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In prova reflex Canon EOS 550D
Piccola da record
a sempre, fin dai tempi
della reflex 35mm a pellicola, la Canon ha avuto il ruolo di apripista nel settore delle fotocamere destinate all’utenza amatoriale. Fin dalla
AE-1, una reflex automatica degli anni ’70 che rivoluzionò la
categoria di prezzo per quel tipo
di apparecchi, la ditta giapponese si è dimostrata maestra nel
concepire reflex economiche nel
costo ma ricche di funzioni e soprattutto in grado di poter essere utilizzate con soddisfazione
anche dall’utenza alle prime armi. Il vero passo in avanti, però,
Canon lo ha fatto quindici anni
dopo la AE-1, con la EOS 1000,
la prima reflex autofocus, sempre a pellicola 35mm, caratterizzata da un rapporto tra prezzo e
prestazioni inarrivabile per i
concorrenti dell’epoca. In quel
progetto, Canon adottò soluzioni come il corpo interamente in materiale plastico ed un obiettivo economicissimo ma di buona qualità, che furono
presto riprese da tutti gli
altri fabbricanti. Spartana nelle finiture, leggerissima, la Canon EOS 1000
aveva una buona dotazione e soprattutto permetteva a chiunque di ottenere
immagini soddisfacenti
grazie ad automatismi collaudati e comandi razionali.
Nel passaggio alla tecnologia digitale, il fabbricante
giapponese trasferì l’esperienza
realizzata con la EOS 1000 introducendo una serie di apparecchi economici ma di ottima
funzionalità, il primo dei quali è
stata la Canon 300D, presentata
nel 2003 la quale riprendeva,
nell’ambito della nuova tecnologia dell’immagine, la concezione della antenata a pellicola ovvero grande semplicità d’uso e
facilità di risultati. La Canon
D
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Sensore con 18 megapixel,
video HD e tante altre cose
caratterizzano la nuova reflex
economica di Canon
di Michele Buonanni
EOS 300D è stata, a suo tempo,
anche la reflex più economica
nella categoria ed ha permesso
l’ingresso nel digitale a molti
utenti del marchio giapponese e
non solo. Dalla 300D sono nati,
successivamente, una serie
di apparecchi tra i quali
alcune best seller che
rimarranno nella storia della foto-
grafia come ad esempio la EOS
350D, ancor oggi impiegata da
una vasta fetta di utenza, le successive 400D e 450D ed infine
l’ultima serie che porta il nume-
La forma della nuova
Canon EOS 550D deriva da quelle
della EOS 500D. Si tratta di una reflex di
dimensioni inferiori alla media ma ben
disegnata. In questa immagine monta
l’obiettivo Canon 15-85mm che costa più
dell’apparecchio stesso ma permette di
sfruttare appieno le qualità della 550D.
MAGGIO 2010 FOTOGRAFIA REFLEX
ro 500. Nell’evoluzione di questa serie di reflex digitali, Canon
ha adottato, in esse, soluzioni
direttamente mutuate dalle reflex maggiori della casa. Sensori di elevata risoluzione, sistema
autofocus particolarmente pronto ed efficace anche in scarsa luce, esposizione affidabile e poi,
via via che la tecnologia si evolveva, funzioni sempre più ricche
come ad esempio il Picture Style, il Live View, il controllo delle aberrazioni dell’obiettivo, un
sistema antirumore sempre più
efficace che consente di elevare
i valori di sensibilità ed infine
anche la possibilità di riprendere video ad alta risoluzione, una
soluzione ormai presente nella gran parte delle reflex
dell’ultima generazione
ma che Canon ha implementato nel modo
più raffinato offrendo
la possibilità di registrare in formato Full
HD 1080p fino alla
cadenza di 30 fotogrammi al secondo.
L’ultima nata della
serie, della quale
abbiamo già presentato il test in
anteprima nel
numero di
marzo di
questo anno, si chiama EOS
550D ed è un vero concentrato
di tecnologia racchiuso in un
piccolo corpo macchina poco
appariscente e, come tradizione
della serie, realizzato con largo
impiego di materie plastiche.
All’esterno ed all’interno di
questo apparecchio c’è però un
contenuto
tecnologico
di
prim’ordine a cominciare dal
sensore CMos formato APS-C
di nuova generazione caratterizzato da ben 18 milioni di pixel,
vero record della categoria e al
processore d’immagine Digic
IV, lo stesso utilizzato dalle reflex Canon di categoria superiore. La elevata risoluzione del
sensore nel piccolo formato
APS-C è stata ottenuta con la
tecnologia Gapless mediante la
quale sono stati ridotti gli spazi
tra pixel e pixel permettendo di
inserire, a parità di superficie,
un maggior numero di essi mantenendone una dimensione adeguata a ricevere una sufficiente
quantitità di luce e quindi contenere il rumore d’immagine.
