IV Forum Mondiale delle Città per i Diritti Umani 2014

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IV Forum Mondiale delle Città per i Diritti Umani 2014
IV FORUM
MONDIALE DELLE
CITTÀ PER I DIRITTI
UMANI
Verso un'alleanza globale delle città dei diritti umani per tutti
Il IV Forum mondiale delle Città per i Diritti Umani (WHRCF) si è svolto a Gwangju
(Corea del Sud) dal 15 al 18 maggio 2014.
Che cos’è il WHRCF?
Il Forum Mondiale delle Città per i Diritti Umani
(WHRCF) è un incontro annuale in cui, a partire
dal 2011, tutti gli attori impegnati nella costruzione
delle città dei diritti umani si riuniscono per attuare
il concetto di "città dei diritti umani", così come
stabilito nella Dichiarazione di Gwangju "Città per i
Diritti Umani", adottata il 17 maggio 2011 in
occasione del primo WHRCF.
"Verso un'alleanza globale delle città dei diritti
umani per tutti", tema scelto per la quarta edizione
del Forum, ha permesso di affrontare le sfide
emergenti cui i Governi Locali sono chiamati a far
fronte in materia di diritti umani, come la povertà,
la crescente disuguaglianza, la disoccupazione e la
mancanza di un lavoro dignitoso e produttivo,
l'esclusione degli immigrati, delle minoranze e dei
gruppi vulnerabili, l'ingiustizia e la discriminazione
di genere, l'inquinamento, le difficoltà di accesso
alle informazioni pubbliche e la trasparenza.
CICU
Comitato Italiano Città Unite
Circolare n. 24
24 giugno 2014
Enti organizzatori
L’edizione 2014 del Forum è stata organizzata dalla Città di
Gwangju, in collaborazione con il Centro Internazionale di
Gwangju e la Fondazione Coreana per i Diritti Umani (KHRF),
con la consulenza del Comitato Promotore del WHRCF,
formato da esperti di vari settori e organizzazioni, e il supporto
di sponsor quali il Ministero degli Affari Esteri (MOFA), il
Ministero della Giustizia, la Commissione Nazionale dei Diritti
Umani di Corea (NHRCK), il Centro di Educazione per la
Comprensione Internazionale dell’UNESCO per l'Asia-Pacifico
(APCEIU) e l'Ufficio Metropolitano di Formazione di Gwangju.
www.uclg-cisdp.org/en/news/latest-news/gwangju-welcomes-tens-cities-discuss-about-how-implement-human-rights-local-level
Il concetto di "città dei diritti umani" e "diritto alla città"
Il concetto di "città dei diritti umani", istituito in occasione del WHRCF del 2011, sta ad
indicare sia una comunità sia un processo socio-politico a livello locale, dove i diritti
umani giocano un ruolo chiave come valori fondamentali e principi guida di un governo
locale democratico, che poggia su un sistema di governance basato sui diritti umani. È un
sistema in cui i governi, i parlamenti locali, la società civile, le organizzazioni del settore
privato e gli altri attori chiave collaborano per migliorare la qualità della vita di tutti i
cittadini, in nome di uno spirito di reciproco supporto che si rifà alle norme e agli
standard dei diritti umani.
Il concetto di "diritto alla città", secondo la definizione stabilita durante il 1° Congresso
Mondiale dei Governi Locali per il Diritto alla Città (Saint-Denis, Francia) nel 2012, è
l'usufrutto equo delle città secondo i principi di sostenibilità, uguaglianza, solidarietà e
giustizia sociale. Si tratta di un concetto che dovrebbe diventare una realtà tangibile, non
solo nelle città, ma anche nelle regioni metropolitane, avviando un dialogo diretto con i
movimenti sociali e la società civile in generale, a livello locale, nazionale e globale.
