Divertimento e solidarietà
Transcript
Divertimento e solidarietà
Anno IX - N. 39 - Febbraio 2013 - Copia Gratuita Periodico di informazione paesana e dintorni a cura della Pro-Loco Mugnano Perugia, Febbraio 2013 Ass. Pro Loco Mugnano Via dell’Albero, 1 06132 Mugnano - PG Carissimi amici, Vi sono profondamente grato per il Vostro concreto aiuto all’A.U.C.C. e desidero manifestarlo anche con queste poche righe. La cosa più importante però è che, in cuor loro, Vi ringrazieranno anche tutti coloro che trarranno giovamento dal Vostro gesto. Mi piace sottolineare che la Vostra sensibilità rappresenta anche un forte stimolo a proseguire con sempre maggior coraggio la nostra lotta, ed è graditissimo il riscontro della partecipazione della popolazione del territorio al perseguimento dei nostri obiettivi. Divertimento e solidarietà Se da oltre 27 anni l’AUCC è presente e attiva al fianco del malato oncologico, lo deve molto all’impegno di quanti sostengono in varie forme l’Associazione. Da alcuni anni l’Associazione Pro Loco Mugnano ha sposato la nostra causa, organizzando, talvolta con l’aiuto dei paesi vicini, varie manifestazioni il cui fine è raccogliere fondi per la nostra Associazione. Ultima in ordine di tempo è stata la “Serata insieme”, che ci ha visti fortunati destinatari del premio più importante di ben 300 Euro. E’ per questo motivo che l’AUCC, nella persona del suo presidente, Avvocato Giuseppe Caforio, attraverso queste pagine vuole ringraziare l’Associazione Pro Loco Mugnano e quanti hanno contribuito al buon esito dell’evento. L’AUCC è già presente con i suoi servizi in moltissime località della regione ma il suo obiettivo è quello di servirla tutta ed è grazie ad un numero sempre maggiore di persone come Voi che tutto ciò si potrà realizzare. Sergio Barbato Sono sicuro che, anche grazie a Voi, tante persone, in un momento di allegria ed aggregazione hanno avuto la possibilità di avvicinarsi ad una battaglia umanamente difficile, quale la lotta al Cancro e, nel contempo, hanno potuto portare un aiuto concreto a chi è più sfortunato. A nome di tutti membri della A.U.C.C., desidero ancora una volta congratularmi per la Vostra disponibilità e rinnovare i più sentiti ringraziamenti. Cordiali saluti, AUCC Perugia Il matrimonio dei nostri nonni. La Pro Loco Mugnano sta cercando fotografie di matrimoni celebrati prima degli anni ‘70 per realizzare una mostra. Chiunque voglia far pervenire una propria foto può rivolgersi a Daniela Chiatti Verso l’Ecomuseo del paesaggio del Trasimeno: i primi passi In Ottobre, presso la sala SOMS di Mugnano, si è tenuta una riunione tra le Associazioni attive a Mugnano, Fontignano e Montepetriolo con gli Architetti Fiorenza Bortolotti e Riccardo Testa. L’architetto Bortolotti sta portando a termine per il Gal Trasimeno–Orvietano, uno studio sull’autoriconoscimento del patrimonio locale che porterà alla costituzione dell’Ecomuseo del Paesaggio del Trasimeno. L’area di Mugnano, Fontignano, Montepetriolo, non è più, come lo è stata in passato, di competenza del Gal Trasimeno Orvietano, ma le grandi similitudini che legano il nostro territorio a quello dei Comuni limitrofi del Trasimeno e della Valle del Nestore, ha fatto sì che nello studio di autoriconoscimento sia stata inserita anche la proposta di far rientrare il nostro territorio all’interno dei confini dell’Ecomuseo. Si tratta di una grande opportunità per i nostri paesi per entrare in questo circuito importante dal punto di vista culturale, ma anche perché ci consentirà di costituire una rete con altre realtà limitrofe che permetterà di promuovere le nostre attività, le nostre peculiarità e le nostre eccellenze in maniera partecipata. Ma che cos’è un ecomuseo? L’ecomuseo è un patto tra una comunità e il suo territorio. E’ un museo vivo e diffuso a tutto lo spazio, che non “sposta” il patrimonio per collocarlo dentro 4 mura, ma privilegia il linguaggio visivo diretto degli oggetti fisici e delle immagini nel loro contesto originario e nella loro esposizione al pubblico. (segue a pag. 3) 2 Il Presepe vivente Per chi è bambino, per chi ha ricordi da bambino, il presepe è un simbolo, una rappresentazione, un viaggio nel passato… il presepe è Natale . San Francesco per primo a Greggio istituisce e realizza il presepe vivente, con l’intenzione di evangelizzare ovvero annunciare la buona notizia: “E’ nato per noi il Salvatore che è il Cristo Signore”; è così che nelle case e chiese il presepe diventa simbolo del nostro Credo, è la gioia che deve essere annunciata, non solo con le parole ma con la continua ricerca di quel piccolo bambino che non si nasconde, ma si mostra a Natale in una mangiatoia e nella nostra vita tutti i giorni. Dopo questa piccola lezione di catechismo necessaria per spiegare ciò che ci ha spinto a realizzare il presepe vivente a Mugnano ripercorriamo questo viaggio nel passato, un viaggio vissuto da tutti con l’intenzione di San Francesco e lo spirito di Mary Poppins, che di fronte a un quadro ci invita a non osservare solo le cose visibili a occhio nudo ma a scoprire quello che si nasconde in prospettiva, alcune volte non troppo chiara; e allora tutti pronti per tuffarci nel nostro presepe e diventarne i protagonisti; è così che lo abbiamo immaginato: il presente si è fermato, con un piccolo balzo ci siamo trovati a Betlemme, ci siamo calati nelle vesti di fabbri, falegnami, calzolai, lavandaie, tessitrici; abbiamo assaporato