la natura, scopritela con il naso
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la natura, scopritela con il naso
SOCIETÀ / I profumi del bosco I profumi influiscono sul benessere degli uomini. Tutt’oggi i maestri profumieri attingono dal bosco per la creazione di nuove e magiche essenze di Annalisa Maiorano I talo Calvino, nel racconto “Il nome, il naso”, immaginava l’uomo del futuro senza naso, privo della capacità di distinguere odori e profumi. Per fortuna, nonostante l’olfatto nell' uomo non sia il senso più utilizzato, rappresenta una porta di comunicazione fra uomo e mondo esterno. Per i nostri antenati gli odori occupavano uno spazio di tutto rispetto: c’erano quelli legati ai mestieri; ogni lavoro calava l’individuo in una culla di odori e la presenza di questi ne consentiva il riconoscimento. Ogni volta che con un gesto distratto spargiamo il nostro profumo preferito, ripetiamo gesti antichi e perfino sacri, che rimandano a quei tempi lontani ma non dimenticati. Immateriale ma intensissimo, invisibile ma irresistibile, il profumo fu presto simbolo dell'anima, di ciò che è ineffabile, inesprimibile eppure evidente. Ma come si fa a creare un profumo e quali sono le materie che lo compongono? © C. Flore Rosmarino 34 - Il Forestale n. 48 Lo abbiamo chiesto al “Re” dei profumi, Lorenzo Villoresi (nella foto), uno dei più noti creatori di profumi nel mondo. “Il profumo e la profumeria nascono preziosi, per la loro storia. È un arte che va coltivata con amore e passione. Per creare un profumo parto sempre da un’idea, un’ispirazione. A volte è uno specifico ingrediente o un’atmosfera a costituire il cuore della fragranza, ad esempio il profumo del fiore del melograno in Africa che è contemporaneamente fiorito e fruttato oppure una prateria ricca di erbe e fiori selvatici. Successivamente l’idea iniziale viene collocata nel suo contesto, ad esempio il melograno in un giardino africano. Quindi i vari ingredienti – oli essenziali, estratti e altre materie aromatiche – vengono scelti prima per “descrivere” la parte centrale dell’idea e poi il contesto”. © C. Flore LA NATURA, SCOPRITELA CON IL NASO Menta piperita Come fa a capire quale profumo è adatto alla persona che ha davanti? Ogni fragranza “su misura” nasce da un contatto diretto tra il profumiere e la singola persona: desideri, parole, ricordi e sensazioni vengono elaborati e trasferiti in un profumo. Molto spesso i ricordi odorosi più belli sono legati all’ambiente naturale, tipo la casa di campagna di quando eravamo bambini, un bosco in montagna, il mare, le isole… © C. Flore Nelle sue creazioni utilizza essenze naturali quindi legate al bosco e alla natura o essenze sintetiche? Sono particolarmente attratto dalle note di legni e di spezie per le quali le materie prime naturali sono insostituibili, anche se molto Timo costose. In generale prediligo le essenze naturali perché sono più ricche, più sfaccettate, più “vive” e più vere. Profumi complessi e variegati come quello della Rosa Bulgara, o della Violetta selvaggia o dell’Osmanthus non possono essere riprodotti fedelmente con sostanze di sintesi. Tuttavia un utilizzo moderato delle sostanze di sintesi permette non solo di ricreare l’odore di certe parti di piante o di fiori non ottenibili direttamente dalla natura, ma anche di disporre di una ampia gamma di varianti e di sfumature possibili utili per ottenere nuovi effetti e nuove combinazioni. La profumeria “industriale” fa un più largo uso di sostanze di sintesi perché sono un po’ “facili” da gestire, hanno una qualità costante nel tempo, un prezzo relativamente stabile e sia la qualità che la quantità non sono influenzate da eventi meteorologici, stagionali o climatici come invece avviene per le sostanze naturali. I profumi hanno il potere di interagire con il benessere della persona? Sicuramente sì. I profumi vengono spesso paragonati alla musica perché le note olfattive così come quelle musicali possono avere infinite sfumature, sono invisibili e impalpabili eppure toccano le corde più profonde della nostra anima, possono rievocare ricordi e liberare emozioni e sentimenti. Possono influenzare il nostro umore in molti modi e aggiungono poesia alla nostra vita. Qual’è l’odore più buono e quello più cattivo che ha mai annusato nella sua lunga esperienza? “Come profumiere amo tutti gli odori ma forse quello che preferisco in assoluto è quello dei papaveri che stropicciavo fra le mani da bambino. Ho avuto la fortuna di crescere nella campagna Toscana, è inevitabile che i miei odori preferiti siano legati a quell’ambiente. L’odore che invece trovo più sgradevole è quello dello smog e dell’asfalto che stanno letteralmente soffocando le nostre città”. Aromaterapia profumieri ormai spaziano senza limiti e boschi, prati e foreste sono sicuramente i luoghi dove attingere nuove fragranze. Sulla naturale attrazione dell’essere umano per gli odori buoni provenienti dalla natura si basa l'aromaterapia, ossia il ramo della fitoterapia che utilizza gli olii essenziali fortemente “aulenti” contenuti nelle piante, per procurare benessere ad ambienti e persone. Sono molto impiegate le essenze di timo, rosmarino e menta piperita. Il profumo di timo si miscela bene con rosmarino, lavanda, pino, limone e bergamotto. Rinforza ed energizza ad ogni livello umano e sembra possa aiutare le persone che tendono a sognare, a vivere staccati o immersi nella dimensione spirituale. Può aiutare anche coloro che tornano al lavoro dopo un lungo periodo di assenza. Il profumo di rosmarino, invece, è un protettore psichico, e per questo è particolarmente utile fin dal mattino. Si tratta di una delle piante che nel Medioevo venivano usate per cacciare gli spiriti maligni dai luoghi o dalle persone. La menta piperita, infine, agisce sull'ego, scacciando l'orgoglio esagerato. I