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CERIMONIA CIVILE Definizioni e maggiori dettagli: 1) Avvio pratica di matrimonio: i futuri sposi (o anche uno solo per conto di entrambi) devono presentarsi con un documento di identità valido (carta di identità o passaporto) all’ Ufficio matrimoni o di stato civile del Comune dove intendono sposarsi e, con una semplice firma, si apre la pratica. In questa occasione si può già prendere appuntamento per effettuare il consenso. 2) Scelta comune e data del matrimonio : Nella maggior parte dei Comuni non si celebra il matrimonio di domenica: si può scegliere un giorno dal lunedi al venerdi, oppure il sabato mattina. 3) Certificato di capacità matrimoniale o nullaosta : per un matrimonio con un cittadino straniero viene richiesto il nullaosta oppure il certificato di capacità matrimoniale che viene rilasciato dal consolato o dall’ambasciata del paese di origine e va presentato, se non completo di dati anagrafici, insieme alla copia dell’atto di nascita; questo anche nel caso in cui il richiedente ha cittadinanza svizzera o austriaca. Secondo una convenzione, ad esclusione dei Paesi Scandinavi e della Gran Bretagna, il matrimonio viene trascritto automaticamente nel paese di origine. Nel caso di paese non aderenti alla convenzione, occorre richiedere il certificato di matrimonio plurilingue per poterne permettere la trascrizione in tempi brevi. Ottenere questi certificati può richiedere molto tempo, quindi è meglio muoversi in anticipo. 4) Legittimizzazione firma consolare: Se si tratta di un paese non appartenente alla comunità europea, può essere necessario autentificare la firma sul nullaosta in Prefettura. 5) Consenso e pubblicazioni: una volta reperiti tutti i documenti si procede con la promessa, ovvero il consenso civile alle nozze. Il giorno del consenso, gli sposi si presentano per firmare, in presenza di due testimoni (non necessariamente quelli scelti per il giorno delle nozze), la richiesta di pubblicazioni e comunicano la data scelta per il matrimonio. Le pubblicazioni (che riportano il nome degli sposi) saranno affisse sia nel Comune di residenza che in tutti quelli in cui i futuri sposi hanno abitato per almeno un anno per otto giorni consecutivi. Con questo atto si rende pubblica l’intenzione di sposarsi e si permette a chi non è d’accordo di opporsi. Scaduto il termine, il comune rilascia il certificato di nullaosta da presentare all’ufficiale di stato civile. 6) Scelta della data: dopo le pubblicazioni è possibile contattare l’Ufficiale di Stato Civile e fissare la data del matrimonio. Ci si può sposare dopo quattro giorni dal ritiro del consenso che segue le pubblicazioni, e nei 180 giorni successivi, dopo di che i documenti vanno rifatti. 7) Lettera di delega: Il matrimonio deve essere celebrato nel comune in cui almeno uno dei due sposi è residente o, se si sceglie un altro luogo, è, comunque, necessario effettuare il consenso nel proprio comune di Residenza, a cui si dovrà inoltre inviare una lettera spiegando le motivazioni della scelta alternativa. In questo modo, l’ufficio avrà tempo per preparare la lettera di delega che i futuri sposi dovranno presentare nel Comune in cui intendono sposarsi. 8) Autocertificazione: è una dichiarazione scritta su carta semplice o su modulo prestampato del Comune (Legge Bassanini del 13-5-97 n.127) che permette agli sposi di facilitare l’iter burocratico. In questo caso non è necessario presentare i documenti necessari per avviare la pratica di matrimonio (atto di nascita, di residenza, di cittadinanza e stato civile). Non sempre ci si può avvalere della legge Bassanini. Ecco i casi particolari in cui non vale l’autocertificazione: • Donne vedove da meno di 300 giorni: è necessario presentare il documento di autorizzazione del tribunale civile • Minorenni: chi ha compiuto 16 anni può sposarsi presentando un documento di autorizzazione del Tribunale dei minori • Stranieri: nullaosta o certificato di capacità matrimoniale rilasciato del paese di origine e di atto di nascita tradotto in italiano dal consolato o dall’ambasciata 9) Rito civile: In Italia il rito civile dura all’incirca venti minuti e prevede: • La lettura degli articoli del codice civile da parte dell’Ufficiale di Stato Civile; • La domanda di rito “vuoi tu…” • Lo scambio degli anelli; • La firma del registro da parte degli sposi e dei testimoni; • Un breve discorso da parte di chi officia il rito 10) Casi particolari: Ci sono alcune situazioni in cui sono necessari documenti supplementari a quelli per il rito civile, nel caso in cui uno dei due futuri sposi oppure entrambi siano: • Divorziati, la copia integrale del precedente atto di matrimonio con la sentenza di divorzio annotata a margine; • Per i divorziati o già coniugati: sentenza di divorzio, quando non sono trascorsi 300 giorni dalla data di annotazione a margine del proprio atto di matrimonio, da richiedere alla Cancelleria del tribunale che ha emesso sentenza; • Vedovi, copia integrale dell’atto di morte rilasciato su autorizzazione della Procura della Repubblica dal Tribunale del comune di morte; • Per lo sposo che non hanno compiuto almeno 26 anni, copia del congedo militare, se smarrito può richiedere il foglio matricolare; • Per i minori che hanno compiuto almeno 16 anni, ci vuole l’autorizzazione del Tribunale dei minori con tempi di attesa piuttosto lunghi.