Sette e nuovi movimenti religiosi - Liceo Classico Psicopedagogico

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Sette e nuovi movimenti religiosi - Liceo Classico Psicopedagogico
IL PROBLEMA DELLE SETTE E LA RICERCA DEL SOPRANNATURALE
Viviamo in un’epoca in cui, a fianco del dibattito sul secolarismo, il tema della
ricerca del soprannaturale ritorna spesso. Vuoi per fiction letteraria o cinematografica
(due titoli per tutti: il Signore degli anelli e Harry Potter), vuoi per motivi sociologici
(vedi l’ampia inchiesta scritta a quattro mani dal direttore dell’Economist, John
Micklethwait, e dal corrispondente del settimanale british da Washington, Adrian
Wooldridge; ateo quest’ultimo, cattolico il primo, accomunati però nella diagnosi su
questo inizio di terzo millennio: God is back, ovvero, «come il revival globale della
fede sta cambiando il mondo» - The Penguin Press, pp. 405, $27,95), vuoi per motivi
puramente religiosi, comunque «Dio è tornato» davvero.
E tuttavia questo «ritorno» ha aspetti veramente complessi e, talvolta,
inquietanti. Persone che professavano assoluta indifferenza religiosa dall’oggi al
domani incominciano a frequentare le Sette più fanatiche. A stili di vita razionali si
possono accompagnare superstizioni e credenze che spaziano dall’esoterico
all’astrologico. Per non parlare poi del dibattito sul “calendario dei Maya” che
divisero il tempo in una serie di cicli che cominciavano dalla nascita di Venere. Ogni
ciclo durava 1 milione e 872.000 giorni. Il ciclo che ora stiamo vivendo ha avuto
inizio il 13 agosto dell'anno 3114 prima di Cristo e finirà il 21 dicembre 2012 dopo
Cristo. I Maya erano del tutto sicuri dell'attuale ciclo ed erano altrettanto convinti che
fosse l'ultimo.
Insomma come distinguere un’autentica ricerca religiosa da un’ansia collettiva
o, peggio, da un “bisogno”, spesso eccentrico, di sopranaturale? Lo abbiamo chiesto
ad un esperto nel campo, il professor Francesco Perez, docente di Sociologia dei
Nuovi Movimenti Religiosi all’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Alberto
Marvelli” di Rimini.
Partiamo dall’ABC: qual è la differenza tra una Setta ed una Religione?
“Considerando le definizioni fondamentali e ai più già note, si può dire che con la
parola religione s’intende “un complesso di credenze, comportamenti, atti rituali e
culturali, mediante cui un gruppo umano esprime un rapporto con il sacro”.
Tertulliano e Lattanzio sostenevano che la parola deriva dal verbo: religàre, cioè
"legare, vincolare", nel significato di legare l'uomo alla divinità. Il termine Setta,
invece, potrebbe derivare dai due verbi latini sequor (rafforzativo sector)-seguire e
secare-tagliare nel senso comune che si segue un capo carismatico e ci si separa
dalla Chiesa maggioritaria e dalla società, generalmente considerate corrotte. Meno
complessa la questione nella lingua inglese dove cult significa indistintamente
gruppo di fedeli o setta o nella società americana dove la parola Church-Chiesa è
usata sia per indicare la Roman Catholic Church (Chiesa Cattolica Romana) o
qualsiasi altro gruppo come pure quella Church of Satan (Chiesa di satana).
Comunemente il termine setta è usato con una connotazione negativa. Si intende,
infatti, esprimere un giudizio nei confronti di coloro che vogliono percorrere una
strada propria, diversa, separata e si oppongono a tutti gli altri, chiudendosi.
Attualmente setta è sinonimo di nascosto, chiuso e pericoloso. Sono particolarità di
molti gruppi religiosi, come riporta la cronaca, che sono considerati “distruttivi”.
Possiamo definirli tali se i suoi membri subiscono violenze, fisiche o psicologiche,
fino a togliersi la vita o a danneggiare quella di altre persone. Non tutte le sette, però,
hanno queste caratteristiche. Oggi comunque si parla, invece che di setta, di nuovi
movimenti religiosi o di religioni e spiritualità non convenzionali”.
Nessun gruppo afferma di essere una setta o una persona di appartenervi.
“È importante considerare i diversi punti di vista. Il seguace di una setta considera le
proprie convinzioni come la “verità” in assoluto e non è disposto ad accettare la
riduzione che gli altri fanno della sua esperienza, sentono di appartenere ad una
religione, a quella per eccellenza, la più giusta.
Non dimentichiamo che il cristianesimo, con i dovuti distinguo, alle origini, era
considerato una setta giudaica, i nazareni, cioè un gruppetto di ebrei che seguiva,
appunto, Gesù di Nazaret”.
A sua conoscenza, il fenomeno delle Sette è molto rilevante in Italia? Esiste una
classificazione?
