SCHEDARIO VITICOLO VENETO
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SCHEDARIO VITICOLO VENETO
I.P. n.n.3856dicembre marzo 2008 2007 NEWS il mensile dell’agricoltura veneta n.44 luglio 2007 RIVISTA MENSILE AVEPANEWS • NUMERO 56 · MARZO 2008 • PROPRIETARIO EDITORE: AVEPA AGENZIA VENETA PER I PAGAMENTI IN AGRICOLTURA · VIA N. TOMMASEO N. 67 · 35131 PADOVA · TEL. 049.7708711 · WWW.AVEPA.IT REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE DI PADOVA N. 1797 DEL 29 MAGGIO 2002 • DIRETTORE RESPONSABILE: ANTONIO MERLO • STAMPA LITOCENTER SRL · LIMENA PD POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1 COMMA 2 - CNS PADOVA SCHEDARIO VITICOLO VENETO La costituzione dello Schedario Viticolo Veneto, il mantenimento dello stesso nonché l’aggiornamento e la gestione di Albi DO ed Elenchi IGT sono tra le principali materie del settore vitivinicolo che la Regione Veneto ha delegato ad AVEPA. A tale scopo ed in attuazione dell’art. 16 del Regolamento CE 1493/99, che prevede che l’Inventario contenga le seguenti informazioni aggregate a livello regionale e nazionale: • le superfici vitate totali piantate con varietà classificate per la produzione di vino; • le varietà interessate; • il totale dei diritti di impianto esistenti; la Regione Veneto ha emanato la DGR 838 del 28 marzo 2006 con la quale ha definito le modalità di applicazione del programma straordinario di riallineamento delle dichiarazioni delle superfici vitate e di aggiornamento dello schedario viticolo veneto. Il programma straordinario di riallineamento si è reso necessario in quanto il primo censimento delle superfici vitate, gestito da Agea, presentava informazioni carenti ed incongruenti, essendo riferite al 1° settembre 2000, inoltre il ritardo con il quale Agea aveva consegnato le banche dati alle Regioni aveva generato un vuoto di informazioni dal 1° settembre 2000 sino al momento in cui gli Uffici competenti avevano avuto a disposizione il materiale. In considerazione di quanto sopra esposto la Regione ha affidato ad AVEPA la gestione del programma straordinario anche alla luce della DGR n. 2275 del 9 agosto 2002, che affidava ad AVEPA la gestione degli interventi nel settore vitivinicolo. AVEPA ha quindi provveduto a comunicare, a tutti i viticoltori, le informazioni relative alle superfici vitate, dagli stessi condotte e presenti nella banca dati dello Schedario. I conduttori, o i soggetti dagli stessi delegati, hanno provveduto ad elaborare le dichiarazioni di riallineamento e/o aggiornamento e/o conferma a partire dalle informazioni presenti nello Schedario e tenuto conto della ragione sociale presente nell’Anagrafe regionale. Inoltre tutti i soggetti che a vario titolo intendevano rivendicare le loro posizioni, hanno potuto aggiornare le informazioni relative agli albi dei vigneti a DO e agli elenchi delle vigne a IGT. Dopo successive proroghe il termine ultimo di presentazione, sia in versione cartacea che informatizzata, è stato fissato al 31 gennaio 2008. Durante questa operazione di riallineamento tutti i produttori che si trovavano nella condizione di gestire superfici vitate impiantate, nel periodo compreso tra il 1 aprile 1987 e il 31 luglio 1998, in maniera difforme alla norma hanno potuto regolarizzare tali superfici come previsto dalle DGR 1190/06 e 3513/06. Hanno colto tale opportunità 1210 aziende che hanno regolarizzato complessivamente 686,72 ettari di superficie vitata. CONTINUA IN TERZA PAGINA LA DOMANDA UNICA ED I CONTROLLI DI SUPERFICIE ■ Parliamo spesso di finanziamenti comunitari, di domande di aiuto, di regole da rispettare, ma spesso non