Mariamela AUFINIUM
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Mariamela AUFINIUM
Prodotti tipici dell’arte bianca BUSSI SUL TIRINO (PE) VIA R. MARGHERITA TELEFONO 085.980206 - CELL. 338.2926607 Strada Statale 153 - Km 7,800 Punto vendita con area attrezzata BUSSI SUL TIRINO - Via Don Panfilo Caracciolo, 24 In un locale accogliente sulle sponde del Tirino, la spumeggiante qualità del bere e del mangiare. MACELLERIA MOSCONE GIANCARLO Qualità alimentare e carni fresche da oltre 50 anni BUSSI SUL TIRINO (PE) - Via Pietro Nenni, 10 Ristorante San Giovanni RISTORANTE CAMPING SAN MARTINO PISCINA CAMPEGGIO - SPERA SAS C.da SAN MARTINO, SS 153 - CAPESTRANO Sapori di Campagna Mangiare è una necessità, mangiare bene un’arte. OFENA (AQ) - S.P. delle Vigne, km 7,800 - Tel. e fax 0862.954253 Livia: 340.7666625 - Serena: 333.2777429 www.saporidicampagna.com - [email protected] Situata a quasi 1.500 m di altitudine, è il castello a quota più alta e maggiormente conservato d’Italia. La sua posizione elevata ne faceva un punto di osservazione privilegiato. Oggi la Rocca è conosciuta dal grande pubblico per essere, molto spesso, oggetto di grandi set cinematografici, citiamo tra questi i due più importanti, “Il nome della Rosa” e “Lady Hawk”. SANTO STEFANO DI SESSANIO L’insediamento medievale originario, risalente al XIV sec., è ancora ben conservato e rende il paese una delle località abruzzesi più suggestive e affascinanti. Il Borgo, tra i più belli d’Italia, presenta un aspetto anulare con una torre circolare posta nel punto più alto. Informazioni utili C.E.A. Il Bosso c/o Centro Visite Fiume Tirino - Bussi sul Tirino (PE) - Tel. 085.9808009 COMUNE DI BUSSI SUL TIRINO - Tel. 085.9809931 - www.comune.bussi.pe.it COMUNE DI CAPESTRANO - Tel. 0862.95227 - www.comune.capestrano.aq.it COMUNE DI OFENA - Tel. 0862.956133 - www.comune.ofena.aq.it CARABINIERI STAZIONE DI BUSSI SUL TIRINO - Tel. 085.980277 CARABINIERI STAZIONE DI CAPESTRANO-OFENA - Tel. 085.95214 FARMACIA COMUNALE DI BUSSI SUL TIRINO - Tel. 085.980302 FARMACIA FERRETTI - CAPESTRANO - Tel. 0862.95230 FARMACIA CORSI - OFENA - Tel. 0862.956228 GUARDIA MEDICA - BUSSI SUL TIRINO - Tel. 085.980308 C.B.A.R.BU.S.TI. - BUSSI SOCCORSO PROTEZIONE CIVILE E 118 - Tel. 085.9809390 / 328.7714131 PARCO NAZ. DEL GRAN SASSO E MONTI DELLA LAGA - Tel. 0862.60521 - www.gransassolagapark.it La differenza si beve. ROCCA CALASCIO di Costantini Gabriella OFENA (AQ) - Via del Giardino, 7 Tel. e fax 0862.956618 www.gentilevini.it - [email protected] Agriturismo di alta qualità Nata da una passione nella vinificazione che si rinnova da tre generazioni, oggi la piccola Cantina Gentile diventa impresa creando l’opportunità di trasmettere le stesse sensazioni che ogni giorno proviamo vivendo, creando e amando gli splendidi vigneti che solo questa terra è in grado di offrire. Tra i Borghi più belli d’Italia, è uno splendido borgo medievale fortificato nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Il paese sorge a sud di Campo Imperatore, a un’altitudine di 1.345 m. Terra di agricoltori e di pastori che tanto hanno dato all’economia del paese, Castel del Monte conserva ancor oggi, nell’architettura del borgo, i tratti caratteristici dell’antico splendore. In Abruzzo, regione di antiche e rinomate tradizioni enologiche, l’azienda agraria Luigi Cataldi Madonna produce ottimi vini con uve tipiche, fra tradizione e innovazione. CASTEL DEL MONTE Tenuta Cataldi Madonna di Luigi Cataldi Madonna Località Piano - Ofena (AQ) - Tel. +39 0854 911680 www.cataldimadonna.it - [email protected] TROTA E GAMBERO DI FIUME - CAPESTRANO (AQ) Piazza del Mercato - Tel. 0862.954300 - 333.5791733 Trekking someggiato in compagnia di dolci asinelli www.ciucolandia.it CAPESTRANO (AQ) - Tel. 339.3946773 Vieni a conoscere la Valle del Tirino insieme a noi Panificio F.lli Silveri s.a.s. Prodotti artigianali ANTICA TRADIZIONE DI PANI E DOLCI Vendita al dettaglio OFENA (AQ) - Via del Giardino, 3 - Tel. 0862.956166-61 CAMPO IMPERATORE L’Altopiano a quota 2.200 m, definito come “Piccolo Tibet d’Europa”, si sviluppa alle pendici del massiccio del Gran Sasso d’Italia la cui cima maggiore, il Corno Grande, con i suoi 2.914 m, custodisce il ghiacciaio più meridionale d’Europa. L’altopiano è reso celebre dai western di Sergio Leone. BIRRERIA - PANINOTECA - VINERIA Supermercato DI CARLO Attualmente appartiene al comune di Caporciano ed offre una bellissima vista sulla Piana di Navelli. È meta favorita per gli amanti dell’arte in quanto noto per il suo complesso monastico, dove è possibile ammirare affreschi dedicati ai monaci benedettini, annoverabili tra i più interessanti d’Abruzzo. Qualità e cortesia Pub PANTA REI Da visitare BOMINACO PANINI - PIZZE - PIETANZE DA ASPORTO In principio il paese di Bussi dovette essere un pago dell’antica Roma. La denominazione di Bussi deriverebbe dalla presenza sul territorio della pianta del Bosso (in latino Buxus) e fu prima Bucsi e poi Bussi. Notizie