la calma, l’umiltà della vita dei pastori, la gioia nel lavoro nella via del mercato tra stoffe, vasi, cesti; abbiamo scoperto le risorse del posto: pesce, legumi, frutta e verdura che hanno decorato il nostro quadro; abbiamo trovato ristoro presso la locanda e incontrato soldati romani. Tra suoni e voci c’è qualcuno che chiede alloggio… ma chi è? Maria e Giuseppe sono giunti a Betlemme con un asinello… per loro non c’è posto, solo una stalla con un po’ di paglia li può accogliere; da lì a poco, gli angeli annunciano la nascita di Gesù, invitano i pastori a far visita; ma guardate un po’... Arrivano da lontano anche i re magi per portare doni preziosi; per tutti i pastori, per i re magi, per noi un unico annuncio: “questo per voi il segno, troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia”. Quale gioia vederlo in quella mangiatoia! E voi avete provato la stessa gioia dopo aver percorso Betlemme e trovato Gesù? Questo il nostro migliore augurio: vivere questa gioia tutti i giorni… Grazie a tutti coloro che hanno partecipato e organizzato il presepe, a tutti coloro che ci hanno fatto visita e a Don Leonello. Sara Battaglini Ti ricordi? Le feste religiose, oltre che arricchire spiritualmente, hanno la magia di riportare alla mente tradizioni a cui i nostri avi sono stati attaccati e che dovrebbero essere consegnate alle nuove generazioni. Qualcuno mi ha fatto delle domande e mi ha incitato a scriverle: Ti ricordi quando nell’altare della Deposizione (erroneamente chiamato Sepolcro) fra i vasi fioriti c’erano anche vasi di veccia (legume coltivato al buio)? Ti ricordi, nel giorno del Venerdì Santo, quando le campane erano legate (cioè non suonavano); a mezzogiorno passavano i bambini a suonare la “raganella” (strumento di legno, azionato da un manico che faceva girare una ruota dentata che emetteva un rumore simile al gracidare della rana)? Ti ricordi quando al passaggio della Processione, la sera del Venerdì Santo, oltre a scritte e croci illuminate si vedevano le finestre di ogni ambiente della casa illuminate? E’ vero, tutto questo ha fatto parte della tradizione e si può sempre continuare per tramandare alle nuove generazioni. Angiolina Bifarini A genda FEBBRAIO 21 giovedì ore 21:00 - Sala S.O.M.S. Assemblea Pro Loco A fine settembre festeggiamo i Formazione Festa Paenostri Comitato verdi anni. Appena pronti vi sana “In... Contriamoci a Mugnano” MARZO 3 Pro Loco Mugnano Assemblea Ordinaria Soci Il 31 gennaio si è svolta l’Assemblea annuale Soci con l’approvazione del bilancio 2012 e l’indicazione di programma per il 2013. Nella relazione di bilancio al di là degli aspetti economici sono state segnalate attività rese possibili grazie all’impegno del Consiglio dei soci, dei volontari e delle Associazioni che hanno sempre risposto positivamente ad ogni sollecitazione. In particolare sono stati ricordati: il “Prologo” a Torgiano il 18-19-20 marzo 2012; la tappa Mugnano del 13 maggio 2012 della Coppa della Perugina, con visita ai Muri dipinti; In...contriamoci a Mugnano, il concerto della Banda dell’Esercito nell’ambito della cerimonia al Monumento ai caduti, con l’iscrizione del Soldato Scorpioni Antonio tra i caduti della seconda guerra mondiale, compendio della partecipazione al progetto “Pietre della Memoria”; nonché gli eventi rivolti alla solidarietà; il rinnovo della convenzione con la S.O.M.S. per l’utilizzo dei locali; gli interventi di sollecitazione presso le Istituzioni, per i problemi dei cittadini e del territorio. Ora ci aspetta un nuovo anno di lavoro, la cui cadenza è stata approvata domenica ore 9:00 Giornata delle Ferrovie dimenA fine settembre festeggiamo i ticate nostri verdi anni. Appena pronti vi Passeggiata in collaborazione con le Associazioni del territorio 8 venerdì ore 20:00 - Sala S.O.M.S. Festa della Donna Cena in allegria dall’Assemblea. La Pro Loco si augura la più massiccia e sentita partecipazione come quella stupenda espressa nella “Serata insieme” e nella rappresentazione del Presepe vivente. Un grazie anticipato. Il Consiglio 3 Donne Greta Garbo, nasce il 18 settembre 1905 a Stoccolma. A quattordici anni è costretta ad abbandonare la scuola a causa di una grave malattia del padre. In ospedale è costretta a sottostare ad una serie estenuante di domande e di controlli, volti ad accertare che la famiglia fosse in grado di pagare la degenza. Un episodio che fa scattare in lei la molla dell’ambizione. Anni dopo confesserà: “Da quel momento decisi che dovevo guadagnare tanti soldi da non dover mai più essere sottoposta a una umiliazione simile”. Dopo la morte del padre, la giovane si ritrova in gravi ristrettezze economiche finché trova un impiego come commessa ai grandi magazzini “PUB” di Stoccolma. Qui un giorno si trova a servire il regista Erik Petschler, che la nota e le prospetta la carriera cinematografica. Greta, pur di seguire il suo sogno, non esita a licenziarsi. Gli inizi non sono entusiasmanti, ma la Garbo non si arrende. Inizia a studiare drammaturgia e recitazione all’Accademia Regia di Norvegia, superando il difficile test di ingresso. Dopo il primo semestre è scelta per un provino con Mauritz Stiller, il più geniale e famoso regista svedese del momento, a imitare che con i suoi film la proietta nel firmamento delle grandi attrici. Da qui a Hollywood il passo è breve. In America, dal 1927 al 1937, la Garbo interpreta una ventina di film in cui interpreta ruoli di seduttrice