qui - Italiani di Frontiera
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8 Lunedì 23 Luglio 2012 Corriere della Sera MI Cultura &Tempo libero Il tango incontra il jazz Patti Smith a Palazzo Isimbardi stasera a Villa Arconati La Gioventù Musicale Italiana propone nel Cortile d’Onore di Palazzo Isimbardi (ore 18.30, c.so Monforte 35, ingr. libero) un percorso nel continente americano: stasera prima tappa in Argentina con il Modern Saxophone Quartet (foto) che intona Imagenes de tango, colte da Piazzolla e contaminate col jazz. Il 26 si va in Brasile con l’Ipanema Duo e il 30 si chiude negli States con il jazz della Tiger Dixie Band (e. pa.) Fa tappa stasera a Villa Arconati (Via Madonna di Fametta 1, Castellazzo di Bollate, ore 21,30, e 30) il tour italiano della cantante-poetessa statunitense Patti Smith (foto), il cui ultimo album, «Banga-Believe or explode», è pieno di riferimenti al nostro Paese. Tra le ballate contenute nel disco, particolarmente toccante «This is the girl», dedicata ad Amy Winehouse, scomparsa tragicamente l’anno scorso. CAMBIO VITA Curioso A ll’inizio è stata solo l’idea di una vacanza prolungata, anzi una specie di investimento familiare: Roberto giornalista, Pola, insegnante e i due figli adolescenti negli Stati Uniti per sei mesi. «L’avventura è cominciata così», racconta Roberto Bonzio, 56 anni, un acronimo, IdF, per guardare il futuro e 30 anni di onorata carriera alle spalle («Gazzettino», «Giorno», Reuters). «Ho inventato Italiani di Frontiera (www.italianidifrontiera.com) per poter andare negli Usa e non viceversa. Mentre cercavo che cosa fare Oltreoceano, mi sono imbattuto negli italiani di Silicon Valley e ho capito che lì c’erano un’infinità di storie che aspettavano di essere raccontate». In pochi mesi attraverso Internet trova tutto: casa, auto, contatti, scuola per Alessandro e Francesca (di cui vince qualche resistenza). Si trasferisce a Palo Alto, a due passi dalla prestigiosa Gunn High School, e crea un sito dove pubblica le interviste che man mano raccoglie. La comunità italiana può contare su numerose eccellenze nell’alta tecnologia, spesso veterani arrivati negli anni 70 e 80, che poi si sono messi in proprio, «imprenditori seriali» che creano un brevetto, guadagnano, escono dalla società e ripartono. «È questa versatilità, "think out of the box", ragionare fuori dagli schemi, la chiave per affrontare il futuro», dice Roberto Bonzio che affianca ai pionieri del Web le storie di alcuni italiani alla conquista del West («c’è una continuità fra chi affronta le frontiere geografiche e chi sfida quelle dell’intelletto, per innovare»). Una volta tornato in Italia, nel luglio del 2008, carico di 6 mesi di video interviste, Bonzio si rende conto che il suo progetto è incompatibile con la routine di una redazione. Detto Roberto Bonzio, 56 anni, ex giornalista all’agenzia Reuters. Si è trasferito con la moglie Pola e i figli Alessandro e Francesca a Palo Alto, California, dove ha creato il blog italianidifrontiera. Oggi vive trasformando le interviste ai protagonisti dell’alta tecnologia in seminari-spettacolo sull’innovazione e organizzando visite guidate nella Silicon Valley per gli imprenditori italiani (Foto Duilio Piaggesi) Impara l’arte Roberto Bonzio, ex giornalista, è diventato uno «storyteller» negli Usa «Racconto gli italiani che hanno conquistato la Silicon Valley» «E trasformo le loro imprese in conferenze-spettacolo» fatto, molla il lavoro alla Reuters, scommettendo tutto su questa nuova idea. Punto di forza, una conferenza multimediale che gira l’Italia. «Così riesco a mantenermi. Tengo anche un blog in inglese su innovazione e impresa per la piattaforma di Forbes, fac- Da Milano a Palo Alto «All’inizio è stata una vacanza prolungata Oltreoceano, poi ho dovuto vincere le resistenze di mia moglie...» cio seminari di formazione e soprattutto organizzo tour nella Silicon Valley con imprenditori italiani. I prossimi saranno a fine agosto e in autunno. Ho scoperto che ci sono tanti innovatori anche in patria e soprattutto ho capito che il centro del progetto sono io, che devo metterci la faccia, comunicare la mia passione, interagire con il pubblico». E così il giornalista è diventato «storyteller», creando conferenze-spettacoli che presto porterà in teatro e in tivù. Dove racconta per esempio la fantastica avventura di Amadeo Peter Giannini, figlio di immigrati dal- Ai lettori Il vostro hobby è diventato una professione? La crisi vi ha fatto aguzzare l’ingegno? Segnalate le vostre storie all’indirizzo [email protected], pubblicheremo le più curiose l’entroterra di Chiavari, che nel 1906, tra le rovine del terribile terremoto che devastò San Francisco, mise due barili, un tavolaccio e il cartello «qui si fa credito a tutti», trasformando un immane disastro in un’enorme opportunità: la rinascita di San Francisco Anticonformista «Ragionare fuori dagli schemi è la chiave per affrontare il futuro come dimostrano i casi di questi imprenditori pionieri» partì da lui e la sua banca divenne Bank of America. Oppure presenta il vicentino Federico Faggin, uno dei padri del microchip, l’inventore del touchpad, che con le sue riflessioni l’ha aiutato a individuare i meccanismi culturali che in Italia mortificano i talenti. Come la «sindrome della torta finita», ovvero la deleteria attitudine a considerare un pericolo il successo di chi sta al nostro fianco. Mentre è un’opportunità. «Ho dovuto superare un sacco di ostacoli, questi anni per me sono stati un micidiale percorso di autocoscienza — dice ancora Roberto —, perché il progetto che mi ha cambiato la vita l’ho realizzato grazie a mie caratteristiche personali che nel giornalismo tradizionale erano state considerate un handicap: curiosità così inesauribile da diventare dispersiva, desiderio di inseguire storie senza cercare un tornaconto immediato, propensione al rischio, una certa eccentricità… Ma tutta questa energia diventa cruciale — aggiunge — per "connect the dots", come diceva Steve Jobs. Se segui cuore e istinti, alla fine riuscirai a collegare i puntini alle tue spalle!». Giovanna Pezzuoli © RIPRODUZIONE RISERVATA