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La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010
Sommario
La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010
Questo periodico
è associato alla
Unione Stampa
Periodica Italiana
La Goccia
REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N.
430/92 DEL 15 MAGGIO 1992
Registro Nazionale della Stampa n. 10084
PROPRIETÀ PRO.GE.CO.
SOC. COOP. A R.L.
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DIRETTORE RESPONSABILE:
STEFANO GIOVE
DIREZIONE:
GIULIO PINTO
ADELE CARRERA
COMITATO DI REDAZIONE
MARIA C. BONELLI
ROSAMARIA BUSTO
ERASMO MAZZONE
PALMA MARTINO
DOMENICO RANALDO
HANNO COLLABORATO
A QUESTO NUMERO:
GIUSEPPE CARRERA
MARIO D’ALCONZO
ROBERTO MUSCOLINO
GIUSEPPE PIZZULLI
DON FRANCO CONTE
GIANLUCA CATUCCI
DAVIDE GIOVE
FRANCO ROMANO
ANTONELLO LOVECCHIO
PIETRO PERRONE
GIORGIO MOREA
LUCA CALABRESE
VIOLA LAVERMICOCCA
PAOLO COSTANTINO
GIOVANNI MATERA
MIKI MARCHIONNA
NICOLA CARENZA
SARA NICASTRO
MICHELINA DELL’AQUILA
CAZZETTA/PERRONE
FEDERICO LUISI
VINCENZO CANTORE
CARMELO CANDIA
MARILENA SURDO
COSIMO VAVALLO
VITO FURIO
FOTO:
ERASMO MAZZONE
AMMINISTRAZIONE
VITO CONTE
IMPAGINAZIONE E GRAFICA:
STEFANO GIOVE
MAURIZIO FALIVENE
STAMPA
FALIGRAPH
Verso Sud…
di Stefano Giove
pag. 4
Vertenza Miroglio…
di Marilena Surdo
pag. 5
G Group…
di Marilena Surdo
pag. 6
Primarie…
di Stefano Giove
pag. 6
Le favole di grim
di Grim
pag. 7
Versus di From
di From
pag. 7
Notizie flash…
di Giulio Pinto
pag. 8
Politi…
di Carmelo Candia
pag. 9
Le caricature di…
Compostaggio…
di Cosimo Vavallo
di Mario D’Alconzo
pag. 14
Primarie…
di Antonello Lovecchio
pag. 17
Basole…
di Giove e altri
pagg. 18/19
Cortometraggio…
di Vincenzo Cantore
di Miki Marchionna
pag. 32
Esaù...
di Giuseppe Pizzulli
pag. 35
Terrorismo...
di Gin Power
pag. 36
I Canti...
di Pierino Perrone
pag. 37
Cosa passa la TV
di Miki Marchionna
pag. 37
pag. 20
2010 Auguri…
di Vincenzo Cantore
pag. 21
U’ Zumpariedd…
di Vincenzo Cantore
Giornata…
di Rosamaria Busto
pag. 38
Racconto…
di Cazzetta-Perrone
pag. 41
pag. 22
Civiltà Rupestre…
di Stefano Giove
pagg. 24/25
U Munachicchie…
pag. 9
di Antonello Lovecchio
pagg. 26/27
Avis…
Il piacere di leggere…
di Nicola Carenza
pag. 9
di Viola Lavermicocca
pag. 27
Ginosa come…
Domande e...
di Giorgio Morea
Andiamo al cinema
pag. 14
Noi e il Fisco…
Cosa passa la TV
di Miki Marchionna
pag. 41
Travaglio…
di Michelina Dell’Aquila
pag. 42
Paura…
di Sara Nicastro
pag. 42
Runners…
di Federico Luisi
pag. 43
pag. 10
di Don Franco Conte
pag. 28
Tavolo Verde…
Home Page…
Ginosa KO...
pag. 10
pag. 29
di Domenico Ranaldo.
pag. 44
Intervista Vizzielli…
Viaggio nel…
Ginosa batte…
pag. 11
pag. 30
pag. 45
Piano ...
Considerazioni ginosine…
Tennis Club…
di Stefano Giove
di Franco Parisi
di SG
di Antonello Lovecchio
pag. 12
Viabilità e …
di S Giove
pag. 13
di Roberto Muscolino
di Luca Calabrese
di Pierino Perrone
di Domenico Ranaldo
di Antonello Lovecchio
pag. 46
pag. 31
Ricerca e...
di Giovanni Matera
pag. 32
3
46
Questo numero de
La Goccia è stato chiuso
alle ore 18.00 del 27 gennaio 2010
4
l’editoriale
La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010
Verso Sud: la Puglia, e la verità…
Domenica 24 gennaio la Puglia è stata al centro dell’attenzione nazionale e non
solo. Lo è stata perché nella nostra regione si è votato per le primarie del centro
sinistra, quelle che dovevano indicare il candidato presidente per le prossime
elezioni regionali, che si svolgeranno il 28 e 29 marzo prossimo. Le polemiche
che hanno preceduto queste primarie sono state, per certi aspetti, velenosissime. Alla fine, a mettere tutti d’accordo ci hanno pensato i duecentomila (e passa)
pugliesi che hanno sfidato il freddo e lunghe file di attesa per dire, con un semplice tratto di penna, come la pensavano. Lo hanno fatto scegliendo (due su tre)
di riconfermare la fiducia a Vendola.
Non è un mistero per nessuno che, personalmente, ho sostenuto con passione Vendola, convinto come sono che non si possa cancellare una esperienza
straordinaria sull’altare di un obiettivo politico anche importante, quale può essere quello di allargare lo schieramento di centro sinistra. Il voto dei pugliesi alle
primarie ha detto, con chiarezza, che la gente vuole ritornare ad essere protagonista delle scelte che si compiono e lo vuole fare nella maniera più semplice
possibile, nel nostro caso, un segno di croce.
Tuttavia ci sono, a mio parere, delle questioni che travalicano la valenza politica
delle primarie e del suo risultato. Proviamo ad immaginare cosa ha significato
per la nostra regione in termini di immagine positiva tutta l’attenzione che i mass
media hanno rivolto alla Puglia, al suo presidente e al laboratorio politico che
questa regione rappresenta andando “Verso Sud” (per dirla alla Vendola).
Il nostro presidente ha offerto, con la sua clamorosa affermazione alle primarie,
un palcoscenico alla nostra regione presentandola in maniera positiva e propositiva. Ho avuto modo di vedere la trasmissione condotta da Gad Lerner “L’Infedele”, ebbene, a rappresentare l’esperienza pugliese, oltre a Vendola vi erano
due scrittori La Gioia e Carofiglio, un intellettuale del calibro del prof. Franco
Cassano, il parlamentare europeo Tatarella e il giornalista Sallusto. La Puglia
rappresentata in quella trasmissione era quella di una regione che guarda al
futuro con speranza e fiducia, facendo leva sulle grandi risorse culturali, ambientali e umane di cui dispone.
Credo che tutti i pugliesi, indipendentemente dalla loro appartenenza politica,
debbano sentirsi orgogliosi di quanto è accaduto e della valenza che questa
esperienza va assumendo giorno dopo giorno.
Certo, il voto delle primarie è stato anche un fatto politico importante. Sarebbe
sciocco non cogliere quello che attraverso quel voto è stato espresso.
Cosa si esprime attraverso il voto delle primarie? Intanto una prima risposta ci
viene dal numero dei partecipanti al voto. Duecentomila cittadini pugliesi che
decidono di votare determina un significato politico che va al di là della scelta
del singolo candidato. Significa che i pugliesi nel momento in cui si sentono
investiti di una responsabilità diretta, a tale responsabilità non si sottraggono,
anzi, sciolgono i nodi che la politica di palazzo cerca di stringere (come quello
delle alleanze).
Qualcuno ha visto nel voto di domenica scorsa la sconfitta di D’Alema, Bersani
e Casini. Sono convinto che domenica non ci siano stati sconfitti. Chi ha votato
lo ha fatto per ribadire la volontà e la determinazione (che le alchimie dei palazzi
romani non sono riusciti a percepire) di ridare fiducia al presidente Vendola. L’errore commesso da D’Alema, Bersani e Casini è stato quello di pensare che con
“le forzature” e le entrate a “gamba tesa” avrebbero “normalizzato” la Puglia.
Nessuno, nemmeno io che ho scritto parole “grosse” all’indirizzo della “Volpe del
Tavoliere”, pensa che la politica delle alleanze non debba essere perseguita.
Pertanto non è una linea politica che è stata bocciata, è stato bocciato il metodo
che non tiene conto della volontà dell’Opinione Pubblica.
Ironia della sorte, sei minuti prima della conclusione delle operazioni di voto
delle primarie pugliesi, anche il PdL ha deciso e annunciato il nome del proprio
candidato alla corsa per la presidenza della nostra regione.
Lo ha fatto da Arezzo dove era riunito il “quartier genrale” del partito. Ha scelto
l’ex assessore Rocco Palese che in questi 5 anni è stato il capo dell’opposizione
in Consiglio regionale. La concomitanza dei due eventi è anche il frutto di un
“lavorio serrato” che si è svolto tra Arezzo e Lecce; tra Larussa e Poli Bortone.
Per essere più espliciti, in quelle ore si è imposto Fitto, che non gradiva la presenza di una personalità antagonista qual è la ex sindaca di Lecce.
Questa è la grande differenza tra
centro sinistra e centro destra; tra Pd e PdL:
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mentre a destra decide una sola persona: Berlusconi,
dall’altra parte decidono 205 mila persone.
D’Alema e Casini devono rivedere le loro strategie e
cercare legna da ardere nel doppio forno dell’Udc da
qualche altra parte perché Vendola non si sacrifica.
Berlusconi e Fitto, possono imporre ai pugliesi quello
che vogliono.
Ho avuto modo di seguire i sondaggi che La Gazzetta del Mezzogiorno ha realizzato in questi giorni sia
sui candidati di centro sinistra sia su quelli di centro
destra. Ebbene, chiara era la vittoria di Vendola su
Boccia. Altrettanto chiara era l’indicazione che veniva
per Adriana Poli Bortone che raccoglieva oltre il 50%
tra 5 proposte di candidatura. Rocco Palese era in
quarta posizione. Significa qualche cosa?
Saranno i pugliesi a decidere col voto del 28 e 29
marzo.
Intanto, grazie a quanto è successo domenica 24
gennaio 2010, la Puglia si gode una promozione di
immagine senza precedenti. E quei risultati positivi
che si sono registrati in campo turistico, possono ricevere un ulteriore impulso.
Non è solo per questo che ho già scelto per chi votare.
Lo farò pensando a chi va verso Sud e incontra la
Puglia e i suoi figli. A Sud incontri Vendola che manda
a casa degli assessori solo perchè coinvolti in faccende poco pulite. A Nord incontri Formigoni che si tiene
Prosperini e manda Noemi in TV. Questa è l’Italia della propaganda, quella di Berlusconi e dei suoi amici.
Io voglio, invece, quella della realtà e della gente che
crede nella giustizia e nella verità.
Stefano Giove
cronaca
La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010
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Vertenza Miroglio ancora
una volta ai tavoli del MiSE
di Marilena Surdo
Giovedì mattina scorso alle 11 si è svolto
presso il Ministero dello Sviluppo Economico il primo incontro dopo l’abbandono da
parte di Intini dal percorso di reindustrializzazione degli stabilimenti di Ginosa e di Castellaneta del
Gruppo Miroglio e le conseguenti
manifestazioni di protesta da parte della forza lavoro Miroglio.
Alla riunione, presieduta dal Dr.
Castano, hanno partecipato il Dr.
Di Leo (MiSE), il Sodaro in rappresentanza della Regione Puglia,
l’assessore provinciale alla Formazione Vito Miccolis, la vicepresidente del Consiglio provinciale,
Marta Teresita Galeota, il Sindaco di Ginosa, Luigi Montanaro, e
di Castellaneta, Andrea Nicolotti,
il Dr. Bertolino per il Gruppo Miroglio, i rappresentanti nazionali;
Giampalo Mati per FILTEA CGIL,
e Marcello Giordanelli per FEMCA
CISL oltre alle OO. SS. Territoriali: Giuseppe Massafra (FILTEA CIGL), Nicola Calabrese (FEMCA CISL) e Mario Toma (UILTA UIL).
L’incontro svoltosi è servito per rimettere in
piedi l’organizzazione tecnico-politica dopo
l’accantonamento dell’ipotesi di una successione Intiniana nella vertenza Miroglio.
Il dott. Bertolini ha spiegato che l’agenzia
di scouting, la Wollo srl, da loro incaricata
per la ricerca di nuove società interessate
ad assorbire la forza lavoro, ancora in carica Miroglio, ha iniziato le sue indagini di e
nel mercato.
A spiegare quali sono le richieste avanzate
al MiSE e alla Regione, Giuseppe Massafra: “Ferma restando l’utilità del tavolo tecnico ministeriale – così Massafra – abbiamo chiesto maggiore attenzione nella scelta delle imprese che eventualmente succederanno a Miroglio, proprio per evitare che
succeda quello che è accaduto durante la
fase Intini rimarcando che niente è imputabile agli attori presenti questa mattina (ieri)
al tavolo ministeriale”.
Sono trascorsi ormai 9 mesi di CIGS: “..
mesi che pesano nella gestione della ver-
tenza – ha spiegato Massafra – Per questo
abbiamo chiesto un impegno a convocare
un tavolo al Ministero del Lavoro per discutere di un’eventuale deroga alla CIGS, da
convocare entro massimo dieci giorni”. Proprio su questo tema è stata registrata una
disponibilità da parte del gruppo Miroglio e
la speranza è tutta riposta nel prossimo incontro che a quanto detto durante l’incontro
proprio al Ministero del Lavoro dovrebbe trovare le sue garanzie.
“Ieri abbiamo preteso la verbalizzazione degli intenti proprio per recuperare la disponibilità a derogare la CIGS non prescindendo
dalle condizioni che dovranno essere seguite dalla aziende interessate: assunzione dei
234 dipendenti e impiego totale degli stabilimenti” concludendo Massafra.
Al tavolo tecnico hanno partecipato anche la
vicepresidente Galeota e l’assessore Miccolis i quali hanno spinto per una ricerca controllata del soggetto, possibilmente unico,
che succederà a Miroglio.
Durante l’incontro le parti sindacali hanno,
inoltre, chiesto un sostegno al reddito dei dipendenti che da quasi due mesi hanno iniziato i corsi di formazione pur non avendo
ancora recepito alcun rimborso, stallo burocratico che pare essere già superato in Regione. Il sostegno richiesto è un’anticipazio-
ne del sostegno al reddito che Miroglio aveva
già garantito a fine CIGS. Questo incentivo,
9.000 € per dipendente, sarebbe il differenziale tra la CIGS e lo stipendio. I rappresentanti sindacali, sentiti i dipendenti,
hanno chiesto di poter avere in questo momento di particolare difficoltà
economica e morale, il 50%.
Il sindaco di Castellaneta ha invece
posto l’attenzione sulla possibilità di
utilizzare gli stabilimenti per attività
di respiro locale: “Riguardo alla prosecuzione della trattativa in essere,
i sindacati, ma anche il sottoscritto
ed il collega sindaco di Ginosa, Luigi Montanaro, hanno sottolineato la
necessità che vi sia una piu’ puntuale e tempestiva partecipazione
dei rappresentanti degli Enti Locali,
spesso –fino a questo momento- informati in ritardo e quindi esclusi dal
poter intervenire con proposte aderenti alla realtà territoriale, che solo
essi conoscono fino in fondo. A questo proposito, riguardo ai capannoni di Castellaneta che sorgono nelle immediate vicinanze dell’abitato, ho evidenziato
come l’ideale soluzione di riutilizzo sarebbe
per attività nel settore dell’agroalimentare o,
comunque, con altre attività ecosostenibili, a
salvaguardia della salute dei cittadini”.
“Quello di ieri mattina (giovedì scorso) – ha
commentato il sindaco Montanaro – è stato
un incontro interlocutorio. Si è ricostituito il
tavolo tecnico politico che ha anche accolto
l’agenzia di scouting ingaggiata da Miroglio
per la ricerca di un’alternativa valida per i dipendenti ed il territorio stesso. Quello che ho
chiesto al tavolo è una maggiore trasparenza, maggiore rispetto al passato, quindi diciamo No subito alle scatole chiuse. Ma tutto
questo, è bene dirlo, è permesso grazie alla
disponibilità del MiSE che si è posto in cabina di regia e a Miroglio che ha manifestato
la sua disponibilità a cercare nuove imprese
che vogliano investire sul territorio”.
L’appuntamento è al primo marzo quando al
tavolo del MiSE potrebbero essere convocati
proprio i nuovi interlocutori.
6
cronaca
La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010
G Group
interessato a
Miroglio
di Marilena Surdo
Nei giorni scorsi un incontro informale alla Regione ha visto riuniti al
tavolo tecnico della task force guidata da Vito Pinto i rappresentanti
di un pool di aziende fortemente
interessate a subentrare a Miroglio,
e che già in prima battuta manifestarono questo interesse assieme
ad altre quattro aziende. In quella
sede, ufficiosamente, quest’associazione di aziende ha confermato
la volontà di assorbire la forza lavoro, riqualificando i capannoni,
senza porre vincoli circa le strade
da seguire per l’ottenimento di finanziamenti.
G Group è il nome di questo consorzio di aziende pronte a subentrare a Miroglio, ha spiegato Raffaello Cristini referente locale del
consorzio.
Nell’incontro svoltosi ieri a Roma il
dott. Sodaro ha definito queste manifestazione di interesse “fumose”.
Questo perché, la G Group non
assorbirebbe l’intera forza lavoro.
Almeno fino al momento.
Ad oggi sono 10 le aziende rientranti nel gruppo capace di assorbire 197 unità. Ma due aziende
starebbero per entrare nel cartello
rendendo capace l’intero gruppo
di assorbire le 234 unità in carica
Miroglio. Diversi i settori interessati
da G Group: costruzione di prefabbricati antisismici in cemento, impresa che da sola assorbirebbe 150
unità, rigranulato pneumatici usati e
teli per tendoni agricoli, produzione
e sperimentazione di lampade led
a basso consumo, assemblaggio
pannelli fotovoltaici, progettazione
e realizzazione, un’azienda, tarantina, si occupa di ricerca radar per
impianti militari.
Le aziende hanno sedi diverse tra
cui Brescia, Sassari, Lugano, Bergamo, Taranto e Castellaneta.
Primarie centro sinistra:
Vendola a valanga anche a Ginosa
Nel voto per le primarie pugliesi che hanno stabilito il candidato presidente per la Regione
Puglia del centro sinistra alle prossime elezioni
regionali del 28 e 29 marzo, Vendola ha travolto
tutti anche a Ginosa. Con 487 voti, pari al
72,68% si è aggiudicato la partita con Boccia
che si è fermato a 183 voti, pari al 27,31%. Insomma anche gli elettori ginosini del centro sinistra non hanno avuto dubbi: hanno scelto Vendola.
D’altra parte tutta la provincia di Taranto si è
schierata, decisamente, a favore del Presidente
pugliese. Infatti la provincia di Taranto si attesta
su queste cifre: 18.287 (71%) voti per Vendola,
7.516 (29%) per Boccia.
Bisogna rilevare che tra il voto della città di Taranto (che rappresenta un terzo di tutto l’elettorato) e quello della provincia si è registrata una
sostanziale differenza. Nei comuni della provincia, Vendola raccoglie 11.871 voti, pari al 67,4%;
Boccia riceve 5730 voti, pari al 32,6%. In città
Vendola 6412 (78%) voti, Boccia 1786 (22%).
Se curiosiamo tra i Comuni della nostra provincia ci rendiamo conto che gli unici nei quali si è
imposto Francesco Boccia sono Carosino, Massafra, Fragagnano, Monteparano, Maruggio, Torricella. In alcuni
casi la vittoria di Boccia è stata per pochi voti. Anche in città vi è stato un seggio in cui ha vinto Boccia ed è quello
della Città Vecchia (42 a 78).
Per ritornare al voto ginosini possiamo
dire che escluse alcune personalità del
PD (Felice Bitetti, Vincenzo Caldarulo)
nessuno ha fatto campagna elettorale
per Boccia. Mentre il variegato mondo della sinistra (a cominciare dal circolo Arci) si è impegnato
nel sostegno a Vendola.
Adesso bisogna vedere come questo entusiastico sostegno a Vendola si trasforma in impegno
nel corso della campagna elettorale che non avrà
solo nei tre candidati presidenti (Vendola, Poli
Bortone e Palese) il motivo centrale. Non dimentichiamo che a Ginosa ci sono due consiglieri
uscenti che si ricandideranno (Costantino e Lospinuso) e a loro si aggiungerà l’avvocato Palmitesta per l’IdV (e rimane in bilico la possibilità di
vedere candidato anche il dottor Pietro Zanelli per
l’Udc).
Insomma non avremo modo di annoiarci nelle
prossime settimane. Intanto, archiviata la “faccenda” primarie si guarda già alle conseguenze e
ai danni che il ciclone Vendola ha prodotto sul
gruppo dirigente del Pd che non ha saputo cogliere quello che si sentiva nell’aria. Probabilmente,
le antenne di quel partito meritano di essere meglio sintonizzate.
Stefano Giove
foto: Erasmo Mazzone
scherzi a parte
VERSUS
Fornello
Inforna
nel mezzo,
l’incasinato,
e il conto
torna:
vale, da soli,
il terzo
Poli.
Noir
Di braccia
a caccia
nell’aranceto
disumano,
scortato
è lo straniero:
nero
italiano.
Eccezione
Della
egoarchia
e della
democrazia
derisa:
Giustizia
con Giustizia
uccisa.
Jolly
Giustizia
e politica,
in Alfano
è la notizia:
amendment
last minute
nella manica
del sovrano.
di from
La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010
7
Le favole di Grim
Un esercito di formiche
C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occhiocitrullo, e lì, ogni lustro, con l’avvento della primavera,
giungeva il tempo della disfida per la conquista del granducato del Tacco e, come in ogni tenzone, gli avversi
casati, ciascuno a suo modo, preparavano i loro cavalieri, scudieri, palafrenieri, alfieri (e chi più ne ha più
ne metta!) allo scontro; per tutti, però valeva una stessa regola: essere votati fino allo stremo per il proprio
signore e padrone aspirante alla vittoria.
V’era il casato dei Predellini, ricco e potente casato, con a capo l’amato e temuto cavalier Silvio d’ar core
nero. Lì, su chi designare a condottiero del torneo non v’era disputa! L’intero esercito aveva consegnato la
propria testa all’amato e temuto cavaliere, che amava sì tanto i suoi seguaci da non poter sopportare l’idea
ch’essi si sforzassero a pensare.
«Vuoi vedere – pensava il furbastro mentre requisiva le teste - che nel tentativo di pensare spunti loro qualche idea!?» E di fronte a questa pericolosa minaccia, il Cavaliere pensava per tutti.
Ben diverso era quello che accadeva nell’altro casato, quello degli Appiedati che eternamente in conflitto tra
loro e perennemente assaliti da dubbi, cercavano di trovare il loro condottiero guardando anche all’introvabile pelo nell’uovo. «Questo non va bene perché è troppo alto! Questo perché è troppo basso! Questo perchè
è troppo bravo!...» e, di giorno in giorno, al casato si consumavano interminabili, stancanti dispute.
In aggiunta, mentre nel regno del Tacco si discuteva, nell’Eterna Città si facevano affari, nottetempo, nella
taverna dell’Urbe, “Alcitrullo”, si incontravano tre noti signorotti: La Volpe del Tavoliere, Il Signore delle
Vele Incasinate e Il Fine Fiammellaio che cercavano di mettersi d’accordo su come spartirsi a pezzi il regno
di Stivalandia.
«Io sono in possesso di una polverina magica per il monte citorio e a me spetta il pezzo di Stivalandia che va
dalla rupe alla reggia!» affermò solennemente il Fine Fiammellaio.
«A me tocca il pezzo del Tacco perchè solo lì mi sboccia un fiore molto bello!» ribadì lisciandosi i baffi La
Volpe del Tavoliere.
«Io, invece, che son uomo di vela, devo avere tutti i pezzi. Solo così consentirò ai miei marinai di rifornirsi
del pane che a loro necessita per affrontare il mare aperto...» concluse il Signore delle Vele Incasinate che,
prima di andare via, rivolgendosi alla Volpe, aggiunse: «... E per favore manda via quel granduca dei tre Lizzi che siede ancora sul trono del Tacco, non credo che con la sua presenza sarà possibile per i miei marinai
prendere acqua a volontà».
