Bulgari: Più che hotel, gioielli - Filcams-Cgil

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Bulgari: Più che hotel, gioielli
ECONOMIA
BULGARI - PARLA FRANCESCO TRAPANI
Pi che hotel, gioielli
La societdel lusso in joint con la Marriott. Obiettivo? Realizzare
con cinque alberghi 600 miliardi di fatturato.
di
G.F.
16/2/2001
g. bruneau
Precursore. Francesco Trapani,
amministratore delegato della Bulgari:
un quinto del suo fatturato verrdagli
hotel.
Cade un'altra frontiera. Con l'annuncio dato marted13
febbraio a Londra, la Bulgari avvia una diversificazione mai
tentata prima: un gioielliere entra nel settore degli alberghi. La
decisione ha sorpreso tutti non solo perché si tratta di un
esperimento inedito, ma anche perché viene lanciato da
un'azienda tutto sommato prudente, che ha costruito la sua
notorieta livello mondiale attraverso una crescita interna (dai
gioielli agli orologi, dagli occhiali alla pelletteria), senza
clamorose acquisizioni.
E infatti mettersi a gestire, insieme all'americana Marriott,
alberghi a cinque stelle appare un'idea originale allo stesso
Francesco Trapani, l'uomo che nel 1984, a soli 27 anni, prese
la guida della Bulgari per trasformarla in uno dei protagonisti
del settore del lusso, con un fatturato di 1.300 miliardi di lire e
126 negozi. «S riconosce l'amministratore delegato della
societromana «il nostro un progetto completamente nuovo
che nessuno dei grandi brand mondiali ha ancora provato. Del
resto questo proprio un modo di essere pi creativi degli altri».
Ma qual il vostro obiettivo?
Prima di tutto avere alcuni alberghi di alto livello serve a
nutrire il prestigio del marchio Bulgari. In secondo luogo crea
sinergie con i nostri prodotti, che verranno venduti negli hotel.
Quanti hotel avrete?
L'accordo con la Marriott prevede la creazione di una
joint-venture che si chiamerBulgari hotels and resorts e che
sarposseduta da noi al 65 per cento e per il resto dagli
americani. Questa societavr nel giro di cinque anni, sette
alberghi: cinque in grandi cittcome Roma, Parigi, Londra, New
York, Miami, e due resort alle Maldive e in California. Gli hotel,
tutti a cinque stelle, avranno nel nome il marchio Bulgari ma
saranno gestiti dagli uomini della Ritz Carlton, gruppo Marriott.
Un'operazione costosa...
L'impegno diretto della Bulgari si aggira sui 150 miliardi di lire
e l'intera operazione vale complessivamente oltre 2 mila
miliardi. A regime contiamo di raggiungere con gli alberghi un
fatturato di 600 miliardi di lire, che tra sette anni dovrebbe
rappresentare circa il 20 per cento del nostro giro d'affari.
Come saranno questi hotel Bulgari?
A differenza dei classici hotel a cinque stelle, i nostri avranno
un design contemporaneo, curato dall'architetto Antonio
Citterio e dal nostro centro stile. E il servizio sarcuratissimo.
Perché avete scelto la Marriott?
Ormai sono quasi quattro anni che studiamo questo progetto.
Abbiamo contattato vari operatori e poi abbiamo scelto la
Marriott perché ha una grande divisione lusso che realizza
oltre 1,3 miliardi di dollari di fatturato con una quarantina di
hotel. Ha molta esperienza e un ottimo sistema di
prenotazioni.
A volte le joint-venture diventano sventure.
Se si mettono insieme due gruppi che fanno lo stesso
mestiere, potrebbe aver ragione. Ma in questo caso siamo
complementari. E poi la Marriott, che ha alberghi tradizionali,
con i Bulgari hotels segmenterl'offerta con un prodotto di
nicchia.
Nel 2000 il fatturato Bulgari cresciuto del 40 per cento
mentre l'utile dovrebbe essere salito, secondo gli analisti,
di oltre il 50 per cento. Ora che tira un'aria di recessione,
non teme un forte rallentamento?
La crescita del fatturato nel 2000 stata accentuata dall'effetto
cambio. Io penso che la Bulgari continuera crescere in termini
reali attorno a un 20 per cento all'anno. Certo, un'eventuale
recessione ci preoccupa, ma non prevedo brusche frenate.
© Arnoldo Mondadori Editore-1999
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