PALLADIO I. Fonti A. Vitruvio B. Leon Battista Alberti C

PALLADIO
I. Fonti
A. Vitruvio
B. Leon Battista Alberti
C. Serlio
D. architetture di Roma antica (terme, teatri, anfiteatri, basiliche, domus), visitata nel 1541, 1547 e
1554:
i. pianta simmetrica
ii. proporzioni armoniche
iii. ordini decorativi, non strutturali
iv. frontoni, colonnati, logge e saloni voltati
E. architetture romane moderne (Bramante, Raffaello, Peruzzi, Antonio da Sangallo il Giovane,
Giulio Romano, Falconetto, Sanmicheli, Sansovino) caratterizzate da
i. impiego di ordini e schemi architettonici classici
ii. compromesso tra
a) le regole teoriche di Vitruvio
b) la pratica osservabile negli antichi edifici
romani
II. Nelle sue architetture Palladio integra forma e funzione,
ornamento e struttura.
A. Ad esempio, nella Basilica di Vicenza
i. il rivestimento del salone ha una forma
monumentale, classica, romana, ma
ii. i pilastri con semicolonne hanno la funzione di
contrafforti per resistere alla spinte delle volte
retrostanti
iii. la serliana ha la funzione di aumentare
l’illuminazione interna e mascherare le
irregolarità dell’alzato
III. Ad eccezione della Basilica di Vicenza, Palladio non costruisce monumenti isolati, ma ambienta le sue
costruzioni nel contesto
A. i palazzi vicentini nelle piazza e nelle strade di Vicenza
B. le ville nella campagna veneta
C. le chiese della Giudecca nel panorama di Venezia
IV. Nei progetti dei palazzi vicentini e delle ville, Palladio elabora un’architettura razionale, sistematica,
adattabile e trasmissibile
A. proporzioni armoniche
B. misure di base, moduli
C. serie prestabilite di forme
D. tipi standard di ambienti
E. adeguamento di forme, dimensioni, decorazioni e materiali a
i. committente (ricchezza, posizione sociale, esigenze)
ii. topografia
V. Palladio è manierista poiché non cerca di imitare un modello architettonico classico, teorico, perfetto,
ma
A. segue la pratica
B. adegua l’edificio alle condizioni contingenti (ambiente, funzioni, risorse disponibili, committenti)
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