Divertimento e solidarietà

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Divertimento e solidarietà
Anno IX - N. 39 - Febbraio 2013 - Copia Gratuita
Periodico di informazione paesana e dintorni a cura della Pro-Loco Mugnano
Perugia, Febbraio 2013
Ass. Pro Loco Mugnano
Via dell’Albero, 1
06132 Mugnano - PG
Carissimi amici,
Vi sono profondamente grato per il Vostro concreto aiuto all’A.U.C.C. e desidero manifestarlo
anche con queste poche righe. La cosa più importante però è che, in cuor loro, Vi ringrazieranno
anche tutti coloro che trarranno giovamento dal
Vostro gesto.
Mi piace sottolineare che la Vostra sensibilità rappresenta anche un forte stimolo a proseguire con
sempre maggior coraggio la nostra lotta, ed è graditissimo il riscontro della partecipazione della popolazione del territorio al perseguimento dei nostri
obiettivi.
Divertimento e solidarietà
Se da oltre 27 anni l’AUCC è presente e attiva al fianco del
malato oncologico, lo deve molto all’impegno di quanti sostengono in varie forme l’Associazione. Da alcuni anni l’Associazione Pro
Loco Mugnano ha sposato la nostra causa, organizzando, talvolta
con l’aiuto dei paesi vicini, varie manifestazioni il cui fine è raccogliere fondi per la nostra Associazione. Ultima in ordine di tempo è
stata la “Serata insieme”, che ci ha visti fortunati destinatari del
premio più importante di ben 300 Euro.
E’ per questo motivo che l’AUCC, nella persona del suo presidente, Avvocato Giuseppe Caforio, attraverso queste pagine vuole
ringraziare l’Associazione Pro Loco Mugnano e quanti hanno contribuito al buon esito dell’evento.
L’AUCC è già presente con i suoi servizi in moltissime località
della regione ma il suo obiettivo è quello di servirla tutta ed è
grazie ad un numero sempre maggiore di persone come Voi che
tutto ciò si potrà realizzare.
Sergio Barbato
Sono sicuro che, anche grazie a Voi, tante persone, in un momento di allegria ed aggregazione hanno avuto la possibilità di avvicinarsi ad una battaglia umanamente difficile, quale la lotta al Cancro
e, nel contempo, hanno potuto portare un aiuto concreto a chi è più sfortunato.
A nome di tutti membri della A.U.C.C., desidero
ancora una volta congratularmi per la Vostra disponibilità e rinnovare i più sentiti ringraziamenti.
Cordiali saluti,
AUCC Perugia
Il matrimonio
dei nostri nonni.
La Pro Loco Mugnano
sta cercando
fotografie di
matrimoni celebrati
prima degli anni ‘70
per realizzare una
mostra.
Chiunque voglia far
pervenire una propria
foto può rivolgersi a
Daniela Chiatti
Verso l’Ecomuseo del paesaggio del Trasimeno: i primi passi
In Ottobre, presso la sala SOMS
di Mugnano, si è tenuta una riunione
tra le Associazioni attive a Mugnano,
Fontignano e Montepetriolo con gli
Architetti Fiorenza Bortolotti e
Riccardo Testa. L’architetto Bortolotti
sta portando a termine per il Gal
Trasimeno–Orvietano, uno studio
sull’autoriconoscimento del patrimonio locale che porterà alla costituzione dell’Ecomuseo del Paesaggio del
Trasimeno. L’area di Mugnano,
Fontignano, Montepetriolo, non è più,
come lo è stata in passato, di competenza del Gal Trasimeno Orvietano,
ma le grandi similitudini che legano
il nostro territorio a quello dei Comuni limitrofi del Trasimeno e della
Valle del Nestore, ha fatto sì che nello studio di autoriconoscimento sia
stata inserita anche la proposta di
far rientrare il nostro territorio all’interno dei confini dell’Ecomuseo.
Si tratta di una grande opportunità per i nostri paesi per entrare in
questo circuito importante dal punto di vista culturale, ma anche perché ci consentirà di costituire una
rete con altre realtà limitrofe che
permetterà di promuovere le nostre
attività, le nostre peculiarità e le nostre eccellenze in maniera partecipata.
Ma che cos’è un ecomuseo?
L’ecomuseo è un patto tra una comunità e il suo territorio. E’ un museo vivo e diffuso a tutto lo spazio,
che non “sposta” il patrimonio per
collocarlo dentro 4 mura, ma privilegia il linguaggio visivo diretto degli
oggetti fisici e delle immagini nel loro
contesto originario e nella loro esposizione al pubblico.
(segue a pag. 3)
2
Il Presepe vivente
Per chi è bambino, per chi ha ricordi
da bambino, il presepe è un simbolo, una
rappresentazione, un viaggio nel passato… il presepe è Natale .
San Francesco per primo a Greggio
istituisce e realizza il presepe vivente, con
l’intenzione di evangelizzare ovvero annunciare la buona notizia: “E’ nato per noi
il Salvatore che è il Cristo Signore”; è così
che nelle case e chiese il presepe diventa
simbolo del nostro Credo, è la gioia che
deve essere annunciata, non solo con le
parole ma con la continua ricerca di quel
piccolo bambino che non si nasconde, ma
si mostra a Natale in una mangiatoia e
nella nostra vita tutti i giorni.
Dopo questa piccola lezione di catechismo necessaria per spiegare ciò che ci
ha spinto a realizzare il presepe vivente a
Mugnano ripercorriamo questo viaggio
nel passato, un viaggio vissuto da tutti con
l’intenzione di San Francesco e lo spirito
di Mary Poppins, che di fronte a un quadro ci invita a non osservare solo le cose
visibili a occhio nudo ma a scoprire quello che si nasconde in prospettiva, alcune
volte non troppo chiara; e allora tutti pronti per tuffarci nel nostro presepe e diventarne i protagonisti; è così che lo abbiamo immaginato: il presente si è fermato,
con un piccolo balzo ci siamo trovati a
Betlemme, ci siamo calati nelle vesti di
fabbri, falegnami, calzolai, lavandaie, tessitrici; abbiamo assaporato la calma,
l’umiltà della vita dei pastori, la gioia nel
lavoro nella via del mercato tra stoffe, vasi,
cesti; abbiamo scoperto le risorse del posto: pesce, legumi, frutta e verdura che
hanno decorato il nostro quadro; abbiamo
trovato ristoro presso la locanda e incontrato soldati romani.