Principi Guida di Gwangju per una Città dei
Diritti Umani (Principi di Gwangju)
adottati il 17 maggio 2014
Noi partecipanti al IV Forum Mondiale delle
Città per i Diritti Umani 2014 (WHRC), tenutosi
a Gwangju (Corea) dal 15 al 18 maggio 2014,
1. Riaffermando che i diritti umani sono
universali,
indivisibili,
interdipendenti
e
interconnessi;
2. Riconoscendo che tutti i livelli governativinazionale, regionale e locale- hanno l'obbligo di
proteggere, rispettare e attuare i diritti umani
secondo il proprio mandato e competenze;
3. Riconoscendo che la città dei diritti umani è
una comunità urbana basata su un approccio che
applica i diritti umani alla governance locale;
4. Riconoscendo che la città dei diritti umani è un
processo aperto e partecipativo in cui tutti i
soggetti sono impegnati nella presa di decisioni e
nella loro attuazione al fine di migliorare la
qualità della vita nel contesto urbano;
5. Riconoscendo che una città dei diritti umani è
una dimensione atta a coltivare una città inclusiva
ed equa basata sui principi dei diritti umani;
6. Riconoscendo che la città dei diritti umani ha
una responsabilità concreta nell’applicazione alla
governance comunale di un sistema basato sui
diritti umani, nel rispetto delle forme e funzioni
presenti in ciascun paese, in conformità con il
quadro costituzionale e giuridico vigente;
7. Riconoscendo che il diritto alla città è uno
strumento strategico per esercitare il proprio
diritto di godere di una vita dignitosa
partecipando attivamente al contesto urbano;
8. Riconoscendo che il diritto alla città antepone
gli interessi comuni al diritto individuale alla
proprietà, in vista di uso ecologicamente
equilibrato e socialmente giusto dello spazio
urbano;
9. Riconoscendo che il diritto alla città garantisce
il pieno accesso ai servizi di base (alimentazione,
casa, energia, mobilità), così come a quelli erogati
dalle strutture pubbliche a prezzi accessibili,
accettabili e adattabili;
10. Tenendo conto che i Principi guida di
Gwangju per una Città dei Diritti Umani (di
seguito, "Principi di Gwangju") sono il risultato
di una serie di incontri di consultazione tenutisi
durante i WHRCF del 2012 e 2013 tra esperti
coreani e internazionali;
11. Considerando come i Principi di Gwangju
identifichino le componenti fondamentali di una
città dei diritti umani in termini di valori, principi,
istituzioni e attuazione delle politiche;
12. Riconoscendo che i Principi di Gwangju sono
uno strumento per rafforzare l'impegno in vista
di una città dei diritti umani, così come stabilito
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Diritti Umani e agenda degli Enti Locali
La Carta Europea dei Diritti dell'Uomo nella Città (2000), firmata da oltre 350 città
europee, cui fanno seguito quelle sottoscritte a Montreal (2006), in Messico (2010), a
Gwangju (2012) e a Vienna (2012), cui si aggiunge la Carta-Agenda Mondiale dei Diritti
Umani nella Città (2011) adottata da CGLU, sono un segno evidente di come nell’arco
degli ultimi dodici anni i diritti umani siano inclusi sempre di più nelle agende degli Enti
Locali di tutto il mondo.
Conclusioni del IV Forum Mondiale delle Città per i Diritti Umani 2014
“Verso un'Alleanza Mondiale delle città dei diritti umani per tutti”
15-18 maggio 2014, Gwangju (Corea del Sud)
Noi partecipanti al IV Forum Mondiale delle Città per i Diritti Umani 2014 (WHRC),
tenutasi a Gwangju (Corea) dal 15 al 18 maggio 2014 per celebrare il 34°
anniversario della rivolta democratica del 18 maggio 1980 (il movimento di
democratizzazione di Gwangju),
1) Esprimendo le nostre più sincere condoglianze e la nostra solidarietà a tutte le
famiglie delle vittime della tragedia del traghetto di Sewol, avvenuta il 16 aprile
2014;
2) Riaffermando il nostro impegno nella promozione dei diritti umani nella città, così
come stabilito nel WHRCF di Gwangju del maggio 2011 e 2012;
3) Tenendo conto degli impegni assunti nella Dichiarazione finale del WHRCF 2013;
4) Considerando che il WHRCF è un forum internazionale multi-attore correlato con
altri processi e organismi internazionali;
5) Riaffermando il nostro impegno verso la Carta-Agenda Mondiale dei Diritti Umani
nella Città, adottata a Firenze (Italia) l’11 dicembre 2011 dal Consiglio Mondiale di
Città e Governi Locali Uniti (CGLU);
6) Affermando il nostro impegno a partecipare al processo di revisione della Carta
Mondiale per il Diritto alla Città (2005);
7) Accogliendo con favore i risultati dei workshop internazionali sul diritto alla città
che hanno avuto luogo a Città del Messico (ottobre 2013) e a Medellín (2014), e
chiedendo una vasta partecipazione alla riunione internazionale sul diritto alla città
prevista a Sao Paulo (Brasile) dal 12 al 14 novembre 2014;
8) Riconoscendo i risultati del III Forum delle Autorità Locali di Periferia (FALP)
"Diritti e Democrazia per Città Solidali e Sostenibili" (giugno 2013), tenutosi a
Canoas (Brasile);
9) Accogliendo con favore la decisione del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni
Unite sui “Governi Locali e sui Diritti Umani"(A/HRC/RES/24/2), adottata il 27
settembre 2013;
10) Riconoscendo l’Agenda Post2015 delle Nazioni Unite come un'opportunità per
raccomandare l’applicazione alle problematiche e dimensioni urbane di un approccio
basato sui diritti umani;
11) Riconoscendo che la terza Conferenza delle Nazioni Unite sugli Insediamenti
Umani e lo Sviluppo Urbano Sostenibile (Habitat III) del 2016 sarà un importante
processo di articolazione degli impegni congiunti atti a sostenere il diritto alla città e
i diritti umani nella città nella Nuova Agenda Urbana;
12) Riconoscendo la leadership di Gwangju nella promozione dei diritti umani nella
città, in Corea e all'estero;
nel WHRCF di Gwangju (Corea), dal 2011;
13. Riconoscendo che i Principi di Gwangju
costituiscono una guida per la formulazione di
politiche volte ad attuare la Carta di Gwangju per
i Diritti Umani, adottata nel maggio 2012;
14. Riconoscendo che i Principi di Gwangju sono
un documento dinamico che deve essere
implementato e rivisto in maniera progressiva e
regolare;
Adottiamo i seguenti principi come Principi guida
di Gwangju per una città dei Diritti Umani:
Principi di Gwangju
Principio 1. Diritto alla città
-Una città dei diritti umani rispetta tutti i diritti
umani riconosciuti dai principi pertinenti e dalle
norme internazionali sui diritti umani, compresa
la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo
e le costituzioni nazionali.