certe si hanno a partire dal 1092, momento storico in cui alcuni stabili del castello di Bussi erano posseduti dal monastero di San Benedetto in Perillis. Nel 1265 scesero in Italia con Carlo D’Angiò conte di Provenza i Cantelmo, che nel 1377 comprarono da Niccolò Alunno D’Alife il castello di Bussi. I Cantelmo regnarono fino al 1579, anno in cui, vendettero il castello a Pietro Pietropaoli, barone di Navelli. Nel 1600 circa il castello divenne proprietà di Cosimo de’ Medici, principe di Capestrano che divenne Signore della Baronia di Carapelle e della terra di Bussi. A partire dal 1700 la presenza di maestri ceramisti provenienti da Castelli diede vita ad una stagione artistica incentrata sulla creazione di oggetti in ceramica. La presenza di argilla lungo il corso del fiume Tirino permise la nascita di numerose botteghe che svolsero la loro attività fino alla metà del 1800 circa. I manufatti più rappresentativi sono conservati presso il Museo delle Tradizioni Popolari di Roma. Bussi viene a far parte del Regno delle Due Sicilie nel 1743 con Carlo III di Borbone. Nel 1860, con la proclamazione del Regno d’Italia cessa la dominazione borbonica. Con deliberazione comunale del 13 agosto 1880, fu deciso di aggiungere alla parola Bussi quella “sul Tirino” dal nome del fiume Tirino che interseca il territorio. Il Pane di Germani Via della Repubblica - BUSSI SUL TIRINO (PE) BUSSI SUL TIRINO Bussi Sul Tirino (PE) - Via dell’Aquila, 1 - tel. 085 980371 M I paesi VENDITA AL MINUTO E AL DETTAGLIO APERTO TUTTI I GIORNI FORNITURE PER PESCHE SPORTIVE, PESCHERIE, RISTORANTI, ENTI, COMUNITÀ Lunch - Gelateria artigianale - Caffetteria e tabacchi Alla metà del I sec. a.C. l’imperatore Claudio diede disposizioni di realizzare una strada consolare che serviva da collegamento tra la città di Roma ed il versante medio adriatico. La strada che attraversava il territorio dei Vestini, prima di giungere alla Valeria attraversava anche l’attuale Piano di Navelli e la Valle del Tirino. È molto probabile che alcuni dei tanti tratturi, che, in epoca di transumanza solcavano il territorio abruzzese dall’altopiano di Campo Imperatore per raggiungere le pianure calde della Puglia, coincidevano con alcuni tratti della via Claudia Nova. È nella Valle del Tirino, lungo le sponde di quello che ancora oggi è considerato uno dei fiumi più belli e più puliti d’Europa con le sue acque limpide e gelide, che si concentravano le tante attività che hanno caratterizzato l’economia sino ai primi anni del XX sec. Da testimonianze storiche si evince che lungo le sponde del fiume si svolgevano mercati dove confluivano allevatori, agricoltori, artigiani e pescatori dalle diverse zone della regione. I due sentieri segnati in blu ed arancione che troviamo sulla carta, ripercorrono in parte alcuni tratti dell’antica strada consolare romana. Il nome compare per la prima volta nel 1284 quando Carlo I assegnò a Riccardo di Acquaviva alcuni territori di Capestrano. Prima di quest’epoca probabilmente l’abitato era ancora concentrato a valle, stanziato intorno alle sorgenti di Presciano e di Capo d’Acqua. La sua denominazione potrebbe derivare infatti o da “caput presanum” oppure da “caput trium amnium”, cioè che nasce da tre sorgenti che sono il Lago, Presciano e Capo d’ Acqua. Il Centro fu edificato presumibilmente dagli abitanti di Aufinum, che si ritirarono in questi luoghi per evitare le razzie barbariche. Nel XIII sec. Capestrano fu feudo di Tolomeo di Raiano. Nei secoli seguenti a presiedere il territorio fu la dinastia dei Durazzo che terminò con la vendita del Castello e degli annessi diritti nel 1382 a Pietro Conte di Celano, od Antonio Piccolomini. Nel 1579 divenne proprietà con tutti i suoi possedimenti di Francesco I dei Medici, successivamente entrò a far parte del Regno di Napoli. Castello Piccolomini di Capestrano Il Castello, che sorge al centro del paese, è della prima metà del Quattrocento e prende la sua denominazione dalla Famiglia Piccolomini che qui dimorò. Dal 1463 i Piccolomini divennero Signori di Capestrano fino al 1579, gli stessi decisero di vendere la Baronia di Carapelle e il Marchesato di Capestrano a Francesco I de’ Medici. È sotto questo regno che il borgo si fregiò del titolo di “città” e godè di molteplici privilegi e benefici. Dal 1860 divenne proprietà dei Savoia e infine nel 1946 della Repubblica Italiana. La varietà di stemmi lapidei, alcuni dilavati dalle intemperie, ubicati sia all’interno dell’impianto fortificato sia sulle mura perimetrali costituisce la memoria indelebile degli altalenanti passaggi di potere per il possesso del paese. Il Castello, ampliato da Antonio Piccolomini, presenta una pianta quasi trapezoidale con tre torri a base circolare poste agli angoli mentre l’edificio residenziale è a foggia di “L” con il lato maggiore rivolto verso la piazza. All’interno dell’impianto, vi è la presenza di una torre prismatica disposta con un orientamento irregolare rispetto al resto