Seconda Università degli Studi di Napoli
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Seconda Università degli Studi di Napoli Giornate Scientifiche di Ateneo 2013, 27 giugno 2013 Turismo sostenibile: best practices francesi per il patrimonio campano. Ciambrone A. (1) Dottorato di Ricerca in : Rappresentazione, Tutela e Sicurezza dell'Ambiente e delle Strutture e Governo del Territorio (1) Seconda Università di Napoli, Dipartimento di Cultura del Progetto, Via San Lorenzo ad Septimum - 81031 Aversa CE Parole chiave: gestione integrata, turismo culturale La Regione Campania è dotata di un eccezionale patrimonio culturale, paesaggistico e immateriale che tuttavia non è sufficientemente tutelato e valorizzato [1]. A tal fine, si analizzano "buone pratiche" in Francia nel campo della gestione del turismo culturale, inteso come motore per lo sviluppo sostenibile del territorio, che possano stimolare strategie di management per i beni campani. La Francia, primo paese al mondo per numero di visitatori internazionali, ha sviluppato una politica governativa a lungo termine tesa alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio, attraverso interventi sui beni, sulla struttura organizzativa delle istituzioni preposte e sulla promozione mirata di tutte le forme artistiche di produzione intellettuale. In Italia, invece, la strategia di gestione si è spesso mostrata inadeguata rispetto al prestigio internazionale di cui il Paese gode per il proprio patrimonio culturale, paesaggistico, eno-gastronomico e immateriale. Un discutibile management dei beni, difatti, ha comportato, fra l'altro, una limitata crescita del turismo culturale, soprattutto se si considera che l'Italia, con 47 siti del Patrimonio Mondiale, è il Paese con il maggior numero di siti UNESCO al mondo. Ancora più paradossale è la situazione in Campania, che con sei World Heritage properties (Napoli, Caserta, Amalfi, Pompei, Cilento, Benevento), è una delle regioni amministrative più ricche sul pianeta per beni culturali e paesaggistici in considerazione, soprattutto, delle differenti peculiarità tipologiche che li caratterizzano. L'analisi critica dei "casi studio" in Francia si riferisce a siti emblematici del patrimonio francese inclusi nella World Heritage list e nel prestigioso Réseau des Grands Sites de France. Le politiche di pianificazione del territorio e gestione del patrimonio a Montpellier si sono sviluppate, non a caso, di pari passo con quelle per l'incentivazione della cultura, che ha permesso alla Città di divenire un polo di riferimento internazionale per l'offerta di servizi turistici [2]. Tutte le strategie di promozione e di educazione ai valori identificativi del territorio della Valle della Loira, rispondono alla volontà di rafforzare il legame delle collettività locali e, in particolare, delle giovani generazioni alle matrici storiche dei luoghi, così come evidenziate dall'UNESCO [3]. Nel Piano di Gestione del Grand Site de France de Saint-Guilhem-le-Désert et Gorges de l'Hérault, una particolare attenzione è stata attribuita alla valorizzazione del paesaggio rurale, alla promozione dei prodotti agricoli e delle produzioni artigianali locali, intesi come motore per lo sviluppo sostenibile del territorio. Il sito UNESCO du Pont du Gard è gestito attraverso un Établissement Public de Coopération Culturelle (EPPC) a carattere commerciale e industriale, uno dei primi in Francia. Questo nuovo tipo di struttura pubblica permette a significative imprese o organizzazioni culturali, come musei o società promotrici di eventi, di essere gestite tramite partnerships istituzionali. Grazie al sistema di management in tre anni, dal 2008 al 2011, le cifre d'affari sono aumentate dell'87%. Pont du Gard produce un indotto di 140 milioni di euro all'anno nella Regione Languedoc-Roissollon [4]. Nel dominio della ricerca scientifica e del turismo culturale, Bibracte in Borgogna, attraverso il Centro Archeologico Europeo, ha consolidato il suo ruolo di referente internazionale per gli studi relativi al periodo celtico e alla nascita della civilizzazione urbana nel centro Europa. Nel campo della formazione, Bibracte punta a divenire il luogo continentale per eccellenza per l'educazione pratica di archeologi, in quanto il sito accoglie il più importante programma di ricerche archeologiche sul campo organizzato negli ultimi trent'anni [5]. Il progetto della valorizzazione dei bordi della Senna a Parigi lanciato nel 2010, si lega alla configurazione spaziale, architettonica e funzionale del fiume in un processo di trasformazione urbana che coinvolge la Città e la sua area metropolitana anche in termini di turismo sostenibile. Il progetto riguarda un'area di quindici ettari di cui quattro verranno completamente restituiti all'esclusiva fruizione pedonale e ciclabile. Il ricco programma di iniziative e manifestazioni culturali previsto lungo la Senna contribuirà ad accrescere quello già denso di intrattenimenti che caratterizza Parigi sullo scenario internazionale. [1] Carmine Gambardella (a cura di), S.A.V.E. Heritage, atti del IX Forum Internazionale di Studi "Le Vie dei Mercantiµ, La Scuola di Pitagora, Napoli 2011. [2] Guy Saez. Villes et Cultures: un gounvernement par la cooperation. Pouvoirs, n. 73, 1995. [3] Dominique Tremblay. Valle della Loira. In Manuel Roberto Guido e Maria Rosaria Palombi. Tutela e Conservazione dei Beni Culturali e del Paesaggio. Roma: MiBAC, Ufficio UNESCO, 2008, pp. 93-96. [4] EPCC, Pont du Gard. Presentazione delle attività di management. Pont di Gard publishing, 2011. [5] Vincent Guichard, PLAZA Pascale. Bibracte, ou l'árchéologie en pleine nature. Cahier Espaces 109, 2011, pp. 70-76. Centro Servizi Informatici