Cause e conseguenze della malnutrizione nell`anziano in RSA
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Cause e conseguenze della malnutrizione nell`anziano in RSA
Cause ee conseguenze conseguenze Cause della malnutrizione malnutrizione della nell’anziano in in RSA RSA nell’anziano Federico D ’Andrea D’Andrea SCDO SCDO Dietetica Dietetica ee Nutrizione Nutrizione Clinica Clinica AOU à -- Novara AOU Maggiore Maggiore della della Carit Carità Novara Popolazione Italiana Indicizzata dati ISTAT 1951-1988 e Proiezioni Attuariali dati IRP-CNR 1998-2028 Fattori favorenti l’aumento della vita media Miglioramento dell’alimentazione Controllo delle malattie infettive antibioticoterapia vaccinazioni Miglioramento condizioni socioeconomiche bonifiche del territorio, medicina preventiva, vaccinazioni, villeggiatura, riscaldamento, servizi igienici … LINEE GUIDA PER UNA SANA ALIMENTAZIONE ITALIANA revisione 2003 1.1. 2.2. 3.3. 4.4. 5.5. 6.6. 7.7. 8.8. 9.9. 10. 10. Controlla Controllaililpeso pesoeemantieniti mantienitisempre sempreattivo attivo Pi ù cereali, Più cereali,legumi, legumi,ortaggi ortaggieefrutta frutta Grassi: à eelimita à Grassi:scegli sceglila laqualit qualità limitala laquantit quantità Zuccheri, Zuccheri,dolci, dolci,bevande bevandezuccherate: zuccherate:nei neigiusti giustilimiti limiti Bevi Beviogni ognigiorno giornoacqua acquain inabbondanza abbondanza IlIlsale? sale?Meglio Megliopoco poco Bevande ì, solo à controllata Bevandealcoliche: alcoliche:se sessì, soloin inquantit quantità controllata Varia Variaspesso spessoleletue tuescelte scelteaatavola tavola Consigli Consiglispeciali specialiper perpersone personespeciali speciali La Lasicurezza sicurezzadei deituoi tuoicibi cibidipende dipendeanche ancheda datete Esistenza di categorie a rischio di carenze nutrizionali per particolari situazioni fisiologiche, con bisogni specifici: Gravidanza Allattamento Bambini e ragazzi in età scolare Adolescenti Donne in menopausa Anziani DISOMOGENEITA’ DEGLI ANZIANI Età anagrafica: “young old” (65-74 anni) “old” (75-84 anni) “oldest-old” (oltre 85 anni) Luogo di residenza e setting terapeutici. • Al proprio domicilio, soli o in famiglia • Ospedale per acuti • Varie tipologie di istituti geriatrici Variabilità dello stato di salute: • dall’anziano “sano” alla presenza di una o più patologie croniche, acute, riacutizzate Ampia variabilità funzionale e metabolica con gradi diversi di disabilità e autonomia funzionale ANZIANO E NUTRIZIONE Specificità del paziente geriatrico: Demenza Malattie cerebrovascolari acute Malattie neurologiche croniche progressive Patologie croniche Anziano fragile; sarcopenia. Strumenti di riferimento insufficienti Necessità di approccio olistico multidisciplinare (team) Elementi da indagare: Cognitività Autonomia funzionale (presente e recuperabile) Aspetti psicologici e relazionali (assistenza) SARCOPENIA Definizione È la perdita di massa muscolare e di forza muscolare causata dall’invecchiamento Rosenberg (1989) SARCOPENIA Fattori eziologici potenziali COMPARSA DI STIMOLI CATABOLICI Infiammazione subclinica ↑ TNF-α ↑ IL-6 ↑ IL 1 Ra ↑ IL-1 β RIDUZIONE DI STIMOLI ANABOLICI ↓ Attività fisica ↓ Stimoli SNC ↓ Estrogeni/Androgeni ↓ Apporto proteico ↓ GH e IGF-1 ↓ Azione insulinica ↓ Peso SARCOPENIA Massa muscolare Forza muscolare ∆ Composizione SARCOPENIA Modificazioni anatomiche e istologiche del muscolo Kamel (2003) • Riduzione della massa muscolare in sezione trasversale • Infiltrazione di tessuto adiposo e connettivo • • • • • Numero di fibre (tipo 1 e 2) ridotte Fibre tipo 1 invariate per dimensione Fibre tipo 2 ridotte per dimensione Accumulo interno di nuclei e di alcune fibre Alterazioni a carico di miofibrille, linee Z, reticolo sarcoplasmatico e sistema t-tubulare • Riduzione del numero delle unità motorie ANZIANO FRAGILE DEFINIZIONI “Frail elderly: are limited in their activities of daily living due to physical, mental, psycological and/or social impairments as well as recurrent disease. They suffer from multiple pathologies which serious impair their independence. They are therefore in particular need of help and/or care and are vulnerable to