Le convenzioni internazionali, La Direttiva “Uccelli” 79/409/CEE, la

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Le convenzioni internazionali, La Direttiva “Uccelli” 79/409/CEE, la
PROVINCIA DI RIMINI, UFFICIO TUTELA FAUNISTICA
CORSO GUARDIE GIURATE VENATORIE VOLONTARIE
Le convenzioni internazionali, La Direttiva “Uccelli” 79/409/CEE, la Direttiva “Habitat” 92/43/CEE, il D.P.R. 357/97 s.m.i. e la Rete Natura 2000
Rimini ‐ Gennaio 2013
Dr. Biol. Bresca Elena
[email protected]

Convenzione di Ramsar - 1971 “Convenzione internazionale relativa alle Zone
Umide di importanza internazionale, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici”

Convenzione di Berna - 1979 “Convenzione relativa alla conservazione della vita
selvatica e dell'ambiente naturale in Europa”


Convenzione di Bonn - 1979 “Convenzione relativa alla conservazione delle
specie migratrici appartenenti alla fauna selvatica. Adottata a Bonn il 23 giugno
1979”
Direttiva Uccelli 79/409/CEE “Direttiva del Consiglio del 2 aprile 1979
concernente la conservazione degli uccelli selvatici”
ora sostituita da
Direttiva 2009/147/Ce del parlamento europeo e del consiglio concernente
la conservazione degli uccelli selvatici del 30 novembre 2009

Direttiva Habitat 92/43/CEE “Direttiva del Consiglio del 21 maggio 1992 relativa
alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna
selvatiche”
I siti Natura 2000:
SIC (ZSC) e ZPS
SIC Siti di Importanza Comunitaria (che diventeranno ZSC)
(Direttiva Habitat)
Per la conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e
della fauna selvatiche
ZPS Zone di Protezione Speciale
(Direttiva Uccelli)
Protegge tutte le specie di uccelli viventi, le uova, i nidi, gli habitat.
DIRETTIVA
UCCELLI
ZPS - ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE
“Direttiva del Consiglio 2009/147/CE del PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 30
novembre 2009 concernente la conservazione degli uccelli selvatici”
A che fine e per quali specie istituire una
ZPS?
Per mantenere o ristabilire una varietà e una superficie sufficienti di habitat, in
particolare per le …
•specie in Allegato I:
a) specie minacciate di sparizione;
b) specie che possono essere danneggiate da modifiche del loro habitat;
c) dalle specie considerate rare in quanto la loro popolazione è scarsa o la
loro ripartizione locale e limitata;
d) di altre specie che richiedono una particolare attenzione per la specificità
del loro habitat.
•specie migratrici non menzionate nell’Allegato I che ritornano regolarmente
Specie in Allegato I: alcuni esempi
Nitticora
Cicogna nera
Cicogna bianca
Pecchiaolo
Nibbio bruno
Nibbio reale
Biancone
Falco di palude
Albanella reale
Albanella minore
Aquila reale
Grillaio
Pellegrino
Gufo reale
Succiacapre
Martin pescatore
Picchio rosso mezzano
Calandrella
Calandro
Tottavilla
Magnanina
Averla piccola
Ortolano
Queste specie sono ovviamente escluse dal prelievo venatorio!!
In che modo proteggere
l’avifauna?
•Conservare gli habitat prevenendo il loro degrado;
•Se necessario ricreando gli habitat;
•Istituendo zone di protezione (ZPS);
La Direttiva “Uccelli” specifica inoltre:




Allegato II A: specie che possono essere cacciate nel territorio
dell’UE
Allegato II B: specie che possono essere cacciate solo in alcuni stati
membri
AllegatoIII A: specie di cui può essere autorizzato il commercio in
tutta l'unione
AllegatoIII B: specie di cui può essere ammesso il commercio ma i
paesi membri possono prevedere limitazioni

Allegato IV: mezzi di caccia non consentiti

Allegato V: aree prioritarie per la ricerca.
La Direttiva “Uccelli” specifica inoltre:
Prevede che le specie non siano cacciate nel periodo della
nidificazione né durante le fasi della riproduzione e
della dipendenza.
Le specie migratrici non possono essere cacciate nel
periodo della riproduzione e nel viaggio di ritorno al sito di
nidificazione.