dell’edificio, dalla quale si apre un suggestivo panorama sull’intera Valle solcata dal fiume Tirino, mentre sulla sinistra si ammira l’imponente massiccio del Gran Sasso. Dall’originario ingresso, che si affaccia sulla suggestiva piazza d’armi, attraverso una scalinata in pietra si giunge alla seconda corte interna, dove è possibile ammirare il pozzo poligonale con due imponenti capitelli e l’ampia gradinata che consente l’accesso ai piani superiori. Ancor oggi sono osservabili sulle vie d’accesso, sulle torri circolari e sulle cortine murarie di questo Castello elementi difensivi come feritoie con cannoniera, bertesche, archibugiere, rivellino, arciere, cannoniere e caditoie, veri e propri elementi difensivi. Chiesa di Santa Maria della Pace Fu edificata nel 1643 sulla preesistente Chiesa di S. Maria della Macchia che non doveva essere di piccole dimensioni se si considera che aveva tre navate e tanti altari quanti oggi se ne contano. La Chiesa divenne matrice nel 1754 e alle spalle fu collocato il cimitero. All’interno, nella navata “in cornu Epistolae” furono collocate le due cappelle della Madonna e quella di S. Antonio. Nell’edificazione di questa Chiesa fu attentamente osservata la simmetria affinché a ogni altare della navata destra corrispondesse uno della navata sinistra, mentre sulla volta della navata centrale venne esteso un ciclo di affreschi. Soltanto nel 1837 la Chiesa è stata dotata di un campanile, di un coro e di una sacrestia, e successivamente di una fonte battesimale in legno, interessanti sono le stazioni della Via Crucis realizzate nel 1873. Il Convento francescano di San Giovanni Giovanni da Capestrano iniziò la costruzione nei pressi del centro storico nel 1447. Sotto la protezione dei Borboni, la struttura religiosa divenne Regio Convento. Al suo interno si trovano un museo e una biblioteca: nel museo si custodiscono oggetti appartenuti al Santo: il mantello, il bastone, i sandali e la bibbia di pergamena del XV sec. Si conservano inoltre arredi sacri di grande pregio: calici in argento del 1700, una croce processionale sempre del 1700, il busto argenteo del Santo donato al convento da Cosimo III de’ Medici nel XVIII sec., un quadro databile 1740/41 attribuito a Vincenzo Damini pittore Veneziano. Nel 1742 fu completata l’attuale biblioteca. La biblioteca che contava più di 4.000 pezzi tra volumi e manoscritti era la più grande dell’Ordine Francescano in Abruzzo. Oggi il documento più antico conservato è una bolla di Urbano IV datata 18 aprile 1262. San Pietro ad Oratorium L’esistenza del Monastero di San Pietro ad Oratorium nella valle di Trite è attestata nel placito del 779 inserito nel Chronicon Vulturnense. Secondo l’iscrizione riportata sull’architrave del portale principale della Chiesa, nella quale è scritto “A REGE DESIDERIO FUNDATA MILLENO CENTENO RENOVATA”, essa fu fondata da Desiderio, Re dei Longobardi, nel 756. Il Chronicon Vulturnense redatto dal monaco Giovanni nel XII sec., documenta l’esistenza della chiesa già nel 752, anno in cui fu confermata da Papa Stefano II ai monaci del Monastero benedettino di S. Vincenzo al Volturno, di cui S. Pietro era pertinenza. Probabilmente Desiderio aveva concesso dei possedimenti al Monastero di S. Vincenzo al Volturno nella Valle di Trite e aveva partecipato all’ampliamento della cella di S. Pietro ad Orato- ITTICOLTURA Di Carlo dalle limpide acque del fiume Tirino trote e gamberi vivi d’acqua dolce Gran Caffè Mariamela Dalla Via Claudia Nova ai tratturi della Transumanza CAPESTRANO Dal 1919 differenti per forza www.diprinziocomunicazione.it Definito uno dei fiumi più belli d’Europa, il Tirino con le sue chiare e fresche acque, rappresenta l’elemento principe che segna il paesaggio della vallata. Le sue acque scorrono lente tra le “padure” e le “cannavine” che con le colture tradizionali arricchiscono la biodiversità di questi preziosi ambienti naturali. A fiancheggiare il letto del fiume troviamo i residui di quelli che un tempo erano i boschi ripariali in cui dominano il pioppo nero ed il salice bianco, mentre nei pressi dell’acqua, tra le fitte cannucce di palude emergono le forme globulari dei salici cenerini. Per via dell’acqua limpida e cristallina, che lascia penetrare la luce per diversi metri sotto il pelo dell’acqua, il letto risulta fittamente popolato da tappeti di sedano d’acqua che un tempo veniva utilizzato sia per l’alimentazione umana e sia come foraggio per gli animali. La bassa temperatura dell’acqua, circa 11° C, permette una buona ossigenazione e quindi la vita in questi ambienti della trota fario. Oltre alla trota un’altra specie interessante da un punto di vista ecologico è il gambero di fiume autoctono (Astro potamobhius pallipers) che un tempo popolava abbondantemente questi luoghi, mentre oggi è ridotto a piccoli nuclei confinati in piccole aree del fiume. Sulle rive, tra i rami dei salici cenerini bagnati dall’acqua, nuotano indaffarate alla ricerca di cibo le simpatiche