l`analisi degli investimenti
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ANALISI DEGLI INVESTIMENTI INDUSTRIALI testo di riferimento: Analisi Finanziaria (a cura di E. Pavarani) McGraw-Hill, 2001 cap. 10. Indice n Introduzione n I criteri tradizionali di valutazione degli investimenti n I criteri finanziari di valutazione degli investimenti n Situazioni particolari di capital budgeting 2 Alcune definizioni n Cos’è un investimento industriale?: – Gli investimenti sono uscite di cassa, in una o più soluzioni (fase di impianto), che genereranno nuovi flussi di cassa positivi (fase di esercizio); – La definizione di investimento per la contabilità non è la stessa in Finanza di impresa. 3 Rappresentazione grafica Flussi (F) Tempo (t) Fase di impianto Fase di esercizio 4 I profili di analisi Valutazione strategica • • • • Mission aziendale Analisi competitiva SWOT analysis Coerenza struttura/obiettivi Valutazione tecnica Valutazione di mercato • Tipologie impiantistiche • Tecnologia utilizzata • Rese e assorbimenti • • • • Quote di mercato e trend Prezzi Disponibilità fornitori Capacità canali distributivi Valutazione finanziaria • Contribuzione al valore di impresa • Mantenimento dell’equilibrio finanziario • Sostenibilità del piano di sviluppo 5 La valutazione finanziaria n L’analisi finanziaria è sempre presente, in misura più o meno rilevante, e mira a fornire indicazioni sulla sostenibilità del piano di sviluppo… n ...cioè deve verificare la compatibilità dei flussi dell’investimento con il profilo di entrate ed uscite aziendali, sia sotto il profilo dimensionale che temporale. Progetti economicamente convenienti, potrebbero non essere finanziariamente sostenibili 6 Indice n Introduzione n I criteri tradizionali di valutazione degli investimenti – Il tempo di recupero (payback period) – Il payback period attualizzato – Il rendimento medio contabile (ROI del progetto) n I criteri finanziari di valutazione degli investimenti n Situazioni particolari di capital budgeting 7 Metodi tradizionali o finanziari? n n Comprendere pregi e difetti di ciascuno, comprese le loro ipotesi implicite. L’importanza del flusso di cassa e del valore finanziario del tempo. Es.: Valore di impresa e del progetto Attività (a valori di mercato) Liquidità Valore attività operative Valore progetto Valore impresa In caso di rinuncia In caso di effettuazione 200 2.000 0 2.200 0 2.000 PV 2.000 + PV 8 Il tempo di recupero (payback period) n Il concetto del payback period (PBP) è semplice ed intuitivo. Risponde alla domanda: fra quanto tempo recupererò la spesa iniziale? n Il PBP non è altro che il numero di periodi necessari affinché i flussi di cassa cumulati eguaglino l’investimento iniziale. n Molte imprese pongono un limite temporale (cutoff period) entro il quale “si deve rientrare dall’investimento”. Purtroppo, spesso a caso… n Si ritiene che maggiore sia il PBP, maggiore sia il rischio insito nell’investimento. 9 Il tempo di recupero (payback period) Due esempi Esempio 1 Anni 0 1 2 3 4 5 6 Flussi di cassa -10000 1000 2500 3500 4000 4000 3000 Flussi cumulati -10000 -9000 -6500 -3000 1000 5000 8000 Tra il 3° e il 4° anno Esempio 2 A B C D E 0 - 1.000 - 1.000 - 1.000 - 1.000 - 1.000 1 1.000 600 800 600 400 2 10 300 200 400 600 3 4 100 500 600 600 300 PBP 1 3 2 2 2 Non aiuta a decidere! 10 Il tempo di recupero (payback period) n Il PRI presenta numerosi limiti, solo in parte superabili: – non considera i flussi conseguiti nei periodi successivi al pbp; – non considera il valore finanziario del tempo; – non considera l’ammontare di capitale investito; – è un indicatore di rischio (esposizione temporale), non di rendimento. n Il PRI ha comunque alcuni pregi: – considera i flussi di cassa (almeno dovrebbe!); – facilità di calcolo, uso e comunicazione. 