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In prova reflex Canon EOS 50D
Tentazione Pro
di Michele Buonanni
na volta, ai tempi della
pellicola, le reflex
35mm erano praticamente tutte di fascia media. La
categoria degli apparecchi economici ancora non esisteva,
stiamo parlando degli anni Settanta, e il biglietto di ingresso
nel mondo reflex era una delle
fotocamere che Canon, Nikon,
Pentax ed altri proponevano nei
loro listini nella categoria delle
non professionali. A dire il vero anche allora fu realizzato
qualche tentativo di reflex economica: bastava
ridurre il tempo massimo di scatto da 1/1000
ad 1/500 di secondo,
togliere il comando per
la previsualizzazione
della profondità di campo, utilizzare un 50mm
f/1,8 invece che f/1,4 per
giustificare una certa riduzione di prezzo e far
nascere un modello di
costo più abbordabile. Ma
queste soluzioni non riscontrarono mai un vero
successo di mercato.
Diverso è stato, quando
agli inizi degli anni Novanta, è nata la categoria delle
reflex economiche, apparecchi concepiti e realizzati per la
fotografia amatoriale. Il loro
forte impatto sul mercato ha costretto i fabbricanti di apparecchi fotografici a rivedere anche
la categoria delle reflex di fascia
media. Queste sono diventate
più ricche, complesse ed anche
più vicine al mondo professionale. Con il digitale la situazione si è ripetuta, al punto che diversi apparecchi reflex di fascia
media come ad esempio la
Nikon D300 vengono utilizzati
U
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Una reflex digitale nata per il
fotoamatore, ma con
risoluzione e prestazioni quasi
da professionale
anche da professionisti in applicazioni ove non sia richiesta tutta la potenzialità delle fotocamere di classe superiore. La
una reflex digitale di fascia
media deve anche e soprattutto rispondere alle aspettative del fotoamatore esigente,
quello che già conosce la tecnica e vuole approfondirne tutti
gli aspetti e che rappresenta, al
tempo stesso, l’utente più difficile da accontentare. Parecchi
fotoamatori che acquistano una
reflex di fascia media vorrebbero, in realtà, avere tra le mani
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una professionale e cercano di
tirare fuori tutto il possibile dalle prestazioni del loro apparecchio. Per questo motivo, realizzare una reflex di categoria media significa dover far contenti
un po’ tutti dal dilettante che la
compra per sbaglio, convinto di
poterla sfruttare fino in fondo,
al fotoamatore esperto che la
mette a ferro e fuoco fino
al professionista che
la usa per lavorare
al posto di una
prestante professionale.
In casa
Canon, storicamente, le
reflex digitali
di fascia media sono contraddistinte
dalla sigla a
due cifre. Dopo le prime
due EOS D30
e D60 arrivò,
nel 2003, il
modello 10D,
il primo della
attuale generazione di
“medie”
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della casa giapponese. Dotato di
un sensore da sei megapixel
questo apparecchio fu sostituito,
l’anno successivo, dalla EOS
20D con sensore da otto megapixel, una delle fotocamere più
apprezzate della Canon. Nel
2006, a sua volta questa reflex
fu sostituita dalla 30D sempre
da otto megapixel che è ancor
oggi considerato uno degli apparecchi più affidabili ed equilibrato della Canon. L’anno successivo, 2007, apparve la 40D
con sensore da dieci megapixel
e funzione Live View che adesso viene sostituita dalla 50D.
Rispetto alla precedente, la
nuova Canon EOS 50D fa un
notevole passo in avanti in fatto
di risoluzione grazie ad un sensore CMos in formato APS-C da
ben 15 megapixel (record della
categoria) dotato ovviamente di
sistema automatico di pulizia
della polvere, ma anche quanto
a contenuti tecnologici (processore d’immagine Digic di quarta generazione, display a colori
ad alta risoluzione da tre pollici,
uscita video digitale in formato
HDMI) ed a funzioni offerte
quali l’impostazioni Iso fino a
12800 in modalità espansa, il
completo controllo sui parametri dell’immagine e lo scatto a
raffica alla velocità di oltre sei
fotogrammi al secondo oltre ad
un Live View con tre modalità
di messa a fuoco compresa
quella che identifica i volti
presenti sulla scena. Il tutto
racchiuso nel solito, robusto
corpo macchina da sempre
prerogativa delle medie
di casa Canon ed offerto ad una cifra piuttosto
invitante in rapporto alle
caratteristiche, ovvero poco più di 1300 euro solo
corpo con un prezzo reale
su strada spesso inferiore
ai 1300 euro.
