Scheda Bulgaria

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Scheda Bulgaria
Area Studi e Ricerche ISDEE
Trieste
PROSPETTIVE DI SVILUPPO
NEL SETTORE DELLE ENERGIE RINNOVABILI IN ALCUNI
PAESI DELL’EUROPA CENTRALE E SUD-ORIENTALE
SCHEDA PAESE: BULGARIA
Settembre 2009
INDICE
Il bilancio energetico ed il ruolo delle energie rinnovabili ........................................................................... 3
Principali strumenti giuridici a supporto delle energie rinnovabili .............................................................. 4
Gli ostacoli agli investimenti nelle energie rinnovabili ................................................................................ 5
Possibilità di accesso ad agevolazioni nazionali e comunitarie .................................................................... 6
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Il bilancio energetico ed il ruolo delle energie rinnovabili
Secondo la Proposta di Direttiva della Commissione “sulla promozione dell’uso di energia da
fonti rinnovabili”, nel 2020 il 16% dei consumi di energia elettrica in Bulgaria dovrà essere garantito da
fonti rinnovabili. Parallelamente, ai sensi della Direttiva 77/2001 (trasposta nel diritto nazionale bulgaro
con l’adozione dell’Atto del 19 giugno 2007 sulle Fonti di Energia Rinnovabile, Alternativa e sui
Biocarburanti, entrato in vigore il 14 novembre 2008), il target per il 2010 è fissato all’11,0%. Tuttavia,
nonostante negli ultimi anni siano stati adottati alcuni provvedimenti volti proprio ad incentivare il ricorso
all’uso di elettricità prodotta da fonti rinnovabili, secondo gli analisti del settore difficilmente questo
obiettivo potrà essere raggiunto.
Nel 2007 la capacità produttiva nominale di energia elettrica in Bulgaria è di quasi 43,3mila
GWh annui, tuttavia il paese continua ad essere fortemente dipendente dall’energia tradizionale, in
particolare da quella prodotta dalle centrali nucleari (circa il 42% dell’energia prodotta) e dalle centrali
termoelettriche a carbone (circa il 40%). Le centrali idroelettriche di grosse dimensioni garantiscono al
momento il 96,4% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili mentre le altre risorse rinnovabili ricoprono
un ruolo piuttosto marginale.
Le seguenti tabelle illustrano l’evoluzione del contributo delle rinnovabili al bilancio energetico
bulgaro e la sua composizione per tipologia della fonte.
TAB. 1 - ELETTRICITÀ PRODOTTA DA FONTI RINNOVABILI IN BULGARIA(*)
Anno
1997
1998
1999
2000
2001
2002
Quota %
Anno
7,0
8,1
7,7
7,4
4,7
6,0
2003
2004
2005
2006
2007
2010 (+)
Quota %
7,8
8,9
11,9
11,2
7,5
11,0
(*) Questo indicatore è il rapporto tra energia prodotta da fonti rinnovabili (idroelettrico - centrali di pompaggio escluse, eolico,
fotovoltaico, biomasse e gas da discarica) ed il consumo nazionale lordo annuo di elettricità
(+) Previsione
Fonte: Eurostat
In particolare, nell’ultimo quadriennio lo sviluppo più significativo è stato registrato
dagli impianti eolici, che alla fine del 2008 hanno raggiunto una capacità installata di 101 MW
rispetto ai 7,5 MW installati nel 2005 ed hanno garantito una produzione di energia elettrica di
122mila MWh rispetto ai 4.500 del 2005. Inoltre, secondo i rilevamenti sulle condizioni ventose
effettuati su tutto il territorio nazionale, in alcune zone del paese potrebbero essere installati
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parchi eolici con una capacità tra i 2.200 ed i 3.400 MW totali. Interessanti sviluppi potrebbero
essere dati dalle biomasse, in quanto il 60% del territorio è costituito da terreni agricoli ed il
30% da foreste. Anche l’energia geotermica ha un discreto potenziale, in quanto nel paese sono
censite 136 fonti di acqua calda, di cui il 43% con temperature comprese tra i 40° ed i 60°C, in
grado di garantire 200 MW all’anno. Nelle aree meridionali ed orientali del paese ci sono invece
possibilità per lo sviluppo dell’energia fotovoltaica.
