tav 1 – relazione tecnica - Comune di Pontecagnano Faiano
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tav 1 – relazione tecnica - Comune di Pontecagnano Faiano
COMMITTENTE: Progetto di Lottizzazione delle aree ricadenti in zona D24 del comune di Pontecagnano-Faiano al fg.n.9 part.n.539;538;1723;1724;1725;1726; 1730;1729;1728;1727;536;505 PISANO LUIGI(16/04/1923), DONATO, MONICA, UGO, INES, LUIGI(20/06/1960), ANNAMARIA, PASQUALE, SABRINA, MADDALENA, DANIELA, ALBERTO; LAMBERTI EMILIO ELABORATO: RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA PISANO LUIGI(16/04/1923), DONATO, MONICA, UGO, INES, LUIGI(20/06/1960), ANNAMARIA, PASQUALE, SABRINA, MADDALENA, DANIELA, ALBERTO; LAMBERTI EMILIO PROGETTISTA: Arch. Donato Cerone DATA DI ELABORAZIONE: 27/06/2010 DATA DI PRESENTAZIONE: 20/05/2013 1/1000 1/500 1/200 1/100 SCALA: PLANIMETRIE PIANTE PROSPETTI SEZIONI RELAZIONI COMMITTENTE: PROGETTO ARCHITETTONICO: Arch. Donato Cerone ELABORATO N.01 FIVE STUDIO - Progettazione Architettonica - Via Carmine, 33 - 84125 Salerno - Italy - tel 089 229165 - fax 089 2754620 e.m@il [email protected] - partita i.v.a. n. 01110560651 - codice fiscale: CRN DNT 56L20 F817W COMUNE DI PONTECAGNANO-FAIANO (SA) RELAZIONE TECNICA PREMESSA DI CARATTERE GENERALE Il piano di lottizzazione (PL) è uno strumento di attuazione urbanistica attraverso il quale è possibile intervenire ai fini urbanizzativi su zone del territorio comunale destinate dal PRG ad insediamenti residenziali e produttivi. Difatti mediante questo strumento l’iniziativa privata si integra nel processo di pianificazione urbanistica intervenendo su aree già urbanizzate o scarsamente urbanizzate,al fine di evitare : 1) attuazione di iniziative singole disorganiche senza realizzazione di opere pubbliche e servizi necessari ai nuovi insediamenti residenziali; 2) la realizzazione da parte della PA dei servizi a posteriori con oneri finanziari rilevanti a carico della collettività. IL TERRITORIO Il Comune di Pontecagnano-Faiano si estende ad est della periferia di Salerno. La città è saldata con il quartiere di Fuorni e la zona industriale del capoluogo. Faiano dista circa 4 km da Pontecagnano e sorge in collina, sulla strada verso Montecorvino Pugliano ed a ridosso dei Monti Picentini.L'area urbana di Pontecagnano si sviluppa lungo la Strada Statale 18 ed è ormai contigua con la frazione di S.Antonio. La cittadina dista dal centro di Salerno 8 km, da Bellizzi 5 Km e da Battipaglia 9 Km. Il limite comunale occidentale è segnato dal fiume Picentino, mentre quello orientale dal fiume Tusciano. 1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE L’area oggetto del piano di Lottizzazione è situata a ridosso della fascia litoranea in località Magazzeno del comune di Pontecagnano. Essa ha una altimetria media di 0,50 metri s.l.m., e si sviluppa approssimativamente lungo l’asse Nord – Sud di via mare Ionio, NordOvest Via Mare Adriatico e Sud-Est da viottoli interni ai terreni, estendendosi su una superficie complessiva di proprietà derivante dagli atti catastali di 49'628.00 mq. Gli immobili ricadenti nell’area da lottizzare ricadono tutti in Catasto Terreni nel foglio n. 9 e sono intestati come di seguito riportato: Pisano Luigi nato a Baronissi il 16/04/1923, foglio n. 9 particella n. 539 di superficie complessiva 10'335 mq. Pisano Donato e Pisano Monica nati entrambi a Salerno rispettivamente il 30/06/1967 ed il 25/08/1970, foglio n. 9 particella n. 538 di superficie complessiva 9'815 mq. Pisano Annamaria e Pisano Luigi nati entrambi a Salerno rispettivamente il 27/05/1958 ed il 20/06/1960, foglio n. 9 particella n. 536 di superficie complessiva 9'500 mq. Pisano Alberto, Pisano Daniela, Pisano Sabrina e Pisano