Scheda Bulgaria
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Area Studi e Ricerche ISDEE Trieste PROSPETTIVE DI SVILUPPO NEL SETTORE DELLE ENERGIE RINNOVABILI IN ALCUNI PAESI DELL’EUROPA CENTRALE E SUD-ORIENTALE SCHEDA PAESE: BULGARIA Settembre 2009 INDICE Il bilancio energetico ed il ruolo delle energie rinnovabili ........................................................................... 3 Principali strumenti giuridici a supporto delle energie rinnovabili .............................................................. 4 Gli ostacoli agli investimenti nelle energie rinnovabili ................................................................................ 5 Possibilità di accesso ad agevolazioni nazionali e comunitarie .................................................................... 6 Service and Documentation Centre for International Economic Cooperation Sede Legale Via Cadorna 36 34170 Gorizia T. +39 0481 597411 F. +39 0481 537204 [email protected] P.Iva 00482060316 REA 57883 Iscrizione Reg. Persone Giuridiche di Gorizia n.1 Centro di Servizi e Documentazione per la Cooperazione Economica Internazionale Sede di Trieste Area Studi e Ricerche ISDEE Corso Italia 27 34100 Trieste T. +39 040 639130 F. +39 040 634248 [email protected] www.informest.it www.est-ovest.eu Sede Veneta Piazza Zanellato 5 35131 Padova T. +39 049 7800738 F. +39 049 7800721 [email protected] Area Studi e Ricerche ISDEE Trieste Il bilancio energetico ed il ruolo delle energie rinnovabili Secondo la Proposta di Direttiva della Commissione “sulla promozione dell’uso di energia da fonti rinnovabili”, nel 2020 il 16% dei consumi di energia elettrica in Bulgaria dovrà essere garantito da fonti rinnovabili. Parallelamente, ai sensi della Direttiva 77/2001 (trasposta nel diritto nazionale bulgaro con l’adozione dell’Atto del 19 giugno 2007 sulle Fonti di Energia Rinnovabile, Alternativa e sui Biocarburanti, entrato in vigore il 14 novembre 2008), il target per il 2010 è fissato all’11,0%. Tuttavia, nonostante negli ultimi anni siano stati adottati alcuni provvedimenti volti proprio ad incentivare il ricorso all’uso di elettricità prodotta da fonti rinnovabili, secondo gli analisti del settore difficilmente questo obiettivo potrà essere raggiunto. Nel 2007 la capacità produttiva nominale di energia elettrica in Bulgaria è di quasi 43,3mila GWh annui, tuttavia il paese continua ad essere fortemente dipendente dall’energia tradizionale, in particolare da quella prodotta dalle centrali nucleari (circa il 42% dell’energia prodotta) e dalle centrali termoelettriche a carbone (circa il 40%). Le centrali idroelettriche di grosse dimensioni garantiscono al momento il 96,4% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili mentre le altre risorse rinnovabili ricoprono un ruolo piuttosto marginale. Le seguenti tabelle illustrano l’evoluzione del contributo delle rinnovabili al bilancio energetico bulgaro e la sua composizione per tipologia della fonte. TAB. 1 - ELETTRICITÀ PRODOTTA DA FONTI RINNOVABILI IN BULGARIA(*) Anno 1997 1998 1999 2000 2001 2002 Quota % Anno 7,0 8,1 7,7 7,4 4,7 6,0 2003 2004 2005 2006 2007 2010 (+) Quota % 7,8 8,9 11,9 11,2 7,5 11,0 (*) Questo indicatore è il rapporto tra energia prodotta da fonti rinnovabili (idroelettrico - centrali di pompaggio escluse, eolico, fotovoltaico, biomasse e gas da discarica) ed il consumo nazionale lordo annuo di elettricità (+) Previsione Fonte: Eurostat In particolare, nell’ultimo quadriennio lo sviluppo più significativo è stato registrato dagli impianti eolici, che alla fine del 2008 hanno raggiunto una capacità installata di 101 MW rispetto ai 7,5 MW installati nel 2005 ed hanno garantito una produzione di energia elettrica di 122mila MWh rispetto ai 4.500 del 2005. Inoltre, secondo i rilevamenti sulle condizioni ventose effettuati su tutto il territorio nazionale, in alcune zone del paese potrebbero essere installati 3 Area Studi e Ricerche ISDEE Trieste parchi eolici con una capacità tra i 2.200 ed i 3.400 MW totali. Interessanti sviluppi potrebbero essere dati dalle biomasse, in quanto il 60% del territorio è costituito da terreni agricoli ed il 30% da foreste. Anche l’energia geotermica ha un discreto potenziale, in quanto nel paese sono censite 136 fonti