da diffondere soprattutto in ambito locale attraverso accordi
con le strutture ricettive del territorio circostante (che non siano in diretta concorrenza), per
la vicendevole distribuzione di materiale pubblicitario, con le ATL, distribuzione degli stessi
presso altre attività commerciali (quali negozi di abbigliamento, centri estetici, …), ecc.
• Stampare la locandina pubblicitaria del locale e affiggerne alcune copie all’interno di attività
commerciali della zona.
• Comprare uno spazio pubblicitario nella locale stazione radiofonica.
• Garantirsi una presenza su pubblicazioni settimanali e quotidiane le quali dedicano sempre
spazio all’intrattenimento e al turismo e sulle guide turistiche.
Un interessante risultato promozionale si può ottenere anche attraverso l’organizzazione di eventi
quali aperitivi a tema, serate musicali, presenza di barman conosciuti anche fuori dal livello locale e
di personaggi famosi, organizzazione di corsi da barman, ecc. che devono essere ampliamente
pubblicizzati presso la stampa specializzata, invitando giornalisti e operatori del settore.
Si tratta di svolgere un minuzioso compito di ufficio stampa che può essere eseguito da strutture
esterne o ancora più efficacemente dal titolare dell’esercizio che, se riesce a personalizzare il
proprio rapporto con i mezzi di informazione, può garantirsi unacostante attenzione da parte dei
media.
LA POLITICA DEI PREZZI
Il prezzo dei prodotti serviti da un bar può discostarsi ma non di molto da quello applicato dagli altri
esercizi, questo in quanto le principali consumazioni offerte sono di norma simili. È, invece,
possibile applicare con una maggiore libertà il costo quando si propongono novità sia per quanto
riguarda i drink sia per i cibi che li accompagnano o serviti ai pasti o nel caso di organizzazione di
eventi, serate a tema, …
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REQUISITI COMPETENZE E FORMAZIONE
Una delle principali competenze per questo tipo di attività è quella che attiene alle conoscenze nel
campo della preparazione di cocktail e del caffè o di altre preparazioni specialistiche.
Non va assolutamente tralasciata la capacità di saper preparare, presentare i piatti, e disporre
accuratamente i cibi per gli aperitivi e le colazioni.
Non vanno ancora trascurate le capacità gestionali e di promozione dell’azienda; quelle relative alla
comunicazione sono capacità sicuramente essenziali, infatti la clientela si aspetta di essere ricevuta
da persone che sappiano come accoglierle.
Vi è poi da tenere in considerazione che, dato il flusso turistico che caratterizza la zona, è molto
utile nella gestione di un locale la conoscenza approfondita di almeno una lingua straniera.
Nelle aziende più moderne il Barman utilizza anche il computer, verificando l’ammontare delle
scorte, comunicando con il settore ricevimento o inserendo dati sulle vendite.
Attualmente l'attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande è disciplinata dal
decreto Legislativo 26 marzo 2010 n.59 e dalla legge regionale n. 38/2006.
Anche se la normativa in vigore non prevede più alcuni vincoli e restrizioni come il rispetto di una
distanza minima tra esercizi e la distinzione amministrativa tra varie tipologie di locali, prima cosa
da verificare è che nel Comune o nella zona prescelta sia possibile ottenere l’autorizzazione
amministrativa per l’apertura di tale attività.
La maggior difficoltà che s’incontra nell’aprire un bar in particolar modo nei centri con più di
10.000 abitanti consiste nell’ottenimento dell’autorizzazione amministrativa a vendere (la vecchia
licenza). Questa è infatti rilasciata, dopo aver svolto i necessari adempimenti amministrativi, dal
Comune che però ne mette a disposizione un numero limitato.
Ovviamente questo problema è superabile nel caso in cui l’attività sia esistente e venga rilevata e
poi eventualmente trasformata o rilocalizzata in un altro immobile. La trasformazione è sempre
subordinata al rispetto delle norme di spazi e igienico sanitari richiesti dalla normativa per il tipo di
esercizio che si vuole realizzare. In questo caso occorre considerare l’ investimento notevolmente
superiore richiesto per rilevare un’attività già esistente rispetto a una totalmente nuova.