Maddalena tutti nati a Salerno rispettivamente il 01/03/1973, il 06/06/1969, il 23/01/1972 ed il 17/03/1971, foglio 9 particella n. 505 di superficie complessiva 9'970 mq. Pisano Ugo nato a Salerno il 2/05/1940 foglio n. 9 particelle n. 1730 di superficie 2’155 mq e particella 1726 disuperficie 2’155 mq e particella n. 1723 di superficie 2’748 ricadente in altra zona; Lamberti Emilio nato a Cava dei Tirreni in data 19/03/1962 fl. 9 particella n. 1728 (ex 537/f) di superficie 1.026,00 mq Pisano Pasquale nato a Baronissi (SA) IL 09/11/1929, fl. 9 particella 1727 (ex 537/e) di superficie 1.026,00 mq Pisano Ines nata a Baronissi (SA) il 19/10/1925 fl.9 particella 1729 (ex 537/g) di superficie 1.026,00 mq 2. METODOLOGIA APPLICATA Premettendo che gli obiettivi e la programmazione contenuti nel vigente PRG sono dettagliatamente enunciati nella relativa relazione, di seguito si riporta un breve estratto, in modo da consentire una chiara lettura della zonizzazione alla luce delle scelte urbanistiche. Il lavoro è stato svolto sviluppando tre macrofasi di progetto, ossia: · Raccolta di dati e documenti disponibili e analisi dei caratteri prevalenti e delle peculiarità del territorio su cui intervenire; · Rilevazione dello stato di fatto con evidenza dei punti critici; · Sintesi di tutti i dati raccolti e conclusioni convergenti in un primo disegno di zonizzazione. Sulla scorta dei documenti disponibili e dell’analisi del territorio, è stato sviluppato uno studio dell’area d’intervento in base alle direttive di pianificazione del territorio contenute nel PRG e nella pianificazione territoriale attualmente in essere, alle quali si è dato particolare attenzione. Il lavoro di raccolta dati, analisi e sintesi del documento si è svolto comprendendo in particolare: • raccolta e analisi della documentazione esistente (PRG vigente, indagini sullo stato di fatto, verifica dei contenuti del vigente PRG, verifica dei contenuti di progetto della pianificazione sovracomunale); • sopralluoghi tecnico-conoscitivi effettuati sul territorio comunale; • verifica dei principali assi di comunicazione; • verifica dei risultati e proposta di zonizzazione; • redazione delle Norme tecniche di attuazione del Piano di Lottizzazione; • indagini geologiche; • rilievi altimetrici dello stato dei luoghi. 3. NORMATIVA DI RIFERIMENTO - PRG - Norme di attuazione PRG - REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE (Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n°91 del 18.11.1996 a seguito di modifiche apportate dalla delibera di Consiglio Provinciale n°152 del 25.02.1995.) - VARIANTE AL R.E.C. - Variante adottata il 19.12.2008, con deliberazione di Consiglio Comunale n° 47 - Variante approvata il 31.03.2009, con deliberazione di Consiglio Comunale n° 10,con aggiunta, in parziale accoglimento delle osservazioni, in coda all’art. 88 di un ultimo comma .(Pubblicata sul BURC n° 29 del 18.05.2009) Di seguito si riportano gli indici attuativi per la zona d’intervento: ZONA ARTIGIANALE E COMMERCIALE ESISTENTI E DI NUOVA ESPANSIONE D13 - D14 - D15 - D16 - D17 - D18 - D19 - D20 - D21 - D22 - D2 - D24 : -Indice di fabbricabilità fondiaria: mc/mq. 2 -Indice di copertura: mq/mq. 0,50 -Altezza massima: ml. 12,00 -Area di parcheggio: mq/mc. 0,05 in rapporto all'altezza: 1/2 -Confini del lotto: minimo assoluto: ml. 6,00 -Cigli della strada nella fronte del Comprensorio: ml. 10,00 in rapporto all'altezza:D = H del fabbr. più alto -Confini dagli edifici: minimo assoluto: ml. 10,00 -Strumenti attuativi: Concessione edilizia -Quote standards urbanistici: 10 % -Classi destinazione d'uso ammesse: 1 - 2 - 3 - 5 - 6 - 7 – 8- 9 - 10 - 11 - 12 - 14 ; Si precisa inoltre che in virtù della Legge 