di acqua calda, di cui il 43% con temperature comprese tra i 40° ed i 60°C, in grado di garantire 200 MW all’anno. Nelle aree meridionali ed orientali del paese ci sono invece possibilità per lo sviluppo dell’energia fotovoltaica. TAB. 2 - PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI IN BULGARIA 2005 2006 2007 2008 Quota % 2008 4.884.500 4.500 4.889.000 4.758.000 20.000 4.778.000 2.873.000 47.000 10 2.920.010 3.296.000 122.000 20 3.418.020 96,4 3,6 0,0 100,0 In MWh Centrali idroelettriche Turbine eoliche Impianti fotovoltaici TOTALE Fonte: Ministero dell’economia e dell’energia Dalle precedenti tabelle si evince che se in Bulgaria esistono buone opportunità per investimenti nelle energie rinnovabili va anche sottolineato che la situazione attuale evidenzia un notevole ritardo se confrontata con l’esperienza di altri paesi (come ad esempio la Polonia), che hanno iniziato ad investire in questo settore già nella seconda metà degli anni Novanta. TAB. 3 - STIME SULLA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI IN BULGARIA In GWh 2010 2015 Var. % Idroelettrico Eolico Geotermico Biomasse 2.813 0,612 408 5.894 3.248 373 3.145 8.014 15,5 60847,7 Fonte: Ministero dell’economia e dell’energia Principali strumenti giuridici a supporto delle energie rinnovabili Atto sull’Energia del 9 dicembre 2003 (emendato l’8 settembre 2006) – Questa legge regola la politica ed il mercato energetico nazionale e costituisce l’atto normativo di base su tutte le questioni concernenti l’energia, incluse le energie alternative (condizioni di connessione alla rete, obbligo degli operatori della trasmissione ad accettare tutta l’energia prodotta da fonti rinnovabili, ecc.). L’emendamento del 2006 introduce un interessante incentivo: in particolare, a partire dal 1° gennaio 2007 e per i 12 anni successivi, esso obbliga gli operatori della trasmissione e della distribuzione ad acquistare l’elettricità prodotta da fonti rinnovabili e da centrali idroelettriche con capacità produttiva fino ai 10 MW a prezzi preferenziali. Questi prezzi vengono stabiliti annualmente con decreto ministeriale. 4 Area Studi e Ricerche ISDEE Trieste Atto sulle fonti di energia rinnovabile, alternativa e sui biocarburanti del 19 giugno 2007 – Questo provvedimento definisce le politiche nazionali volte ad incoraggiare il ricorso all’energia pulita, definendo i poteri e gli obblighi del governo, del ministero dell’economia e dell’energia e degli enti locali, stabilisce i diritti e gli obblighi dei partecipanti al mercato delle energie rinnovabili e stabilisce i prezzi dell’elettricità generata dalle fonti rinnovabili. Programma nazionale a lungo termine per la promozione dell’uso delle biomasse 2008-2020 Gli ostacoli agli investimenti nelle energie rinnovabili Come negli altri paesi dell’Europa centro-orientale, anche in Bulgaria esistono alcuni ostacoli agli investimenti in impianti di sfruttamento delle energie rinnovabili, a prescindere dalla loro tipologia. Innanzitutto, va sottolineato che il ricorso a questo tipo di fonti energetiche (con la sola eccezione di quelle idriche) è ancora agli inizi, con la conseguenza che nel paese manca ancora il know-how necessario per un concreto sviluppo del settore. Un primo ostacolo è costituito dall’incertezza normativa dell’Atto sull’energia del 2003, che l’emendamento del 2006 ha solo parzialmente colmato. Inoltre, l’Atto sulle fonti di energia rinnovabile, alternativa e sui biocarburanti è entrato in vigore solo a fine 2008, per cui è ancora prematuro valutarne la valenza riguardo la sua applicazione. Un’analoga considerazione vale per l’emendamento all’Atto sull’energia, entrato in vigore nel settembre 2006, in quanto al momento il sistema dei prezzi preferenziali sembra favorire l’energia eolica e quella prodotta da centrali idroelettriche (< 10 MW) e, al contrario, penalizzare le biomasse e quella fotovoltaica. Questo fatto appare un controsenso se si considera che le biomasse hanno il maggiore potenziale di sviluppo. La connessione alla rete è la questione più problematica, in quanto sebbene l’Atto sull’energia stabilisce che le utilities per la trasmissione e distribuzione sono obbligate a dare priorità di connessione alla rete a tutti gli impianti che generano elettricità da