certificato di qualità nel settore selettivo riflettere sulla crisi
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certificato di qualità nel settore selettivo riflettere sulla crisi
Riporto un unico dato, al nostro lettore trarre le conclusioni: a marzo 2015, rispetto a marzo 2014, nel selettivo c’è stata un’ulteriore flessione dei consumi del 6%. Il canale è in deciso affanno, lo stesso report annuale di Cosmetica Italia lo NEL SETTORE SELETTIVO Professione Olfatto La seconda edizione di Professione Olfatto, il corso di specializzazione in fragranze organizzato da Mouillettes & Co., rivolto ad aziende, professionisti, studenti e privati, si svolgerà dal 13 al 24 luglio presso la sede di Cosmetica Italia. evidenzia. L’emorragia di clienti della Profumeria sembra non arrestarsi e perdiamo attrazione a discapito di altri canali. L’erboristeria, in particolare, conferma un buon dinamismo, con una crescita media annua del 2,4% e una previsione di +3% per il primo semestre 2015. Il trend positivo è dovuto alla crescente attenzione verso il cosmetico di derivazione naturale, che il consumatore cerca anche in canali non esclusivamente legati al green. Mentre è la profumeria che risente maggiormente della modificazione repentina di gusti e atteggiamenti Cambio ai vertici di FEDP William G. Koeberlé, l’attuale presidente della Fédération Française de Parfumerie Sélective (FFPS), il cui mandato è stato rinnovato il 12 marzo scorso, è stato anche nominato per due anni presidente della Fédération Européenne des Parfumeurs Détaillants (FEPD). È il successore di Robert Leygues ed eserciterà i due mandati parallelamente. La FEPD rappresenta 21 paesi dell’Unione Europea nel campo del commercio al dettaglio di profumi e cosmetici, e rappresenta gli interessi delle Federazioni Nazionali a livello europeo. dei consumatori: anche nel secondo semestre 2014 il consumo è calato del 2,5%, con una contrazione media annua del 2,7%. Filo diretto Per far sentire la vostra voce scrivete a: FENAPRO Corso Venezia, 49 20121 Milano www.fenapro.it 52 IMAGINE maggio 2015 Ocse ‘bacchetta’ l’Italia Il nostro è uno dei sei Paesi in cui lo stock di prestiti alle pmi resta sotto i livelli del 2007. A certificarlo è l’Ocse. In realtà, mentre il credito alle pmi ha continuato a crescere nei primissimi anni della crisi, dal 2011 - con la seconda recessione - ha cominciato una discesa che dal -1,1% del 2011 si è via via accentuata fino al -3,6% del 2013, contrariamente a quanto è avvenuto nella maggior parte degli altri Paesi Ocse. Nel Protocollo d’Intesa siglato tra Cosmetica Italia e il consorzio Netcomm per promuovere crescita e visibilità del comparto cosmetico italiano su Internet, rientra anche la possibilità per gli associati a Cosmetica Italia di dotarsi del ‘Sigillo Netcomm’, un vero e proprio bollino di qualità che certifica come i siti che lo espongono, dopo un iter di verifica, si impegnino ad offrire un servizio facile, conveniente, trasparente e sicuro. Come a dire che tutti possono vendere online, ma il fatto di farlo sotto l’egida di un ente qualificato che fa da garante agli standard qualitativi di quell’operatore è già un bel punto di partenza. E una garanzia di sicurezza per i potenziali clienti. La qualità fa la differenza Lo stesso dicasi per il progetto di certificazione della qualità a cui Fenapro sta lavorando da tempo. La necessità di differenziare chi intende il mestiere di profumiere come una vocazione e il mercato selettivo come un valore aggiunto prezioso, è all’origine dell’impegno profuso dalla Federazione per la realizzazione di un circuito nazionale di profumerie certificate. Impegno che negli ultimi mesi è cresciuto di pari passo con la convinzione che certificare la propria eccellenza sia l’unico modo non solo per resistere alla crisi ma anche uscirne più forti di prima. “Quello intrapreso non è un cammino facile, ma siamo convinti che non ci siano alternative: la profumeria può giocarsi il faccia a faccia con i concorrenti solo se STRATEGIE COMUNI PER PROFUMI E MODA L’operazione con cui Interparfums acquisterà Rochas da Procter & Gamble, vede l’azienda americana per la prima volta inglobare anche la parte moda di un brand e non solo le licenze di alcolico. Il prezzo dell’operazione dovrebbe essere di circa 108 milioni di dollari e sarà interamente finanziato con