conosciamo le attività che vengono effettuate sulle domande stesse da Avepa e dagli altri Organismi di Controllo. L’argomento non è di facile trattazione nel breve spazio disponibile ma vale la pena di provarci. Il modello di domanda a cui verrà fatto riferimento è quello della domanda unica, che è la classica domanda riferita alle superfici aziendali. Prima di procedere alla compilazione della domanda, è necessario che l’azienda sia descritta nel Fascicolo Aziendale da parte del Centro di Assistenza Agricola: qui vengono inseriti tutti i dati anagrafici, delle strutture, delle macchine agricole, gli elementi catastali dei terreni, le colture praticate nell’anno ed i titoli di possesso, quali ad es. contratti di affitto, ed altre informazioni ancora. Il Fascicolo Aziendale fa si che tutta questa mole di informazioni vengano inserite, diversamente rispetto al passato, una sola volta per tutte le possibili domande che l’azienda volesse presentare ad Avepa (Carburanti, domanda unica, domande del piano di sviluppo rurale, etc.). Solo dopo tale operazione è possibile inserire una domanda sugli applicativi dell’Agenzia. La domanda im- pone la presenza di una serie di informazioni correlate agli aiuti richiesti, pertanto al fine di prevenire delle anomalie formali sono stati inseriti in fase di compilazione una serie di controlli formali e sostanziali che hanno ridotto il tasso di anomalie da risolvere in fase di istruttoria, quando queste di fatto porterebbero ad un rallentamento dei pagamenti. Dal 2008 è stato inserito un nuovo controllo che impone la presenza dell’identificazione grafica dell’azienda sul sistema di controllo georeferenziato pena la non dichiarabilità a premio: la Commissione Europea impone l’individuazione grafica dei terreni aziendali su questi sistemi basati essen- zialmente sulla sovrapposizione delle mappe catastali sulle foto aeree del territorio rurale; in questo modo viene reso possibile il controllo amministrativo delle colture dichiarate rispetto alle informazioni desunte dalla fotointerpretazione. L’obiettivo del controllo è rendere non possibile la dichiarazione di coltivazioni a premio, quali per esempio i pascoli, su superfici che risultano essere occupate da bosco. Questo tipo di controllo è di importanza cruciale, in quanto è voluto fortemente in sede di Commissione Europea e pertanto oggetto di ispezioni ormai annuali in Italia: su questa materia il nostro Stato ha già su- bito delle importanti correzioni finanziarie ( cioè delle multe ) dell’ordine di centinaia di milioni di euro ed è il controllo che maggiormente rallenta i pagamenti. Una forte accelerazione delle attività potrebbe essere raggiunta se l’Agenzia del Territorio fornisse ad Avepa tutte le informazioni grafiche catastali: nonostante il legislatore si sia già pronunciato favorevolmente al passaggio di queste informazioni senza onere alcuno non si è ancora addivenuti ad un accordo fattivo in tal senso. Avepa continua a lavorare con determinazione in questa direzione sulla base del fondamentale principio che se una CONTINUA IN TERZA PAGINA CARREFOUR INFORMA a cura di Renzo Michieletto Pacchetto clima/energia ■ La Commissione europea ha adottato un pacchetto di proposte in materia di lotta ai cambiamenti climatici e promozione delle energie rinnovabili. Gli obiettivi che si intendono raggiungere sono senz’altro ambiziosi ma allo stesso tempo non privi di insidie. L’obiettivo del pacchetto Entro il 2020, l’UE intende ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, preparandosi già al raggiungimento del 30% attraverso specifici accordi