Corpo e comandi. L’abbiamo appena detto: il corpo macchina della nuova
EOS 50D si fa apprezzare
per design, studio ergonomico ed anche bontà di realizzazione. Non certo piccola (anzi è una delle reflex
più grandi della sua categoria) denota immediatamente lo stile della casa, comune anche alle altre reflex
EOS, con linee arrotondate e
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Una vista della
parte superiore
mostra il display
nella parte destra
e la ghiera dei
modi a sinistra,
nella più classica
tradizione del
design Canon.
comandi ben visibili e collocati
al posto giusto. Il rivestimento
esterno è realizzato con sezioni
in metallo ed altre in plastica
(coperchio del flash e fondello)
e rifinito in nero opaco antigraffio con ampi inserti in gomma
con funzione antiscivolo che assicurano stabilità nella presa
dell’apparecchio grazie
anche alla complicità
di una impugnatura
molto ben dise-
gnata. Il telaio interno è invece
realizzato in lega leggera, materiale che assicura rigidità e peso
contenuto.
La parte superiore della Canon EOS 50D è ricca di comandi ma essi sono tutti facilmente
identificabili ed attivabili. A destra del pentaprisma troviamo un display
monocromatico
che
mostra le impostazioni di funzionamento della fotocamera attraverso simboli grafici e sigle;
il pannello è dotato anche di retroilluminazione color ambra la
quale aiuta nella visione dei dati quando la luce ambiente è
scarsa. Davanti al pannello, verso la parte frontale dell’apparecchio, vi sono quattro pulsanti
che servono ad attivare funzioni
di uso comune per il funzionamento di base della fotocamera.
Qui troviamo, da sinistra a destra, il pulsante per l’attivazione
della retroilluminazione, il comando che serve ad impostare il
tipo di lettura esposimetrica
(multizona, media, parziale e
spot) e la modalità di lavoro del
bilanciamento del bianco (auto,
posizioni fisse, misurazione all’istante e taratura manuale in
gradi Kelvin), quello che consente di scegliere la modalità di
lavoro dell’autofocus (singolo,
servo o scelta automatica tra
questi due) e della cadenza di ripresa (singolo, continuo lento,
continuo veloce ed autoscatto)
ed infine quello che permette di
variare la sensibilità Iso (automatica oppure manuale da 100 a
3200 Iso in modalità standard e
fino a 12800 Iso in modalità
espansa oppure la correzione
dell’esposizione in luce lampo.
Ogni pulsante offre la doppia
funzione agendo per una
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sulla ghiera anteriore e per l’altra su quella posteriore. Le impostazioni vengono mostrate in
forma grafica nel display monocromatico. Al momento dell’attivazione non è necessario tenere premuto il relativo pulsante:
basta premerlo una volta e poi
effettuare la regolazione del parametro direttamente con la relativa ghiera. Sull’impugnatura
troviamo il pulsante di scatto e,
subito dietro ad esso, la ghiera
di selezione anteriore, facilmente raggiungibile dall’indice della mano destra.
Dalla parte opposta del pentaprisma troviamo la ghiera dei
modi di esposizione. La novità,
rispetto alle altre reflex EOS sta
nella presenza della posizione
CA che significa Creative Auto;
tramite essa l’utente può contare comunque su gran parte delle
funzioni totalmente automatizzate ma può scegliere, tramite le
due ghiere di selezione, il valore del diaframma e la correzione
dell’esposizione. Due grafici all’interno del display posteriore
mostrano come, agendo sulla
prima ghiera lo sfondo viene più
o meno sfocato rispetto al soggetto mentre agendo sulla seconda, l’immagine risulterà più
chiara o più scura rispetto all’esposizione standard. Oltre alla
posizione CA, la ghiera contiene tutte quelle relative alle modalità classiche compresa la ADep, esclusiva Canon, che consente di prefissare una zona di
fuoco sfruttando l’apertura del
diaframma e l’automatismo universale contraddistinto da un
quadratino verde. Inoltre sono
presenti due posizioni per altrettanti canali di memoria nei quali programmare modi d’uso per-
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Sopra a sinistra, la scheda
di memoria è di tipo
CompactFlash. Sopra la
batteria di alimentazione
offre, a detta di Canon,
una autonomia di 600
scatti metà dei quali con il
flash. A sinistra, la ghiera
dei modi di esposizione
contiene la nuova
posizione CA. Qui a lato,
l’apparecchio impugnato
con l’obiettivo 17-55mm.