Per gestire un'attività di somministrazione il suddetto decreto legge prevede il possesso dei requisiti
professionali e morali di cui all'art. 71 del Dlgs 59/2010.
Qui di seguito elenchiamo i requisiti professionali previsti dalla normativa (in alternativa fra loro):
•
•
aver frequentato con esito positivo un corso professionale per lo svolgimento dell’attività,
istituito o riconosciuto dalle regioni o dalle Province autonome di Trento e Bolzano .
Aver prestato la propria opera, per almeno due anni, anche non continuativi,
nel quinquennio precedente, presso imprese esercenti l’attività nel settore alimentare o nel
settore della somministrazione di alimenti e bevande, in qualità di dipendente qualificato,
addetto alla vendita o all'amministrazione o alla preparazione degli alimenti, in qualità di
socio lavoratore o, se trattasi di coniuge, parente o affine entro il terzo grado
dell’imprenditore, in qualità di coadiutore familiare, comprovata dall’iscrizione all’Istituto
nazionale previdenza sociale (INPS);
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•
essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea, anche triennale,
o di altra scuola ad indirizzo professionale, almeno triennale, purchè nel corso di studi siano
previste materie attinenti al commercio, alla preparazione o alla somministrazione degli
alimenti.
La Regione Piemonte, in aggiunta ai predetti requisiti, riconosce la validità della pregressa
iscrizione al Rec (Registro esercenti commercio) per la somministrazione al pubblico di alimenti e
bevande del titolare dell’esercizio o di un collaboratore o dipendente (Preposto). A tale registro,
gestito dalle Camere di Commercio, è stato possibile iscriversi fino al 2006, anno in cui è stato
bloccato.
I requisiti professionali devono essere dimostrati al Comune di dove si intende esercitare.
In caso di società, associazioni o organismi collettivi, i requisiti morali previsti dalla legge devono
essere posseduti dal legale rappresentante o da altra persona delegata mentre i requisiti professionali
devono essere posseduti dal legale rappresentante o dalla persona preposta all'attività commerciale.
Si ricorda inoltre che i titolari di esercizio in attività, o loro delegati, hanno l’obbligo di frequentare,
ogni tre anni, un apposito corso di formazione sui contenuti delle norme in materia di igiene, sanità
e sicurezza .
Il sistema scolastico nazionale e quello della formazione professionale forniscono diverse
opportunità di formazione per chi vuole esercitare la professione di barista o una assimilabile, anche
se non formalmente necessaria per lo svolgimento dell’attività.
La formazione scolastica del barista può avvenire in uno Istituti Professionali Alberghieri esistenti
sul territorio.
Il primo biennio è comune; al terzo anno si sceglie l’indirizzo specifico con il quale consegue, al
termine del triennio, il diploma di qualifica per operatore ai servizi di sala-bar.
Chi desidera può proseguire per altri due anni, ottenendo il diploma di maturità professionale per
tecnico dei servizi della ristorazione.
Anche la formazione professionale organizza numerosi corsi di varia durata in questo settore.
Altrettanto importanti sono i corsi di aggiornamento e di perfezionamento organizzati dalle
Associazioni di categoria locali della Confcommercio e della Confesercenti; in genere sono corsi
destinati a chi già opera nel settore, a volte sono comunque aperti a tutti. In particolare la Fipe
(Federazione Italiana Pubblici Esercizi) organizza con una certa regolarità corsi di aggiornamento e
perfezionamento per barman. Per avere notizia di questi occorre rivolgersi alle sedi delle
associazioni di categoria.
Gli esperti del settore sostengono, comunque, che la fase realmente formativa per esercitare questo
mestiere sia quella di lavoro: è attraverso l’esperienza che si comprendono i ritmi, le esigenze e le
particolarità di questa attività. E’ molto opportuno quindi che il candidato imprenditore in questo
settore abbia alle spalle un’ esperienza diretta del lavoro del barista.