Tra suoni e voci c’è qualcuno che chiede alloggio… ma chi è? Maria e Giuseppe
sono giunti a Betlemme con un asinello…
per loro non c’è posto, solo una stalla con
un po’ di paglia li può accogliere; da lì a
poco, gli angeli annunciano la nascita di
Gesù, invitano i pastori a far visita; ma
guardate un po’...
Arrivano da lontano anche i re magi
per portare doni preziosi; per tutti i pastori, per i re magi, per noi un unico annuncio: “questo per voi il segno, troverete un
bambino avvolto in fasce che giace in una
mangiatoia”. Quale gioia vederlo in quella mangiatoia! E voi avete provato la stessa gioia dopo aver percorso Betlemme e
trovato Gesù? Questo il nostro migliore
augurio: vivere questa gioia tutti i giorni…
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato e organizzato il presepe, a tutti coloro che ci hanno fatto visita e a Don
Leonello.
Sara Battaglini
Ti ricordi?
Le feste religiose, oltre che arricchire spiritualmente, hanno la magia di riportare alla mente tradizioni a cui i nostri avi sono stati attaccati e che dovrebbero essere consegnate alle nuove
generazioni.
Qualcuno mi ha fatto delle domande e mi ha incitato a scriverle:
Ti ricordi quando nell’altare della
Deposizione (erroneamente chiamato
Sepolcro) fra i vasi fioriti c’erano anche
vasi di veccia (legume coltivato al buio)?
Ti ricordi, nel giorno del Venerdì Santo, quando le campane erano legate
(cioè non suonavano); a mezzogiorno
passavano i bambini a suonare la
“raganella” (strumento di legno,
azionato da un manico che faceva girare una ruota dentata che emetteva un
rumore simile al gracidare della rana)?
Ti ricordi quando al passaggio della
Processione, la sera del Venerdì Santo,
oltre a scritte e croci illuminate si vedevano le finestre di ogni ambiente della
casa illuminate?
E’ vero, tutto questo ha fatto parte
della tradizione e si può sempre continuare per tramandare alle nuove generazioni.
Angiolina Bifarini
A genda
FEBBRAIO
21 giovedì
ore 21:00 - Sala S.O.M.S.
Assemblea Pro Loco
A fine settembre festeggiamo i
Formazione
Festa
Paenostri Comitato
verdi anni. Appena
pronti
vi
sana “In... Contriamoci a Mugnano”
MARZO
3
Pro Loco Mugnano
Assemblea Ordinaria Soci
Il 31 gennaio si è svolta l’Assemblea annuale Soci con l’approvazione
del bilancio 2012 e l’indicazione di programma per il 2013.
Nella relazione di bilancio al di là
degli aspetti economici sono state segnalate attività rese possibili grazie all’impegno del Consiglio dei soci, dei volontari e delle Associazioni che hanno
sempre risposto positivamente ad ogni
sollecitazione.
In particolare sono stati ricordati: il
“Prologo” a Torgiano il 18-19-20 marzo 2012; la tappa Mugnano del 13
maggio 2012 della Coppa della
Perugina, con visita ai Muri dipinti;
In...contriamoci a Mugnano, il concerto della Banda dell’Esercito nell’ambito
della cerimonia al Monumento ai caduti, con l’iscrizione del Soldato Scorpioni Antonio tra i caduti della seconda
guerra mondiale, compendio della partecipazione al progetto “Pietre della
Memoria”; nonché gli eventi rivolti alla
solidarietà; il rinnovo della convenzione con la S.O.M.S. per l’utilizzo dei locali; gli interventi di sollecitazione presso le Istituzioni, per i problemi dei cittadini e del territorio.
Ora ci aspetta un nuovo anno di lavoro, la cui cadenza è stata approvata
domenica
ore 9:00
Giornata delle Ferrovie dimenA fine settembre festeggiamo i
ticate
nostri verdi anni. Appena pronti vi
Passeggiata in collaborazione
con le Associazioni del territorio
8
venerdì
ore 20:00 - Sala S.O.M.S.
Festa della Donna
Cena in allegria
dall’Assemblea. La Pro Loco si augura
la più massiccia e sentita partecipazione come quella stupenda espressa nella
“Serata insieme” e nella rappresentazione del Presepe vivente.
Un grazie anticipato.
Il Consiglio
3
Donne
Greta Garbo, nasce il 18 settembre
1905 a Stoccolma.
A quattordici anni è costretta ad abbandonare la scuola a causa di una grave malattia del padre. In ospedale è costretta a
sottostare ad una serie estenuante di domande e di controlli, volti ad accertare che la
famiglia fosse in grado di pagare la degenza.
Un episodio che fa scattare in lei la molla
dell’ambizione. Anni dopo confesserà: “Da
quel momento decisi che dovevo guadagnare tanti soldi da non dover mai più essere
sottoposta a una umiliazione simile”.
Dopo la morte del padre, la giovane si ritrova in gravi ristrettezze economiche finché trova un impiego come commessa
ai grandi magazzini “PUB” di Stoccolma. Qui un giorno si
trova a servire il regista Erik Petschler, che la nota e le prospetta la carriera cinematografica. Greta, pur di seguire il suo
sogno, non esita a licenziarsi.
Gli inizi non sono entusiasmanti, ma la Garbo non si arrende. Inizia a studiare drammaturgia e recitazione all’Accademia Regia di Norvegia, superando il difficile test di ingresso.
Dopo il primo semestre è scelta per un provino con Mauritz
Stiller, il più geniale e famoso regista svedese del momento,
a
imitare
che con i suoi film la proietta nel firmamento delle grandi attrici.