122/85, l'area di parcheggio dovrà essere prevista nel rispetto dello 0,10 mc/mq; 4. PROGETTO DI LOTTIZZAZIONE Il piano di lottizzazione proposto, interessa un’area in località Magazzeno del comune di Pontecagnano Faiano (SA). L’obiettivo dell’intervento è dare un utilizzo al suolo indipendentemente dal frazionamento fondiario e dal numero dei proprietari, realizzando una pluralità di edifici a destinazione terziaria ed artigianale. Obiettivo principale del suddetto Piano di Lottizzazione è la razionalizzazione degli interventi sul territorio e l’integrazione con il contesto urbano,al fine di subordinare l’edificazione all’urbanizzazione, predisponendo interventi di urbanizzazione in coerenza sia con l’uso edificatorio del suolo che con la disciplina urbanistica. Esso è redatto con lo scopo di prevenire il deterioramento delle aree, e nel contempo, di permettere il risanamento di queste zone inserendole nel contesto del circuito urbanizzato limitrofe. Si prevede l’inserimento delle aree interessate nel tessuto sociale del territorio comunale, completando l’insediamento residenziale esistente con la realizzazione di adeguati spazi a verde pubblico e a parcheggi , mediante un programma costruttivo che risponda al fabbisogno abitativo . 4.1. INDIVIDUAZIONE DELLA DELIMITAZIONE DEL LOTTO DI INTERVENTO L’area di intervento L’area oggetto del piano di Lottizzazione è situata a ridosso della fascia litoranea in località Magazzeno del comune di Pontecagnano. Essa ha una altimetria media di 0,50 metri s.l.m., e si sviluppa approssimativamente lungo l’asse Nord – Sud di via mare Ionio, NordOvest Via Mare Adriatico e Sud-Est da viottoli interni ai terreni, estendendosi su una superficie complessiva rilevata di 49'024,46mq. L’ area in oggetto è situata a Nord-Ovest del nucleo cittadino tra Via Mar Adriatico e la parallela alla direttrice viaria della lungomare che arriva fino a Battipaglia. La collocazione ottimale e decentrata della zona D24 in un’area periferica rispetto in nucleo cittadino è un fattore posto alla base della suddetta progettazione. In tale zona è possibile realizzare le seguenti categorie d’intervento: ZONE OMOGENEE "D" ARTIGIANALI E COMMERCIALI (zone artigianali e commerciali esistenti e di progetto D13, (INDICI) D14, D15, D16, D17, D18, D19, D20, D21, D22, D23, D24) In tali zone "D" saranno consentite solo quelle costruzioni attinenti al carattere della zona artigianale - commerciale; gli interventi si attuano mediante intervento diretto con l’obbligo delle prescrizioni grafiche o normative del P.R.G. Esse potranno comprendere locali di abitazione per custodi e per il personale tecnico ed il titolare dell’azienda di cui sia strettamente indispensabile la continua permanenza nello stabilimento. In ogni caso sono consentiti non più di tre alloggi con superficie massima utile di 110 mq. Potranno inoltre essere consentiti i locali per i servizi tecnici ed amministrativi strettamente necessari alla funzione dello insediamento, depositi e magazzini. 4.2. OBIETTIVI DEL PROGETTO ED INSERIMENTO NEL CONTESTO. Scopo del piano di Lottizzazione è quello di tradurre in proposta progettuale gli obiettivi indicati dal Piano Regolatore e precisati dal Regolamento Urbanistico e che si possono riassumere nei punti seguenti: 1. dal punto di vista urbanistico: che il nuovo intervento possa portare ad un organico integrazione dello sviluppo a destinazione non residenziale del nuovo insediamento ottimizzando la utilizzazione delle infrastrutture e dei servizi esistenti; 2. dal punto di vista ambientale: che l’intervento sia coerente e compatibile con le esigenze di rispetto della natura, della storia e della morfologia del luogo con particolare riguardo all’andamento