Recepita dalla L. 157/92
“Norme per la protezione della fauna selvatica
omeoterma e per il prelievo venatorio”
Tempistiche
del prelievo
venatorio
DIRETTIVA 79/409/CEE “UCCELLI”

La Direttiva “Uccelli”, in sintesi prevede:




la tutela degli uccelli (esemplari vivi, nidi, uova) (Art 1)
la tutela degli habitat utilizzati dalle specie di avifauna da
parte degli Stati membri dell’UE (Art 3)
l’individuazione delle Zone di Protezione Speciale (ZPS)
(Art 4)
la previsione del prelievo venatorio per un elenco di
specie determinate (Art 7).
SIC – SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA
Direttiva 92/43/CEE “Habitat” relativa alla conservazione degli habitat naturali
e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche”
A che fine e per quali specie istituire una SIC?
Salvaguardare la biodiversità tramite:
• la conservazione degli habitat naturali,
•la conservazione della flora e della fauna selvatiche
Per quali habitat istituire i SIC?
Habitat naturali di interesse comunitario
i) rischiano di scomparire nella loro area di ripartizione naturale;
ii) hanno un'area di ripartizione naturale ridotta a seguito della loro regressione
o per il fatto che la loro area è intrinsecamente ristretta;
iii) costituiscono esempi notevoli di caratteristiche tipiche di una o più delle
sette regioni biogeografiche seguenti: alpina, atlantica, boreale, continentale,
macaronesica, mediterranea e pannonica e steppica.
Questi tipi di habitat figurano nell'allegato I
Per quali specie ANIMALI o VEGETALI
istituire i SIC?
Specie di interesse comunitario
i) sono in pericolo, tranne quelle la cui area di ripartizione naturale si
estende in modo marginale su tale territorio e che non sono in pericolo né
vulnerabili nell'area del paleartico occidentale.
ii) sono vulnerabili, vale a dire che il loro passaggio nella categoria delle
specie in pericolo è ritenuto probabile in un prossimo futuro, qualora
persistano i fattori alla base di tale rischio.
iii) sono rare, vale a dire che le popolazioni sono di piccole dimensioni e che,
pur non essendo attualmente in pericolo né vulnerabili, rischiano di
diventarlo. Tali specie sono localizzate in aree geografiche ristrette o
sparpagliate su una superficie più ampia.
iv) sono endemiche e richiedono particolare attenzione, data la specificità del
loro habitat e/o le incidenze potenziali del loro sfruttamento sul loro stato di
conservazione.
Queste specie figurano o potrebbero figurare nell'allegato II e/o IV o V.
DIRETTIVA 92/43/CEE “HABITAT”
Allegato I
Tipi di habitat naturali di interesse comunitario la cui
conservazione richiede la designazione di aree
speciali di conservazione.
Allegato II
Specie animali e vegetali d’interesse comunitario la cui
conservazione richiede la designazione di zone
speciali di conservazione.
Allegato III
Criteri di selezione dei siti atti ad essere individuati quali
siti di importanza comunitaria e designati quali zone
speciali di conservazione.
Allegato IV
Specie animali e vegetali di interesse comunitario che
richiedono una protezione rigorosa.
Allegato V
Specie animali e vegetali di interesse comunitario il cui
prelievo nella natura e il cui sfruttamento potrebbero
formare oggetto di misure di gestione.
Allegato VI
Metodi e mezzi di cattura e di uccisione nonché modalità
di trasporto vietati.
concetto di RETE ECOLOGICA nella conservazione
della biodiversità, intesa come DIVERSITÀ DI SPECIE, DI
HABITAT, DI PAESAGGIO.
Un sistema coordinato di zone da tutelare per la conservazione
della biodiversità in Europa.