Da qui a Hollywood il passo è breve. In
America, dal 1927 al 1937, la Garbo interpreta una ventina di film in cui interpreta
ruoli di seduttrice fatale, misteriosa, altera
e irraggiungibile, che contribuiscono in
modo determinante a creare il mito della
“Divina”. Questo mito è alimentato dall’attrice stessa, che difendeva la sua privacy in
maniera quasi maniacale: detestava infatti
la pubblicità e le interviste e non sopportava la vita mondana.
Con l’avvento del cinema sonoro, si dedicò ostinatamente a
studiare l’inglese e a migliorare il suo accento per poter interpretare “Anna Cristie” e, successivamente “Ninotchka”, un
bellissimo film in cui, fra l’altro, l’attrice per la prima volta
ride sullo schermo. Dopo l’insuccesso del film “Non tradirmi
con me”, nel 1941, a soli 36 anni abbandona per sempre il cinema. Continuerà a vivere a New York nel più assoluto riserbo
e nella più totale distanza dal mondo, fino alla sua morte, avvenuta nel 1990.
Verso l’Ecomuseo del paesaggio del
Trasimeno: i primi passi
(segue dalla prima pagina)
Si occupa di studiare, conservare, valorizzare e presentare la memoria collettiva di una comunità e
del territorio che la ospita, delineando linee coerenti per lo sviluppo futuro.
E’ un museo del tempo, dove le
conoscenze si estendono e diramano attraverso il passato vissuto dalla
comunità per giungere nel presente,
con un’apertura sul futuro; è un
museo dello spazio: spazi significativi dove sostare e camminare.
Diffusi dapprima in Francia (ove
esiste una federazione degli
ecomusei) e in altri paesi francofoni
come il Canada, sperimentati poi in
molti altri paesi europei e in situazioni territoriali diverse, si stanno
affacciando sulla scena italiana solo
negli ultimi anni come una delle forme più innovative nella difficile coniugazione di conservazione e sviluppo, cultura e ambiente, identità locale e turismo.
Un ecomuseo del paesaggio pone
al centro della propria attenzione tutto il territorio come un museo diffuso, ove rendere nuovamente leggibile e apprezzabile - in primo luogo
alla sua popolazione - l’identità e la
diversità del proprio paesaggio, la
cultura materiale e immateriale qui
radicata nei secoli, le caratteristiche
e i valori che possano orientare con
maggiore coerenza scelte di sviluppo sostenibile.
Le sue componenti essenziali
sono: il territorio perché l’ecomuseo
non è un edificio o un luogo, ma è
diffuso in tutto lo spazio, rappresentandone e rendendone più visibili il
paesaggio, la storia, la memoria,
l’identità; la popolazione che è il vero
soggetto-oggetto dell’Ecomuseo,
perché solo la sua partecipazione ne
legittima l’esistenza, perché è il succedersi delle comunità e delle popolazioni nello spazio e nel tempo che
ha creato il paesaggio e il patrimonio di un territorio; il patrimonio, inteso non come una parte (come l’arte o la scienza o l’archeologia,
l’etnografia) ma come tutto ciò che
per una comunità è degno di essere
considerato tale, o anche tutto ciò
che i padri ci hanno lasciato perché
venga trasmesso accresciuto ai nostri figli; il paesaggio, come inteso
dalla Convenzione Europea, cioè
come percepito e vissuto dalle popolazioni, diventa quindi per
l’Ecomuseo il Bene Comune di cui
prendersi cura collettivamente.
Fiorenza Bortolotti, Rosita Cecchini
A cura di: Stefania Scuota
Recita della
Scuola Primaria
di Mugnano
e Fontignano
Il 13 Dicembre, presso i locali della
Sala Soms di Mugnano si è svolta la
recita della Scuola Primaria di Mugnano
e Fontignano. Per primi si sono esibiti i
bimbi delle prime, della seconda e della terza classe che, diretti dal maestro
Marco, ci hanno stupito per la serietà e
la bravura con cui hanno cantato canzoni tradizionali e natalizie. Successivamente è stata la volta delle classi
quarte e della quinta che, dirette dalla
maestra Barbara, ci hanno regalato,
attraverso un percorso musicale impegnativo, un viaggio attraverso canti
e ritmi italiani e del mondo che hanno
evocato grandi emozioni. E’ stato veramente un bel pomeriggio, un bel
modo per augurarci Buone Feste, è stato emozionante vedere i nostri bambini, tutti insieme, felici di dimostrare
cosa erano riusciti a fare in così poco
tempo!
Complimenti a tutti gli insegnanti e
le insegnanti per il magnifico lavoro
svolto, in particolare ai due direttori dei
cori, Maestra Barbara e Maestro Marco, per la serietà e l’impegno con cui
hanno permesso ai nostri figli di vivere
quest’esperienza che ricorderanno
sempre con gioia e soddisfazione.
I rappresentanti delle classi
IA, IB, IIA, IIIA, IVA, IVB, VA.
4
Le carbonaie di Montali
I carbonai iniziavano a tagliare la legna nel periodo di luna calante, scegliendo le piante giovani (pedagna di
diradamento) del bosco. Per allestire le
carbonaie si sceglievano i tronchi di leccio, cerro, faggio, corbezzolo, del diametro di 6-10 cm e lunghi circa un metro,
ripuliti dal fogliame. Si radunavano fino
a 150 quintali di legna, con l’aiuto dei
muli, in una zona adatta alla costruzione
della carbonaia; la legna veniva lasciata
essiccare per 15-20 giorni, poi si procedeva alla realizzazione della carbonaia, a
forma di campana, con un diametro di base
di 3-4 metri e un’altezza di 2-3 metri.
Tre pali alti 2-3 metri, tenuti insieme
da due legacci e conficcati saldamente nel
terreno, delimitavano il centro dove avveniva la cottura della legna; tutto attorno
veniva abilmente sistemata prima la legna
più grossa e poi quella più sottile. La legna si stipava in verticale, in modo da evitare la formazione di spazi aerati.