TAB. 2 - PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI IN BULGARIA
2005
2006
2007
2008
Quota %
2008
4.884.500
4.500
4.889.000
4.758.000
20.000
4.778.000
2.873.000
47.000
10
2.920.010
3.296.000
122.000
20
3.418.020
96,4
3,6
0,0
100,0
In MWh
Centrali idroelettriche
Turbine eoliche
Impianti fotovoltaici
TOTALE
Fonte: Ministero dell’economia e dell’energia
Dalle precedenti tabelle si evince che se in Bulgaria esistono buone opportunità per
investimenti nelle energie rinnovabili va anche sottolineato che la situazione attuale evidenzia
un notevole ritardo se confrontata con l’esperienza di altri paesi (come ad esempio la Polonia),
che hanno iniziato ad investire in questo settore già nella seconda metà degli anni Novanta.
TAB. 3 - STIME SULLA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI IN BULGARIA
In GWh
2010
2015
Var. %
Idroelettrico
Eolico
Geotermico
Biomasse
2.813
0,612
408
5.894
3.248
373
3.145
8.014
15,5
60847,7
Fonte: Ministero dell’economia e dell’energia
Principali strumenti giuridici a supporto delle energie rinnovabili
Atto sull’Energia del 9 dicembre 2003 (emendato l’8 settembre 2006) – Questa legge regola la
politica ed il mercato energetico nazionale e costituisce l’atto normativo di base su tutte le questioni
concernenti l’energia, incluse le energie alternative (condizioni di connessione alla rete, obbligo degli
operatori della trasmissione ad accettare tutta l’energia prodotta da fonti rinnovabili, ecc.).
L’emendamento del 2006 introduce un interessante incentivo: in particolare, a partire dal 1° gennaio 2007
e per i 12 anni successivi, esso obbliga gli operatori della trasmissione e della distribuzione ad acquistare
l’elettricità prodotta da fonti rinnovabili e da centrali idroelettriche con capacità produttiva fino ai 10 MW
a prezzi preferenziali. Questi prezzi vengono stabiliti annualmente con decreto ministeriale.
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Atto sulle fonti di energia rinnovabile, alternativa e sui biocarburanti del 19 giugno 2007 –
Questo provvedimento definisce le politiche nazionali volte ad incoraggiare il ricorso all’energia pulita,
definendo i poteri e gli obblighi del governo, del ministero dell’economia e dell’energia e degli enti
locali, stabilisce i diritti e gli obblighi dei partecipanti al mercato delle energie rinnovabili e stabilisce i
prezzi dell’elettricità generata dalle fonti rinnovabili.
Programma nazionale a lungo termine per la promozione dell’uso delle biomasse 2008-2020
Gli ostacoli agli investimenti nelle energie rinnovabili
Come negli altri paesi dell’Europa centro-orientale, anche in Bulgaria esistono alcuni ostacoli
agli investimenti in impianti di sfruttamento delle energie rinnovabili, a prescindere dalla loro tipologia.
Innanzitutto, va sottolineato che il ricorso a questo tipo di fonti energetiche (con la sola eccezione di
quelle idriche) è ancora agli inizi, con la conseguenza che nel paese manca ancora il know-how
necessario per un concreto sviluppo del settore. Un primo ostacolo è costituito dall’incertezza normativa
dell’Atto sull’energia del 2003, che l’emendamento del 2006 ha solo parzialmente colmato. Inoltre, l’Atto
sulle fonti di energia rinnovabile, alternativa e sui biocarburanti è entrato in vigore solo a fine 2008, per
cui è ancora prematuro valutarne la valenza riguardo la sua applicazione. Un’analoga considerazione vale
per l’emendamento all’Atto sull’energia, entrato in vigore nel settembre 2006, in quanto al momento il
sistema dei prezzi preferenziali sembra favorire l’energia eolica e quella prodotta da centrali idroelettriche
(< 10 MW) e, al contrario, penalizzare le biomasse e quella fotovoltaica. Questo fatto appare un
controsenso se si considera che le biomasse hanno il maggiore potenziale di sviluppo.