11 Il tempo di recupero attualizzato n Il PBP attualizzato supera uno dei limiti della versione “più semplice”, in quanto tiene conto del valore finanziario del tempo e il costo del capitale: PBP ∑ t =1 F( t ) (1 + k ) − t − F0 = 0 Esempio (tasso di sconto al 10%) Anni 0 1 2 3 4 5 6 Flussi di cassa Flussi cumulati Flussi attualizzati -10000 1000 2500 3500 4000 4000 3000 -10000 -9000 -6500 -3000 1000 5000 8000 -10000 909 2066 2630 2732 2484 1693 Flussi cumulativi attualizzati -10000 -9091 -7025 -4395 -1663 821 2514 12 I limiti del tempo di recupero attualizzato n n Dal momento che l’ordine di priorità fra progetti alternativi non cambia con il pbp attualizzato (è cambiato solo il tasso di sconto), allora l’unica innovazione è una maggiore severità nell’analisi. Permangono infatti tutti i limiti del pbp semplice: Progetto A ANNI 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Flussi - 20.000 6.000 6.000 6.000 6.000 6.000 6.000 6.000 6.000 6.000 6.000 Progetto B Cumulati Attualizzati Att. Cum - 20.000 20.000 20.000 - 14.000 5.455 14.545 - 8.000 4.959 9.587 - 2.000 4.508 5.079 4.000 4.098 981 10.000 3.726 2.745 16.000 3.387 6.132 22.000 3.079 9.211 28.000 2.799 12.010 34.000 2.545 14.554 40.000 2.313 16.867 ANNI 0 1 2 3 4 5 6 Flussi - 20.000 7.000 7.000 7.000 7.000 7.000 7.000 Cumulati Attualizzati Att. Cum - 20.000 20.000 20.000 - 13.000 6.364 13.636 - 6.000 5.785 7.851 1.000 5.259 2.592 8.000 4.781 2.189 15.000 4.346 6.536 22.000 3.951 10.487 Tasso di sconto al 10% 13 Il Rendimento Medio Contabile n Il rendimento medio contabile (RMC) è definito come: – il rapporto tra la redditività media incrementale prodotta nel corso dei periodi presi in considerazione e l’ammontare dell’investimento medio da sostenere. RMC = reddito medio annuo investimen to medio annuo n Si deve dunque dividere i profitti medi previsti dal progetto, al netto degli ammortamenti e delle imposte, per il valore contabile medio dell’investimento. n Questo rapporto viene confrontato con il rendimento medio dell’impresa, con l’obiettivo di rendimento atteso, o con un bechmark di riferimento (settore, peers). 14 Il Rendimento Medio Contabile Un esempio Progetto Ricavi Costi MOL Ammortamento Reddito lordo Reddito netto RMC = Anno 1 Anno 2 Anno 3 10.000 6.000 4.000 3.333 12.000 7.000 5.000 3.333 11.000 6.500 4.500 3.333 667 333 1.667 833 1.167 583 reddito medio annuo investimento medio annuo = Valore contabile lordo Fondo ammortamento Anno 0 10.000 - Anno 1 10.000 3.333 Anno 2 10.000 6.667 Anno 3 10.000 10.000 Valore contabile netto 10.000 6.667 3.333 - Valore contabile netto medio Il progetto andrebbe intrapreso se l’obiettivo di redditività è inferiore al 11,7% 583 5.000 11,7% 5.000 15 I limiti del Rendimento Medio Contabile n Il RMC, come criterio di valutazione degli investimenti, presenta numerose lacune: 1. Non considerando nè la distribuzione temporale dei flussi (se il reddito viene prodotto il prossimo anno o il prossimo secolo) né il valore della moneta nel tempo (rischio e inflazione), ignora totalmente il costo opportunità del capitale 2. Non considera flussi di cassa, ma flussi di reddito 3. Non assume un valore univoco, perché risente dei principi contabili adottati nella redazione del bilancio (ammortamento, principio di competenza); 4. Non considera la rischiosità del progetto, né il contributo al valore dell’impresa; 5. Considera valori medi che, per definizione, sono approssimazioni 16 Indice n Introduzione n I criteri tradizionali di valutazione degli