arvicole terrestri, mentre tra le fruscianti canne di tanto in tanto si intravedono le famigliole di folaghe. Un’altra importante presenza faunistica sul Tirino è il tuffetto, uccello piccolino e paffutello che al primo segnale di pericolo si immerge e sparisce tra le acque limpide. Sul pelo dell’acqua non è raro osservare il volo delle metalliche libellule, tra cui annotiamo anche la presenza della rara mercuriale. Il Tirino rappresenta anche un sito ideale per diverse specie di uccelli migratori tra cui la cannaiola e il cannareccione che dal sud del Sahara scelgono questi luoghi per nidificare. Molti sono gli uccelli che dal nord Europa scendono giù per passare l’inverno nella Valle del Tirino: il moriglione, la moretta, lo svasso piccolo, i fischione, mentre appollaiati sui grossi salici bianchi le numerose colonie di aironi cenerini trovano riparo durante le ore crepuscolari. Il fiume rappresenta un ambiente di vitale importanza anche per diversi mammiferi che nella tarda sera scendono dai boschi circostanti per andare ad abbeverarsi come il capriolo, il cervo ed il cinghiale. Una romantica passeggiata a cavallo, un dolce trekking someggiato con asino, un’armoniosa pedalata in bici ed una incantevole e rilassante escursione in canoa sono il modo migliore per vivere a pieno questo magnifico fiume. Sportello Bancomat Via Pietro Nenni Qualità e professionalità da lunga data. Fiume Tirino L’antica Aufinum (OFENA) L’unica menzione di Aufinum nota nelle fonti letterarie classiche è un passo di Plinio il Vecchio, che fa riferimento ai principali centri vestini: “Vestinorum Angulani, Pennenses, Peltuinates quibus iunguntur Aufinates Cismontani”. Questa è l’unica menzione della diocesi di Aufinum, forse scomparsa a seguito dell’invasione longobarda. L’antica città vestina, che era stata anche sede vescovile, aveva esercitato prima della sua distruzione un ampio controllo su tutto il territorio. L’area dell’antica Aufinum fu attraversata dal tracciato della via Claudia Nova che collegava Roma con il medio Adriatico. Nella zona erano presenti nell’antichità insediamenti della popolazione dei Vestini ed Ofena si presume che era l’Aufinum appartenente a questo popolo. Fu sottoposta alla dominazione di Alessandro Sforza nel 1474 e di Enea Silvio Piccolomini nel 1478, da qui passò alla figlia Costanza la quale lo vendette al Marchesato di Capestrano. Francesco I de’ Medici lo comprò nel 1579 rimanendo nella famiglia fino il 1743 quando passò a Carlo di Borbone. Il paese attuale presenta le caratteristiche di un borgo medievale: la tipica cinta muraria e il palazzo baronale. San Pietro in Cryptis: la Chiesa è situata poco fuori il centro storico del paese. La sua denominazione sta a indicare che sotto la Chiesa ci sono dei sotterranei del XII secolo che custodiscono pregiati affreschi del Quattrocento. Il piano superiore si caratterizza per la presenza di due bifore e di un portale in stile romanico, realizzato quest’ultimo nel 1196 da Silvestro, scultore e maestro ofenese. Convento di San Francesco: storicamente documentato sin dall’inizio del sec. XIV, il convento fa parte dal 1385 della custodia amiternina della provincia pennese. Il 25 luglio 1449 vi fu presente San Giovanni da Capestrano che, con alcuni costruttori di Ofena stipulò il contratto per la costruzione del convento di Capestrano e al 1478 risale il decreto del duca di Calabria che dota il convento di una rendita annua. La struttura ripropone una distribuzione tipica dei complessi monastici con variazioni e ampliamenti, la Chiesa conserva ancora significativi affreschi murali. BCC di Pratola Peligna Scrl Agenzia di Bussi sul Tirino (PE) Stampato su carta ecologica riciclata Nel cuore dell’Abruzzo, tra la provincia de L’Aquila e la provincia di Pescara, nel territorio compreso tra i comuni di Ofena, Capestrano e Bussi sul Tirino si trova la Valle del Tirino, solcata dall’omonimo fiume. Inserita sul versante sud-orientale del Gran Sasso ad un’altitudine di 350 m circa, la valle forma, tra i comuni di Ofena e Capestrano, un’ampia conca generata da una depressione di origine tettonica al cui interno si sono accumulati, nel quaternario antico, sedimenti di ambiente lacustre di notevole spessore. Più a sud questa subisce un restringimento fino a collegarsi, nei pressi di Bussi Officine, alla gola di Tremonti. Nel 1995 gran parte della valle è stata ricompresa nel territorio del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Successivamente con il programma di protezione “Natura 2000” è stata ulteriormente tutelata facendo rientrare il sito delle sorgenti e del primo tratto del Tirino nelle Zone di Protezione Speciale (ZPS). L’aspetto peculiare della Valle è rappresentato dal fiume Tirino, definito uno dei fiumi più belli d’Europa per via delle sue limpide e fresche acque e per via della lussureggiante vegetazione riparia. Questo prende vita da tre sorgenti principali: Capo d’Acqua, Il Lago e Presciano che si trovano