fatale, misteriosa, altera e irraggiungibile, che contribuiscono in modo determinante a creare il mito della “Divina”. Questo mito è alimentato dall’attrice stessa, che difendeva la sua privacy in maniera quasi maniacale: detestava infatti la pubblicità e le interviste e non sopportava la vita mondana. Con l’avvento del cinema sonoro, si dedicò ostinatamente a studiare l’inglese e a migliorare il suo accento per poter interpretare “Anna Cristie” e, successivamente “Ninotchka”, un bellissimo film in cui, fra l’altro, l’attrice per la prima volta ride sullo schermo. Dopo l’insuccesso del film “Non tradirmi con me”, nel 1941, a soli 36 anni abbandona per sempre il cinema. Continuerà a vivere a New York nel più assoluto riserbo e nella più totale distanza dal mondo, fino alla sua morte, avvenuta nel 1990. Verso l’Ecomuseo del paesaggio del Trasimeno: i primi passi (segue dalla prima pagina) Si occupa di studiare, conservare, valorizzare e presentare la memoria collettiva di una comunità e del territorio che la ospita, delineando linee coerenti per lo sviluppo futuro. E’ un museo del tempo, dove le conoscenze si estendono e diramano attraverso il passato vissuto dalla comunità per giungere nel presente, con un’apertura sul futuro; è un museo dello spazio: spazi significativi dove sostare e camminare. Diffusi dapprima in Francia (ove esiste una federazione degli ecomusei) e in altri paesi francofoni come il Canada, sperimentati poi in molti altri paesi europei e in situazioni territoriali diverse, si stanno affacciando sulla scena italiana solo negli ultimi anni come una delle forme più innovative nella difficile coniugazione di conservazione e sviluppo, cultura e ambiente, identità locale e turismo. Un ecomuseo del paesaggio pone al centro della propria attenzione tutto il territorio come un museo diffuso, ove rendere nuovamente leggibile e apprezzabile - in primo luogo alla sua popolazione - l’identità e la diversità del proprio paesaggio, la cultura materiale e immateriale qui radicata nei secoli, le caratteristiche e i valori che possano orientare con maggiore coerenza scelte di sviluppo sostenibile. Le sue componenti essenziali sono: il territorio perché l’ecomuseo non è un edificio o un luogo, ma è diffuso in tutto lo spazio, rappresentandone e rendendone più visibili il paesaggio, la storia, la memoria, l’identità; la popolazione che è il vero soggetto-oggetto dell’Ecomuseo, perché solo la sua partecipazione ne legittima l’esistenza, perché è il succedersi delle comunità e delle popolazioni nello spazio e nel tempo che ha creato il paesaggio e il patrimonio di un territorio; il patrimonio, inteso non come una parte (come l’arte o la scienza o l’archeologia, l’etnografia) ma come tutto ciò che per una comunità è degno di essere considerato tale, o anche tutto ciò che i padri ci hanno lasciato perché venga trasmesso accresciuto ai nostri figli; il paesaggio, come inteso dalla Convenzione Europea, cioè come percepito e vissuto dalle popolazioni, diventa quindi per l’Ecomuseo il Bene Comune di cui prendersi cura collettivamente. Fiorenza Bortolotti, Rosita Cecchini A cura di: Stefania Scuota Recita della Scuola Primaria di Mugnano e Fontignano Il 13 Dicembre, presso i locali della Sala Soms di Mugnano si è svolta la recita della Scuola Primaria di Mugnano e Fontignano. Per primi si sono esibiti i bimbi delle prime, della seconda e della terza classe che, diretti dal maestro Marco, ci hanno stupito per la serietà e la bravura con cui hanno cantato canzoni tradizionali e natalizie. Successivamente è stata la volta delle classi quarte e della quinta che, dirette dalla maestra Barbara, ci hanno regalato, attraverso un percorso musicale impegnativo, un viaggio attraverso canti e ritmi italiani e del mondo che hanno evocato grandi emozioni. E’ stato veramente un bel pomeriggio, un bel modo per augurarci Buone Feste, è stato emozionante vedere i nostri bambini, tutti insieme, felici di dimostrare cosa erano riusciti a fare in così poco tempo! Complimenti a tutti gli insegnanti e le insegnanti per il magnifico lavoro svolto, in particolare ai due direttori dei cori, Maestra Barbara e Maestro Marco, per la serietà e l’impegno con cui hanno permesso ai nostri figli di vivere quest’esperienza che ricorderanno sempre con gioia e soddisfazione. I rappresentanti delle classi IA, IB, IIA, IIIA, IVA, IVB, VA. 4 Le carbonaie di Montali I carbonai iniziavano a tagliare la legna nel periodo di luna calante, scegliendo le piante giovani (pedagna di diradamento) del bosco. Per allestire le carbonaie si sceglievano i tronchi di leccio, cerro, faggio, corbezzolo, del diametro di 6-10 cm e lunghi circa un metro, ripuliti dal fogliame. Si radunavano fino a 150 quintali di legna, con l’aiuto dei muli, in una zona adatta alla costruzione della carbonaia; la legna veniva lasciata essiccare per 15-20 giorni, poi si procedeva alla realizzazione della carbonaia, a forma di campana, con un diametro di base di 3-4 metri e un’altezza di 2-3 metri. Tre pali alti 2-3 metri, tenuti insieme da due legacci e conficcati saldamente nel terreno, delimitavano il centro dove avveniva la cottura della legna; tutto attorno veniva abilmente sistemata prima la legna più grossa e poi quella più sottile. La legna si stipava in verticale, in modo da evitare la formazione di spazi aerati. Seguiva poi l’operazione di copertura: alla base esterna e per tutto il perime- tro