Beati i pacifici perché saranno chiamati figli di Dio Devo portare
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Beati i pacifici perché saranno chiamati figli di Dio Devo portare
Beati i pacifici perché saranno chiamati figli di Dio Devo portare, devo fare la pace prima di tutto in me stessa perciò devo cercare di dominarmi per essere tutta di Dio in ogni momento presente. Sinora ho scambiato l’impetuosità naturale per slancio di ardore o di generosità. Riconosco adesso che l’impetuosità, l’impulsività, come l’ansia, la fretta, l’agitazione non hanno a che vedere con la generosità, sono anzi la morte della pace interiore, della carità e della giustizia. Quindi debbo evitare di agire sotto la prima impressione, il primo impulso, anche se la ragione che mi muove mi sembra buonissima, giustissima, verissima. Questa è la forma concreta del mio amore per Gesù adesso: è la Parola che devo vivere in ogni momento. Fatta la pace in me devo portare la pace al prossimo, portare solo e sempre pace, per portare solo e sempre Dio, l’amore, la gioia. Fare attenzione nell’agire e nel parlare a non ferire, non urtare, parlare ed agire con dolcezza, con tranquillità, (il modo di chiudere una porta, il modo di fare un sorriso, di salutare per primi… tutte queste cose portano pace). Sentire considerare, comprendere l’anima che mi sta vicina prima e più di ciò che mi interessa. Per conservare la pace rinunciare a giudicare, fare a meno di sospettare; invece scusare, perdonare, giustificare, comprendere, avere fiducia. Adoperarsi a portare la pace negli animi estinguendo i risentimenti, tacendo ciò che potrebbe dividere, dicendo quel bene, portando quella luce che possano servire a stabilire comprensione scambievole e unione. Chiara Lubich