a bassa quota (Capo d’Acqua 373 m slm, Il Lago 337 m slm, Presciano 329 m slm). Il nome Tirino deriva dal Greco “Tritano” che significa appunto triplice sorgente. Le sorgenti si trovano in località Capestrano il cui nome, secondo alcuni, deriva da “Caput trium amnium” ovvero a capo di tre sorgenti. Oltre alle bellezze naturalistiche, nella valle troviamo diversi elementi di interesse storico ed artistico come la zona archeologica di Capestrano, dove è stato rinvenuto nel 1934 il famoso “Guerriero di Capestrano”; i borghi di Bussi, Capestrano ed Ofena con diversi elementi cinquecenteschi (Castello Piccolomini, Castello di Cantelmo, ...); le importanti chiese di San Pietro ad Oratorium e della Madonna di Cartignano, il Convento di San Francesco. rium, ma non ne era stato certamente il fondatore. La struttura ha subito dei rifacimenti nel corso del 1100 che riguardarono probabilmente la decorazione stilistica della chiesa ispirata a quella di S. Liberatore a Majella più che il rifacimento strutturale dell’impianto stesso. L’interno conserva il maestoso ciborio duecentesco e, nella parte absidale, un affresco dallo stile bizantineggiante raffigurante Cristo in trono con i ventiquattro evangelisti. La facciata della chiesa custodisce il celebre “quadrato magico” contenente la scritta SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS. Il Guerriero di Capestrano La più importante raffigurazione artistica dell’età Italica Arcaica è rappresentata dall’imponente statua in pietra del Guerriero, riportato alla luce nel 1934 in una necropoli situata nei pressi di Capestrano. Conservata nel Museo Nazionale di Antichità di Chieti, questa scultura, insieme ad altri reperti, ha reso possibile la ricostruzione di alcuni tratti stilistici delle popolazioni antiche. In posizione eretta e con lo sguardo rivolto dritto davanti a sé, con le braccia raccolte vicino al petto, la statua del Guerriero, risalente alla metà del VI sec. a.C., ricorda la forma di una stele funeraria antropomorfica. Nessun dettaglio anatomico è rivelato chiaramente, mentre l’armatura è meticolosamente rappresentata nei minimi dettagli: spada, lancia e corazza mantenuti da cinte incrociate e fibula. Sulla testa del Guerriero è posto un singolare copricapo con una grande falda circolare, che conferisce un aspetto piuttosto severo e allo stesso tempo accresce il volume della statua, quasi da sbilanciare la figura; questa è probabilmente il motivo per cui lo scultore avvertì il bisogno di rinforzarla tramite due supporti laterali. Un grande piedistallo su uno dei due supporti, reca l’iscrizione, dal basso verso l’alto: “Le mie sembianze furono scolpite da Aninis per il re Nevio Pompuledeio”. Via della Repubblica, 12 - 65022 BUSSI (PE) - Tel. 085.980127 Valle del Tirino Chiesa Santa Maria di Cartignano I ruderi della Chiesa di Santa Maria di Cartignano offrono, agli occhi del visitatore, uno degli scorci più suggestivi della Valle del Tirino. All’inizio del XI sec. sorse come una chiesa di campagna appartenente all’Abbazia di Montecassino ma, nel 1065, era già divenuta monastero con una comunità di monaci residenti. La Chiesa, dopo circa tre secoli, abbandonata dai Cassinesi, divenne grancia di San Liberatore a Majella. Oggi, grazie ai lavori di scavo e di restauro, l’edificio è stato parzialmente ricostruito e presenta un impianto rettangolare a tre navate. Al centro della facciata c’è un rosone costituito da otto colonnette disposte a raggi. All’interno è stato rinvenuto un affresco di Armanino da Modena, conservato presso il Museo Nazionale de L’Aquila. Nella struttura muraria della Chiesa sono stati rinvenuti blocchi di pietra locale con epigrafi di età romana. Le Chiese di Sant’Anna, San Lorenzo e San Biagio La Chiesa di Sant’Anna è una piccola chiesetta sorta, molto probabilmente, intorno al 1500, in quanto, le sue decorazioni in affresco presentano iscrizioni con la data 1556. È situata su ponte Marmoreo, alla destra del fiume Tirino nei pressi del Centro Visite fiume Tirino; essa presenta una struttura a navata unica. Di rilevante importanza è la Chiesa di San Lorenzo, la più antica del paese, che conserva sulla facciata sculture del IX sec. ed al cui interno è custodita la statua di Santa Rita, oltre a reperti storici della Chiesa di Santa Maria di Loreto edificata nel centro storico e successivamente demolita nel 1940. La Chiesa di San Biagio custodisce le reliquie del Santo Patrono protettore della gola, è situata nella parte alta del paese; all’interno sono custodite molte statue tra le quali quelle del Cristo Morto, di San Rocco, Sant’Antonio, ecc. Torre di Sutrium Si tratta di una Torre d’avvistamento di origine alto medievale che troviamo in località San Rocco, a sud-ovest dell’abitato. Presenta un’insolita struttura a pianta triangolare e non doveva essere molto elevata; oggi non ne rimane molto, soltanto ruderi. Insieme alla Torre di Montegualtieri, in provincia di Teramo, costituisce un esempio unico