La lista delle caratteristiche
contenute nella EOS 550D è impressionate se teniamo conto
che parliamo di un apparecchio
che costa di listino 880 euro
compreso l’obiettivo di serie,
uno zoom che è anche dotato di
stabilizzatore ottico. A parte il
sensore ed il processore d’immagine, la 550D può contare su
gran parte delle funzioni della
sorella maggiore EOS 7D la
quale costa, solo corpo, circa il
doppio. Rispetto alla EOS
500D dalla quale deriva,
la nuova 550D ha oltre a
tre megapixel in più, la
funzione video Full
HD 1080p fino a trenta
fotogrammi al secondo contro i 20 della
500D, il nuovo sistema di misurazione
dell’esposizione a 63
zone denominato IFCL, un display da tre
pollici ad alta risoluzione formato 3:2 (il
precedente era 4:3)
con maggior numero
di pixel, alcuni comandi ridisegnati, i valori
ISO che arrivano ora a
6400 reali con i 12800
come valore aggiunto
di riserva (nella 500D i
Nella vista dall’alto
risultano evidenti le
ridotte dimensioni del
corpo macchina in
particolar modo nel
raffronto con
l’obiettivo montato
che è, come
nell’immagine di
apertura, il Canon
15-85mm, una ottica
che costa parecchio
ma in grado di far
rendere al meglio i 18
megapixel forniti dal
sensore di questa
fotocamera. Nella
vista dall’alto si nota
anche l’assenza di
comandi sul lato
superiore a sinistra
del pentaprisma e la
ghiera dei modi di
esposizione collocata
invece a destra
di esso.
6400 ed i 12800 erano i valori
aggiunti in modalità espansa) ed
infine l’implementazione con
specifico menu per le schede di
memoria SD Eye-Fi con
funzione Wifi delle
quali abbiamo
parlato nel numero di gen-
naio; utilizzando una di queste
schede, è possibile trasferire le
immagini in modo automatico
ad un un computer o ad una rete collegata in modalità Wifi. La Canon
EOS
550D viene vendu-
ta solo corpo oppure in combinazione con il collaudato zoom
standard 18-55mm IS dotato di
stabilizzatore ottico d’immagine, ad un prezzo rispettivamente di 770 ed 880 euro.
Corpo e comandi. Piccola,
compatta e leggera, la EOS
550D è la classica reflex Canon
di fascia economica
che bada più al-
FOTOGRAFIA REFLEX MAGGIO 2010
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La Canon EOS
550D è
alimentata da
una batteria al
litio, alloggiata
nell’impugnatura
che offre una
discreta
autonomia anche
impiegando flash
e LiveView.
Al centro,
l’apparecchio è
predisposto per
impiegare le
schede Eye-Fi
dotate di
funzione wifi
incorporata,
grazie alla quale
è possibile
inviare ad un
computer
collegato in rete
wireless, le
immagini
contenute nella
scheda.
Sotto, la zona a
destra del
pentaprisma è
occupata dalla
ghiera dei modi
di esposizione,
dal pulsante di
accensione della
fotocamera e dal
comando per
impostare la
sensibilità Iso.
la sostanza che all’apparenza. I
materiali plastici utilizzati nella
costruzione dell’apparecchio
sono di buona qualità ed accoppiati a dovere, una tradizione
del produttore giapponese. Le
uniche parti in metallo visibili
sono rappresentate dal bocchettone innesto ottiche, dalla slitta
portaflash e dagli attacchi per
la cinghia tracolla che sono anche le parti soggette alla maggiore usura. La finitura del corpo è in nero opaco e risulta
piuttosto resistente ai graffi. I
comandi sono ben distribuiti
nel poco spazio a disposizione
occupato, almeno sul retro, dal
display da tre pollici. Nonostante le piccole dimensioni, la
550D si impugna bene grazie
anche ad una sporgenza nella
parte destra, molto ben sagomata che lascia sufficiente spazio per alloggiare le dita della
mano.
Nella parte superiore a destra
del pentaprisma, troviamo la
ghiera dei modi di esposizione
e, sotto ad essa, l’interruttore
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dell’apparecchio. La ghiera
contiene le posizioni dei modi
di esposizione classici quali
Program, Auto a priorità dei
tempi o dei diaframmi ed esposizione manuale più le posizioni, cinque, destinate ai programmi specifici per alcuni tipi
di ripresa quali ritratto, paesaggio o foto sportiva e d’azione.
