Kofi Annan, cautela sul biotech

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Kofi Annan, cautela sul biotech
Kofi Annan, cautela sul biotech
Il capo delle Nazioni Unite ammonisce politici e scienziati: servono strumenti di salvaguardia
Attenzione alla crescita esponenziale dell’industria biotecnologica, per la quale bisogna creare un
sistema internazionale di salvaguardia. A dirlo è il Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi
Annan, che in un discorso tenuto in Svizzera lo scorso 25 novembre ha affrontato il tema
dell’innovazione biotecnologica ponendo l’accento sugli esiti “catastrofici” che si avrebbero se i
risultati dei recenti sviluppi delle biotecnologie, inclusa la manipolazione dei geni e il lavoro con
virus, finissero nelle mani sbagliate. “Con l’ampliamento della ricerca biologica e la maggiore
accessibilità delle tecnologie aumenta il rischio potenziale per danno accidentale o intenzionale”, ha
affermato Annan, “Anche dei principianti che lavorano in piccoli laboratori saranno capaci di
effettuare la manipolazione dei geni”. Già a maggio il capo delle Nazioni Unite aveva invocato un
forum globale sul terrorismo biologico, denunciando la debolezza degli attuali trattati e la mancanza
di coordinamento fra le iniziative governative e commerciali. Questa volta Annan ha comparato
l’odierna fase di creazione del consenso sulla definizione di regole per le scienze della vita al
dibattito sulla tecnologia nucleare negli anni ’50 che anticipò la creazione dell’Agenzia
Internazionale per l’Energia Atomica e il Trattato di Non Proliferazione Nucleare. “Manca un
sistema internazionale di salvaguardia per la gestione di tali rischi”, ha aggiunto il Segretario
Generale. “Gli scienziati dovrebbero fare del loro meglio per seguire regole volte alla realizzazione
responsabile della ricerca. Ma gli sforzi tesi ad armonizzare a livello globale queste regole sono
sovrastati dall’avanzamento galoppante della stessa scienza”.
Fonte:
The New York Times
http://www.nytimes.com/2006/11/19/world/19annan.html?_r=1&oref=slogin