Iter costitutivo della Rete Natura 2000
Direttiva
79/409/CEE
“Uccelli”
Direttiva
92/43/CEE
“Habitat”
Stato
Membro (Italia)
Siti di Importanza
Comunitaria
proposti (pSIC)
Zone di Protezione
Speciale (ZPS)
Commissione
europea
Zone Speciali di
Conservazione
(ZSC)
RETE NATURA 2000
Entro 6 anni
MISURE DI
CONSERVAZIONE O
PIANO DI GESTIONE
Siti di Importanza
Comunitaria
(SIC)
N.B. la tutela dei siti inizia
dalla designazione di pSIC
I siti natura 2000 possono essere:
Completamente ESTERNI ad
Aree Protette (Parchi e
Riserve L394/91)
Completamente INTERNI ad
(Parchi e Riserve L394/91)
Parzialmente sovrapposti ad
(Parchi e Riserve L394/91)
IT4090002 - SIC - Torriana,
Montebello, Fiume Marecchia
IT4090001 - Onferno
IT4090006 - SIC-ZPS - Versanti occidentali
del Monte Carpegna, Torrente Messa,
Poggio di Miratoio
I PIANI DI GESTIONE E LE MISURE DI
CONSERVAZIONE
Individuazione delle misure di conservazione necessarie
che implicano, all’occorrenza, piani di gestione.
Per le zone speciali di conservazione ZSC, gli Stati membri stabiliscono
le misure di conservazione necessarie che implicano, all’occorrenza,
piani di gestione
LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA
COSA VALUTA?
Valuta l’incidenza che un PIANO O PROGETTO ha sul sito Natura 2000 (pSIc,
SIC, ZSC, ZPS)
PER QUALI INTERVENTI/PIANI E’ NECESSARIA?
Per tutti gli interventi e piani che possono avere un’incidenza sui siti Natura
2000
(tranne quelli esclusi nelle linee guida per la valutazione di incidenza dell’Emilia
Romagna)
CHI LA DEVE EFFETTUARE?
Chi propone il piano/progetto
Misure di mitigazione e/o compensazione
“… sono misure per ridurre al minimo o addirittura a sopprimere l’impatto
negativo di un piano o progetto durante o dopo la sua realizzazione.
•Date e tempi di realizzazione
•Mezzi e strumenti, materiali
•Zone rigorosamente inaccessibili all’interno di un sito
•Ripristino, restauro, riqualificazione ambientale
DIRETTIVA 92/43/CEE “HABITAT”
Se c’è un’incidenza negativa sul/sui
siti Natura 2000?
4. Qualora, nonostante conclusioni negative della valutazione dell’incidenza sul sito e
in mancanza di soluzioni alternative, un piano o progetto debba essere realizzato
per motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, inclusi motivi di natura
sociale o economica.
lo Stato membro adotta misure compensative di cui deve informare la Commissione.
Qualora il sito in causa sia un sito in cui si trovano un tipo di habitat naturale e/o
una specie prioritari, possono essere addotte soltanto considerazioni connesse con
la SALUTE DELL’UOMO E LA SICUREZZA PUBBLICA O RELATIVE A
CONSEGUENZE POSITIVE DI PRIMARIA IMPORTANZA PER L’AMBIENTE
ovvero, previo parere della Commissione, altri motivi imperativi di rilevante interesse
pubblico.

La Direttiva “Habitat” in sintesi prevede:
– la tutela della biodiversità mediante la tutela degli habitat
naturali e delle specie di flora e di fauna (Art 2)
- la costituzione di una rete denominata Natura 2000 (Art 3) che
comprende SIC (ZSC) e ZPS
– la tutela dei siti tramite la Valutazione di Incidenza (Art 6) e
l’individuazione di Piani di gestione o Misure di conservazione
Quadro normativo
COMUNITARIO
(Unione Europea)
Direttiva Uccelli
Direttiva
79/409/CEE
NAZIONALE
(Italia)
Recepita con la
Legge 157/’92 “Norme per la
protezione della fauna selvatica
omeoterma e per il prelievo
venatorio”
Dir. 2009/147/CE
“Uccelli
Direttiva Habitat
Direttiva
92/43/CEE
“Habitat
Recepita con il
D.P.R. 357/’97 “Regolamento
recante attuazione della direttiva
92/43/CEE relativa alla conservazione
degli habitat naturali e seminaturali,
nonché della flora e della fauna
selvatiche”
(modificata da D.P.R.
 ”
120/’03)
D.M. Ambiente 17 ottobre 2007 – Criteri minimi uniformi per la
definizione delle misure di conservazione relativa a ZSC e ZPS.