Seguiva poi l’operazione di copertura: alla base esterna e per tutto il perime-
tro della “campana” venivano conficcati nel terreno dei paletti di legno
che facevano da contenimento per la copertura vera e propria, fatta con
ginestre e altra vegetazione; la campana veniva poi
ricoperta fino alla cima
con zolle di terra, anche
erbose e meglio se bagnate; veniva lasciato aperto solo il camino centrale.
Si accendeva un fuoco esterno e si
imboccavano nel camino centrale brace,
tizzoni accesi e altri pezzi di legna, che
venivano pressati sul fondo con un apposito palo. La carbonaia doveva essere alimentata giorno e notte con questa tecnica. Una volta che l’innesco si era attivato, si chiudeva la bocca del camino e si
provvedeva a fare dei fori ai lati della campana, a distanza di circa un metro l’uno
dall’altro, da dove doveva uscire fumo.
Man mano che il processo di
carbonizzazione procedeva, questi fori
venivano chiusi e riaperti sempre più in
basso, per spostare la zona di “cottura”.
Erano necessari 13-14 giorni per arrivare
ad una cottura totale.
Occorreva la massima attenzione per
non fare entrare aria all’interno della
carbonaia, altrimenti la combustione
avrebbe progredito fino a formare solo
cenere. La qualità della legna e la bravura del carbonaio influivano sulla qualità
COSI’ PARLAVAMO...
Bifolco: uomo preposto all’impiego dei buoi nei lavori
agricoli e alla loro cura.
Érbice: attrezzo agricolo costruito da maglie, catene o dischi, che serve a frantumare le piccole zolle o
ad interrare sementi; un tempo era trainato da buoi,
oggi da macchine. Si apostrofava così anche un uomo
spilungone, oppure rozzo.
Barlòzza: barilotto in legno di misura ridotta, circa
15-25 litri, adibita al trasporto del vino.
Voltabotte: viti piantate in due file parallele che si
arrampicavano su sostegni in ferro sagomati a semicerchio, in modo da creare dei viali ombreggiati; erano
frequenti soprattutto in prossimità delle case
padronali, per coltivare uva da tavola.
Venco o Vinco: pianta tipo salice dai rami sottili e
molto elastici, utilizzati per legare i tralci delle viti
durante la potatura; questi rami si prestavano anche
a essere intrecciati per realizzare oggetti di uso quotidiano (ceste, cestini, vassoi, ecc.).
Renato Vernata
del prodotto. Il carbone, per essere buono, doveva fare un particolare suono quando veniva mosso. Nel corso del processo,
la legna perdeva il 40% del suo volume
iniziale e l’80% del suo peso.
Il carbonaio durante tutto il periodo
alloggiava in capanne di riparo costruite
sul posto con legni e arbusti e consumava
pasti frugali.
Il carbone, dopo raffreddamento, veniva posto in grossi sacchi di juta e, con
carretti trainati da muli o cavalli, veniva
portato ai magazzini di vendita; era usato
di solito per usi domestici, ma anche per
piccoli usi industriali.
Questo carbone, nell’uso domestico,
veniva bruciato in apposite “fornacette”,
che qualcuno aveva in casa vicino al focolare, specialmente in città. Il vantaggio
nell’uso del carbone era dovuto al fatto
che questo aveva un potere calorico superiore alla legna, si attivava rapidamente accorciando il tempo di cottura dei cibi,
era di facile trasporto e immagazzinamento e aveva un costo sostenibile.
I carbonai si tramandavano l’arte da
tempi antichi; due o tre famiglie di
Mugnano, molti anni fa, commerciavano
anche il carbone. Si ricorda che fino alla
fine degli anni ‘30, in ogni poggio di
Montali, si potevano osservare molte
fumarole di carbonaie.
Testimonianza di Fernando Federici
(‘l Peja)
Ricerca di Renato Vernata
Ha ditto Gigino...
Modi di dire perugini.
Parlare a suocera perché nuora intenda
Riferirsi a una persona indirettamente, ma in modo che capisca che il discorso è rivolto a lei.
Le cerque nun fònno la ùa (uva)
Pregi e difetti di una persona non sono dovuti al caso, ma
vengono ereditati dai genitori.
Piagne col sorcio ‘n bocca
Lamentarsi a torto, esternando uno stato d’animo o economico diverso dal vero; atteggiamento tipico di chi non si accontenta mai, oppure ama farsi compatire.
Da un Sant’Antonio nun c’è arcavato ‘na “naticchia”
Non riuscire a ricavare niente di utile, pur avendo a disposizione materiale in abbondanza, per incapacità o per
inconcludenza. La “Naticchia” è il piccolo meccanismo di
legno che serviva per fermare la chiusura di un infisso.
Renato Vernata
5
L’angolo della salute
L’artrosi del rachide
La colonna vertebrale, o rachide,
è una parte fondamentale del corpo umano, perché permette all’uomo, a differenza degli altri animali,
di avere una posizione eretta.
E’ formata da tante vertebre,
poste l’una sull’altra e separate da
un disco fibro-cartilagineo elastico.
Un sistema complesso di legamenti e muscoli tengono insieme la colonna e ne permettono i più ampi
movimenti. Basta vedere un atleta
correre, saltare, giocare a pallone,
per capire l’enorme funzione svolta
dalla colonna. Al centro delle vertebre c’è il canale midollare, dove
passano tutte le fibre nervose che
trasmettono gli ordini di movimento dal cervello ai muscoli, e le fibre
sensitive che trasmettono stimoli da
ogni parte del corpo al cervello. Per
esempio, se vogliamo cammi-
nare, l’ordine parte dal cervello, lo
stimolo passa nei nervi motori del
canale midollare, arriva attraverso i nervi periferici ai muscoli delle gambe, ed inizia il movimento.
Se invece prendo in mano un oggetto molto caldo, lo stimolo parte dalla pelle che avverte dolore;
attraverso i nervi sensitivi giunge
nel canale midollare e infine al cervello, che agisce in conseguenza.