La Volpe, con un sorriso beffardo, gli assicurò: «Non aver timore, domani stesso sarà legna da ardere nei
tuoi forni per cucinare il tuo pane!»
I tre compari, suggellato il loro scellerato patto con un abbraccio, si diedero appuntamento alla prossima
primavera.
Tuttavia, la mite indole del Granduca dei tre Lizzi, signore del regno della terra del Tacco, non lasciava pensare che quello avrebbe posto condizioni, quando la Volpe del Tavoliere gli chiese di mettersi da parte per il
bene del casato!
«Io mi farò da parte – disse - ma vorrei l’onore delle armi e, quindi lascia che io, da solo, possa battermi in
sfida con il tuo Valente cavaliere insieme a tutto il suo esercito. La sconfitta mi lenirà la sofferenza per dover
lasciare il mio popolo alle mercè dei mercanti.»
La Volpe non poté negare al Granduca l’onore delle armi e diede ordine che avesse luogo il duello del Primario.
Le truppe degli Appiedati furono schierate ed armate di tutto punto: alla loro testa un baldo Cavaliere, Boccia della Francesca.
L’impavido Granduca dei tre Lizzi, solo contro l’intera armata, era pronto allo scontro, quando, d’improvviso, non si sa da dove e non si sa come, dalla murgia, alle sue spalle, spuntarono migliaia e migliaia di cafoni che come tante formiche che non volevano andare all’inferno brandendo forche e badili si lanciarono in
difesa del loro sovrano.
Come andò a finire è presto detto: dell’esercito della Volpe non rimasero che le insegne. E questa volta il grido di vittoria giunse fino ad Occhiocitrullo
Morale della favola: Mai fare i conti senza le formiche che nel loro piccolo sanno incazzarsi
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cronaca
La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010
Notizie
Flash
Rubrica a cura di Giulio Pinto
Il quartiere Gigli senza acqua
L’espansione edilizia determinatasi nel
decennio scorso ha interessato essenzialmente la zona a ridosso della masseria Palatrasio; in pochi anni, sono sorti
decine di edifici civili e migliaia di ginosini
e non si sono trasferiti. E’ sorto il quartiere
Palatrasio; il risvolto negativo di questo
nuovo insediamento residenziale è che di
rimando i quartieri limitrofi hanno cominciato a soffrire la carenza dell’acqua. Il
quartiere Palatrasio sorgendo più a valle
del quartiere Gigli sottrae quotidianamente l’acqua; la conseguenza che nelle vie
Leoncavallo, Piccinni, D’Annunzio , Palestrina l’acqua potabile circola nelle tubazioni solo di notte. La mattina gli abitanti,
privi di riserve idriche, sono costretti a
conservare l’acqua in recipienti, un po’ come succedeva nell’immediato dopo guerra. Ma allora erano altri tempi. E’ sorto un
comitato che, nei prossimi giorni, chiederà un incontro con la amministrazione
comunale, per porre alla sua attenzione il
grave problema.
*****
Autorizzazione paesaggistica: il parere
del Soprintendente diventa vincolante
È entrata in vigore il 1° gennaio 2010 la
procedura per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica prevista dall’art. 146 del
Codice dei beni culturali. Termina, quindi,
il regime transitorio (prorogato tre volte nel
2009), nel corso del quale è stata sospesa l’efficacia del nuovo testo dell’articolo
146 del Codice, come modificato dal Dlgs
63/2008. La nuova procedura attribuisce
maggiori responsabilità alle Regioni e
riserva alle Soprintendenze il potere di
esprimere parere preliminare vincolante
sugli interventi nelle aree protette. Si tratta di un parere necessario per il rilascio
dell’autorizzazione paesaggistica e quindi
del successivo titolo abilitativo edilizio (DIA
o permesso di costruire). L’autorizzazione
paesaggistica diventa efficace decorsi 30
giorni dal suo rilascio e va trasmessa alla
Soprintendenza e, unitamente allo stesso
parere, alla regione o agli altri enti pubblici
interessati e, ove esistente, all’ente parco
nel cui territorio si trova l’immobile o l’area
sottoposti al vincolo. Fino al 31 dicembre
2009, l’autorizzazione paesaggistica era
emanata dal Comune (delegato dalla Regione), previa valutazione della compatibilità dell’intervento; la valutazione veniva
inviata alla Soprintendenza che, entro 60
giorni, poteva eventualmente annullarla
per vizi di legittimità degli atti. Ricordiamo, inoltre, che il parere della Soprintendenza è obbligatorio ma non vincolante
solo nel caso in cui le Regioni abbiano
approvato un piano paesaggistico. Finora
meno di 10 Regioni hanno firmato con il
Ministero dei Beni culturali un’intesa per
redigere le norme di tutela del paesaggio.
Alla nuova procedura appena entrata in
vigore, si lega la bozza di Regolamento
che semplifica le autorizzazioni paesaggistiche per gli interventi di lieve entità sui
beni vincolati. Il provvedimento, ora all’esame del Consiglio di Stato, ridurrebbe
i tempi per il rilascio dell’autorizzazione
da 105 a 60 giorni . Il nuovo regolamento
potrebbe essere emanato entro febbraio,
anche perché la semplificazione si applica solo ai permessi rilasciati con la nuova
procedura.
*****
Capone: “La Puglia terra delle rinnovabili. Sconcertante il ricorso del Governo in favore del nucleare”
“La Puglia non intende introdurre impianti
nucleari sul suo territorio. I tentativi del
Governo di togliere voce in capitolo alle
Regioni su questa materia, è a dir poco
sconcertante”. È questa la reazione della Vice Presidente della Regione Puglia
Loredana Capone alla notizia del ricorso
del Governo contro la legge pugliese sull’energia nucleare. “Se si rivelasse vera
la notizia del ricorso – ha detto – suonerebbe come la conferma della volontà
di fare della Puglia una delle candidate
ideali per le centrali, secondo la mappa
stilata nel 1979 dal CNEN, il Comitato
nazionale per l’energia nucleare, che rileggiamo sui giornali di oggi. Una mappa
nella quale la Puglia è la regione in Italia
con più località considerate compatibili
con un reattore. Ce ne sarebbero addirittura otto: a Taranto è indicata la costa
al confine con la Basilicata, a Foggia,
il Gargano vicino Lesina e la costa del
Golfo di Manfredonia, a Lecce, la costa
ionica a nord di Porto Cesareo, la costa
ionica a sud di Gallipoli e la costa adriatica a nord di Otranto, concludono il nutrito
elenco la costa a sud di Brindisi e, nella
stessa provincia, la costa in corrispondenza di Ostuni. La Regione non ci sta”.
“La Puglia – ha ribadito Loredana Capone – produce già l’86% di energia in più
rispetto al suo consumo, ma soprattutto
è la terra delle rinnovabili, in vetta a tutte
le classifiche perché capace di generare
il 27,1% dell’energia eolica nazionale e il
13,71% dell’energia fotovoltaica di tutta
l’Italia. È questa la vocazione vera del nostro territorio, una vocazione per la quale
l’Assessorato allo Sviluppo economico
ha snellito procedure e concesso autorizzazioni per impianti di energia pulita
che totalizzano quasi 1.300 megawatt di
potenza elettrica”. “Per questo – ha concluso la Vice Presidente – combatteremo
con tutte le nostre forze contro chi vuole
devastare le nostre coste e la nostra salute, costruendo centrali atomiche”.
cronaca
Politi lancia l’allarme.
Il presidente della Cia traccia un bilancio negativo del
2009. Il 2010 non si è certo aperto sotto i migliori auspici.
Tanti problemi restano aperti. Gli agricoltori sempre alle
prese con costi opprimenti, prezzi in caduta e redditi in
crollo. La mobilitazione proseguirà. Vogliamo risposte
certe per il futuro del settore agricolo.
“Se il 2009 si era chiuso con un bilancio fortemente negativo, il nuovo
anno non cambia affatto lo scenario. Il 2010 si è aperto con i problemi di
sempre. Di un’agricoltura in crisi profonda, di imprenditori agricoli stretti da costi opprimenti e da un crollo dei prezzi praticati sui campi e con
redditi in caduta libera (meno 25,3 per cento negli ultimi dodici mesi). La
finanziaria non ha dato alcuna risposta. E al momento il governo continua ad ignorare una realtà drammatica per le nostre campagne. Manca
attenzione e la svolta che il mondo agricolo auspica non s’intravede. E
così quest’anno rischia di trasformarsi in una nuova debacle per le imprese”. E’ quanto sottolinea il presidente della Cia-Confederazione italia-
Giovanni Allevi
La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010
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na agricoltori Giuseppe Politi preoccupato per una situazione veramente
allarmante.
“Se non si interviene da subito con misure incisive e coraggiose con nuove
e propulsive politiche, c’è il fondato pericolo che -avverte Politi- migliaia di
aziende agricole siano costrette a chiudere. Già nello scorso hanno più di
30 mila hanno cessato l’attività. Purtroppo, continuiamo a notare un disinteresse totale nei confronti del settore. Nulla è cambiato rispetto alle promesse da parte del governo e dello stesso presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi, che non si sono mai tradotte in una concreta realtà. I problemi di migliaia di imprese agricole restano, anzi rischiano di aggravarsi ulteriormente. Per questa ragione la nostra mobilitazione proseguirà ancora più incisiva proprio perché pretendiamo risposte valide dalle istituzioni
e soprattutto dell’esecutivo che non può ignorare ulteriormente la gravità
della situazione”.
“Il 2010 -ribadisce il presidente della Cia- s’annuncia, dunque, ancora molto difficile per le sorti della nostra agricoltura. Noi, però, non accettiamo la
logica del declino, né tantomeno staremo fermi davanti alla mancanza di
una politica seria per l’agricoltura. Sin da adesso lanciamo la nostra sfida
per un reale cambiamento e per fare in maniera che l’agricoltura venga
considerata alla stessa stregua degli altri settori produttivi.”
“La Cia si batterà con tenacia affinché -sostiene Politi- il settore primario
possa ricominciare ad avere le certezze che oggi mancano. La Confederazione sarà ancora una volta in prima linea per lo sviluppo e la competitività delle imprese agricole. Attendiamo interventi concreti e nuove politiche che vanno adottati in tempi rapidissimi. Altrimenti rischiamo di perdere
pezzi importanti di un patrimonio, quello agricolo, fondamentale per il Paese, la sua economia, la sua società”.
A cura di Carmelo Candia
Avis Comunicato
Una breve pausa, via con il nuovo anno con programma e aspettative lungimiranti. Siamo diventati maggiorenni, fra qualche mese
alcuni eventi, programmati dal Direttivo, per mantenere viva l’interesse dei soci e della cittadinanza alla donazione, alla solidarietà
al benessere personale. Si riparte, anzi si continua con il primo appuntamento importante con la donazione di domenica 7 febbraio
a Ginosa presso il Poliambulatorio con inizio dalle ore 8.00.
Subito a seguire nello stesso mese donazione a Marina di Ginosa,
domenica 21 febbraio presso la Guardia Medica in viale Italia.
C’è invece chi, delle disgrazie altrui e della buonafede di tanti, ne
approfitta ed è successo che nella giornata di domenica 17 u.s,
dopo un silenzio di alcuni mesi uno sciacallo è tornato alla ribalta, un SMS allarmante inizia a circolare con queste testuali parole:
“Bimbo 17 mesi necessita sangue gruppo b positivo per leucemia
fulminante” segue un numero di cellulare e la firma di un fantomatico riccardo capriccioli con un sollecito a farlo girare. Lo stesso
messaggio alcuni mesi fa. Tantissime le persone che hanno chiamato in associazione per confermare la disponibilità e alle quali si è
provveduto a spiegare che questo è opera di un folle. Pertanto, di
comune accordo con i centro trasfusionali, avvisiamo che il richiamo all’emergenza sangue, tramite le associazioni, spetta per competenza legislativa solo al Sevizio di Immunologia Trasfusionale
del territorio di appartenenza.
Diffidate di richieste di sangue o di aiuti umanitari da parte di
persone che non conoscete.
Nicola Carenza
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attualità
La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010
L’Operazione Trasparenza della Pubblica Amministrazione
Ginosa come la “Withe House”?
Un articolo pubblicato il 26 gennaio dal quotidiano tarantino “TarantOggi” a firma di Cosimo Salvatorelli descrive il nostro Comune
come la “Withe House” (Casa Bianca).
Secondo il giornalista, la vicenda è emersa
in quanto l’Operazione Trasparenza, avviata dal ministro Brunetta, che mira a rendere
pubblici i dati relativi agli incarichi di consulenza e collaborazione esterna avviate dagli
Enti Pubblici a partire dal 2008 e la pubblicazione dei dati relativi proprio di quell’anno, ha fatto scrivere che il comune di Ginosa
ha una consulenza esterna molto corposa.
Da cosa scaturisce tale descrizione? Salvatorelli ce lo dice in un passaggio dell’articolo: «Sette unità che hanno il compito di “Assistenza al sindaco e agli assessori nella
gestione dei rapporti istituzionali” per un totale di 21.600,00 euro annui per ogni unità.»
Ma il giornalista di TarantOggi non si ferma
solo e soltanto a queste unità lavorative, ci
inserisce anche la spesa che il Comune di
Ginosa sostiene per «“Attività di informazione e comunicazione” gestita da un solo collaboratore, per un totale di 15.600,00 euro
annuali e quindi 1.300,00 euro mensili.»
L’articolista continua in questa sua descrizione della Withe House di Ginosa raccontando che «…In più, per rafforzare il suo organico, il Comune di Ginosa ha pensato
bene di aggiungere le “Attività di competenza ufficio di staff”, servizio composto da 5
unità per un totale di 21.600,00 euro annui,
anche qui per ogni unità lavorativa…»
Pronta la replica a quanto scritto da Salavatorelli da parte dell’Amministrazione comunale di Ginosa che dall’Ufficio delle Attività
di informazione diffonde il seguente comunicato stampa: «“Il Comune di Ginosa paragonato alla White House. Mi viene in mente
una celebre frase di Totò, …in questo manicomio succedono cose da pazzi. Già, perché essere equiparati alla Casa Bianca, se
da un lato suona come un onore, perché se
paragone deve esserci, che ci sia in toto,
dall’altro tuona come una beffa o un’offesa.
Fate vobis. Magari avessimo le risorse di
cui può disporre il presidente Obama. Purtroppo così non è e, peraltro, passare per
un Comune che sperpera, quando, invece,
si cerca di contenere il più possibile la spe-
sa pubblica, pur garantendo alla macchina amministrativa figure professionali sottopagate, che le consentano di
operare, comunque, pienamente e ai
cittadini tutti i necessari servizi, non
solo ci offende, ma, se non fosse per
il nostro spirito di servizio, ci porterebbe ad imitare l’inerzia di tante altre
realtà istituzionali: non operano, non
intercettano finanziamenti, restano
immuni dalla polemiche”: secco l’intervento dell’assessore comunale al
Bilancio Carmine Malvani, alla nota
pubblicata in data 26.01.2010 sul Tarantoggi.
“Tuttavia, per amore di verità, mi preme l’obbligo di fare alcune precisazioni, visto che non sempre tutti hanno
la competenza di leggere le carte in
maniera corretta e che, spesso, per
scelta di parte, si decide di leggerle
a proprio piacimento. Libertà di informazione, sì, ma possibilmente corretta, reale e completa!
Quanto alle sette unità, che hanno il
compito di «Assistenza al sindaco e
agli assessori nella gestione dei rapporti istituzionali», è vero che percepiscono un totale di 21.600,00 euro;
peccato, però, che siano lordi e che
vengano corrisposti non annualmente, ma nel triennio. Dunque, percepiscono pro capite circa 600euro lordi al
mese, a fronte di un lavoro immane.
Quanto alle «Attività di competenza
ufficio di staff», servizio composto
da 5 unità, percepiscono un totale di
21.600,00 euro annui; risorse che non
vengono sottratte dal Bilancio Comunale, ma che sono di competenza dell’Ufficio del Piano di Zona – Ambito n°
1 (Comune di Ginosa, Castellaneta,
Laterza, Palagianello e Asl Ta/1).
E, poi, dulcis in fundo, «Attività di informazione e comunicazione » gestita, purtroppo, da un solo collaboratore, per un totale di 15.600,00 euro annuali, sempre lordi e, quindi, 1.300,00
euro mensili. E su questo punto chiosa Malvani – vorrei ricordare che,
per la Direttiva Frattini del febbraio
2002, il Bilancio Comunale dovrebbe
destinare il 2% alla comunicazione ed informazione
istituzionale, ma siamo lontani anni luce dal farlo. E
poi, basta consultare il Tariffario Nazionale, sul sito
dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia, per rendersi
conto che non sperperiamo affatto, anzi ... Questi,
infatti, sono i compensi stabiliti per gli Uffici Stampa: per prestazioni fisse continuative da addetto
stampa, senza vincolo di orario e di presenza: 1) su
base annuale € 34.901,00; 2) su base semestrale €
17.451,00. Per manifestazione di breve durata con
adeguato lavoro preparatorio redazionale, contatti
con la stampa, redazione comunicati, organizzazione conferenza stampa e incontri di lavoro: 1) manifestazione della durata sino a 5 giorni € 8.502,00;
2) manifestazione della durata sino a 10 giorni €
11.240,00. Per Attività giornalistica di collaborazione pro tempore, al giorno € 419,00; per la stesura
di testi per conto di un ufficio stampa: 1) Fino a due
cartelle (25 righe a 60 battute l’una) € 150,00; 2)
oltre le due cartelle e fino a cinque, € 242,00. Ogni
commento è superfluo, ma … date a Cesare quello
che è di Cesare!”.
Poi, sia nel 2008 che nel 2009, in merito alla normativa che obbliga al contenimento della spesa
pubblica, art. 3 comma 55 della Legge 244/07, nel
Consiglio Comunale, con delibera n° 6 del 2008 e
n° 20 del 2009, è stato approvato all’unanimità il
Programma delle Collaborazioni esterne. “21 voti
su 21 presenti in aula. Se avesse avuto il benché
minimo sentore di sperpero di denaro – continua
Malvani – l’opposizione, molto attenta in questi casi, avrebbe sicuramente votato contro o, al più, si
sarebbe astenuta. Ed, invece, il Consiglio è stato
unanime”.
E poi un appello: “Piuttosto che curiosare tra i compensi dei liberi professionisti, che lavorano per il
Comune di Ginosa, per sollevare polemiche senza fondamento, qualcuno farebbe, invece, bene,
ad evidenziare come il nostro Comune sia stato
uno dei pochissimi che, ad oggi, si sia adeguato
all’Operazione Trasparenza, avviata dal ministro
Brunetta. Difatti, proprio in una sezione specifica,
dedicata alla Trasparenza, sul sito istituzionale del
Comune, www.comune.ginosa.ta.it; sono visionabili i compensi delle figure esterne. Pertanto, perché
non evidenziare con un tono positivo e congratulatorio l’efficienza del nostro Comune in tal senso?
Non c’è cieco peggiore di chi non vuol vedere!”.»
Lascio ai lettori le considerazione sulla questione.
Certo il collega Salvoterelli, che non è di Ginosa e
non credo abbia niente contro l’amministrazione
comunale di Ginosa, si è limitato a leggere le carte.
Non voleva e non doveva fare “la voce del padrone”. Vi è poi un aspetto che non può essere sottaciuto: l’Istituzione non significa maggioranza. E per
quanto riguarda la situazione dell’ufficio ginosino
pare che ci troviamo di fronte ad un ufficio stampa
della sola maggioranza. SG
attualità
La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010
11
Intervista all’Assessore alla P.I, Felice Vizzielli
Abbiamo chiesto all’Assessore Felice Vizzielli un resoconto dell’edilizia scolastica del territorio ginosino.
«Assunta la delega alla Pubblica Istruzione nel giugno 2006, c’è stato l’impegno a portare avanti i progetti della prima giunta Montanaro e di procedere nella continuità. Avvertendo l’esigenza di adeguare gli edifici scolastici
alle norme di sicurezza, non solo per
adempiere alle norme disattese da diversi anni ma soprattutto per un impegno morale e politico che è dovuto agli
alunni con le proprie famiglie ed a tutto il personale scolastico.»
In considerazione di quanto ha detto,
ci può dire quali sono le scuole oggetto di ristrutturazione e quindi meritevoli di ottenere il certificato di sicurezza e prevenzione incendi?
«Per la scuola “L. Radice” sono stati
eseguiti i lavori riguardanti l’abbattimento delle barriere architettoniche, la nuova centrale termica a metano, la centrale per la riserva idrica e il nuovo muro in
cemento armato con le annesse fioriere
lungo tutta via Fornace per un importo di
oltre 400.000 €. I lavori sono stati completati e stiamo aspettando il sopralluogo del Comando Vigili del Fuoco per il
rilascio del certificato di idoneità.
Anche per l’Istituto “Calò” abbiamo investito un importo di 420.000 € per la
nuova centrale idrica e termica a metano, nuovo impianto elettrico, nuova recinzione in cemento armato lungo tutta via Montesanto, creazione della nuova scala per l’uscita di emergenza e rifacimento della guaina per tutto il lastrico
solare. I lavori sono terminati ed anche
qui siamo in attesa del sopralluogo del
Comando Vigili del Fuoco per il rilascio
del certificato di idoneità.
Impegno finanziario importante per la
scuola “S.G.Bosco” per un importo iniziale di 770.000 euro. I lavori previsti ed
in fase di completamento hanno riguardato la costruzione della nuova cisterna
della riserva idrica, la nuova centrale termica con alimentazione a metano, rifacimento delle porte delle aule a norma
con apertura all’esterno, costruzione del
vano ascensore, rifacimento di tutto l’impianto elettrico, abbattimento delle barriere architettoniche con la creazione di
rampe per disabili nei due ingressi principali e per l’ingresso nella palestra, rifacimento a nuovo del salone e la refezione scolastica realizzando una nuova
uscita di emergenza, rifacimento della
controsoffittatura dell’intero ultimo piano e rifacimento della guaina sul lastrico solare. I lavori sono stati tutti eseguiti
ed entro febbraio quelli previsti da progetto saranno tutti completati in modo
da chiamare il Comando Vigili del Fuoco
per l’ottenimento delle certificazioni di rito. Colgo l’occasione per annunciare che
è andato in gara d’appalto un nuovo progetto di 300.000 euro e con queste risor-
se si provvederà al rifacimento delle finestre,
speriamo tutte, non solo per l’estetica e la sicurezza, ma anche per il contenimento della
spesa energetica.
Per l’Istituto “Carducci”, che è parzialmente
adeguata alle norme di sicurezza abbiamo un
progetto di 350.000 euro che è stato ritenuto
valido, ma da due anni non è stato finanziato
dai fondi INAIL. Con l’acquisizione di risorse
diverse abbiamo approntato un progetto stralcio di 150.000 euro per abbattere le barriere
architettoniche creando il vano ascensore e
trasformando la centrale termica da gasolio a
metano.
Per la scuola “Morandi” che và completata
in ogni sua parte abbiamo stanziato la somma
di circa 50.000 euro per realizzare il montacarichi per collegare le cucine alla sala mensa,
ripristinare l’ascensore, la costruzione di una
nuova aula e la realizzazione di uno spazio ludico all’esterno munito di tappeto antitrauma. I
lavori sono tutt’ora in corso.
In questi giorni abbiamo completato i lavori di
risanamento dell’ edificio “Giovanni Paolo II”
, eliminando le numerose infiltrazioni di acqua
provenienti dagli spazi esterni e dal sottosuolo.
Per l’Istituto “G. Deledda” stiamo svolgendo
normale manutenzione anche perché è l’unica
scuola in Ginosa munita di certificato prevenzione incendi, ma comunque siamo sempre
attenti a recepire i suggerimenti e le richieste
del Dirigente Scolastico.
A Marina di Ginosa l’Istituto “R.Leone” è munito del certificato prevenzione incendi ma necessita di interventi di manutenzione straordinaria tant’è con un progetto di circa 300.000
euro già finanziato, che andrà in gara d’appalto in questi giorni, e ci permetterà di rifare le
finestre per la sicurezza ed evitare intrusione
dall’esterno. Nel frattempo abbiamo rifatto a
nuovo i bagni del piano terra per un importo di
23.243 euro ed il rifacimento e messa a norma
del pavimento della palestra per circa 25.000
euro.