sonalizzati dall’utente. Presenti
anche sei posizioni per altrettante modalità specifiche di ripresa
che vanno dal ritratto, alla foto
di paesaggio alle immagini d’azione, utili quando si ha fretta o
ancora poca esperienza e non si
vuole entrare troppo negli
aspetti tecnici dei parametri di
ripresa.
Al centro della parte superiore è racchiuso il flash incorporato nell’apparecchio; l’attivazione del lampeggiatore è automatica oppure manuale a seconda
della modalità di ripresa selezionata e la sua potenza si è dimostrata di buon livello, specie
se accompagnata da una sensibilità di lavoro superiore ai 100
Iso, per fotografare gruppi di
persone a qualche metro di distanza. Sopra al pentaprisma c’è
poi la staffa per collegare un flash esterno di maggiore potenza.
Sul retro della fotocamera, la
zona sinistra è interamente occupata dal grande display a cristalli liquidi a colori con diagonale di 3 pollici ed elevata risoluzione d’immagine grazie ai
920.000 pixel che la formano.
Si tratta dello stesso display
adottato nelle reflex di fascia
media e nelle professionali del-
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l’ultima generazione prodotte
dalla concorrenza ed offre una
elevata qualità d’immagine sia
nella riproduzione delle foto che
nella visione dei menu e delle
informazioni.
Sotto al display vi sono ben
cinque pulsanti per l’impostazione di altrettante funzioni;
partendo da sinistra c’è il comando che avvia la riproduzione delle immagini memorizzate,
quello che permette di cancellarle dalla memoria, il comando
Info che mostra, alternativamente, i dati di ripresa oppure lo
stato dell’apparecchio nel display a colori, il comando per lo
Stile Foto che consente di fare
un tono particolare alla ripresa
regolando diversi parametri tra
cui nitidezza, contrasto, saturazione ed altro ancora ed infine
un pulsante siglato Func al quale può essere attribuita una funzione a piacere. Ancora più a
destra, sulla stessa fila, c’è l’interruttore generale dell’apparecchio con due posizioni On, una
standard ed una che attiva anche
la funzionalità della ghiera collocata appena sopra. Questa, di
classica impostazione Canon (è
presente fin dalla EOS 100 del
1992) serve sia come ghiera di
selezione posteriore sia per variare all’istante l’esposizione
quando si lavora in automatismo, una prerogativa molto apprezzata dagli utenti del marchio giapponese. Se, però, non
si vuole correre il rischio di variare accidentalmente l’esposizione è possibile disattivare la
funzionalità della ghiera portando l’interruttore generale di accensione nella prima posizione
siglata On.
Al centro della ghiera posteriore c’è anche il pulsante Set
per confermare l’impostazione
delle funzioni o la scelta di un
particolare menu; è anche possibile, in modalità di ripresa,
affidare a questo pulsante una
funzione a scelta dell’utente.
Ancor più sopra vi è un comando a joystick che consente
di navigare più velocemente
nei menu di gestione ed anche
attivare un menu rapido che
serve ad impostare velocemente i parametri di funzionamento più comuni.
Nella parte alta del retro della Canon EOS 50D troviamo, a
destra dell’oculare, tre comandi relativi all’attivazione della
messa a fuoco automatica indipendentemente dalla pressione
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PROVA PRATICA DI RIPRESA
INGRANDIMENTO
Avere a che fare con sensori da 15 megapixel significa anche supportarli con obiettivi adeguati a tale risoluzione. Questo discorso è
ancor più valido quando si parla della nuova reflex digitale Canon
EOS 50D. Le foto realizzate con le ottiche di alta qualità, come ad
esempio il 17-55mm f/2,8 stabilizzato, impiegato per le immagini che
pubblichiamo in questo spazio, offrono una resa nettamente superire a quella fornita da obiettivi di classe media ed economica. Per il
resto la qualità d’immagine è notevole sia in termini di saturazione
cromatica ed equilibrio delle tonalità sia anche come esposizione che
risulta sempre ben bilanciata tra ombre dense ed alte luci.