E’ chiaro che una malattia o un
trauma possono causare gravi problemi, diversi a seconda della zona
interessata. Iniziamo dal rachide
cervicale, che è formato da 7 vertebre, che sostengono il capo e ne
permettono il movimento in ogni
direzione.
Un trauma che causi una lesione delle fibre motorie che attraversano il canale midollare cervicale provoca la paralisi di braccia
La Torta al testo
Sin dai tempi
antichi, venivano
consumate
dagli uomini
pagnotte di
varie farine
impastate, che poi venivano cotte su lastre arroventate.
Nel tempo l’uomo ha fatto uso di farine
di diversi cereali come orzo, farro,
granoturco e grano. In alcuni periodi
vennero usati anche cereali meno
pregiati, come ghiande e legumi secchi.
Vogliamo ricordare quelle usanze più vicine ai nostri tempi, anche se con materiali oggi non più in uso.
Il testo per la cottura era fatto con
pietra arenaria resistente al calore e in
grado di mantenerlo a lungo. Queste “lastre” venivano estratte, nella nostra zona,
nel terreno al limitare della lecceta di
Montali. La lastra veniva lavorata a
mano con utensili artigianali al fine di
ottenere un disco di 30-40 cm di diametro, dello spessore di due o tre cm, ricavandoci un manico per la presa al centro di una faccia. Questo oggetto, prima
di essere utilizzato, veniva sottoposto ad
un trattamento di lenta tempera, nel focolare.
Il testo veniva scaldato ponendolo
in verticale nel camino, a ridosso del
fuoco, oppure appoggiato sopra la catasta di legna messa ad ardere. Quando la pietra schiariva di colore, significava che il testo era ben caldo: si adagiava allora nel braciere in posizione
leggermente inclinata verso il fuoco,
si puliva con uno straccio e, dopo averne verificato il giusto grado di riscaldamento, si provvedeva a stendervi sopra l’impasto della torta, preparato
precedentemente; la torta era poi velocemente picchettata con una forchetta per evitare che si rigonfiasse. Dopo
pochi minuti, la torta si capovolgeva
e si ricopriva con cenere calda mista
a brace. Attorno al testo veniva accostata della brace per far cuocere i bordi, badando ogni tanto a ruotare la torta sul disco.
Quando la torta era cotta, veniva
rimosso lo strato di cenere e fuoco con
un energico colpo di coltella, si toglievano i residui di cenere, e la torta ben
calda era pronta. Sostituiva il pane, ma
si usava anche farcirla con verdura
cotta e, più raramente, con prosciutto, salsicce, coppa o formaggio.
La torta era fatta di farina, acqua,
e gambe, cioè la tetraplegia. La
malattia più comune, l’artrosi, che
può iniziare anche a 40 anni, deforma il bordo arrotondato delle vertebre, trasformandolo in osteofiti,
vere spine ossee. La degenerazione del disco intervertebrale causa
protrusioni ed ernie, che possono
comprimere il midollo o i nervi che
fuoriescono ai lati di ogni vertebra.
La compressione del nervo sensitivo
causa dolori, lievi, medi o forti a seconda del grado di compressione.
La compressione del nervo motorio
causa perdita di forza di braccio e
mano, fino alla paresi o paralisi.
(continua)
...
Dott. Vittorio Frongillo
Acqua passata nun macina più.
Testa nun dòle
si stom’co nun vòle.
sale e bicarbonato.
Fino agli anni ‘40 la torta era fatta
con farina di granoturco, che era più disponibile in quel periodo e molto meno
costosa della farina di grano. Per la cottura, il testo veniva scaldato con lo stesso sistema, solo che la cottura avveniva
tenendo il testo in verticale, in quanto
l’impasto si attaccava alla pietra; perciò questa torta non veniva rigirata durante la cottura. La torta di granturco
veniva consumata stritolandola nel tegame assieme alla verdura cotta. Con la
farina di granoturco si usava fare anche
qualche fila di pane. Per la cottura, il
pane di granturco veniva posto sopra una
foglia di cavolo e infornato insieme al
pane di farina di grano. Si consumava
per primo, altrimenti induriva troppo.
Con l’avvento del gas in cucina, questi testi, che non resistono molto bene
alla fiamma diretta, sono stati sostituiti
da testi di cemento refrattario o di lega
metallica particolare, adatta all’uso.
Testimonianza di Fernando Federici,
Collaborazione di Giancarlo
Pansanelli Ricerca di Renato Vernata
La Madonna Candelora
dell’inverno sémo fora,
ma se piove o tira vento nell’inverno sémo dentro.
6
Bilancio di fine anno delle
attività del Motoclub
Anche per il 2012 il Motoclub
Mugnano, lasciata la moto in garage,
ha chiamato a raccolta i propri Soci,
nonché simpatizzanti, organizzando
la ormai consueta cena di fine anno,
sabato 1 dicembre presso la sala
S.O.M.S. “Ospite” d’onore, suo malgrado, é stato il Maiale, nel senso che
le nostre preziose cuoche ci hanno
deliziato declinando le sue succulente carni in vari modi, per il piacere
dei commensali. La serata é stata allietata da Luca Calzoni che, grazie alla
sua sensibilità musicale ci ha fatto apprezzare brani particolarmente ricercati, evidenziando le doti canore di
un’altra nostra affezionata amica, Eli-
sabetta Bottega, che si é esibita anche in brani recentissimi con una naturalezza insospettabile, Bravi!!! Non
poteva mancare il momento della
riffa, appannaggio ormai esclusivo del
nostro Piero Pitarchini, il cui ricavato
é stato destinato alla beneficienza;
appuntamento fisso, culminato saba-
to 5 gennaio, con
la Messa presso
l’Opera Don Guanella di Perugia.
Un altro appuntamento che ci sta
particolarmente a
cuore é il “Babbo
Natale”, evento
organizzato il
giorno 24 dicembre nella piazza
antistante la sala
S.O.M.S. (quest’anno il tempo ci
ha permesso di farlo all’aperto), dove
Natale Babbo e l’Elfo, arrivati con l’Ape
Natale, hanno distribuito un
piccolo dono a tutti i bambini
intervenuti, intrattenendo i
grandi con cioccolata calda e
vin brulé.