complications.” D.Volkert et all, Clinical Nutrition (2006) 25, 330-360 LA SPIRALE DELLA FRAGILITA’ De Jong N. Nutrition 2000 La disregolazione endocrino immunitaria nella sarcopenia, fragilità e rischio di frattura C. Joseph et al, 2005 ANZIANO E MALNUTRIZIONE GLI ANZIANI SONO UNA FASCIA DI POPOLAZIONE AD ALTO RISCHIO DI MALNUTRIZIONE • Dati molto variabili sulla prevalenza: parametri diagnostici utilizzati, eterogeneità cronologica delle popolazioni studiate, setting diversi. • Prevalenza della malnutrizione: • Anziani autosufficienti: • Anziani ospedalizzati: • Anziani istituzionalizzati: 5 - 10 % 35 - 65 % 30 – 50 % • Nella popolazione più “giovane” (< 75 anni) prevalenza di malnutrizione più bassa (< 10 %) D.Kulnik, I. Elmadfa. Annals of Nutrition & Metabolism 2008;52(suppl 1):51-53 • N° pazienti: 245 • Mini nutritional assesment (MNA): Stato nutrizionale soddisfacente → 13,9 % Rischio nutrizionale → 48,3 % Malnutrito → 37,8 % • Fattori di rischio nutrizionali maggiormente riscontrati: Elevato numero di medicinali → 97 % difficoltà a tagliare gli alimenti → 70,6 % Depressione → 63 % problemi di deambulazione → 57 % Deficit cognitivo → 52 % Nutritional situation of elderly nursing home residents L Pauly et al. Z Gerontol Geriat 40:3-12 (2007) Studi valutati. Nutritional situation of elderly nursing home residents L Pauly et al. Z Gerontol Geriat 40:3-12 (2007) Prevalenza di basso BMI nella popolazione anziana istituzionalizzata Nutritional situation of elderly nursing home residents L Pauly et al. Z Gerontol Geriat 40:3-12 (2007) Prevalenza di calo ponderale nella popolazione anziana istituzionalizzata Nutritional situation of elderly nursing home residents L Pauly et al. Z Gerontol Geriat 40:3-12 (2007) Prevalenza di problemi nutrizionali nella popolazione anziana istituzionalizzata MALNUTRIZIONE Stato di alterazione funzionale, strutturale e di sviluppo dell’organismo conseguente alla discrepanza tra fabbisogni nutrizionali specifici ed introito (o utilizzazione) dei nutrienti essenziali e di calorie (Council on Food and Nutrition, AMA, 1970) 1) Patologia da deficit nutrizionale • Globale: malnutrizione proteico-calorica • Selettivo: sindromi carenziali 2) Patologia da eccesso nutrizionale • Globale: obesità • Selettivo NB: l’errore nutrizionale può indurre una condizione di malattia o rappresentare un fattore di rischio di malattia Progressiva alterazione di organi ed apparati in rapporto al consumo di massa magra STATO DI SALUTE 100 % MASSA MAGRA MORTE METABOLICA - Deplezione massa muscolare scheletrica, miocardica, liscia - Deplezione delle proteine viscerali e di trasporto - Diminuita risposta immunitaria - Diminuita cicatrizzazione delle ferite - Insufficienza d’organo (intestino, fegato, cuore - Diminuita risposta 70 % di adattamento Steffee, 1980 ANZIANO E MALNUTRIZIONE GLI ANZIANI SONO UNA FASCIA DI POPOLAZIONE AD ALTO RISCHIO DI MALNUTRIZIONE • Modificazioni fisiologiche legate all’invecchiamento • modificazioni della composizione corporea • modificazioni a carico degli implicati nei processi digestivi Modificazioni dellaorgani composizione corporea • Modificazioni Deterioramento delle degli funzioni d’organo e perdita delle riserve •Diminuzionea progressiva della massa magra (-6 % ogni 10digestivi anni), carico organi implicati nei processi funzionali soprattutto a carico dei muscoli hanno perso il 40 Cause Cause psicologiche fisiche • Riduzione dell’olfatto e del gusto (che a 70 anni % del della loro peso) maorale anche dei principali organi croniche ••Patologie Depressione Atrofia mucosa ••Molteplici fattori eziopatogenetici riferibili Cause a: socioeconomiche •Incremento massa salivare grassa che deposita soprattutto •si•Patologie acute Demenza e deterioramento • Riduzione delladella secrezione e secchezza della bocca al ••cognitivo Isolamento •tronco cause fisiche della dentatura Cerebrovasculopatie e • Compromissione •malattie livello socio-economico •Declino dell’acqua corporea totale che passa daldell’anziano 61 % del peso •Basso Paranoia neurologiche • Presbifagia • cause psicologiche •••Solitudine corporeodelle nei giovani al 53 % dell’anziano maschio (nel