internazionali; inoltre, viene posto l’obiettivo minimo del 20% in fatto di utilizzo di energie da fonti rinnovabili. Tali misure prevedono un aggiornamento del sistema di scambio di emissioni (ETS) per portare a una riduzione delle emissioni da parte delle grandi industrie, la definizione di obiettivi nazionali vincolanti in settori non compresi dall’ETS, come i trasporti, l’edilizia, l’agricoltura e i rifiuti, un nuovo approccio per promuovere obiettivi vincolanti nazionali in materia di energie rinnovabili, nuove norme per stimolare la cattura e lo stoccaggio del carbonio e nuove disposizioni in materia di Aiuti di Stato. Altro obiettivo, che interessa da vicino il settore agricolo, è dato dalla volontà di coprire la quota del 10% in fatto di ricorso ai biocarburanti. Le insidie I governanti europei non nascondono che le insidie del pacchetto clima/energia non mancano. Si temono effetti negativi sull’occupazione europea, causati dalla concorrenza mondiale, e da più parti vengono denunciati gli elevati costi economici dell’operazione. Su questo fronte è però intervenuto il Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, sottolineando che “tali costi sono gestibili in quanto rappresentano meno dello 0,5% del PIL comunitario nel 2020, ossia 3 euro a settimana per ogni cittadino europeo”. Il concetto di Barroso è chiaro: l’”inazione” sarebbe molto più onerosa (“più di dieci volte tanto”) alla luce dei recenti forti aumenti del prezzo del petrolio e del gas, ma soprattutto delle prospettive future. Come riuscirà, ora, l’Unione Europea a trasformare il consenso politico raccolto attorno a questa grande sfida in azioni concrete? Dopo le parole aspettiamo i fatti. Per maggiori informazioni sull’argomento: http://ec.europa.eu/energy/climate_actions/index_ en.htm ■ 1° semestre 2008: il programma di lavoro della Presidenza slovena ■ 1° semestre 2008: il programma di lavoro della Presidenza slovena Janez Jansa, Presidente di turno dell’Unione Europea in questo primo semestre 2008, ha presentato il suo programma di lavoro. In campo agricolo, la Slovenia ha iscritto i dossier sullo Stato di Salute della PAC e sulle quote latte, la preparazione dei regolamenti applicativi dell’OCM Vitivinicolo (riformato lo scorso dicembre), la semplificazione della PAC (OCM unica e condizionalità) e la conclusione di importanti dossier sanitari (uso sostenibile dei pesticidi e commercializzazione dei prodotti fitosanitari). Inoltre, dovrebbe essere dato nuovo impulso al dibattito interno sulle procedure di autorizzazione all’immissione in commercio dei prodotti geneticamente modificati. Ricordiamo, infine, le date dei Consigli agricoli del primo semestre 2008: dopo quello svoltosi a gennaio, i Consigli si terranno il 18-19 febbraio, 17-18 marzo, 1415 aprile, 19-20 maggio e 23-24 giugno. ■ dalle spese del primo pilastro. L’Italia ha invece sostenuto in via generale l’impianto della Commissione, soffermandosi sui diversi aspetti del disaccoppiamento per il quale bisognerebbe evitare i “fondamentalismi”, attuando un approccio caso per caso (è stato citato, come esempio, il riso e il tabacco. A questo proposito sembra che la Commissione europea abbia rigettato con forza qualsiasi ipotesi di prolungare il sistema accoppiato nel settore del tabacco). ■ I Ministri agricoli europei hanno raggiunto un accordo su una proposta di compromesso in tema di semplificazione delle norme applicative della condizionalità ambientale (la cosiddetta cross-compliance). Ecco i punti principali del compromesso. Applicabilità delle norme sull’eco-condizionalità ai nuovi Stati membri: il Consiglio ha