della “campana” venivano conficcati nel terreno dei paletti di legno che facevano da contenimento per la copertura vera e propria, fatta con ginestre e altra vegetazione; la campana veniva poi ricoperta fino alla cima con zolle di terra, anche erbose e meglio se bagnate; veniva lasciato aperto solo il camino centrale. Si accendeva un fuoco esterno e si imboccavano nel camino centrale brace, tizzoni accesi e altri pezzi di legna, che venivano pressati sul fondo con un apposito palo. La carbonaia doveva essere alimentata giorno e notte con questa tecnica. Una volta che l’innesco si era attivato, si chiudeva la bocca del camino e si provvedeva a fare dei fori ai lati della campana, a distanza di circa un metro l’uno dall’altro, da dove doveva uscire fumo. Man mano che il processo di carbonizzazione procedeva, questi fori venivano chiusi e riaperti sempre più in basso, per spostare la zona di “cottura”. Erano necessari 13-14 giorni per arrivare ad una cottura totale. Occorreva la massima attenzione per non fare entrare aria all’interno della carbonaia, altrimenti la combustione avrebbe progredito fino a formare solo cenere. La qualità della legna e la bravura del carbonaio influivano sulla qualità COSI’ PARLAVAMO... Bifolco: uomo preposto all’impiego dei buoi nei lavori agricoli e alla loro cura. Érbice: attrezzo agricolo costruito da maglie, catene o dischi, che serve a frantumare le piccole zolle o ad interrare sementi; un tempo era trainato da buoi, oggi da macchine. Si apostrofava così anche un uomo spilungone, oppure rozzo. Barlòzza: barilotto in legno di misura ridotta, circa 15-25 litri, adibita al trasporto del vino. Voltabotte: viti piantate in due file parallele che si arrampicavano su sostegni in ferro sagomati a semicerchio, in modo da creare dei viali ombreggiati; erano frequenti soprattutto in prossimità delle case padronali, per coltivare uva da tavola. Venco o Vinco: pianta tipo salice dai rami sottili e molto elastici, utilizzati per legare i tralci delle viti durante la potatura; questi rami si prestavano anche a essere intrecciati per realizzare oggetti di uso quotidiano (ceste, cestini, vassoi, ecc.). Renato Vernata del prodotto. Il carbone, per essere buono, doveva fare un particolare suono quando veniva mosso. Nel corso del processo, la legna perdeva il 40% del suo volume iniziale e l’80% del suo peso. Il carbonaio durante tutto il periodo alloggiava in capanne di riparo costruite sul posto con legni e arbusti e consumava pasti frugali. Il carbone, dopo raffreddamento, veniva posto in grossi sacchi di juta e, con carretti trainati da muli o cavalli, veniva portato ai magazzini di vendita; era usato di solito per usi domestici, ma anche per piccoli usi industriali. Questo carbone, nell’uso domestico, veniva bruciato in apposite “fornacette”, che qualcuno aveva in casa vicino al focolare, specialmente in città. Il vantaggio nell’uso del carbone era dovuto al fatto che questo aveva un potere calorico superiore alla legna, si attivava rapidamente accorciando il tempo di cottura dei cibi, era di facile trasporto e immagazzinamento e aveva un costo sostenibile. I carbonai si tramandavano l’arte da tempi antichi; due o tre famiglie di Mugnano, molti anni fa, commerciavano anche il carbone. Si ricorda che fino alla fine degli anni ‘30, in ogni poggio di Montali, si potevano osservare molte fumarole di carbonaie. Testimonianza di Fernando Federici (‘l Peja) Ricerca di Renato Vernata Ha ditto Gigino... Modi di dire perugini. Parlare a suocera perché nuora intenda Riferirsi a una persona indirettamente, ma in modo che capisca che il discorso è rivolto a lei. Le cerque nun fònno la ùa (uva) Pregi e difetti di una persona non sono dovuti al caso, ma vengono ereditati dai genitori. Piagne col sorcio ‘n bocca Lamentarsi a torto, esternando uno stato d’animo o economico diverso dal vero; atteggiamento tipico di chi non si accontenta mai, oppure ama farsi compatire. Da un Sant’Antonio nun c’è arcavato ‘na “naticchia” Non riuscire a ricavare niente di utile, pur avendo a disposizione materiale in abbondanza, per incapacità o per inconcludenza. La “Naticchia” è il piccolo meccanismo di legno che serviva per fermare la chiusura di un infisso. Renato Vernata 5 L’angolo della salute L’artrosi del rachide La colonna vertebrale, o rachide, è una parte fondamentale del corpo umano, perché permette all’uomo, a differenza degli altri animali, di avere una posizione eretta. E’ formata da tante vertebre, poste l’una sull’altra e separate da un disco fibro-cartilagineo elastico. Un sistema complesso di legamenti e muscoli tengono insieme la colonna e ne permettono i più ampi movimenti. Basta vedere un atleta correre, saltare, giocare a pallone, per capire l’enorme funzione svolta dalla colonna. Al centro delle vertebre c’è il canale midollare, dove passano tutte le fibre nervose che trasmettono gli ordini di movimento dal cervello ai muscoli, e le fibre sensitive che trasmettono stimoli da ogni parte del corpo al cervello. Per esempio, se vogliamo cammi- nare, l’ordine parte dal cervello, lo stimolo passa nei nervi motori del canale midollare, arriva attraverso i nervi periferici ai muscoli delle gambe, ed inizia il movimento. Se invece prendo in mano un oggetto molto caldo, lo stimolo parte dalla pelle che avverte dolore; attraverso i nervi sensitivi giunge nel canale midollare e infine al cervello, che agisce in conseguenza. E’ chiaro