naturale del terreno e alle caratteristiche antropizzate e storicizzate come i percorsi storici, le alberature di pregio esistenti, i canali d’acqua; 3. dal punto di vista dello sviluppo sostenibile: che l’inserimento del nuovo insediamento sia realizzato con interventi edilizi di qualità, caratterizzati dall’uso di tecniche e materiali ecocompatibili e indirizzati al risparmio energetico. Con il piano di lottizzazione si è cercato di seguire i seguenti principi: - di evitare edificazioni a cortina continua lungo le strade di penetrazione al fine di evitare barriere prospettiche; - di graduare l’altezza degli edifici e le distanze tra gli stessi per salvaguardare la fruizione dei versanti collinari; l’obbligo di minimizzare la movimentazione del suolo adeguando gli edifici all’andamento geomorfologico del terreno; di adeguare planimetricamente anche le tipologie più grandi come quelle dei capannoni al contesto urbano esistente; di evitare sbancamenti che alterano significativamente le quote naturali di evitare di costruire recinzioni alte che possono alterare la visibilità delle strade e del contesto; 4.3.SINGOLI LOTTI D’INTERVENTO L’intera area della lottizzazione sarà divisa in 25 lotti numerati da 1 a 24. I lotti, di diversa superficie, avranno le seguenti destinazioni d’uso. Lotto 1: attrezzature sportive; Lotto 2 e 2bis: artigianale; Lotto 3: commerciale (ristorante, pizzeria); Lotti 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14 : artigianale; Lotti 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24: direzionale, uffici. I lotti suddetti sono stai individuati ciascuno con singola scheda, allegata alla presente relazione, comprendente tutta la normativa attuativa di riferimento: la tipologia edilizia, le superfici, le cubature, la destinazione d’uso e le aree standards. 4.4. DESCRIZIONE DELLE TIPOLOGIE LOTTIZZAZIONE DI INSEDIAMENTO NEL PIANO DI Premessa Per quanto riguarda l’architettura dei manufatti previsti nel piano di lottizzazione essa è stata vista secondo i canoni dell’architettura moderna. Da una parte l’ubicazione dell’area di intervento, in prossimità della litoranea e quindi del mare, lontana dal centro urbano, dall’altra la destinazione d’uso terziario/commerciale dei singoli edifici ha spinto verso una composizione tipologica e prospettica che escludesse l’utilizzo di materiali e tecniche tradizionali. L’impiego, dal punto di vista formale, del tetto piano e non a falde è scaturito proprio dall’analisi del contesto, dalla posizione e ubicazione dell’area in prossimità del mare, in un ambiente cioè che presuppone un’architettura di tipo mediterraneo. Da qui l’uso di materiali a tecnologia avanzata soprattutto per il risparmio energetico. Le pareti degli edifici infatti, saranno rivestite in pannelli modulari di materiale composito “alucobond” supportati da una struttura in alluminio rinforzata in continuità con serramenti in acciaio. Tra la struttura ed i pannelli sarà creata una camera d’aria come per le pareti ventilate. Soprattutto per le strutture da adibire ad uffici sono previste “facciate continue” con serramenti in alluminio o acciaio come per le moderne strutture direzionali. I materiali che si intende impiegare sono, oltre che, conformi alle normative per il risparmio energetico, di lunga durata rispetto all’intonaco e alle pitture tradizionali. Il progetto che trattasi è composto, in linea generale, dalla realizzazione di tre tipologie edilizie; -Capannonne industriale-artigianale,con annessa area di vendita ed alloggio per custode, titolare e personale tecnico, ove necessario; -Palazzina direzionale ad uso uffici con annessi servizi; -Attrezzature recettive(ristorante/pizzeria) e sportive,con annesso