AUTORIZZAZIONE ALL’APERTURA
La Legge reg. 29 dicembre 2006 n. 38 prevede che per esercitare l'attività è necessario ottenere due
autorizzazioni: autorizzazione amministrativa e autorizzazione sanitaria, entrambe indispensabili
per questo genere l'attività.
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Il rilascio dell’autorizzazione è subordinato alla verifica, da parte del Comune, del possesso di
requisiti morali e professionali del richiedente e dei requisiti igienico sanitari dei locali anche sul
semplice progetto di adattamento.
Entro 180 giorni dal rilascio dell’autorizzazione, salvo proroga fino ad ulteriori 6 mesi in casi
particolari, il titolare realizza gli eventuali lavori e adotta tutte le misure necessarie al fine di
rispettare le norme, le prescrizioni e le autorizzazioni in materia edilizia, urbanistica e igienicosanitarie, nonché in materia di sicurezza e prevenzione incendi . Se entro il termine stabilito con
proprio regolamento, che non può comunque superare i sessanta giorni dalla data del ricevimento, il
Comune non comunica il provvedimento di diniego dalla domanda di autorizzazione, questa si deve
intendere accolta.
Il Comune può rilasciare autorizzazioni temporanee allo svolgimento di tale attività per particolari
occasioni, ad esempio fiere, feste rionali, riunioni straordinarie di persone, ecc… ed autorizzazioni
stagionali cioè per un periodo di tempo, anche frazionato, non inferiore a 60 giorni e non superiore
a 180 giorni, che può comprendere anche parte dell’anno successivo a quello in cui ha inizio il
periodo stesso. L’autorizzazione abilita all’installazione e all’uso di apparecchi radiotelevisivi, di
dispositivi ed impianti di diffusione sonora delle immagini, nonché all’effettuazione di piccoli
intrattenimenti musicali senza ballo.
L’art. 8 della suddetta L. reg. elenca le attività di somministrazione di alimenti e bevande soggette a
denuncia di inizio attività (DIA) prevista dalla L 40/07 (decreto Bersani bis), tra le quali:
• gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che effettuano tale attività
congiuntamente ad attività di intrattenimento e svago, dove quest’ ultima è prevalente;
• gli esercizi annessi ad alberghi, pensioni, locande ed altri complessi ricettivi, limitatamente
alle prestazioni rese agli alloggianti;
• gli esercizi situati all’interno delle aree di servizio delle autostrada e strade extraurbane, suo
mezzi di trasporto e all’interno delle stazioni dei mezzi di trasporto pubblici;
• gli esercizi che effettuano consegne al domicilio del consumatore;
• le attività all’interno di mense aziendali, nei circoli, nelle scuole, ospedali, caserme, case di
cura, sale cinematografiche, musei, complessi sportivi, ecc…
La DIA deve essere presentata dall’interessato al comune ove ha sede l’esercizio e deve attestare
l’esistenza dei requisiti e dei presupposti richiesti dalla legge.
Il decreto Bersani ha previsto, altresì:
• l’abolizione dell’obbligo di rispettare le distanze minime obbligatorie tra attività
commerciali che appartengono alla medesima tipologia di esercizi;
• l’abolizione delle limitazioni quantitative relative all’assortimento di merci offerto negli
esercizi pubblici.
SCELTA DELLA FORMULA SOCIETARIA
Dato il tipo di attività, la forma giuridica più semplice è l’impresa individuale (art. 2082 C.C.), o
quella dell’impresa a conduzione famigliare (art. 230-bis C.C.). In presenza di più soggetti,
l’impresa si può costituire in tutte le forme societarie previste dalla legge.
La forma giuridica più consigliabile, oltre l'impresa familiare, ci sembra essere la società di persone
e in particolare la S.a.s. o la S.n.c. (ma solo in presenza di un elevato e comprovato livello di fiducia
tra i soci).