sesso Disabilità fisiche Episodi confusionali • Riduzione secrezioni digestive, della motilità intestinale e delle •••Mancanza di supporto •femminile cause socio-economiche Farmaci Perdita di interesse persociale il cibo dal 51% al 46%). capacità assorbitive •••Scarsa Regimi Rifiutoassistenza dietetici della alimentazione restrittivi • anoressia dell’anziano L’ANORESSIA DELL’ANZIANO Fisiologica dell’apporto alimentare per controbilanciare Alterazioneriduzione dei la riduzione di dell’attività fisica e il più basso dispendio energetico meccanismi di base regolazione del • Ridotto svuotamento (Morley, gastrico 1988) comportamento CONSEGUENZE PRATICHE alimentare • Precoce sazietà • Riduzione della fame prima dei pasti (neurotrasmettitori) • Modificazioni a • Ridotta capacità di apprezzare le qualità organolettiche degli carico degli ormoni alimenti e scelte limitate gastroenterici ••Fattori psicologici Riduzione delle porzioni e del volume degli alimenti ingeriti ••Fattori sociali di alimenti fuoripasto Minor consumo ••Palatabilità dei cibi tra i pasti Maggiore intervallo • Ridotta attività fisica RIDUZIONE APPORTI ALIMENTARI ANZIANO E MALNUTRIZIONE FATTORI CHE INFLUENZANO NEGATIVAMENTE LO STATO DI NUTRIZIONE NELL’ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO Disadattamento ambientale Mancata determinazione del peso all’ingresso e nel tempo Mancata valutazione dell’apporto alimentare Soppressione dei pasti per indagini diagnostiche Scarsa assistenza ai pasti Vitto poco gradevole e poco variato Mancato riconoscimento di aumentati fabbisogni Ritardato avvio della supplementazione nutrizionale Uso prolungato ed esclusivo di perfusioni gluco-saline POSITION OF THE AMERICAN DIETETIC ASSOCIATION (2002) Liberalized diets for older adults in long-term care • “For older adults overall health goals may not warrant the use of a therapeutic diet because of its possible negative effect on quality of life” • “A diet cannot be effective if it is not eaten” • “It is necessary to evaluate the role of therapeutic diets: - are restricted diet necessary? - do the diets offer health benefits to justify their use? - which residents will benefit from a therapeutic diet?” •“The quality of life and and nutritional status of older residents in long-term care facilities may be enhanced by a liberalized diet” Minerali e vitamine NUTRIZIONALI • UnFABBISOGNI apporto minerale e vitaminico adeguato è il presupposto necessario per il mantenimento dell’omeostasi, soprattutto DELL’ANZIANO nell’anziano che ha ridotte capacità di adattamento. • La riduzione del fabbisogno calorico non si accompagna ad una riduzione dei fabbisogni di vitamine Fabbisogno idrico e minerali I fabbisogni idrico sonoenergetico simili a quelli èdel giovane adulto, se non a ••Fabbisogno L’equilibrio nell’anziano estremamente volte superiori e richiedono un attento controllo importante. Il fabbisogno energetico totale (TEE) sidiriduce per: Fabbisogno eregolazione la ricerca di segni cliniciidrico deficit a volte •dell’alimentazione I meccanimi dellaproteico del bilancio sono •Il riduzione delnell’anziano fabbisogno di base (REE) per la riduzione della solo marginali. fabbisogno proteico è lievemente più elevato nell’anziano: compromessi dianche carboidrati massa magra attiva se REE/kg massa magra calorico è nella uguale al •Fabbisogno Significativa incidenza di malnutrizione vitaminica ••ridotta ritenzione azoto per ilacqua minor apporto minor capacità didirisparmiare giovane adulto popolazione anziana insenso particolare per acido folico, delle vitamine negativizzazione del bilancio azotato per effetto perdite Fabbisogno di carboidrati • diminuzione del della sete Fabbisogno di lipidi ••del declino delBdispendio energetico fisica D. gruppo (riboflavina, tiamina,legato piridossina), proteiche legate Gli ricchiall’immobilità dialle carboidrati sono diall’attività facile vitamina • alimenti difficile accesso bevande •masticazione dubbia riduzione dell’effetto termico Fabbisogno di lipidi ••compromissione della digestione edegli dell’assorbimento, e quindi preferiti; digestione e alimenti assorbimento con Fabbisogno di minerali restrizione