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LA PROVA RUMORE
La 50D è la prima EOS della nuova generazione ad
impiegare il processore d’immagine Digic IV. Gli ottimi risultati ottenuti nella riduzione contenimento
del rumore nelle immagini scattate alle sensibilità
più elevate sono dovuti principalmente a questo elemento, ormai diventato cruciale per tutte le reflex
digitali. Le immagini scattate senza riduzione del rumore sono più che accettabili fino ad 800 Iso dopodichè esso si manifesta con una diffusa granularità.
Attivando la funzione di riduzione dei disturbi, configurabile su più livelli, è possibile scattare immagini
fino a 1600 Iso senza praticamente disturbi. Ai livelli
superiori, le immagini sono ancora accettabili.
a metà corsa del pulsante di
scatto, utile soprattutto quando si lavora con la funzione
Live View e la messa a fuoco
Live diretta tramite sensore di
ripresa, alla memorizzazione
della lettura esposi metrica effettuata con misurazione parziale ed infine alla scelta della
modalità di lavoro dei sensori
autofocus. Gli ultimi due pulsanti, in fase di riproduzione,
consentono di zoomare all’interno dell’immagine visualizzata ed in fase di lavoro con il
Live View consentono di ingrandire un particolare sul
quale effettuare e controllare
la messa a fuoco.
☺
100 Iso senza NR
200 Iso senza NR
400 Iso senza NR
100 Iso con NR
200 Iso con NR
400 Iso con NR
PRO E CONTRO
Sensore di elevata risoluzione.
Prestazioni di ottimo livello.
Funzione Live View.
Display di alta qualità.
Ottima riduzione del rumore.
Mirino migliorabile.
Illuminatore autofocus solo sollevando il flash .
Mancano funzioni di post elaborazione dell’immagine.
Per le massime prestazioni ha bisogno di ottiche costose.
Dal lato opposto del mirino
troviamo il comando che attiva
la funzione Live View; in fase di
riproduzione lo stesso pulsante
comanda la stampa diretta delle
immagini sulle stampanti predisposte a tale funzione. L’altro
comando presente nella zona è
quello di attivazione dei menu
di gestione della EOS 50D.
Qualche nota sul mirino. L’oculare ha dimensioni nella media
ma non è particolarmente grande
e può presentare qualche problema a chi indossa occhiali. E’ presente, e comunque, un correttore
diottrico per adattarne la visione
a chi ha difetti di vista non troppo elevati. Lo schermo di messa
a fuoco è intercambiabile con altri due tipi per applicazioni speciali. Quello standard, denominato EF-a e fornito a corredo con
l’apparecchio offre la visione dei
punti di messa a fuoco ed un circoletto centrale che delimita l’area di misurazione spot. Nella
LA PROVA VELOCITÀ
La Canon EOS 50D si fa
valere anche nella
prova di scatto a
raffica ove fornisce
prestazioni impensabili
fino a ieri per un
apparecchio di classe
media destinato
soprattutto al
fotoamatore.
L’apparecchio scatta
oltre sei fotogrammi
al secondo.
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800 Iso senza NR
1600 Iso senza NR
3200 Iso senza NR
6400 Iso senza NR
12800 Iso senza NR
800 Iso con NR
1600 Iso con NR
3200 Iso con NR
6400 Iso con NR
12800 Iso con NR
L’innesto obiettivi ha la baionetta in metallo ed accetta tutte le ottiche Canon EF-S nate per i sensori formatio APS-C ma anche quelle EF
nate per il 24x36mm. E’ consigliabile utilizzare obiettivi di alto livello.
parte bassa, infine, un ricco display a led verdi mostra gran parte delle impostazioni di ripresa
dell’apparecchio. Il mirino copre
il 95% di quanto verrà registrato
nell’immagine, un valore inferiore a quanto offerto dalla concorrente diretta la Nikon D300 la
quale invece mostra il 100%. Il
display posteriore invece, durante la funzione Live View mostra
il 100% ed è quindi consigliabile
utilizzarlo al posto del mirino ottico quando si voglia eseguire
una inquadratura di grande precisione.