alloggio per custode, titolare e personale tecnico; Tipologia capannone con annessi servizi ed alloggi per il titolare, custode, personale tecnico : Questa tipologia di tipo artigianale è strettamente connessa al locale di vendita. Essa è in grado di accogliere un organismo destinato al deposito e alla realizzazione di un prodotto. I materiali per la struttura che saranno utilizzati per la costruzione del capannone in oggetto sono tre: - acciaio; - cls vibrocompresso; - cemento armato per la parte gettata in opera. Il capannone tipo, con annessi servizi ed area di vendita,in linea generale si sviluppa per una superficie di ingombro che varia da un minimo 221.00mq ad un massimo di 337.40 mq. con superficie finestrate e porte lungo tutto il perimetro. La copertura è realizzata anch’essa con elementi prefabbricati e attraverso dei lucernari sarà possibile illuminare l’interno del capannone. L’area del capannone adibita alla lavorazione si articola su un unico livello. L’alloggio annesso a tale manufatto sarà realizzato in opera in c.a con una superficie utile che varia da un minimo di 42 mq ad un massimo di 110 mq. Tipologia palazzina direzionale ad uso uffici con annessi servizi; L’ edificio tipo prevede la realizzazione di circa mq. 270mq di superficie coperta. La struttura sarà flessibile, come divisione interna, in funzione delle esigenze degli utenti. L’edificio si articola su due piani fuori terra adibiti ad uffici ed annessi servizi. Il collegamento in verticale è garantito da un corpo scale/ascensore,conforme alle direttive della normativa antincendio . La distribuzione interna, così come la percorribilità, saranno estremamente semplici e lineari in modo da consentire una percezione anche fisica delle varie funzioni insediate in rapporto alla localizzazione delle stesse e delle caratteristiche formali/compositive che verranno date esteticamente e compositivamente all’edificio. Attrezzature sportive,con annesso alloggio per custode: ll complesso è composto da un campetto di calcetto di dimensioni 32mx16m e da un edificio di servizio per i campetti e per gli spettatori. L’edificio si configura come un volume ad un unico livello, di dimensioni 14mx23m,in cui si distribuiscono spogliatoi e servizi sanitari destinati ai calciatori, una sala riunioni con bar annesso e alcuni depositi. La disposizione del corpo spogliatoi, su un unico piano, rende possibile il collegamento tra i diversi vani in maniera fluida e funzionale, generando spazialità di differente natura. Lo schema si sviluppa a partire da un impianto rettangolare con affaccio diretto in corrispondenza di una lunga vetrata continua. Tutte le parti strutturali della costruzione saranno realizzate in calcestruzzo. Il primo piano è costituito da tre alloggi di servizio all’edificio-spogliatoio, con una superficie media ognuno di circa100 mq. Attrezzature recettive(ristorante/pizzeria),con annesso alloggio per custode: Il progetto della ristorante/pizzeria si sviluppa su una superficie lorda di piano di circa 167mq,realizzata interamente in c.a gettato in opera. La struttura in oggetto è articolata su due livelli fuori terra oltre un piano interrato,dove le distribuzioni dei locali e delle attrezzature adibite alla preparazione ed alla somministrazione d’alimenti al pubblico, devono permettere di organizzare il lavoro a partire dalla zona di ricezione merci fino al punto di somministrazione, evitando il più possibile incroci tra cotto e crudo e tra pulito e sporco. Difatti si evitano il più possibile percorsi di ritorno rispetto al flusso di trattamento e di sanificazione dell’alimento (accesso materie prime -preparazione pre-cottura – cottura – servizio). L’impianto idrosanitario e del