Si è tenuta, infine, l’Assemblea Ordinaria dei Soci, il 17
gennaio 2013, primo atto del
secondo mandato del Consiglio in carica, che ha relazionato sull’esercizio sociale del
2012 e ha presentato e approvato il bilancio al 31/12/2012.
Nell’occasione sono state
ufficializzate le ultime novità che riguardano il tesseramento per l’anno
2013, le cui iscrizioni potranno essere fatte presso la Sede del MCM
Mugnano, aperta tutti i mercoledì dalle 21 alle 22.30 o presso il distributore Total di Marco Battaglini.
Le novità riguardano in parte la
Auguri per l’8 marzo
Eh sì, care donne, godiamoci la nostra festa, un giorno in cui tutti ci
fanno gli auguri, magari accompagnati dal classico mazzolino di mimosa. Peccato che negli altri 364 giorni le cronache riportano ben altre
“attenzioni” verso le donne: l’anno scorso oltre 100 donne (circa una
ogni 3 giorni !!!) sono state assassinate da padri, fratelli, mariti, ex mariti, conviventi, ex fidanzati. E’ persino entrata in uso una parola nuova, femminicidio, che indica
un tipo di omicidio, quello della propria compagna. Per non parlare poi delle donne che
subiscono maltrattamenti e violenze, anche sessuali. Ah già, ma queste sicuramente se le
“vanno a cercare”, come ha farneticato un parroco ligure, che ha affisso una lettera nella
bacheca della sua chiesa, in cui era scritto: “Femminicidio: le donne facciano autocritica,
quante volte provocano? Donne e ragazze in abiti succinti provocano gli istinti, facciano
un sano esame di coscienza: forse ce lo siamo andato a cercare”. A parte che non capisco
cosa c’entri l’abbigliamento con l’etica (il caso di questo parroco dimostra alla lettera
che l’abito non fa il monaco), c’è da augurarsi che la strampalata mossa sia la conseguenza di uno smisurato abuso di vino benedetto. Perché, se così non fosse, è ragionevole
pensare che “andarsela a cercare” è la scusa più comoda per giustificare ogni forma di
violenza e di sopruso. Se mi scippano la borsa, me la sono andata a cercare: potevo non
portarla. Se, pur lavorando bene, non faccio carriera o mi licenziano, me la sono andata
a cercare: potevo dire sempre di sì. Se mi batto per la giustizia e mi fanno saltare in aria
con il tritolo, me la sono andata a cercare. Chissà se anche i missionari massacrati nell’adempimento del loro apostolato se la sono andata a cercare?
Stefania Scuota
FMI con l’introduzione di una tessera
VINTAGE, che ha lo scopo di “tutelare il patrimonio storico nazionale e di
promuovere la ricerca, il restauro e
la conservazione dei motoveicoli di interesse storico, istituendo il Registro
Storico Nazionale, verificando i requisiti e rilasciando il Certificato di
Rilevanza Storica e Collezionistica”.
Possono richiedere l’iscrizione tutti i
tipi di motoveicoli che hanno compiuto
20 anni di età e che sono conformi
all’originale. Per tutti coloro che possiedono i suddetti veicoli é disponibile la tessera “Member”, che mantiene le stesse caratteristiche, servizi ed
agevolazioni già conosciute, come il
Traino gratuito, il rimborso delle spese di sosta, coperture assicurative,
sconti per la partecipazione a gare
internazionali, etc. Infine il consiglio
ha previsto una tessera sociale ridotta, in tutti i sensi, cioè senza alcun
servizio o agevolazione, al costo di 20
euro dedicata a tutti coloro che in
questi anni ci hanno seguito per il solo
piacere di esserci, anche se non possiedono o non hanno familiarità con i
mezzi a 2 ruote, ma vogliono entrare/restare in contatto con la nostra
associazione, o la vogliono semplicemente sostenere per ciò che ha conquistato nel corso degli anni, diventando (ci scuserete per la presunzione!!) un punto di riferimento per la
nostra Comunità.
Motoclub Mugnano
Raccogliamo, per poi
pubblicarli,
indovinelli e modi di dire
dei tempi passati
del nostro territorio.
Consegnare a:
Claudio Barbanera,
Renato Vernata
7
Musica fuori porta... da fare e da ascoltare
Siamo in pieno 2013 e l’attività musicale della Banda è già ripresa dopo
la breve pausa natalizia: prove e lezioni varie a pieno ritmo, e tante attività da fare.
Quando leggerete questo articolo
la banda avrà già suonato a Roma, al
Parco del Gianicolo, per celebrare con
l’Associazione Amilcare Cipriani il 164°
anniversario della Repubblica Romana.
Siamo invece in tempo per invitarvi tutti alla Festa del Torcolo a
Fontignano: il 24 febbraio alle 15.00
la Mugnano Junior Band si esibirà per
la prima volta ufficialmente dall’inizio
dell’anno scolastico, da quando cioè il
nostro Maestro della Banda Francesco
Verzieri cura la musica d’insieme: il
momento atteso da molti è finalmente arrivato! Per questo vi aspettiamo
numerosi a fare il tifo per i nostri ragazzi.
Quest’anno a Mugnano vorremmo
diffondere la cultura musicale organiz-
zando qualcosa di nuovo: idea nata per
la scuola di musica, in sede di Consiglio si è deciso di estendere l’invito a
chiunque volesse partecipare domenica 21 aprile a una giornata a Roma per
assistere ai Family Concert, presso
l’Auditorium Parco della Musica. Il Parco della Musica (opera dell’architetto
di fama mondiale Renzo Piano e autore tra l’altro della Chiesa di Padre Pio a
San Giovanni Rotondo) è stato inaugurato nel 2002, e rappresenta un fiore all’occhiello per il nostro paese. Qui
l’Orchestra dell’Accademia di Santa
Cecilia svolge la sua attività
concertistica durante l’anno e promuove i Family Concert, rivolti a un vasto
pubblico di giovani, studenti e famiglie che intendono avviare un rapporto “leggero” e vivo con l’esperienza
dell’ascolto musicale. I concerti, della
durata massima di un’ora e senza intervallo, hanno luogo presso la Sala
Santa Cecilia dell’Auditorium Parco
della Musica e sono preceduti da un’in-
Don Augusto: un ricordo
Don Augusto è morto il 5 gennaio scorso alle ore 22.30.