stabilito che entreranno pienamente in vigore dal 2011 con possibilità di prevedere deroghe al phasing in da discutere durante l’ampio dibattito sullo stato di salute della PAC. Introduzione del concetto di infrazione minore: i Ministri agricoli hanno stabilito di introdurre la regola de minimis che individua le infrazioni minori non punibili ed una soglia di 100 euro al di sotto della quale la sanzione non viene applicata. Abolizione della regola dei 10 mesi: ovvero il periodo minimo in cui le parcelle devono risultare nella disponibilità dell’agricoltore per poter dare diritto al pagamento unico. ■ WTO: accordo in vista? ■ Il primo trimestre 2008 potrebbe essere decisivo per un possibile accordo in sede WTO. Nelle scorse settimane, Crawford Falconer, capo dei negoziati agricoli, ha fatto circolare alcuni nuovi testi tecnici in materia di accesso al mercato (per ulteriori informazioni si veda il sito internet: http://www.wto.org/english/ tratop_e/agric_e/chair_workdoc_nov07_e.htm. Presto potrebbe essere resa pubblica la nuova proposta di compromesso: in particolare le novità riguardano il trattamento dei prodotti sensibili per i paesi in via di sviluppo che, tuttavia, sembrano aver rigettato a caldo le proposte di Falconer. Un ulteriore fallimento, con le elezioni americane ormai nel vivo, potrebbe comportare il definitivo stop al Doha round, iniziato nel lontano 2001. ■ Mais geneticamente modificato ■ La Francia ha deciso, con non poche polemiche interne, Stato di salute della PAC ■ In tema di verifica dello Stato di Salute della PAC, i ministri agricoli europei stanno lavorando attorno alla Comunicazione presentata nel mese di novembre 2007 dalla Commissione. Plafonamento: su questo tema lo schieramento politico si è spaccato. Contro il plafonamento in alto degli aiuti si sono espressi i ministri tedesco, britannico e ceco, mentre quello francese si é soffermato sui meccanismi di gestione delle crisi che, a suo parere, devono continuare ad essere coperti Condizionalità ambientale Infine, ha prodotto esiti positivi la richiesta di Italia, Spagna, Grecia, Francia e Belgio di adottare una proposta di regolamento per rendere applicabili, sin dal 2008, le nuove misure previste dall’OCM Ortofrutta per la gestione delle crisi, con il conseguente aumento dal 4 al 4,5% dell’aiuto alle Organizzazioni di Produttori. La Commissione europea ha confermato l’intenzione di presentare le prime proposte regolamentari il prossimo 20 maggio. ■ di far valere la clausola di salvaguardia per introdurre una moratoria sulla coltivazione del mais geneticamente modificato MON810 sul proprio territorio. Si attende ora la risposta della Commissione europea; per una simile decisione, infatti, é necessaria l’approvazione di Bruxelles, che deve verificare l’esistenza di elementi “gravi” e “nuovi” alla base della moratoria. La Commissione europea è inoltre impegnata a trovare una soluzione per la moratoria austriaca (già in infrazione secondo una sentenza dell’organo arbitrale del WTO) e per l’autorizzazione dei tre tipi di mais geneticamente modificati già transitati, senza risultato, al Consiglio agricoltura dello scorso ottobre e della patata “Amphlora”. ■ Per ulteriori informazioni contattare Veneto Agricoltura Europe Direct Carrefour del Veneto tel. 049 8293716 e-mail: [email protected] SCHEDARIO VITICOLO VENETO SEGUE DALLA PRIMA PAGINA Dal 31 gennaio scorso, terminata l’operazione di rialli- quasi allineate sono le due principali varietà: prosecco e è il merlot, con il 15,10%, segue la corvina con l’8,30%, neamento, AVEPA è in possesso di tutte le informazioni merlot. Le