nel territorio abruzzese. Castello Duchi di Cantelmo Castello risalente al XI sec. che presenta una pianta rettangolare con corpi di fabbrica racchiusi attorno un elegante cortile , con al centro un pozzo ed una scala in pietra del cinquecento con la quale si accede ai piani superiori dove si possono ammirare tele, camini ed altri oggetti nobiliari. A nord della struttura si erge un’alta torre quadrilatera con beccatelli. Ideazione e Progettazione: Dott. Paolo Setta Art Director: Dott. Cristian Moscone Progettazione e Realizzazione cartografica: Dott. Filomena Spagnoli Elaborazione testi: Dott. Paolo Setta, Dott. Velia Del Signore, Dott. Lorella De Blasio, Antonio Di Berardino Traduzione testi: Francesca Setta Hanno collaborato: Dott. Lucrezia Marinelli e Mara Fulgenzi Fotografie: Dott. Cristian Moscone La carta turistica è stata realizzata con la proficua collaborazione dell’Associazione ciclo-turistica amatoriale Val Silente. La natura dentro la storia CB Bed and Breakfast Castrum Buxius Via degli Archi, 96 - Bussi sul Tirino (PE) - Tel. +39 320.0874848 www.abruzzoexperience.com - [email protected] Tutte le camere sono dotate di salotto, bagno, tv e frigo. All rooms with lounge room, bathroom, tv and frige. AUFINIUM RISTORANTE - BAR - B&B - CUCINA BIOLOGICA Azienda agricola Bio - Alloggio cavalli Possibilità di sostare con cavalli OFENA (AQ) - Via San Rocco, 4 - Tel. 0862.956022 www.aufinium.it Ristorante - Pizzeria Il Buongustaio Specialità gamberi e trote di fiume Cucina abruzzese con pesce di mare L’arte e la tradizione della cucina in riva al Tirino. È gradita la prenotazione - chiuso il martedì BUSSI SUL TIRINO (PE) - Piazza I Maggio, 8 Ristorante ON THE ROAD da Daniela Cucina di stagione S.S. 153, km 7,600 - BUSSI SUL TIRINO (PE) Per prenotazioni: 333.8932305 - 338.6273967 Barret Cafè WINE BAR - AMERICAN BAR Sulle sponde del Tirino BUSSI SUL TIRINO (PE) - Via della Repubblica, 170 Tel. 320.7483118 - Fax 085.980656 www.barretcafe.com Azienda Agrituristica di Ursini Alfredo Capo d’Acqua Dormire nella natura Nucleo Capo d’Acqua, 37 - CAPESTRANO (AQ) - Tel. 328.9624982 TABACCHI - LOTTO VIDEO GAMES - JUKE BOX BUSSI SUL TIRINO (PE) Via della Repubblica PROMOZIONE TURISMO Comune di Bussi sul Tirino Comune di Capestrano Provincia di Pescara Provincia di L’Aquila Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga Regione Abruzzo Centro di educazione ambientale di interesse regionale 12 00 70 0 Ofena In sella al Tirino ñ ! 17 00 1600 X J 00 11 la culturala natura... ...conoscere...conoscere la cultura scoprendo 1500 10 00 800 scoprendo la natura... 00 10 60 0 1.000 70 0 14 00 900 600 55 0 ® 0 Metri 500 800 11 0 0 0 70 12 00 å 0 13 0 X J 0 12 0 Loc.S.Silvestro 0 14 0 70 0 80 0 C.da Pagliare 12 00 0 35 ¹ ! 70 0 450 Loc.Chianchiarelli Loc.Capo d'Acqua 40 0 800 C.da Caruso C.da S.Pelagia 5 ! Sorgenti di Presciano Centro Visite Presciano ? ! ¹ ! A Fiume Tirino Capestrano Fiu me Tirino 90 0 ñ ! 0 90 90 0 Lago di Capodacqua Percorso di circa 35 km su fondo sterrato senza particolari difficoltà tecniche. Percorribile in ogni stagione dell’anno, si snoda lungo la Valle del Tirino sulla fascia pedemontana sinistra del fiume, fino al raggiungimento di San Silvestro, lungo l’antica strada interpoderale Pescopiano. Si parte dal Centro Visite Fiume Tirino e ci si dirige verso sinistra, superati gli Impianti Sportivi, si prosegue per un piccolo strappo in salita, lasciandosi alle spalle il centro abitato e si svolta a sinistra per il sentiero sterrato di Pescopiano, antico tratto della Via Claudia Nova. Il percorso si snoda in gran parte lungo due filari di querce, in uno scenario naturale e molto suggestivo, valorizzato in primavera dai profumi della vegetazione e dalla varietà di infiorescenze. Percorsi i primi 5,5 km seguendo le indicazioni e senza abbandonare mai il sentiero sterrato si arriva ad un incrocio al cui centro è posizionata una fontana svoltando a sinistra si prosegue sul sentiero sterrato e dopo circa 400 m, oltrepassata un’azienda agricola, si gira a destra riprendendo la strada sterrata. Percorso circa 1 km si incrocia una strada secondaria asfaltata e si prosegue diritti sulla strada sterrata, fino ad arrivare dopo circa 700 m alla piccola frazione di S. Martino. Tenendo la destra si prosegue per arrivare in località Capo d’Acqua, dove si ammira l’omonimo lago artificiale, la più corposa tra le sorgenti del fiume Tirino. Ripresa la strada asfaltata, mantenendo la destra e superata l’area pic-nic del lago, si arriva ad un incrocio, e a questo punto si può scegliere, mantenendo la sinistra, dopo aver circumnavigato il lago, e successivamente svoltando a destra dopo il casotto in cemento, di riallacciarsi al Sentiero Blu (Sentiero del Fiume), oppure di continuare sul Sentiero delle Querce svoltando all’incrocio a destra facendo un piccolo strappo in salita, lasciandosi alla sinistra il lago ed entrando nel piccolo borgo di Capo d’Acqua. Da qui è possibile lasciare il