Oltre a questo la ghiera contiene le posizioni necessarie alla
ripresa video, all’impostazione
automatica della profondità di
campo, al programma automatico tuttofare ed a quello semplificato denominato CA tramite il
quale impostare solo, in modo
semplice ed intuitivo grazie ad
uno specifico menu, alcuni parametri fondamentali di ripresa.
Esiste infine la posizione Flash
off che consente di disattivare
l’uso del flash se le circostanze
lo richiedono, soluzione utile
quando si fotografa in ambienti,
ad esempio alcuni musei, ove la
luce lampo è proibita. Sempre
nella zona della ghiera è presente anche il pulsante che per-
MAGGIO 2010 FOTOGRAFIA REFLEX
A destra del display posteriore c’è la zona comandi realizzata tutta a
pulsanti. Manca infatti una ghiera posteriore di selezione. Sopra a
destra, la zona riservata alle prese di collegamento: c’è anche l’uscita
video digitale HDMI. Qui sotto, l’innesto obiettivi con flangia metallica.
mette l’impostazione Iso della
sensibilità di lavoro; questa può
essere automatica (ma noi possiamo decidere la sensibilità
massima di lavoro) oppure manuale con valori compresi tra
100 e 6400 Iso più la modalità
espansa a 12800 Iso. Poco più
avanti di questo comando, sulla
zona dell’impugnatura, c’è la
ghiera di selezione delle funzioni e dei parametri di lavoro, l’unica presente sull’apparecchio
ed il pulsante di scatto. Dal lato
opposto del pentaprisma, visto
lo spazio esiguo non c’è nulla
se non l’attacco per la cinghia a
tracolla.
Il mirino è dotato di un oculare di dimensioni standard corredato di una ghiera in gomma e
dotato di correzione diottrica.
Sotto ad esso vi sono i sensori
che spengono il display appena
si avvicina l’apparecchio all’occhio. Lo schermo di messa a
fuoco è di buona qualità ed offre una immagine nitida e luminosa del 95% di quanto verrà
registrato; sulla superficie dello
schermo vi sono i riferimenti
dei punti di messa a fuoco che
lampeggiano in rosso appena
diventano attivi e quello relativo alla misurazione parziale
dell’esposizione. Nella parte
bassa del mirino, un display di
colore verde mostra i principali
parametri di ripresa.
Sul retro della EOS 550D
spicca il nuovo display con oltre un milione di pixel e rapporto tra i lati di 3:2, pari quindi a
quella delle immagini prodotte
da questo apparecchio; tale soluzione permette di vedere a
pieno formato le immagini riprodotte cosa che non accadeva
invece con gli schermi 4:3 fino
ad oggi utilizzati. La qualità del
display è eccellente sia nel caso
di riproduzione delle immagini
registrate che in modalità Live
oppure nella visione dei menu
di gestione o delle funzioni impostate. Sopra al display vi sono i comandi relativi all’attivazione dei menu di gestione ed
alle modalità di visione delle
informazioni nel display sotto-
PROVA PRATICA DI RIPRESA
Elevata risoluzione
d’immagine e risultati
eccellenti, specie se si
impiegano ottiche di alto
livello che potrebbero
sembrare, ma non lo
sono, poco adatte alla
economicità di una reflex
come la Canon EOS
550D. Molto buona
anche la resa tonale a
patto di lavorare con il
Picture Style denominato
Immagine Fedele che
offre risultati più graduati
rispetto a quello
Standard.
INGRANDIMENTO
Le immagini di questa prova pratica sono state realizzate con lo zoom 15-85mm e con il tele zoom
70-200mm f/4. Si tratta di ottiche di pregio ma che trovano ampio riscontro nell’uso con questa
fotocamera. Da notare, qui a destra, la resa in termini di nitidezza del particolare ingrandito del
fiore. Molto buona anche l’esposizione automatica che abbiamo affidato sempre al sistema IFCL.
LA PROVA RUMORE
Progettare un sensore CMos formato APS-C con ben 18 milioni di pixel, significa che, per forza di cose, essi abbiano poco spazio a disposizione e quindi la loro dimensione fisica sia
più piccola della media delle altre reflex digitali dotate di risoluzione inferiore. Grazie alla tecnologia Gapless, la quale
elimina buona parte dello spazio tra i singoli pixel, alla Canon sono riusciti ad ottenere un sensore con risoluzione elevata ma, al tempo stesso, con pixel non troppo piccoli. Ciò si
traduce in un rapporto tra segnale e rumore ancora accettabile. Il tutto viene poi passato alle cure del processore d’immagine Digic IV che elimina quanto più possibile il rumore
residuo alle elevate sensibilità. Il risultato finale è una fotocamera che, con sistema NR di riduzione del rumore attivato