varietà a bacca bianca occupano una superficie mentre i cabernet sono rappresentati nel seguente definitive relative allo Schedario Viticolo Veneto, tali in- pari a 39.152 ettari, mentre le varietà a bacca nera i re- modo: cabenet sauvignon con il 6,59% e cabernet franc è con il 4,66% ( tabella 2). formazioni relative alle superfici vitate sono state inseri- stanti 32.209 ettari della superficie vitata regionale. Le varietà a bacca bianca, la cui superficie totale è di Infine come riportato nella tabella sottostante il 76% te all’interno del fascicolo aziendale del produttore. Lo schedario contiene quindi le seguenti informazioni 39.152 ettari, sono rappresentate per il 15,22 % da pro- della superficie pari a 54.703 Ha è iscritta ad una secco. Seguono poi la garganega con il 15,02 %, il pinot DOC, di questa superficie solo 5 DOC: Soave, Garcongruenti con il resto del fascicolo: grigio con 8,30% e distaccato di qualche misura lo char- da, Valpolicella, Vini del Piave e Conegliano-Valdob• anagrafica aziendale biadene, rappresentano il 50% della superficie iscritta • informazioni catastali delle particelle coltivate a vite donnay con il 4,02%. Le varietà a bacca nera occupano invece 32.209 ettari (tabella 3). da vino; Ufficio Vitivinicolo • informazioni agronomiche delle medesime superfici di superficie regionale. La varietà principale, come detto vitate; • informazioni relative ad Albi DO ed Elenchi IGT; Superficie Percentuale Superficie vitata Percentuale Denominazione Varietà (Ha) (%) vitata (Ha) (%) • eventuali informazioni relative ai diritti in portaSoave 7.355,1282 13,45 foglio. Prosecco 10.858,2627 15,22 In dettaglio risulta che nel Veneto la coltivazione Garda 6.222,6336 11,38 Merlot 10.775,9943 15,10 della vite per uva da vino occupa una superficie Valpolicella 4.890,0090 8,94 pari a 71.361 ettari, coinvolgendo 41.714 aziende Garganega 10.718,0901 15,02 Vini del Piave o Piave 4.442,3990 8,12 attive. Conegliano Valdobbiadene 4.117,1152 7,53 Corvina 5.921,8157 8,30 Le province maggiormente vocate sono, quasi a Vicenza 3.649,9774 6,67 pari merito, Treviso e Verona con una superficie riPinot grigio 5.762,6894 8,08 spettivamente pari a Ha 26.284 e Ha 25.198 (vedi Lison Pramaggiore 3.250,8678 5,94 Cabernet sauvignon 4.701,7423 6,59 tabella 1 e grafico). Bardolino 2.462,4222 4,50 Anche in termini di varietà l’aspettativa non delude, Cabernet franc 3.326,4689 4,66 Recioto di Soave 2.269,5233 4,15 Provincia Superficie numero dichiarazioni (Ha) (%) Belluno 48 15,8478 0,02 Padova 6.340 5.873,3853 8,23 Rovigo 1.402 327,4053 0,46 Treviso 14.134 26.284,3156 36,83 Venezia 5.065 6.356,4895 8,91 Verona 9.250 25.198,5070 35,31 Vicenza 5.475 7.305,6400 10,24 TOTALE 41.714 71.361,5905 100,00 Superfici Vitate (Ha) V I; 7 .3 0 5 ,6 4 B L ; 1 5 ,8 5 P D ; 5 .8 7 3 ,3 9 R O ; 3 2 7 ,4 1 V R ; 2 5 .1 9 8 ,5 1 T V ; 2 6 .2 8 4 ,3 2 Colli Euganei 2.050,2379 3,75 Arcole 1.999,4282 3,66 Colli Berici 1.755,3695 3,21 Soave Superiore Corti Benedettine del Padovano Valdadige 1.601,3955 2,93 1.238,6629 2,26 1.181,6916 2,16 Bianco di Custoza 1.074,2069 1,96 Riviera del Brenta 924,5299 1,69 Gambellara 888,3724 1,62 0,98 Bagnoli di Sopra o Bagnoli 851,5691 1,56 561,5114 0,79 Montello e Colli Asolani 759,3348 1,39 Molinara 517,7626 0,73 Breganze 605,4121 1,11 Refosco dal peduncolo rosso Monti Lessini o Lessini 384,4005 0,70 456,8655 0,64 Bardolino Superiore 264,9423 0,48 Durella 456,0382 0,64 Merlara 214,7839 0,39 Verduzzo friulano 443,0039 0,62 Colli di Conegliano 93,4093 0,17 Lugana 86,6872 0,16 Altre varieta’ 4.465,1869 6,26 Terra dei Forti 68,6209 0,13 TOTALE 71.361,5904 