Sentiero Arancione e proseguire lungo il Sentiero Verde (Sentiero dei Lecci). Dall’abitato scendendo per la strada principale, prima di un piccolo ponticello, si svolta a destra per una strada sterrata che porta al vecchio agglomerato di San Silvestro, dove è possibile ammirare i resti tipici di architettura rurale. A questo punto si svolta a destra e si prosegue sulla pista ciclabile, fino ad arrivare all’ingresso del centro abitato di Ofena. Una volta nel centro abitato scendendo per un tratto di sampietrini si svolterà a destra per prendere la strada del vino che attraversa i vitigni della piana di Ofena, ove si coltivano uve per la produzione raffinata di vino Montepulciano e Cerasuolo d’Abruzzo per le due storiche cantine della vallata: Gentile e Cataldi Madonna. Incrociando una piccola fontana e svoltando a destra si imboccherà il Sentiero Viola (Sentiero degli Uliveti) oppure proseguendo sulla stradina asfaltata, mantenendo la sinistra, si ritornerà a ripercorrere il Sentiero Arancione, passando davanti all’ azienda viti-vinicola Cataldi Madonna arrivando in prossimità del lago di Capo d’Acqua dove sarà possibile anche ricongiungersi al Sentiero Blu (Sentiero del Fiume). Risalendo la strada di Capo d’Acqua si prende, quasi alla fine della frazione, una strada asfaltata sulla sinistra che si percorrerà in salita, immersa nella macchia mediterranea tra oliveti e lecci, fino a raggiungere Ofena. Giunti presso il Convento dei Cappuccini si prosegue sulla strada arrivando presso l’edificio delle scuole e di lì si prende a sinistra scendendo su una strada di sampietrini dove sono presenti alcune produzioni tipiche della zona. Prima di arrivare al cimitero di Ofena si svolta a destra prendendo la strada interpoderale denominata strada dei vini. Da qui, riscendendo verso valle, ci si ritrova a poter scegliere tra il Sentiero Viola degli Uliveti oppure il Sentiero del Fiume. 550 Dopo essersi immessi sulla strada provinciale si percorrono circa 400 m. All’incrocio prima del ponticello, si sale per un breve tratto sulla destra imboccando la Strada Provinciale 98 delle Vigne, e successivamente al primo incrocio ci si immette a sinistra percorrendo la stradina asfaltata in zona Chianchiarelli. Dopo circa 400 m, al primo incrocio si svolta a destra, mentre ai successivi due incroci si svolta a sinistra e successivamente dopo aver oltrepassato i resti del piccolo villaggio di Cirvana, ci si rimmette, mantenendo la destra, sulla statale 17. Dopo averla percorsa per circa 200 m, al bivio per Carapelle Calvisio si svolta a destra per poi svoltare a sinistra passando sotto il cavalcavia ed entrare così nella parte ovest della Valle del Tirino, in contrada Santa Pelagia. Terminata la discesa, per i più allenati, in contrada Caruso, abbandonata la frazione di S. Pelagia (prima di uno stabile per lavorazione infissi) e seguendo l’indicazione del sentiero si può svoltare a destra e prendere il Sentiero Rosso (Sentiero del Colle) per risalire verso Capestrano. Ponte S.Martino 12 00 å 60 0 ó ô õ 1300 70 0 90 0 800 Sentiero verde - Sentiero dei Lecci Sentiero Viola - Sentiero degli Uliveti Loc. S.Martino î 0 90 1200 5 ! S.Pietro ad Oratorium 0 90 Si parte dal Centro Visite fiume Tirino per un percorso molto agevole che non presenta alcuna difficoltà tecnica, adatto ad una “biciclettata in famiglia”. Raggiunto l’incrocio, appena superato il campo da calcio, si svolta a sinistra con la strada che corre costeggiando il fiume Tirino, è possibile ammirare tutto il tortuoso andamento del fiume che lentamente scorre nella valle fra orti e coltivazioni. In contrada Cirichiello, dopo aver oltrepassato l’area pic-nic ed essere passati sotto il cavalcavia della statale, terminata la parte asfaltata ed attraverso una strada sterrata, si raggiunge, dopo l’insediamento ittico, la Chiesa di San Pietro ad Oratorium. Una costruzione che risale al X sec., di grande pregio, ove all’interno si può ammirare il famoso “Quadrato Magico” ed un altare di ottima fattura. In questo luogo è possibile ammirare uno dei pochi tratti di corrente del fiume Tirino. Riprendendo il percorso, si arriva al Ponte di San Martino, luogo di unica bellezza (punto di imbarco per le escursioni guidate in canoa con gli operatori del C.E.A. Il Bosso), dove è possibile fermarsi per una breve sosta e far riposare i ciclisti di età più tenera. Attraversando il ponte, si sale per circa 300 m, fino a raggiungere l’incrocio al quale bisognerà girare a destra per arrivare, attraverso la strada asfaltata, alle sorgenti di Presciano; sono stati già percorsi circa 9 km. Si riprende a pedalare e, raggiunta una vecchia chiesa, divenuta adesso Centro Visite del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga nel territorio di Capestrano, si gira a destra e, scendendo per un brevissimo tratto, superando il ponte sul ramo destro del Tirino (Raio), si svolta a destra prendendo una strada sterrata che porta di fatto a percorrere l’alta Valle del