gas, così come l’impianto elettrico, il sistema di riscaldamento e tutto il sistema di aspirazione saranno realizzate a norma di legge e in conformità alla recente normativa sul risparmio energetico. Il primo e il secondo piano,per la parte non riguardante la pizzeria, sono costituiti da un alloggio di servizio per piano, con una superficie ognuno di circa 84 mq. 5. VIABILITA’ L’area oggetto della lottizzazione è perimetrata a Nord-Est dalla strada mare Adriatico,a sud,est ed ovest da altre strade interne e esterne alla lottizzazione,adibite esclusivamente alla accesso ai fondi. Il progetto comprende le opere che si prevedono per consentire la connessione della viabilità interna ai lotti terziari ed artigianali in oggetto con la viabilità ordinaria ed a scorrimento veloce. In particolare sono realizzati interventi che migliorano la connessione tra la viabilità dell’agglomerato di Pontecagnano e l’area in oggetto, provvedendo alla necessaria razionalizzazione della sua sezione trasversale nel tratto tra Via Mar Adriatico nella direttrice nord-est e la strada prevista dal PRG in direzione sud-ovest ,parallela alla strada litoranea . E’ previsto nel progetto della viabilità anche la realizzazione di strade di penetrazione interne alla lottizzazione, al fine di garantire una adeguata connessione tra i lotti in oggetto. Le nuove direttrici viarie sono progettate a doppio senso di circolazione ,sia quelle esterne che quelle interne all’area della lottizzazione. 6. PROGETTO DEGLI IMPIANTI 6.1 IMPIANTO FOGNARIO Il progetto dell’impianto fognario è di tipo separato. Difatti tale rete fognaria costituita da due condotte distinte,una a servizio delle sole acque meteoriche di dilavamento (rete bianca) che può essere dotata di dispositivi per la raccolta e la separazione delle acque di prima pioggia, l’altra asservita alle altre acque reflue ed eventualmente alle acque di prima pioggia (rete nera). Sono esclusi dalla predetta definizione i sistemi di canalizzazioni dediti alla raccolta e allontanamento delle acque meteoriche dalle superfici coperte degli edifici a qualunque uso destinati (pluviali, canali di gronda, ecc.). Per quanto concerne le acqua di prima pioggia: quella corrispondente ai primi 2,5 - 5 mm di acqua uniformemente distribuita su tutta la superficie scolante servita dal sistema di drenaggio. Per il calcolo delle relative portate si assume che tale valore si verifichi in un periodo di tempo di 15 minuti; i coefficienti di afflusso alla rete si considerano pari ad 1 per le superfici lastricate od impermeabilizzate ed a 0,3 per quelle permeabili di qualsiasi tipo. 6.2 IMPANTO IDRICO Il progetto dell’impianto idrico può essere sintetizzato nel seguente modo: -allacciamenti; -apparecchi per il trattamento dell’acqua; -macchine idrauliche; - accumuli; - riscaldatori; - reti di distribuzione acqua fredda e calda; - reti di ricircolo dell'acqua calda; - rubinetti di erogazione; - apparecchi sanitari. Il sistema funzionale di impianto idrico e di scarico di ogni singolo edificio della lottizzazione è in stretta connessione alla pressione dell’acqua che proviene dall’acquedotto .Infatti se si dovesse verificare una pressione insufficiente da quella proveniente dall’acquedotto comunale ,si prevede di istallare una macchina idraulica (gruppo di sovrappressione). Gli impianti idraulici sono costituiti principalmente da tubazioni e da elementi tecnici sinteticamente sottoesposti: - dispositivi di scarico (pilette e sifoni); - rete di scarico vera e propria (diramazioni di scarico, colonne di scarico e collettori di scarico); - reti di ventilazione; - allacciamenti con la rete fognaria pubblica o con gli altri sistemi di smaltimento; - eventuali sistemi di sollevamento delle acque sottoquota. La distribuzione di acqua potabile può essere alimentata attraverso una propria derivazione da un acquedotto distributore di acqua potabile per uso pubblico, da un sistema di captazione (ad esempio pozzi) del quale l'acqua è riconosciuta potabile dall'autorità locale, o da qualsiasi altra fonte dalla quale l'acqua è resa potabile con un adatto trattamento ed è stata riconosciuta tale dall'autorità. Le acque di scarico proveniente da tale impianto saranno convogliate all’interno della rete fognaria pubblica. 