Fornisce i criteri minimi a cui devono attenersi le Regioni per la definizione di misure
di conservazione (o all'occorrenza i piani di gestione) per
ZSC
e
ZPS
Adottate entro sei mesi dalla designazione
delle ZSC
Inserisce indicazioni e
prescrizioni in merito
alle attività agricolozootecnico
adottate dalle Regioni entro 3 mesi dall’entrata in
vigore del decreto
Individua 13 tipologie
ambientali di riferimento
Le tipologie vengono assegnate a
ciascun sito
Inserisce indicazioni e limitazioni:
• per tutte le ZPS
• e per ciascuna tipologia di ZPS
L’Emilia Romagna ha recepito il D.M. con la D.G.R. n. 1224/2008 che
definisce le misure di conservazione per ZSC e ZPS della Regione
Cosa prevede la normativa della
Regione Emilia Romagna?
L.R. 14 aprile 2004, n. 7
Disposizioni in materia ambientale. modifiche ed
integrazioni a leggi regionali
•
•
recepimento DPR 357/97
Enti preposti all’adozione di misure di
conservazione e a V.I.
•
•
•
•
•
Sistema AAPP + rete Natura 2000
Aree di collegamento ecologico
Programma regionale
Sorveglianza Art. 55
Sanzioni Art. 60
•
•
•
•
recepimento DM 17 ottobre 2007
Misure obbligatorie e inderogabili, All.3)
Azioni da promuovere (All. 4)
Classificazione delle ZPS in funzione
delle tipologie ambientali di riferimento
Elenco enti gestori ZPS (All. 5)
Modificata da:
L.R. 6 marzo 2007 n. 4
L.R. 23 dicembre 2011 n. 24
L.R. 17 febbraio 2005, n. 6 e ss.mm.ii.
Disciplina della formazione e della gestione del sistema
regionale delle Aree naturali protette e dei Siti della Rete
Natura 2000
Modificata da:
LR 21 febbraio 2005, n. 10
LR 23 dicembre 2011, n. 24
LR 6 marzo 2007, n. 4
D.G.R. n. 1224/2008
Recepimento DM N.184/07 'Criteri minimi uniformi
per la definizione di misure di conservazione relative
a zone speciali di conservazione (zsc) e a zone di
protezione speciale (zps). Misure di conservazione
gestione ZPS, ai sensi dirett. 79/409/CEE,
92/43/CEE e DPR 357/97 e ss.mm. e DM del
17/10/07.
•
D.G.R. n. 1191 del 30 luglio 2007
Approvazione Direttiva contenente i criteri di
indirizzo per l'individuazione la conservazione
la gestione ed il monitoraggio dei SIC e
delle ZPS nonché le Linee Guida per
l'effettuazione della Valutazione di Incidenza
ai sensi dell'art. 2 comma 2 della L.R. n.7/04
•
•
Criteri di indirizzo per individuazione,
conservazione, gestione e monitoraggio
di SIC e ZPS (misure generali e
specifiche)
Linee Guida per la Valutazione di
Incidenza
Emilia Romagna
Deliberazione G.R. n. 1224 del 28 luglio 2008 "Misure di conservazione per la
gestione delle Zone di Protezione Speciale (ZPS)"
Misure obbligatorie e inderogabili valide su tutto il territorio regionale
Non essendo state ancora designate le ZSC, attualmente in Emilia-Romagna le
Misure di conservazione sono state predisposte e si applicano per le sole ZPS.
Alle "Misure di conservazione generali" stabilite dalla Regione, possono
aggiungersi per singole ZPS "Misure di conservazione specifiche" stabilite
dagli Enti gestori.
La misure generali di conservazione, qualora più restrittive, superano le norme
contenute in provvedimenti regionali o locali (valido anche per Parchi e Riserve).
Quindi quali limitazioni esistono
attualmente nei Siti Natura 2000 (SIC e
ZPS)?
Per SIC e ZPS:
• Obbligo dell’effettuazione della Valutazione di incidenza (tranne nei casi specifici di
esclusione previsti dalle Linee guida regionali).
Per ZPS:
• Valgono le misure di conservazione generali previste dalla DGR 1224/2008, a cui
potranno aggiungersi delle misure specifiche di conservazione o piani di gestione
adottate dagli enti gestori per ciascun sito.
NB: Nei SITI NATURA 2000 ricadenti all'interno di AREE PROTETTE (Parchi e
Riserve):
si applicano ovviamente le misure previste per l’area protetta dagli strumenti normativi e
gestionali (L.349/91, es: misure di salvaguardia, Piano del Parco, Regolamento, etc).