investimenti n I criteri finanziari di valutazione degli investimenti – Il valore attuale netto – Il tasso interno di rendimento – L’indice di rendimento attualizzato – L’ Economic Value Added (EVA®) n Situazioni particolari di capital budgeting 17 I criteri finanziari n Caratteristiche comuni a tutti i criteri finanziari di analisi degli investimenti sono: 1. La considerazione dei flussi di cassa incrementali del progetto; 2. L’impiego di un tasso di attualizzazione espressione del profilo di rischio e rendimento del progetto; 3. L’ esplicitazione del legame tra decisioni di investimento e obiettivi di accrescimento del valore di impresa Solo il flusso di cassa è rilevante! 18 Quale flusso di cassa? Ø Flussi di cassa incrementali (with without principle) Ø Al netto delle imposte Ø Al lordo della gestione finanziaria Ø Periodicità coerente con il piano di rimborso del debito e con l’analisi economica di riferimento Principio di cassa, non di competenza! 19 Il tasso di attualizzazione Il valore finanziario del tempo n Due investimenti con flussi di cassa uguali in dimensione assoluta, ma distribuzione temporale rovesciata, sono indifferenti? NO ! Figura A Figura B F F t t …..Preferite avere un milione domani o fra un anno? 20 Il tasso di attualizzazione Il valore finanziario del tempo n Qualsiasi spostamento di flussi di cassa nel tempo comporta il sostenimento di un costo o la percezione di un provento. Anticipazione di un’entrata Posticipazione di un’uscita Posticipazione di un’entrata Anticipazione di un’uscita Costo del capitale Rendimento del capitale 21 Il tasso di attualizzazione Il valore finanziario del tempo F F k = costo del capitale r = rendimento del capitale r k t t r il ritardo di un’entrata o l’anticipo di un’uscita k l’anticipo di un’entrata o il ritardo di un’uscita 22 Esplicitazione del rapporto tra decisioni di investimento e creazione di valore Rendimento % Valore creato Rendimento minimo atteso Valore distrutto Capitale investito 23 Il valore attuale netto (VAN, NPV, DCF, REA) n n n Il valore attuale netto esprime la ricchezza creata o distrutta dal progetto, in unità monetarie. Se il Van è positivo, significa che il progetto libera flussi di cassa sufficienti a ripagare i finanziatori. Ciò che rimane è ricchezza disponibile per l’impresa. Il tasso di sconto è il costo medio ponderato del capitale (k, Wacc): Ø È funzione del costo delle singole forme di finanziamento di impresa Ø Vi è uno stretto legame tra k e il profilo di rischio sia aziendale (o singolo progetto) Ø Esiste un legame diretto tra k, valore generabile dal progetto e valore di impresa Ø Se a diverse strutture finanziarie corrispondono diversi costi del capitale, allora esiste un legame tra struttura finanziaria e valore 24 Il valore attuale netto (VAN, NPV, DCF, REA) n n n il VAN è la somma algebrica di tutti i flussi di cassa attualizzati, generati dal progetto considerato. Rappresenta la ricchezza incrementale generata da un progetto, espressa come se fosse immediatamente disponibile. Quindi: se il VAN è positivo c’è creazione di valore In formule: VAN= n F1 F2 F3 F4 F5 F6 + + + + + − F0 2 3 4 5 6 (1+ k) (1+ k) (1+ k) (1+ k) (1+ k) (1+ k) Più in generale: n Ft VAN = ∑ t t =1 (1 + k ) n − F0 Ossia: VAN = Ft ∑ (1 + k )t t= 0 Dove: F: flusso di cassa k: tasso di sconto 25 Il valore attuale netto (VAN, NPV, DCF, REA) Esempio Periodo Vendite Costo del venduto Altri costi Imposte Flusso CGC - 0 1 -4000 2.000 2.000 - 530 19.000 33.000 49.000 36.000 20.000 900 7.500 - 19.000 - 30.000 - 22.000 - 12.000 3.000 2.000 - 1.500 1.200 - 1.300 1.000 1.685 4.750 - 6.250 8.900 - 6.350 3.500 1.685 4.750 6.250 