L`Hosteria Giusti - Camera di Commercio di Modena
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L`Hosteria Giusti - Camera di Commercio di Modena
1 La Attività storia della delle Camera nostre e delle migliori Associazioni tavole con i suggerimenti di Sandro Bellei L’Hosteria Giusti Foto di Gianni Dotti Laura Galli, titolare dell’Hosteria Giusti, con i figli Cecilia e Matteo S otto il portico di via Farini, l’ex Rua Grande dei secoli, fino al 1980, sempre dalla stessa famiglia, tempi ducali, davanti a una delle ultime finchè Giuseppe Giusti, che non aveva figli, si ritirò occhiaie del portico, si apre uno dei tre templi dall’attività per dedicarsi esclusivamente alla “stellati” della gastronomia modenese, la boutique produzione d’aceto balsamico tradizionale, che aveva gastronomica Giusti, che fa da goloso paravento alla già iniziato in alcuni locali sopra il negozio e del cui piccola osteria giudicata con occhio di riguardo dalla boom commerciale si cominciava già ad avere Michelin come le tavole di Bottura (che di stelle ne ha sentore. Giuseppe pensò lealmente che a raccogliere due) e dell’evergreen Fini. Queste mura, ufficialmente, il testimone dovesse essere il suo giovane garzone, accolgono dal 1605 chi ha il vizio di mangiare bene. Adriano Morandi, per tutti “Nano”, che stava dietro il Qui, infatti, esisteva un’antica osteria gestita da banco di vendita sin dal 1967, quando aveva 16 anni. Giovanni Maria Giusti, regolarmente iscritto alla Nano era conosciuto e apprezzato, soprattutto era corporazione dei salsicciai e lardaroli, che nel 1598 tagliato per quel mestiere, per il quale aveva anche aveva ottenuto l’indipendenza da quella dei beccai quel che si chiama le physique du role. (cioè dei macellai, ancora oggi in dialetto chiamati Il giovanotto, però, era pieno d’idee e dopo 8 anni non L’entrata dell’Hosteria Giusti in vicolo “pchèr”), che risaliva addirittura al 1337. gli bastò più essere il salumiere più “in” di Modena. Squallore nel centro storico di Modena La bottega d’alimentari è stata gestita per oltre tre Propose a sua moglie Laura, che lavorava in banca, di 46 aprire nel retrobottega un piccolo ristorante. Era il suo golosa operazione che è continuata sin verso la fine sogno. Laura si licenziò e da cassiera s’inventò cuoca, degli anni 60. I Giusti, anche per vicinanza fisica, erano divenendo in breve un’ottima cuoca. La piccola stanza fornitori della dispensa ducale. Si dice che nel piccolo nella quale si mangia serviva per la stagionatura dei locale antistante l’uscita dell’osteria in vicolo Squallore, prosciutti e non ha mai ospitato più di 4-5 tavoli. che Nano trasformò subito in enoteca, appartenendo Laura confessa che quando si è sposata non sapeva all’area del ghetto ebraico, si eseguisse la macellazione fare neanche un uovo fritto. Nel frattempo, però, kasher delle oche per preparare i salami che non osservando la madre, la suocera e le amiche, ha potevano, ovviamente, avvalersi della carne suina. imparato segreti che da bancaria non aveva mai potuto La cucina di Laura è molto ricca, ma se volete un mettere in pratica. consiglio seguite questo menù. Partite con una Nel 1989, parte l’avventura. Nano segue la salumeria e il specialità della sua cucina che potrebbe sembrare una ristorante, sua moglie è l’asso di briscola in cucina. “diminutio”, ma che io invece ritengo una delle specialità L’anno scorso, purtroppo, il patròn è venuto meno e con della casa: frittelle di minestrone, di riso e di baccalà. la signora Laura, che ha deciso di continuare il sogno di Poi passate al biancomangiare, una delicata minestra in suo marito, hanno continuato a collaborare i figli, Matteo, brodo di pollo dove galleggiano polpettine di carne che era in negozio già da più di 10 anni e Cecilia. Il bianca, e a un piatto che ormai è difficile trovare, la primo, un vero figlio d’arte, s’interessa del negozio, lasagna alla modenese, verde, morbida, senza eccessi soprattutto di salumi e vini, avendo ereditato le passioni di béchamel. In seguito, vi propongo una quintessenza del padre. La seconda sta sia al banco sia in cucina, di modenesità, una fetta di cotechino fritto aggraziato da cercando di assimilare le qualità della madre e una salsa di zabaione al lambrusco. Come dessert fatevi dimostrando grande competenza di formaggi. portare due assaggi di crostata di mele e d’amarene. Il locale trasuda storia da ogni angolo. Qui, nel 700, i Una volta tanto, bevete solo modenese. Matteo ha in Giusti macellavano i maiali e imbudellavano la salsiccia, carta i migliori lambruschi. Buon appetito. Il “biancomangiare” specialità della casa Matteo Morandi nella cantina dell’Hosteria Giusti 47