che una malattia o un trauma possono causare gravi problemi, diversi a seconda della zona interessata. Iniziamo dal rachide cervicale, che è formato da 7 vertebre, che sostengono il capo e ne permettono il movimento in ogni direzione. Un trauma che causi una lesione delle fibre motorie che attraversano il canale midollare cervicale provoca la paralisi di braccia La Torta al testo Sin dai tempi antichi, venivano consumate dagli uomini pagnotte di varie farine impastate, che poi venivano cotte su lastre arroventate. Nel tempo l’uomo ha fatto uso di farine di diversi cereali come orzo, farro, granoturco e grano. In alcuni periodi vennero usati anche cereali meno pregiati, come ghiande e legumi secchi. Vogliamo ricordare quelle usanze più vicine ai nostri tempi, anche se con materiali oggi non più in uso. Il testo per la cottura era fatto con pietra arenaria resistente al calore e in grado di mantenerlo a lungo. Queste “lastre” venivano estratte, nella nostra zona, nel terreno al limitare della lecceta di Montali. La lastra veniva lavorata a mano con utensili artigianali al fine di ottenere un disco di 30-40 cm di diametro, dello spessore di due o tre cm, ricavandoci un manico per la presa al centro di una faccia. Questo oggetto, prima di essere utilizzato, veniva sottoposto ad un trattamento di lenta tempera, nel focolare. Il testo veniva scaldato ponendolo in verticale nel camino, a ridosso del fuoco, oppure appoggiato sopra la catasta di legna messa ad ardere. Quando la pietra schiariva di colore, significava che il testo era ben caldo: si adagiava allora nel braciere in posizione leggermente inclinata verso il fuoco, si puliva con uno straccio e, dopo averne verificato il giusto grado di riscaldamento, si provvedeva a stendervi sopra l’impasto della torta, preparato precedentemente; la torta era poi velocemente picchettata con una forchetta per evitare che si rigonfiasse. Dopo pochi minuti, la torta si capovolgeva e si ricopriva con cenere calda mista a brace. Attorno al testo veniva accostata della brace per far cuocere i bordi, badando ogni tanto a ruotare la torta sul disco. Quando la torta era cotta, veniva rimosso lo strato di cenere e fuoco con un energico colpo di coltella, si toglievano i residui di cenere, e la torta ben calda era pronta. Sostituiva il pane, ma si usava anche farcirla con verdura cotta e, più raramente, con prosciutto, salsicce, coppa o formaggio. La torta era fatta di farina, acqua, e gambe, cioè la tetraplegia. La malattia più comune, l’artrosi, che può iniziare anche a 40 anni, deforma il bordo arrotondato delle vertebre, trasformandolo in osteofiti, vere spine ossee. La degenerazione del disco intervertebrale causa protrusioni ed ernie, che possono comprimere il midollo o i nervi che fuoriescono ai lati di ogni vertebra. La compressione del nervo sensitivo causa dolori, lievi, medi o forti a seconda del grado di compressione. La compressione del nervo motorio causa perdita di forza di braccio e mano, fino alla paresi o paralisi. (continua) ... Dott. Vittorio Frongillo Acqua passata nun macina più. Testa nun dòle si stom’co nun vòle. sale e bicarbonato. Fino agli anni ‘40 la torta era fatta con farina di granoturco, che era più disponibile in quel periodo e molto meno costosa della farina di grano. Per la cottura, il testo veniva scaldato con lo stesso sistema, solo che la cottura avveniva tenendo il testo in verticale, in quanto l’impasto si attaccava alla pietra; perciò questa torta non veniva rigirata durante la cottura. La torta di granturco veniva consumata stritolandola nel tegame assieme alla verdura cotta. Con la farina di granoturco si usava fare anche qualche fila di pane. Per la cottura, il pane di granturco veniva posto sopra una foglia di cavolo e infornato insieme al pane di farina di grano. Si consumava per primo, altrimenti induriva troppo. Con l’avvento del gas in cucina, questi testi, che non resistono molto bene alla fiamma diretta, sono stati sostituiti da testi di cemento refrattario o di lega metallica particolare, adatta all’uso. Testimonianza di Fernando Federici, Collaborazione di Giancarlo Pansanelli Ricerca di Renato Vernata La Madonna Candelora dell’inverno sémo fora, ma se piove o tira vento nell’inverno sémo dentro. 6 Bilancio di fine anno delle attività del Motoclub Anche per il 2012 il Motoclub Mugnano, lasciata la moto in garage, ha chiamato a raccolta i propri Soci, nonché simpatizzanti, organizzando la ormai consueta cena di fine anno, sabato 1 dicembre presso la sala S.O.M.S. “Ospite” d’onore, suo malgrado, é stato il Maiale, nel senso che le nostre preziose cuoche ci hanno deliziato declinando le sue succulente carni in vari modi, per il piacere dei commensali. La serata é stata allietata da Luca Calzoni che, grazie alla sua sensibilità musicale ci ha fatto apprezzare brani particolarmente ricercati, evidenziando le doti canore di un’altra nostra affezionata amica, Eli- sabetta Bottega, che si é esibita anche in brani recentissimi con una naturalezza insospettabile, Bravi!!! Non poteva mancare il momento della riffa, appannaggio ormai esclusivo del nostro Piero Pitarchini, il cui ricavato é stato destinato alla beneficienza; appuntamento fisso, culminato saba- to 5 gennaio, con la Messa presso l’Opera Don Guanella di Perugia. Un altro appuntamento che ci sta particolarmente a cuore é il “Babbo Natale”, evento organizzato il giorno 24 dicembre nella piazza