energie rinnovabili
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A cura di Studio Legale Schoenherr Energie rinnovabili la Polonia pensa all’Italia Il settore delle energie rinnovabili segue con attenzione il lavoro del governo polacco che ha al vaglio un progetto di legge che potrebbe stravolgere il sistema locale di Daniele Iacona* I l 16 ottobre 2012 potrebbe essere una data da ricordare per gli operatori italiani attenti all’evolversi del mercato delle energie rinnovabili. In tale data, infatti, il ministero dell’Economia polacco ha pubblicato la quarta e (si spera) ultima versione del progetto di legge che potrebbe attirare in Polonia ingenti investimenti “rinnovabili”, specialmente nel settore fotovoltaico, idroelettrico e della biomassa. La Polonia, una delle poche realtà economiche che hanno fatto registrare una crescita media del Pil negli ultimi quattro anni pari al 3%, fino a oggi ha parzialmente snobbato il settore delle energie rinnovabili, al contrario di altri paesi dell’Europa centrale. Tuttavia il 2013 potrebbe capovolgere tale situazione, e le ragioni di tale inversione di tendenza possono desumersi attraverso un’analisi attenta dei seguenti dati. In primo luogo, merita attenzione la Direttiva 2009/28/CE attraverso la quale la Polonia si è impegnata a produrre entro il 2020 il 15% sul consumo finale di energia da fonti rinnovabili. Se consideriamo lo stato attuale della produzione di energia rinnovabile polacca, che nel 2011 è stata circa il 4,1 % del totale (1616 MW di energia eolica, 409 MW da biomassa, 951 MW da fonte idroelettrica ed 1 MW da energia solare), risulta evidente che al saldo finale manchino ancora circa 9000 MW da produrre nei prossimi sette anni. Se poi volessimo incrociare tale dato con le irradiazioni solari di un paese alla Polonia parallelo, la Germania che nel 2012 ha raggiunto quota 25.000 MW di energia solare, comprenderemmo meglio quanto la Polonia possa rendere nei prossimi anni. Ma vediamo nel dettaglio come la nuova legge regolante le energie rinnovabili potrebbe interessare i numerosi investitori italiani alla ricerca di nuove opportunità oltre confine. Misure di sostegno L’attuale progetto di legge, dichiara l’avvocato Daniele Iacona dello studio legale Schoenherrr, è principalmente destinato a investimenti di tipo solare, idroelettrico e da biomassa e prevede che vi siano due meccanismi indipendenti di incentivazione: un sistema di incentivazione previsto per gli impianti fotovoltaici inferiori a 200 kW, sulla base di una feed-in-tariff, e un sistema di incentivazione incentrato sull’emissione di certificati verdi - emessi dall’Autorità per la regolamentazione dell›energia - dedicato agli impianti eccedenti la predetta soglia. Tale secondo meccanismo costituisce la principale misura di sostegno poiché destinata agli impianti di generazione elettrica da fonti rinnovabili con una capacità superiore a 200 kW e per il quale il legislatore ha previsto il rilascio di un numero di certificati per MW variabile a seconda di alcune caratteristiche quali la tecnologia, il numero di MW installati e la data di connessione dell’impianto. il progetto di legge ha previsto un sistema di calcolo del prezzo per certificato che sarà connesso all’inflazione e sarà definito, annualmente, da parte dell’Autorità per la regolamentazione dell›energia. Negli ultimi anni il prezzo dei certificati verdi è stato sempre vicino ai 50 euro per MW sulla base di un sostanziale bilanciamento tra l’offerta e la domanda di certificati Daniele Iacona dovuto, principalmente, ai certificati emessi per co-combustione di biomassa e carbone. Tuttavia, considerato che la quota di energia proveniente da fonti di energetiche nel 2013 sarà incrementata al 12% e che il numero di certificati emessi per la cocombustione sarà ridotto in modo significativo, può prevedersi che il prezzo dei certificati verdi si manterrà sostenuto nel medio termine. Nel 2013, prosegue l’avvocato Iacona, ciascun MW prodotto da una centrale a energia solare con una capacità per esempio di 3 MW dovrebbe produrre 0,17 euro per kWh. A questo dovrà aggiungersi 0,05 euro per kWh quale prezzo dell’energia prodotta. Il valore risultante dalla rispettiva addizione è pari a 0,22 euro per kWh che potrebbe arrivare anche ad 0,26 euro per kWh qualora dovessero avverarsi alcune condizioni di mercato. Feed-in tariff per i piccoli impianti Per ciò che concerne i piccoli impianti, a uso domestico per intenderci, il progetto di legge ha previsto diverse esemplificazioni procedurali. Le tariffe feed-in, che saranno pari a circa 0,27 euro per kW, sono state previste per sistemi di riscaldamento e raffreddamento con una capacità installata fino a 70 kW ma anche per generatori di piccole dimensioni con capacità totale installata variabile tra 40 kW e 200 kW. Inoltre per tali impianti non sono stati previsti requisiti di autorizzazione e/o concessione. Inoltre, conclude l’avvocato Iacona, un’importante novità sarà il termine di durata, di 15 anni, che sarà applicabile a tutti i piccoli impianti connessi entro il 31 dicembre 2027. Prospettiva Appare evidente che la Polonia avrà necessità di implementare un sistema di sostegno utile a raggiungere nei termini stabiliti le quote concordare con la Comunità europea. Il governo polacco ha previsto l’installazione di circa 70 MW solari per l’anno 2013 e, fino al 2020, ha stimato una crescita annua pari a circa 100 MW. Considerato che il progetto di legge dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2° o 3° trimestre del prossimo anno, appare ragionevole prevedere un crescente interesse degli operatori italiani in favore di un paese che, nonostante tutto, offre ulteriori margini di crescita. Per maggiori informazioni: Avv. Katarzyna Terlecka, Partner, Varsavia: [email protected] *Avv. Daniele Iacona, Head of Italian team in CEE: [email protected] Studio Legale Schoenherr - home advantage in central europe austria - bulgaria - croatia - czech republic - european union - hungary – moldova - poland - romania - serbia - slovakia - slovenia – ukraine - turkey