100,00 54.703,1305 100,00 Chardonnay 2.868,8363 4,02 Rondinella 2.664,0995 3,73 Tocai friulano 1.640,4357 2,30 Pinot bianco 1.482,8492 2,08 Verduzzo trevigiano 1.065,9540 1,49 Trebbiano toscano 1.005,1089 1,41 Raboso piave 971,8138 1,36 Sauvignon 697,0609 Corvinone V E ; 6 .3 5 6 ,4 9 LA DOMANDA UNICA ED I CONTROLLI DI SUPERFICIE informazione è in possesso di una Amministrazione Pubblica, non deve essere richiesta al cittadino. Ad oggi, tuttavia, i risultati sono insufficienti perché l’Agenzia del Territorio “venderebbe” le informazioni ad un prezzo insostenibile per Avepa. Per parlare di cifre, in Veneto le domande uniche interessano circa un milione di particelle catastali ed ognuna di queste deve possedere la foto aerea, la rappresentazione sovrapposta della mappa catastale e la fotointerpretazione che ne individua le caratteristiche di coltivabilità delle diverse tipologie di colture agrarie. Ogni anno vengono individuate nelle domande circa 30.000 particelle non georefe- renziate, che possono derivare o da recenti frazionamenti o perché mai dichiarate a premio negli ultimi 5 anni. Oltre al controllo nell’ambito regionale, viene effettuato anche un controllo in ambito nazionale per prevenire delle doppie dichiarazioni in quanto un agricoltore veneto può dichiarare come aziendali delle superfici non ricadenti in regione (ad es. in Emilia-Romagna piuttosto che in Puglia) come pure un agricoltore non veneto può farlo su superfici venete. La Commissione Europea non si accontenta di questo livello di controllo, per cui richiede che almeno il 5% delle aziende vengano controllate in loco, cioè TOTALE SEGUE DALLA PRIMA PAGINA con un ingresso in azienda di un tecnico che verifica di persona le colture in campo: in Veneto questo significa un controllo diretto su almeno 5.100 aziende di cui poco più di 1.000 con l’aggiunta del controllo condizionalità. Tutti questi controlli possono trovare degli “intoppi”, quali le anomalie di superficie, che possono essere rimediati con le attività in capo ai Centri di Assistenza Agricola che presentano le mappe catastali che Avepa non è riuscita a rinvenire con i propri mezzi. Solo dopo che tutte queste informazioni sono ben informaticamente allineate è possibile procedere al pagamento: la Commissione Europea impone agli Organismi Pagatori di non procedere ad alcun pagamento in forma di anticipazione e questo è il reale motivo per cui alcune domande vengono pagate con sensibile ritardo rispetto ad altre. Non solo le domande sono sottoposte a controllo, anche Avepa stessa lo è e da parte di diversi organismi, quali la Commissione Europea, la Corte dei Conti Europea, il Ministero delle Politiche Agrarie e Forestali, il Certificatore dei Conti che è costituito da una società privata di certificazione (le stesse che operano sulle banche piuttosto che sulle società per azioni, etc.) che verificano la correttezza dell’erogazione dei fondi che, non dimentichiamolo, anche se derivano formalmente dalla Comunità Europea, sono comunque delle risorse finanziarie derivate dal contribuente. Importanti dibattiti si sono accesi nel Parlamento europeo per la semplificazione delle procedure di controllo nella valutazione dello stato di salute della Politica Agricola Europea (Health Check), e solo da Bruxelles può derivare una vera semplificazione, ma senz’altro un margine di miglioramento può derivare da un migliore colloquio tra le diverse Amministrazioni italiane: Avepa continua a promuovere questa migliore intesa per l’interesse dell’agricoltura veneta e del perfezionamento della propria operatività. ■ Daniele Dosualdo ANDAMENTO