6.3 IMPIANTO ELETTRICO L’impianto sarà essenzialmente costituito dalle linee che collegano il punto di consegna dell’energia elettrica con gli apparecchi utilizzatori, permettendone il funzionamento. Tutte le altre componenti dell’impianto assolvono il compito di assicurare alle linee la possibilità di svolgere la loro funzione con sicurezza e con continuità. Le linee sono protette da appositi dispositivi situati nei quadri di distribuzione; se una linea alimenta più carichi è evidente che in caso di disattivazione per intervento del dispositivo di protezione o per manutenzione, aggiunte o modifiche, tutti i carichi vengono messi fuori servizio; pertanto il criterio fondamentale di scelta del numero di linee che assicura la massima continuità del servizio è quello di alimentare ciascun carico con una propria linea. Con questa soluzione viene assicurata anche la massima sicurezza, per la possibilità di adottare le protezioni più idonee per ciascun tipo di carico ed evitare interferenze tra i vari carichi. Nella pratica è opportuno avvicinarsi il più possibile a questa soluzione teorica, compatibilmente con esigenze di spazio e di oneri economici. Per impianti elettrici di uffici e di unità abitative essi saranno alimentati attraverso circuiti protetti e singolarmente sezionabili, facenti capo direttamente al quadro elettrico, almeno i seguenti circuiti utilizzatori: - Illuminazione di base. - Presa a spina da 10 A. - Prese a spina da 16 A. - Apparecchi utilizzatori con alimentazione diretta. - Eventuale linea per l'alimentazione di utilizzatori con potenza maggiore di 3,6 KW. Sarà prevista una maggior suddivisione di circuiti ogni qualvolta si verificano le seguenti condizioni: - Superficie abitabile maggiore di 150 m2. saranno previste più linee per l'illuminazione di base limitando a 150 m2 la superficie dei locali interessati da una singola linea. -Elevato numero di prese da 10 o 16 A. Occorre prevedere una linea ogni 15 prese. -Elevato numero di apparecchi utilizzatori fissi (scaldacqua, lavatrici, lavastoviglie) che debbono funzionare contemporaneamente, assorbendo una potenza totale maggiore di 3,6 kW. Occorre, in questi casi, alimentare ciascun apparecchio utilizzatore con potenza unitaria maggiore di 2,2 KW direttamente dal quadro con una linea protetta. 6.4 IMPIANTO TELEFONICO Il progetto dell’impianto telefonico, si avvale di più moderne tecnologie integrate ad internet. quale la tecnologia Voip. ed il digitale che , permettono “videotelefonate” di alta qualità, mentre sistemi evoluti sono in grado di soddisfare le esigenze di aziende con decine e decine di postazioni telefoniche, di permettere conferenze telefoniche o di realizzare piccole reti telefoniche interne ad un’impresa. Esso comprende la realizzazione di • Centralinitelefonici • Cablaggi strutturati • Reti ISDN, reti VOIP, reti POTS • Telefoni digitali • Progettazione impianti • Adeguamenti alle nuove leggi • Videotelefonia • Videocitofonia • Integrazione impianto telefono con sistemi domotici. 