La connessione alla rete è la questione più problematica, in quanto sebbene l’Atto sull’energia
stabilisce che le utilities per la trasmissione e distribuzione sono obbligate a dare priorità di connessione
alla rete a tutti gli impianti che generano elettricità da fonti rinnovabili, i relativi costi sono a carico del
produttore. Inoltre, essendo le località idonee allo sfruttamento delle energie rinnovabili situate
generalmente in località lontane dalla rete ad alto voltaggio, questi costi (inclusi quelli relativi
l’ammodernamento delle linee, spesso piuttosto obsolete) possono raggiungere livelli che compromettono
la redditività di una progetto, a prescindere dalla risorsa utilizzata.
Un altro ostacolo deriva dalla lentezza delle procedure per l’ottenimento di permessi edilizi e
licenza. In particolare, l’investitore deve dichiarare il possesso del sito sul quale sorge l’impianto e deve
quindi acquisire il diritto di proprietà o il diritto dell’uso dello stesso. Tuttavia, in Bulgaria non esiste un
sistema unificato di registrazione della proprietà dei terreni e di conseguenza chiunque possegga un atto
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notarile che certifichi la proprietà di un terreno ha il diritto di avvalersene in caso di controversie
giudiziali. In altri termini, eventuali controversie sulle proprietà dei terreni possono comportare seri ritardi
per l’avvio di un investimento. Inoltre, se il sito è un terreno ad uso agricolo o forestale è necessario
ottenere un permesso dal Comune in cui esso è situato per il cambiamento di destinazione d’uso e,
successivamente, ottenere una licenza dalla Commissione statale di Regolamentazione dell’Energia e
dell’Acqua per tutte le questioni legate alle modalità di connessione alla rete.
Un altro ostacolo è il ricorso ai finanziamenti.
Possibilità di accesso ad agevolazioni nazionali e comunitarie
A livello nazionale dal 1999 è attiva la “Linea di credito bulgara per l’Efficienza Energetica e
l’Energia Rinnovabile” sviluppata dalla BERS e gestita dal Fondo Internazionale Kozloduy allo scopo di
attenuare l’impatto negativo derivante dalla chiusura di 2 reattori della omonima centrale nucleare,
supportando progetti nel settore dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili. La linea di credito
finanzia progetti di un valore compreso tra i 20.000 € e 1,5 mln di € (la media dei progetti sinora
finanziati è di circa 512mila €).
Inoltre, c’è da segnalare il crescente interesse da parte di istituti di credito a finanziare progetti
nel settore delle energie rinnovabili, tuttavia l’ancora scarsa efficienza del sistema finanziario bulgaro, fa
sì che solo i piccoli progetti riescano ad ottenere un finanziamento, peraltro a condizioni stabilite caso per
caso e comunque generalmente penalizzanti (per es. eccessivo livello di garanzie, alti tassi d’interesse,
ecc.).
Il 26 settembre 2007, la Commissione europea ha approvato il “Programma operativo per lo
sviluppo di competitività dell'economia bulgara” per il periodo 2007-2013 che prevede un sostegno
comunitario a favore di tutto il territorio nazionale nell’ambito dell’obiettivo “Convergenza”. Il bilancio
totale assegnato a questo programma è di circa 1,16 mld. di € e l'intervento comunitario da parte del
FESR rappresenta 988 mln (circa 15% del totale dei fondi comunitari che saranno investiti in Bulgaria a
titolo della politica di coesione per il periodo 2007-2013). Questo programma, tra i suoi 5 Assi prioritari,
prevede l’Asse Prioritario n. 2 - “Aumento dell’efficienza delle imprese e promozione di un ambiente
favorevole di sostegno” che include misure in favore dell’energia pulita. In base alla riorganizzazione
amministrativa del 1999, la Bulgaria è strutturata in 28 Regioni (Oblasti), corrispondenti al livello NUTS
3 e prive di organi elettivi. La legge sullo sviluppo regionale del 2004 ha invece istituito 6 “Regioni di
sviluppo” (corrispondenti al livello NUTS 2), formate dall’aggregazione degli Oblasti, finalizzate alla
gestione e coordinamento delle politiche di sviluppo regionale e l’ottimale utilizzo dei fondi strutturali
comunitari destinati allo stesso sviluppo regionale. Ogni Regione di sviluppo è sede di rappresentanze
decentrate dei ministeri il cui l'obiettivo è il coordinamento delle politiche regionali. Le regioni di
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sviluppo sono strutturate in maniera tale da formare un insieme omogeneo, da un punto di vista
geografico, economico e della popolazione che vi vive, ma non possiedono personalità giuridica.
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