Forum economico di Tunisi

Transcript

Forum economico di Tunisi
BANCHE: ABI, OLTRE CINQUECENTO
MILIONI DI EURO PER LE IMPRESE IN TUNISIA
Già utilizzato il 35% del plafond, il resto ancora disponibile per finanziare
nuove attività imprenditoriali. Sono i dati presentati dall’ABI al Forum
economico che si è svolto oggi a Tunisi in occasione della missione di ABI, Ice e
Confindustria in Tunisia. Il Vice presidente ABI De Censi: «la Tunisia è
strategica perché rappresenta un accesso importante al mercato africano e le
banche italiane inon fanno mancare il sostegno alle imprese in questo Paese».
Oltre cinquecento milioni di euro messi a disposizione delle imprese italiane che vogliono
investire, avviare nuove attività o consolidare la loro presenza in Tunisia. Secondo la stima
fatta dall’ABI, basata sui dati dei gruppi bancari più attivi all’estero, a tanto ammonta il plafond
già stanziato dalle banche italiane per sostenere le esportazioni e l’operatività commerciale e
finanziaria delle imprese che scelgono il mercato tunisino. Il dato è stato presentato oggi
durante il Forum economico che si è tenuto a Tunisi, in occasione della missione organizzata da
ABI, Confindustria ed Ice alla quale ha partecipato il Vice presidente dell’ABI Giovanni De
Censi.
Del plafond complessivo fino ad oggi è stato utilizzato il 35%, pari a circa 177 milioni di euro.
«Ci sono dunque – ha detto il Vice presidente dell’ABI De Censi – ulteriori margini per
finanziare altre attività e nuove iniziative imprenditoriali. Le banche italiane – ha aggiunto De
Censi - sono anche pronte ad aumentare le linee di credito disponibili in funzione delle
esigenze delle imprese. Il mercato tunisino, infatti, offre agli imprenditori italiani importanti
opportunità di investimento e di collaborazione, che sono favorite anche dal tessuto produttivo
comune di Italia e Tunisia, costituito in prevalenza da imprese medie e piccole con un
approccio analogo agli affari».
Grazie all’importante programma di liberalizzazioni e privatizzazioni che il Governo tunisino ha
portato avanti con determinazione in molti settori dell’economia, il Paese ha fatto registrare un
significativo aumento della produttività e si è ormai avviato sulla strada dello sviluppo. Prova
ne è la crescita sostenuta del prodotto interno lordo, che negli ultimi dieci anni ha superato in
media il 5%. Nell’ultimo rapporto del Forum economico mondiale di Davos sulla competitività
globale nel 2006, il sistema economico della Tunisia è al trentesimo posto per crescita e
competitività, prima di tutti gli altri Paesi della regione (l'Algeria è al settantaseiesimo, il
Marocco al settantesimo e l'Egitto al sessantatreesimo).
«In un Mediterraneo sempre più integrato anche in vista della creazione di un mercato unico
Euro-Mediterraneo prevista nel 2010 – ha detto il Vice presidente De Censi – la Tunisia occupa
un posto sempre più strategico perché rappresenta un accesso importante al mercato africano
e a quella fitta rete di Paesi con cui ha siglato di accordi di libero scambio. D’altro canto, l’Italia
è per gli imprenditori tunisini un importante ponte sul Mediterraneo e una porta ideale per
accedere all’Unione Europea».
In Tunisia sono presenti tre gruppi bancari italiani con proprie rappresentanze, uno dei quali ha
anche una partecipazione di minoranza nella prima banca privata tunisina. Grazie alla recente
acquisizione di una banca italiana da parte di un importante gruppo estero presente con
proprie filiali su tutto il territorio tunisino, inoltre, i clienti italiani possono avvalersi anche di
una rete di sportelli diffusa in tutto il Paese. Per di più, proprio nei giorni scorsi è stato
inaugurato a Tunisi un Italian desk rivolto agli operatori italiani presenti sul mercato locale. Sei
banche italiane, infine, hanno stipulato accordi di collaborazione con i più importanti
intermediari locali per agevolare l’ingresso dei clienti nei rispettivi circuiti finanziari, supportarli
nelle loro attività produttive e commerciali e nella gestione delle rimesse inviate alle famiglie di
origine. «Il settore bancario – ha dunque concluso De Censi - non fa mancare il proprio
sostegno agli imprenditori italiani e tunisini che vogliono sviluppare le loro attività o avviarne
di nuove, mettendo a loro disposizione tutti gli strumenti finanziari necessari».
La missione in Tunisia - alla quale partecipano quindici banche italiane, otto delle quali con
desk per assistere direttamente le imprese negli incontri bilaterali - è un segnale tangibile
dell’interesse crescente dell’industria bancaria per il mercato tunisino e per tutta l’area Sud del
Mediterraneo. Più in generale, conferma una volta di più il grande impegno del settore a
supporto delle strategie di internazionalizzazione del Paese. Dopo Cina, India, Bulgaria,
Turchia, Brasile, Paesi della sponda sud del Mediterraneo, Emirati Arabi e Marocco, questo
impegno prosegue senza sosta visto che già a febbraio le banche italiane saranno di nuovo in
India, insieme a istituzioni, Confindustria ed Ice.
Tunisi, 22 gennaio 2006