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INVESTIMENTI
Si ipotizza un locale su un unico piano, al piano terra, composto con una metratura di circa 60mq
comprensiva di zona bancone, area tavoli e svago (videogiochi, …), cucina e servizi igienici. È
possibile prevedere la presenza di una saletta più piccola dove installare alcuni tavolini per la
somministrazione del pranzo o da adibire ad usi particolare (es. giochi di società, con le carte, …).
Il costo più elevato è, ovviamente, quello relativo ai lavori di ristrutturazione. I locali devono,
infatti, possedere le caratteristiche strutturali e igienico sanitarie che i regolamenti edilizi prevedono
per un’attività di questo genere.
I costi qui riportati, che possono variare di molto da caso a caso, si riferiscono ad una struttura che
si trova in discrete condizioni di partenza.
Se il locale non è di proprietà, ma deve essere acquistato, l’investimento iniziale è molto più
elevato. L’alternativa è, naturalmente, la locazione dell’immobile.
Gli investimenti riguardano poi l’allestimento del bancone, della cucina, degli arredi e i
complementi del bar.
Nel dettaglio:
Ristrutturazione
Utensili e macchinari
Biancheria
1 Tv color + Impianto stereo
Arredamento locale
Arredamento (bagno)
TOTALE
20.000,00 €
15.000,00 €
1.500,00 €
1.500,00 €
3.500,00 €
2.000,00 €
43.500,00 €
RICAVI E COSTI
Dopo aver illustrato le peculiarità che definiscono l’idea del bar, forniamo le prospettive di
investimento e sviluppo economico che possono derivarne. Lo facciamo pensando di dar vita ad una
locale di dimensioni e con caratteristiche ‘tipo’: il bar aperto dal martedì alla domenica sia dalla
colazione al dopo cena, il quale può prevedere un’affluenza giornaliera di circa 70-80 persone.
La gestione dell’attività è a livello famigliare; l’imprenditore, iscritto in CCIAA come impresa
individuale, dovrà poter contare sull’aiuto di 1 famigliare a tempo pieno. Nei periodi di maggior
afflusso si potrà ricorrere all’aiuto di un collaboratore esterno.
Le attività di cui si occuperanno sono prevalentemente:
- La preparazione dei bevande calde (caffé, tea, cioccolate,…) e fredde (bibite,
drink,liquori,…) e i cibi che le accompagnano (brioches, torte, stuzzichini, panini, …);
- La preparazione dei cibi per il pranzo;
- Gli acquisti delle materie prime;
- Il contatto con i clienti;
- Le operazioni di marketing e gestione degli eventi organizzati;
- Il servizio al banco e ai tavoli;
- La pulizia del locale.
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Si può stimare solo in modo più o meno approssimativo quale potrà essere il fatturato di un’attività
di questo tipo dal momento che questo varia in base ai servizi offerti.
Occorre poi tener conto delle differenze di affluenza tra i giorni feriali e quelli festivi e prefestivi; i
pomeriggi e le serate.
Fatturato
Contributi
in
conto
esercizio
acquisto esterno merci
e materie prime
Reddito lordo industriale
Affitto
Utenze
(acqua,energia,
telefono)
promozione
Costo del lavoro
Costi
vari
e
amministrazione
Ammortamenti
Oneri finanziari
Imposte e tasse
Margine d’impresa
Prima Annualità
Seconda Annualità
Terza Annualità
90.000,00
7.500,00
100.000,00
0,00
120.000,00
0,00
- 20.000,00
- 23.000,00
- 25.000,00
77.500,00
- 9.000,00
- 2.150,00
77.000,00
- 9.200,00
- 2.380,00
95.000,00
- 9.400,00
- 1.450,00
- 800,00
- 5.000,00
- 1.550,00
- 200,00
- 7.000,00
-1.620,00
-200,00
- 8.500,00
- 1.780,00
- 10.470,00
- 950,00
-12.900,00
32.280,00
- 10.540,00
- 800,00
- 14.000,00
47.260,00
- 10.400,00
-1.100,00
- 12.700,00
34.800,00
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Normativa Nazionale
D.M. n. 564 del 17 dicembre 1992 "Regolamento concernente i criteri di
sorvegliabilità dei locali adibiti a pubblici esercizi per la somministrazione di
alimenti e bevande)".