Tirino fino a raggiungere il Lago di Capo d’Acqua. Attraverso questo sentiero è possibile ammirare, sotto il profilo floro-faunistico, tutta la bellezza esclusiva del Tirino. Arrivati davanti al casotto in cemento si può scegliere di riallacciarsi sulla destra al Sentiero Arancione oppure proseguire per un tratto pianeggiante e sotto il piccolo villaggio di Capo d’Acqua al primo incrocio svoltare a sinistra e percorrere la strada asfaltata oltrepassando il cavalcavia. A questo punto si gira a sinistra e dopo circa 2 km si raggiungono le Sorgenti di Presciano. Dalle fonti di Presciano, si prosegue per incrociare dopo 1 km circa la strada provinciale che da Capestrano scende in direzione Bussi sul Tirino. All’incrocio subito si scende a sinistra, senza immettersi sulla provinciale, si arriva in località San Martino, punto di imbarco per un’emozionante escursione in canoa accompagnati da esperti operatori del C.E.A. Il Bosso. A questo punto subito dopo il ponte di S. Martino si prenderà sulla destra la strada sterrata in direzione Bussi ripercorrerà al contrario il sentiero sterrato segnato in blu, costeggiando il Fiume e sostando nei vari punti di osservazione nella speranza di poter ammirare un’Aquila Reale, una Poiana, il guizzo di una Trota, dopo qualche chilometro saremo di ritorno a Bussi presso il Centro Visite fiume Tirino. Fiume Tirino ! Sentiero Blu - Sentiero del Fiume Sentiero Rosso - Sentiero del Colle 11 0 0 l ! Navelli Sentiero Arancione - Sentiero delle Querce 5 ! Cont.da.Cirichiello 10 00 40 0 90 0 800 80 0 IL BOSSO ¹ ! Benzina Sentiero blu 2 ! Dormire Sentiero rosso ] ! Informazioni Sentiero verde l ! Stabilimento ittiologico 00 10 90 0 11 00 Strada statale ? ! Centro visite Strade secondarie î Edifici religiosi A Sorgenti å Fontana ñ ! Siti d'interesse storico culturale ó ô õ Azienda agricola X J 80 0 î l ! Campo sportivo Chiesa S.Maria di Cartignana ¹ ! 700 Sentiero viola Centro Visite Fiume Tirino i! ]! 5! 2 Bussi sul Tirino 0 70 ñ ! 10 00 Azienda vitivinicola 70 0 Fiu m 0 45 50 0 eT ir in o 30 0 Area attrezzata 0 70 5 ! 0 80 Sentiero arancione 90 0 70 0 Legenda 10 00 50 0 10 0 0 25 0 Proseguendo per il Sentiero Rosso si pedala su una bella ed interessante strada sterrata di fondo valle, non molto tecnica ma impegnativa sotto il profilo altimetrico e della pendenza. La salita termina dopo essere entrati nell’abitato dell’affascinante comune di Capestrano. Da qui, arrivati nella piazza principale, si scende fino a lasciarsi il paese alle spalle ed appena fuori, al primo incrocio si svolta a sinistra imboccando una discesa che porta alle sorgenti del Tirino. Ci troviamo in contrada Presciano, sotto Capestrano, dove possiamo godere del meritato ristoro con le acque sgorganti dalle numerose fontane. Dalle fonti di Presciano, riprendendo il sentiero blu del fiume, si prosegue per incrociare dopo 1 km circa la strada provinciale che da Capestrano scende in direzione Bussi sul Tirino. All’incrocio subito si scende a sinistra, senza immettersi sulla provinciale, si arriva in località San Martino, punto di imbarco per un’emozionante escursione in canoa accompagnati da esperti operatori del C.E.A. Il Bosso. A questo punto subito dopo il ponte di S. Martino si prenderà sulla destra la strada sterrata in direzione Bussi sul Tirino ripercorrerà al contrario il sentiero sterrato segnato in blu, costeggiando il Fiume e sostando nei vari punti di osservazione nella speranza di poter ammirare un’Aquila Reale, una Poiana, il guizzo di una Trota... Dopo qualche chilometro saremo di ritorno a Bussi presso il Centro Visite fiume Tirino. Weekends con i lupi Visite guidate Conoscere ed osservare il lupo nel suo ambiente naturale Loc. Impianezza Popoli (PE) La cooperativa IL BOSSO è un’azienda dinamica che opera nel settore dell’ambiente e del turismo dal 1999 per diffondere la sensibilità ecologica, divulgare la cultura scientifica, promuovere la conoscenza dell’ambiente e del territorio, sviluppare e ricercare programmi per il turismo sostenibile e responsabile. Dal 2006 IL BOSSO è stato riconosciuto come Centro di Educazione Ambientale di interesse regionale ai sensi della L.R. 122/99. La sede operativa si trova all’interno del moderno Centro Visite Fiume Tirino a Bussi sul Tirino (PE) nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Nella cooperativa operano diverse figure professionali come accompagnatori di media montagna, guide naturalistiche, guide turistiche, accompagnatori di canoa e animatori. Questo ha permesso di strutturare una serie di servizi come: escursioni in canoa sul fiume Tirino, in mountain bike, trekking, escursionismo, bio watching, visite guidate (di cui migliaia di turisti usufruiscono ogni anno durante la loro permanenza in Abruzzo), Centro Visita del Lupo, servizio di prenotazioni per alloggio. Il Bosso - Via A. Gramsci - C/o Centro Visite Fiume Tirino - 65022 - BUSSI SUL TIRINO (PE) Tel./fax +39 085.9808009 - [email protected] - www.ilbosso.com