5 tipologie ambientali di riferimento individuate
per il territorio regionale dall’Emilia Romagna
•
•
•
•
•
A - Ambienti aperti;
B - Ambienti forestali;
C - Acque lentiche e zone costiere;
D - Acque lotiche;
E - Ambienti agricoli e risaie;
SITI NATURA 2000 IN PROVINCIA DI RIMINI
TIPOLOGIA
SIC
IT4090001 – Onferno
IT4090002 - Torriana, Montebello, Fiume Marecchia
IT4090004 - Monte S.Silvestro, Monte Ercole e Gessi di Sapigno, Maiano e Ugrigno
SIC-ZPS
IT4090003 - Rupi e Gessi della Valmarecchia
A, B, D, E
IT4090005 - Fiume Marecchia a Ponte Messa
A, B, D, E
IT4090006 - Versanti occidentali del Monte Carpegna, Torrente Messa, Poggio di
Miratoio
A, B, D
La Rete Natura 2000 nella Regione
Emilia Romagna
Individuati 158 siti:
 71 aree SIC
 19 aree ZPS
 68 aree SIC/ZPS
Sup. totale ricoperta: 269.812 ha:
12,2 % circa del territorio regionale
La Rete Natura 2000 nella
Provincia di Rimini
SIC
IT4090001 – Onferno
IT4090002 - Torriana, Montebello, Fiume Marecchia
IT4090004 - Monte S.Silvestro, Monte Ercole e Gessi di Sapigno, Maiano e Ugrigno
SIC-ZPS
IT4090003 - Rupi e Gessi della Valmarecchia
IT4090005 - Fiume Marecchia a Ponte Messa
IT4090006 - Versanti occidentali del Monte Carpegna, Torrente Messa, Poggio di Miratoio
SITI NATURA 2000 IN PROVINCIA DI
RIMINI
PROV. E COMUNI
SUP.
ENTE GESTORE
RIMINI (Gemmano)
273 ettari
Provincia di Rimini
IT4090002 - Torriana, Montebello, Fiume
Marecchia
RIMINI (Poggio Berni, Rimini,
Santarcangelo di Romagna,
Torriana, Verucchio)
2403
Provincia di Rimini
IT4090004 - Monte S.Silvestro, Monte Ercole
e Gessi di Sapigno, Maiano e Ugrigno
RIMINI 2166 ettari
(Novafeltria, Sant'Agata
Feltria, Maiolo, Pennabilli);
FORLI'-CESENA 6 ettari
(Sarsina)
2172
IT4090003 - Rupi e Gessi della Valmarecchia
RIMINI - 2504 ettari
(Novafeltria, Talamello, San
Leo, Maiolo),
FORLI'-CESENA - 22 ettari
(Mercato Saraceno)
2526
ettari
Provincia di Rimini
Provincia di Forlì-Cesena
IT4090005 - Fiume Marecchia a Ponte Messa
RIMINI (Pennabilli, Sant'Agata
Feltria)
265 ettari
Provincia di Rimini
RIMINI (Pennabilli)
2139
Provincia di Rimini
Parco interregionale Sassi Simone
Simoncello
SIC
IT4090001 – Onferno
Il sito coincide con la Riserva naturale
regionale Onferno
ettari
ettari
Provincia di Rimini
SIC-ZPS
IT4090006 - Versanti occidentali del Monte
Carpegna, Torrente Messa, Poggio di
Miratoio
Il sito ricade quasi interamente nel territorio
del Parco naturale del Sasso Simone
e Simoncello
ettari
IT4090002 - SIC - Torriana, Montebello, Fiume Marecchia
Superficie: 2403 ettari
Province e Comuni interessati: RIMINI (Poggio Berni, Rimini, Santarcangelo di Romagna, Torriana, Verucchio)
Settori pedecollinari ripariali e
collinari dell’entroterra riminese
Estensione di circa 14 km lungo
il Marecchia, che delimita il sito a
est
Dalle cave di S.Giustina in comune di Rimini, a valle del ponte sulla SP 49 tra
Santarcangelo e S.Martino, fino al limite con il Montefeltro a monte, all’altezza di
Pietracuta.