La scuola “Boschetti Alberti”, anch’essa è
munita del certificato prevenzione incendi e
necessita della quotidiana manutenzione, ma
ci perviene la richiesta pressante delle famiglie per la realizzazione di una palestra per le
attività psico-motorie degli alunni. Ci stiamo
impegnando affinchè questa esigenza venga
soddisfatta e siamo sicuri in tempi quanto più
brevi possibile.
Per ultimo, abbiamo già dato incarico ad un
tecnico per la valutazione economica dello
stabile sede della Scuola Materna di
Marina di Ginosa per poterla permutare con la costruzione di una nuova scuola materna in uno dei suoli comunali in
una delle lottizzazioni il cui progetto,
già pronto, sta per essere messo in gara con bando pubblico, in questi giorni.
Le descrizioni che ho fatto sono visibili a
tutti e tutti possono verificare.»
Vorremmo far conoscere ai nostri lettori quali progetti l’Amministrazione
Comunale ha finanziato per concorrere e sostenere l’Offerta Formativa
che la scuola propone.
«Ogni qual volta la Scuola ci chiama a
finanziare quei progetti validi, l’Amministrazione si trova sempre disponibile.
• Abbiamo sostenuto l’istituto “S.G.Bosco”
per il progetto di Educazione Alimentare
e quello di Educazione Ambientale; sarei
ben lieto di finanziare, se la scuola potesse riprendere il progetto “Carnevale”, che è
sempre stato il fiore all’occhiello di questo
istituto;
• L’istituto “Calò” ha ottenuto il finanziamento per il progetto Eco- schools e quello Un
Libro per Amico;
• Per l’istituto “Carducci” c’è stato un finanziamento per un progetto sull’Ambiente, un
contributo per il saggio di fine anno scolastico ed un contributo economico per il ripristino dell’impianto elettrico con rifacimento
delle porte di sicurezza nelle tre aule adibite
a laboratori;
• Per l’istituto “Deledda” c’è stato un considerevole finanziamento per l’avvio della
“Sezione Primavera”, un contributo per la
realizzazione di calendari a cura della scuola “Morandi” ed inoltre quello del presepe vivente che si è svolto lungo via Matrice e nel
centro storico;
• Per l’istituto “Leone” abbiamo finanziato
il progetto La Città dei Bambini, il secondo
convegno di educazione stradale, il saggio
di fine anno, il concerto natalizio, il progetto
di screening sanitario in collaborazione con
il Centro Medico di Riabilitazione di Marina
di Ginosa, il progetto di gemellaggio sul’ambiente con scambio culturale con la scuola “T. Fiore”di Gravina in Puglia, il progetto
per l’apprendimento linguistico e la valorizzazione dell’ambiente.
Tante altre sono state le compartecipazioni comunali con tutti gli istituto scolastici di
Ginosa e Marina di Ginosa. In ultimo nel
Natale appena trascorso abbiamo attuato
un progetto giocoso e gioioso “Un Magico
Natale” rivolto a tutti i bambini delle scuole
dell’infanzia del territorio ed in ognuno dei
plessi scolastici si è esibito il Super Mago
Albus, esperto nelle magie e giochi ludici
per bambini, accompagnato da Babbo Natale che ha distribuito caramelle e piccoli
panettoni per tutti.
Ringrazio l’Assessore per la descrizione ed
il resoconto che ha voluto fare riguardante
le scuole del territorio comunale nell’attesa
di un nuovo incontro per le future attività e
realizzazioni.
SG
12
attualità
La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010
Piani Particolareggiati, Viabilità e non solo: la posizione dell’UDC
Il consigliere capogruppo Mario Toma chiede lumi circa la mancata risposta
dell’Amministrazione alle numerose interrogazioni inoltrate a mezzo protocollo ed espone la
posizione del suo partito sulle questioni trattate nell’ultima seduta del Consiglio Comunale
Otto punti all’ordine del giorno al centro del
dibattito che ha visto esprimersi i gruppi
politici di maggioranza e minoranza in seno al Consiglio Comunale che si è riunito
in sessione straordinaria nel pomeriggio di
Lunedì 18 gennaio presso il Teatro Alcanices di Ginosa.
Il consigliere Mario Toma, capogruppo
UDC, nel corso del suo mandato che vede il
suo partito da circa un anno all’opposizione
ha tenuto a precisare la posizione assunta
da lui e dal suo partito in merito ai vari argomenti oggetto di discussione.
La seduta si è aperta con un’interrogazione
rivolta dal consigliere Toma che ha messo in
rilevanza il fatto che, malgrado avesse già
inoltrato diverse interrogazioni attraverso il
protocollo relative a problematiche che tuttora persistono sul territorio marinese, queste non hanno avuto alcun tipo di riscontro,
verità supportata anche dal mancato intervento dell’amministrazione in merito a segnalazioni che riguardano il gravoso stato
in cui versano le arterie stradali di Marina
di Ginosa .
Nella sua interrogazione il consigliere Toma
ha messo in risalto anche lo stato di pavimentazione della “nuova” Piazza Indipendenza che versa trascuratezza assoluta,
anche in zone particolarmente critiche come lo scivolo per i disabili dove è evidente
un distacco del pavimento.
In merito al secondo punto all’odg l’UDC ha
espresso il suo disappunto in ordine all’accordo di programma relativo alla gestione
dell’Acquedotto Rurale in contrada Pescarella e Orti in quanto la tariffa che dovranno corrispondere i residenti di quella zona
dovrebbe essere equiparata a quella corrisposta da tutti gli altri abitanti del territorio
comunale poiché sono già stati corrisposti
al Comune gli oneri di urbanizzazione.
Per il consigliere Toma occorrerebbe, qualora si registrassero delle deficienze finanziarie in ordine al servizio di acquedotto,
provvedere ad una verifica su tutti i contribuenti della zona al fine di individuare le
reali fonti del gap finanziario in modo da
poter consentire un equa ripartizione del
tariffa per il servizio.
In merito al all’approvazione dei P.P. Com-
parti Edificatori a Marina di Ginosa il parere
dell’UDC è stato favorevole, ma nel contempo si chiede che in questo provvedimento
ci sia un’equa ripartizione degli incarichi che
coinvolga tutti i tecnici locali, in controtendenza a situazioni analoghe del passato
che hanno visto l’esclusione di una parte
dei tecnici dalla redazione dei piani particolareggiati.
Punto centrale della seduta l’approvazione
definitiva della variante del comparto edificatorio n° 19 del vigente P.R.G. che ha riscosso il parere favorevole da parte del gruppo
UDC in quanto, come spiega Mario Toma,
si ritiene giusto che un contribuente possa
usufruire della sua proprietà nella piena totalità, sempre nel rispetto della legge e del
P.R.G.. In ordine a questo punto l’UDC ha
chiesto all’Amministrazione, anche alla luce
delle ultime vicende calabresi e siciliane che
hanno visto l’insorgere di situazioni critiche
dovute agli smottamenti per il dissesto idrogeologico, di tener presente i fatti accaduti,
e che i singoli cittadini possano ottenere, per
poter intervenire sull’area di loro pertinenza,
tutti i nulla osta che la regione Puglia ha
evidenziato nelle sue prescrizioni atte a prevenire un replicarsi delle spiacevoli vicende
già accadute in Calabria e Sicilia.
Nel corso della seduta si è provveduto alla
sostituzione di un componente del Comitato
di Frazione di Marina di Ginosa e in merito
a questa questione il consigliere Toma ha
fatto notare al presidente che la composizione attuale del Comitato non è speculare a quella del consiglio comunale in quanto al suo interno esistono ancora i gruppi
D.S. e Margherita e l’U.D.C. non è rappresenta, per cui si richiede al presidente di
provvedere attraverso la convocazione di
una conferenza di capigruppo.
In merito alla realizzazione di un impianto fotovoltaico in agro marinese il gruppo
UDC ha votato favorevolmente in quanto
intende sempre sostenere tutte le iniziative volte alla produzione di energia pulita
e alternativa, così come per l’impianto a
biomasse.
L’ultimo punto che ha accolto il parere del
consigliere Toma riguardava una mozione presentata dal consigliere Giannatelli
in merito alla nuova bozza di piano della
mobilità urbana che l’Amministrazione intende realizzare, mozione che presenta la
problematica di un quartiere in cui le strutture, in quanto hanno problemi strutturali,
hanno riportato notevoli danni derivanti
dalla densità del traffico.
Il parere dell’U.D.C. è quello di tenere conto di questa problematica per l’intero abitato in quanto diverse sono le zone abitate
caratterizzate da questo tipo di problematica e, inoltre, che la bozza del redigendo Piano del Traffico sia resa pubblica e
presentata a tutta la cittadinanza che ha il
diritto di conoscere nei dettagli quelli che
sono i propositi della Amministrazione Comunale.
Sulle questioni sollevate dal consigliere
Toma vi è stata la presa d’atto dell’Amministrazione, non ci resta che attendere sviluppi che si concretizzino in azioni risolutive per il bene delle comunità del territorio
comunale, nel frattempo lo stesso consigliere ci conferma la sua volontà a tenere
sempre alta la guardia e a continuare con
determinazione e spirito costruttivo la sua
attività politica al fianco della cittadinanza
e a tutela del cittadino.
Antonello Lovecchio
attualità
La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010
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Viabilità e PMU: la polemica continua
Duro confronto tra Montanaro e Galeota sui temi della viabilità.
Il nostro giornale si è occupato ampiamente della proposta di Piano della Mobilità Urbana. Lo
ha fatto intervistando i tecnici del settore, i tecnici progettisti e offrendo ai rappresentanti istituzionali la possibilità di esprimere la loro opinione.
I toni della discussione sono stati alti e non poteva essere diversamente, visto che, un forte malessere viene espresso sulla proposta avanzata
dai tecnici.
Sulla questione ritorna a bomba il capogruppo
consiliare del Pd (nonché vicepresidente del
Consiglio provinciale) Teresita Galeota che, attraverso la seguente nota stampa ribadisce le
critiche già formulate e controreplica al comunicato stampa del sindaco Montanaro.
«Saranno i soliti bla bla bla, ma non una risposta tecnica alle criticità rivelate nella nota stampa di qualche giorno fa. Eppure vi erano dei riferimenti specifici che meritavano risposta, domande che, riprendendo lo stile di quotidiani importanti come La Repubblica, ripeteremo finché
non troveranno risposta: come mai il PMU non
è stato progettato tenendo conto che la regione
ha approvato e finanziato i Programmi Integrati
di Riqualificazione delle Periferie (PIRP)? Come
mai è trascorso tutto questo tempo prima di portare in conferenza dei capigruppo una bozza di
Piano? Qualsiasi intervento deve prevedere in
primis un capitolo per la voce “Risorse”, quale
atto delibera in merito a tale voce per la realizzazione del PMU? Si parla di “operazione trasparenza”, di volontà di raccogliere i pareri della
comunità. Come mai non si è pubblicato il piano
nel sito comunale? Come si spiega allora la nascita di diversi comitati spontanei che raccolgono firme e che manifestano dei disagi nei confronti di queste ordinanze sindacali?
Bene ha fatto il primo cittadino a fare riferimento alla ex ss 580, peccato, davvero peccato che
non si sia accorto che la manutenzione ordinaria
è “all’ordine” del giorno: basterebbe fare un giro
in auto fino alla marina per notare gli operatori
di Isola Verde alle prese con i lavori di pulizia di
cunette e scoline.
Si accusa di non aver fatto proposte alternative:
sono 3 anni che in Consiglio Comunale presento interrogazioni, che non hanno mai raccolto
l’attenzione del primo cittadino ginosino, proponendo di spostare l’area mercatale in una zona
che non intasi lo scorrimento veicolare, per fare solo un esempio. (vogliamo aggiungere altri
suggerimenti “storici”?)
Il primo cittadino ginosino sostiene che la rete
stradale di competenza provinciale “è” allo
sconquasso. Bene farebbe il sindaco ad utilizzare i condizionali piuttosto che gli indicativi, ancor meglio se prima di scrivere si informasse. Per quanto riguarda l’incrocio tra
Laterza – Castellaneta, un incrocio notoriamente pericoloso, vi è un progetto dell’ANAS,
già in programma, poiché in quel punto si
intersecano una strada provinciale con una
statale. Inoltre altri due progetti sono in via
di esecuzione sul sistema viario provinciale
e che vedranno degli interventi di rifacimento
del manto stradale e della segnaletica per le
Strade Provinciali 17 e 23.
Parlando di buona o cattiva tenuta delle strade, ci sarebbe da domandarsi se l’amministrazione ginosina sa che per ottenere il trasferimento materiale dei fondi per la circonvallazione sud debba presentare i preventivi degli appalti (non ricordo il nome della documentazione che serve per avere i soldi) e
soprattutto se è a conoscenza che numerosi
sono gli incidenti che avvengono per via della mancata illuminazione pubblica del rondò
che collega la circonvallazione sud alla ex SS
580, di competenza comunale.»
Anche il sindaco Montanaro, sul tema viabilità esprime la sua opinione e lo fa in merito
alla situazione della strada provinciale ex ss
580, oggi “attenzionata” circa la realizzazione della segnaletica stradale. Questo quanto scrive l’incaricato per l’informazione del
Comune di Ginosa in un comunicato stampa: «Da anni, l’Amministrazione Montanaro,
costantemente e con insistenza, denuncia
lo stato di totale abbandono in cui versa l’ex
S.S. 580, oggi di competenza dell’ente provinciale, per l’assenza di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Diversi sono stati gli interventi di sollecitazione, affinchè si intervenisse su un’arteria importante per il traffico veicolare, soprattutto
nel periodo estivo, visto che mette in comunicazione il centro urbano con la borgata marinese. Trattandosi di un lungo tratto rettilineo,
l’assenza di segnaletica, impedisce agli automobilisti in corso di accorgersi dell’approssimarsi degli incroci. E, questo, in più occasioni, ha determinato incidenti, a volte anche
mortali. Oggi, finalmente, dopo anni di insistenza, arriva, quasi per incanto, la segnaletica orizzontale per l’intero tratto.
La notizia ci giunge dall’assessore comunale
al Turismo Giulio Galante, che, durante un in-
contro, tenutosi una decina di giorni fa a Castellaneta, grazie anche all’ausilio dell’ing.
provinciale Cimini, è riuscito a mettersi in
contatto col dott. Leggeri, dirigente dell’Ufficio Tecnico della Provincia, al quale ha illustrato lo stato di pericolosità di quell’arteria,
rammentando anche le inascoltate richieste di intervento degli anni passati. Dal suo
canto, il sindaco Luigi Montanaro ha sentito l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici
Costanzo Carrieri, riferendo allo stesso che
già la situazione era stata illustrata ampiamente all’Ufficio Tecnico Provinciale; ed, ecco il problema risolto, anche se parzialmente, perchè manca ancora una segnaletica
verticale completa e, tra i tre incroci Lama
di Pozzo, Girifalco e Rossetti, un intervento,
che sino ad oggi non c’è stato, nonostante
vi sia un progetto esecutivo già approvato
dall’Anas.
“Un ringraziamento particolare – interviene
l’assessore Giulio Galante – voglio esprimere per l’assessore Carrieri e per il dott.
Leggeri per il loro interessamento alla questione, evidenziando, poi, come, alle volte,
quando i colori politici vengono messi da
parte e si trova un accordo umano ed intelligente tra le parti, a beneficiarne è solo
ed unicamente il territorio ed i suoi cittadini.
Questo primo intervento sull’ex. S.S. 580 –
conclude il sindaco Montanaro – certamente è solo un punto di partenza per un percorso, che, ci auguriamo, porterà a rendere
quel tratto di strada sicuro per l’incolumità di
chi vi transita. Intanto, questo primo risultato
è la prova provata di come l’interessamento assiduo dell’Amministrazione Comunale,
che rappresento, per l’ex S.S. 580, che, in
vero, avrebbe dovuto vedere impegnati in
prima linea altri referenti politici del territorio, in primis il nostro consigliere provinciale Marta Teresita Galeota, molto più attenta
alla polemica che alla concretezza dei fatti,
ha portato i suoi frutti; frutti, che nulla hanno a che vedere con la politica o l’appartenenza partitica, ma che ben si configurano
come il risultato di un’azione amministrativa solerte ed attenta alle esigenze della comunità, capace di dialogare ed operare in
sinergia con tutte le istituzioni, preposte al
governo del territorio».
E, intanto, la situazione del traffico e dell’inquinamento ambientale dovuto ai gas di
scarico delle auto, a Ginosa continua a destare preoccupazioni. SG
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attualità
La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010
Compostaggio domestico:
un’idea utile a pochi ginosini
Salvaguardia dell’ambiente? Chissà se riusciremo ad avere una risposta fino alla fine
del mandato di questa amministrazione di
centro destra. Mancano ancora 2 anni, il
tempo c’è per avviare qualche iniziativa per
migliorare il degrado in cui versa il nostro
territorio.
Nel frattempo, l’ultima trovata dell’amministrazione montanaro, con un investimento
di 5.000 euro, prevede la concessione, in
comodato d’uso, ai possessori di orti e giardini, di una compostiera della capacità di
300 litri dove sversare la frazione organica
dei rifiuti, in modo che si avvii il processo di
decomposizione aerobica. In effetti l’idea è
interessante. L’opportunità di poter raccogliere la parte organica dei rifiuti è utile alla
comunità per tutto ciò che questo processo
innesca, non per ultimo un abbattimento
del volume dei rifiuti che vengono regolarmente trasportati in discarica. Purtroppo
non si considera una cosa, che i possessori di orti e/o giardini adiacenti alla propria
abitazione sono pochi, considerando la distribuzione e la tipologia delle case di
Ginosa; al contrario, gran parte dei ginosini
possiede un pezzetto di terra a qualche
km dalla propria residenza.
Per questo il cittadino coscienzioso, sensibile e mosso da una senso civico eccellente, dovrebbe raccogliere i rifiuti organici
che produce quotidianamente metterli nella propria auto e portarli in campagna, introdurli nelle compostiere ed aspettare che
la natura faccia il suo corso. A questo punto
mi chiedo: se lasciasse il rifiuto direttamente sul terreno invece che nella compostiera
in attesa di un’aratura, non sarebbe lo stes-
so? In più, il cittadino coscienzioso, sensibile
e
mosso da una senso civico
eccellente che già di per se
trova difficile differenziare e
conservare in casa i rifiuti,
forse per mancanza di spazio o di volontà, per poter
abbandonare nei posti segnati dalle nuove cartine
distribuite prima di natale
(più volte è stato segnalata
la presenza della plastica e
della carta per giorni sulle
strade in attesa che il netturbino la raccogliesse, si spera differenziandola) dovrebbe conservare
anche il rifiuto organico in attesa di
recarsi in campagna?
A queste condizioni mi sembra che
solo i possessori di villette con giardino adiacente beneficeranno delle
compostiere. E, poiché, ancora una
volta, mi sembra di riscontrare un’esigua presenza di abitazioni di questa
tipologia nel nostro territorio, mi chiedo: può un esiguo numero di famiglie
con l’attività costante di raccolta e deposizione nelle compostiere incidere
in modo decisivo sulla riduzione della
quantità dei rifiuti da sversare in discarica? Credo proprio di no!!! Perchè non raccogliere l’umido porta a
porta se realmente si volesse risparmiare sulla tassa!
I cittadini impareranno ad essere virtuosi solo quando saranno incentivati
a differenziare! Mi viene da pensare
ad alcuni comuni dell’Emilia Romagna dove i Sindaci hanno predisposto
per il paese una serie di raccoglitori di
bottiglie di plastica, simili ai distributori di bevande e snack, dove a fronte
della raccolta delle bottiglie, viene rilasciato uno scontrino spendibile in
alcuni supermercati convenzionati.
Nel frattempo, come dimostra la foto
allegata, in attesa dell’isola ecologica, il cittadino “virtuoso” abbandona
una lavatrice per strada.
Cosimo Vavallo Pd Ginosa
Noi e il Fisco
Rivalutazione terreni:
riaperti i termini
La legge finanziaria 2010 riapre i termini per la
rideterminazione dei valori di acquisto dei terreni
e delle partecipazioni posseduti alla data del 1°
gennaio 2010.
Misura questa già sperimentata nel passato a partire dal 1° gennaio 2003. L’ultima proroga risale
al 31 ottobre 2008 per i beni posseduti al 1° gennaio 2008.
La norma consente di rivalutare il valore dei terreni edificabili e delle partecipazioni, al fine di
ridurre l’eventuale plusvalenza tassabile ai fini Irpef. Sul valore rideterminato va pagata l’imposta
sostitutiva (4% per i terreni – 2% per le partecipazioni).
Entro il 31 ottobre 2010 i soggetti interessati devono provvedere alla redazione, tramite tecnico
abilitato, della perizia di stima, che dovrà essere
giurata presso il Tribunale, o il Giudice di Pace o
il Notaio.
Entro lo stesso termine deve essere versata l’imposta sostitutiva per l’intero importo dovuto o la
prima rata, se viene scelto il pagamento rateale.
Le eventuali rate successive vanno versate entro
il 31 ottobre 2011 e 31 ottobre 2012 maggiorate
dell’interesse del 3% annuo.
A tale misura possono accedere anche i soggetti
che si sono avvalsi nel passato delle stesse agevolazioni.
In tal caso va versata l’imposta sostitutiva sull’intero valore rideterminato con la perizia giurata,
con la facoltà di chiedere il rimborso (entro 48
mesi) dell’imposta sostitutiva pagata in precedenza.
Naturalmente il tutto va valutato sulla base di calcoli di convenienza che ogni soggetto interessato
deve preventivamente approfondire, sulla base
del risparmio d’imposta quantificabile nella differenza tra l’imposta sostitutiva sul valore rideterminato e l’Irpef altrimenti dovuta sulla plusvalenza, calcolata con l’aliquota marginale di ogni
soggetto.
Dott. Mario D’ALconzo
attualità
Dopo le primarie….
Il coordinatore del circolo PD di Marina di Ginosa
Nicola Conte commenta il risultato delle primarie
Appena alcuni giorni sono passati dall’evento “primarie”, una competizione che ha, per certi tratti, assunto anche toni abbastanza accesi,
ma che ha portato ad una scelta unitaria e largamente condivisa del
candidato ideale per il centro-sinistra nelle prossime competizioni Regionali.
A ciò si affiancano altri due fatti a quest’ultimo strettamente correlati,
oserei dire consequenziali, la candidatura di Rocco Palese per il centro-destra e di Adriana Poli Bortone presentata da Pier Ferdinando
Casini.
All’indomani di questa molteplicità di eventi catapultati nel giro di poche ore abbiamo contattato il segretario del Circolo PD di Marina di
Ginosa Nicola Conte che, in quanto anche capogruppo PD in seno
al Consiglio di Frazione, ci ha fornito un resoconto sulla sua attività
di consigliere, in particolare riferimento alle tematiche trattate nelle
ultime sedute del consiglio, e ha rilasciato una sua dichiarazione sulle
primarie e i risultati da queste scaturiti.
Una prima questione su cui il segretario Conte si è espresso in nome del gruppo da lui capeggiato è quella dell’Approvazione dei Piani
Particolareggiati, questione più volte sollecitata dal partito stesso e
dai suoi rappresentanti in seno al Consiglio Comunale, soprattutto nel
corso dell’anno appena trascorso. L’attenzione del Partito è stata a
sua volta sollecitata dai molti cittadini che, finché si ritrovano a possedere aree di vastità limitata riescono a “cavarsela” corrispondendo in
termini di ICI una somma relativamente bassa, ma quando si tratta di
estensioni più vaste le cose diventano più problematiche.
Già l’anno scorso era stato sollevato questo problema, chiedendo un
adeguamento delle aliquote ICI per situazioni come quella poc’anzi
presentata e l’assessore alle finanze aveva promesso che avrebbe
preso in considerazione la questione, ma nulla era stato fatto a riguardo.
Ma i disagi che il segretario e consigliere Nicola Conte ha denunciato
non si fermano solo a questo in quanto in molte zone di Marina di
Ginosa, alcune anche centrali come Viale Italia angolo Viale Ionio o
Viale Virgilio, sono letteralmente al buio data l’inefficienza del servizio
di pubblica illuminazione, e in alcuni casi sono passati addirittura mesi
interi e ancora alcuni lampioni sono inesorabilmente spenti.
Non mancano critiche anche in merito ai lavori di realizzazione della
fogna bianca, lavori la cui esecuzione, come spiega il consigliere Conte, dovrebbe essere maggiormente controllata in quanto in diverse
zone il tappetino di asfalto che si sta realizzando, al termine dei lavori,
presenta degli avvallamenti che favoriscono il crearsi di pozzanghere
con i disagi connessi.