antistante la sala S.O.M.S. (quest’anno il tempo ci ha permesso di farlo all’aperto), dove Natale Babbo e l’Elfo, arrivati con l’Ape Natale, hanno distribuito un piccolo dono a tutti i bambini intervenuti, intrattenendo i grandi con cioccolata calda e vin brulé. Si è tenuta, infine, l’Assemblea Ordinaria dei Soci, il 17 gennaio 2013, primo atto del secondo mandato del Consiglio in carica, che ha relazionato sull’esercizio sociale del 2012 e ha presentato e approvato il bilancio al 31/12/2012. Nell’occasione sono state ufficializzate le ultime novità che riguardano il tesseramento per l’anno 2013, le cui iscrizioni potranno essere fatte presso la Sede del MCM Mugnano, aperta tutti i mercoledì dalle 21 alle 22.30 o presso il distributore Total di Marco Battaglini. Le novità riguardano in parte la Auguri per l’8 marzo Eh sì, care donne, godiamoci la nostra festa, un giorno in cui tutti ci fanno gli auguri, magari accompagnati dal classico mazzolino di mimosa. Peccato che negli altri 364 giorni le cronache riportano ben altre “attenzioni” verso le donne: l’anno scorso oltre 100 donne (circa una ogni 3 giorni !!!) sono state assassinate da padri, fratelli, mariti, ex mariti, conviventi, ex fidanzati. E’ persino entrata in uso una parola nuova, femminicidio, che indica un tipo di omicidio, quello della propria compagna. Per non parlare poi delle donne che subiscono maltrattamenti e violenze, anche sessuali. Ah già, ma queste sicuramente se le “vanno a cercare”, come ha farneticato un parroco ligure, che ha affisso una lettera nella bacheca della sua chiesa, in cui era scritto: “Femminicidio: le donne facciano autocritica, quante volte provocano? Donne e ragazze in abiti succinti provocano gli istinti, facciano un sano esame di coscienza: forse ce lo siamo andato a cercare”. A parte che non capisco cosa c’entri l’abbigliamento con l’etica (il caso di questo parroco dimostra alla lettera che l’abito non fa il monaco), c’è da augurarsi che la strampalata mossa sia la conseguenza di uno smisurato abuso di vino benedetto. Perché, se così non fosse, è ragionevole pensare che “andarsela a cercare” è la scusa più comoda per giustificare ogni forma di violenza e di sopruso. Se mi scippano la borsa, me la sono andata a cercare: potevo non portarla. Se, pur lavorando bene, non faccio carriera o mi licenziano, me la sono andata a cercare: potevo dire sempre di sì. Se mi batto per la giustizia e mi fanno saltare in aria con il tritolo, me la sono andata a cercare. Chissà se anche i missionari massacrati nell’adempimento del loro apostolato se la sono andata a cercare? Stefania Scuota FMI con l’introduzione di una tessera VINTAGE, che ha lo scopo di “tutelare il patrimonio storico nazionale e di promuovere la ricerca, il restauro e la conservazione dei motoveicoli di interesse storico, istituendo il Registro Storico Nazionale, verificando i requisiti e rilasciando il Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica”. Possono richiedere l’iscrizione tutti i tipi di motoveicoli che hanno compiuto 20 anni di età e che sono conformi all’originale. Per tutti coloro che possiedono i suddetti veicoli é disponibile la tessera “Member”, che mantiene le stesse caratteristiche, servizi ed agevolazioni già conosciute, come il Traino gratuito, il rimborso delle spese di sosta, coperture assicurative, sconti per la partecipazione a gare internazionali, etc. Infine il consiglio ha previsto una tessera sociale ridotta, in tutti i sensi, cioè senza alcun servizio o agevolazione, al costo di 20 euro dedicata a tutti coloro che in questi anni ci hanno seguito per il solo piacere di esserci, anche se non possiedono o non hanno familiarità con i mezzi a 2 ruote, ma vogliono entrare/restare in contatto con la nostra associazione, o la vogliono semplicemente sostenere per ciò che ha conquistato nel corso degli anni, diventando (ci scuserete per la presunzione!!) un punto di riferimento per la nostra Comunità. Motoclub Mugnano Raccogliamo, per poi pubblicarli, indovinelli e modi di dire dei tempi passati del nostro territorio. Consegnare a: Claudio Barbanera, Renato Vernata 7 Musica fuori porta... da fare e da ascoltare Siamo in pieno 2013 e l’attività musicale della Banda è già ripresa dopo la breve pausa natalizia: prove e lezioni varie a pieno ritmo, e tante attività da fare. Quando leggerete questo articolo la banda avrà già suonato a Roma, al Parco del Gianicolo, per celebrare con l’Associazione Amilcare Cipriani il 164° anniversario della Repubblica Romana. Siamo invece in tempo per invitarvi tutti alla Festa del Torcolo a Fontignano: il 24 febbraio alle 15.00 la Mugnano Junior Band si esibirà per la prima volta ufficialmente dall’inizio dell’anno scolastico, da quando cioè il nostro Maestro della Banda Francesco Verzieri cura la musica d’insieme: il momento atteso da molti è finalmente arrivato! Per questo vi aspettiamo numerosi a fare il tifo per i nostri ragazzi. Quest’anno a Mugnano vorremmo diffondere la cultura musicale organiz- zando qualcosa di nuovo: idea nata per la scuola di musica, in sede di Consiglio si è deciso di estendere l’invito a chiunque volesse partecipare domenica 21 aprile a una giornata a Roma per assistere ai Family Concert, presso l’Auditorium Parco della Musica. Il Parco della Musica (opera dell’architetto di fama mondiale Renzo Piano e autore tra l’altro della Chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo) è stato