volontaria •non fonte acidimeno grassiefficace essenziali utilizzazione tessutale sono rischio compromesse. • Principale Elevato dididisidratazione. di vitamine ••Fabbisogno Apportatori vitamine liposolubili aumentate per patologie croniche Si assiste addi una riduzione dellaealtolleranza Il •fabbisogno èrichieste diprogressiva almeno 1500 ml di acute acqua giorno. ai • Non evidenze proteine alla alimentari compromettono carboidrati e adche unaletendenza resistenza dei tessuti la Fabbisogno idrico periferici all’insulina. funzione renale in soggetti senza patologie renali preesistenti CHE COSA CI SI ASPETTA DALLA VALUTAZIONE DELLO STATO DI NUTRIZIONE ? Identificazione precoce del paziente a rischio di malnutrizione (screening) Conferma della presenza di malnutrizione (diagnosi) Valutazione del rischio di sviluppare complicanze secondarie alla malnutrizione e identificazione dei pazienti che possono trarre beneficio da un supporto nutrizionale (prognosi) Definizione delle modalità di intervento nutrizionale (terapia) Valutazione dell’efficacia del trattamento (monitoraggio) Guarnieri, 1999 MNA - VALIDAZIONE Nutr rev, 1996 Mini Nutritional Assessment (MNA) Nutr rev, 1996 L’INTERVENTO NUTRIZIONALE NELL’ANZIANO PREVENTIVO: - Nel paziente normonutrito - Finalizzato al mantenimento di uno stato di nutrizione adeguato TERAPEUTICO: - Nel paziente malnutrito o a rischio di malnutrizione - Finalizzato al recupero di un accettabile stato di nutrizione L’INTERVENTO NUTRIZIONALE PREVENTIVO: LA RISTORAZIONE Razione alimentare bilanciata e adeguata ai fabbisogni Ampia varietà di alimenti e di menu Preparazioni alimentari piacevoli dal punto di vista gastronomico e adatte alla popolazione anziana Presenza di alimenti voluttuari se non controindicati Orari dei pasti e loro frequenza Ambienti confortevoli e accoglienti Evitare l’assunzione dei pasti in solitudine Controllo dell’effettiva assunzione dei pasti L’INTERVENTO NUTRIZIONALE PREVENTIVO: FATTORI AMBIENTALI • L’assunzione dei pasti in solitudine porta ad un consumo di quantità inferiori di circa il 30 % rispetto al pasto in compagnia di altre persone (facilitazione sociale) (De Castro, 2000, 2002) • La presenza di altre persone al momento dei pasti riduce i rischi nutrizionali e la disforia (Suda Y, 2001) • L’aumento del tempo dedicato dallo staff assistenziale alla alimentazione dei pazienti (da 9 a 38 minuti) porta ad un incremento dell’intake (Simmons SF, 2001) • Le emozioni positive al momento del pasto aumentano l’intake, mentre ansia, depressione, rabbia e fluttuazioni del tono dell’umore lo riducono (Paquet C, 2003) L’INTERVENTO NUTRIZIONALE PREVENTIVO: FATTORI AMBIENTALI • Gli ambienti in casa di riposo sono meno piacevoli rispetto alla propria abitazione (Mathey MFAM, 2000) • La presenza di sottofondo musicale ai pasti aumenta gli apporti e rende gli anziani meno irritabili e ansiosi (Ragneskog H, 1996) • Il miglioramento della sala da pranzo ricostruendo un ambiente tipico degli anni Quaranta con quadri, tappeti e porcellane porta ad un incremento dell’intake calorico del 25 % (Elmstahl S, 1987) • Il miglioramento dell’ambiente in cui vengono consumati i pasti porta ad un miglioramento dello stato di salute e di nutrizione (Mathey MFAM, 2001) L’INTERVENTO NUTRIZIONALE PREVENTIVO: ASSISTENZA AL PASTO Personale: infermieri, fisioterapisti, operatori, volontari, familiari Conoscenza del grado di autonomia: • assunzione di posizione idonea • capacità di portare cibo e bevande alla bocca • capacità di masticazione e deglutizione • durata del pasto e temperatura degli alimenti Interventi: • uso di ausilii • incoraggiamento e compagnia • aiuto nella assunzione del cibo • interventi su posture e deglutizione Medico, Fisioterapista L’INTERVENTO NUTRIZIONALE TERAPEUTICO LIVELLI SUCCESSIVI DI INTERVENTO Controllo periodico dello stato di nutrizione e degli apporti Pronta identificazione e rimozione delle possibili cause di malnutrizione Trattamento nutrizionale precoce e personalizzato tenendo conto della situazione fisiologica e patologica individuale “Medical nutritional therapy”: orale, enterale, parenterale GRAZIE PER L’ATTENZIONE FINE