Visita guidata al Museo degli Sguardi
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Visita guidata al Museo degli Sguardi
Visita guidata al Museo degli Sguardi Il giorno Lunedì 26 Novembre 2012 accompagnati dalle prof. Perrone e Lodovichetti siamo andati a fare una visita al “Museo degli sguardi”. Appena siamo entrati in classe la prof. ha fatto l’appello poi abbiamo appoggiato gli zaini ci siamo preparati e siamo usciti dalla scuola. Abbiamo fatto un tratto di strada per arrivare ad un sentiero che portava alla chiesa delle Grazie dove c’cera il museo, con poca fatica abbiamo fatto la salita (anche se le prof. hanno fatto più fatica). Quando siamo arrivati al museo una ragazza ci ha accolto facendoci lasciare i giubbotti e gli zaini in una specie di sala d’aspetto, poi ci ha mostrato una vetrina con un vetro zigrinato che non permetteva di vedere con chiarezza gli oggetti, ci ha spiegato il perché del vetro zigrinato e perché il museo si chiamava così. Ci conduce in una prima stanza dal nome “sguardo meravigliato” lì ci fa vedere un’immagine che rappresenta una “wunderkammern” cioè una camera delle meraviglie dove c’erano conchiglie, pietre, fiori, animali. Vicino a questo disegno c’era una stanza buia illuminata da luci blu e viola. Ci si trovava una teca dove erano messe delle maschere che facevano paura, questa stanza si chiamava “sguardo repulsivo”. Ci conduce in un’altra stanza dal nome “sguardo scientifico” questo sguardo comprende l’etnografia, l’archeologia e la demografia, all’interno c’era un bellissimo dipinto su carta, cinese, rappresentava con chiarezza un palazzo reale dove alloggiava un re cinese con le sue ancelle che aspettavano dei viaggiatori portoghesi. Di fianco a questo dipinto c’era una teca che conteneva degli oggetti provenienti da Taywan c’era una statua in legno che rappresentava un antenato. Questo era dritto con le mani al petto, (antenato orante) era protettore di una casa di fianco all’antenato c’era un asse d legno decorata con gli occhi della canoa; sempre nella teca c’erano delle doppie – ciotole che servivano per i rituali matrimoniali. Nella stanza seguente c’erano alcune spate di palma provenienti dalla nuova Guinea che servivano per decorare i palazzi, queste spate erano decorate con occhi, piante, donne formose, e lucertole erano strani perché i popoli volevano impressionare. Lì vicino c’era un’altra teca che conteneva un antenato mitico fabbricato con legno, conchiglie, madreperla e capelli umani, questa statua si usava come sedile. Cambiamo stanza e proseguiamo il percorso. Entriamo nella stanza dell’Africa. Quella stanza è molto famosa per le maschere e le armi provenienti dal centro-sud Africa. Per gli africani i metalli con cui venivano fabbricate le armi erano magiche. Le armi venivano usate anche per riti religiosi. Le maschere che c’erano in una teca erano lunghe perché coprivano tutto il corpo, le maschere avevano una forma animale perché avevano una religione della natura, c’era una maschera che era tutta bianca quindi era funeraria perché per loro il bianco era il colore della morte. Le maschere erano decorate con decorazioni geometriche e i colori più comuni erano il rosso, il bianco e il nero. Per gli africani c’era una maschera per ogni momento della vita, l’uso delle maschere era sempre accompagnato da musica e danza. Lì vicino c’era un altro elemento molto importante per gli africani cioè la porta del granaio, questa porta era decorata. Era così decorata perché nel granaio ci andava tutto il grano del villaggio. Nella sala seguente c’erano degli strumenti africani, tutti decorati sotto questi, c’erano dei poggiatesta che servivano per mantenere le acconciature perfette durante la notte o per far appoggiare la testa al defunto dentro la sua tomba. Nella sala seguente c’erano gioielli fatti con perline di vetro colorate, alcuni avevano dei colori simbolici, oltre a gioielli c’erano altri tipi di accessori come borse e cinture. Siamo passati in un’altra stanza dove c’erano dei reperti archeologici dei popoli Inca e Maya trovati all’interno delle tombe. C’era una statua che si chiamava “Cora” che rappresentava una donna di alta società con una acconciatura che faceva sembrare la testa di una forma quadrata e con un tatuaggio, vicino a questa c’era una maschera Maya che rappresentava il dio della pioggia. In una teca c’era un para anca che serviva per riparare le anche durante un gioco. Questo gioco consiste nel passare con le anche una palla senza mai farla cadere; mentre questo gioco si svolgeva i giocatori narravano delle storie sull’origine della Terra. Ci avviamo verso l’ultima stanza dal nome “sguardo estetico”. Qui ci sono delle “creazioni” elaborate da esteti che sono degli “artisti” che riproducono gli oggetti che guarda con uno sguardo di bellezza. In delle teche c’erano degli accessori fatti con piume e perline di vetro di qualsiasi colore, in questa stanza mi ha colpito molto un talismano con delle piume fucsia. Questa visita è stata molto divertente e interessante e ho imparato molte cose! Anna Troni, classe 1^ B