D’altro canto il signor Conte ha espresso il parere favorevole del suo
gruppo al progetto del parco fotovoltaico che sorgerà nelle campa-
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gne di Marina di Ginosa in quanto è una posizione comune del
partito quella di favorire soluzioni alternative per la creazione di
energia e energia pulita e rinnovabile.
Il Coordinatore PD Nicola Conte ha espresso anche un suo giudizio sul risultato delle primarie in Puglia e già ci ha dato qualche
“assaggio” sulle prospettive che si aprono sulla campagna elettorale da poco ufficialmente cominciata: «le primarie sono state
una strabiliante prova di democrazia, soprattutto alla luce degli
sbalorditivi dati sull’affluenza, e siccome possiamo considerarle
una “nostra invenzione” ne conosciamo bene il significato politico e democratico, significato ampiamente compreso e accolto
dalla gente che vuole essere coinvolta nelle decisioni e partecipare attivamente alla vita politica del paese. E’ la base l’unica
che sovrintende alle decisioni partitiche e mai più accada che
siano presentate disposizioni verticistiche senza un preventivo e
attento consulto della base ».
Nicola Conte ha anche commentato le candidature presentate
dal centro destra che ritiene correlate a quella del centro-sinistra
in quanto la candidatura di Rocco Palese, presentata a pochi
minuti dalla chiusura dei seggi delle primarie, è stata ostinatamente voluta dal suo congiunto Fitto, posizione che ha mandato
su tutte le furie la senatrice Adriana Poli Bortone determinando
la sua corsa con l’UDC di Casini.
Ora non resta che affrontare una campagna elettorale che si
preannuncia accesa e impegnativa, ma per la quale, da alcuni
mesi, il centro-destra ha già mosso i primi passi. Questo il commento finale in merito di Nicola Conte: «Superate le primarie
affronteremo questa combattuta campagna elettorale il cui epilogo, ci sono buone probabilità, sarà positivo, non solo in Puglia,
ma anche nelle altre Regioni in cui si terranno le competizioni.
Per quanto concerne la situazione locale l’amministrazione comunale da tempo ha cominciato la sua campagna elettorale,
con uno sperpero di danaro in manifesti vergognosi e tutt’altro
che veritieri, che celebravano l’esecuzione di opere pubbliche
da parte dell’amministrazione comunale.
L’unica reale verità è che si tratta di opere finanziate dalla regione Puglia retta dal governatore Vendola, amministrata dal centro-sinistra e grazie all’impegno politico del nostro consigliere
regionale Paolo Costantino.
Il consenso elettorale si conquista e si mantiene solo esponendo
e sostenendo sempre e solo la verità, pur spiacevole che sia,
non diffondendo menzogne sui manifesti che, ricordo, sono pagati da noi contribuenti.»
Il coordinatore del circolo marinese del Partito Democratico
ha concluso confermando il sostegno che già ha riservato alle
candidature del PD nelle passate competizioni elettorali e nel
consigliere uscente Paolo Costantino che ha dimostrato grande
competenza e capacità nel rappresentare Ginosa e Marina di
Ginosa in seno al Consiglio Regionale della Puglia.
Antonello Lovecchio
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attualità
La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010
Basole in gravina: opinioni o propaganda a confronto
Da giorni tiene banco, sui giornali della nostra provincia, una polemica tutta ginosina:
la realizzazione di un progetto di “riqualificazione ambientale” che prevede la messa in
posa di circa 800 metri di basolato nel tratto
di gravina dal ponte di san Leonardo fino alla Chiesa Madre. Sulla questione sono intervenuti esponenti del mondo ambientalista e ci sono state le immediate risposte degli amministratori comunali. Insomma, ancora una volta, più che un serrato confronto
tra modi diversi di concepire la tutela e la
salvaguardia del nostro patrimonio ambientale, storico e culturale, preferiamo il chiasso della propaganda spicciola che non serve a niente e a nessuno.
Il progetto in questione rientra tra i progetti
candidati ai finanziamenti previsti nell’ambito dell’Area Vasta di Taranto e prevede una
spesa di 750mila euro.
Non sono un tecnico e non ho la possibilità
di dire se il progetto in questione sia un bene o un danno per la nostra gravina e per
quello che rappresenta in termini di patrimonio. Sicuramente, non avrebbe fatto male
un confronto pubblico su questo argomento
e su queste questioni. Tenuto conto che
proprio nella zona delle gravine e delle “vecchiare” è suonato un campanello d’allarme
molto preoccupante e che non pare sia stato ascoltato. Mi riferisco al crollo che si è registrato nei mesi scorsi e che ha costretto
una famiglia ad abbandonare la propria casa in via Pescarella.
Il nostro compito di giornale è quello di fornire informazioni e cerchiamo di farlo nel
miglior modo possibile e in maniera obiettiva. Però, non possiamo far passare sotto silenzio questo modo di agire che non tiene
conto di una esigenza importante: i cittadini
hanno il diritto di conosce e capire le scelte
che si compiono. E se chi ha compiti istituzionali (sia di maggioranza che di minoranza), piuttosto che contribuire alla promozione del confronto, si attesta sulla linea della
propaganda e della denigrazione dell’avversario, non credo che questo ci faccia crescere come comunità
Io riporto di seguito due interventi contrapposti sulla questione del progetto del quale
stiamo parlando. E se invece di lanciare
anatemi si avviasse un confronto? Probabilmente, Ginosa ne trarrebbe dei vantaggi.
Stefano Giove
Comunicato Stampa
AREA VASTA A GINOSA – UN PROGETTO LONTANO DALLA REALTA
Appena la scorsa estate una pioggia torrenziale mostrò le fragilità del progetto,
che vede la sua progettazione nel lontano 2001, dell’amministrazione comunale
ginosina di “Intervento multifunzionale di
opere di recupero e mantenimento dell’Alveo della Gravina di Ginosa”. La presentazione per la candidatura ai finanziamenti
Area Vasta, proprio alla luce di questi fatti
assume valori dubbi, dubbi che aumentano
se si prende in mano il progetto anche se
avere gli incartamenti è stato difficoltoso e
su questo punto occorre lamentare, come
sempre, una continua mancanza di trasparenza e accessibilità agli atti, dovuta ad
un’assenza di comunicazione istituzionale.
Solo dopo ripetute richieste, siamo riusciti
ad avere dall’amministrazione ginosina gli
atti presentati per il finanziamento.
Il rifacimento dell’alveo del Torrente Lagnone si presenta come un progetto che
ha pochi punti di contatto con la realtà ambientale del sito in questione e analizzando proprio le devastazioni accadute con
le piogge alluvionali dello scorso anno si
capisce come la pavimentazione del letto
del torrente, in caso di forti ed abbondanti
piogge, vedrebbe aumentare notevolmente
la velocità delle acque con la conseguente
amplificazione dei danni che ciò comporterebbe.
Lo scorso anno l’alveo dell’antico torrente
Lagnone ha costituito il naturale convogliamento delle acque meteoriche; per anni
il letto è rimasto a secco, se non qualche
piccolo rivolo di tanto in tanto. Lo spettacolo della domenica agostana dello scorso anno ha sconvolto e lasciato sbigottiti
numerosi anziani che da tempo immemore
non ricordavano un evento simile. Infatti la
piena torrentizia in alcuni punti ha raggiunto altezza pari a 1,20 m, per una larghezza
dell’alveo di 8-10 m.
La forza e la velocità dell’acqua hanno
provocato danni al letto del torrente, portando via i chiusini del sistema fognante di
Ginosa, intasando i pozzetti con materiale
inerte. Molti di questi presentavano fuoriu-
scita di liquame e altro materiale di scarico,
non trovando libero sfogo nei pozzetti intasati.
Simili eventi non sono più così rari, ripetendosi ciclicamente.
Il progetto proposto ad Area Vasta di “Intervento multifunzionale di opere di recupero
e mantenimento dell’Alveo della Gravina di
Ginosa” prevede il livellamento del piano
di campagna tramite chianche gigantesche
che andrebbero ad impermeabilizzare l’alveo della gravina alterando l’equilibrio di
tutto il contesto ambientale e paesaggistico.
Progetti di questo tipo vanno ad alterare siti naturali dove per secoli sono confluite le
acque meteoriche e non si può pensare di
andare a pavimentare l’alveo del Torrente
Lagnone che ancora oggi assolve alle medesime funzioni sia per l’abitato di Ginosa
che per le zone limitrofe. Prima di abbozzare degli interventi sull’alveo della gravina
sarebbe stato opportuno predisporre una
compiuta incentivazione della rivalorizzazione del centro storico tramite la redazione di
un piano di recupero dello stesso che stimoli il ripopolamento delle zone limitrofe della
gravina almeno dal punto di vista commerciale e turistico tramite sgravi fiscali ed altre
agevolazioni. Questo sarà possibile in un
futuro prossimo grazie al finanziamento da
parte della Regione Puglia dei Programmi
Integrati di Riqualificazione delle Periferie
(Pirp). Per quanto compete all’Ente Comune, ci si dovrebbe orientare verso progetti
che non alterino la natura e lo sviluppo di
siti di grande rilevanza naturalistica come la
gravina ginosina.
Vice Presidente del Consiglio
Capo Gruppo consigliare PD
Marta Teresita Galeota
COMUNICATO STAMPA
GINOSA: L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE NON DIMENTICA LA GRAVINA,
MA INTERVIENE PER PORRE RIMEDIO
AGLI SCEMPI REALIZZATI IN PASSATO
DAL CENTROSINISTRA, MENTRE TUTTI
TACEVANO
“L’Amministrazione Montanaro mai si è disinteressata dello stato della gravina di
attualità
Ginosa, patrimonio di inestimabile valore per il nostro territorio; altrimenti, insensata sarebbe stata
anche la presentazione di un progetto in Area Vasta per consentire
interventi sulla stessa. Da sempre
ci siamo battuti affinchè in gravina ci
fossero interventi per conservarne lo
stato originario e non certo per favorirne il più totale abbandono, come,
invece, fatto dagli amministratori del
centrosinistra, che ci hanno preceduto, ai quali va, senza alcun’ombra
di dubbio, attribuito lo scempio, a cui
oggi assistiamo in gravina”: non usa
mezzi termini l’assessore comunale
ai Lavori Pubblici Vincenzo Di Canio,
per rispondere in primis a quanto
denunciato dal Coordinamento del
Parco ed, in seconda battuta, al vice presidente del Consiglio Provinciale, Marta
Teresita Galeota.
“Se un tronco a cielo aperto esiste in gravina – chiosa Di Canio - dobbiamo ringraziare
l’attuale consigliere regionale del Pd, Paolo
Costantino, che, allora sindaco, la realizzò, purtroppo, anche sotto il tacito silenzio
e, quindi assenso, delle associazioni ambientaliste. Oggi, invece, il Coordinamento
del Parco, dopo aver fatto un sopralluogo
in gravina con un gruppo di escursionisti,
lancia l’allarme, puntando il dito su un progetto, che il Comune ha presentato in Area
Vasta per un Intervento multifunzionale di
opere di recupero e mantenimento dell’alveo della gravina. Peccato, innanzitutto,
che il sopralluogo sia stato fatto senza la
mia presenza o, per lo meno, dei tecnici
comunali, che avrebbero sicuramente avuto la professionalità e la competenza per
illustrare, nei dettagli, le peculiarità dell’intervento in gravina, magari verificando e
prendendo visione di quanto realizzato nel
Villaggio Rivolta, nel rispetto dell’ambiente
e della conservazione originaria dei luoghi”.
In realtà, a smentire quanto affermato anche dalla Galeota, il nostro progetto preliminare ha già avuto il parere preventivo
favorevole dell’Autorità di Bacino della
Puglia, ente che sovrintende ai corsi d’acqua. Pertanto, dalla messa a punto delle
osservazione fatte dalla stessa Autorità di
Bacino, ne deriverà un progetto esecutivo,
La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010
per la redazione del quale, oltre ai tecnici
comunali (ingegneri ed architetti), è stata predispota una squadra di progettisti e
professionisti esterni, composta da un ingegnere idraulico di comprovata esperienza,
un geologo, un architetto ed un geometra.
“Peraltro, al fine di addivenire ad un’ipotesi di intervento, che possa essere la più
condivisa e partecipata - continua Di Canio
– siamo disponibili ad accettare proposte e
suggerimenti validi, se ve ne saranno”.
Il progetto, in linea di massima, prevede la
sistemazione e stabilizzazione del fondo
della gravina, la realizzazione di muretti a
secco lungo i fianchi dell’alveo della stessa, la sistemazione dell’intero complesso
naturalistico, che fa della gravina ginosina
un unicum nel suo genere. “Ma, soprattutto,
sarà nostra premura – continua l’assessore
- porre rimedio a quell’evidente scempio,
che, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti,
determinato dalla presenza di un tronco
fognario e pozzetti in cemento a vista. Verranno sistemati in modo da essere al tempo stesso funzionali ed ecocompatibili”. “La
nostra gravina – aggiunge il sindaco Luigi
Montanaro – è da sempre antropizzata, per
la presenza di ovili, cantine, orti, offrendosi
anche da teatro naturale per manifestazioni
culturali come la Passio Christi. Pertanto,
dovrebbe essere interesse di tutti, Galeota
compresa, non fosse, peraltro, per il fatto di
essere ginosina, battersi per interventi, che
ne favoriscano la preservazione dal tempo,
dall’azione dell’uomo e dagli accanimenti
della stessa natura. Per questo, come Am-
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ministrazione Comunale abbiamo voluto candidare un progetto
di intervento sulla gravina in Area
Vasta per non perdere dei fondi,
che, altrimenti, sarebbero stati
smistati altrove. Ora, piuttosto,
che puntare il dito contro un progetto preliminare, dalla sinistra ci
saremmo aspettati proposte concrete e dal consigliere provinciale
Galeota interventi concreti e, soprattutto finanziari, piuttosto che
la solita sterile polemica. Questa
è la vera sfida, che dovrebbe vederci tutti in prima linea. La polemica non è certo l’humus ideale
per la salvaguardia di quel grande patrimonio ambientalistico –
paesaggistico, storico e culturale,
che è la nostra meravigliosa gravina.”.
Ufficio Stampa Comune di Ginosa
La Pro Loco Informa
- Tesseramento 2010
E’ in atto il Tesseramento 2010 per i vecchi
e i nuovi Soci. A tutti i Soci che rinnovano
la propria Tessera, verrà dato in omaggio
U Zumpariédd’, il nuovo Gioco di Ginosa.
La Segreteria della Pro Loco è aperta nei
seguenti giorni ed orari: Lunedì, Mercoledì
e Sabato, dalle ore 18.30 alle ore 20.
- XXXVI PASSIO CHRISTI
2010
Convocazione attori, figuranti e collaboratori.
Per Giovedì 04 Febbraio alle ore 19,
presso il Teatro Alcanices, sono convocati
in riunione gli attori, i figuranti ed i collaboratori, per l’allestimento della XXXVI
Passio Christi. Questo invito è esteso anche a tutti coloro che vogliono partecipare
per la prima volta alla Passio, oltre che a
tutti coloro che vogliono ritornare a farne
parte.
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attualità
La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010
Cortometragginosa – Ciak!
Primo Festival del Corto Cinematografico Città di Ginosa
Fase finale del Concorso ideato e promosso dall’Associazione Turistica Pro
Loco in collaborazione con i ragazzi di Treenet Studios. Direzione affidata a
Nicola Galante.
Febbraio sarà il mese dedicato al Primo Festival del Corto Cinematografico
Città di Ginosa, denominato appunto Cortometragginosa.
I Corti Cinematografici in lizza sono nove e saranno oggetto di valutazione
da parte di una qualificata Giuria. Coordinatore di questo Primo concorso è
Nicola Galante, esperto ed Autore egli stesso di Corti cinematografici. Il Primo
Festival Cortometragginosa è stato indetto dalla Pro Loco nella tarda prima-
vera scorsa; nasceva come un tentativo di attirare l’attenzione dei tanti ragazzi amanti del Cinema, non solo come
spettatori, ma anche come Autori. Del resto oggi è facile
possedere una videocamera e, in tanti, non solo ragazzi,
può nascere la voglia di raccontare qualcosa attraverso le
immagini in movimento: possono essere sentimenti, storie,
documentari, spot promozionali del territorio, spot di campagne solidali, spot sui Diritti Umani, di educazione sociale... Più che la speranza, avevamo la certezza che la sfida
sarebbe stata raccolta, specie dai giovani. Ecco i lavori e
gli Autori in concorso:
- “Indiana John e il Vaso di...pandoro”
di Giovanni Mancino;
“La luce oltre il buio” di Vito Calabrese;
“Genusia mystic” di Nicola Galante;
“Spot Marina di Ginosa”
di Salvatore Stefanizzi;
“U pèsce spandàte” di Francesco Pignalosa;
“Cina” di Vincenzo Lomonaco;
“La camminata” di Vito Calabrese;
“Anoressia” di Mariagrazia Lomonaco;
“Born into this” di Angelo Calabrese.
Tutti i Corti sono originali. Dopo la valutazione finale della Giuria, i Corti saranno presentati al pubblico, in visione
gratuita. In quella sede si procederà all’assegnazione dei
Premi che andranno a premiare, nell’ordine, l’idea più originale; a seguire i premi per la migliore regìa, la migliore
interpretazione, il migliore montaggio, la migliore fotografia, la migliore colonna sonora, naturalmente solo se è originale. Prende corpo dunque il Primo Festival del Corto
Cinematografico Città di Ginosa. Protagonisti sono i giovani Autori che hanno raccolto la sfida lanciata dalla Pro Loco
a cimentarsi in qualcosa di speciale, di nuovo per Ginosa,
di stimolante per il loro bisogno di creatività e soprattutto
per il bisogno di comunicare con i nuovi linguaggi, a loro
più congeniali. Vogliamo sperare che il Primo Festival del
Corto Cinematografico Città di Ginosa possa crescere. La
Pro Loco ha lanciato, con successo, l’idea, anche grazie
ai ragazzi di Treenet Studios, Associazione appulo-lucana,
che produce e promuove Video, Musica e Arte. L’iniziativa
ora viene presentata all’attenzione del territorio e soprattutto dei nostri Rappresentanti Istituzionali. E’ una sfida. Alcuni
ragazzi l’hanno raccolta. Tanti altri sono pronti a farlo e già
ci chiedono notizia del prossimo bando di concorso. Grazie
a loro, se è vero che la Puglia è un set cinematografico a
cielo aperto, l’Ottava Musa, l’Arte cinematografica, sta cercando casa anche a Ginosa.
Prof. Vincenzo Cantore
attualità
La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010
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2010 AUGURI CON GRAN BALLO VIENNESE A LECCE E A POTENZA
East European Philarmonic Orchestra e il Corpo di Ballo Les Musettes di Ginosa.
Davide Giove promotore e coordinatore della Coproduzione.
Le Città di Lecce e di Potenza, nei primissimi giorni del nuovo anno, l’uno e il cinque Gennaio scorsi, hanno voluto offrire
alle rispettive Cittadinanze uno straordinario evento musicale, con la East European
Philarmonic Orchestra, sotto la Direzione
del brillante Maestro Robert Gutter di New
York. Atmosfere delle grandi occasioni: due
grandi teatri, il Politeama di Lecce e l’Auditorium del Conservatorio di Potenza, tirati a lucido e gremiti in ogni ordine di posti; luci, fiori, telecamere del TG regionale, e, soprattutto, grande, grandissima musica, in cui, manco a dirlo, Johan Strauss
la fa da padrone. Ma non sono da meno
Mascagni, Verdi, Chaikosky. Prima che inizi
il Concerto, gli spettatori paganti e gli abbonati si scambiano auguri per il nuovo anno.
Suona la terza campanella, si abbassano le
luci, tutti seduti, si apre il sipario. Sul palcoscenico una vera, grande Orchestra. Viene
dall’Est, è composta da cinquanta professori di prim’ordine. Un grande applauso accoglie Robert Gutter, Direttore newyorkese di
fama internazionale. Il Concerto si apre con
“Il Pipistrello”, di Johan Strauss. Accidenti,
se chiudi gli occhi, in quella atmosfera così particolare, con quel suono così corposo, delicato e intenso, ti è perfino concesso di immaginare di essere nella Sala della Musica di Vienna, proprio quella che ci
arriva in casa, puntuale ogni anno, con il
Concerto di Capodanno. Davvero quella
sensazione di appagante benessere ti fa
credere che, per un bell’inizio di anno, ci siano tutti gli ingredienti giusti. O meglio, quasi
tutti. In effetti qualcosa manca, quella cosa
che quando si manifesta ti fa dire il classico
lo dicevo io! Ecco dunque quel qualcosa in
più, la ...ciliegina sulla torta. Irrompe in scena il Corpo di Ballo Les Musettes di Ginosa,
con le Coreografie del Maestro Tani Viti...
Trisch-Trasch Polka, Voci di Primavera,
Danza Ungherese, Valzer dei Fiori, Sul bel
Danubio blu... Ora l’Orchestra è l’onda, le
giovani ballerine sono la spuma leggera;
l’aria e il colpo d’ala che ti fa volare, il castone e la pietra preziosa dell’anello preferito.
E il gradimento del pubblico dell’Auditorium
di Potenza e del Teatro Politeama di Lecce
si scioglie in un tributo di applausi sorpresi e convinti per Silvana Capobianco, Silvia
Dell’Orco, Antonella Arfè, Daiana Cantore,
Cinzia Barberio, Stella Moro, Daiana Galli,
Pinuccia Abbruzzese, Fabiana Rosato,
Maddalena Di Zozza, Pierfrancesco Daraio,
Nico Bianco. Così riferirà il giornalista
Marcello Favale nell’ampio servizio del TG
regionale: “Un grande regalo per la Città di
Lecce: una serata da ricordare con la grandissima Orchestra diretta da Robert Gutter,
il tutto impreziosito dal Corpo di Ballo Les
Musettes di Ginosa, cittadina in provincia di
Taranto”.
E’ un piacere dire che tutto questo è stato possibile solo e grazie al coordinatore
di questa tournée, il Maestro Davide Giove
che, come ogni vero e illuminato Direttore
Artistico, ha voluto scommettere, rischiando in prima persona, sul Corpo di Ballo Les
Musettes. Ha rischiato perchè, si sappia,
non erano previste e non ci sono state prove di questi spettacoli. In altra circostanza
il pubblico di Potenza aveva apprezzato il
nostro gruppo. Davide il Temerario ha voluto sfidare perfino il competente pubblico del grandissimo Politeama di Lecce.
Scommessa vinta. Con un risultato che lo
ha gratificato in prima persona, con le congratulazioni innanzitutto del Direttore d’Orchestra Robert Gutter. Petto ultragonfio di
orgoglio naturalmente dei genitori dei nostri allievi.
Finito lo spettacolo, nel foyer del Politeama,
gremito di spettatori che escono soddisfatti per uno spettacolo che ti riconcilia con
la vita di tutti giorni, alcune signore leccesi, elegantissime in abiti grandsoirée, commentano entusiaste la bella serata, l’Orchestra, le danzatrici e i danzatori. Alcune
signore ginosine, non meno belle, ascoltano questi commenti e... non si trattengono.
“Il Corpo di Ballo è di Ginosa!”.
Prof. Vincenzo Cantore
Foto: Erasmo Mazzone
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La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010
riceviamo e pubblichiamo
U Zumpariédd’
E’ nato il Gioco di Ginosa. Alla Ricerca del Tesoro nel Castello del Guiscardo.
Aurum Ludendo Vìncitur!
Anno Dòmini MMX, ovvero nell’Anno del Signore 2010, viene alla luce U
Zumpariédd’, il nuovo Gioco di Ginosa.