-Una città dei diritti umani mira ad ottenere il
riconoscimento e l'attuazione del diritto alla città,
in linea con i principi di giustizia sociale,
uguaglianza,
solidarietà,
democrazia
e
sostenibilità.
Principio 2. Non discriminazione e
discriminazione positiva
-Una città dei diritti umani rispetta i principi di
uguaglianza e di equità tra tutti gli abitanti
all'interno dei propri confini amministrativi e al di
fuori di essi.
-Una città dei diritti umani attua politiche di non
discriminazione, tra le quali figurano quelle atte
ad assicurare equità di genere o azioni di
discriminazione positiva, al fine di ridurre le
disuguaglianze e rafforzare i gruppi emarginati e
vulnerabili (es. immigrati e persone prive di
cittadinanza).
Principio 3. Inclusione sociale e diversità
culturale
-Una città dei diritti umani rispetta i valori
dell'inclusione sociale e della diversità culturale,
sulla base del rispetto reciproco tra comunità di
diversa razza, religione, lingua, etnia e cultura.
-Una città dei diritti umani si avvale di un
approccio sensibile al contatto reciproco, con
l'obiettivo di promuovere la diversità culturale,
cruciale per la promozione e la tutela dei diritti
umani.
Principio 4. Democrazia partecipativa e
governance responsabile
-Una città dei diritti umani difende i valori di
democrazia
partecipativa,
trasparenza
e
responsabilità.
-Una città dei diritti umani fornisce meccanismi
efficaci di responsabilità che garantiscano il
diritto
all'informazione
pubblica,
alla
comunicazione, alla partecipazione e decisione in
tutte le fasi della governance locale, includendo la
pianificazione, la formulazione di politiche,
l’elaborazione di proposte, il monitoraggio e la
valutazione.
Principio 5. Giustizia sociale, solidarietà e
sostenibilità
-Una città dei diritti umani rispetta i valori di
giustizia e solidarietà socio-economica e di
sostenibilità ecologica.
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13) Riconoscendo i progressi sviluppati a Gwangju nell’ambito dei diritti umani,
concretizzati nella "Città dei diritti umani" e nella mappa dei diritti umani,
nell’istituzione del Difensore dei diritti umani, nell'adozione della Carta di Gwangju
per i Diritti Umani e degli indicatori di valutazione e nella creazione dell'Ufficio dei
Diritti Umani;
14) Celebrando l’elaborazione del Libro bianco sui diritti umani in Corea;
15) Riconoscendo il prezioso contributo all’elaborazione del rapporto del Consiglio
Consultivo della Commissione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite apportato dal
lavoro del team di esperti riunitisi in occasione del workshop dedicato a "Enti Locali
e diritti umani";
16) Considerando i risultati dei seminari tematici sulla violenza dello stato e sui
diritti umani, sull’ambiente, sulla disabilità, sul genere, sui bambini e giovani e sugli
anziani nell’ambito della creazione di una città dei diritti umani;
17) Accogliendo con favore l'adozione dei Principi Guida di Gwangju per la Città dei
Diritti Umani del 17 maggio 2014, come strumento comune per l'attuazione dei diritti
umani nella città;
18) Esprimendo la nostra più profonda gratitudine alla città di Gwangju, padrona di
casa, e ai co-organizzatori, alla Commissione Inclusione Sociale, Democrazia
Partecipativa e Diritti Umani di Città e Governi Locali Uniti (CGLU), al Centro
Internazionale di Gwangju e alla Fondazione Coreana dei Diritti Umani, per
l’eccellente organizzazione del Forum e per la generosa ospitalità durante l'evento;
Adottiamo i seguenti impegni:
1. Promuovere i Principi Guida di una Città per i Diritti Umani come strumento di
promozione dei diritti umani a livello nazionale e internazionale;
2. Promuovere l'attuazione locale dei diritti umani sulla scena internazionale e, in
particolare, in Asia, attraverso la cooperazione tra città, organizzazioni della società
civile, istituzioni accademiche e altri attori interessati, utilizzando i meccanismi
esistenti in materia di diritti umani dell’Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico
(ASEAN) e dell'Associazione per la Cooperazione Regionale del Sud-Est asiatico