inaugurato nel 2002, e rappresenta un fiore all’occhiello per il nostro paese. Qui l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia svolge la sua attività concertistica durante l’anno e promuove i Family Concert, rivolti a un vasto pubblico di giovani, studenti e famiglie che intendono avviare un rapporto “leggero” e vivo con l’esperienza dell’ascolto musicale. I concerti, della durata massima di un’ora e senza intervallo, hanno luogo presso la Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica e sono preceduti da un’in- Don Augusto: un ricordo Don Augusto è morto il 5 gennaio scorso alle ore 22.30. La nostra filarmonica lo accolse nella piazza di Fontignano, nuovo parroco, nell’ormai lontano 8 dicembre 1974. Don Augusto, accompagnato dall’allora arcivescovo di Perugia e suo grande amico, Mons. Ferdinando Lambruschini, Don Alessandro, allora, nostro parroco, la sorella, i nipoti e i parenti, ed una rappresentanza di parrocchiani di Pieve Caina, prendeva possesso della parrocchia di San Leonardo, succedendo a Don Silvio. Era un pomeriggio grigio e rigido, ma un grande calore di popolo si strinse intorno al sacerdote ed ancor più, in chiesa, durante la concelebrazione solenne, si sentì l’affetto dei nuovi parrocchiani, vinti dalla naturale bonomia e dalla simpatia che emanava dai tratti di Don Augusto. Anche oggi, 7 gennaio 2013, presente l’attuale Arcivescovo, Mons. Gualtiero Bassetti ed una nutrita rappresentanza del clero diocesano, la nostra banda musicale saluta Don Augusto, la Sua salma, con le note che tanto amava: le melodie dedicate alla Santissima Vergine Maria, cui era molto devoto. Una numerosa folla, come in quel pomeriggio dell’Immacolata di quasi quaranta anni fa, si è raccolta attorno alla Sua bara vincendo l’inclemenza del tempo. Un applauso accompagna il feretro, diretto alla Chiesa parrocchiale di Cerqueto: dopo le ulteriori esequie nella chiesa del Suo paese natale seguirà l’inumazione accanto ai genitori, alla madre amatissima. Molti, a fatica, trattengono le lacrime: sanno di aver perduto un grande amico. Tutti coloro che gradiscano far Le campane suopubblicare un proprio articolo, sono nano a festa! pregati di consegnare il materiale Don Augusto, entro il 31 marzo alla redazione. dopo una lunga e Vi chiediamo cortesemente di non grave malattia, afsuperare la mezza pagina di testo frontata, seppur con (pari circa a 50 righe di lunghezza qualche umano ceo 2.500 battute) per darci dimento, con coragla possibilità di pubblicarli tutti. gio e Fede, ci ha laGrazie. sciati proprio alla troduzione al programma. Data la vicinanza alla città di Roma, consideriamo questa un’occasione da non perdere per accedere ad un prezzo molto conveniente (otto euro under trenta e 12 over trenta) alla grande Musica e a una grande struttura architettonica. Organizzeremo un pullman che partirà la domenica mattina da Mugnano, per essere alle 11.00 pronti ad ascoltare la spiegazione e il concerto. Dopo il concerto avremo modo di consumare un pranzo al sacco per poi visitare il Museo degli Strumenti Musicali dell’Accademia di Santa Cecilia, sempre presso il Parco della Musica. Troverete prossimamente presso la bacheca della sede della banda e nel paese le locandine a riguardo; il programma del concerto è il seguente: Ravel, Ma Mère l’Oye: suite; Stravinskij, L’uccello di fuoco: suite, eseguite dall’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, direttore Matthias Pintscher. Vi aspettiamo numerosi a seguire le nostre iniziative. Filarmonica Mugnano vigilia dell’Epifania. Si era definitivamente allettato la sera dell’ultimo dell’anno, dopo aver celebrato, con grande sforzo, la Sua ultima Messa, vespertina. A pranzo, con uno sforzo tremendo, era voluto stare un po’ con noi del comitato: non mangiando nulla o quasi. A lui, piaceva, bastava stare insieme. L’ultima Sua visita ce l’ha fatta la sera di Domenica 16 dicembre 2012: amante della musica e del bel canto non è voluto assolutamente mancare alla esibizione congiunta del Coro di Fontignano e della nostra filarmonica, nella bellissima sala della SOMS. Un concerto che ricorderemo a lungo e non solo per la bravura delle compagini protagoniste, ma anche per il suo significato di riavvicinamento tra le due comunità: Don Augusto ci teneva molto. Sono volati questi, ormai, sedici anni che ha passato tra noi come parroco. Non sono debitamente sereno per fare un bilancio. Posso soltanto dire che Don Augusto ha fatto del Suo meglio per assisterci, avendo trovato, nella nostra parrocchia dei validi aiuti nelle persone che tutti conosciamo e sarebbe fuori luogo farne l’elenco. Ci conosciamo tutti! Ci sono stati momenti d’incomprensione, ma alla fine, con grande umanità, Don Augusto ha cercato sempre di superare queste asperità, che inevitabilmente si presentano nel cammino della vita. Una cosa, però, mi preme ricordare: Don Augusto, pur nel rispetto e nella distinzione dei ruoli, ha aperto la parrocchia, le sue strutture, al paese, alla comunità. Questo va detto. La Filarmonica, ad esempio, ha avuto in lui un alfiere, un grande sostenitore. E la Filarmonica ha fatto la sua parte. La stessa Pro Loco ha avuto in lui un interlocutore sensibile alle proprie esigenze. Come dice un adagio popolare: le persone se ne vanno, ma i fatti rimangono. Don Augusto non si è mai nascosto dietro un dito: ha sempre dato di sé ciò che in effetti era. Non è mai voluto sembrare altro da sé. Per me, per