Esso, pur rifacendo il verso alla
nota paparédd’, presenta una
propria originalità, non tanto nelle modalità del Gioco, quanto
nei contenuti descritti ed illustrati. La magica mano del grafico
Arcangelo Carrera e il fine pennello dell’artista Lia Antonucci dànno
corpo, anima e colore all’idea e
ai testi del professor Vincenzo
Cantore: i Giocatori si lancino Alla
Ricerca del Tesoro nel Castello
del Guiscardo. Naturalmente il
Tesoro in questione non è altro
che una vera e propria scusa:
infatti tutto serve a far scoprire e
conoscere, almeno in parte, luoghi ed usanze di Ginosa, i piatti
tipici, i motti, i detti e i proverbi
della nostra cittadina. Insomma è
uno strumento che sottende scopi didascalico-turistici. Sul piano
formale il Gioco si effettua con il
lancio dei dadi. Nel nostro caso
però, U Zumpariédd’ segue il percorso indicato dal Falco Grillaio,
sormontato dal Monacello (ancora lui!). Tutto il percorso è
disseminato di monete: sono le
monete coniate da Roberto il
Guiscardo, della dinastia degli
Altavilla, colui che fece costruire,
circa mille anni fa, il Castello di
Ginosa. Non manca qualche novità; infatti,
tra i tanti tranelli ed insidie che il Giocatore
deve superare, ci sono pure le classiche
streghe, tutte rigorosamente...ginosine,
specie nei rispettivi nomi, che hanno il suffisso dichiaratamente nostrano. Ecco le
Cinque Streghe: Fuligginosa, Pruriginosa,
Lentigginosa, Farraginosa e Piovigginosa.
(...potrebbe essere un’idea per l’imminente
Carnevale!). Vi è poi, come già detto, la figura complice e ammiccante del Monacello,
che regge il Libro delle Regulae, su cui sono incise le tre lettere dell’acrostico che
allude alle iniziali dei tre Autori: A. L. V. (
Arcangelo, Lia,Vincenzo), iniziali dello spirito del Gioco, Aurum Ludendo Vìncitur, cioè
l’oro giocando si vince. La presentazione
di tutto il gioco, è affidato allo strambotto o
rispetto toscano, in cinque quartine a rima
alternata: Nel castello del Guiscardo, udite
udite, c’è un tesoro; con astuzia e tanto azzardo tu potrai raggiunger l’oro... Bisogna
dunque essere, oltre che fortunati, anche
astuti. Del resto Roberto d’Altavilla era detto “Il Guiscardo”, cioè l’Astuto! Si potrà no-
tare che, a parte la coerenza dei contenuti,
il Gioco presenta una studiata coerenza
cromatica. Infatti la moneta del Guiscardo,
in campo giallo, confluisce a piramide
verso il centro, verso il Castello, verso
il Tesoro. Il titolo del nuovo Gioco di
Ginosa è stato coniato, manco a dirlo, dal grafico Arcangelo Carrera: U
Zumpariédd’. E’ un brillante neologismo, una parola del tutto nuova, che
si può prestare a mille altre interpretazioni ed usi... Arcangelo ce l’ha butta
là....Giusto per fare un esempio, essa
potrebbe suggerire un nuovo nome di
vino frizzante, ma può anche avere un
campo di applicazione vastissimo: da
nuove e originali performances culinarie nostrane fino ad arrivare a nuove
( sic!) performances...politiche! Ma,
come si diceva prima, il Gioco è una
scusa. Un scusa bella e buona per rivalutare e riscoprire il nostro Castello
e Roberto il Guiscardo. Fra cinque
anni, nel Duemilaquindici, ricorrerà il
Millesimo Anniversario della nascita del
Guiscardo, l’Astuto. Vogliamo immaginare che da questo momento in poi,
nelle scuole si promuovano ricerche,
che possano nascere Associazioni intitolate al Guiscardo, vini pregiati, pubblicazioni, bar, esercizi commerciali...
Chissà che U Zumpariédd’ faccia un
piccolo miracolo di rinnovata creatività
ed entusiasmo, di cui il nostro paese
(mai così addormentato!) ha veramente bisogno. Concludo con qualche annotazione e un doveroso ringraziamento. Il
Giuoco è stato stampato, attraverso la Pro
Loco, dal Comune di Ginosa. Esso ha un
costo, Cinque euro, e serve a sostenere le
attività della stessa Pro Loco. Non solo. Già,
con trecento copie consegnte al Consigliere
Vito Antonio Bradascio, U Zumpariédd’
contribuirà all’acquisto di un cavallo per l’ippoterapia. Coraggio allora e...mettiamoci in
gioco!
Prof. Vincenzo Cantore
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attualità
La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010
“Civiltà rupestre in terra jonica 40anni dopo”
L’autore, don Fonseca, tra ricordi e testimonianze
Un pubblico attento e numeroso ha seguito la serata.
Giovedì 21 gennaio al teatro Alcanices di
Ginosa si è celebrato un evento di indiscusso valore culturale: i ricordi e le testimonianze a 40 anni dalla pubblicazione del volume
di Mons. Cosimo Damiano Fonseca “Civiltà
Rupestre in Terra Jonica”, un libro che ha
segnato un cambiamento epocale nello
studio del vivere in grotta. L’iniziativa promossa e organizzata del Rotary Club “Riva
dei Tessali” e dal Comune di Ginosa, ha
visto la partecipazione del presidente del
Club, Carlo Dell’Aquila, del vicesindaco di
Ginosa, Felice Vizzielli, della prof.ssa Maria
Carmela Bonelli, del prof. Pietro Dalena, di
Mons. Fonseca, del dott. Luigi Perrone (assistente del Governatore). Nel corso della
serata, di suggestivo impatto emotivo la
lettura di brani da “La cripta di Eliseo, fra
grotte e dirupi” del maestro Giovanni Tamborrino (voce recitante), accompagnato
dalla pianista Elisabetta Fusillo.
E, sarà stato il teatro Alcanices con la sua
struttura felpata e accogliente, sarà stata
l’elevata qualità degli interventi e la lettura
dei brani, o l’attesa dell’intervento di don
Fonseca, o, più semplicemente tutto l’insie-
me assai ben coordinato, fatto sta che durante la serata s’è percepita una spiritualità
che lo stesso prof. Fonseca non ha potuto
fare a meno di sottolineare definendola un
«afflàto» che sottintendeva la grande partecipazione emotiva della quale erano protagonisti pubblico e relatori.
Diventa difficile “raccontare” la serata in
quanto non si possono sintetizzare in poche
frasi il lavoro di ricerca che ciascuno degli
intervenuti ha illustrato ad un pubblico sempre attento e partecipe. Pertanto mi limiterò
a raccontare le mie emozioni ma pubblicheremo (anche a puntate) l’intera relazione del professor Pietro Dalena. Sono convinto che sia questo il modo migliore per il
nostro giornale di offrire la possibilità a tanti
di poter leggere un documento importante
per la conoscenza della nostra storia e delle
nostre radici.
Il presidente del Rotary Club Riva dei Tessali, Carlo Dell’Aquila, ha aperto i lavori del
convegno, dopo l’ascolto degli inni e il saluto agli ospiti e alle autorità presenti.
Il vicesindaco Felice Vizzielli ha portato
il suo saluto, quello dell’Amministrazione
comunale e quello del sindaco (assente in
quanto impegnato nella difficile trattativa ro
attualità
mana per la nota «Questione Miroglio), quest’ultimo attraverso questo
messaggio: «In qualità di Primo Cittadino non potevo sottrarmi all’importante incontro odierno che, a Roma,
mi vede impegnato nella vertenza
“Miroglio”, speranzoso di contribuire
alla risoluzione della grave crisi occupazionale, che interessa centinaia
di operai.
Prima di partire, però, ho voluto scrivere alcune righe per l’evento di questa sera, senza delegare, attraverso
i consueti convenevoli.
Un’iniziativa che, senza alcun minimo dubbio, ha trovato la piena condivisione dell’Amministrazione Comunale di Ginosa.
Nel salutare tutti i pregiatissimi relatori ed il pubblico presente, porgo
riverenza a Cosimo Damiano Fonseca. Una persona che, ben 40 anni fa,
ha saputo “cogliere” l’intuito, ineguagliabile, di trascrivere in un’encomiabile pubblicazione, i luoghi della civiltà rupestre, la nostra, quella ionica.
Negli anni ’60 ed ancor prima, questi
luoghi erano relegati a vere e proprie
discariche, un vero e proprio abbandono. Luoghi, allora, che risultavano
di incomodo anche per gli stessi residenti.
Invece, il prof. Cosimo Damiano
Fonseca ha avuto non solo la volontà, ma soprattutto il coraggio di
guardare a quello, che ancora non
era concepito come “patrimonio” del
nostro territorio, come ad una potenziale risorsa per il turismo, per la
nostra cultura, per la nostra storia,
anche religiosa.
L’Illustrissimo Cosimo Damiano Fonseca ha dato “voce” alle nostre grotte, culla depositaria di vita vissuta,
la cui eco oggi qualifica le pagine di
numerosi testi, che rappresentano
strumenti di conoscenza del nostro
passato.
La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010
Grazie per il suo “passionale” lavoro,
grazie per le sue “interessanti” ricerche,
grazie per aver contribuito ed “educare”
le nuove generazioni al rispetto e alla conservazione di questi luoghi di inestimabile
valore.
Dopo 40 anni, il prof. Fonseca continua ad
essere autentico ambasciatore e custode
della cultura meridionale”. Il Sindaco Luigi
Montanaro»
Esaurito il Protocollo, Carlo Dell’Aquila,
prima di dare la parola al prof. Dalena,
ha illustrato ai presenti le finalità dei Club
Rotary.
L’intervento del professor Dalena è partito
dall’analisi di quello che può apparire un
ossimoro: “Civiltà Rupestre”, che, invece,
pone al centro la dignità dell’uomo ed eleva la vita in grotta al rango di civiltà.
Sarebbe fare un grave torto al lavoro del
professor Dalena, pensare di“condensare”
in una sintesi un pregevole lavoro di ricerca, per questo lo pubblicheremo nella sua
interezza.
È stata Maria Carmela Bonelli ad introdurre la lettura di brani tratti da “La cripta
di Eliseo, fra grotte e dirupi” di D. Fonseca. Lo ha fatto metetndo in condizione gli
ospiti presenti in teatro di cogliere il senso
profondo di quella lettura, il ruolo degli uomini e delle donne che hanno vissuto la
loro vita in quegli ambienti e che li hanno
“colorati” con le loro storie personali.
Il M° Giovanni Tamborrino, accompagnato al pianoforte da Elisabetta Fusillo, ha
letto in maniera magistrale il racconto
dell’incontro tra lo studioso Fonseca e il
contadino Eliseo, incontro che ha cambiato in maniera profonda l’approccio avuto
dallo studioso con la gravina e l’habitat rupestre. Non più l’aspetto architettonico e
artistico al centro della sua attenzione ma
l’uomo della civiltà rupestre; e se oggi si
parla di civiltà rupestre, in parte lo dobbiamo forse a questo incontro tra lo studioso
e umile contadino!
Diamo ai nostri lettori alcuni cenni su questo nostro concittadino, scomparso tragi-
25
camente a pochi passi dal teatro Alcanices circa 25
anni fa, investito da un pirata della strada, uscendo
dalla macelleria Larocca, in corso V. Emanuele.
Eliseo Galli, quarto di 14 figli di Maria Panetta e Domenico Galli, era un agricoltore che aveva scelto di
utilizzare gli spazi che la gravina offriva per realizzare le sue produzioni. Era un produttore agricolo piuttosto moderno per l’epoca in cui ha vissuto. Produceva arance, limoni, un piccolo orticello e vendeva
fiori anche questi ultimi di sua produzione, insomma
una persona che sebbene analfabeta era tuttavia
dotato di una intelligenza viva che gli permetteva di
realizzare progetti arditi. Di carattere burbero non
permetteva a nessuno di avvicinarsi al suo orto.
Delle nostre gravine conosceva ogni segreto. Eliseo
Galli era sposato e aveva 8 figli. L’aver tratteggiato
questo personaggio ci consente di capire la grande
valenza del dialogo tra don Fonseca e Eliseo.
Oggi, nel villaggio Rivolta, è possibile ammirare una
cripta a lui dedicata. E Si capisce bene che Eliseo
diventa la rappresentazione di coloro i quali hanno
vissuto la propria esistenza animando questi luoghi.
Il Vescovo della nostra Diocesi, mons, Fragnelli, ha
salutato, con un breve intervento gli ospiti e ha ripreso alcuni passaggi della lettura dell’incontro con
Eliseo ricordando che la libertà è guadagno dell’anima e che gli uomini che hanno vissuto nelle nostre
case grotta hanno lasciato un segno incancellabile
sia sul piano artistico, sia su quello culturale e sociale.
Dopo il saluto del delegato regionale Luigi Perrone,
vi è stato il tanto atteso intervento di don Fonseca.
Certamente le attese non sono andate deluse e l’illustre studioso con una semplicità disarmante ha affrontato temi e argomenti legati alla sua esperienza
di ricercatore che ci hanno permesso di comprendere come e perchè oggi vi è una sensibilità diversa
rispetto a quella che è la storia dei nostri luoghi e
delle nostre genti.
Per concludere la serata, scambi di doni, un breve saluto del delegato alla cultura del comune di
Ginosa Antonio Bradascio ed un ricevimento presso
la Biblioteca comunale in onore degli ospiti intervenuti.
Stefano Giove
foro Erasmo Mazzone
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attualità
La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010
U munachicchie a Marina di Ginosa
La commedia in vernacolo di Vincenzo Cantore spopola nella borgata marinese. Grande successo per
la raccolta fondi Telethon, un passo avanti nella ricerca per combattere le malattie “rare”
Approda anche a Marina di Ginosa il gruppo teatrale targato A.R.C.I. del Circolo
“Il Ponte” di Ginosa e in due tappe, nella
giornata di Giovedì 14 Gennaio, ha portato
anche nella marina un pizzico della antica
cultura ginosina a cui la bogata non è del
tutto estranea.
Non’ ze schèrz cu Munachicchje, la commedia scritta dal ginosino Vincenzo Cantore,
introdotta da un’eccellente presentazione
della sig.ra Rosa Perrone e musicata dalla
splendida voce di Lisa D’Amelio, è stata proposta nella mattinata ai ragazzi dell’Istituto
Comprensivo “Raffaele Leone” e in serata
ai tanti cittadini marinesi che, malgrado le
temperature poco gentili di questo periodo
che impongono pantofole e caminetto, forse esortati dalle manifestazioni di approvazione dei figli che avevano già assistito alla
rappresentazione, hanno preferito lasciare
per un po’ il focolare domestico per raggiungere il Cine- Teatro “La Pineta”.
Quasi certamente ha giocato a favore anche la causa benefica che ha visto coinvolti
A.R.C.I., agenzia SIAE di Ginosa e Pro-Loco “Luigi Strada” di Marina di Ginosa, con la
partecipazione della Banca di Credito Cooperativo di Marina di Ginosa in una delle iniziative a scopo benefico che ha un impatto
maggiore sull’opinione pubblica, sia per la
rilevante portata mediatica, che per la capillarità con cui viene condotta sul territorio
nazionale, Telethon.
Il contributo che l’ARCI “Il Ponte” ha voluto
dare alla ricerca per le malattie rare, ambito
di impiego in cui negli ultimi anni Telethon
ha fatto passi da gigante, sotto la simpatica
intestazione “AiutARCI in Teatro”, consisteva nella presentazione di una commedia
in vernacolo ginosino, ricca di proverbi e
citazioni che appartengono ad un registro
dialettale di tradizione arcaica, ma anche
portatrice di un messaggio denso di aspetti
educativi che ben si inseriscono nella grande sfera di valori da cui è da sempre plasmata la società rurale del sud e del territorio ginosino nella fattispecie.
A dire il vero, per i giovani marinesi, cresciuti in contesti famigliari in cui spesso convivono culture diverse da quella dell’entroterra, da quella salentina a quella veneta, da
quella lucana a quella tarantina, senza contare le numerose “minoranze etniche” che
contribuiscono a fare di quella marinese
una comunità “internazionale”, hanno avuto
qualche difficoltà nell’interpretazione di frasi e citazioni espresse in un ginosino per
giunta arcaico, ma guardando l’altra faccia
della medaglia, questo aspetto è stato un
incentivo ulteriore a riversare una attenzione maggiore alla trama e all’intreccio della
commedia. Il silenzio tombale che regnava
nella sala ne era la prova tangibile, silenzio
rotto dai fragorosi applausi finali.
L’iniziativa ha beneficiato del patrocinio di
Comune, Provincia e Regione e non sono
quindi mancati gli interventi da parte dei
rappresentanti dei tre enti locali.
Per il Comune di Ginosa il vicesindaco Felice Vizzielli ha portato il saluto del sindaco e
della giunta comunale e ha assicurato che
l’amministrazione è sempre pronta sostenere iniziative che hanno positive ricadute
sociali come Telethon, pensiero pienamente confermato dal consigliere Leonardo
Galante e dall’assessore alle politiche sociali Stefano Notarangelo il quale ha ribadito la sua vicinanza a tutte le iniziative di
carattere sociale, se non altro per l’ambito
di competenza su cui esercita la sua attività amministrativa, e ha invitato il pubblico
a un minuto di riflessione sul drammatico
evento del terremoto di Haiti che da poco
aveva mietuto migliaia di vittime. Decisamente più tecnico è stato l’intervento del
consigliere Franco Pizzulli, che, oltre a ricoprire un incarico istituzionale è un rinomato medico nonché uno degli attori protagonisti della commedia. Il dott. Pizzulli
ha spiegato l’importanza della ricerca e le
problematiche connesse alle malattie rare
legate non solo alla presenza della patologia, ma soprattutto alla carenza di soluzioni
farmacologie, carenza dovuta al disincentivo, da parte delle industrie farmaceutiche a
investire nella ricerca risorse che poi non
attualità
La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010
campagna Telethon, e la Pro Loco
“Luigi Strada” di Marina di Ginosa
presieduta da Pietro Pioggia, il
quale ha ringraziato i presenti per
il sostegno affidato all’iniziativa e
la sezione ginosina dell’A.R.C.I.
che ha portato anche a Marina di
Ginosa (e non a Ginosa Marina)
l’opportunità di partecipare all’iniziativa Telethon, auspicando una
futura e proficua collaborazione.
L’intervento conclusivo è stato
quello del presidente dell’Arci “Il
Ponte” di Ginosa Stefano Giove,
27
Il piacere di
leggere un libro
Rubrica di
troveranno un equo ritorno in
termini economici data l’esiguità delle applicazioni.
Ragion per cui è essenziale il
ricorso alla ricerca sostenuta
da associazioni ed enti che
organizzano iniziative come
quella del 14 gennaio a Marina di Ginosa.
Tra il primo e il secondo atto
è stata chiamata ad intervenire la vice-presidente del
consiglio provinciale dott.ssa
Marta Teresita Galeota che,
nell’esaltare l’altissimo valore della beneficenza nel campo della ricerca per
le malattie rare, ha evidenziato anche
le numerose opportunità di lavoro che
Telethon mette a disposizione per le tante eccellenti menti che spesso lasciano
il nostro Paese per cercare all’estero la
possibilità di realizzare in concreto il futuro tanto amorosamente costruito.
E’ seguito l’intervento del consigliere regionale Dott. Paolo Costantino che ha
fornito una testimonianza concreta di come Telethon riesce a colmare quella grave lacuna finanziaria che non consentirebbe la ricerca di soluzioni di intervento
nelle patologie rare. Il Dott. Costantino
ha dato inoltre notizia che ci sono anche
delle giovani eccellenze locali che mettono in pratica il loro sapere nell’ambito
della ricerca, motivo questo di orgoglio
per tutta la comunità.
Non sono mancati i ringraziamenti da
parte delle due associazioni partner, la
agenzia S.I.A.E. di Ginosa, retta da Angelo Tratta il quale, malgrado sia restio
a telecamere e riflettori, conduce con
capillare attenzione, e per il secondo anno consecutivo, l’iter organizzativo della
Viola Lavermicocca
STREGHE
La riscossa delle donne d’Italia
di Lilli Gruber
che ha lodato la compagnia degli attori per
la straordinaria capacità di tenere legata a sé
l’attenzione degli spettatori, anche quelli un
po’ più giovani dell’I.C. “R:Leone”, oltre che
tutto l’apparato tecnico del “dietro le quinte”
composto dal Padre Gilberto Magni e Nicola
Mancini che hanno curato la regia, da Vito
Furio e il Prof. Pietro D’Amelio abilissimi scenografi e da Davide Giove a cui sono affidati
gli arrangiamenti musicali.
Nel ringraziare tutti i presenti e le autorità intervenute, il presidente Giove ha annunciato
il sorprendente risultato ottenuto dalla raccolta fondi della serata: 850 euro che si vanno
ad aggiunger ai 500 milioni di cui Telethon
beneficia in ormai venti anni di costante attività. Il presidente Giove, accogliendo l’auspicio del presidente della Pro Loco Pietro
Pioggia ha confermato l’intento della sezione
ginosina dell’A.R.C.I. di essere più presente
in futuro nella borgata che, proprio per la sua
eterogeneità di culture, è ricca di numerosi
spunti culturali che confluiscono in un unico
filone storico, una storia che deve essere riscoperta e conservata, mai trascurata o, addirittura distrutta.
Antonello Lovecchio
foto: Erasmo Mazzone
Conquista, assalto, riscossa, reclami,
manifestazioni, battaglie. Emancipazione; divorzio, aborto. Parità. Fino al primo
punto sembra il dizionario minimo della
guerra; solo leggendo la parola emancipazione si inizia a capire che sicuramente sarà “una cosa da donne”. Per fortuna
è vero in parte; nel senso che la giornalista forse più famosa della tv italiana, attraverso testimonianze dirette di uomini
e donne, ripercorre le storie di quelle ragazze che ce l’hanno fatta raccontando
non solo i trionfi ma anche tutto il bagaglio di sacrifici che le hanno condotte al
successo. Rita Levi Montalcini, Gianna
Nannini, Rossana Rossanda, Luciana
Littizzetto, Natalia Aspesi sono alcune
delle protagoniste più famose di questo
viaggio alla conferma dell’emancipazione che accoglie però anche un punto di
vista maschile; da Giuliano Ferrara al
cardinale Camillo Ruini, da Veltroni a
Berlusconi ed anche Adriano Sofri. Una
cronaca schietta, rapida, tagliente eppure mai aggressiva, raccontata in una
maniera stranamente umile. A volte nera altre bianca, giudiziaria. Tutto tranne
che rosa. Rossa piuttosto!
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attualità
La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010
Domande
dal passato
Risposte
del presente
Rubrica a cura
di don Franco Conte
INVIDIA2
Sono giorni ormai, Signore, che mi gira
nel cervello sempre lo stesso interrogativo: ma come si può mai lasciarsi divorare da un sentimento così ignobile qual è
l’invidia?
Prova a chiederlo a lui, a Lucifero, che se
la ride, ancora e sempre pronto a seminare
veleno e a separarvi.
E te pareva che la colpa di tutto non doveva
ricadere su di me…!
E su chi, allora? Non sono tuoi “figli”
l’odio, la mormorazione, la considerazione
al ribasso, l’esultanza per le avversità degli
altri, il dolore acerbo per i loro successi?
Non si riesce nemmeno a mascherare l’avversione e la frustrazione di fronte al maggior successo dell’altro; si gioca al ribasso
verso chi lavora con più alacrità o prova a
cercare strade nuove. Si diventa meschini, litigiosi, permalosi. E tutto a partire da
quell’invidia che ottenebra ad un tempo
cuore e cervello.
Ma perché, Dio, hai sempre questa pessima
mania di far diventare terremoto un semplice starnuto? Sembra che tu ci prova un
gusto matto a chiamare peccato o, peggio,
vizio un normale dettaglio della vita di tutti
i giorni.
E no!? Vuoi vedere che fino all’ultimo innalzeremo alla gloria degli altari anche gli
invidiosi?
Perché, ti dispiacerebbe? A differenza della
superbia, della gola, della lussuria l’invidia
non è forse l’unica che non dà piacere?
Dichiariamoli martiri, allora, gli invidiosi…!
E poi la colpa di tutto lo sfacelo che denunciavi tu non è dell’invidia.
E di chi, allora?
Della società odierna.
Della società??
Dio, mi meraviglio di te. Si dice in giro che
tu sai tutto ed ora vuoi farmi credere di non
sapere queste cose?
Non ti perdere in chiacchiere. Vai al sodo.
Come si fa a riconoscere i propri limiti in
una società come quella odierna che spinge
continuamente ad oltrepassare i limiti e a
riconoscere la dignità di una persona solo
se riesce a farlo?
Gli antichi greci e tutta la cultura dell’epoca
erano più saggi. Essi evitavano di attribuire
le virtù e i successi agli individui, perché
li interpretavano come dono degli dei. Invidiare il beneficiato dal dio equivaleva a
offendere il dio stesso e questo era un atto
di empietà. Di conseguenza la grandezza
veniva venerata, come, mutatis mutandis,
potrebbe farsi anche oggi.