(SAARC) e di altre organizzazioni e processi internazionali;
3. Continuare a promuovere ed attuare la Carta-Agenda Mondiale dei Diritti Umani
nella Città come strumento strategico per universalizzare i diritti umani dal locale e
continuare a rafforzare ulteriormente la cooperazione intermunicipale, in
collaborazione con la CGLU e CGLU Asia - Pacifico;
4. Fare appello agli organismi per i diritti umani delle Nazioni Unite, alla
Commissione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, al suo Consiglio Consultivo
(HRCAC) e all'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti
Umani (OHCHR) al fine di continuare a promuovere i diritti umani nella città e il
diritto alla città, in linea con la risoluzione del Consiglio per i Diritti Umani sul tema
"Governi Locali e Diritti Umani";
5. Fare appello al governo coreano e agli altri sostenitori della risoluzione per
continuare a guidare la promozione dei diritti umani nelle città a livello nazionale e
globale nella fase successiva alla presentazione del rapporto del Comitato
Consultivo, attraverso una risoluzione di monitoraggio del Consiglio per i Diritti
Umani, che si riunirà nel mese di settembre 2014.
In conclusione, esortiamo il sindaco di Gwangju a continuare a svolgere il suo ruolo
guida convocando il V Forum Mondiale delle Città per i Diritti Umani nel 2015, come
spazio di dialogo internazionale tra i molteplici attori interessati e come riflesso della
città per i diritti umani.
Gwangju, 17 maggio 2014
-Una città dei diritti umani promuove la
solidarietà sociale e il consumo e la produzione
sostenibili come mezzo per migliorare la giustizia
e la solidarietà socioeconomica ed ecologica tra le
comunità urbane e rurali, all’interno e all'esterno
del paese.
Principio 6. Istituzionalizzazione e
leadership politica
-Una città dei diritti umani riconosce l'importanza
della leadership politica collettiva di alto livello da
parte del sindaco e degli assessori, e il loro
impegno per i valori dei diritti umani e il concetto
di una città dei diritti umani.
-Una città dei diritti umani garantisce la
continuità
a
lungo
termine
attraverso
l’istituzionalizzazione di programmi e di bilanci
provvisti di risorse adeguate.
Principio 7. Transnazionalità dei diritti
umani
-Una città dei diritti umani riconosce l'importanza
di integrare i diritti umani nelle politiche
comunali.
-Una città dei diritti umani applica
all'amministrazione comunale e alla governance
locale un approccio basato sui diritti umani, che
include anche la pianificazione, la progettazione,
l’implementazione, il monitoraggio e la
valutazione delle politiche.
Principio 8. Istituzioni efficaci e
coordinamento delle politiche
-Una città dei diritti umani riconosce il ruolo delle
istituzioni pubbliche e l'importanza del
coordinamento e della coerenza delle politiche in
materia di diritti umani a livello del governo
locale, così come tra il governo nazionale e quello
locale.
-Una città dei diritti umani stabilisce istituzioni
efficaci per i diritti umani e attua politiche con
personale e risorse adeguate, includendo un
ufficio per i diritti umani, un piano d'azione
comunale, indicatori dei diritti umani e
meccanismi di valutazione dell'impatto delle
politiche per i diritti umani.
Principio 9. Istruzione e formazione in
materia di diritti umani
-Una città dei diritti umani riconosce l'importanza
dell’apprendimento e dell’educazione ai diritti
umani come strumento per promuovere una
cultura dei diritti umani e della pace.
-Una città dei diritti umani sviluppa e implementa
diversi tipi di programmi di educazione e
formazione sui diritti umani per tutti i titolari di
diritti e doveri e per tutti gli interessati.
Principio 10. Diritto alla risoluzione
-Una città dei diritti umani riconosce l'importanza
del diritto di un’efficace risoluzione.
-Una città dei diritti umani stabilisce meccanismi
e procedure adeguati, tra cui: il difensore civico o
una commissione municipale dei diritti umani
con la capacità di stabilire ammende, misure
preventive e meccanismi di mediazione, arbitrato
e risoluzione delle controversie.
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