quanto inascoltata, è stato una lezione di umiltà. Nel letto, esausto per la malattia, si è serenamente confessato con Don Aldo Milli, Suo compagno di Seminario. È stato unto con l’Olio degli Infermi ed ha ricevuto con tanta soddisfazione la Santa Eucaristia come Viatico per il Regno dei Cieli. Riposi in pace. Aristide Benedetti 8 Ricettario Mugnanese CORNETTI RUSTICI Ingredienti: 150 g. farina 3 cucchiai di olio di oliva extravergine 1/2 cucchiaino raso di zucchero 1/2 bustina di lievito per torte salate istantaneo 1 cucchiaino di erba cipollina sale q.b. 70 ml di acqua Farcitura 30 g. philadelphia 2 salsicce secche Disporre farina a fontana in una ciotola, aggiungere zucchero, sale, olio, lievito e acqua. Lavorare fino ad ottenere un impasto omogeneo. Aggiungere l’erba cipollina ed impastare. Stendere l’impasto formando un rettangolo, tagliare tanti triangoli. Disporre ogni triangolo con la base più stretta in basso, spalmare un po’ di formaggio e qualche fettina di salsiccia. Arrotolare la pasta partendo dalla base ottenendo così un cornetto. Infornare su carta da forno a 180° per circa 10-15 minuti. Augusto Tocca La piena del 1940 La foto della piena del Cestola, che è stata pubblicata sul numero precedente del giornalino, mi ha riportato alla memoria un ricordo della mia infanzia. Non ricordo di preciso che anno fosse, ma io facevo la prima o la seconda elementare, quindi parliamo del 1939 o del 1940. Io abitavo oltre il Pietreto, in quella che oggi si chiama Strada Mannocchio, pressappoco di fronte all’attuale agriturismo e andavo a scuola a piedi ogni giorno. Quella mattina ero andata a scuola come al solito ma, al ritorno, la strada era tutta allagata dalla piena del Cestola. Ricordo che i vasi di coccio galleggiavano per i campi, insieme a tanta altra roba che l’acqua aveva trascinato con sé. Non ricordo bene come, ma riuscii ad arrivare fino alle prime case del Pietreto, dove abitava una mia zia che mi disse di fermarmi a casa sua; e così feci. Ovviamente non c’era modo di avvertire i miei: il telefono non sapevamo neanche che esistesse. Mia mamma, non vedendomi tornare, era preoccupatissima però non poteva muoversi da casa, in quanto anche la campagna circostante era tutta allagata e comunque bisognava attraversare il torrente che era straripato. Solo verso sera, cessata un po’ la pioggia, gli uomini riuscirono a mettere delle scale di legno attraverso il letto del torrente, rendendo così possibile oltrepassarlo, sia pure con molta difficoltà. La mia mamma allora è partita di corsa a cercarmi verso Mugnano; arrivata al Pietreto mi ha trovata sana e salva a casa dei miei zii e poi siamo rimaste a dormire lì perché era veramente pericoloso tornare a casa nostra. Testimonianza di Derna (Lella) Santucci racconta da Stefania Scuota PICCOLO E’ BELLO Il concorso “Presepi a Mugnano”, pubblicato nel precedente numero del nostro giornale, si è realizzato con esiti decisamente positivi, tenendo conto che si tratta delle prima edizione di questa iniziativa nel nostro Paese. Chiamata a far parte della giuria, insieme ad altre quattro persone, per la valutazione dei Presepi, sono in grado di comunicare qualcosa in merito. Prima di tutto è stata una bella iniziativa che ha riscontrato 19 iscrizioni, due delle quali da fuori Paese e quindi non accettate. Siamo andati, in due mezze giornate, previo accordo telefonico, a visitare i Presepi presso le famiglie o le Associazioni che si erano iscritte e dovunque abbiamo constatato realizzazioni interessanti, accurate, creative. Alcune sono state realizzate nel giardino fuori casa, altre, la maggior parte, sono state allestite in qualche angolo della propria abitazione: ingresso, caminetto, cucina ecc. Un piccolo Presepio è stato collocato in un coppo, appeso nell’atrio della casa. Alcuni hanno dato rilievo alla capanna, costruita con materiali naturali prelevati dal bosco; una è stata ricavata dal tronco di un albero scavato, un’altra da un casco del motociclista, un’altra ancora da materiali di riciclo. Il contesto ambientale, più o meno ampio, è stato costruito con il verde naturale dei boschi. Alcuni Presepi sono stati costruiti —capanna, ambiente, cielo— con carta artisticamente decorata da sembrare naturale. Alcuni hanno dato rilievo alle figure sparse nell’ambiente, spesso in movimento, si da creare un villaggio abitato. Un Presepio ha usato tutte le figure della nota collezione Thun, decorate a mano. La maggioranza dei Presepi è stata allestita all’insegna della tradizione che, sappiamo tutti, risale a S. Francesco che creò il primo Presepio a Greggio nel 1223; alcuni hanno voluto comunicare con il Presepio un messaggio adatto ai problemi di oggi. Insomma una grande varietà di espressione di fronte alla quale la giuria non ha avuto un facile compito. La premiazione è avvenuta alla “Serata insieme” del 5 gennaio. Primo classificato: Franco Chiatti; secondo Mirco Salvatori; terzo Fabrizio Bartoli. Maria Giovanna Galli Puoi inviarci la tua posta presso: Pro-Loco Mugnano, Via dell’Albero, 1 06132 Mugnano (PG) posta elettronica: [email protected] sito internet: w3.comune.perugia.it/mugnano Puoi scaricare gli ultimi numeri di “Mugnano In... forma” dal sito: w3.comune.perugia.it/mugnano REDAZIONE: Claudio Barbanera, Angiolina Bifarini, Stefania Scuota, Renato Vernata. Vignetta: Vania Morganti. Progetto Grafico: Serena Chiatti, Lamberto Mencaroni, Alberto Rosadini, Graziano Scorpioni.