“È un fenomeno che non deve essere né sottovalutato, sottolineandone solo l’aspetto
folkloristico, né sopravalutato, pensando che chissà quante persone siano “vittime”
delle sette. Nessuno sa esattamente quante sette sono presenti in Italia, quanti sono i
loro membri e i loro simpatizzanti. L’ultimo Rapporto ufficiale è quello del
Dipartimento di Pubblica Sicurezza del febbraio del 1998, in vista del Giubileo
dell’anno Duemila, un evento che poteva generare “episodi di terrorismo e
manifestazioni di fanatismo religioso”. Il Rapporto elenca, probabilmente per difetto,
137 gruppi operanti, di cui 76 religiosi, con circa 78.500 aderenti e 61 gruppi magici,
con 4.600 membri circa. La maggior parte innocui, alcuni controversi. Secondo i
redattori, i culti più preoccupanti sono quelli delle cosiddette psico-sette: 15 gruppi
per un totale di 8.500 aderenti. Sono "movimenti per lo sviluppo del potenziale",
messi in risalto nel Rapporto, perchè “basati su pretesi fondamenti scientifici, che
promettono ai partecipanti purificazioni, illuminazioni, incrementi di capacità. Sono
queste, peraltro, le "sette" che appaiono degne di maggiore attenzione, in quanto
principalmente su di esse si accentrano le accuse di "destrutturazione mentale" e
d'indebito arricchimento ai danni degli affiliati”.
Nei nuovi movimenti religiosi si evidenziano anche i gruppi di matrice cristiana (31
con 45000 aderenti) e quelli con ispirazione orientale (25 con circa 25000 membri)”.
La Bibbia condanna esplicitamente la divinazione e la magia. Ci sono Sette che
sconfinano nell’ambito dell’Esoterismo?
“In Italia, sempre tenendo presente il suddetto Rapporto, ci sono 18 gruppi (1200
membri) esoterici ed occultistici così definiti “Nel panorama poliedrico e cangiante
dell'esoterismo è difficile adottare precise categorie di riferimento; innanzitutto
perché gli insegnamenti, i simbolismi ed i rituali dei grandi movimenti storici sono
stati tramandati a volte intatti a volte contaminati con elementi del tutto estranei alla
tradizione originaria, snaturandone il significato ed il valore”. Secondo il CESNUR,
Center for studies on New Religions, sono circa 13500 i cittadini italiani coinvolti
nell’area esoterica e della ‘antica sapienza’”.
Quali strumenti legali e civili esistono per contrastare il fenomeno delle Sette?
“L’ordinamento giuridico italiano, nonostante che dal 1981 non esista più il reato di
plagio, è sufficientemente attrezzato per contrastare tale fenomeno, ma solo il 5%
delle persone coinvolte sporge denuncia contro gli illeciti commessi come esercizio
del mestiere di ciarlatano, evasione fiscale, circonvenzione d’incapace, truffa,
estorsione, esercizio abusivo di professione medica e psicologica, abuso della
credulità popolare, trattamento idoneo a sopprimere la violenza la coscienza o la
volontà altrui, stato d’incapacità procurato mediante violenza, violazione della
privacy, pubblicità ingannevole. Secondo i dati pubblicati dal Telefono Antiplagio,
dal 1994 al 2006, si rileva che il 95% delle ‘vittime’, probabilmente per vergogna,
paura di ricatti o ritorsioni, non si rivolge agli Organi competenti.
È giusto comunque ricordare che è attivo un Comitato Famigliari delle Vittime delle
Sette che ha richiesto una legge specifica per l’integrità mentale dell’individuo,
contro la manipolazione della mente operata da singoli e da sette che difenda i
cittadini, le famiglie e la società. Il Codice Penale italiano sanzionava, con l’articolo
n.603, il reato di plagio con una reclusione dai 5 ai 15 anni, ma la Corte
Costituzionale sancì l’incostituzionalità di tale articolo ritenendolo impreciso e
indeterminato, ma ormai sono trascorsi 30 anni e non si è ancora provveduto a
migliorare la normativa. Circa 500 mila famiglie, con parenti coinvolti nelle sette,
parlano di ‘voragine legislativa’ e di uno ‘Stato inadempiente’ che non garantisce il
diritto costituzionale alla salute, includendo anche quella mentale ”.
Nell’ambito civile ci sono diversi gruppi di volontariato che già operano attraverso le
loro équipe, formate da psichiatri, psicologi, avvocati…, per aiutare chi è in
difficoltà. Oltre ai già citati Telefono Antiplagio e al Comitato Famigliari delle
Vittime delle Sette, operano il GRIS (Gruppo di Ricerca e Informazione Socioreligiosa), l’Osservatorio Nazionale Abusi Psicologici, nato a Firenze; il Numero
Verde Servizio Anti Sette Occulte, coordinato da don Aldo Bonaiuto, un servizio
nato nel 2002 per volontà di don Oreste Benzi fondatore della Comunità Papa
Giovanni XXIII”.
Molte realtà religiose non «storiche» fanno un uso distorto del messaggio biblico,
puntando sull’ignoranza diffusa che le persone hanno della Bibbia. Cosa si può
fare in questo campo?
“La maggior parte dei cattolici italiani, purtroppo, ha una conoscenza infantile e
frammentata della Bibbia, che risale alla preparazione catechistica del sacramento
della Confermazione.
Sul piano operativo direi che lo studio della Bibbia dovrebbe far parte della
formazione permanente di un individuo a partire dall’ascolto delle Omelie, anche se
solo un cattolico su tre partecipa alla Messa della domenica; l’Insegnamento della
Religione Cattolica secondo le “finalità della scuola”; i corsi biblici aperti, il più
possibile, anche con un linguaggio appropriato, per i giovani e gli adulti; e la cura
della catechesi nei suoi diversi livelli. Questo vuol dire che i fedeli laici e i sacerdoti
devono continuare a studiare senza avere la presunzione di sapere già tutto, ma al
contrario con l’umiltà di farsi aiutare nel comprendere le Sacre Scritture e nel
comunicarle alle persone in un mondo che oggi cambia a ritmi molto veloci”.
A cura della Redazione