AGROCLIMATICO INVERNO 2007 A cura del dott. A. Chiaudani e della dott.ssa I. Delillo ARPAV-Dipartimento per la Sicurezza del Territorio Unità Operativa di Agro-Biometeorologia, Centro Meteorologico di Teolo (PD) www.arpa.veneto.it/agrometeo.htm TEMPERATURE (*) Le medie delle temperature minime e massime del trimestre 1° dicembre 2007- 29 febbraio 2008 sono state superiori alle medie del periodo di riferimento 1994-2007. In pianura sia le minime che le massime sono state superiori alle medie pluriennali di circa 1 °C. Anomalia temperatura minima (°c) Anomalia temperatura massima (c°) PRECIPITAZIONI (P) La cumulata totale delle piogge, nel trimestre invernale, è oscillata tra 40 e 360 mm risultando inferiore alla media del periodo 1994-2007 soprattutto nella pianura centro occidentale, zona in cui è stato registrato un deficit di 60 mm rispetto alla media. Precipitazioni totali (mm) Anomalia precipitazioni (*mm) INDICE DI PIOVOSITÀ SPI (STANDARIZED PRECIPITATION INDEX**) TRIMESTRE DICEMBRE-FEBBRAIO Dall’esame dello SPI trimestrale, emerge una situazione di piovosità nella norma su tutta la regione, rispetto al periodo di riferimento 1994-2007. Estremamente umida Severamente umida Moderatamente umida Normale Moderatamente siccitosa Severamente siccitosa Estremamente siccitosa in collaborazione con: EVAPOTRASPIRAZIONE DI RIFERIMENTO (ET0***) In considerazione del periodo invernale, la quantità totale di acqua evapotraspirata è tra i 34 ed i 64 millimetri. Tali valori confrontati con quelli medi del periodo 1994-2007, non evidenziano anomalie significative. Evapotraspirazione di riferimento (mm) Anomalia evapotraspirazione di riferimento (mm) BILANCIO IDROCLIMATICO (P-ET0****) Il bilancio idroclimatico ovunque positivo (data la stagione), ha registrato valori compresi generalmente tra 40 e 320 mm. Le anomalie di bilancio idroclimatico, ottenute dal confronto con i valori medi del periodo 1994-2007, sono quasi esclusivamente determinate dall’anomalia delle precipitazioni dato che quelle di evapotraspirazione sono trascurabili. Bilancio idroclimatico (mm) Anomalia bilancio idroclimatico (mm) NOTE (*) Il calcolo delle anomalie delle temperature e delle piogge è riferito al periodo 1994-2007 (**) SPI. l’indice SPI (Standarized Precipitation Index (Mc Kee et al. 1993), consente di definire lo stato di siccità in una località. Quantifica il deficit o surplus di precipitazione per diverse scale dei tempi; ognuna di queste scale riflette l’impatto della siccità sulla disponibilità di differenti risorse d’acqua. L’umidità del suolo risponde alle anomalie di precipitazione su scale temporali brevi (13 mesi), mentre l’acqua nel sottosuolo, fiumi e invasi tendono a rispondere su scale più lunghe (6-12-24 mesi). L’indice è calcolato considerando la deviazione della precipitazione rispetto al suo valore medio su una data scala temporale, divisa per la sua deviazione standard. Essendo standardizzato consente il confronto tra stazioni climatologicamente diverse. A. Chiaudani; Cacciatori, G, G.Tridello., M. Borin, F. Salvan, Studio della siccità in Veneto negli anni 1961-2004: SPI (Standarized Precipitation Index). in “Rivista Italiana di Agrometeorologia”, anno 9, n.1, febbraio 2005, pp. 26-27 (http://www.agrometeorologia.it/documenti/atti_2005/26.pdf) (***) EVAPOTRASPIRAZIONE DI RIFERIMENTO Il calcolo dell’evapotraspirazione di riferimento è basato sull’equazione di Hargreaves e Samani (1982, 1985). (****) BILANCIO IDROCLIMATICO Il calcolo del bilancio idro-climatico, è il saldo tra la precipitazione e l’evapotraspirazione di riferimento (P-ET0) espresso in mm.