Gli antichi greci! Ma le odierne società democratiche, in regime d’uguaglianza, hanno sancito “la lotta di classe”, diretta non
tanto a emulare chi possiede, quanto ad
annientarlo in modo che tutti possono disporre delle medesime opportunità. Una legittima istanza di giustizia, in cui è più che
lecito chiedere a chi possiede le credenziali
della sua fortuna.
Ma dai, Lucifero. Non vorresti mica farmi
intendere che chi oggi non è invidioso non
è un onesto e intelligente cittadino…
Bravo, don Fra’. Giusta osservazione.
Grazie, Signore. Bontà tua!
Quando la finirete voi due di farvi i complimenti mi fate un avviso! E tu, prete, non
dirmi che non sai come sia stato proprio il
cristianesimo a diffondere questo principio
di uguaglianza.
Che vorresti dire?
Che questo principio, se da un lato è stato
alla base del riconoscimento della dignità
dell’uomo, al di là della classe di appartenenza, della proprietà delle prerogative,
dei privilegi e degli onori, dall’altro ha
scatenato fra gli uomini l’invidia.
Ma che vai dicendo? Tutto quello che stai
blaterando non è cristianesimo ma marxismo.
Studia, prete, studia! Il marxismo non ha
fatto altro che radicalizzare quanto aveva professato il cristianesimo. Infatti quel
galantuomo di Carlo Marx affermò che la
semplice uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge era in grado di garantire una
giustizia solamente formale, perché quella
sostanziale può essere assicurata solo dall’uguaglianza economica, in modo che tutti
possano disporre delle stesse opportunità.
E per questo il bravo cittadino si adira,
perché agli uguali le cose non vanno in
modo uguale… Ma dai, Lucifero: stai diventando ridicolo!
Ah, io sarei ridicolo? E che mi dici, allora,
di questa vostra società in cui molte politiche assistenziali e certe scelte economiche
e finanziarie degli Stati moderni possono
essere lette come modalità sofisticate per
calmare l’invidia dei Paesi poveri, anche
se abbellite da nobili ideali? Un’invidia
che minaccia sempre di tradursi in possibili rivoluzioni.
Senti, Lucifero, se invece di imbarcarsi in
queste elucubrazioni socio-politiche, nelle quali alla fin fine la colpa è di tutti e
di nessuno, si agisse “in proprio”, non ne
guadagnerebbero un po’ tutti?
So bene che a te la politica non piace. Sei
più disposto alle prediche…
Lascialo perdere, Signore. Qual è la
tua… politica?
Vorrei suggerire agli uomini: sforzatevi di rallegrarvi di ogni più piccolo bene
che riuscite a scoprire nel vostro prossimo, sia a livello materiale che spirituale; riconoscetelo, mettetelo in evidenza,
gioitene, perché il bene di uno è sostanzialmente il bene di tutti. Come sarebbe
diversa la vostra convivenza umana, i vostri rapporti, la vostra stessa pace personale se arrivaste a questo, fin dalla vostra
fanciullezza, quando il bel voto riportato
dal compagno di scuola, vi facesse trasalire di gioia, come se fosse vostro.... Sarebbe proprio il caso allora di dire che avete
il cuore limpido e vera purezza di intenzioni!
Pura e semplice utopia, Dio! Nient’altro
che utopia. È proprio il caso di dire che
stai sempre sulle nuvole…!
No, non è utopia, Lucifero. Se gli uomini,
invece di farsi rodere dall’invidia, mettessero in pratica il meraviglioso imperativo
di san Paolo: «Fate a gara nello stimarvi»
(Rm. 12, 10) certamente tutto sarebbe ben
diverso. Se almeno nelle parrocchie, nei
gruppi religiosi si potesse dire: vediamo
chi riesce ad apprezzare di più un altro;
chi è capace di dimostrare maggior rispetto per l’altro; chi ce la fa a parlar bene per
dieci minuti di una persona assente (e che
possibilmente non goda troppe simpatie!?); chi è più abile a scoprire una qualità
altrui, a “smascherare” una virtù. E tutti
intervenire ad aggiungere qualcosa, naturalmente di segno positivo…
Cercherò di proporre questa “gara” nella mia parrocchia, Signore.
attualità
Internet e democrazia
- Il caso cinese e la
censura su Internet
Le ultime indagini condotte, parlano di 113
milioni di blog esistenti oggi nel mondo. A
dieci anni dalla loro nascita, i blog stanno
ancora crescendo con un ritmo vertiginoso
di 175 mila al giorno, con la pubblicazione
di 1,6 milioni di post quotidiani. Una realtà
che sta ridisegnando non solo il panorama
di Internet ma che ha ripercussioni sul sistema della comunicazione, dell’editoria,
dell’industria culturale e dell’informazione.
Ma soprattutto questa variegata realtà ha
aperto le prime riflessioni sull’influenza che
i blog e gli internauti possono avere sul
pluralismo dell’informazione e perfino sulla
salute della democrazia.
Va inoltre sottolineato che, molto spesso,
le analisi su questi nuovi componenti della
comunicazione si fermano a considerazioni relative ai blog, oppure indicano genericamente con questa etichetta una realtà
ben diversa. Il panorama dell’informazione
online, infatti, deve esser considerato nella sua complessità che comprende realtà
sempre più diverse. Oltre ai blog individuali
(sicuramente più numerosi) la rete è ricca
di blog collettivi, webzine, siti che offrono la
possibilità di pubblicare contenuti multimediali user generated, forum, siti di testate
giornalistiche che offrono ai propri lettori la
possibilità di commentare e avviare discussioni sugli articoli pubblicati. Una riflessione
La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010
sul legame di internet con l’informazione
e le sue implicazioni con il pluralismo e la
democrazia, quindi, non può fermarsi ai
soli blog ma considerare una miriade di
altre esperienze.
Negli ultimi anni Internet è stato considerato per eccellenza territorio democratico
e il miglior strumento sviluppato dall’umanità per la buona riuscita e il controllo della
democrazia. In realtà Internet contiene in
sé i germi per essere uno strumento democratico e vitale per le democrazie, ma
i problemi che ancora oggi ostacolano
la realizzazione di questa utopia, troppo
spesso considerata già acquisita, sono
molteplici.
Su scala mondiale è risaputo che Internet
in molte parti del mondo è vittima di censure governative molto pesanti. Uno studio recente ha messo in luce che è la Cina il paese dove il controllo su Internet è più forte e
capillare. Migliaia di dipendenti del governo
hanno a disposizioni tecnologie avanzatissime che permettono di controllare costantemente blog, forum di discussione, siti
internet, alla ricerca di interventi e opinioni
non allineate che potrebbero scalfire l’informazione di stato. Almeno otto persone sono state arrestate per aver espresso il proprio dissenso sulla rete, mentre un numero
maggiore è stato imprigionato anche in base a spionaggio del contenuto delle proprie
e-mail. Per una politica che vuole impedire
la nascita di un’opinione pubblica, 21 milioni
di blog sono una potenziale minaccia così
forte che sono stati disposti i mezzi più diversi per arginarla e controllarla. Esistono
dei regolamenti molto severi che definiscono i contenuti sovversivi e illegali. In base a
queste regole, ad esempio, è stato chiuso il
forum “Shiji Zhongguo” (“Secolo Cina”) con
30mila utenti, legato all’Università di Hong
Kong, ma il numero di blog e siti chiusi dalle
autorità è elevatissimo e difficile da calcolare, poiché viene imposta la censura anche
su queste operazioni di “pulizia”. Uno dei
sistemi di blocco sviluppati in Cina consiste nell’impedire automaticamente l’accesso a siti internet (soprattutto stranieri) che
contengono nel proprio URL parole che
potrebbero indicare un contenuto “sovversivo”. L’accesso al web è controllato da
sette provider che sono strettamente legati
29
al Ministero dell’Industria dell’informazione.
Le restrizioni imposte da ognuno di essi
sono diverse, China Telecom, ad esempio,
preclude l’accesso alla versione cinese di
Wikipedia. Altri invece bloccano il sito della BBC, la stessa sorte tocca al sito “Radio Free Asia”, da alcuni vietato in blocco,
da altri censurato solo per quanto riguarda
l’accessibilità della sezione dedicata al Tibet. Ovviamente i filtri del governo cinese
si fanno severissimi nell’impedire l’accesso
a siti che sostengono la causa del Tibet o
siti taiwanesi e nordcoreani. A queste campagne si associa anche una forte azione di
indottrinamento nel tentativo di far sì che la
percentuale sempre crescente di cinesi con
accesso al web lo utilizzi in modo inoffensivo verso il governo.
I paesi in cui vengono attuati dei forti controlli su Internet relativi a contenuti politici,
come quelli cinesi si possono ritrovare in
molti altri paesi, soprattutto asiatici, come la
Birmania, il Vietnam, l’Iran la Siria e in Tunisia. Mentre sono numerosi gli stati sui quali
non è possibile raccogliere materiale certo
sulla politica censoria nei confronti della
rete. Ma anche altri paesi in cui il livello di
filtraggio è segnalato come “selettivo” o “sostanziale” hanno politiche durissime. Il caso
del blackout di Youtube. Per alcune ore in
tutto il mondo uno dei siti più visitati è rimasto fuori uso nello sgomento dei suoi gestori che sono riusciti ad individuare la falla
che ne aveva causato il blocco in Pakistan.
Le responsabilità sono state ricondotte alla
Pakistan Telecom e all’Internet service provider pakistana PCCW che, su ordine del
governo di Islamabad, avevo cercato di filtrare l’accesso al sito per gli utenti pakistani.
La volontà era quella di censurare il materiale anti-islamico presente tra le centinaia
di migliaia di video liberamente caricati dagli
utenti di tutto il mondo su Youtube. Il blocco
al sito è stato rimosso dalle autorità pakistane nel giro di poche ore, dopo la rimozione
di alcuni video considerati offensivi.
L’informazione non si deve far mettere il
guinzaglio ,ed è per questo che tutti i cittadini attivi , uomini liberi digitali che ogni
giorno si espongono con coraggio per affermare il diritto inalienabile alla libertà di informazione devono combattere contro la “muraglia” di ipocrisia che esiste nel mondo.
30
attualità
La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010
Viaggio nel mondo
dell’imprenditoria
locale
CAFFETTERIA COCO’RICHO’
VI OFFRIAMO LE NOSTRE SPECIALITA’
CON UN SORRISO
Rubrica
di Luca Calabrese
Questa settimana la nostra rubrica apre
una finestra sul mondo della caffetteria
Coco’richo’ che da tanti anni delizia il
palato dei suoi avventori con l’aroma deciso del suo caffè, i colori e i frizzanti sapori dei suoi aperitivi e le bontà della sua
gelateria artigianale. Tutte queste spe-
cialità vengono servite con una grande
cortesia, professionalità e un sorriso che
le rende ancora più gustose, gradevoli,
particolari. Il clima che si respira nella
Caffetteria Coco’richo’ infatti è davvero cordiale, allegro spumeggiante come
il suo proprietario Giuseppe Ungherese
a cui abbiamo chiesto i segreti che rendono il suo bar così speciale.
Il nome del vostro bar è davvero simpatico. Come mai avete deciso di
chiamarlo così?
Abbiamo deciso di chiamarlo Coco’richo’ perché il suo nome doveva rimanere impresso, come un gioco di parole,
insomma doveva lasciare un impronta
quando veniva pronunciato in modo che
risultasse subito memorizzabile e facile
da ricordare. Inoltre rispecchia lo spirito
stesso del bar, l’allegria, la frizzantezza e
il clima amichevole che quotidianamente
è presente nella mia caffetteria.
Quali sono le vostre specialità?
Innanzi tutto il nostro caffè, dall’aroma
inconfondibile e dal gusto deciso. Poi
gli aperitivi, allegri, colorati e dal sapore
fruttato come il nostro aperitivo della ca-
sa, il Coco’richo’ con la sua
fantasia di colori è a base
di frutta, prosecco e bitter,
da provare assolutamente. E poi ancora i gelati
di nostra produzione, dai
mille gusti tutti prodotti artigianalmente col metodo
tradizionale e con prodotti
freschi e di alta qualità.
Avete avvertito anche
voi la crisi che imperversa in questo periodo?
Se devo essere sincero
l’abbiamo avvertita solo in
minima parte, grazie al fatto che abbiamo numerosi
clienti affezionati che da anni sono nostri
graditi ospiti e rendono le nostre giornate
davvero spassose e piacevoli.
Quali iniziative attuate per valorizzare
e dare maggior visibilità alla vostra attività?
Noi attuiamo varie iniziative per valorizzare maggiormente la Caffetteria Coco’richo’ come ad esempio il servizio
che effettuiamo nel periodo natalizio denominato “un giorno con Babbo Natale”
ovvero mandiamo un nostro dipendente
vestito da Santa Claus a portare i doni,
una carezza e un sorriso ai bambini che
entusiasti passano dei momenti felici con
il vero Babbo Natale.
Inoltre organizziamo delle piccole riffe per
l’assegnazione di cestini pieni di prodotti
vari dai dolci al prosecco.
Vorrei infine ringraziare quanti da anni
scelgono di prendere un caffè da noi o
passare in nostra compagnia alcuni momenti gustando i nostri aperitivi e invitiamo altresì chi ancora non ci ha fatto visita
a passare dalla Caffetteria Coco’richo’
e gustare le nostre specialità.
vita ginosina
La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010
31
Le considerazioni ginosine di Pierino Perrone48
COME TI MANIPOLO UNA NOTIZIA
Mercoledì 6 gennaio dopo la partita Chievo–Inter i tifosi del Chievo erano, anche se
in modo pacato, molto arrabbiati, non contro il comportamento dell’arbitro, consapevoli del fatto che per avere un calcio di rigore in favore la squadra ne deve subire almeno tre e in quella partita ce n’erano solo
due, ma per le dichiarazioni fatte dal giocatore dell’Inter Mario Balotelli che, a fine partita, si espresse dicendo: “Voglio dire che
ogni volta che vengo qui a Verona mi rendo conto che questo pubblico mi fa sempre
più schifo».
Mario Balotelli è uno dei migliori talenti del
calcio italiano e data la sua giovane età non
può che migliorare.
Purtroppo il giocatore in molti stadi italiani e
non solo, per esempio in Svezia paese sicuramente non razzista, è oggetto di cori
offensivi, atto a mio avviso molto deplorevole.
Il giorno dopo la maggior parte dei quotidiani italiani, anche quelli che credono di fare informazione veritiera, riportava la notizia
che Balotelli era stato oggetto di cori razzisti. Questi giornalisti o non hanno visto la
partita o peggio ancora hanno scritto consapevolmente il falso.
Gli unici BU BU BU che si sono sentiti al
Bentegodi sono stati quelli interisti rivolti al
giocatore del Chievo Luciano e per questo
la società dell’Inter è stata multata.
Balotelli è stato oggetto solo di fischi perché l’anno scorso, dopo aver segnato il gol
dell’1 a 0, si era recato sotto la curva dei clivensi ed aveva zittito il pubblico provocandolo.
Inoltre coloro che hanno avuto modo di vedere la partita mercoledì a mezzogiorno
hanno anche potuto constatare il comportamento strafottente in campo dello stesso
Balotelli.
L’allenatore dell’Inter, persona intelligente,
nell’intervista ha affermato che i fischi e la
contestazione rivolti ai giocatori o all’allenatore, durante la partita fanno parte del gioco, ma al termine del match tutto finisce.
Il presidente Moratti non è voluto entrare
nel merito asserendo che si trattava di una
questione personale, come se il calciatore
avesse litigato con un inquilino del suo condominio, scordandosi che il suo giocatore
ha offeso una intera città e soprattutto un
pubblico sempre corretto.
Sono infatti circa dieci anni che la tifoseria
clivense viene premiata con la coppa del
fair play ed è stata riconosciuta dal Ministero degli Interni come quella più corretta
d’Italia. Durante le partite del Chievo infatti allo stadio si vedono genitori e figlioletti
proprio perché non c’è alcun rischio. A volte
può capitare che il pubblico applauda anche la squadra avversaria quando fa delle
belle azioni; comunque mai cori razzisti o
tafferugli di vario genere.
Ho pensato a cosa avrebbe potuto dire mia
nonna se fosse ancora viva.
Vedendomi particolarmente adirato in seguito all’esternazione fatta dal giocatore,
per tranquillizzarmi mi avrebbe detto: “Pié
siénteme sàne a mammamìe, Marjùcce
nò jé nu brutte uagnone ma sckìtte malabbengiùte e la colpe jé de chìre ca nge
donne la còte”.
*****
QUÀNNE LA MÀMME RÒMPEVA L’ÖVE
E L’ATTÀNE LE BÀLLE
Se al giorno d’oggi un ragazzino che frequenta le scuole elementari leggesse i quaderni dei miei tempi scoprirebbe che le tracce dei problemi assegnati a noi alunni si basavano esclusivamente sulla poca accortezza degli adulti.
Alcuni di questi problemi ricorrenti riguardavano la sottrazione e l’addizione.
“La mamma va a raccogliere 9 uova dal pollaio e portandole in casa ne rompe 4. Quante uova rimangono?”.
Ma nel pollaio c’erano anche le galline femministe cioè quelle galline che contestando
il loro futuro da iócchele si mangiavano le
uova per non dover subire questo fastidioso impegno e che cantavano: “le uova sono
mie e le gestisco io”.
In questo caso il problema diventava più
complesso: “La mamma si reca nel pollaio
e raccoglie 5 uova. Calcolando che le galline ne avevano mangiate 3 quante uova
avrebbe portato a casa dopo averne rotte
due?”.
Questi problemi prendevano anche in esame le malefatte degli uomini e quindi per
esempio una traccia ricorrente proponeva:
“Il papà trasporta sul traino un sacco di farina del peso di 75 Kg. Il sacco si rompe
e fuoriescono 23 Kg di farina. Quanti chilogrammi di farina rimangono?”.
Il quesito più complicato era proposto nelle tracce simili a questa: “Il papà si reca al
frantoio per fare l’olio. Il carico di olive è di
8 quintali. Calcolando che la resa per ogni
quintale è di 14 Kg di olio quanto olio il papà ha portato a casa? Quanto olio avrebbe
portato se il capo dei frantoiani, d’accordo
con il proprietario, non si fosse trattenuto illecitamente 7 Kg di olio per quintale?”.
Queste tracce erano inverosimili in quanto
sia le nostre mamme che i nostri papà erano molto accorti e quindi raramente si rompevano le uova o i sacchi di farina. L’unica
cosa verosimile consisteva nel fatto che u
nagghiére frecàve l’uógghie.
*****
LA GUIDA MODERNA
È da qualche anno che i nostri amministratori per snellire il traffico cittadino hanno sostituito i semafori con le rotonde.
Non so se ciò porta davvero dei benefici:
personalmente mi ha complicato la vita.
A scuola guida mi insegnarono che dovevo
dare precedenza a destra e dopo oltre 40
anni, da un giorno all’altro ho dovuto rivedere le mie certezze.
Le rotonde inoltre hanno contribuito al verificarsi di accese discussioni in famiglia.
I miei figli e mia moglie sono favorevoli a
questo cambiamento e affermano che le rotonde snelliscono davvero il traffico e riducono sensibilmente l’inquinamento atmosferico. A loro controbatto dicendo che i semafori rendono la vita più tranquilla: all’avvicinarsi dell’incrocio quando vedo il giallo
rallento, con il rosso mi fermo e con calma
aspetto il prossimo verde; a volte capita anche che il guidatore che si trova nell’auto
dietro di me, visto che non mi decido a partire mi suona perché ha fretta, ma da buon
pensionato...
Non sono invece tranquillo quando alle rotonde mi viene da pensare: ma quello mi
darà precedenza oppure è uno come me
che deve concentrarsi sulle nuove norme!
Mi è capitato più volte che, trovandomi su
rotonde davvero grandi, prima di uscire ho
dovuto girare intorno più volte per azzeccare l’uscita giusta.
32
argomenti
La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010
RICERCA & FORMAZIONE
rubrica a cura di Giovanni Matera
Salto di paradigma
Ciascuno di noi è portato
legante” che ci vuole de- Poco dopo l’imbrunire, l’uomo di vetta sul
Giovanni Matera
a pensare di vedere le coresponsabilizzati e dipen- ponte annunciò:
se così come sono, di esdenti da altri, a un “siste- “Luce a tribordo!”.
sere perfettamente obietma protagonista” che ci
“E’ ferma o si allontana?”, gridò il cavede liberi attori dei no- pitano.
tivo, invece la verità è
un’altra: noi vediamo il
stri destini. In altre paro- “E’ ferma, capitano”, rispose la vetta.
mondo non com’è in realle, bisogna passare dal pa- Questo significava che la loro nave da
radigma della dipenden- guerra era in pericolosa rotta di collisiotà, ma secondo la nostra
soggettiva visione. Quanza legata al Te (o al voi): ne con l’altra.
Tu ti prendi cura di me, tu Il capitano ordinò al segnalatore: “Segnado raccontiamo quello
non hai agito, tu sei l’ar- la a quella nave che siamo in rotta di colche vediamo, non facciamo altro che descrivere
tefice dei risultati; al pa- lisione e vi consiglio di correggere la rotta
noi stessi, le nostre perceradigma dell’indipenden- di 20 gradi”.
zioni, i nostri paradigmi; e
za e della responsabili- Giunse di rimando questa segnalazione:
qualora gli altri non siano
tà legata al Me: Io posso “E’ consigliabile che siate voi a corregged’accordo con noi, immescegliere, io posso farlo, re la rotta di 20 gradi”.
io sono responsabile e pa- Il capitano disse: “Trasmetti: io sono un
diatamente pensiamo che
in loro ci sia qualcosa che
capitano, correggete voi la rotta di 20 gradrone di me stesso.
Vorrei chiudere questo di”.
non vada.
mio articolo con una pic- “Io sono un marinaio di seconda classe Persone
assolutamente
sincere e analitiche vedono le stesse cose in cola storia marinara la cui eloquente meta- fu la risposta - fareste meglio a correggermaniera diversa, ciascuna guardando attra- fora sarà senz’altro un efficace invito alla ri- la voi la rotta, di 20 gradi”.
verso le lenti uniche della propria esperien- flessione, per tutti.
Adesso il capitano era furente. “Trasmetti Una nave da guerra pattugliava un settore abbaiò -: sono una nave da guerra, perciò
za.
Paradigma, dunque, sta appunto a indicare particolarmente pericoloso del mediterra- correggete la vostra rotta di 20 gradi”.
un modello, una teoria, un modo di percepi- neo. C’era tensione nell’aria. La visibilità era La risposta fu semplice: “Io sono un fare, un sistema di riferimento, in questo caso, scarsa, con banchi di nebbia; così il capitano ro”.
del tutto personale. Sarebbe quindi il nostro era rimasto sul ponte a sorvegliare le varie La nave da guerra cambiò rotta.
modo di “vedere” il mondo, non soltanto in attività dell’equipaggio.
Giovanni Matera
termini di percezione sensoriale, ma anche
www.materarredamenti.it
e soprattutto in termini di concezione, comprensione e interpretazione di esso.
Da quasi due anni, in momenti diversi e la Il cinema teatro Metropolitan proietterà dal 29 gennaio i seguenti spettacoli:
dove ne ho avuto la possibilità, vado ripe- -Io, loro e Lara di Carlo Verdone con Carlo Verdone, Laura Chiatti, Anna Bonaiuto,
tendo una cosa semplice e nota a tutti: “Sia- Sergio Fiorentini e Angela Finocchiaro.
mo entrati in una nuova economia. Il mon- Il mitico Carlo Verdone torna sul grande schermo con una nuova commedia in cui veste
do è cambiato. Adesso dobbiamo cambiare i panni di un sacerdote missionario. In seguito a una crisi spirituale, don Carlo viene
anche noi, altrimenti saremo estromessi dal
esortato dai suoi superiori a trascorrere più tempo a casa per ritrovare la serenità. La sua
mercato”.
vita però sarà del tutto scombussolata dai componenti della sua famiglia e dall’arrivo di
E ancora quando, in alcuni articoli precedenuna bellissima e complicata ragazza di nome Lara.
ti, ho insistito sulla frase “Ma io cosa posso
fare?”; cos’è, se non un salto di paradig- Orari: 19:30 – 21:30 Domenica: 17:30 – 19:30 – 21:30
ma? Cioè, il superamento del “modello de- Prossimamente: “Baciami ancora’’ di Gabriele Muccino.