8.900 6.350 3.500 Variaz. CCN Variaz. Invest. - 10.000 - Free cash flow Valore attuale - 12.000 - 12.000 - VAN Tasso di sconto 2 550 - 3 750 - 1.900 - 4 1.650 5 1.300 6 7 1.500 1.500 2.235 1.996 4.000 3.189 4.350 3.096 7.250 4.608 7.650 4.341 5.000 2.533 1.500 679 4.449 12% Il progetto crea valore, cioè libera flussi in grado di ripagare l’esborso iniziale, remunerare i capitali impiegati nell’operazione e rende disponibili nuove risorse per € 4.449 per ulteriori destinazioni 26 Il valore attuale netto (VAN, NPV, DCF, REA) n Relazione tra Van, costo del capitale e creazione di valore: REA VAN 2514 20% k* 864 k 10% SVILUPPO Creazione di valore CRESCITA Distruzione di valore I progetti che non “battono” il costo del capitale, generano crescita del capitale investito o del fatturato, ma non creano valore! 27 Il valore attuale netto (VAN, NPV, DCF, REA) n Due importanti proprietà del Van: 1. L’additività del valore (value addittivity) MVab = MVa + MVb dove: MVab , è il valore dell’impresa 2. Il valore differenziale: Van(a) – Van (b) = Van (a-b) Se il Van dell’operazione differenziale è maggiore di zero, allora la prima alternativa è migliore della seconda. 28 Il valore attuale netto (VAN, NPV, DCF, REA) e l’investimento differenziale n Esempio: si deve operare una scelta tra due impianti per i quali risulta problematico determinare l’energia utilizzata che si presume però uguale fra i due impianti. 0 -800 -600 1 80 50 A - B -200 30 M IN E TIT S N E VI A B n FLUSSI 2 3 150 500 120 250 30 250 4 480 400 Van 100 5 80 95 Allo stesso modo, se nell’esaminare due progetti si incontrano difficoltà nel determinare i rispettivi proventi, ed essi sono supposti praticamente identici, il Van consente di ignorarli e di concentrarsi unicamente sulla dinamica dei costi. 29 Il tasso interno di rendimento (IRR, TIM, TIR) n Il tasso interno di rendimento (IRR) è quel particolare tasso di attualizzazione che rende identici i valori dei flussi positivi e negativi di un progetto. In altri termini, il VAN è uguale a zero; quindi: n L’IRR rappresenta il costo massimo della raccolta che un progetto può sopportare, affinché permanga la sua convenienza economica; n L’IRR rappresenta il rendimento lordo di un progetto di investimento. Il rendimento è lordo poiché non si considera il costo delle risorse utilizzate La regola è: accettate ogni investimento in cui il tasso interno di rendimento (IRR) è superiore al costo-opportunità del capitale 30 Il tasso interno di rendimento (IRR, TIM, TIR) n Graficamente: REA VAN 2514 k* 864 20% k 10% IRR Creazione di valore Distruzione di valore 31 Il tasso interno di rendimento (IRR, TIM, TIR) n Il concetto di rendimento è intuitivo: Tasso di rendimento = n Entrata −1 Investimen to Sfortunatamente, se i flussi sono più di uno, il calcolo non è immediato, ma si deve procedere …per tentativi! VAN = F0 + F1 F2 Ft + + ... + = 0 t (1 + IRR ) (1 + IRR )2 (1 + IRR ) n Ossia: n Ft ∑ (1 + IRR) t − F0 = 0 t =1 In MS Excel™, la formula da usare è “=TIR.COST(valori)”, altrimenti si può procedere impostando una proporzione (si ipotizza che in un intervallo sufficientemente breve la curva sia assimilabile ad una retta) 32 Il tasso interno di rendimento (IRR, TIM, TIR) e i suoi limiti n n n Non dice quale sia il valore creato dall’investimento, quindi non aiuta a decidere fra 2 investimenti alternativi (a parità di IRR o con IRR diversi). L’ipotesi implicita è che i flussi liberati dal progetto vengono reinvestiti al IRR Non sempre fornisce un valore unico: per la “regola dei segni” di Cartesio, vi sono tante soluzioni quanti sono i cambiamenti di segno del polinomio. Esempio Progetto Y IRR