La nostra filarmonica lo accolse nella piazza di Fontignano,
nuovo parroco, nell’ormai lontano 8 dicembre 1974. Don Augusto,
accompagnato dall’allora arcivescovo di Perugia e suo grande amico, Mons. Ferdinando Lambruschini, Don Alessandro, allora, nostro parroco, la sorella, i nipoti e i parenti, ed una rappresentanza di
parrocchiani di Pieve Caina, prendeva possesso della parrocchia di
San Leonardo, succedendo a Don Silvio.
Era un pomeriggio grigio e rigido, ma un grande calore di popolo si strinse intorno al sacerdote ed ancor più, in chiesa, durante
la concelebrazione solenne, si sentì l’affetto dei nuovi parrocchiani, vinti dalla naturale bonomia e dalla simpatia che emanava dai
tratti di Don Augusto.
Anche oggi, 7 gennaio 2013, presente l’attuale Arcivescovo,
Mons. Gualtiero Bassetti ed una nutrita rappresentanza del clero
diocesano, la nostra banda musicale saluta Don Augusto, la Sua
salma, con le note che tanto amava: le melodie dedicate alla Santissima Vergine Maria, cui era molto devoto. Una numerosa folla,
come in quel pomeriggio dell’Immacolata di quasi quaranta anni
fa, si è raccolta attorno alla Sua bara vincendo l’inclemenza del
tempo. Un applauso accompagna il feretro, diretto alla Chiesa parrocchiale di Cerqueto: dopo le ulteriori esequie nella chiesa del
Suo paese natale seguirà l’inumazione accanto ai genitori, alla madre
amatissima.
Molti, a fatica, trattengono le lacrime: sanno di aver perduto un
grande amico.
Tutti coloro che gradiscano far
Le campane suopubblicare un proprio articolo, sono
nano a festa!
pregati di consegnare il materiale
Don Augusto,
entro il 31 marzo alla redazione.
dopo una lunga e
Vi chiediamo cortesemente di non
grave malattia, afsuperare la mezza pagina di testo
frontata, seppur con
(pari circa a 50 righe di lunghezza
qualche umano ceo 2.500 battute) per darci
dimento, con coragla possibilità di pubblicarli tutti.
gio e Fede, ci ha laGrazie.
sciati proprio alla
troduzione al programma. Data la vicinanza alla città di Roma, consideriamo questa un’occasione da non perdere per accedere ad un prezzo molto
conveniente (otto euro under trenta e
12 over trenta) alla grande Musica e a
una grande struttura architettonica.
Organizzeremo un pullman che partirà la domenica mattina da Mugnano,
per essere alle 11.00 pronti ad ascoltare la spiegazione e il concerto. Dopo
il concerto avremo modo di consumare un pranzo al sacco per poi visitare il
Museo degli Strumenti Musicali dell’Accademia di Santa Cecilia, sempre presso il Parco della Musica. Troverete prossimamente presso la bacheca della
sede della banda e nel paese le locandine a riguardo; il programma del concerto è il seguente: Ravel, Ma Mère
l’Oye: suite; Stravinskij, L’uccello di
fuoco: suite, eseguite dall’Orchestra
dell’Accademia Nazionale di Santa
Cecilia, direttore Matthias Pintscher.
Vi aspettiamo numerosi a seguire
le nostre iniziative.
Filarmonica Mugnano
vigilia dell’Epifania.
Si era definitivamente allettato la sera dell’ultimo dell’anno, dopo
aver celebrato, con grande sforzo, la Sua ultima Messa, vespertina.
A pranzo, con uno sforzo tremendo, era voluto stare un po’ con noi
del comitato: non mangiando nulla o quasi. A lui, piaceva, bastava
stare insieme.
L’ultima Sua visita ce l’ha fatta la sera di Domenica 16 dicembre 2012: amante della musica e del bel canto non è voluto assolutamente mancare alla esibizione congiunta del Coro di Fontignano
e della nostra filarmonica, nella bellissima sala della SOMS. Un
concerto che ricorderemo a lungo e non solo per la bravura delle
compagini protagoniste, ma anche per il suo significato di
riavvicinamento tra le due comunità: Don Augusto ci teneva molto.
Sono volati questi, ormai, sedici anni che ha passato tra noi come
parroco. Non sono debitamente sereno per fare un bilancio. Posso
soltanto dire che Don Augusto ha fatto del Suo meglio per assisterci, avendo trovato, nella nostra parrocchia dei validi aiuti nelle persone che tutti conosciamo e sarebbe fuori luogo farne l’elenco. Ci
conosciamo tutti!
Ci sono stati momenti d’incomprensione, ma alla fine, con grande
umanità, Don Augusto ha cercato sempre di superare queste asperità, che inevitabilmente si presentano nel cammino della vita. Una
cosa, però, mi preme ricordare: Don Augusto, pur nel rispetto e
nella distinzione dei ruoli, ha aperto la parrocchia, le sue strutture,
al paese, alla comunità. Questo va detto. La Filarmonica, ad esempio, ha avuto in lui un alfiere, un grande sostenitore. E la Filarmonica ha fatto la sua parte. La stessa Pro Loco ha avuto in lui un
interlocutore sensibile alle proprie esigenze. Come dice un adagio
popolare: le persone se ne vanno, ma i fatti rimangono.
Don Augusto non si è mai nascosto dietro un dito: ha sempre
dato di sé ciò che in effetti era. Non è mai voluto sembrare altro da
sé. Per me, per quanto inascoltata, è stato una lezione di umiltà.