Miki Marchionna
Andiamo al cinema
attualità
La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010
RUBRICA A CURA DI GIUSEPPE PIZZULLI
Esaù, il profano
Era fratello gemello di Giacobbe. Rebecca,
la madre, quando era incinta li sentiva urtare
nel seno e, nell’angoscia pregò l’Eterno, e le
fu risposto che “due popoli, uno più forte dell’altro” sarebbero sorti da lei, e “il maggiore
servirà il minore”. (Gen. 25,21-26). Esaù e
Giacobbe erano l’opposto uno dell’altro, con
temperamenti diversi, e sembra che già nel
grembo materno bisticciavano. Al momento
della nascita, Esaù uscì per primo, ma Giacobbe lo teneva per il calcagno, come per
dire: aspetta, dove vai, sono io il più grande.
Immaginate la gioia d’Isacco e di Rebecca;
erano due figli prediletti di mamma e di papà.
Esaù divenne un abile cacciatore, gli piaceva
vagabondare lontano dalla tenda paterna, in
cerca di eccitazioni, di piaceri e di emozioni.
Era un po’ rozzo, selvatico, grossolano, non
teneva in alcun conto delle realtà spirituali,
le promesse e la benedizione di Dio e dal
suo comportamento non risulta che fosse
giunto ad una maturità. Giacobbe invece,
era riflessivo, assennato, diligente, aveva
il senso del dovere, responsabile, ordinato,
attento agli affari di famiglia nella cura degli armenti, avendo anche il santo timor di
Dio e la fede nelle promesse fatte da Dio ad
Abramo, suo nonno. (Gen.15,1-6; 17,1-8;
22,15-19). L’errante Esaù, un giorno venuto
stanco dalle sue escursioni, sentì un odore
di minestra saporita di lenticchie e chiese a
suo fratello di dargliene un po’. Giacobbe lo
prese al balzo, dicendo: “vendimi ora la tua
primogenitura”. E va bene, disse Esaù, te
la vendo, tanto che me ne faccio, prima o
poi devo morire. Chissà che forse Giacobbe aveva capito che lui non ci teneva a quel
privilegio? Giuramelo, ribattè Giacobbe.
Così Esaù glielo giurò e cedette il suo “prezioso diritto” con una minestra di lenticchie.
Che stupido, profano! Scambiare l’oro per
ferro vecchio.
Era costume che il primogenito avesse diritto a doppia parte di eredità e la benedizione
patriarcale. Esaù rappresenta tutti quelli che
vivono solo per il presente, amanti di piaceri
materiali e di mondanità, senza alcuna speranza per il futuro, senza un progetto di vita
per il domani, senza pensare alla salvezza
dell’anima loro. Ed anche di fronte alle parole del Vangelo di Cristo restano indifferenti
e increduli, disprezzando così il dono che
Dio offre all’uomo peccatore, “per Grazia,
mediante la fede”. (Ef.2,8-10).
Il grave errore di Esaù fu la sua intemperanza e la sconsideratezza, che lo portò a
disfarsi del bene più prezioso, per un cibo
provvisorio. Giacobbe invece aveva la prospettiva del futuro, e guardava lontano. Gesù ammonisce, dicendo: “Non adoperatevi
soltanto per il cibo che perisce, ma adoperatevi per il cibo che non perisce, ma che
dura in vita eterna”. (Gv. 6,27). Altra volta
35
Gesù diceva: “Non siate con ansietà solleciti per la vita vostra, di che mangerete
o di che berrete; né per il vostro corpo di
che vestirete. Non è la vita più del nutrimento e il corpo più del vestito?...Cercate
imprima il Regno di Dio e la Sua Giustizia,
e tutte le altre cose vi saranno sopraggiunte”. (Mt.6,25-33). La vita fisica dell’uomo è
importante, nondimeno è più importante la
vita spirituale, l’anima, che deve essere nutrita della Parola di Dio.
In Gesù Cristo abbiamo un mirabile esempio di sobrietà e di fermezza, di fronte alla
tentazione che Satana gli proponeva, proprio in un momento di fame e debolezza
fisica, di cambiare le pietre in pane. Quale
fu la reazione di Gesù? “Sta scritto: non di
pane soltanto vivrà l’uomo, ma d’ogni parola che procede dalla bocca di Dio”. (Mt.4,14).
Molta gente oggigiorno pensa soltanto all’immediato, al bene allettante, consumistico, del peccato in tutte le sue attrattive di
questo mondo malvagio, ingannatore, barattando in modo profano i sani principi e i
valori duraturi. Quale stupidità! Quale follia
scambiare un valore di portata eterna con
un bene fugace, effimero. Conosci tu lettore o lettrice il valore dell’anima tua? Quanto
vale una vita? Il prezzo è incalcolabile, ma
sappi che Gesù per salvare te e me, peccatori, si è offerto in nostra vece espiando e
pagando il prezzo del nostro riscatto. Non
barattare l’anima tua con le gioie effimere e
i piaceri fugaci di peccato. Credi nell’Opera
che Cristo ha compiuto anche per te, accettalo quale tuo Salvatore, così sarai al sicuro
nel tempo e per l’Eternità. Ricorda: “Il salario del peccato è la morte, ma il DONO di
Dio è la vita eterna, in Cristo Gesù nostro
Signore”. (Rm.6,23). “Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo Unigenito
figliuolo, affinché chiunque crede in Lui non
perisca, ma abbia Vita Eterna”. (Gv.3,16).
Oggi è ancora il tempo della Grazia, domani sarà troppo tardi. Dio benedica e illumini
ogni lettore in una decisione positiva.
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La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010
“Terrorismo
ambientalista
delirante”
contro il
Progetto Gin.
Power.
Le affermazioni ed i concetti espressi dal
sig. Vavallo nel precedente numero non
meriterebbero attenzione per il solo modo
in cui sono esposti, di contro la diffamazione non poteva esser lasciata priva di riscontro per l’onor del vero. Mai immaginavamo di dover produrre uno scritto per un
articolo che esprime insieme il disprezzo
per il fare impresa di imprenditori locali, terrorismo ambientalista delirante, ignoranza.
Il Progetto Gin.Power si fonda sull’integrazione dell’insediamento nel sistema economico e sociale locale per sviluppare sinergie agricole a vantaggio di tutti gli operatori del settore nonché i portatori di interessi. Tutte le attività di Gin.Power sono svolte
nell’osservanza della legge, con onestà, integrità, buona fede, nel rispetto dei diritti di
chiunque con l’etica imposta. In un territorio dove spesso si preferiscono i forestieri il
Progetto Gin.Power è portato avanti con fatica dalla tenacia di imprenditori locali che
non vedono crescere il conto in banca; di
contro vedono crescere le spese ed i danni
ingentissimi per il ritardo dovuto dall’Amministrazione comunale.
I benefici al territorio sono ampiamente descritti nell’apposita pagina dedicata del nostro sito internet www.ginpower.it, questi
rappresentano un opportunità concreta con
una ricaduta economico occupazionale di
tutto riguardo. La natura agro-industriale del Progetto Gin.Power porterà beneficio anche all’Agricoltura, con le associazioni di categoria abbiamo già sottoscritto un
Protocollo di intesa per la filiera Agro-energetica a vantaggio delle aziende agricole.
Il Progetto Gin.Power rientra a pieno titolo nella iniziative di Green-Economy tanto
argomenti e commenti
annoverate per una ripresa economica. Tutti gli aspetti inerenti l’impianto
di produzione di energia, con attenzione particolare per l’ambiente, la salute pubblica, la sicurezza sui luoghi di
lavoro sono stati ampiamente valutati durante l’iter autorizzativo da enti
con competenze specifiche, che godono della fiducia della collettività, quali:
ARPA Puglia - Prevenzione Ambientale, Provincia di Taranto Settore Ecologia e Ambiente, Autorità di Bacino della
Puglia, Corpo Nazionale dei Vigili del
Fuoco, Ministero Sviluppo Economico
Comunicazioni, ASL Ta/1 S.P.E.S.A.L.,
ASL Ta/1 Igiene e Sanità, Soprintendenza per i Beni Archeologici per la
Puglia, Enel S.p.A., Ministero della difesa, etc. Tutti questi hanno espresso
parere favorevole in un iter autorizzativo lungo e laborioso.
Ci rendiamo conto che quanto esposto dal sig. Vavallo può rappresentare dubbio per qualcuno, per questo
facciamo presente che, per il Progetto Gin.Power, è stato scelto un impianto di cogenerazione a combustione di
biomassa lignocellulosica perché necessita anche acqua calda per il riscaldamento delle serre. L’impianto di
produzione di energia sarà realizzato utilizzando le migliori tecnologie disponibili anche per i filtri come imposto
dalla normativa vigente; tutte le emissioni in atmosfera rispetteranno i parametri e non costituiranno minaccia per
la popolazione, gli animali e l’ambiente circostante; le emissioni in atmosfera saranno monitorate in continuo
con trasmissione dei dati a Comune,
Provincia ed Arpa; non sono possibili emissioni di diossine perché queste
si verificano solo con combustione in
presenza di carbonio, ossigeno e cloro che nella biomassa lignocellulosica
è assente o in quantità del tutto trascurabili. Non si potrà utilizzare CDR
per alimentare l’impianto perché non è
ammesso come combustibile, si utilizzerà esclusivamente biomassa come
definito dall’allegato X, parte V, titolo III
del DLgs 152/06 e come meglio definito durante l’iter autorizzativo ai sensi
del DLgs 387/03 quindi sarà ammessa
solo e soltanto biomassa lignocellulosica vergine. Si è scelto e di non utilizzare CDR altrimenti non si sarebbe
ottenuta la qualifica IAFR quindi i ricavi da Certificati verdi; perché altrimenti si tratterebbe con
emissioni che necessitano trattamenti complessi
e diversi; perché le ceneri con CDR sono pericolose ed hanno alti costi di smaltimento mentre le ceneri prodotte dalla combustione esclusiva di biomassa lignocellulosica non sono pericolose e possono essere utilizzate anche come
fertilizzante nei campi che producono biomassa.
In buona sostanza l’impianto può essere, e sarà
alimentato, con biomassa lignocellulosica vergine (legna, stralci di potature etc.) come tutti i caminetti domestici ed i forni che producono pane
e focaccia. La combustione diretta è stata la prima pratica per produrre energia esercitata dall’uomo... e mai possibile che solo ora ci si accorge di questo!?!
Le 100 unità lavorative sono necessarie per il
Progetto Gin.Power nel suo complesso ovvero
tra impianto di produzione energia, filiera Agroenergetica e serre per produzioni ortoflorovivaistiche; non abbiamo interesse a pubblicare dati diversi dalla realtà, non abbiamo vincoli per la
quantità di manodopera da assumere, non avremo benefici diretti di nessun genere a riguardo.
Abbiamo pubblicato il dettaglio sul sito internet
nella sezione “Lavora con noi” dove si potranno
presentare già i curriculum per l’assunzione delle prime 6 unità lavorative necessarie dall’avvio.
La filosofia del Progetto Gin.Power tuttavia concerta con parti del pensiero del sig. Vavallo, lo
stesso dice nel suo articolo “l’unica vera azione che possa ricevere l’appellativo di alternativo è la capacita dell’uomo di ridurre gli sprechi
nel modo migliore”; ad oggi, gli stralci di potatura che si vogliono utilizzare, sono tritati o bruciati nei campi (senza filtro) è sono sprecati; il
Progetto Gin.Power quindi riduce gli spechi. Si è
d’accordo col sig. Vavallo anche quando dice di
essere stordito.
Il Progetto Gin.Power è eco-compatibile, contribuisce a ridurre l’utilizzo di petrolio per circa
18000 ton/anno, contribuisce alla riduzione delle
emissioni di Co2 quindi combatte concretamente i cosiddetti “gas serra” rispettando gli impegni
presi con il Protocollo di Kyoto e ancor più quelli
richiesti al vertice di Copenaghen.
Ci perplime il fatto che certe affermazioni e certi interrogativi siano espressi a questo modo da
una persona attiva in un partito politico che sinora ha espresso pubblicamente solo una posizione a favore dell’ambiente oltre al fatto di avere
esponenti con incarichi di prestigio in enti che
eserciteranno azione di controllo e garanzia, come richiesto dal sig. Vavallo, che dovrebbero trovare offesa nell’affermazione vergognosa dello
stesso “tanto i controlli sono grossolani, sporadici ed in alcuni casi facilmente superabili”.
Gin.Power S.r.l.
attualità
La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010
I Canti Popolari
rubrica a cura di Pierino Perrone
Con questo numero de “La Goccia” nasce una nuova rubrica che avrà il semplice obiettivo di
far conoscere e divulgare alcune “cante” di ispirazione popolare; in questo spazio sarà presente il testo di una canzone, corredato di spartito musicale ed una breve storia relativa alla canta stessa.
In particolare, questa rubrica si occuperà di canti di lavoro e di festa contadina, di canti di montagna e dei suoi appassionati ed infine dei canti che accompagnavano la vita dei soldati.
Sin da quando l’uomo lavora, canta; è, infatti, la voce l’unico strumento che si può utilizzare in
ogni momento della giornata, soprattutto se le mani sono occupate dagli strumenti di lavoro. Il
canto accompagna, libera, tiene il tempo ed il ritmo; attraverso la voce i lavoratori parlano tra
loro, spesso lamentandosi della fatica e delle inumane condizioni di lavoro, si ribellano al padrone e pregano la loro divinità. E quando i contadini si ritrovano, soprattutto in occasione della
semina e della raccolta, allietano queste giornate di festa con le loro cante.
I canti dei soldati nascono durante la Grande Guerra (1915-18), in particolare nelle trincee. I
soldati soffrono di nostalgia pensando alla loro casa ed ai loro affetti e cantano per non sentirsi
soli, per sconfiggere la paura di una guerra in cui, per la prima volta, vengono utilizzate nuove
e terribili armi. Ne nascono canti di speranza, di nostalgia, di amore e di preghiera.
La montagna è una terra difficile,
ricca di insidie, una terra che deve essere rispettata, ma che offre ai suoi appassionati immensi scenari meravigliosi: gli enormi spazi aperti e le sue cime
maestose che svettano in cielo
favoriscono la contemplazione
e l’elevazione spirituale; i canti
aiutano l’irto cammino e spesso
ricordano coloro i quali sono caduti in montagna.
SIGNORE DELLE CIME
Questa canta venne scritta nel
1958 dal Maestro Bepi de Marzi,
poco più che ventenne, in ricordo
di Bepi Bertagnoli giovane studente universitario di Padova perito in montagna nell’alta valle del
Chiampo in seguito ad una slavina nel 1951.
Signore delle cime è stata tradotta in 134 lingue.
Venne eseguita per la prima volta nella prima esibizione del 1958
de “I Crodaioli”, coro fondato e diretto dal de Marzi stesso.
A differenza di altre melodie di
ispirazione popolare viene cantata nelle cerimonie religiose essendo considerata una vera preghiera.
Spesso, a conclusione delle rassegne, la canta viene proposta coralmente da tutti i gruppi presenti, trovando sovente una commossa partecipazione del pubblico che canta insieme ai coristi.
Il maestro de Marzi è sicuramente uno dei compositori più prolifici del panorama corale: infatti ha
composto più di 150 cante oltre ad aver musicato i Salmi di Padre David Maria Turoldo.
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COSA PASSA IN TV?
“Current’’, un nuovo modo
di fare giornalismo televisivo
Libera informazione indipendente 24 ore su
24 grazie a “Current’’, il network televisivo
internazionale sbarcato nel maggio 2008
anche qui in Italia. Il canale nasce nel 2005
grazie a un idea dell’ex presidente degli
Stati uniti, Al Gore, e dell’imprenditore e avvocato Joel Hyatt. La piattaforma si fonda
principalmente su contenuti condivisi direttamente degli utenti, vantando una partecipazione attiva di un pubblico giovane, dai
18 ai 35 anni. Lo scopo è quello di creare
una coscienza collettiva attraverso notizie
provenienti da tutto il mondo, proponendo
un nuovo modo di fare tv e soprattutto di
dare informazione in modo alternativo. Lo
zoccolo duro di “Current’’ è costituito dalle
continue e sempre inedite inchieste svolte
nel nostro paese e all’estero. Queste vengono raccontante tramite immagini e video
di reportage, interviste e dichiarazioni che
risultano essere i principali fattori di un giornalismo concettualmente puro, diretto, non
fazioso e realmente informativo. Questo e
altro negli show interni “Vanguard Italia’’ e
“Vanguard internazionale’’. A partire dal mese in corso sarà in onda una puntata che interessa da vicino la regione Puglia e la questione inquinamento diossina che nel 2009
ha causato gravi danni alla salute umana.
Per i più forti di stomaco ogni giorno a mezzanotte, “Senza censura’’ presenterà filmati
e testimonianze di tutti gli avvenimenti quotidiani mondiali che non vedremo mai in
chiaro su nessuna rete nazionale. Scene
cruente di attentati, sparatorie e uccisioni mostrati appunto senza censura. Molti i
documentari d’inchiesta in “Current doc’’,
diretti da giornalisti che vivono gli avvenimenti esclusivamente sul campo e spesso
sul filo del rasoio, mettendo a repentaglio
la loro incolumità pur di documentare e far
conoscere all’ascoltatore la realtà dei fatti.
Ogni loro singola esperienza è al servizio
di tutti. La più grande ingiustizia del programma sta nel fatto di essere visibile solo
via satellite sul canale 130 di “Sky’’. Per il
resto il successo di “Current’’ deriva dalla
vasta e ottima programmazione, capace di
attrarre tutti coloro che desiderano essere
costantemente aggiornati su ogni evento a
360 gradi.
Miki Marchionna
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attualità
La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010
Giornata della Memoria 1945-2010
L’I.C. “San Giovanni Bosco” incontra Shlomo Venezia
sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz
Nell’ambito del piano dell’offerta
formativa di questo anno scolastico, il nostro Istituto continua nell’opera di sensibilizzazione delle
nuove generazioni nei confronti
della Storia della Shoa e di chi
l’ha vissuta sulla propria pelle e
che è riuscito a tornare dall’inferno dei Campi di sterminio e di chi
l’ha documentata.
Lo scorso anno abbiamo incontrato il giornalista del TG1 Roberto Olla, che al Teatro Metropolitan
davanti ad una platea attenta e rapita dalle parole e dalle immagini
che il Caporedattore della rubrica
Storia ha presentato con dovizia
di particolari, ma con la semplicità
e schiettezza giornalistica che lo
caratterizza.
Olla, al termine dell’incontro,
mi ha confidato che raramente
ha parlato davanti a dei ragazzi
così attenti e pazienti per circa
due ore. Per questo, ha elogiato
i docenti, perché probabilmente
avevano ben preparato gli alunni all’evento. Da quel momento
con Roberto Olla è nato un bel
rapporto di stima e di amicizia,
che mi ha portato a chiedergli di aiutarmi
ad organizzare un incontro con un italiano
sopravvissuto ai campi di sterminio e così
è stato. Il 10 agosto scorso ho chiamato
per la prima volta la Sig.ra Marika Venezia,
moglie di Shlomo Venezia, sopravvissuto al
Sonderkommando di Auschwitz, cioè al settore destinato alle camere a gas ed ai forni crematori, presso cui Shlomo “lavorava”
bruciando i cadaveri o svuotando le ceneri
dai forni. Un luogo da cui non si tornava vivi,
ma dove lui per alterne vicende è riuscito
fuggire. La sua storia la racconta nel libro
“Sonderkommando-Auschwitz”
edito
Metropolitan, con il Patrocinio del Comune
di Ginosa, della Regione Puglia, della Provincia di Taranto. All’evento la nostra scuola
inviterà com’è già avvenuto lo scorso anno
per Roberto Olla, tutte le scuole Sec. di 1° e
2° grado di Ginosa e Laterza. Questi eventi
non possono essere vissuti solo da pochi.
La Memoria di quello che è stato deve essere condivisa e conosciuta da tutti.
Insieme a questo articolo pubblichiamo
anche il manifesto murale che precederà
l’evento.
Colgo l’occasione di ringraziare il nostro Dirigente Scolastico, Dott. Vincenzo Calabrese, per la sensibilità che sempre dimostra
verso questo tema e la collega Lucrezia Di
Tinco per avermi dato una mano a concretizzare questo incontro con il suo Progetto.
Per chi volesse rivedere le immagini dell’incontro con Olla dello scorso anno le
può rivedere sul blog passatopresente.rai.
it aprendo il link febbraio 2009.
Rosamaria Busto
dalla Rusconi, che i ragazzi delle classi
terze della nostra Scuola Secondaria di 1°
stanno leggendo nell’ambito del Progetto
“Una storia… sei milioni di storie” di cui
è referente la Prof.ssa Lucrezia Di Tinco a
cui collaborano le docenti Roberta Susi e
Rossella Andreula e la sottoscritta.
I primi contatti con Marika sono stati da subito molto cordiali, al tal punto da instaurare un rapporto di stima quasi confidenziale,
come tra una madre ed una figlia. E’ stata
lei chiedermi questo e per me è stato un
onore.
L’incontro con Shlomo Venezia avverrà l’11 febbraio sempre presso il Teatro
La Redazione si scusa con
i collaboratori e con i lettori per i numerosi contributi
pervenuti e non pubblicati
e per le rubriche fisse, temporaneamente
sospese.
Tali scelte sono state operate a causa dei numerosi
articoli giunti per i quali non
si poteva, oggettivamente,
trovare spazio in questo
numero ma che sicuramente saranno pubblicati prossimamente.
attualità
La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010
Spesso abbiamo ospitato su questo giornale lavori di scrittura creativa, inviatici
da gruppi di alunni che, insieme ai loro insegnanti, avevano svolto un percorso
didattico conclusosi con la realizzazione di racconti o testi poetici. L’obiettivo
comune di incentivo alla lettura e alla scrittura ha creato interessanti connubi,
che speriamo lascino in futuro una traccia nei giovani protagonisti.
Da questo numero (e per qualche numero), la Redazione accoglie la richiesta di
pubblicazione fatta da due giovanissime aspiranti scrittrici marinesi, che inviando un loro manoscritto alla nostra sede, hanno voluto mettersi in discussione in
campo letterario.
Debora Cazzetta e Claudia Perrone non ci hanno mandato un racconto breve
(come finora c’era capitato), il loro è un romanzo, A te mio grande amore, che,
seppure nell’acerbo esercizio di scrittura creativa, tuttavia mostra interessanti
accorgimenti tecnici che col tempo e (speriamo) con la continuità dell’impegno
affineranno, unitamente ad una più chiara definizione di struttura narrativa.
I presupposti ci sono, a cominciare dal linguaggio: snello, realistico e adeguato
ai personaggi; così come la capacità di saper cogliere suggerimenti da situazioni e ambienti reali. Buona lettura!
A te mio grande amore…
di Debora Cazzetta e Claudia Perrone
Il tradimento
Era una mattina nuvolosa e buia a Monopoli e Simona, una ragazza spavalda del liceo, arrivò di nuovo in ritardo e, come tutti i
giorni, si sedette vicino alla sua amica Nicole, una ragazza molto solare. Le due si confidavano tutti i segreti. Ce n’era uno in particolare che colpì Nicole: Simona si era fidanzata con Francesco, un ragazzo dall’animo buono. Francesco non era bravo
nello studio e per questo Simona non lo notò; ma ciò accadde in passato. Quando Simona tornò a casa, sentì il cellulare squillare, si trattava di Francesco, che aveva scritto nell’sms “scusa, ma non ti amo”. Questa
frase lasciò di stucco Simona e per il gran
dolore confidò tutto a Nicole che disse: Ascolta Simo, evidentemente Fra non ti
ama! Devi accettare questa cosa, è naturale, prima o poi doveva accadere, no?Simona ribatté: - Nicky, lo so, ma è tutto così improvviso! Cosa gli ho fatto di male?Nicole: - Forse non li hai mostrato affetto,
visto come si comporta in classe, ma a me
sembra che sia un bravo ragazzo...comunque...io lo conosco da poco.Simona cadde nel silenzio più profondo. Nicole era disagiata e propose all’amica di
andare a fare shopping. Simo non ci pensò
due volte. Avevano comprato molta roba e
Simona si sentì subito sollevata. Mentre le
due amiche ridevano e scherzavano, il cellulare di Nicole squillò: era Francesco.
Nicole: -Pronto? Oh, ciao Fra come stai?
Io tutto a posto... dimmi, ti devo passare
Simona? Ehm, non c’è chiamami tra cinque minuti, cià cià!Simona: -Che voleva?- disse con tono irritato.