IRR VAN al 10% VAN - - F0 5.000 38% 262% 2.667 F1 F2 25.000 - 25.000 38% 262 % k 33 Il tasso interno di rendimento (IRR, TIM, TIR) e i suoi limiti n L’IRR non è confrontabile con il costo opportunità variabile (struttura tassi per scadenze) n non può essere utilizzato per comparare due o più investimenti, dal momento che formula ipotesi disomogenee circa il reimpiego dei flussi.Quindi: IRR (A) +/- IRR (B) ‡ IRR (A +/- B) n n La ricchezza non si misura in percentuali, ma in Euro: in banca si depositano contanti, non percentuali! Per “adattare” il TIR ai principi di creazione di valore, occorre moltiplicare lo spread (IRR – Wacc) per l’ammontare di capitale investito 34 L’Indice di redditività (IRA, costo/beneficio) n n L’indice di rendimento attualizzato (IRA) è il rapporto tra il valore attuale dei flussi positivi generati dall’investimento e il flusso iniziale F0 (o il valore attuale delle uscite necessarie alla realizzazione del progetto, qualora le stesse siano più d’una). Esprime l’efficienza di un progetto: se investo 1 Euro, quanti Euro vengono liberati? n n In formula: ANNI 0 1 2 3 4 5 6 IRA = ∑ F t × (1 + k ) − 1 t =1 Flussi Attualizzati - 10.000 10.000 1.000 909 2.500 2.066 3.500 2.630 4.000 2.732 4.000 2.484 3.000 1.693 F0 IRA 1,2514 IRA = 12.514 /10.000 = 1,2514 35 L’Indice di redditività (IRA, costo/beneficio) n n Accettare progetti con IRA > 1, ma Non dice quale progetto crea più ricchezza, ma può essere utile per ordinare i progetti per efficienza decrescente, scegliendo quei progetti che massimizzano il VAN complessivo. Esempio Fo F1 VAN IRA A 50 75 25 1,50 INVESTIMENTI B C 40 60 55 87 15 27 1,38 1,45 D 20 35 15 1,75 Se il vincolo è 60, occorre valutare se è possibile sommare gli investimenti B+D o effettuare 3 volte D 36 L’Economic Value Added (EVA®) EVA = NOPAT – Costo del capitale * Capitale Investito Ovvero: EVA = (ROCE – Wacc) * Capitale Investito Dove: NOPAT (net operating profit after taxes), risultato gestionale netto da imposte ROCE (return on capital employed), NOPAT/Capitale Investito I quattro macro value driver di EVA: 1. 2. 3. 4. Migliorare la redditività del capitale investito (ROCE); Crescere di capitale quando lo spread (Roce – Wacc) è positivo; Ridurre il capitale quando lo spread è negativo; Ottimizzare la struttura finanziaria, abbassando il Wacc. 37 ® EVA è un marchio registrato da Stern Stewart & Co. in Italia, UK, Stati Uniti e altri Paesi nel mondo. Tutti i diritti riservati. Perché l’Economic Value Added (EVA®)? n n n n EVA non deve essere l’ennesimo sistema di misurazione della performance. Non se ne sentirebbe il bisogno… …Ciò di cui le imprese sentono il bisogno è un sistema che leghi le decisioni operative di tutti con il valore dell’impresa nel suo complesso: non si gestisce il prezzo delle azioni, ma l’attività! EVA è uno strumento gestionale nelle mani dei manager, a loro uso e consumo: il top management apporterà quelle modifiche, aggiustamenti e rettifiche che consentiranno ai suoi collaboratori di prendere le giuste decisioni, sia operative sia di investimento. L’utilizzo di EVA prevede sempre forti semplificazioni che allontanano la precisione del Dcf: la finalità non è la misura, ma orientare al giusto comportamento. 