IT4090001 - SIC - Onferno
Superficie: 273 ettari
Province e Comuni interessati: RIMINI (Gemmano)
Territorio confinante con IT5310025 ZPS " Calanchi e praterie aride
della media Valle del Foglia " della Regione Marche
Lembo sud-orientale della regione.
Sulle colline tra il Conca e il Ventena,
nell'entroterra riminese ai confini con il
Montefeltro marchigiano.
Principale emergenza ambientale:
grotta che si apre sotto l'antico borgo di
Onferno e dall’adiacente vallone carsico.
Importante comunità di Chirotteri svernanti
che conta alcune migliaia di individui,
IT4090004 - SIC - Monte S. Silvestro, Monte Ercole e Gessi di
Sapigno, Maiano e Ugrigno
Superficie: 2172 ettari
Province e Comuni interessati: RIMINI 2166 ettari (Novafeltria, Sant'Agata Feltria, Maiolo, Pennabilli); FORLI'-CESENA 6
ettari (Sarsina)
Quadro ambientale ricchissimo, di transizione tra collina e montagna e tra continente
e mediterraneo.
Due aree ben distinte:
• una submontana
prevalentemente forestale
(monti del crinale di
Sant'Agata Feltria)
digradante tra i Fossi di Ca'
Martino e Cedrino fino al
Marecchia
• altra collinare (quella dei
Gessi), di tipo agreste e per
certi versi più varia,
gravitante attraverso il
Fanantello sul Savio.
IT4090005 – SIC/ZPS - Fiume Marecchia a Ponte Messa
Superficie: 265 ettari
Province e Comuni interessati: RIMINI (Pennabilli, Sant'Agata Feltria)
Territorio confinante con IT4090006 SIC-ZPS
Presso la frazione di Ponte Messa circondato dalle alture di Pennabilli, Badia Tedalda
e Casteldelci.
Ambiente fluviale, il sito tutela
ambienti ripariali non comuni e una
ricca popolazione di Gambero di
Fiume ancora presenti.
IT4090003 - SIC-ZPS - Rupi e Gessi della Valmarecchia
Superficie: 2526 ettari
Province e Comuni interessati: RIMINI - 2504 ettari (Novafeltria, Talamello, San Leo, Maiolo), FORLI'CESENA - 22 ettari (Mercato Saraceno)
Area caratterizzata da un punto di vista geomorfologico dalla cosiddetta Colata
gravitativa della Val Marecchia: un'area collinare con piane e sbalzi, calanchi, picchi
rocciosi e morbide ondulazioni estensivamente coltivate.
Si tratta di aree importanti per la
varietà naturale che ospitano.
IT4090006 - SIC-ZPS - Versanti occidentali del Monte Carpegna,
Torrente Messa, Poggio di Miratoio
Superficie: 2139 ettari
Province e Comuni interessati: RIMINI (Pennabilli)
Inserito nel Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello di cui costituisce il blocco
occidentale.
Quadro ambientale ricchissimo e
decisamente insolito per i contesti
appenninici.
Sito forestale per eccellenza
Versante occidentale del Monte
Carpegna: estese faggete.
La parte centrale e meridionale è
caratterizzata dalle cerrete
CONVENZIONE
DI BERNA
Gli stati aderenti devono promuovere e incoraggiare :
•interventi e politiche nazionali per la conservazione di flora e fauna selvatiche e dei
loro habitat e prevedere misure contro il loro inquinamento
con particolare riguardo alle specie in pericolo di estinzione e vulnerabili, e
soprattutto alle specie endemiche nonché agli habitats minacciati;
Ogni parte contraente adotterà necessarie e opportune LEGGI E REGOLAMENTI
CONVENZIONE DI BERNA
Allegato I
Elenco specie di flora selvatiche rigorosamente protette e i
cui habitat sono sottoposti a particolare salvaguardia.
Allegato II
Elenco specie di fauna selvatiche rigorosamente protette
e i cui habitat sono sottoposti a particolare salvaguardia.
Allegato III
Elenco specie di fauna selvatiche protette e per cui ogni
sfruttamento è regolamentato per non comprometterne la
sopravvivenza.
Allegato IV
Elenco mezzi e metodi di
sfruttamento vietati.
caccia e di altre forme di
CONVENZIONE DI BERNA
ALLEGATO I
specie di FLORA SELVATICA RIGOROSAMENTE PROTETTA
“Sarà vietato cogliere, collezionare, tagliare o sradicare intenzionalmente tali
piante.