un prestito a medio termine. L’accordo dovrebbe essere ratificato entro i primi sei mesi del 2015. Secondo il Ceo di Interparfums, Philippe Benacin, questa nuova acquisizione genererà nuove opportunità sia creative sia di marketing perché per la prima volta si potranno pensare iniziative globali che vedranno coinvolte sia la moda sia i profumi. Il bisogno di ‘far uscire dal coro’ chi intende il mestiere di profumiere come una vocazione e il mercato selettivo come un valore da preservare, è all’origine dell’impegno profuso dalla Fenapro per la realizzazione di un circuito nazionale di profumerie certificate. PAGINE GIALLE CERTIFICATO DI QUALITÀ di Giovanna Maffina PAGINE GIALLE RIFLETTERE SULLA CRISI DEI CONSUMI IN PROFUMERIA riuscirà a rafforzare la propria identità di luogo in cui sognare affidandosi alle cure esperte di personale altamente qualificato, le cui competenze sono state certificate e testate da un organismo super partes che eserciterà un controllo costante affinché tali standard si mantengano inalterati nel tempo”. Non si può più aspettare Le parole del presidente Nicola Ostuni non lasciano ombra di dubbio sulla direzione che dovrà prendere il selettivo nel prossimo futuro. La concorrenza del canale farmaceutico, dell’erboristeria e delle insegne monomarca, con la loro politica promozionale aggressiva, sono lì a ricordare che non si può più aspettare. O dentro o fuori (dal mercato). “All’incontro con Cosmetica Italia e alcune tra le più note case cosmetiche è seguito quello con le catene di profumeria. Poi, lo scorso 19 aprile, è stata la volta del Consorzio Arcobaleno (vedi a pag. 55)”, prosegue Ostuni, che conclude: “Il punto non è convincere della bontà dell’iniziativa, in cui tutti credono, ma superare legittime divergenze su come impostarla e condurla. Ma bisogna fare in fretta, il mercato e il consumatore stanno trasformandosi a grande velocità, se restiamo sempre uguali a noi stessi non andiamo da nessuna parte. È il consumatore stesso a pretenderlo dal nostro canale: quei segni meno che da anni affliggono i nostri conti economici e frenano il mercato, sono lì a ricordare a tutti noi che non possiamo più aspettare”. 53 maggio 2015 IMAGINE O VENDITA A FINE lugliO La tedesca Douglas, numero 1 della profumeria in Europa e dal febbraio del 2014 proprietaria della catena francese Nocibé, è in vendita. Lo ha dichiarato Isabelle Parize, che presiede il consiglio di amministrazione di Nocibé e dirige Douglas Europa del Sud, lo scorso 2 aprile, durante una conferenza stampa. L’insegna tedesca, per l’80% di proprietà del fondo americano Advent International e per il restante 20% della famiglia Kreke - che l’ha fondata e che da parte sua intenderebbe conservare, o addirittura aumentare, le proprie quote - puntano su una cessione che decuplicherebbe il margine operativo lordo (Ebitda) di Douglas, che nel 2014 ha superato i 300 milioni di euro. Per questa acquisizione, diverse opzioni sono possibili. Come è stato accennato già alla fine di febbraio, il gruppo, che per supervisionare la sua vendita ha incaricato JP Morgan, potrebbe concretamente decidere di quotarsi di nuovo in Borsa. Douglas è infatti uscito dall’indice DAX nel 2012, ma adesso non ha più interessi nel settore dolciario e in quello degli accessori. Il ritorno in Borsa, dunque, riguarderebbe solo gli asset della profumeria. Altra opzione, secondo Fashionmag, potrebbe essere l’acquisto da parte di un altro fondo o di investitori strategici (come l’inglese Boots o lo statunitense CVS, in particolare) che non sono presenti in Europa. Anche il colosso francese L’Oréal potrebbe essere interessato, anche se Sephora, l’insegna che è già di sua proprietà, potrebbe avere con Douglas “dei problemi di concorrenza in Francia e in Polonia”, come ha sottolineato Isabelle Parize, che ha aggiunto: “Ogni opzione resta ancora aperta premesso che il principale interesse degli azionisti rimane sempre l’importo della transazione”. 