Washington celebra Palladio ispiratore della Casa Bianca

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Washington celebra Palladio ispiratore della Casa Bianca
Corriere del Veneto - VICENZA sezione: VICENZA2A - data: 2008-04-02 num: - pag: 9
categoria: REDAZIONALE
Washington celebra Palladio ispiratore della
Casa Bianca
Anche gli Usa festeggiano il compleanno dell'architetto
VICENZA — Dal Veneto all'Inghilterra per passare, poi, sul Potomac.
Il Palladianesimo si è presto diramato nel mondo e oggi che a Vicenza e nel mondo si celebra il
cinquecentenario dalla nascita di uno dei geni dell'architettura un tributo lo offre Washington,
dove il nome di Andrea Palladio si lega con la storia architettonica della Casa Bianca.
Il progetto sia dell'edificio che dei giardini della residenza del presidente degli States, infatti, fu
disegnato da Thomas Jefferson che riprese la forma de La Rotonda. Anche per questo
l'Ambasciata d'Italia a Washington ha organizzato «L'Italia sul Potomac», una settimana
dedicata alle celebrazioni dell'attività culturale italiana a Washington DC e negli Stati Uniti in
generale.
Oltre alla presentazione in Campidoglio del libro «The Italian Legacy in Washington, D.C.:
Architecture, Design, Art and Culture», a discutere di Palladio dell'arte italiana e dei legami
che vanta con l'America, ci saranno studiosi e architetti di fama internazionale. La rassegna
prevede concerti, dibattiti, e la proiezione del film «Abitare Palladio».
A Vicenza, intanto, si prepara il convegno «Il Palladio, il giardino, il paesaggio » che verrà
ospitato sabato nei musei civici di Palazzo Chiericati. La giornata di studio organizzata da
«Civiltà del Verde» sarà sia un doveroso omaggio al Palladio che la proposta per una riflessione
sulla responsabilità che la sua eredità comporta per il territorio che ospita i suoi capolavori.
«Oggi l'eredità palladiana ci interpella – ha dichiarato ieri nel corso della presentazione del
convegno Romana Caoduro, presidente dell'associazione Civiltà del Verde – c'è la necessità da
una parte di salvaguardare queste realtà territoriali, ma anche di andare al di là del nostro
territorio ».
Il convegno presenterà Andrea Palladio come interprete inconfondibile dello spirito del luogo,
come colui che ha saputo coniugare le esigenze della nuova aristocrazia terriera del ‘500 e le
peculiarità del luogo, sostenendo il bisogno di collocare la villa in un paesaggio operoso, ma
anche di godere del panorama della natura.
Nella sua concezione, infatti, edificio e paesaggio sono intimamente legati, in perfetta armonia,
in reciproca esaltazione.
Da Palladio fino addirittura alla rivoluzione industriale il Veneto è diventato il maggior
rappresentante di quella «civiltà di villa», di cui si trova espressione fin nei primi grandi
complessi industriali: a Schio prima e a Valdagno poi. Di tutto questo si parlerà sabato dalle
9.15 in poi con Franco Barbieri, professore emerito di storia dell'arte all'università di Milano e
accademico olimpico, con Margherita Azzi Visentini, docente di storia dell'architettura al
Politecnico di Milano e membro del Comitato internazionale Icomos – Ifla per i paesaggi
culturali e con Bernadetta Ricatti Tavone, del Gruppo Giardino Storico dell'università di
Padova.
Seguiranno le relazioni di Patrizio Giulini, già docente di Botanica sistematica all'università di
Padova e componente del Comitato nazionale giardini storici del Ministero dei beni culturali, di
Francesco Vallerani, ordinario di geografia all'università Ca' Foscari di Venezia e di Lionella
Scazzosi, docente di Tutela e gestione del giardino e del paesaggio al Politecnico di Milano e
membro del Comitato internazionale Icomos – Ifla per i paesaggi culturali.