Come scheda di memoria, la
EOS 50D impiega una classica
Compact Flash anche in versio-
ne UDMA ad elevata velocità di
trasferimento. Lo slot è alloggiato sul lato destro della fotocamera e protetto da un coperchio
scorrevole. Dal lato opposto troviamo le prese di collegamento
con il mondo esterno tra le quali
quella per il collegamento video
ad alta risoluzione in formato
HDMI e quella per il collegamento diretto di flash a cavo.
L’alimentazione viene fornita
da una batteria ricaricabile alloggiata nell’impugnatura ed
accessibile dal fondo, in grado,
secondo il fabbricante di fornire autonomia per oltre seicento
scatti metà dei quali con il flash; attivando il Live View l’au-
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I RISULTATI DEL TEST TIPA
Il test Tipa realizzato
dall’organizzazione tedesca
Betternet la quale ha analizzato
a fondo la Canon EOS 50D,
dimostra come questa reflex offra
il meglio della sua categoria.
L’unico appunto riguarda la
saturazione cromatica,
leggermente più bassa del
normale quando si usa
l’impostazione Stile Foto
standard. Per il resto il
bilanciamento del bianco è
perfetto, così come nitidezza e
potere risolvente che sono su
elevati livelli a patto di
impiegare obiettivi di qualità.
Quanto al rumore i tecnici
tedeschi hanno rilevato gli stessi
valori riscontrati nella Canon
EOS-1Ds Mark III con sensore full
frame da 21 megapixel.
Il test del ritratto in studio mostra una resa molto reale del colore della pelle mentre, la maglietta rossa risulta leggermete
desaturata rispetto all’originale. Il risultato è comunque di alto livello anche considerando la eccellente nitidezza che permette di apprezzare i dettagli più fini dell’immagine, visibili nell’ingrandimento.
Il test del tabellone mostra un bilanciamento cromatico perfetto con grigi neutri e colori realistici.
I dettagli più fini come nell’ingrandimento qui sopra, sono di alta qualità e privi di artefatti.
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LA PROVA FLASH
I MENU DI GESTIONE
Generalmente i flash incorporati nelle moderne reflex digitali, si comportano abbastanza bene salvo le riprese effettuate alla distanza di cinque
metri lavorando alla sensibilità di 100 Iso. Questo non vale per la Canon EOS 50D che ha
dimostrato di avere un flash
adeguato anche a questa distanza e questa sensibilità.
Tutte le immagini risultano
ben esposte segno che la luce
lampo emessa dall’apparecchio è di ottima qualità e permette di fare a meno, in parecchi casi, di un flash esterno
supplementare.
400 ISO
tonomia scende a 170 scatti,
sempre impiegando il flash per
metà di essi.
Conclusioni. La Canon EOS
50D è un apparecchio in grado
di soddisfare l’utente esperto e
di farsi accettare rapidamente
anche da quello meno pratico di
reflex digitali. La qualità costruttiva e la praticità d’uso rispecchiano in pieno la filosofia
della Canon. Quanto a risolu-
zione e funzioni offerte, la EOS
50D primeggia nella sua categoria mentre altri particolari, come
ad esempio il mirino che copre
solo il 95% dell’immagine, andrebbero migliorati. Molto
competitivo il prezzo che ufficialmente è di poco superiore ai
1300 euro solo corpo ma che,
“su strada”, risulta inferiore. Per
ulteriori informazioni rivolgersi
a www.canon.it.
5 METRI
La serie di schermate mostra i dati visibili nel display
posteriore. Da sinistra in alto, la schermata principale del menu
di ripresa, a destra, il display informativo dello stato di
funzionamento dlel’apparecchio. Subito sotto la scelta dello
Stile Foto e le possibili regolazioni per ognuno di essi. Ancora
sotto, a sinistra la regolazione della luminosità del display ed a
destra la visualizzazione in riproduzione con gli istogrammi
colore e luminosità. Qui sopra, a sinistra, le impostazioni Live
View ed a destra, cosa è visibile nel display quando viene
attivata questa funzione.
3 METRI
1 METRO
100 ISO
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