6.5 IMPIANTO GAS Il progetto dell’impianto del gas prevede le seguenti fasi ; -La progettazione; -L’installazione; -La messa in servizio; -La manutenzione degli impianti domestici e similari alimentati da gas combustibili distribuiti per mezzo di canalizzazioni (gas naturale, GPL). Essa si applica, oltre al complesso delle tubazioni e degli accessori che distribuiscono il gas a valle dei contatori (impianto interno), all'installazione di apparecchi aventi singola portata termica nominale non maggiore di 35 kW (circa 30.000 kcal/h), nonché alla ventilazione dei locali in cui detti apparecchi sono installati e all'evacuazione dei prodotti della combustione. Gli impianti di distribuzione del gas naturale a valle del contatore di misura e fino agli apparecchi di utilizzazione, compresa l’installazione degli stessi, la ventilazione dei locali in cui sono installati detti apparecchi, lo scarico dei prodotti della combustione, sono progettati conformi alle norme specifiche per la sicurezza, pubblicate, dall’Ente nazionale di unificazione in tabelle con la denominazione UNI-CIG, di cui alla Legge 6 Dicembre 1971, n° 1083 recante norme per la sicurezza dell’i mpiego del gas combustibile. Tubazioni : le tubazioni di derivazione, dal contatore agli apparecchi di utilizzo, sono in acciaio – senza saldatura o con saldatura longitudinale- con caratteristiche non inferiori a quelle prescritte dalla norma UNI 8863 serie leggera; in rame con caratteristiche non inferiori a quelle prescritte dalla norma UNI 6507 serie B; oppure in polietilene –per la sola parte interrata- con caratteristiche non inferiori a quelle prescritte dalla norma UNI ISO 4437 serie S 8.3 ed aventi spessore minimo di 3 mm. Le giunzioni dei tubi in acciaio saranno realizzate mediante raccordi filettati secondo la norma UNI ISO 7/1 oppure a mezzo saldatura. Nelle giunzioni filettate di tubazioni in acciaio la tenuta deve essere assicurata mediante l’impiego di canapa con mastici adatti, nastro di teflon o similari; Per le tubazioni in rame non sono ammesse giunzioni (per saldatura o con raccordi meccanici) interrate. Le giunzioni per i tubi in polietilene possono essere ottenute mediante saldatura di testa, per fusione a mezzo di elementi riscaldanti o, in alternativa per elettrofusione. Le tubazioni in vista installate nei locali ventilati devono avere giunzioni saldate o filettate; nei locali non ventilati, cioè privi di aperture rivolte verso l’esterno, giunzioni unicamente saldate. I rubinetti di intercettazione devono essere in acciaio, ottone o ghisa sferoidale; devono avere sezione libera di flusso non inferiore al 75% di quella interna del tubo sul quale vengono inseriti; devono essere di facile manovrabilità e manutenzione, e con possibilità di rilevare facilmente le posizioni di aperto e di chiuso.Le tubazioni possono essere collocate sotto traccia o interrate. Il percorso delle tubazioni interrate deve avere riferimenti esterni in numero sufficiente a consentire, in ogni tempo, la completa individuazione. I tratti interrati delle tubazioni metalliche devono essere provvisti di un adeguato rivestimento protettivo contro la corrosione secondo norme UNI ISO 5256 e UNI 9099 ed isolati, mediante giunti dielettrici, da collocarsi fuori terra nella immediata prossimità della risalita della tubazione. Le tubazioni interrate devono essere posate su un letto di sabbia lavata, di spessore minimo di 10 cm e ricoperte, per altri 10 cm, di sabbia dello stesso tipo; per le tubazioni interrate in polietilene è necessario inoltre provvedere, a circa 30 cm sopra la tubazione stessa, la sistemazione di nastri di segnalazione; le tubazioni interrate in polietilene devono essere collegate alle tubazioni metalliche prima della loro fuoriuscita dal terreno e prima del loro ingresso nel fabbricato. Salerno lì 26-07-2010 il Tecnico arch. Donato Cerone