fonti rinnovabili, i relativi costi sono a carico del produttore. Inoltre, essendo le località idonee allo sfruttamento delle energie rinnovabili situate generalmente in località lontane dalla rete ad alto voltaggio, questi costi (inclusi quelli relativi l’ammodernamento delle linee, spesso piuttosto obsolete) possono raggiungere livelli che compromettono la redditività di una progetto, a prescindere dalla risorsa utilizzata. Un altro ostacolo deriva dalla lentezza delle procedure per l’ottenimento di permessi edilizi e licenza. In particolare, l’investitore deve dichiarare il possesso del sito sul quale sorge l’impianto e deve quindi acquisire il diritto di proprietà o il diritto dell’uso dello stesso. Tuttavia, in Bulgaria non esiste un sistema unificato di registrazione della proprietà dei terreni e di conseguenza chiunque possegga un atto 5 Area Studi e Ricerche ISDEE Trieste notarile che certifichi la proprietà di un terreno ha il diritto di avvalersene in caso di controversie giudiziali. In altri termini, eventuali controversie sulle proprietà dei terreni possono comportare seri ritardi per l’avvio di un investimento. Inoltre, se il sito è un terreno ad uso agricolo o forestale è necessario ottenere un permesso dal Comune in cui esso è situato per il cambiamento di destinazione d’uso e, successivamente, ottenere una licenza dalla Commissione statale di Regolamentazione dell’Energia e dell’Acqua per tutte le questioni legate alle modalità di connessione alla rete. Un altro ostacolo è il ricorso ai finanziamenti. Possibilità di accesso ad agevolazioni nazionali e comunitarie A livello nazionale dal 1999 è attiva la “Linea di credito bulgara per l’Efficienza Energetica e l’Energia Rinnovabile” sviluppata dalla BERS e gestita dal Fondo Internazionale Kozloduy allo scopo di attenuare l’impatto negativo derivante dalla chiusura di 2 reattori della omonima centrale nucleare, supportando progetti nel settore dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili. La linea di credito finanzia progetti di un valore compreso tra i 20.000 € e 1,5 mln di € (la media dei progetti sinora finanziati è di circa 512mila €). Inoltre, c’è da segnalare il crescente interesse da parte di istituti di credito a finanziare progetti nel settore delle energie rinnovabili, tuttavia l’ancora scarsa efficienza del sistema finanziario bulgaro, fa sì che solo i piccoli progetti riescano ad ottenere un finanziamento, peraltro a condizioni stabilite caso per caso e comunque generalmente penalizzanti (per es. eccessivo livello di garanzie, alti tassi d’interesse, ecc.). Il 26 settembre 2007, la Commissione europea ha approvato il “Programma operativo per lo sviluppo di competitività dell'economia bulgara” per il periodo 2007-2013 che prevede un sostegno comunitario a favore di tutto il territorio nazionale nell’ambito dell’obiettivo “Convergenza”. Il bilancio totale assegnato a questo programma è di circa 1,16 mld. di € e l'intervento comunitario da parte del FESR rappresenta 988 mln (circa 15% del totale dei fondi comunitari che saranno investiti in Bulgaria a titolo della politica di coesione per il periodo 2007-2013). Questo programma, tra i suoi 5 Assi prioritari, prevede l’Asse Prioritario n. 2 - “Aumento dell’efficienza delle imprese e promozione di un ambiente favorevole di sostegno” che include misure in favore dell’energia pulita. In base alla riorganizzazione amministrativa del 1999, la Bulgaria è strutturata in 28 Regioni (Oblasti), corrispondenti al livello NUTS 3 e prive di organi elettivi. La legge sullo sviluppo regionale del 2004 ha invece istituito 6 “Regioni di sviluppo” (corrispondenti al livello NUTS 2), formate dall’aggregazione degli Oblasti, finalizzate alla gestione e coordinamento delle politiche di sviluppo regionale e l’ottimale utilizzo dei fondi strutturali comunitari destinati allo stesso sviluppo regionale. Ogni Regione di sviluppo è sede di rappresentanze decentrate dei ministeri il cui l'obiettivo è il coordinamento delle politiche regionali. Le regioni di 6 Area Studi e Ricerche ISDEE Trieste sviluppo sono strutturate in maniera tale da formare un insieme omogeneo, da un punto di vista geografico, economico e della popolazione che vi vive, ma non possiedono personalità giuridica. 7