Legge n. 287 del 25 agosto 1991 "Legge sulla disciplina delle attività di
somministrazione di alimenti e bevande".
R.D. n. 635 del 6 maggio 1940 "Regolamento per l'esecuzione del TULPS".
R.D. n. 773 del 18 giugno 1931 "Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica
sicurezza".
Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 114 - "Riforma della disciplina relativa al settore
del commercio, a norma dell'articolo 4, comma 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59"
Decreto legge 223/06 (decreto Bersani) – sulle liberalizzazioni.
L. 40/07 (Bersani bis) – sulle liberalizzazioni
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APPROFONDIMENTO:
Risoluzione del Ministero dello Sviluppo Economico - Requisiti morali per l'accesso al
commercio, Art. 71 del D.lgs. n. 59/2010 - Art. 110 c. 9 lett. c) e d) del T.U.L.P.S.
Normativa Regionale
Testo coordinato L.R. 29.12.2006, n. 38 "Disciplina dell'esercizio dell'attività di
somministrazione di alimenti e bevande"
D.G.R. n. 85-13268 del 8 febbraio 2010
Legge Regionale 29 dicembre 2006 n. 38 "Disciplina dell'esercizio dell'attivita' di
somministrazione di alimenti e bevande ". -Art. 8 - "Indirizzi per la predisposizione, da parte dei
comuni, dei criteri per l'insediamento delle attivita'". Prima applicazione.
In data 26/07/2010 con D.G.R. n. 49-406 la Giunta regionale ha deliberato di sostituire il comma
5 dell'art. 15 della D.G.R. n. 85-13268 dell'08/02/2010 con il seguente:
“5. Entro dodici mesi dall’entrata in vigore della presente normativa il rilascio delle autorizzazioni
di trasferimento di sede dell’esercizio nell’ambito dello stesso comune delle autorizzazioni
rilasciate e in regime di sospensione dell’attività alla data del 31 dicembre 2009, non è
subordinato al rispetto del fabbisogno dei parcheggi di cui al precedente art. 8 e alla valutazione
di impatto sulla viabilità di cui al precedente art. 9, c. 3 e seguenti. Le autorizzazioni sono
comunque subordinate al rispetto delle norme di cui ai precedenti articoli 6, 7, 10, 11.”
Nota della Direzione Regionale al Commercio - Settore Programmazione del Settore
Terziario Commerciale del 28.5.2010 prot. n. 4644/DB 1701,
avente ad oggetto: D.G.R n. 85-13268 dell’8 febbraio 2010. Legge Regionale 29 dicembre 2006
n. 38 "Disciplina dell'esercizio dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande". - Art. 8 "Indirizzi per la predisposizione, da parte dei comuni, dei criteri per l'insediamento delle attività".
Efficacia dell'atto amministrativo. Data di entrata in vigore.
D.G.R. n. 43 - 13437 del 1 marzo 2010
Rettifica di errore materiale delle tabelle di calcolo del fabbisogno dei posti parcheggio di cui al
c.3 dell'art. 8 dell'All. A della DGR n.85-13268 del 8/02/2010 " Legge regionale 29 dicembre 2006
n.38. Disciplina dell'esercizio dell'attivita' di somministrazione di alimenti e bevande.-Art. 8Indirizzi per la predisposizione, da parte dei comuni, dei criteri per l'insediamento delle attivita'.
Prima applicazione".
Aggiornamento al 31 DICEMBRE 2009 - Quesiti e Risposte relativi al Testo coordinato
dell'esercizio dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande". L.R. 38/2006
Nota della Direzione Regionale al Commercio - Settore Programmazione del Settore
Terziario Commerciale -prot. n. 7342/DB1701 del 28.10.2009 avente ad oggetto: Attività di
somministrazione di alimenti e bevande - commercio di prodotti alimentari.
Riconoscimento delle qualifiche professionali conseguite in altra regione d'Italia e
all'estero
Altro
Regolamenti Comunali per la disciplina delle attività rumorose .
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