38 ® EVA è un marchio registrato da Stern Stewart & Co. in Italia, UK, Stati Uniti e altri Paesi nel mondo. Tutti i diritti riservati. Alcune importanti precisazioni applicative sull’EVA® n n n n EVA senza un sistema di incentivazione non ha senso di esistere, in quanto il Van (Dcf) fornisce risultati uguali. La misura di EVA puntuale è frutto di convenzioni e semplificazioni, soprattutto quando è calcolato al di sotto del consolidato (o singola società). Mai in presenza di valori di EVA gestionali negativi si può esprimere un giudizio sulla creazione di valore: conta solo il miglioramento rispetto a quanto pianificato (base del sistema di incentivazione). EVA non è cash flow. Il Van (Dcf) si presta meglio per la valutazione di investimenti in quanto è possibile rapportare i flussi di cassa liberati dall’investimento con i flussi di cassa al servizio del debito (leasing, project financing, start up, LBO, ecc.) EVA permette un controllo ex post dell’andamento dell’investimento altrimenti difficilmente controllabile (il cash flow di periodo si “dimentica” la quantità di capitale investita). 39 ® EVA è un marchio registrato da Stern Stewart & Co. in Italia, UK, Stati Uniti e altri Paesi nel mondo. Tutti i diritti riservati. Metodologie di analisi degli investimenti: quale usare? Vi sono dubbi sulla prevedibilità dei flussi finanziari futuri. Investimenti alternativi Investimenti ripetibili Regola di decisione PBP / PBPA PBP / PBPA PBP < Cut off ROI del progetto ROI del progetto ROI progetto > ROI Obiettivo TIR TIR > Hurdle rate (obiettivo) IRA VAN o IRA più elevato - Caso particolare: Il Sistema premiante è agganciato ad indicatori contabili I Flussi di cassa sono prevedibili e affidabili - Difficoltà nella stima del costo del capitale - Costo del capitale stimabile PBP e TIR congiuntamente VAN - Ammontare di capitale diverso IRA VAN VAN o IRA più elevato IRAr con VANr IRAr Maggior IRA e VAN contemporaneamente EVA EVA Maggior EVA (delta EVA se per incentivazione) - Capital rationing - Monitorare la performance periodica dell'investimento (incentivazione) 40 Indice n Introduzione n I criteri tradizionali di valutazione degli investimenti n I criteri finanziari di valutazione degli investimenti n Situazioni particolari di capital budgeting – Problemi sulla durata di investimenti alternativi – Il problema dell’inflazione – Quando il capitale è limitato – Il rischio del progetto e il rischio di impresa – Il costo del debito marginale (agevolato) 41 Vita economica utile differente fra investimenti alternativi n n 1. 2. Se due investimenti alternativi hanno vita utile differente, i due valori di Van non sono direttamente confrontabili. Due possibili approcci: Prolungare i cicli di vita dei due progetti finché la durata complessiva non coincide (minimo comune multiplo); Calcolare il costo annuo equivalente 42 Vita economica utile differente fra investimenti alternativi Esempio 0 Macchinario A Macchinario B -70 -80 * Tasso di sconto: 10% Costi di gestione (€ 000 ) 1 2 3 -10 -10 -10 -8 -8 -8 4 -8 VAN * -94,9 -105,4 ? Soluzione 1 n Prolungando i cicli di vita fino a 12 anni: Van A = - 95 + - 95 (1.1)3 + - 95 (1.1)6 + - 95 (1.1)9 = - 260 Van B = - 105 + - 105 (1.1)4 + - 105 (1.1)8 = - 155 Soluzione 2 VA = R * A in Posto che: Van A = 94,9 = 38,1 * tre rate Van B = 105,4 = 33,2 * quattro rate Portando all’infinito la sostituzione, B fornisce costi complessivi inferiori, quindi è da preferirsi n 43 Il problema dell’inflazione n n In presenza di inflazione, guadagnare il costo del capitale su un valore nominale potrebbe essere poca cosa rispetto al rendimento sul capitale ai valori di mercato (reale). La regola generale è: Flussi di cassa nominali, devono essere scontati con tassi di interesse nominali; Flussi di cassa reali devono essere scontati con tassi di interesse reali 44 Quando il capitale è limitato n n n Progetti a Van positivo non vengono realizzati perché spesso le risorse non sono sufficienti a finanziarli (o le Banche non apportano il capitale necessario). Quando ciò avviene, si ricorre all’autofinanziamento: occorre aspettare che nuovi flussi di cassa siano liberati dai progetti intrapresi affinché possano essere finanziate le nuove iniziative. Il re-impiego dei flussi di cassa non avviene pertanto al costo del capitale (k) –ipotesi implicita nei modelli di attualizzazione tradizionali, ma al rendimento del capitale (r). 