Nicole: -Voleva parlarti... senti, ho detto di
richiamarmi tra cinque minuti intanto andiamo a mangiarci un panino alle salse
con becon e insalata croccante.L’idea era invitante e Simona non poteva
dire di no. Mentre si sedettero, un bel cameriere si avvicinò alle due amiche e disse: -Buongiorno ragazze! Che cosa ordinate?Le due rimasero incantate dalla gentilezza
e dalla bellezza di quel ragazzo e così, ordinarono ciò che aveva proposto Nicole. Il
cameriere arrivò in un lampo con le sue
Nike Silver e un jeans strappato molto comodo. Nicole se ne innamorò, inoltre non
resistette ai suoi occhi blu ghiaccio e ne rimase incantata, anzi, pietrificata da quello
sguardo magnetico. Simona schioccò le
dita e Nicole scese dal mondo delle nuvole.
Simona: -Insomma, poi dici a me, lo sappiamo che quello è un gran figo, ma non
puoi fare la bell’addormentata con gli occhi
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aperti davanti a lui!Nicole: -Lo so...che ne dici se gli chiedo il
suo numero di telefono?Simona: -Ma nemmeno lo conosci!Nicole: -Che ne sai? Adoro le lovestory spericolate!Simona: -Tu sei pazza amica mia!Nicole andò dal cameriere per parlare ma a
un tratto il suo cellulare squillò: Francesco!
Nicole: -Ehi Fra, si ora te la passo.Nicole passò il cellulare a Simona la quale
disse: -Ciao Francesco, dimmi...domenica
sera alle otto al ristorante “La Luna”? Ok ci
sarò ciao.Nicole: -Che ti ha detto?Simona: -Ho un appuntamento...che mi metto?-Mentre tornavano a casa con l’autobus,
Simona domandò a Nicole che cosa le avesse detto il cameriere dallo sguardo di ghiaccio.
Nicole: -Niente, mi ha invitata a uscire domenica sera insieme ad un’altra coppia ma non
so chi siano!Simona: -Interessante...dove ti porta?Nicole: -Ha detto che è una sorpresa.Tornate a casa, Simona e Nicole chiacchierarono per ben due ore.
Nicole: -Oh, non ti ho detto la cosa più importante: si chiama Angelo, guarda caso il mio
nome preferito!Simona: -Wow, che tipo è?Nicole: -E’dolce...Simona: -Fortunata te!- disse sospirando.
Nicole: -Ma che dici, scusa anche Francesco
è un bel ragazzo!Simona: -Lo dici tanto per dire o perché vuoi
tenerti Angelo tutto per te?Nicole fece una leggera risatina imbarazzata. Arrivò domenica sera e le due amiche si
prepararono: Simona indossò una mini di
jeans con strass, degli stivali in pelle scamosciata con un top bianco con fiori a perline.
Nicole indossò dei jeans leggermente strappati con effetto scolorito, le Converse All
Stars raffiguranti teschi, cuori trafitti da spade, palle da bowling e serpenti e una maglietta beige. Erano straordinarie e quando si
presentarono dai rispettivi ragazzi, questi
non riuscirono a resistere alla voglia di correre verso di loro. Le due sorrisero e dopo cinque minuti si sedettero a tavola, e che coincidenza: Angelo e Francesco erano amici e
può darsi che i due ragazzi, avessero combinato le date degli appuntamenti per far trovare le due amiche insieme!
(1 - Continua)
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argomenti
La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010
Travaglio a Laterza Paura del futuro
Il giornalista più
scomodo in tutti i sensi
Divenuto noto
grazie alla trasmissione condotta da Santoro
“Annozero“ che
va in onda su
Rai2 ogni giovedì, questo giornalista riscuote
consensi per la
sua capacità e
sfrontatezza di
trattare di argomenti “scomodi”.
Molto
preciso
nei particolari, e
sicuro di sé, non
ha paura di niente e nessuno nel
raccontare fatti,
non proprio noti
al popolo italiano.
Torna mia nipote
da scuola: emozionata e saltarellante di gioia perché aveva visto i
manifesti che Marco Travaglio sarebbe venuto a Laterza per una conferenza.
Invita tutta la famiglia a partecipare, e noi, siamo tutti d’accordo.
Arrivati con qualche minuto di anticipo, troviamo i posti tra le prime file. La sala gremita di persone e ragazzi anche seduti per terra. Travaglio arriva con
un’ora e mezza di ritardo; mia nipote, avendolo
aspettato all’ingresso, riesce ad incontrarlo e ne è
felicissima.
La presentazione fatta dal collega giornalista de “La
Gazzetta del Mezzogiorno”, dura parecchio e da parte nostra arriva un grande applauso. Lui seduto, con
lo sguardo spesso rivolto verso il basso, mi sembra
pietrificato. Tema della serata: la libertà all’informazione. Parla tanto prendendo di mira tutti: politici,
mafia, sanità, televisione comandata dal presidente
del Consiglio e da Mediaset. Non c’è tempo per le
domande del pubblico, Travaglio va via con un po’ di
delusione da parte nostra.
Michelina Dell’Aquila
Sono cosciente che questo, forse, non è
l’articolo che vorreste, non parla di politica, né di agricoltura, ma vi siete mai chiesti
cosa pensa un/a ragazzo/a di 13-14 anni,
quando si trova dinanzi alla prima scelta
che segna la vita? Questa ne è un “spolveratina”. Mi auguro che possa interessare,
e che non vi annoi, ma che soprattutto, vi
faccia tornare un po’ a quando, anche voi
avevate 13 o 14 anni- Buona lettura.
«Non penso mai al futuro, arriva così presto.» Albert Einstein
Quante volte, abbiamo guardato negli occhi un uomo, ormai adulto, al quale ormai
non resta che vivere la vita ch’egli stesso
ha scelto, che con aria saccente ci dice: «il
futuro è vostro!» e tutti, quando sentiamo
queste parole, ci sentiamo, nei migliori dei
casi, lusingati.
Quante volte guardiamo il cielo e diciamo
«il futuro è mio!» e questo ci sembra stupendo, ci infonde una sicurezza di cui non
siamo molto coscienti.
Ma poi guarderemo dei coupon e diremo
«Prima era tutto più semplice!» e ripenseremo a quando parlavamo con mamma e
papà solo per mangiare, dormire e giocare. Comunque, siamo lì, e quei coupon, di
“procacciatori d’affari” che sponsorizzano
ogni tipo ed indirizzo di scuola, ci fanno
sentire sempre e solo “prede” ben volute,
allora aspettiamo, ma intanto i giorni passano, ed in ognuno di quei giorni pensiamo solo alle parole che non abbiamo detto, speriamo di non sbagliare e vorremmo
che qualcuno vivesse per noi. Ma la vita è
così, ci porta dinanzi ad un muro, davanti
al quale dobbiamo dire “SI” o “NO”, “QUESTO” o “QUELLO”, “GIALLO” o “ROSSO”,
e sempre, dobbiamo rispondere. Il futuro,
ci sono persone che lo vivono e basta, altre che non lo conoscono, che sperano di
capirlo e cercano di viverlo.
Coloro che aspettano, per loro ogni consiglio è “oro colato”, ma hanno paura, non
sanno scegliere se seguirlo oppure no, se
hanno un’idea, hanno paura di pensarla.
Sulle loro teste, non ci sono stelle, ma pensieri, e a volte, però, preferirebbero tagliarsi i neuroni, piuttosto che pensare, perché
i pensieri li portano anche a cambiare idea
(se magari, prima, ne avevano una), e a ritornare nel dubbio, e questo li fa soffrire.
Il dono più grande, più prezioso e, soprattutto, più utile… Vivere la vita, pensare e
credere che tutto è possibile! Un dono che
non tutti hanno. Molte sono le persone che
camminano per strada e trasmettono quel-
la sicurezza che loro stessi non
hanno idea di possedere. Molti dicono che prendere la vita poco sul
serio è sbagliato, ma, io penso che
invece è giusto prendere tutto poco
sul serio, e, soprattutto, “prendersi” poco sul serio! A volte il nostro,
“guardare da adulti”, ingrandisce le
nostre paure, e non ci permette di
guardare il mondo con pura e vera
razionalità. Ora spero di avervi interessato e affascinato con un po’
di “psicologia adolescenziale”.
Domani
Percorro la mia strada,
E vivo il mio presente,
ma domani guarderò un nuovo
cielo,
attraverserò altre tempeste.
E, forse, a volte cadrò,
non so se alzarmi potrò,
comunque
una stella, lo so,
un po’ mi aiuterà.
Forse la luna guarda già
La stella che…
Domani la mia strada illuminerà.
Guardo il mio deserto
Oggi non sono sola,
ma domani forse sì,
sì, mi avverto,
io son qui,
mi rialzerò.
La pioggia, la neve, le bombe,
nulla mi fermerà ma se io mi arrenderò,
sì
avrò fallito.
Pensar…
Oh alba senza fine
Accarezza i miei sogni
Ma non mi punire
Se nascondo i miei pugni
E non difendo il mio dire.
Oh lacrime di musa
Che ispirate i miei pensieri
Non bagnate il mio fuoco
O lui non vivrà.
Ed ora apro gli occhi
Sento il destino scivolare
Come frei (freddi) fiocchi
Sentir di cuore l’anime volare.
Migrar nel firmamento
Lo sbatter di ciglia del mio cuore
che sognerà.
Sara Nicastro
eventi sportivi
La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010
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Runners Ginosa, sono aperte le iscrizioni
Sono aperte le iscrizioni per il Corripuglia 2010 all’interno della società ginosina, nella speranza di un anno nuovo ricco di premi, glorie, soddisfazioni e tanto divertimento.
Il presidente della Runners Ginosa,
Jose’ Punzi insieme a tutto il direttivo, è lieto di annunciare a tutti coloro che vogliono divertirsi e passare
insieme ad amici almeno una domenica all’insegna dello sport, che sono aperte le iscrizioni per il Corripuglia 2010. Tutti coloro che intendono partecipare si potranno rivolgere presso la sede della Runners
Ginosa o direttamente al presidente
della società.
Grazie ad un favoloso 2009 che ha
visto premiata la società ginosina
come terza classificata nel trofeo podistico più caratteristico della regione Puglia, l’anno nuovo si
apre, per la Runners Ginosa, all’insegna della ricerca di nuovi atleti
pronti per affrontare una che per loro potrebbe rivelarsi nuova ed emozionante
esperienza.
Sempre più richiesta è la presenza delle
Sono aperte le
iscrizioni alla
FEDER CACCIA
Ginosa
Comunicato stampa del
presidente del circolo
Nino Giacumbo
donne, che pur essendo in netta minoranza all’interno della società, nell’anno scorso hanno saputo piazzare più
atlete sul podio degli uomini. La premiazione del trofeo è avvenuta venerdì 22
gennaio a Molfetta (BA), e
a portare alto il nome di Ginosa oltre a Domenico Sannelli classificatosi 2° degli MM45 a soli 12 punti dal
primo, sono state proprio le
due eroine del gruppo Anna
Francione e Giacoma Galante a salire sul podio, rispettivamente 2^ della categoria MF35 e 4^ della categoria TF; sicuramente un
annata indimenticabile per
loro, come potrà essere per
tutte coloro che si vorranno iscrivere a partecipare al
Corripuglia 2010 portando in
alto la bandiera di Ginosa.
Federico Luisi
Il presidente della Feder Caccia sezione di Ginosa, Nino
Giacumbo, attraverso un comunicato stampa ha inteso «ringraziare coloro che lo scorso anno hanno aderito all’Associazione sottoscrivendo l’adesione al Circolo di Ginosa».
Allo stesso tempo, il signor Giacumbo informa che presso la
sede sociale, in via Tara n. 3, è possibile rinnovare l’iscrizione per l’anno sociale 2010, inoltre sempre presso la sede è
possibile seguire i corsi di preparazione per conseguire il
Porto d’Armi per uso sportivo e caccia.
Lo stesso presidente comunica che per qualsiasi informazione è possibile rivolgersi alla sede di via Tara dalle ore 18
alle ore 21, tutti i giorni dal lunedì al sabato. Ulteriori informazioni è possibile riceverle telefonando al n. 368
3318192.
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La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010
eventi sportivi
PRIMA CATEGORIA / Decima sconfitta stagionale contro un quotato avversario
Ginosa ko a Casamassima, ma a testa alta
I biancazzurri, nella difficile trasferta di Casamassima, disputano una buona gara tenendo
testa, al più quotato avversario, per un tempo, ma nella ripresa incassano due reti e masticano
amaro. In evidenza il baby portiere Alex Bellosguardo che neutralizza un rigore. Ginosini in
campo con il lutto al braccio per la scomparsa di Vincenzo Pizzulli, padre del tecnico ginosino.
Decimo ko stagionale per il Ginosa che in
quel di Casamassima, contro i più quotati
avversari, tiene bene il campo per un tempo disputando una discreta gara. I
biancazzurri hanno giocato con il
lutto al braccio in segno di vicinanza al tecnico Pizzulli per la scomparsa del padre avvenuta nel fine
settimana. Prima frazione equilibrata con gli ospiti a contenere
ed i padroni di casa aggressivi. Il
primo sussulto giunge all’8’ quando, su un traversone tagliato dalla sinistra, Duca impatta la sfera
che fa la barba al palo. La replica
barese si registra al 14’ quando il
direttore di gara, generosamente,
assegna un penalty molto dubbio
al Casamassima: Carbonara, però, si lascia ipnotizzare da Bellosguardo che, con bravura, neutralizza la conclusione. Ancora sugli
scudi l’estremo difensore ginosino che al
30’ si supera opponendosi ad una bordata
maligna dalla distanza di Carbonara. Nella
ripresa la compagine barese, sin dai primi
minuti, si mostra più determinata alla ricerca
del successo. Al 9’ il Casamassima sblocca
il risultato grazie a Carrassi che in area ri-
solve un’azione convulsa con un diagonale
sul quale nulla può l’estremo difensore biancazzurro. Sulle ali dell’entusiasmo, i baresi
do Carbonara, da distanza ravvicinata,
impegna severamente Bellosguardo che
si oppone con bravura.
Tabellino della gara (Casamassima-Ginosa 2-0)
CASAMASSIMA: Cofano, Iacobellis (42’ st Sportelli), Greco, Lovecchio, De Mola, Lattarulo, Giovannielli, Sibilia (1’ st Anelli), Tanzi, Carbonara, Carrassi (25’ st Rainieri). A
disp.: Calabrese, Di Perna, Vasco,
De Cosmis. All. D’Ermilio
GINOSA: Bellosguardo, Castellano (15’ st Russo), Orfino, Bozza,
Pizzolla, Zorico, Salamida, Pagone, Nuzzi, Esposito, Duca (25’ st
Donno). A disp.: Cimino, Ricciardi,
Petrelli, Iacovino, Lapiscopia. All.
Pizzulli
ARBITRO: Brunetti di Foggia.
RETI: st 9’ Carrassi, 15’ Anelli
manovrano con disinvoltura imponendo la
propria supremazia, mentre il Ginosa va in
affanno. Al 15’ i padroni di casa legittimano il
risultato con il raddoppio: Orfino frana in area
su Carrassi e l’arbitro indica il dischetto, con
Anelli che trasforma la massima punizione.
L’ultimo sussulto giunge alla mezzora quan-
(rig.).
NOTE: Ammoniti Greco e Sibilia (C), Bozza e Pizzolla (G).
Domenico Ranaldo
([email protected])
La Goccia n. 2 - 30 gennaio 2010
eventi sportivi
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PRIMA CATEGORIA / Quinto successo al “Miani” dove soccombe un modesto Surbo
Ginosa batte il Surbo e vola ad un punto dalla zona salvezza
Vittoria importante per gli uomini di Pizzulli che al “Miani” piegano la resistenza di
un modesto Surbo grazie ad una rete di Duca. Domenica, intanto, sarà di scena al
“Miani” la vice-capolista Sammichele, per un incontro difficile in cui sarà necessario
dare il massimo per conquistare tre punti utili in chiave salvezza.
Torna alla vittoria il Ginosa che al “Miani”
supera di misura il Surbo e conquista tre
punti preziosi in chiave salvezza. Gara
che ha visto un predominio territoriale dei
biancazzurri per l’intero arco dell’incontro,
con l’estremo difensore ospite superbo in
alcuni episodi. Partono determinati gli uomini del tecnico Pizzulli che al 15’ si rendono pericolosi con un tiro velenoso di Salamida che si spegne di poco a lato. Altra
occasione da rete al 32’ quando Nuzzi fa
sponda per Donno che, dal limite, scaglia
una rasoiata insidiosa sulla quale l’estremo
difensore salentino si oppone con i piedi.
I biancazzurri insistono ed al 41’ Pagone,
ben servito da Salamida, brucia in area
il suo diretto avversario e calcia verso la
porta esaltando i riflessi di un superbo Giannone. Sul finire di tempo è Donno a provarci
dalla distanza il cui tiro mette in affanno il
numero uno ospite che si rifugia in angolo. La ripresa calca la falsa riga del primo
tempo, con i padroni di casa arrembanti alla
ricerca della rete. Al 6’ la dea bendata non è
favorevole ai biancazzurri quando un calcio
piazzato dal limite battuto da Donno vede la
sfera infrangersi sul palo a portiere battuto.
I padroni di casa premono ed alla mezzora
Duca, ben servito da Salamida, alza di poco la mira da buona posizione. L’insistenza
del Ginosa trova il giusto premio al 38’: una
punizione dal limite calciata da Donno trova la deviazione della barriera che spiazza
l’incolpevole Giannone, con tocco vincente di Duca a ribadire in rete. Sino alla fine
i biancazzurri controllano con ordine e si
proiettano al prossimo match casalingo di
domenica (la seconda gara interna di fila)
contro il quotato
Sammichele. Nella gara di andata la compagine
ginosina disputò
una buona prova
costringendo i baresi ad un match
sofferto: solo in
zona “cesarini” il
Sammichele riuscì a spuntarla
infrangendo il sogno di un pari che
il Ginosa avrebbe
meritato in pieno.
Pertanto, i biancazzurri
hanno
voglia di riscatto
ed i tre punti saranno di vitale
importanza
per
uscire dalla zona play-out.
Tabellino della gara (Ginosa-Surbo 1-0)
GINOSA: Bellosguardo, Castellano, Ricciardi (37’ st Lapiscopia), Petrelli, Pizzolla,
Zorico, Salamida, Esposito (3’ st Duca),
Nuzzi, Donno (44’ st Orfino), Pagone. A
disp.: Larocca, Iacovino, Russo, Zicari. All.
Pizzulli
SURBO: Giannone, Borgia, Comi, Pellè, Personè, Longo, Maggiore, Sicuro (11’
st Bisconti), Felline (19’ st Galati), Sturdà,
Zecca (37’ st Gaetani). A disp.: Iacovazzi,
Kaci. All. Leo (dirig. acc.)
ARBITRO: Squicciarini di Bari.
RETE: 38’ st Duca.
NOTE: Ammoniti Petrelli, Pizzolla, Salamida, Donno e Duca (G), Pellè, Galati e Bisconti (S).
Domenico Ranaldo
([email protected])
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attualità
La Goccia n. 2 - 30 genaio 2010
Tennis Club Pro Loco Marina di Ginosa: bilancio 2009
positivo per la scuola di avviamento al tennis
Pamela Calabrese e company dominano le competizioni provinciali. Grande la soddisfazione del
presidente Giuseppe Toma che vede ottime prospettive per il futuro del Tennis Marinese
Da pochi giorni ha avuto inizio il quinto
anno di attività per la Scuola federale di
avviamento al tennis, da ormai quattro
anni sotto la guida responsabile dell’istruttore di II garado F.I.T. (federazione Italiana Tennis) Giuseppe Toma e
inserita nel contesto associativo sportivo
senza dubbio più longevo della borgata, il Tennis Club Pro-Loco di Marina di
Ginosa da lui presieduto.
E’ il 1968 l’anno di nascita del club sportivo che, malgrado altri sport, quali la pallavolo o il calcio godano di un’indiscussa
maggiore popolarità, ha avvicinato, formato e entusiasmato molti marinesi e
non al meno popolare tennis, sport che
comporta un approccio tecnico iniziale
non facile, che deve essere supportato
da una formazione di base lunga e particolarmente sacrificante.
Il 24 maggio di quell’anno per volontà
di alcuni soci Pro-Loco, portatori delle richieste di numerosi marinesi e dei
molti villeggianti interessati allo sport
della racchetta, hanno dato vita al club
che per quaranta anni e più, ininterrottamente ha portato lo sport marinese al livelli
eccellenti, decantati dalle maggiori testate
giornalistiche anche nazionali.
Un traguardo che segnerà la storia del Tennis Club Marinese è quello che, dopo anni
di lunga attesa e lavoro ha portato la Pro
Loco “Luigi Strada” ad acquistare nel 2009,
con uno sforzo economico importante,
l’area di insistenza dei campi dall’ERSAP,
ente regionale che quaranta anni fa aveva
solo dato in concessione l’area.
In questi anni i molti soci del circolo si sono
incessantemente occupati dell’integrità e,
dove possibile, dell’apporto di migliorie alla
struttura e nel 2009 la Pro-Loco ha eseguito lavori di manutenzione straordinaria, con
la sostituzione della rete di recinzione dei
campi e il rifacimento dell’impianto di illuminazione. Oggi il circolo può vantare una
struttura dotata di tutti i servizi, degna di
ospitare, per il 35° anno, a cavallo tra luglio e agosto, il Torneo Nazionale Estivo
di terza categoria, e questo grazie all’impegno dell’Associazione madre che ha di
fatto espresso la volontà di dare continuità
al progetto sportivo che è degno di valorizzazione nel tempo.
La eccellente professionalità e dedizione
dell’istruttore Toma ha fatto sì che oggi, dopo anni di intenso lavoro, il Circolo possa
vantare una squadra di atleti preparati e
che onorano il tennis marinese con importanti risultati.
Ultimo successo del circolo è quello dell’atleta Pamela Calabrese che nel 2009,
assieme alla sua squadra composta da
Federica Sorrenti, Alessio Galante, Andrea
Matichecchia, Marco Mastrovito, Simone
Egitto e altri, ha dominato nelle competizioni provinciali under 16 conseguendo numerose importanti vittorie.E’ questo il miglior
premio per gli sforzi profusi dallo staff tecnico che è sempre al fianco degli atleti in
questa esperienza di vita.
L’anno 2008-09, come ci spiega l’istruttore
Toma, è stato l’anno più fiorente per il Cir-
colo che ha visto la scuola di avviamento
raggiungere il considerevole numero di
47 iscritti, un livello di iscrizioni che pone
in secondo piano le maggiori realtà analoghe dell’intera provincia, senza contare
i 20 allievi, sempre curati dallo staff tecnico del Tennis club marinese, presso i
campi della “ex Cooperativa Tennis” di
Ginosa, in accoglienza delle numerose
richieste dal capoluogo.
Alla domanda “quali aspettative il circolo
ha per il futuro”, il presidente-allenatore
Giuseppe Toma risponde: «Il bello deve
ancora arrivare! Ci sono in cantiere agonistico in questo momento alcuni “marmocchi” (di circa 6 anni) che, se il mio
fiuto non mi tradisce, potrebbero tra qualche anno far parlare di se fuori le mura,
consacrando definitivamente la nostra,
come la chiamano alcuni, borgata, ad
avamposto del tennis regionale.»
Il presidente Giuseppe Toma ha voluto
estendere un sentito ringraziamento al
maestro nazionale F.I.T. Raffaele Tataranni di Matera (attuale collaboratore
tecnico del C.T. Bari), insieme al quale e
con l’appoggio del direttivo del tennis club,
ha realizzato questo assetto della scuola tennis, soprattutto per l’affiancamento e
la capacità di avergli trasmesso la propria
professionalità e competenza, aiutandolo
nella formazione professionale federale e
stabilendo un preciso ordine di contenuti e
qualità.
«Sono convinto che le persone e gli enti con
i quali andremo ad interfacciarci per le nostre future attività, così come hanno sempre
fatto, sapranno riconoscere sforzi, risultati e
serietà di questa splendida realtà marinese.
Per l’occasione rivolgo gli auguri di buon anno 2010 a tutti gli operatori sportivi di Ginosa
e Marina di Ginosa e a tutti gli appassionati
e praticanti di qualsiasi sport.», decisamente pieno di positività l’augurio del presidente
Toma, sintomo della soddisfazione di chi ha
per anni ben seminato e riesce a cogliere
oggi con orgoglio i primi importanti frutti.
Antonello Lovecchio