permette di ottenere immagini abbastanza pulite anche a
3200 Iso e di lavorare tranquillamente a 400 o 800 Iso potendo contare, in questo caso su immagini prive di disturbi.
stante. I menu sono decisamente più completi ed articolati di
quelli delle precedenti EOS
della stessa categoria e comprendono numerose funzioni
supplementari tra cui la possibilità di ottimizzare automaticamente l’esposizione per correggere la densità delle ombre e
delle alte luci, correggere automaticamente le aberrazioni dell’obiettivo, gestire la funzionalità flash sia interno sia supplementare ed impostare il funzionamento della scheda Eye-Fi,
solo per citarne alcune. A destra del display troviamo invece, partendo dall’alto, il comando destinato ad attivare la
100 Iso senza NR
200 Iso senza NR
400 Iso senza NR
100 Iso con NR
200 Iso con NR
400 Iso con NR
Nonostante le
ridotte dimensioni
la Canon EOS 550D
si impugna bene
grazie ad una
sporgenza ben
sagomata,
collocata sul lato
destra della
fotocamera che
alloggia
perfettamente le
dita della mano. A
destra, il flash
elettronico
incorporato
funzione Live View, il correttore di esposizione che serve anche ad impostare il diaframma
nell’esposizione in manuale, il
pulsante siglato Q che consente
di accedere direttamente alle
funzioni visibili nel display
informativo senza dover passa-
re attraverso i menu, il selettore
delle funzioni con quattro pulsantini disposti a croce ed un
pulsante centrale di settaggio e
LA PROVA VELOCITÀ
Nella ripresa a raffica della
moto lanciata in rettilineo, la
Canon EOS 550D ha fornito
una prestazione di livello
buono tenendo conto della
categoria di prezzo.
La fotocamera scatta a poco
più di 3,5 fotogrammi al
secondo ed ha un autofocus
che insegue abbastanza
facilmente soggetti in
movimento.
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MAGGIO 2010 FOTOGRAFIA REFLEX
800 Iso senza NR
1600 Iso senza NR
3200 Iso senza NR
6400 Iso senza NR
12800 Iso senza NR
800 Iso con NR
1600 Iso con NR
3200 Iso con NR
6400 Iso con NR
12800 Iso con NR
conferma ed infine il comando
per la riproduzione delle immagini. Ai quattro pulsantini del
selettore sono abbinate anche
altrettante funzioni alle quali
accedere direttamente ovvero
cadenza di scatto, bilanciamento del bianco, modalità autofocus e Picture Style. Spostati poco più a destra, sempre partendo dall’alto, troviamo i comandi relativi al blocco della lettura esposimetrica con attivazione contestuale di quella parziale, il selettore per configurare i
sensori di messa a fuoco ed il
pulsante per la cancellazione
delle immagini che è invece
collocato nella parte bassa. Sul
bocchettone porta ottiche, infine, c’è il comando per l’attivazione del flash incorporato nell’apparecchio e quello per il
controllo visivo della profondità di campo.
Lo slot della scheda di memoria, formato SD, è collocato
PRO E CONTRO
J
L
Elevata risoluzione.
Dotazione funzioni.
Rumore contenuto alle alte sensibilità.
Eccellente display.
Rapporto prezzo/prestazioni.
Manca display orientabile.
Largo impiego di materie plastiche nel corpo.
Manca la seconda ghiera di selezione.
sul lato destro della fotocamera; la 550D accetta anche le
nuovissime schede formato
SDXC caratterizzate da alte
capacità e trasferimento dati ad
alta velocità. Dal lato opposto
è presente una serie di prese
per il collegamento con l’esterno tra cui quella HDMI per l’uscita video digitale ad alta risoluzione. L’alimentazione viene
fornita da una batteria alloggiata nell’impugnatura ed accessibile dal fondo della fotocamera.
Conclusioni. Pratica, leggera, completa nelle funzioni, la
Canon EOS 550D è una reflex
in grado di dare notevoli soddisfazioni anche al fotoamatore
esigente grazie ad una risoluzione d’immagine che era appannaggio, solo fino a poco
tempo fa, di costose fotocamere professionali. Di più non si
può chiedere ad un apparecchio di costo inferiore ai 900
euro obiettivo compreso che
ha, nella dotazione, così tante
funzioni di base ed una resa
impeccabile, specie impiegando ottiche più costose e raffinate del pur valido ed economico 18-55mm fornito di serie. Per ulteriori informazioni
rivolgersi a www.canon.it
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