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“Palio”, figura fondamentale anche nella realizz
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dell’U.S. Quercia e ideatore del “Palio”, figur
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Autonoma di Trento.
Un’immagine dei lavori per la
costruzione della tribuna dello stadio.
L’impianto fu realizzato dal cantiere
comunale sotto la guida dell’ing. Guido
Tomasi, progettista, capo dell’ufficio
tecnico, grande appassionato di
atletica e per molti anni dirigente
dell’U.S. Quercia, con il collaboratore
di cantiere geom. Sergio Tonolli.
Si prepara la prima pista dello stadio di Rovereto, in terra rossa, lo stesso materiale usato per i campi di tennis. (tennisolite)
Nel corso del tempo sarà rinnovata prima in bitumvelox e quindi
nel 1979 con lo Sportfex, fino alla ristrutturazione ad 8 corsiei
con il modernissimo materiale della Mondo.
Sabato 3 ottobre 1964: taglio del nastro per
l’inaugurazione dello stadio. Particolarmente
significativo l’intervento del ministro Giovanni
Spagnoli, oltre a quello del sindaco Guido Benedetti.
Un podio di grande prestigio per il salto in alto femminile: Stefka Kostadinova,
ancora oggi primatista mondiale, l’altra bulgara Ludmilla Andonova e la cubana
Silvia Costa.
Il cubano Javier Sotomayor, da oltre 20 anni primatista mondiale di salto in alto
con la misura di m. 2,45, protagonista sulla pedana di Rovereto.
Il poster del “Palio “ del 1977 porta i
nomi anche dei principali protagonisti,
in particolare Pietro Mennea e Sara
Simeoni, i due più grandi atleti italiani
degli anni Ottanta.
Pietro Menna riceve i complimenti di Renzo
Azzolini, fin dai primi anni uno dei trascinatori
nell’organizzazione del meeting
13 settembre 1980 : Mennea, reduce dal trionfo olimpico, sigla uno dei migliori tempi della
sua carriera nei 200 metri : 20”07.
Gabriella Dorio festeggiata da Carlo Giordani e Renzo Azzolini per il primato
italiano nei metri 3000.
Una gara dei 3000 siepi al “Palio” con Alessandro Lambruschini (al centro nella foto). Le siepi hanno visto a Rovereto
anche il primato mondiale di Julius Kariuki nei 2000 metri.
Gabrielle Dorio, oro olimpico a Los Angeles, firma il record italiano dei 3000
nell’edizione Palio del 1980.
Antonietta Di Martino, primatista italiana i di salto in alto, più volte protagonista al
“Palio Città della Quercia”.
Il polacco Jack Wszola, campione olimpico di salto in alto a Montreal
nel 1976. saluta la folla che ha invaso la pedana nel Palio del 1977.
Edwin Moses, il più grande specialista di tutti i tempi nella gara dei 400 ostacoli, vince a
Rovereto sotto la pioggia.
L’americano Dwight Stones, a quel tempo primatista mondiale di salto in alto, ha
dato spettacolo sulla pedana di Rovereto.
Anno 1978: il serbo Nenad Stekic firma al Palio una delle
migliori serie nella storia del salto in lungo. Salti tutti validi,
compresi fra 8.32 e 8.02. Dopo 36 anni resta ancora il
record del Palio.
Palio 1972, 25 giugno: Renato Dionisi lancia la rincorsa
per il record italiano del salto con l’asta a metri 5.45.
Un record destinato a durare quasi 20 anni.
Un’altra foto di Pietro Mennea, questa volta con lo sfondo della tribuna gremita di pubblico
dello stadio Quercia.
Un altro grande atleta italiano, Francesco
Panetta , più volte protagonista sulla pista
di Rovereto,. Lui stesso ama ricordare che
da qui è iniziata la svolta decisiva della sua
storia sportiva
Anche il discusso e controverso
da Rovereto.
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sudafricano Oscar Pistorius è pas
Fiona May ha partecipato molte volte al “Palio” non solo nella sua gara preferita, il
salto in lungo, ma anche nel triplo.
Edo Benedetti a colloquio con
Sara Simeoni. L’ideatore del Palio
ci ha sempre insegnato che non
bisogna mai mollare davanti alle
difficoltà.