telefonino portato a detenuto rebibbia, indagati due avvocati
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telefonino portato a detenuto rebibbia, indagati due avvocati
TELEFONINO PORTATO A DETENUTO REBIBBIA, INDAGATI DUE AVVOCATI (AGI) - Roma, 22 nov. - Telefoni cellulari introdotti in carcere e passati ai detenuti. E' l'oggetto di un'indagine della procura di Roma che ha chiuso gli accertamenti con il deposito degli atti (passo che prelude solitamente a una richiesta di rinvio a giudizio) addebitando il reato di inosservanza dei provvedimenti dell'autorita' a Gianluca Di Giovanni, detenuto nel reparto G9 di Rebibbia, e ai suoi avvocati di fiducia, Vincenzo C. e Marco R. Secondo la ricostruzione del pm Carlo Lasperanza, titolare dell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Maria Cordova, i due legali, "in epoca antecedente al settembre 2008 e il 3 settembre successivo, approfittando della facolta' di effettuare un colloquio con il loro assistito, detenuto presso la casa circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso, illegalmente introducevano all'interno del carcere un telefono cellulare e una sim card e un'altra sim card intestata a Marco R.", proprio uno dei due avvocati. A segnalare la presenza di almeno tre cellulari nel reparto G9 e l'imminente appuntamento con l'avvocato Vincenzo C. per la consegna del telefonino era stato lo stesso Di Giovanni che in passato ha collaborato con procure di altre citta'. All'indagato, dopo il colloquio con il difensore, venne sequestrato il cellulare con il caricabatteria, restituitigli subito dopo per esigenze di indagine. Dalle successive intercettazioni era risultato che l'apparecchio sarebbe stato utilizzato "quasi esclusivamente da Di Giovanni - si legge negli atti - per mantenere vivi interessi affettivi, legali e finanziari". Solo alcune telefonate sarebbero state fatte da un suo compagno di cella. Nulla, pero', sarebbe emerso su un presunto coinvolgimento nella vicenda di un agente di polizia penitenziaria chiamato in causa dal detenuto. Ma quello portato a Di Giovanni non e' stato, in effetti, l'unico telefonino usato abusivamente a Rebibbia. Lo stesso nucleo investigativo centrale (presso l'ufficio per l'attivita' ispettiva e del controllo del Dap) aveva sottoposto all'attenzione della procura le diverse segnalazioni raccolte sulla presenza nel carcere di cellulari, in particolare all'interno del reparto G9, utilizzati da piu' detenuti. Proprio in questo reparto, si legge nel rapporto, "e' deceduto l'11 novembre 2007 il detenuto Mirko Volpicelli per overdose. Le attivita' svolte successivamente a tale decesso hanno evidenziato che la sostanza stupefacente che ha provocato l'overdose e' stata introdotta durante un colloquio e presumibilmente 'ordinata' mediante l'utilizzo di un telefonino presente nella cella. L'apparecchio e' stato gettato nella turca immediatamente dopo il malore di Volpicelli". (AGI) Pot (Segue) 221716 NOV 08 NNNN