54 imagine maggio 2015 Stando a quanto dichiarato dalla portavoce del gruppo Isabelle Parize, a breve la catena Douglas, 1800 negozi circa in 19 paesi, potrebbe essere venduta oppure rientrare nell’indice Dax da cui era uscita nel 2012. A supervisionare la vendita la JP Morgan. Un’operazione di vasta portata, che dovrebbe essere chiusa entro la fine di luglio. Nel 2014, Douglas ha raggiunto un fatturato di 2,5 miliardi di euro, il 70% del quale realizzato in Germania e in Francia. Presente in 19 nazioni, il gruppo conta 1.800 negozi circa, anche grazie alla fusione con Nocibé che, con 665 punti vendita e 4mila dipendenti, è la prima realtà della Francia davanti a Sephora e Marionnaud. La catena di profumerie, presente anche nel nostro paese dal 1989, ha specificato nel comunicato che il periodo concluso lo scorso Kiki Lab in agenda Ecco i prossimi appuntamenti di Kiki Lab network (Ebeltoft Group), istituto-laboratorio che affianca le società del retail. Milano, 6 maggio Retail Disruption 2015 con CFMT; Milano, 13 maggio preview World Retail Congress 2015 in Italia, gratuito ad inviti; Milano 18-19 giugno Green Retail Forum 2015 - Expo in Città con PLEF; Milano 30 giugno Innovare TCG con Gallas Network; Roma 8-10 settembre World Retail Congress Kiki Lab Official Italian Advisory Partner. [email protected] settembre non tiene conto dei risultati di Nocibé, la catena di beauty francese acquistata nel febbraio 2014 che genera ricavi per 500 milioni di euro l’anno. “Nonostante i grossi cambiamenti fatti dal gruppo e la difficile congiuntura economica del periodo, ci riteniamo estremamente soddisfatti del risultato raggiunto - ha sottolineato Henning Kreke, presidente e Ceo di Douglas -. Siamo poi entusiasti di poter definire un successo la fusione con la catena francese Nocibé”. Non resta che attendere la fine di luglio per scoprire quali saranno gli esiti della vicenda. il rapporto export/ produzione del cosmetico INCONTRO CON IL CONSORZIO ARCOBALENO Incontriamo Mario Verduci e Nicola Ostuni all’indomani del loro meeting, avvenuto lo scorso 19 aprile a Roma, con il board del Consorzio Arcobaleno. Obiettivo della riunione, naturalmente, divulgare i contenuti del progetto di certificazione di qualità del canale. Ci potete raccontare com’è andata? Quali sono state le reazioni dei presenti? Nicola Ostuni Nel complesso bene. Abbiamo colto l’occasione della loro assemblea annuale per raccontare nei dettagli il progetto e confrontarci con i numerosi presenti sulle finalità e sui contenuti del lavoro. Mario Verduci È di grande stimolo constatare come quelle realtà di profumeria che hanno sempre lavorato sulla qualità continuino a farlo e a crederci, nonostante la ‘rivoluzione’ del retail e del consumatore in atto. Non solo continuano a crederci, ma vedono nella qualità l’elemento differenziante strategico per darsi e dare al canale un’identità precisa. Il vostro viaggio itinerante per l’Italia è quasi giunto al termine. Avete incontrato buona parte dei rappresentanti dell’industria, le catene regionali, i consorzi. Che bilancio vi sentite di tracciare? M.V. Gli incontri sono serviti per raccogliere osservazioni preziose e renderlo quanto più aderente alle esigenze dei profumieri. Il confronto è stato decisamente produttivo, anche da questo punto di vista. Vero è che ci rendiamo conto della grande portata di questo progetto, di cui si parla da tanti anni nel nostro canale e, dunque, anche del fatto che non è facile mettere d’accordo su finalità e pratiche comuni e condivise tanti imprenditori diversi. Ma siamo fiduciosi che le eventuali discrepanze possano essere ricomposte. era pari al 35,6% a fine 2014, mentre settori contigui, come ad esempio quello calzaturiero, segnavano un rapporto pari all’80%. esistono quindi ancora ampi margini per i processi di internazionalizzazione del comparto. dal 1990 ad oggi, inoltre, le esportazioni di prodotti cosmetici hanno registrato una crescita media superiore al 10% annuo. la bilancia commerciale del comparto è quindi risultata positiva per oltre 1,5 miliardi di euro, sostenendo la produzione con un aumento del 2,6% a 9,3 miliardi di euro. in quantità l’export ha visto un progresso di addirittura il 17,5%. PAGINE GIALLE PAGINE GIALLE DOUGLAS QUOTAZIONE IN BORSA SOLE A PORTATA DI APP Visto il successo della versione lanciata nel 2012 (quasi 16.000 download solo da Apple Store) l’app Sole Amico sarà a breve disponibile in veste rinnovata e con nuovi contenuti. Realizzata da Cosmetica Italia e Commissione Difesa Vista, Sole Amico punta a diffondere la cultura della protezione, coniugando informazione, intrattenimento e multimedialità. Uno strumento prezioso, per esporsi al sole in sicurezza. 55 maggio 2015 imagine