Nel letto, esausto per la malattia, si è serenamente confessato
con Don Aldo Milli, Suo compagno di Seminario. È stato unto con
l’Olio degli Infermi ed ha ricevuto con tanta soddisfazione la Santa
Eucaristia come Viatico per il Regno dei Cieli.
Riposi in pace.
Aristide Benedetti
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Ricettario Mugnanese
CORNETTI RUSTICI
Ingredienti:
150 g. farina
3 cucchiai di olio di oliva extravergine
1/2 cucchiaino raso di zucchero
1/2 bustina di lievito per torte salate istantaneo
1 cucchiaino di erba cipollina
sale q.b.
70 ml di acqua
Farcitura
30 g. philadelphia
2 salsicce secche
Disporre farina a fontana in una ciotola, aggiungere zucchero, sale, olio, lievito e acqua.
Lavorare fino ad ottenere un impasto omogeneo. Aggiungere l’erba cipollina ed impastare.
Stendere l’impasto formando un rettangolo, tagliare tanti
triangoli.
Disporre ogni triangolo con la base più stretta in basso,
spalmare un po’ di formaggio e qualche fettina di salsiccia.
Arrotolare la pasta partendo dalla base ottenendo così un
cornetto. Infornare su carta da forno a 180° per circa
10-15 minuti.
Augusto Tocca
La piena del 1940
La foto della piena del Cestola, che è stata pubblicata sul
numero precedente del giornalino, mi ha riportato alla memoria un ricordo della mia infanzia. Non ricordo di preciso che
anno fosse, ma io facevo la prima o la seconda elementare,
quindi parliamo del 1939 o del 1940.
Io abitavo oltre il Pietreto, in quella che oggi si chiama
Strada Mannocchio, pressappoco di fronte all’attuale
agriturismo e andavo a scuola a piedi ogni giorno.
Quella mattina ero andata a scuola come al solito ma, al
ritorno, la strada era tutta allagata dalla piena del Cestola.
Ricordo che i vasi di coccio galleggiavano per i campi, insieme a tanta altra roba che l’acqua aveva trascinato con sé. Non
ricordo bene come, ma riuscii ad arrivare fino alle prime case
del Pietreto, dove abitava una mia zia che mi disse di fermarmi a casa sua; e così feci. Ovviamente non c’era modo di
avvertire i miei: il telefono non sapevamo neanche che esistesse.
Mia mamma, non vedendomi tornare, era preoccupatissima
però non poteva muoversi da casa, in quanto anche la campagna circostante era tutta allagata e comunque bisognava attraversare il torrente che era straripato. Solo verso sera, cessata un po’ la pioggia, gli uomini riuscirono a mettere delle
scale di legno attraverso il letto del torrente, rendendo così
possibile oltrepassarlo, sia pure con molta difficoltà.
La mia mamma allora è partita di corsa a cercarmi verso
Mugnano; arrivata al Pietreto mi ha trovata sana e salva a
casa dei miei zii e poi siamo rimaste a dormire lì perché era
veramente pericoloso tornare a casa nostra.
Testimonianza di Derna (Lella) Santucci
racconta da Stefania Scuota
PICCOLO E’ BELLO
Il concorso “Presepi a Mugnano”, pubblicato nel
precedente numero del nostro giornale, si è realizzato con esiti decisamente positivi, tenendo conto che
si tratta delle prima edizione di questa iniziativa nel
nostro Paese.
Chiamata a far parte della giuria, insieme ad altre
quattro persone, per la valutazione dei Presepi, sono
in grado di comunicare qualcosa in merito.
Prima di tutto è stata una bella iniziativa che ha
riscontrato 19 iscrizioni, due delle quali da fuori Paese e quindi non accettate. Siamo andati, in due mezze giornate, previo accordo telefonico, a visitare i Presepi presso le famiglie o le Associazioni che si erano
iscritte e dovunque abbiamo constatato realizzazioni
interessanti, accurate, creative. Alcune sono state realizzate nel giardino fuori casa, altre, la maggior parte, sono state allestite in qualche angolo della propria abitazione: ingresso, caminetto, cucina ecc. Un
piccolo Presepio è stato collocato in un coppo, appeso nell’atrio della casa.
Alcuni hanno dato rilievo alla capanna, costruita
con materiali naturali prelevati dal bosco; una è stata ricavata dal tronco di un albero scavato, un’altra
da un casco del motociclista, un’altra ancora da materiali di riciclo. Il contesto ambientale, più o meno
ampio, è stato costruito con il verde naturale dei boschi.
Alcuni Presepi sono stati costruiti —capanna, ambiente, cielo— con carta artisticamente decorata da
sembrare naturale. Alcuni hanno dato rilievo alle figure sparse nell’ambiente, spesso in movimento, si
da creare un villaggio abitato. Un Presepio ha usato
tutte le figure della nota collezione Thun, decorate a
mano.
La maggioranza dei Presepi è stata allestita all’insegna della tradizione che, sappiamo tutti, risale a S.
Francesco che creò il primo Presepio a Greggio nel
1223; alcuni hanno voluto comunicare con il Presepio un messaggio adatto ai problemi di oggi. Insomma una grande varietà di espressione di fronte alla
quale la giuria non ha avuto un facile compito.
La premiazione è avvenuta alla “Serata insieme”
del 5 gennaio.
Primo classificato: Franco Chiatti; secondo Mirco
Salvatori; terzo Fabrizio Bartoli.
Maria Giovanna Galli
Puoi inviarci la tua posta presso:
Pro-Loco Mugnano, Via dell’Albero, 1 06132 Mugnano (PG)
posta elettronica: [email protected]
sito internet: w3.comune.perugia.it/mugnano
Puoi scaricare gli ultimi numeri di “Mugnano In...
forma” dal sito: w3.comune.perugia.it/mugnano
REDAZIONE:
Claudio Barbanera, Angiolina Bifarini, Stefania Scuota,
Renato Vernata.
Vignetta: Vania Morganti.
Progetto Grafico: Serena Chiatti, Lamberto Mencaroni,
Alberto Rosadini, Graziano Scorpioni.