45 Quando il capitale è limitato I tre criteri riformulati: VANr n = ∑ Ft (1 + t =1 r) Logica sottostante: n− t −n ( 1 + k ) - F0 n (1 + TIRr ) ∑ Ft (1 + r )n − t −n = F0 t=1 IRAr = n n ∑ Ft (1 + t=1 r) n− t −n ( 1 + k ) F0 Dal momento che r > k, i tre nuovi criteri forniranno risultati migliori rispetto alle loro versioni tradizionali. 46 In condizioni di capitale limitato, l’obiettivo non è più solo massimizzare il Van, ma anche l’efficienza nell’allocazione della risorsa scarsa Esempio La Gemas Srl è una piccola ma solida società commerciale. Periodicamente, nel mese di giugno e luglio, intraprende una campagna promozionale di telemarketing. Il budget per tali investimenti prevede un plafond annuo pari a € 20 mila. Il responsabile commerciale deve scegliere tra quattro diversi strumenti di marketing e i relativi flussi di cassa previsti: Flussi per l'impresa (€ 000 ) 1 2 VANr * 30,0 30,0 39,7 20,0 30,0 34,1 6,0 10,0 10,7 -50,0 80,0 32,2 -40,0 116,6 0 -20,0 -15,0 -5,0 Progetto A Progetto B Progetto C Progetto D Totale * Costo del capitale n 10% IRAr 3,0 3,3 3,1 1,6 Impiego flussi 13% Il Van suggerirebbe di intraprendere il progetto A, l’IRA i progetti B e C (vincolo di 20). Tuttavia nessuna è la soluzione più efficiente… 47 I legami tra il VANr e l’IRAr n Combinando a sistema le equazioni di VANr ed IRAr otteniamo: Vanr = F(0) x (IRAr - 1) n Questa è l’equazione di un’iperbole del tipo VANr = XY dove: IRAr - 1 = X F(0) = Y 48 I legami del RAR con l’IRAR Y = F0 - F0 d - F0 c VANr4 - F0 b - F0 a VANr3 X = (IRARr – 1) VANr2 VANr1 n Se i progetti sono scomponibili (la quantità di capitale investita può essere frazionata liberamente), la programmazione lineare permette di individuare la soluzione ottimale (allocazione di capitale ottima e massimizzazione del valore). 49 Rischiosità del progetto e rischio di impresa n n n Se un progetto ha una rischiosità diversa dall’impresa nel suo complesso deve essere valutato “stand alone”, con un rendimento atteso (costo del capitale) specifico. In quest’ottica, il valore di impresa non è altro che la somma di tante attività (progetti) distinte. Per imprese altamente diversificate, il Wacc a livello di impresa è inutile: meglio “la somma delle parti”, valutando ogni singolo business, come farebbe un’azionista. Rendimento atteso r Ke Rm Rf Mercato 1 Impresa 1.3 Beta del progetto 50 Rischiosità del progetto e rischio di impresa n Se si accetta il modello secondo il quale il rischio è catturato dal beta dell’attività, allora attraverso i beta delle società appartenenti ad un certo settore è possibile calcolare il beta unlevered o Business Risk Index (BRI). e s E m pl fi ic a tiv o Nota β unlevered = β levered / (1+(1-t)*D/E) 51 Il costo del debito marginale (agevolato) n n n n Regola generale: separare decisioni di investimento da decisioni di finanziamento. Eccezione: quando il tasso non è di mercato (valutazione merito creditizio), ma legato ad una specifica iniziative (norma agevolativa) si utilizza lo specifico costo della raccolta nel calcolo del Wacc. Se l’investimento non venisse effettuato non c’è alcun effetto sul Wacc di impresa. Ultimo problema: la stima del tasso implicito nel finanziamento leasing. Occorre calcolare il tasso T®, ovvero il tasso interno di rendimento dell’operazione sui flussi differenziali. 52