di Shogo Maeda, Head of Japanese Equities L`outlook 2017 del

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di Shogo Maeda, Head of Japanese Equities L`outlook 2017 del
di Shogo Maeda, Head of Japanese Equities
L’outlook 2017 del mercato azionario del Giappone è diventato lievemente più complicato dopo le elezioni
presidenziali degli Stati Uniti. Se il rafforzamento del dollaro e i tassi d’interesse più alti che hanno prevalso dopo
il voto si protrarranno nel tempo, allora il mercato azionario nipponico riceverà sostegno dal miglioramento delle
aspettative sugli utili societari e dai rendimenti domestici estremamente bassi a lungo. Detto questo, nel periodo
di tempo che passerà da ora all’insediamento di Trump e ai primi mesi di amministrazione potrebbe verificarsi
una serie di eventi imprevedibili.
In Giappone, il sentiment nei confronti della crescita globale potrebbe risultare ancora fragile,
specialmente se nel 2017 riemergeranno delle tendenze protezionistiche. Una delle prime mosse di Trump
sembra sarà il ritiro degli Stati Uniti dall'accordo di libero commercio Trans-Pacific Partnership (TTP). Sebbene la
sua implementazione sarebbe stata positiva per il Giappone, poche aree del mercato si erano mosse d’anticipo:
la caduta dell’accordo non rappresenta in questa fase una criticità per l’azionario nipponico. L’outlook del Paese
continua a dipendere dalle aspettative sullo yen che, dopo le elezioni USA, si è indebolito per riflettere
l’allargamento dei rispettivi differenziali sui tassi. Tuttavia, se la moneta continuerà a essere percepita come un
porto sicuro, al crescere dell’avversione al rischio globale per via di eventuali sviluppi inattesi da qui a gennaio
potrebbero seguire nuovi apprezzamenti.
Lo scenario domestico appare più incoraggiante. Il coordinamento tra politiche fiscali e monetarie garantisce
un sostegno solido all’equity e la stabilità politica sotto la leadership del Primo Ministro Abe creerà anche
l’opportunità di attuare riforme strutturali su mercato del lavoro e tassazioni. Inoltre, l’atteggiamento della Bank of
Japan rimane aggressivamente accomodante, anche se non ci aspettiamo nuove mosse.
Nella seconda metà del 2016, i dati macroeconomici sono stati lievemente positivi. Ora, guardando al 2017,
crediamo che gli attuali trend valutari e dei prezzi del petrolio possano contribuire a dare una spinta agli sforzi
della BoJ per trascinare l’economia fuori dalla deflazione. Inoltre, pensiamo che anche l’outlook dei profitti
societari stia migliorando e ci aspettiamo un ciclo positivo di revisioni al rialzo, soprattutto tra le small e
mid-cap focalizzate sull’economia interna. Le grandi aziende esportatrici potrebbero invece trarre beneficio
dall’attuale indebolimento dello yen.
Altra nota positiva che prevediamo per il 2017 è l’ulteriore miglioramento della Corporate Governance in
Giappone, a continuazione dei progressi introdotti dal Codice di Corporate Governance dell’Amministrazione Abe.
Di conseguenza, i rendimenti per gli azionisti aumenteranno, sotto forma di dividendi più alti e riacquisto di azioni.
Nel corso dell’anno prossimo, è possibile che il Giappone si veda costretto ad affrontare problematiche
regionali di più ampio respiro se gli USA adotteranno un atteggiamento più isolazionista. Ciò potrebbe
avere implicazioni a livello di spesa per la difesa e impattare sulla volontà e capacità del Paese di avere un ruolo
più attivo nelle dispute internazionali.
Abe sembra a suo agio con l’idea di un Giappone più attivo a livello internazionale, nonostante l’improbabile
sostegno popolare. Ciò si rifletterà in un riassetto delle relazioni diplomatiche con i partner asiatici. Queste
riflessioni di lungo termine, però, non saranno subito al centro dell’attenzione nel 2017. Gli investitori azionari
dovranno concentrarsi invece su quegli elementi della campagna elettorale di Trump che sopravvivranno anche
nell’effettiva politica del futuro Presidente.
Il Giappone è ancora uno dei player principali sulla scena mondiale e non può sfuggire ai periodi di incertezza
globale, specialmente se trasmessi tramite l’apprezzamento dello yen. Detto questo, grazie al continuo sostegno
delle politiche monetarie e fiscali, l’economia domestica del Giappone potrebbe essere avviata verso un periodo
più solido che, di conseguenza, comporterà benefici anche a livello di settore corporate.
Informazioni importanti. Le opinioni e i pareri contenuti nel presente documento sono stati espressi da Shogo Maeda, Head of Japanese
Equities di Schroders e non rappresentano necessariamente la visione aziendale dell’Investment Management di Schroders. Solo per
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d’incertezza dovuta a fattori economici e di mercato futuri che potrebbero influire sulle effettive performance. Le previsioni sono fornite a titolo
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