Ogni parte contraente vieterà per quanto necessario, la detenzione o la
commercializzazione di dette specie.”
CONVENZIONE DI BERNA
ALLEGATO II
specie di FAUNA SELVATICA RIGOROSAMENTE PROTETTE
per le quali è vietato:
· qualsiasi forma di disturbo, cattura, di detenzione o di uccisione intenzionali;
· il deterioramento o la distruzione intenzionali dei siti di riproduzione o di riposo;
ALLEGATO III
specie di FAUNA PROTETTE
Qualsiasi sfruttamento della fauna selvatica elencata all'allegato III sarà
regolamentato in modo da non compromettere la sopravvivenza di tali specie.
Vietati mezzi non selettivi di cattura e di uccisione
L. 5 agosto 1981, n. 503
Ratifica ed esecuzione della convenzione relativa alla conservazione della
vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa, con allegati, adottata a
Berna il 19 settembre 1979
2. Piena ed intera esecuzione è data alla convenzione di cui all'articolo
precedente a decorrere dalla sua entrata in vigore in conformità all'articolo
19 della convenzione stessa.
Legge collegata: L. 157/92, che all’art. 1, comma 4:
… la presente legge costituisce inoltre attuazione della Convenzione di
Berna del 19 settembre 1979, resa esecutiva con legge 5 agosto
1981, n. 503 (4).
Le specie in allegato II alla
Convenzione di Berna di che tutela
godono ai sensi della L.157/92 ?
Legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della
fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”.
2. Oggetto della tutela.
1. Fanno parte della fauna selvatica oggetto della tutela della presente legge le
specie di mammiferi e di uccelli dei quali esistono popolazioni viventi stabilmente
o temporaneamente in stato di naturale libertà nel territorio nazionale. Sono
particolarmente protette, anche sotto il profilo sanzionatorio, le seguenti
specie:
a) mammiferi: (….)
b) uccelli: (….)
c) tutte le altre specie che direttive comunitarie o convenzioni
internazionali o apposito decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri indicano come minacciate di estinzione.
LE SPECIE ELENCATE
NELL’ALLEGATO II DI BERNA
RIENTRANO IN QUESTA CASISTICA?
SI !
Rientrano
nella lett. c
Vedi sentenza Corte di cassazione penale
Sez. III 22/06/2010. Sentenza n. 23931
a cui ne sono seguite altre…
Le specie in allegato II alla Convenzione di
Berna - SPECIE RIGOROSAMENTE
PROTETTE
sono poste tra quelle PARTICOLARMENTE
PROTETTE ai sensi della lettera c) dell’art.2
della L. 157/92.
Si applicano le sanzioni previste dall’
Art. 30, lettera b) della L. 157/92
… per chi abbatte, cattura o detiene mammiferi o uccelli compresi
nell'elenco di cui all'articolo 2;
Si è espressa anche la Corte Suprema di Cassazione Sez. III (sentenza 2011)
L’oggetto della Legge 157/92 è la “fauna selvatica omeoterma”…
cioè mammiferi e uccelli…
e le altre specie di fauna NON OMEOTERMA?
LEGGE REGIONALE 31 luglio
2006, n. 15
DISPOSIZIONI PER LA TUTELA
DELLA FAUNA MINORE IN
EMILIA-ROMAGNA
ALCUNI LINK
Info su NATURA 2000 MINISTERO DELL’AMBIENTE
http://www.minambiente.it/home_it/menu.html?mp
=/menu/menu_attivita/&m=Rete_Natura_2000.html|
RN2000_SIC_e_ZPS_in_Italia.html
Info su NATURA 2000 –
REGIONE EMILIA ROMAGNA
http://ambiente.regione.emilia‐romagna.it/parchi‐
natura2000/rete‐natura‐2000/siti/rimini
CONVENZIONE DI BERNA
CONVENZIONI, ACCORDI E
PROTOCOLLI
INTERNAZIONALI
http://conventions.coe.int/Treaty/en/Treaties/Ht
ml/104.htm http://www.minambiente.it/home_it/menu.ht
ml?mp=/menu/menu_attivita/&m=argomenti.
html|biodiversita_fa.html|Convenzioni_Protoc
olli_Ratifiche.html